Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Archive for 15 gennaio 2010

Roma: interruzione dell’ex guardia medica

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 gennaio 2010

Si tratta del Poliambulatorio in via Canova che chiude il servizio notturno della Continuità Assistenziale. Gli esponenti del Sindacato Medici Italiani del Lazio esprimono la propria totale contrarietà, dichiarando di scendere in piazza in difesa del servizio sospeso. Una posizione corroborata anche dall’On. Stefano Pedica, senatore Italia dei Valori (IDV) e segretario regionale della Regione Lazio. «E’ una decisione che ci lascia decisamente sconcertati – afferma Paolo Marotta, sindacalista dello Smi-Lazio – Purtroppo si tratta di un ulteriore impoverimento di strutture sanitarie fondamentali per i cittadini. Basti pensare che, a seguito della chiusura dell’ospedale San Giacomo che gestiva centinaia di codici rossi, il Poliambulatorio di via Canova è l’unico punto di riferimento per l’utenza che non potrà più far riferimento sulla continuità assistenziale dalle ore 20 alle 8. Motivo per cui verranno ulteriormente ingolfati i pronto soccorso dei nosocomi attigui (Santo Spirito, Fatebenefratelli – Isola Tiberina, Umberto I e San Giovanni). Stesso discorso per il presidio territoriale del nuovo Regina Margherita, collocato addirittura oltre la cerchia dei suddetti ospedali. Per altro la decisione è stata presa senza consultare i sindacati di categoria e, ancora una volta, ci troviamo di fronte al fatto compiuto. Lo Smi-Lazio affiancherà, dunque, l’IDV nella persona dell’On. Stefano Pedica e tutte le altre sigle sindacali in un sit-in di protesta contro la chiusura del succitato servizio. Alla luce dei fatti riteniamo pressoché imminente lo smembramento di tutto il Poliambulatorio, visto che né la Asl di competenza, né la Regione Lazio hanno mai fatto nulla per far decollare, concretamente, il Centro sanitario. Nonostante tutte le sollecitazioni, infatti, nessuno ha provveduto ad illuminare adeguatamente nelle ore notturne la porta di accesso al servizio di continuità assistenziale, rendendo praticamente ‘invisibile’ la struttura all’utenza. Infine, è bene sottolineare, che si è ritenuto possibile fare a meno del servizio notturno della struttura di via Canova con la banale scusa della vicinanza dell’ospedale Regina Margherita, equidistante dal Policlinico Umberto I, che offre qualche servizio in più. Ma la realtà – conclude Paolo Marotta –  rispecchia il possibile smantellamento della sanità pubblica a vantaggio di ‘qualcuno’».

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Help for Haiti

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 gennaio 2010

From Barack Obama: “On Tuesday, a catastrophic earthquake struck near Port-au-Prince, Haiti. The full extent of the damage is still being assessed, but the death toll — already in the thousands — is climbing fast. This is the worst earthquake to hit the area in more than 200 years. Entire communities have been ripped apart and as many as 3 million people have been directly affected, including tens of thousands of American citizens who are in Haiti. Our neighbors in Haiti are racing to confront the enormous devastation — and the OFA community can help. Footage is pouring in of homes collapsing, Haitians carrying injured family members, and hospitals being overrun in what was already the poorest nation in the Western Hemisphere. I have directed my administration to respond with a swift, coordinated, and aggressive effort to save lives. Personnel from the United States and our partners in the international community are on the ground in damaged areas right now, working side by side with the Haitian people. They’re providing much-needed food, water, and sanitation supplies, saving lives and helping local communities start to rebuild.  Despite the fact that we are experiencing tough times here at home, I encourage those who can to reach out and help. It’s in times like these that we must show the kind of compassion and humanity that has defined the best of our national character for generations.  As this story continues to unfold, I hope you will continue to keep the people of Haiti in your thoughts and prayers, as well as the many Haitian-Americans who have done so much to enrich our country and who are worried about friends and loved ones in this time of need”. (Barack Obama)

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David Bowes: Living on Earth

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 gennaio 2010

Torino fino al 13/3/2010 piazza Vittorio Veneto 1-3, Galleria In Arco In Arco è lieta di presentare LIVING ON EARTH, terza mostra personale dell’artista in galleria, introdotto nel catalogo da un testo di Alan Jones. Tra i giovani pittori americani, emersi sulla scena internazionale all’inizio degli anni ’80, David Bowes ha riportato la figurazione pittorica all’interno delle gallerie d’avanguardia; questo grazie ad una creatività libera da vincoli e condizionamenti ideologici, gioiosa e lirica proprio perchè al di fuori dagli schemi di un rigido concettualismo imperante nel decennio precedente.
David Bowes è un insaziabile viaggiatore, in senso letterale e figurato, sempre alla ricerca di luoghi – mentali e reali, dove ogni cosa si contamina con altre – dove, come tanti artisti dal seicento ad oggi, l’Italia è stata la meta di numerosi suoi viaggi. Questo spiega perche’ egli consideri il dipinto ed il suo mondo interiore come un luogo dove la fiaba incontra la metafisica, l’alure pittorica di stampo settecentesco fa tutt’uno con il decorativismo di derivazione orientale, le figure della commedia dell’arte intavolano insoliti dialoghi con santi, madonne e personaggi regali, sullo sfondo di architetture e paesaggi che sconfinano tra occidente ed oriente. L’apparente idiosincrasia tra temi e linguaggi genera un equilibrio che sul piano formale sottrae gli eventi ai canoni del bello, inteso in senso classico, esprimendone un calcolato fuori-registro, una geografia complessa di errori generati da una visione sincretica dell’esistenza. (david bowes)

