Quarta giornata del campionato di serie B. Ecco le quote Better. Si parte con l’anticipo serale di venerdì, Padova-Reggina. Partita equilibrata, con i veneti che sono a caccia della prima vittoria, e la Reggina, allestita dal Presidente Foti per risalire in serie A, che cerca di dare continuità ai propri risultati. Per le partite di sabato, partono favorite, Empoli, Frosinone, Novara e Siena che, dentro le mura amiche, dovranno affrontare rispettivamente Triestina, Portogruaro, Grosseto e Cittadella. Più equilibrati i match Albinoleffe-Varese, Piacenza-Ascoli, Sassuolo-Torino e Vicenza-Livorno. Quota interessante per la vittoria dell’Atalanta (a 2,50) a Pescara (3,00). Chiude la quarta giornata il posticipo serale di lunedì tra Crotone e il capoclassifica Modena. Due squadre che fanno un buon calcio, con i calabresi che cercheranno di sfruttare il fattore campo. La vittoria dei calabresi in lavagna Better è a 2,00, quella del Modena è a 4,00. Ecco le quote elaborate e proposte da Lottomatica Scommesse:
Data Campionato di serie B 2010 -11 1 X 2
10.09 ore 20:45 Padova Reggina 2,45 2,85 3,10
11.09 ore 15.00 Albinoleffe Varese 2,50 2,90 3,00
11.09 ore 15.00 Empoli Triestina 1,75 3,25 5,00
11.09 ore 15.00 Frosinone Portogruaro 1,85 3,00 4,65
11.09 ore 15.00 Novara Grosseto 1,95 3,00 4,25
11.09 ore 15.00 Pescara Atalanta 3,00 2,90 2,50
11.09 ore 15.00 Piacenza Ascoli 2,50 2,90 3,00
11.09 ore 15.00 Sassuolo Torino 2,35 2,95 3,15
11.09 ore 15.00 Siena Cittadella 1,50 3,55 7,50
11.09 ore 15.00 Vicenza Livorno 2,50 2,90 3,00
13.09 ore 20.45 Crotone Modena 2,00 3,00 4,00
Archive for 9 settembre 2010
Better serie B: Il Novara può allungare
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 settembre 2010
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Campionato e scommesse
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 settembre 2010
Seconda giornata di campionato di serie A dopo la pausa per le partite della nazionale. Ecco le quote Better. Inter, Roma e Juve sono favorite nei rispettivi incontri contro Udinese, Cagliari e Sampdoria. Favori del pronostico anche per il Milan, a Cesena, che vorrà confermare quanto di buono ha fatto vedere contro il Lecce. Partite equilibrate quelle tra Genoa-Chievo e Napoli-Bari. Sul fattore campo puntano il Brescia, il Catania e il Lecce per far punti contro il Palermo, il Parma e la Fiorentina, sulla carta con maggiori possibilità. La Lazio è alla ricerca dei tre punti contro il Bologna che alla prima ha fermato i campioni d’Italia in carica dell’Inter. Ecco le quote elaborate e proposte da Lottomatica Scommesse:
Data Campionato di serie A 2010-11 1 X 2
11.09 ore 18 Inter Udinese 1,33 4,80 9,00
11.09 ore 20.45 Cagliari Roma 3,30 3,20 2,20
11.09 ore 20.45 Cesena Milan 7,00 3,85 1,50
12.09 ore 12.30 Brescia Palermo 3,20 3,20 2,25
12.09 ore 15 Catania Parma 2,25 3,15 3,25
12.09 ore 15 Genoa Chievo 1,70 3,45 5,25
12.09 ore 15 Juventus Sampdoria 1,80 3,40 4,50
12.09 ore 15 Lazio Bologna 1,75 3,40 4,85
12.09 ore 15 Lecce Fiorentina 3,50 3,25 2,10
12.09 ore 20.45 Napoli Bari 1,70 3,45 5,25
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Esportare democrazia e non averla in casa
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 settembre 2010
(avv. Giorgio Carta) Siamo inopinabilmente un Paese (impegnato) in guerra, visto che impieghiamo con regolarità nostri connazionali armati all’estero e, non di rado, qualcuno fa ritorno dentro una bara addobbata col tricolore; senza contare le vittime avversarie e civili che inevitabilmente – per interposta persona – disseminiamo nel nostro peculiare intento di esportare la democrazia a suon di carri armati. Ma rilevarlo non è elegante, stona in qualsiasi contesto e, soprattutto, rischia di urtare trasversalmente troppe coscienze sporche. Tanto più che, come disse Jean Paul Sartre, quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri che muoiono e, quindi, l’argomento si rivela ulteriormente poco chic. Meglio parlare d’altro o, all’occorrenza, servirsi di collaudati artifici linguistici quali quello della “guerra preventiva” (coniato negli USA e, malauguratamente per noi, configgente con quel testo desueto chiamato Costituzione) o della “missione di pace”, espressione di un talento glottologico che rinuncia al sinonimo di un temine e si affida, con insperato successo, al suo contrario. Ma non è questo il punto che vorrei trattare.
