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Pletnev e l’Osi a Lugano festival

Posted by fidest press agency su martedì, 27 aprile 2010

Lugano 30 aprile alle ore 20.30 al Palazzo dei Congressi, Piazza Indipendenza 4.  Primo appuntamento con l’Orchestra della Svizzera Italiana. Sul podio, il talento musicale di Mikhail Pletnev. Il musicista russo, con le sue personali letture del grande repertorio romantico, non mancherà di sorprendere e di incantare il pubblico di Lugano Festival. Solista nel Concerto n. 2 di Chopin – per un doveroso omaggio al compositore polacco, nel bicentenario della nascita – sarà Alexander Gavrylyuk, giovane pianista ucraino dalle immense doti, scelto personalmente dallo stesso maestro Pletnev.  Il 2010 è un anno magico per il mondo della musica, visto che ricorre il bicentenario della nascita di due fra i più grandi geni di tutti i tempi: il polacco Chopin ed il tedesco Schumann. Autentici protagonisti della stagione romantica europea, sono pertanto a buon diritto protagonisti anche del cartellone di Lugano Festival, che offre al suo pubblico l’occasione per riascoltare, in letture sempre differenti, capolavori più o meno noti.  Dopo la Sinfonia Renana, affidata nel concerto precedente all’interpretazione di Sakari Oramo, a Mikhail Pletnev spetta il compito di applicare il proprio genio di direttore all’altro pilastro del sinfonismo schumanniano, la Quarta, in cui l’autore forza deliberatamente i limiti della forma ereditata dal Classicismo, per immettervi il suo personalissimo mondo fantastico.  Lirico, eroico, intenso come solo Chopin sa essere, il Concerto per pianoforte n.2, affidato al solista ucraino Alexander Gavrylyuk. Classe 1984, il pianista, che oggi risiede a Mosca, si è rivelato al mondo musicale con le vittorie nei due grandi concorsi internazionali intitolati ai suoi illustri colleghi Horowitz e Rubinstein. Completa il trittico romantico l’ouverture di Alfonso und Estrella di Schubert, vero pioniere del Romanticismo, che con quest’opera dal soggetto vagamente shakespeariano cercò di farsi strada, senza riuscirvi, nell’arena del teatro musicale. L’ouverture ci restituisce la vera anima di Schubert, delicato viandante dell’armonia, artefice di melodie dalla bellezza perfetta, sommo sinfonista.

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