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Expo: Little Words

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 gennaio 2010

Torino fino al 24/2/2010 Corso San Maurizio 25, Luce Gallery Hernan Bas, Michael Cline, Jules De Balincourt, Scott Reeder Il mondo di Jules de Balincourt (Parigi 1972, vive a Brooklyn) è costituito da immagini potenti e un po’ funky, in colori spesso fluorescenti, che ritraggono scenari di vita contemporanea e talvolta utopie urbane o sociali. Sfuggendo a ogni facile definizione, il suo lavoro può essere al contempo figurativo e astratto, concreto e misterioso. Molto influenzato dalla cultura americana (del suo paese d’adozione, gli Stati Uniti), Balincourt spesso ne mostra gli aspetti contraddittori ritraendo diversi scenari tipici o immaginari. Sovente dipinge ambienti che considera come chiusi in un’immagine. In fondo un hotel, un party od anche una spiaggia possono costituire un piccolo mondo in cui vediamo tanti soggetti, ognuno intento in un?attività. Sono i piccoli mondi di De Balincourt in cui scorre una vena critica verso l’ambiente che ci circonda.  Il mondo di Michael Cline (1973 Cape Canaveral, vive a New York) è invece assolutamente imperfetto e crudele. Nei suoi dipinti immagina e ri-crea scene di povertà, indigenza, sesso e violenza: delle simboliche fiabe contemporanee, che sa rendere con uno stile pittorico magistrale, riminescente di grandi maestri quali Grosz e Otto Dix. Scott Reeder (1970 Mailwakee, Wisconsin) oltre a insegnare nella scuola d’arte piu’ prestigiosa d’America (l?Art Institute di Chicago) ci insegna che l’ironia e’ alla base della sopravvivenza e forse della nostra conoscenza. Ritrova in colori accesi l’eleganza di una scena minimale; e spesso il titolo dell’opera ci fa comprendere il significato piu’ profondo del suo lavoro.  Hernan Bas (1978 Miami) dipinge un mondo arcadico, spesso fiabesco, epico e romantico. I personaggi dei suoi dipinti sono carichi di potenzialità. (little words)

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Israele: uno sguardo sul passato

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 gennaio 2010

Roma  fino al 12/3/2010 Via del Portico d’Ottavia 7, Ermanno Tedeschi Gallery La mostra fotografica -Israele: uno sguardo sul passato- presenta 95 fotografie inedite di Roberto Schezen raffiguranti illustri personaggi della storia d’Israele negli anni -70 insieme a scorci di vita quotidiana, paesaggi, scene di guerra e persone comuni, ritratti in toni luministici di un vivido realismo. Nato nel 1950 a Milano e morto nel 2002 a New York, Roberto Schezen ha dedicato gran parte della sua carriera alla fotografia d’architettura ritraendo gli edifici di Luis Kahn, Adolf Loos, e della Vienna del periodo della Secessione, oltre a palazzi, castelli, ville europee e alcune tra le piu’ significative dimore americane di Newport e Palm Beach. Schezen ha anche ritratto gli antichi templi del Messico e dell’America centrale e diversi monumenti italiani (da cui la celebre serie di fotografie degli atleti dello Stadio dei Marmi e delle statue del Palazzo della Civiltà Romana).  I suoi lavori sono stati esposti a New York, presso la Edwynn Houk Gallery, la Earl McGrath Gallery e la Max Protetch Gallery oltre ad essere stati pubblicati in molte delle piu’ importanti riviste europee ed americane di design e architettura.  A partire dal 1985, Schezen ha pubblicato, in collaborazione con Rizzoli International e Monacelli Press, diversi volumi monografici che documentano la sua produzione fotografica in Italia, Francia, Spagna e America. (Roberto Schezen)

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Expo: Stefano Cumia e Silvia Idili

