Editoriale. Elezioni anticipate: Per chi? Perché?
Posted by fidest press agency su lunedì, 9 agosto 2010
Editoriale Fidest Tutti gli italiani sono stati coinvolti, in queste ultime settimane, in una partita ai più non prevista e che presenta diversi lati oscuri. Alla fine di questa prima ondata di notizie, e in prossimità della sospensione dei lavori parlamentari, si deve prendere atto che esiste una faida interna al Pdl, che si conosceva ma non si temeva, e che, invece, mostra d’avere i numeri per essere paventata. Gli oppositori sono diventati un gruppo parlamentare autonomo denominato “Alleanza per l’Italia” e fanno capo ad leader Gianfranco Fini. Lo stesso Fini fu con Silvio Berlusconi il cofondatore del Pdl dando il via a una operazione politica intesa ad unire sotto lo stesso tetto due partiti. Ora si sa che l’iniziativa presentava dei rischi e la coabitazione sarebbe stata tanto difficile da giungere alla rottura odierna. Ma non è più come prima. Alcuni esponenti politici della Destra, come Gasparri e La Russa, e che ricoprono importanti cariche istituzionali, hanno preferito restare nel Pdl e con loro diversi altri. Lo stesso sindaco di Roma, Gianni Alemanno, sembra preferire un atteggiamento neutrale. Ma per preoccupare Berlusconi ci vuole ben altro. Ci ha provato Fini ventilando la possibilità di una convergenza con altri partiti come l’Udc di Casini, l’Alleanza per l’Italia di Rutelli, il Movimento per le autonomie e il Partito per il Sud di Raffaele Lombardo e persino con il Pd. Sono stati esclusi dalla conta l’Idv di Di Pietro, la sinistra da Vendola a Ferrero e, ovviamente, la Lega, alleata inossidabile di Berlusconi. Questi, a sua volta, sembra essersi reso conto che oggi potrebbe essere un bluff ma che un domani potrebbe provocargli grosse difficoltà e allora è meglio ritornare alle urne e lasciare al “popolo sovrano” la scelta ultima. Ma per premunirsi ha bisogno di due ingredienti: il primo è quello di trovare una motivazione inattaccabile per indurre il capo dello Stato a sciogliere le camere e al tempo stesso passare per vittima e trasformare in traditore l’artefice di questa rivolta di “Palazzo” non tanto ai suoi occhi quanto a quelli degli elettori. E mentre i giocatori conducono questa partita a scacchi e studiano le mosse il paese è lasciato a se stesso. E se alla fine si va alle urne chi potrà avere maggiori possibilità di vincere? Non abbiamo la sfera di cristallo, ovviamente, ma per il come stanno andando le cose possiamo dire che Berlusconi ha buone possibilità di vincere. Chi sono Fini e compagni al suo confronto, alla sua popolarità e alle sue risorse economiche e mediatiche? E ancora: Fini, uomo di destra di lungo corso alleato del Pd con la sua anima di sinistra? E’ il diavolo con l’acqua santa. E poi come si terrà in piedi un governo così eterogeneo alle prime decisioni importanti? Come dire?: Chi lascia la vecchia strada per la nuova sa quel che lascia ma non quel che trova. E gli elettori sono stanchi dei giochini di corridoio, dei governi balneari, delle ripicche e delle correnti. Anche i più contrariati finiranno come il buon Montanelli diceva: mi turo il naso e voto Dc, oggi Berlusconi. Il vero problema sono gli italiani che non riescono a stare insieme senza lasciarsi sedurre dalle divisioni. Che non riescono a fare squadra e pur nutrendo comuni ideali sanno litigare per i dettagli e separarsi a brutto muso. (Riccardo Alfonso http://www.fidest.it)
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