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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 108

La morte di Santi Correnti

Posted by fidest press agency su lunedì, 31 agosto 2009

Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti ” si uniscono alla profonda commozione con la quale, in questi giorni, in Sicilia e all’Estero, è stata accolta la notizia della scomparsa di Santi Correnti, studioso di fama internazionale, che tanto aveva amato la sua Terra, il suo Popolo e le vicende che raccontava con proprietà di linguaggio ed in modo particolarmente scorrevole. In una nota a cura del su osegretario Giuseppe Scianò si osserva che “E’ difficile descrivere bene la quantità degli argomenti trattati. Scrisse della vita, dei costumi, delle tradizioni e soprattutto della Storia del nostro Popolo. E della Storia della Sicilia, intesa come Storia del Popolo Siciliano, era stato scrittore, ricercatore e divulgatore. Fra i primi, se non il primo.  Santi Correnti era anche il convinto promotore di una revisione generale della Storia, che restituisse, appunto, al Popolo Siciliano il ruolo di soggetto attivo della propria storia. Ciò, in aperto contrasto con la tesi, – ancora oggi predominante, – che avrebbe voluto (e vorrebbe) che il Popolo Siciliano fosse stato e fosse “Oggetto passivo” e “strumento” della Storia altrui”. E osserva Scianò: “Pur senza abbandonare la nostra dissociazione sul periodo risorgimentale, noi oggi riteniamo doveroso ricordare anche con quanta convinzione Santi Correnti, invitato proprio dall’FNS, non poche volte era venuto a Murazzu Ruttu, a Randazzo, presso il Cippo dedicato ai Caduti dell’EVIS (Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia). E non interveniva come semplice ospite, ma come “protagonista” di una testimonianza, coraggiosa e senza riserve, di un momento di recupero della memoria storica e di una riaffermazione dei diritti fondamentali del Popolo Siciliano. E come occasione per rendere omaggio sentito a coloro che avevano immolato la propria vita nella lotta per l’Indipendenza della Sicilia. Il nostro Professore, spesso, sorprendeva tutti per l’entusiasmo che metteva negli interventi. Non era poco. Ogni volta che tentavo di ringraziarlo, anche a nome di tutti gli altri presenti, mi rispondeva che non voleva essere ringraziato. E che, anzi, era lui che ringraziava noi che gli avevamo offerto l’occasione preziosa di fare il proprio dovere di Siciliano, proprio lì a Murazzu Ruttu, luogo Sacro e significativo per il Popolo Siciliano”. E conclude:  “Oltre che per mille altri motivi, noi, quindi, ricorderemo sempre Santi Correnti come l’Uomo che si sentiva, comunque ed ovunque (talvolta anche in contrasto con le apparenze), un Siciliano di tenace concetto che, nel profondo del suo cuore, si riconosceva in una sola forma di Sicilianismo: quello forte, eroico e puro della vera Sicilia”. A n t u d u !

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