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Milano fino al 27/2/2010 Via Stoppani 15 Studio d’Arte Cannaviello Lateralus Si continuano a presentare due alla volta gli artisti dello Stile Libero Italiano, la situazione artistica che si e’ creata intorno alla galleria e sulla quale ha ruotato l’attività di tutto quest’ultimo anno. Ecco dunque che il 14 gennaio lo Studio d’Arte Cannaviello inaugura -Lateralus-, la mostra bipersonale di Stefano Cumia (Palermo, 1980) e Silvia Idili (Cagliari, 1982), entrambi pittori, entrambi di origini isolane, entrambi hanno scelto Milano come nuova dimora per esprimersi ed operare.  Il titolo della mostra fa riferimento al -pensiero laterale-, una modalità di risoluzione di problemi logici che prevede un approccio indiretto, ovvero l’osservazione del problema da diverse angolazioni. Il pensiero laterale si discosta da quello sequenziale (da cui il termine laterale) e cerca punti di vista alternativi per superare i confini e gli schemi precostituiti. La pittura di Stefano Cumia adotta un linguaggio stratificato che comprende figurazione, astrazione e gestualità. I protagonisti delle tele sono individui la cui identità si confonde con la psichedelia delle atmosfere che mescolano paesaggi dalle tinte accese, elementi decontestualizzanti e strutture geometriche. Questo eclettismo non trae riferimenti solo dalla storia della pittura ma allude al caleidoscopico intrecciarsi di esperienze personali e istintività.  Silvia Idili rappresenta nelle sue tavole un mondo abitato da creature lunari che si muovono in paesaggi dove sembrano sprofondare. L’aria fiabesca dei personaggi, ritratti in gruppo o da soli, descrive uno stato di perenne contemplazione che trasforma le loro azioni in gesti d’attesa. La dimensione atemporale degli sfondi risalta il candore delle figure che, isolate dai cieli neri e dalle distese erbose, fluttuano tra malizia e innocenza, angoscia e serenità.  Inusuale l’introduzione riportata sul catalogo: i due artisti si presentano a vicenda con testi certamente poco critici, ma comunque originali, curiosi e una volta tanto differenti dal solito cliche’.  Catalogo disponibile in galleria. (cumia)

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Desiderio: Supersonic Jet-Rocket!

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 gennaio 2010

Roma fino al 31/1/2010 via Margutta, 14 First Gallery In concomitanza con la partecipazione alla grande rassegna internazionale APOCALIPSE WOW! al Macro Future di Roma, dove Desiderio figura con tre grandi opere pittoriche e una video installazione, l’artista propone nella galleria romana un percorso di una quindicina di opere su tela e un cortometraggio frutto della sua ultima ricerca all’interno del ciclo I love my Queen. In questa mostra verrà esplorata ancora una volta la dimensione dell’infanzia attraverso l’esperienza ludica del gioco, un tema che Desiderio ha approfondito in maniera consequenziale nella trilogia: Beauty Hazard, Confabula Spurio e I Love my Queen. L’ambiente reale viene trasfigurato dall’immaginazione in una compresenza onirica di diversi livelli e piani di lettura. Oggetti e personaggi dal significato convenzionale vengono straniati psicologicamente dalla loro funzione e assumono aspetti diversi: il maestro e la maestra sono un robot, il maialino diventa Pig Rider, la scrofa e’ Big Mom e il trivellatore e’ Big Daddy mentre la vicina di casa e’ un Freak eccentrico e anomalo. Qui ogni oggetto, gioco o animale, messo a punto tecnicamente per uno scopo ben preciso viene adoperato in modo fabulistico, per trasformare la quotidianità in sogno, e la vita ordinaria in un’atmosfera pop-surrealista. (desiderio)

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Claudio Benghi: Paraventi e muri

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 gennaio 2010

Mantova dal 16 al 28 gennaio 2010 (Inaugurazione: Sabato 16 gennaio, ore 17.00. Sarà presente l’artista) via Cappello, 17 Galleria “Arianna Sartori” Claudio Benghi. Paraventi e muri Chi frequenta il mondo magico delle fiabe sa benissimo che l’eroe per raggiungere il suo scopo deve superare tre prove e solo dopo averle superate ottiene ciò che desidera. Gli studiosi di folclore, come il russo  Vladimir J. Propp, autore di Morfologia della fiaba e Le radici storiche dei racconti di fate, e gli psicanalisti che hanno analizzato i significati delle fiabe, come Bruno Bettelheim, che  ha vagliato con gli strumenti della psicoanalisi numerose fiabe nel suo Il mondo incantato, e  Marie-Luise von Franz, che ha dedicato numerosi volumi sull’argomento, definiscono questo topos ricorrente nelle fiabe “triplicazione”. Se lo sfortunato Bettelheim, al proposito della triplicazione, tra i tanti racconti si sofferma su Il pescatore e il Genio e su I tre porcellini, la junghiana von Franz nel suo Le fiabe interpretate analizza in ben tre capitoli la fiaba Le tre piume, giungendo nel secondo di essi a segnalare l’esistenza di una quarta prova: “Neppure la terza prova convince il re e i suoi due figli maggiori. E’ questo un motivo classico, quello delle tre prove, seguite da una finale. Si afferma spesso che il numero tre ha un grande ruolo nelle fiabe, ma io dico che un conto preciso   ci pone generalmente dinanzi al quattro. Qui, per esempio, ci sono tre prove, è vero: il tappeto, l’anello e la damina.  Pertanto non ci resta che attendere le prossime opere di Claudio Benghi,  pittore delle stelle e consanguineo del Petit Prince di Saint Exupéry, per sapere quali sviluppi “nasceranno” dallo Hieros Gamos  di questo artista con la sua anima. Perché per il creativo nulla è mai definitivo ed ogni conquista è un “transito” per altri traguardi. (benghi)