Piuttosto parlerei di un fenomeno sociale non a caso sconosciuto ai più, ma assai rilevante e remunerativo sullo scacchiere internazionale: i militari italiani che utilizziamo nelle missioni denominate “di pace”, ma in cui, però – fatalmente – si spara e si è sparati.
Per i media e gli stati maggiori, i militari si distinguono in due categorie: quelli che tornano morti e quelli, di notevole minore rilevanza, che rientrano vivi. I primi sono notoriamente molto celebrati ed apprezzati, anche se per il tempo strettamente necessario a far defluire l’ultima troupe televisiva. Successivamente, cala il silenzio e continueranno ad occuparsi di loro i soli parenti, come quel genitore di un caduto in Nassyria che, di passaggio a Roma per ritirare una medaglia al Quirinale, mi chiese di rassicurarlo che le carte ricevute dal Ministero della difesa non comportassero per lui una spesa. Poi, ci sono gli altri militari, quelli che anonimamente e banalmente rientrano in Patria vivi e che non fanno notizia, come quell’Ufficiale saltato su una bomba in Afghanistan, ma sopravvissuto (seppure con qualche osso da ricomporre), e che, al rientro in patria, mi esibì sgomento le sue note caratteristiche declinate dai superiori e chiedendomi di impugnarle gerarchicamente. O come quei 300 Carabinieri impiegati in Kosovo che ora sono in causa con il Comando generale per reclamare di essere pagati come i poliziotti impiegati nella stessa missione e non la metà. Questi nostri eroi silenziosi, o meglio silenziati da una stampa svagata e da una legge di disciplina militare emergenziale che risale al 1978, vivono in una condizione di malessere e di negazione dei diritti che non fa capolino in alcun discorso pubblico, ma che sovente li conduce a gesti estremi se si considera che, secondo una statistica, ogni mese in Italia si suicida un Carabiniere. Molti ignorano che alcuni caduti delle missioni internazionali erano semplici lavoratori precari, personale cioè chiamato ad una prestazione professionale rischiosissima (difatti sono stati ammazzati), senza nemmeno contare sulla stabilità del proprio posto di lavoro. Non solo, molti degli odierni disoccupati sono ragazzi che ci hanno (si fa per dire) rappresentato all’estero: loro con un mitragliatore in mano, noi col telecomando a casa. Usati dallo Stato e gettati via dopo l’uso, magari con qualche particella di uranio impoverito in corpo che, a breve, li divorerà.
