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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 108

I cattolici italiani in politica e nel sociale

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 aprile 2009

E’ stata, a ben vedere, sempre un aspetto controverso e solo a tratti stemperato dal rispetto per le gerarchie ecclesiastiche che sul territorio hanno cercato di comporre con discrezione le varie “liti” tra fratelli. Ora che le tensioni si sono attenuate sotto il profilo ideologico, emerge la consapevolezza che si sta sviluppando una nuova forma di laicismo che coinvolge anche i cattolici. In nome di questa aconfessionalità si maturano le convinzioni più trasgressive sotto l’aspetto dell’ortodossia religiosa. Pensiamo al divorzio, ma anche all’aborto, alle ingegnerie genetiche e riproduttive e alle varie disinvolture sessuali sia etero che omo. Certe battaglie di “costume”, tuttavia, vanno viste dalle gerarchie religiose in un modo meno rigido e se vogliamo più riflessivo. Non per questo, di certo, venendo meno ai principi, ma nel trovare almeno in qualche forma di trasgressione una via di compromesso onorevole per entrambe le parti. Pensiamo al divorzio. Quante coppie di cattolici hanno divorziato e sono considerate per la Chiesa in peccato mortale? Forse troppe per non cercare di fare qualcosa che le riporti nella comunità ecclesiale prendendo atto che talune scelte sono state fatte per sanare dolorose situazioni familiari che si trascinavano da tempo. Il dover distinguere tra la “moda” il “capriccio” e la “necessità” è un primo passo per non fare di tutta l’erba un fascio e di ricercare un modo di comprendere il senso proprio di quel grande sentimento che si chiama amore. Sentimento, intendiamoci bene, e non altro.

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