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Michael Kenna: Venezia

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 gennaio 2010

New York until 13/2/2010 210 Eleventh Avenue Robert Mann Gallery Michael Kenna’s sixth solo exhibition at the gallery, Venezia, marks the premiere presentation of Kenna’s photographs of Venice, Italy. The exhibition coincides with the publication of Michael Kenna: Venezia, available March 2010 from Nazraeli Press. With photographs spanning nearly 30 years, the exhibition reflects the quintessentially patient, quiet method of looking for which Kenna has become legendary.  Without a doubt one of the most magical cities ever to exist, Venice has captured the imagination of artists for hundreds of years. From Vivaldi to Canaletto, Shakespeare to Calvino, this almost mythical city has inspired some of Western culture’s greatest works of art. With the photographs in the exhibition Venezia, Kenna adds his own distinctive interpretation of this great city. His photographs simultaneously capture the decadence and decay of the palazzos and esplanades that line the canals. Gondolas rise and fall with the tide, the brackish water eating away at the mooring posts that punctuate many of the images. Kenna’s long exposures, some times lasting several hours during the darkest hours of the night, smooth over the surfaces of the canals, further emphasizing their street-like function in this floating city. With typically meticulous prints, Kenna distills Venice to its iconic, elemental characteristics of water and light.  Image: Michael Kenna, Campo San Vio Viewpoint, Venice, Italy, 2007. Courtesy of Robert Mann Gallery.

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Stefanie Gutheil: Kopftheater

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 gennaio 2010

New York, NY until 20/2/2010 Mike Weiss Gallery 520 West 24th Street, Between 10th and 11th Avenues Mike Weiss Gallery presents Kopftheater, a new exhibition of paintings by Berlin based artist Stefanie Gutheil. This is the artist’s first exhibition in New York and at Mike Weiss Gallery. Stefanie’s bold, multi-dimensional paintings are tactile depictions of her own life. The patterns of unexpected fabrics and aluminum foil adhere to the oils, acrylics and spray paint applied to the surface and come together to form scenes from the artist’s excessive imagination, both playful and grotesque. Her paintings provide the cast and set for her own kopf theater, or theatre of the mind. Born and raised in a small conservative town in southwest Germany, Stefanie moved to Berlin ten years ago and since that time has witnessed the growth of Berlin’s contemporary art scene; an international mish-mash of artists converging on the city after the fall of the Berlin Wall. Her monsters and creatures, both miniature and giant, are gross caricatures of the people in her daily life; artists, musicians, dancers, poets and revelers in the city of Berlin. Tucked into the center of the city’s nightlife pocket, the scene around the artist’s studio provides the visual fodder for what becomes her larger than life imagery. Influences from the chaotic and cramped compositions of Bosch and Brueghel are evident. In Berg I and Berg II, a massive heap of excrement and bodies rises up from the marred landscape of skulls and stumps; pyramid shaped in subtle homage to Brueghel’s The Tower of Babel. Mostly dirt colored in appearance; the landscapes are punctuated by flecks of silvery aluminum foil and hints of glitter and cheeky floral fabrics. In Kopftheater, for which the exhibition is titled, a Boschian landscape of monsters and gnarled animals peek and crawl out of the angular cave-like structures, one losing its eye in a cinematic projectile thrust from its socket. (Stefanie)

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Haiti: la capitale allo sbando

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 gennaio 2010

Testimonianze: “Ieri sera, alle 17.00, ore italiana, MLFM ha chiuso l’ultima comunicazione della giornata con il proprio volontario in loco ad Haiti, Andrea Fabiani, che con la moglie Diane, segue il progetto di sviluppo idrico a Les Cayes, a 100 chilometri da Haiti. Da loro notizie rassicuranti, ma nella comunità locale è iniziata la corsa al reperimento di generi di prima necessità, acqua e benzina. “I giorni a venire – dice Andrea – saranno i più duri. Dobbiamo fare i conti con quello che abbiamo. Strade e ponti crollati. I collegamenti con la capitale impensabili. Al momento comunichiamo con Skype. Vediamo come muoverci poi con gli abbonamenti telefonici. Vogliamo evitare di rimanere isolati …”.L’equipe di manovali, tecnici e colleghi che con Andrea Fabiani lavorano sull’acquedotto sono stralunati. Ognuno di loro ha perso almeno una persona cara. Il timore di Andrea e di chi là vive: la diffusione di epidemie se i cadaveri non troveranno pronta collocazione. Intanto dalla capitale arrivano nuove notizie dai colleghi delle ONG che operano a Port-au-Prince. Dopo 12 ore dal sisma, l’unico ospedale che serve una popolazione di almeno 200.000 persone non funzionava. Dentro una sola infermiera, abbandonata a se stessa, senza alcun materiale, senza un medico, con l’aria stralunata di chi cerca di cavarsela in qualche modo in un vero inferno. Nel cortile dell’ospedale, feriti gravissimi e moltissimi cadaveri, buttati sull’asfalto, in pieno sole. Quanti bambini, a volte senza un arto o con ferite così terribili da essere non identificabili al volto. Medici Senza Frontiere sta creando dei varchi, insieme alle collaborazione di altre ONG presenti nella città, per portare l’assistenza medica necessaria. Si stanno identificando i siti per seppellire i cadaveri”. (fonte: Fiammetta Cappellini – AVSI).