Ho conosciuto giovani militari contaminati che hanno preferito curarsi tumori alla tiroide in silenzio (e, quindi, rinunciando ad ogni risarcimento) per non essere dichiarati non idonei nei concorsi di stabilizzazione del loro rapporto di lavoro. L’abolizione (o, meglio, la sospensione) della leva obbligatoria era stata trionfalmente acclamata nel 2005 come il passaggio ad un esercito di professionisti, efficiente ed economico, salvo poi servirsi di lavoratori a tempo determinato che prestano indossano la divisa per un anno o per quattro e poi sono restituiti alle loro famiglie. Me lo ricordava quel genitore pugliese che, spaventato, mi chiedeva la settimana scorsa se l’imminente partenza del figlio per l’Afghanistan gli avrebbe quanto meno assicurato il posto fisso. E’ stato imbarazzante spiegargli che il ragazzo né avrebbe potuto rifiutarsi di partire, né avrebbe conseguito il passaggio al servizio permanente. Soprattutto, però, pochi sanno che i militari italiani sono i più bistrattati d’Europa. Difatti, non hanno diritto ad organizzarsi in sindacato e anche solo per associarsi o riunirsi in circolo devono chiedere l’autorizzazione al Ministro. Un’illegittima circolare del ministero gli vieta di accedere a qualsiasi edificio parlamentare senza esserne previamente autorizzati gerarchicamente in riferimento allo specifico motivo della loro iniziativa. Il loro diritto ad iscriversi a partiti politici, pur riconosciuto dalla Costituzione, viene loro sovente associato alla minaccia di eventuali sanzioni disciplinari. La vetusta disciplina militare fa di loro dei sudditi ed i loro diritti elementari di tutela della salute, di opinione e di parola sono negati, visto che abbiamo militari sottoposti a procedimento disciplinare di rigore per essersi rifiutati di sottoporsi al vaccino influenzale, di dubbia efficacia e di sospetta pericolosità. Ancora nel 2000, abbiamo Carabinieri trasferiti perché sospettati di avere relazioni extraconiugali o perché la coniuge invano si candida alle elezioni comunali e riceve la bellezza di 4 voti. Altri carabinieri sono sottoposti a procedimento disciplinare perché durante una ripresa televisiva hanno osato guardare verso la telecamera o perché, nella concitazione di un intervento in strada, non hanno prima indossato il berretto (noblesse oblige!). Non a caso, l’Italia si è distinta per essere l’unico Stato europeo che non ha risposto al questionario predisposto dall’ODHIR – un’istituzione specializzata dell’OSCE che si occupa di elezioni, diritti umani e democratizzazione – mediante il quale è stato realizzato il manuale per i diritti umani e le libertà fondamentali del Personale delle Forze armate.
Ebbene, sono proprio questi uomini in divisa, senza diritti e spesso precari, che noi inviamo in giro per il mondo ad esportare, armi in pugno, la democrazia ed ha instaurare la cultura dei diritti civili in terre lontane. Quei diritti che, però, loro stessi non conoscono né possono esercitare in Patria. La coerenza di un Paese, è il caso di dirlo, si misura anche da questo. (articolo pubblicato su “PAENACQUA – Appunti di idee progressiste” e rilevato da GrNet.it) Avv. Giorgio Carta (Presidente del Partito per gli Operatori della Sicurezza e della Difesa)
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2ª Biennale internazionale d’arte contemporanea
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 settembre 2010
Sabbioneta 10 settembre dalle 21 alle 2 Notte Bianca: la mostra rimarrà aperta ai visitatori. L’importante evento della Notte Bianca si configura come un insieme di interventi culturali e spettacolari che trasformano l’aspetto urbano della città, consentendole di esprimere la sua forza estetica, così come voluto dai Gonzaga e riconosciuto dall’Unesco proclamandola Patrimonio Mondiale dell’Umanità. La 2ª Biennale internazionale d’arte contemporanea di Sabbioneta intitolata Paralleli apre dal 5 settembre al 14 novembre nel prestigioso Palazzo Ducale di Sabbioneta, già sede della prima edizione che vide un grande successo di critica e pubblico. L’evento espositivo, curato dal critico d’arte Stefania Provinciali, coinvolge artisti provenienti da quattro continenti del mondo: Europa, Asia, Americhe ed Africa, dando spazio a tutte le forme espressive conosciute delle arti visive. Si parte dalle più tradizionali – pittura e scultura – per arrivare alle più contemporanee – video ed installazione – passando per la fotografia e la performance. Punto focalizzante della nuova edizione della mostra è il confronto-incontro tra Paesi, culture e forme creative differenti che offre la rappresentazione dell’attuale mondo dell’arte contemporanea. Gli artisti coinvolti provengono da realtà sociali, culturali e storiche profondamente diverse che vengono efficacemente espresse in stili artistici multiformi. Un diverso fermento vive l’arte sudafricana: il Sudafrica è oggi balzato agli onori della stampa di tutto il mondo grazie ad uno dei massimi eventi sportivi e solitamente è ricordato per le sue grandi difficoltà sociali. La Biennale di Sabbioneta vuole presentarlo innanzitutto attraverso la sua arte contemporanea che racchiude i problemi legati al divario tra bianchi e neri, alla povertà, al rapporto dell’uomo con un paesaggio di straordinaria bellezza.
