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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 113

I meriti di Tremonti e i demeriti della sinistra

Posted by fidest press agency su venerdì, 28 Maggio 2010

L’on.le Cazzola del Pdl scrive: ““Mettiamoci bene d’accordo, cari compagni della sinistra e della Cgil. Delle due l’una: o, come sostenete se vi trovate in qualche salotto buono, la manovra non ha carattere strutturale, ma si limita a chiedere qualche sacrificio per un periodo più o meno lungo; oppure, il governo si accinge a fare ‘macelleria sociale’, come affermate sul campo assai poco neutro di Ballarò”. E soggiunge il deputato del PdL Giuliano Cazzola su Libertiamo.it, il webmagazine dell’associazione politica presieduta da Benedetto Della Vedova. “Un esame attento e disincantato ci porta a vederne il principale limite: una prudenza forse eccessiva. Nessuno si chiede mai perché altri Paesi europei come la Francia e la Germania stanno predisponendo manovre più pesanti di parecchi miliardi e di più lunga prospettiva della nostra, nonostante che i loro saldi di finanza pubblica siano assai migliori di quelli italiani”. Oltre che per l’opposizione, per il deputato del PdL “la domanda vale anche per noi. Perché, invece di puntare, in un tempo più lungo al pareggio di bilancio, ci accontentiamo di un deficit appena sotto il 3 per cento tra due anni?”. Conclude Cazzola: “Giulio Tremonti ha fatto il possibile. Non è colpa del ministro dell’Economia se alla classe dirigente del Paese manca una ‘visione’ condivisa (dubito anche dell’esistenza di più ‘visioni’) del futuro e del possibile ruolo dell’Italia”. (n.r. caro onorevole, noi non protestiamo o ci sorprendiamo per la manovra ma per i suoi contenuti che ricalcano il vecchio modulo di sempre che è quello di far pagare chi meno ha e di proteggere chi più ha anche se lasciamo credere che anch’essi fanno la loro parte. Si è mai chiesto quale grande sacrificio potrebbe fare chi prendendo uno stipendio mensile di seimila euro si vede una trattenuta di 400 euro mentre chi incassa 1200 è già penalizzato con trattenute fiscali del 30% e si vede ora insidiato dalle ulteriori addizionali irpef dei comuni e delle regioni, del ticket, ecc.? Un’associazione consumatori si è preso la briga di calcolare il maggiore gravame che risulta a carico delle famiglie intorno alle 200 euro mensili. Il rapporto è chiaro :c’è chi contribuisce, quello da seimila euro, con un modesto 6-8% e l’altro da 1.200 con oltre il 15% tra oneri diretti e riflessi. E allora se proprio vogliamo quadrare il cerchio incominciamo a ridurre da subito del 20% il numero dei parlamentari, dei consiglieri comunali e regionali, nell’abolire tutte le province, di dare un taglio drastico alle auto blu che oggi hanno un parco di 620mila automobili e che potremmo portarle a meno di centomila. E se lei tanto ama fare dei confronti internazionali sa bene che in Gran Bretagna e in Francia e in Germania le auto blu sono di gran lunga inferiori alle nostre. Non crede, caro onorevole, che se cominciassimo a fare queste cose gli italiani crederebbero un po’ di più ai politici e al loro invito a fare sacrifici?)

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