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Etiopia: impianto idroelettrico di Gibe II

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 gennaio 2010

In occasione dell’inaugurazione da parte del ministro degli Esteri Franco Frattini dell’impianto idroelettrico di Gibe II in Etiopia, la CRBM contesta senza mezzi termini il sostegno garantito dalla nostra cooperazione al progetto. Per il tunnel di 26 chilometri per la generazione di energia elettrica atto a sfruttare la differenza di altitudine tra il bacino creato dalla diga di Gilgel Gibe I e il fiume Gibe, nel 2004 il governo italiano ha concesso un finanziamento di 220 milioni di euro, il più ingente mai accordato nella storia del fondo rotativo della cooperazione.  Questo nonostante l’accordo tra l’esecutivo etiope e l’impresa di costruzione Salini sia stato firmato tramite trattativa diretta, in assenza di gara d’appalto internazionale, come invece prevedevano le procedure del ministero delle Finanze e dello Sviluppo Economico locale. I lavori di costruzione dell’impianto sono iniziati in assenza di uno studio di fattibilità, di adeguate indagini geologiche e del permesso ambientale dell’Environmental Protection Authority, necessario, in Etiopia, per l’avvio dei lavori di qualsiasi opera infrastrutturale. Il permesso è arrivato solo successivamente e in maniera funzionale all’ottenimento di un prestito di 50 milioni di euro dalla Banca Europea per gli Investimenti.  E’ molto probabile che con la sua presenza in Etiopia il nostro ministro si impegni a elargire ulteriori 250 milioni di euro, sempre in nome dello sviluppo e sempre a favore della stessa società italiana, la Salini, per completare la costruzione della mega-diga Gilgel Gibe III. Una cifra di poco inferiore all’intero stanziamento previsto nella finanziaria 2010 per la cooperazione italiana (323 milioni). Ma in questo caso, oltre a dare il ben servito ai contribuenti italiani ed etiopi, il progetto metterà a rischio la sicurezza alimentare di mezzo milione di persone e stravolgerà per sempre la bassa valle dell’Omo, una delle regioni con la più alta diversità biologica e culturale al mondo. La vita di centinaia di migliaia di persone lungo le rive dell’Omo in Etiopia dipende da un’agricoltura tradizionale basata sulle piene naturali del fiume. In Kenya, il livello del  Lago Turkana si abbasserà di 7-10 metri e l’aumento della concentrazione salina dell’acqua comprometterà la pesca, che da sola garantisce cibo a 100.000 persone, l’allevamento e l’accesso all’acqua potabile.  In realtà questo progetto si inserisce in un programma più ampio di sottrazione delle terre e delle risorse naturali alle popolazioni indigene. Lo scorso novembre il Governo Etiope ha infatti reso noto di voler cedere 180mila ettari di terra della valle dell’Omo ad investitori stranieri per progetti di agricoltura irrigua di larga scala.  “C’è ben poco da festeggiare per l’inaugurazione di Gibe II” ha dichiarato Caterina Amicucci della CRBM. “ma piuttosto c’è da preoccuparsi per il coinvolgimento italiano nella terza diga. Gibe III è un progetto devastante ed obsoleto. Quest’anno l’Etiopia ha dovuto affrontare una terribile siccità e tutti i bacini idroelettrici sono rimasti vuoti. L’Africa ha bisogno di altri progetti che sfruttino l’enorme potenziale di energia rinnovabile a disposizione e che tengano conto dell’adattamento al cambiamento climatico. Questo progetto non ha niente a che vedere con lo sviluppo e va assolutamente fermato” ha concluso la Amicucci.

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Energy for Green Ports

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 gennaio 2010

Venezia 4 e 5 febbraio 2010, al Porto Passeggeri di Venezia si svolgerà la prima edizione di Energy for Green Ports, forum internazionale dedicato alle tecnologie e soluzioni ecosostenibili per i porti.  La rassegna, unica ad affrontare queste tematiche nel settore delle infrastrutture portuali, è organizzata da VTP Events, società interamente partecipata dalla Venezia Terminal Passeggeri, società che dal 1997 gestisce il Porto Passeggeri dello scalo lagunare.  Due le sessioni congressuali che vedono il coinvolgimento dei più importanti esperti e operatori di settore , e confermano Venezia quale luogo ideale del dibattito sulle opportunità tecnologiche di mercato alla luce delle nuove indicazioni normative e legislative.  Affianca l’intenso momento congressuale un’area espositiva riservata alle innovazioni tecnologiche nel campo delle energie rinnovabili. Solare termico, fotovoltaico, eolico, idrogeno, biomasse, biogas, edilizia a basso consumo, micro generazione, cogenerazione, teleriscaldamento, e progetti di cold ironing saranno i settori in mostra.

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Gli immigrati in Lombardia

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 gennaio 2010

Milano 27 e giovedì 28 gennaio 2010 Centro Congressi della Fondazione Cariplo Via Romagnosi 8  Presentazione Rapporto ORIM su dieci anni di immigrazione in Lombardia. Il Convegno si articolerà in due giornate nel corso delle quali sono presentati gli esiti delle attività dell’Orim , con un’attenzione specifica alla ricostruzione storica di dieci anni di immigrazione in Lombardia relativamente ai suoi diversi aspetti (demografia, scuola, salute, lavoro, normativa, tratta, casa e accoglienza, progetti territoriali). Saranno inoltre affrontati i nodi critici e le problematicità connesse al processo migratorio, ma anche analizzate le possibili soluzioni e le buone pratiche presenti sul territorio, nella prospettiva di costruire un modello di integrazione lombardo. Il convegno si propone inoltre come momento di approfondimento con workshop tematici su aspetti specifici legati al tema migratorio (scuola e formazione, salute, famiglia e ricongiungimenti, tratta, integrazione abitativa, lavorativa e linguistica) e sarà ulteriormente arricchito da testimonianze su storie di migrazione e percorsi di integrazione.