28 sono gli artisti presenti all’evento: Huang Kehua, Liu Zhong, Long Bu Jiang, Xu De Qi, Zhang Xian Ming e Zhang Hongmei (Cina); Medhat Shafik (Egitto); Marcel Alocco (Francia); Heidi Bedenknecht e Sarit Lichtenstein (Germania); Gabriella Bozzi, Felice Cappa, Ferruccio D’Angelo, Dario Ghibaudo, Antonella Mazzoni, Marco Nereo Rotelli, Enrico Robusti, Agostino Rocco, Rino Valido e William Xerra (Italia); Nuria Rami Jurado e Francis Naranjo (Spagna); Alexander Bocchialini Shundi (Stati Uniti); Ruchika Wason Singh (India); Jake Aikmann, Johann Louw e Anton Karstel (Sud Africa). Tra gli artisti invitati, un particolare riconoscimento è dedicato allo scultore Novello Finotti le cui opere aprono il percorso espositivo accompagnate da una serie di fotografie che ne raccontano l’evoluzione artistica.
Promotore dell’evento è il Comune di Sabbioneta, con il patrocinio della Regione Lombardia e della Provincia di Mantova. La rassegna è realizzata in collaborazione con il Centro Italiano per le Arti e la Cultura e la Galleria d’Arte Barbara Paci. La mostra è accompagnata da un ampio catalogo a cura di Stefania Provinciali con testi di Stefania Provinciali, Dario Fo e testi istituzionali.(sabbioneta)
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“Konvolut. Biblioteca infinita”
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 settembre 2010
Agrigento, 25 settembre, ore 18.30 Galleria di Arte Moderna alle Fabbriche Chiaramontane, s’inaugura “Konvolut. Biblioteca infinita” di Michele Canzoneri, l’autore delle vetrate dell’Esamerone e dell’Apocalisse del Duomo normanno di Cefalù e di quelle, commissionate dall’architetto Renzo Piano, per la Basilica di San Pio a San Giovanni Rotondo. Il suo diario di lavoro sull’Apocalisse, infine, concepito come opera autonoma e recentemente acquisito dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, è custodito nella collezione degli originali di autori storici del prestigioso istituto.
“Konvolut. Biblioteca infinita” è il quinto dei sei progetti intorno all’arte moderna e contemporanea programmati per il 2010 alle FAM dall’Associazione Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento di Agrigento guidata da Antonino Pusateri per celebrare i dieci anni di attività.
Per il catalogo di “Konvolut. Biblioteca infinita”, curato da Anna Li Vigni con la presentazione di Antonino Pusateri e pubblicato da Silvana Editoriale, sono intervenuti prestigiosi nomi della cultura italiana che ripercorrono e commentano l’opera di Canzoneri: Remo Bodei, filosofo di estetica e docente alla Normale di Pisa e all’Università di Los Angeles, Armando Massarenti, epistemologo, responsabile della pagina Scienza e Filosofia del Domenicale del Sole 24 Ore, Silvano Nigro, scrittore e professore di Letteratura contemporanea alla Normale di Pisa, Barbara Jatta, direttrice della Biblioteca Vaticana e studiosa di testi antichi e Jacopo Pellegrino, musicologo docente all’Università di Parma. (canzoneri)
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Riorganizzazione del Gruppo UniCredit
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 settembre 2010
Alla vigilia dell’avvio formale della procedura di trattativa sulla riorganizzazione del Gruppo UniCredit, il Segretario Generale di Falcri – Confsal, secondo sindacato autonomo del settore, nato più di 60 anni fa nelle Casse di Risparmio, ha espresso la propria preoccupazione per una vertenza difficile, che probabilmente richiederà il pagamento di un importante prezzo in termini di posti di lavoro, nel corso di un incontro avuto con Flavio Tosi, Sindaco di Verona, città sede della Fondazione Cariverona, uno degli azionisti maggiormente rappresentativi di UniCredit e di una delle più importanti ex Casse di Risparmio che hanno dato vita al Gruppo.