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Premio per le imprese virtuose

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 gennaio 2010

Milano. E’ forse giunto il momento di parlare meno di crisi, e viceversa di dare il giusto risalto a chi ogni giorno lavora per combatterla. Gli imprenditori ed in particolare la piccola e media impresa, creatrice di quel fenomeno “Made in Italy” che da sempre costituisce un fiore all’occhiello di questo Paese. La crisi è stata certamente dura, feroce, e continuerà a produrre i suoi effetti nei prossimi mesi anche se in modo diverso. In questo contesto, tuttavia, le imprese e gli imprenditori non hanno bisogno di essere “consolati” o “capiti” ma necessitano di essere stimolati con indirizzi e soluzioni strategiche di successo che altri hanno felicemente adottato, permettendo alle proprie aziende di registrare comunque un positivo andamento. Soluzioni insomma, non parole.  E’ in questo contesto che nasce  il Premio “Le Tigri del 2009”, un’iniziativa voluta e realizzata da TickMark, società di revisione contabile indipendente, sostenuta da Demoskopea e da Altea, con il supporto scientifico di Cerif, Asseprim e Global Strategy. Il premio intende far conoscere e celebrare quelle imprese e i loro manager che pur in un contesto economico e finanziario così difficile sono stati comunque in grado di reagire, di innovare e di trovare soluzioni senza attendere che il Paese riparta. “Demoskopea ha aderito al progetto perché l’insieme dei dati raccolti nell’ambito del Premio potrà costituire una base utile per effettuare analisi più approfondite da mettere a disposizione degli imprenditori stessi”, afferma Simona Beltrame, Amministratore Delegato della Società. Le candidature potranno essere presentate dal 12 gennaio al 31 marzo 2010, collegandosi al sito di TickMark, http://www.tickmark.it. Sono previsti un vincitore assoluto e quattro finalisti. La cerimonia di consegna del Premio si terrà a fine aprile 2010, a Milano. La partecipazione a tutta l’iniziativa è gratuita. (fonte: Claudio Rossetti – Federico Unnia – Echo Comunicazione d’Impresa Via Montebello 27 Milano)

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L’opera arriva nelle scuole

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 gennaio 2010

Varese. Dopo il successo degli anni scorsi, l’Orchestra Microkosmos diretta dal maestro Fabio Gallazzi, torna nelle scuole per un appuntamento particolare: una lezione d’opera con “Il Barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini, dedicata agli studenti di Varese e Provincia.  Il progetto, realizzato dalla Provincia di Varese con il contributo della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate e in collaborazione con l’amministrazione comunale di Busto Arsizio, l’Ufficio Scolastico Provinciale di Varese, la fondazione Labus-Pullè, il Teatro Politeama di Varese e il Teatro Sociale di Busto Arsizio, prevede un doppio spettacolo: per gli alunni alla mattina e per tutti i cittadini alla sera.Il progetto, che è rivolto alle classi di ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, coinvolge circa 3.000 ragazzi e ha il preciso scopo di avvicinare gli studenti alla pratica e alla cultura del teatro-musicale. Gli studenti sono infatti accompagnati in teatro per assistere all’esecuzione dell’opera lirica “Il barbiere di Siviglia” di Rossini. Un’intera orchestra sinfonica, il cast dei cantanti lirici ed un narratore li guidano in uno spettacolo ideato appositamente per loro. Sono stati previsti cinque appuntamenti per gli studenti: due il 5 marzo a Varese, al Teatro Politeama, due l’11marzo al Teatro Sociale di Busto Arsizio e uno il 12 marzo sempre a Busto Arsizio. Come conclusione, è previsto un concerto serale aperto al pubblico il 12 marzo a Busto Arsizio. L’Orchestra Microkosmos dal vivo e il suo direttore, il maestro Fabio Gallazzi, i cantanti lirici ed un narratore calano gli spettatori nel magico mondo dell’Opera con una presentazione degli strumenti musicali, dei registri vocali (basso, tenore, contralto o soprano), con l’ascolto della trama della storia e di arie scelte de “Il barbiere di Siviglia” con l’attiva partecipazione del pubblico. «La valenza educativa dell’approccio alla musica è la risposta che la scuola deve poter offrire ai ragazzi come occasione e opportunità di crescita culturale, ma anche di ampliamento alle nozioni contemplate nel Piano dell’Offerta Formativa», premette il maestro Gallazzi. Il progetto della lezione d’opera si sviluppa lungo due percorsi. «Innanzitutto quello didattico che, grazie all’ausilio dei docenti, prevede l’approfondimento teorico dell’opera scelta. Viene così attivato un percorso formativo che dà al progetto un carattere interdisciplinare capace di avvicinare le materie umanistiche a quelle tecnico-artistiche». In secondo luogo, il percorso artistico: «Grazie alle attività laboratoriali, i giovani vengono coinvolti attivamente nelle loro competenze e in una comunicazione dei linguaggi creativi». Il progetto è un fiore all’occhiello dell’educazione musicale e la Provincia di Varese è orgogliosa di offrirlo ai propri studenti.

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Per aiutare i bambini di Haiti

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 gennaio 2010

Continua senza sosta l’azione dell’UNICEF per aiutare i bambini di Haiti: ieri sera a Jacmel è iniziata la distribuzione di 2.500 kit contenenti utensili per cucinare e 5.000 sacchetti d’acqua da 1 litro (per consentire la preparazione delle scorte alimentari distribuite dal WFP); è inoltre giunto a Port-au-Prince un primo volo con aiuti UNICEF per un valore di 500.000$, sufficienti ad assistere 10.000 persone, con sali per la reidratazione orale, compresse per la potabilizzazione dell’acqua, teli impermeabili e tende per allestire ripari d’emergenza. Nelle prossime ore giungerà un secondo volo di aiuti contenente altri teli impermeabili, coperte, kit sanitari d’emergenza, taniche per la raccolta dell’acqua e altri aiuti. Pronto l’invio dalla confinante Repubblica Dominicana di 13.848 kg di alimenti terapeutici pronti per l’uso contro la malnutrizione; inoltre, una nave cargo con aiuti UNICEF partita dall’Ufficio Regionale dell’UNICEF di Panama è attesa ad Haiti per oggi. Finora l’UNICEF ha mobilitato aiuti per un totale di 3,4 milioni di dollari.   “L’UNICEF Italia ha deciso di stanziare 300.000 euro come primo contributo alle operazioni di soccorso – ha detto il Presidente Vincenzo Spadafora – mi auguro che la mobilitazione a favore dei bambini di Haiti prosegua anche nelle prossime settimane. Rinnovo l’appello a tutti, donatori e aziende, a sostenere la nostra raccolti fondi per le vittime del terremoto”.  Per questa emergenza si iniziano a mobilitare anche i personaggi dello spettacolo: Patrizio Rispo, protagonista di “Un posto al sole” e Goodwill Ambassador dell’UNICEF Italia, ha lanciato in un videomessaggio un forte appello per aiutare i bambini di Haiti, paese in cui è stato in missione con l’UNICEF nel 2007.     Si possono effettuare donazioni all’UNICEF: tramite: c/c postale 745.000, causale: ‘Emergenza Haiti’; carta di credito online su http://www.unicef.it/haiti, oppure chiamando il numero verde UNICEF 800745000; cc bancario Banca Popolare Etica IBAN IT51 R050 1803 2000 0000 0510 051”;  i comitati locali dell’UNICEF presenti in tutta Italia (elenco sul sito-web http://www.unicef.it).

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Consorzi di Bonifica ed emergenza allagamenti

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 gennaio 2010

I Consorzi di Bonifica della Toscana sono stati in prima linea contro l’emergenza allagamenti, ma molti sono i progetti ancora nel cassetto a causa dei mancati finanziamenti. Dal 23 dicembre scorso, impianti, uomini e tecnologie dei Consorzi toscani sono stati ininterrottamente in azione per gestire l’emergenza legata alle precipitazioni eccezionali che hanno interessato varie zone della Toscana, a causa della combinazione fra piogge eccezionali, nevicate e repentini cambiamenti climatici. Il lavoro è stato particolarmente intenso per i tre Consorzi che si sono trovati a gestire vere e proprie emergenze, con allagamenti, cedimenti degli argini e tracimazioni: il Consorzio Versilia Massaciuccoli, dove si è verificata la rottura dell’argine del fiume Serchio; il Consorzio Auser-Bientina, che ha fronteggiato a sua volta la rotta del fiume Serchio, l’alluvione della Lucchesia e dell’Oltreserchio; il Consorzio Ombrone Pistoiese Bisenzio che ha operato sull’Ombrone e sui corsi d’acqua minori nell’area pratese e pistoiese; successivamente è stato interessato anche il Consorzio area grossetana. Ma l’impegno è stato grande in tutti i 13 Consorzi di Bonifica associati all’Urbat e negli 8 Consorzi interregionali. Notte e giorno sono state interessate 2302 opere idrauliche e casse di espansione per il contenimento delle acque, oltre 60 impianti idrovori e tantissimi tecnici e operai, su un totale di 10.951 chilometri di canali. Solo così è stato possibile gestire al meglio precipitazioni ed eventi che potevano avere effetti ben più devastanti. Un lavoro, quello dei Consorzi di Bonifica toscani, che è stato pubblicamente riconosciuto anche dal vicecapo della Protezione civile nazione Bernardo De Bernardinis, al di là degli attacchi politici strumentali su allagamenti e problemi peraltro relativi a corsi d’acqua non di competenza dei Consorzi. Se il lavoro di questi anni ha dato i suoi frutti, molto resta comunque da fare. I Piani di manutenzione straordinaria (Pms) elaborati dai Consorzi su richiesta della Regione evidenziano che occorrerebbero qualcosa come 665 milioni di euro per risistemare il reticolo e le opere. La Regione, nel programma di interventi straordinari 2007-2009, ha erogato ai Consorzi 9 milioni di euro, il che equivale all’1,3% del fabbisogno segnalato con i Pms. Vanno poi considerati i danni subiti dai Consorzi di Bonifica a causa della recente ondata di maltempo per circa 60 milioni di euro. I Consorzi di Bonifica concordano pienamente con quanto detto dal sottosegretario alla Protezione civile, Guido Bertolaso, e dal presidente della giunta regionale Claudio Martini: è maturo il tempo per un programma straordinario di assestamento idrogeologico dell’intero territorio regionale, che tenga conto dell’uso del suolo e del suo sviluppo compatibile con le nuove tendenze meteorologiche.  <In linea con quanto affermato – ha chiosato Massimo Gargano, presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni –  da tempo l’ANBI evidenzia la necessità di un Piano straordinario, a livello nazionale, per la manutenzione e l’adeguamento della rete di scolo idrico, gestita dai Consorzi di bonifica. Sono state indicate necessità complessive per circa 3 miliardi di euro: 971 milioni per sistemazioni e miglioramenti; 2170 milioni per nuove opere idrauliche. Gli enti consortili hanno progetti immediatamente cantierabili, che diverrebbero un utile volano per l’occupazione oltre che uno strumento fondamentale per lo sviluppo del Paese.>