Nell’occasione Falcri – Confsal, forte della propria tradizione di Sindacato da sempre attento alle problematiche delle persone che rappresenta e della clientela di cui le stesse sono riferimento, ha ribadito al Sindaco di Verona la propria convinzione sull’importanza di una reale ed efficace vicinanza delle banche al territorio, obiettivo dichiarato dal progetto “bancone” avviato da UniCredit, ma ha nel contempo rimarcato come la richiesta di una riduzione di costi strutturali pari all’uscita di 4.700 persone a tempo pieno e “più anziane” sia un prezzo che non può essere pagato soltanto dai lavoratori: se dei sacrifici saranno necessari, dovranno essere fatti da tutti, nessuno escluso. “L’abbandono delle ex Casse di Risparmio – ha evidenziato Il Segretario Generale di Falcri Confsal – ci ha allontanato dal territorio: almeno qualcuno riconosca di avere sbagliato.” (pelacchi falcri)
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Decoupage Creativo è in edicola con due settimanali
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 settembre 2010
Mondadori Donna Moderna e Confidenze. “Nuove idee e tante tecniche per il tuo hobby preferito”. È questo il messaggio che accompagna la nuova opera a fascicoli di Fabbri Editore, realizzata in collaborazione con Mondadori e Stamperia, dedicata al target molto eterogeneo ed allargato rappresentato dai milioni di hobbisti che ogni anno si dedicano al fai da te. L’agenzia Air de Créativité si è occupata della progettazione grafica e realizzazione del progetto, nonché della supervisione del lavoro. Uno spot 15” e la sua versione 10” sono in onda sulle reti Mediaset in questi giorni e accompagnano il lancio dell’opera a fascicoli insieme ad una campagna stampa multisoggetto, pianificata sulle riviste del gruppo Mondadori. A raccontare l’opera è anche il sito dedicato http://www.decoupagecreativo.it e sul sito stamperia. (donna moderna)
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Stato agitazione personale capitolino
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 settembre 2010
Roma. A seguito delle trattative interrotte unilateralmente da parte dell’Amministrazione Comunale di Roma, RdB-USB Pubblico Impiego conferma lo stato di agitazione di tutto il personale capitolino. Nei prossimi giorni partiranno le prime assemblee di consultazione dei lavoratori, per arrivare a iniziative di lotta diversificate tra cui anche lo sciopero. “L’indisponibilità da parte della Giunta Alemanno a mettere in moto una vera politica del personale, e la confusione dei ruoli messa in atto dall’Assessore Cavallari, sono la causa principale della proclamazione del nostro stato di agitazione”, dichiara Roberto Betti, RdB–USB P.I. del Comune di Roma. “L’amministrazione ha ricevuto da parte nostra serie e approfondite proposte che sono scaturite dalle esigenze espresse dai lavoratori – continua il rappresentante RdB–USB – come dimostrano, ad esempio, le 6.000 firme raccolte nei mesi scorsi per chiedere l’incremento del buono pasto, inchiodato da quasi 10 anni a 5,25 Euro; o le proposte per il potenziamento del settore educativo e scolastico, o ancora quelle per onorare il piano assunzionale, sia per la concorsualità pubblica, sia per quella interna, sia per il completamento delle assunzioni dei precari”. “Purtroppo – sottolinea Betti – dobbiamo registrare la sistematica denigrazione di RdB–USB da parte dell’Assessore Cavallari e la reiterata violazione delle più elementari regole delle relazioni sindacali: relazioni che continuano ad avvenire in forma riservata solo con alcune organizzazioni e non con i nostri rappresentanti, i quali si distinguono invece per la massima concretezza. Per questo auspichiamo che il Comune di Roma si presenti alla conciliazione in Prefettura e si riapra al più presto il negoziato sindacale. In caso contrario riteniamo opportuno che Alemanno tragga le opportune conseguenze circa l’operato dei suoi assessori e prenda nelle sue mani le redini della trattativa”, conclude il rappresentante sindacale RdB-USB.
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“Rotary in festa, Rotary in fiera”
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 settembre 2010
Abbadia di Fiastra, 11 e 12 settembre La manifestazione, organizzata dal Distretto 2090° del Rotary, si terrà l’11 e il 12 settembre prossimi. L’appuntamento, mai proposto in precedenza, coinvolge i 67 club del Distretto 2090: 28 nella Marche, 14 in Umbria, 16 in Abruzzo, 5 in Molise, 4 in Albania. L’evento vuole favorire lo scambio di esperienze fra i club del Distretto con una sorta di fiera come momento di incontro per lo scambio di “merci”, che nel caso del Rotary sono idee, progetti realizzati e da realizzare. La fiera sarà aperta anche al pubblico non rotariano per far conoscere sempre più il Rotary. Allo stesso tempo, con l’evento si rinforza l’impegno verso la ricostruzione post terremoto all’Aquila. Infatti, nel capoluogo abruzzese il Rotary sta restaurando l’edificio “A” della facoltà di Ingegneria, per un importo previsto di circa 1,7 milioni di euro. Per la festa ogni club avrà un’apposita “bancarella” all’interno del chiostro, allestita per illustrare la propria attività con manifesti, poster, gadget, materiale fotografico. Ognuna avrà anche un salvadanaio, dove potranno essere lasciate offerte per realizzare progetti del Distretto.