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Air Comet sospende attività di volo

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 gennaio 2010

La Air Comet ha sospeso tutte le attività di volo dopo che, su istanza della banca tedesca Nord Bank, creditrice della compagnia, un tribunale britannico ha ordinato la confisca degli aerei e le Autorità spagnole hanno provveduto a ritirare la licenza di volo alla stessa compagnia.    Tutti i passeggeri in possesso di biglietto aereo o di una valida prenotazione su un volo Air Comet, che non abbiano potuto usufruire di tale titolo di viaggio in conseguenza della sospensione delle attività della compagnia o che abbiano già presentato una richiesta di risarcimento, possono inviare un reclamo formale sia alla Air Comet che al “Ministerio de Fomiento” spagnolo, attraverso la compilazione di appositi moduli.  I consumatori coinvolti possono visitare il sito del Centro Europeo Consumatori Italia http://www.ecc-netitalia.it per ottenere informazioni, istruzioni pratiche e scaricare moduli e documenti di supporto per la compilazione.

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Giustizia e magistratura onoraria

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 gennaio 2010

Dichiarazione di Rita Bernardini, deputata radicale eletta nelle liste del PD, membro della Commissione Giustizia della Camera, prima firmataria di un’interpellanza del Gruppo del PD sulla riforma della magistratura onoraria Nella sua risposta all’interpellanza sulla Magistratura Onoraria, il Governo ha oggi confermato di aver predisposto uno schema di disegno di legge per la revisione organica della disciplina della magistratura onoraria lungo tre direttrici fondamentali: la predisposizione di uno statuto unico della magistratura onoraria; la rideterminazione del ruolo e delle funzioni dei giudici onorari di tribunale; la riorganizzazione dell’ufficio del giudice di pace. Stando così le cose, si tratta di una vera e propria controriforma, simile alla disciplina già contenuta nella cosiddetta legge Carotti, salvo – unica novità – la previsione di norme ancora più afflittive nei confronti dei magistrati onorari già privi di ogni garanzia giuslavoristica. Occorre pensare all’introduzione di una soluzione a regime diversa da quella contenuta nel disegno di legge governativo e che preveda nuove modalità di accesso e di retribuzione e che tenga conto anche della previdenza. Un sistema razionale dovrebbe infatti prevedere, come necessariamente propedeutico, l’esercizio delle attuali funzioni onorarie in vista dell’ingresso nella magistratura di carriera, alla quale invece si accede attraverso un concorso puramente teorico e di massa, privo di qualsiasi esperienza lavorativa e di vita. Inoltre deve essere riconosciuto ai magistrati onorari il diritto ad una retribuzione equa e proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro da essi svolto. Deve essere riconosciuto loro il diritto alla malattia, alla previdenza, alle ferie pagate, alla maternità. Né si può dimenticare che senza la Magistratura Onoraria, la già sfasciata giustizia italiana avrebbe dichiarato bancarotta: non solo i nostri uffici giudiziari chiuderebbero immediatamente, ma raddoppierebbe all’istante sia il numero annuale delle prescrizioni, sia il numero (già di per sé elevatissimo) delle condanne inferte all’Italia dalla Corte europea di
Strasburgo per la lentezza dei nostri processi. Da parte nostra, ci auguriamo due cose: la prima,  è che il Ministro della Giustizia (al quale va comunque riconosciuto il merito di aver deciso di affrontare il complesso e difficile nodo della riorganizzazione del ruolo e delle funzioni della magistratura onoraria) non voglia sottrarsi al confronto parlamentare con l’opposizione presentandoci un disegno di legge blindato e praticamente inemendabile. La seconda – e qui esprimo il parere della delegazione radicale all’interno del Gruppo del PD – è che il Governo inizi da subito a ripianare il vuoto di organici della Magistratura Ordinaria esigendo l’immediato rientro nei ranghi dell’ordine giudiziario dei cosiddetti “magistrati fuori ruolo”, cioè coloro che non esercitano il lavoro per il quale sono pagati, ma che bazzicano nei ministeri a scrivere leggi e a fare pressioni pro domo loro, vanificando il principio costituzionale della separazione dei poteri”.

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