L’evento prenderà il via alle 10.30 dell’11 settembre con la sfilata degli stendardi dei club e l’apertura degli spazi espositivi. Nel pomeriggio alle 15 nell’Abbazia di Chiaravalle si terrà un workshop sulla leadership secondo il Rotary con Carlo Michelotti, past governatore del Distretto 1980. Moderatori saranno Mario Struzzi e Massimo Massi Benedetti. Seguirà alle 16, sempre nell’Abbazia di Chiaravalle, il concerto sinfonico a ingresso libero e aperto al pubblico “Mozart il genio bambino”, con l’orchestra del ‘700 diretta da Alfredo Sorichetti. In serata alle 21 il governatore, insieme ai rotariani, sarà ospite a Tolentino, in piazza della Libertà e Ponte del Diavolo, alla rievocazione storica ‘Sul Ponte del Diavolo … tra storia e leggenda’. Il giorno successivo, dopo l’apertura degli stand espositivi e l’avvio della prima gara estemporanea di pittura ‘RotaryinArte’, all’Abbazia di Chiaravalle, con inizio alle 11, si terrà un incontro che punterà l’attenzione sulla solidarietà rotariana ricordando il caso di Dritan Memoshi, poliziotto gravemente ferito a Gerdec (Albania) nell’esplosione della polveriera e del suo completo recupero grazie al Rotary. Seguirà alle 11.30 il concerto del Coro Verba manent, anche questo aperto al pubblico e con ingresso libero, diretto dal maestro Franco Radicchia. Nel pomeriggio alle 16.30 ci sarà la premiazione del vincitore dell’estemporanea di pittura. (governatore)
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“La Lega vuole staccare la spina al governo?
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 settembre 2010
“Nessuna sorpresa. E’ l’unica arma che hanno per nascondere il fallimento del federalismo. Hanno bisogno di additare la colpa a qualcuno e di passare presto all’incasso prima che il popolo del Nord scopra il grande bluff” così Massimo Donadi, presidente dei deputati di IDV, commenta le parola di Umberto Bossi”.
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Appuntamento con l’opera francese
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 settembre 2010
Palermo Da venerdì 15 a giovedì 21 ottobre (6 recite) Teatro Massimo – piazza Verdi 1 appuntamento con l’opera francese: dopo 42 anni torna Don Quichotte di Jules Massenet, opera di cui si festeggia il centenario dal debutto. Giunto alle soglie della settantina, Jules Massenet si sentì irresistibilmente attratto dalla figura di Don Chisciotte, non tanto quale emblema di una moralità epico-visionaria, quanto come incarnazione di una classicità, eroica e sublime, che ormai volgeva al tramonto. La stesura del libretto fu affidata a Henri Cain, il quale trasse ispirazione, oltre che da Cervantes, dalla pièce teatrale omonima di Jacques le Lorrain, andata in scena a
Parigi il 3 aprile 1904. Opera vivida e luminosa, ricca di humour e varietà di caratteri, Don Quichotte è priva di quel senso di tragedia e destino che il pubblico si aspetterebbe da una messa in scena del classico di Cervantes. Massenet guardò a questa storia con occhi nuovi, scrivendo un’opera che è essenzialmente un titolo comico all’antica o, come venne chiamata una comédie-héroïque, con giochi sentimentali, ironia, disillusione e la morte in scena del protagonista. La partitura è orchestrata con grande maestria e semplicità, indirizzata originariamente alla vocalità “mitica” di Fyodor Chaliapin che ne creò il ruolo principale al debutto di Montecarlo nel 1910 e alla prima moscovita al Bol’soj. Fra le gemme della partitura vanno senz’altro ricordate la serenata a Dulcinea di Don Chisciotte nel primo atto (che sarà riutilizzata per uno dei più riusciti interludi dell’opera) e il malinconico duetto di Dulcinea e dell’hidalgo (“O toi dont les bras sont plus frais que la mousse”). Suggestivo è inoltre il modo in cui Massenet rende l’epico-grottesca battaglia contro i mulini a vento (con un accorto uso dello xilofono per simulare il movimento delle pale); teatralmente molto efficace la cangiante introduzione al quarto atto, con la languida aria di Dulcinea “Lorsque le temps d’amour”. Lo spettacolo in scena al Teatro Massimo è frutto di una coproduzione internazionale fra il Teatro palermitano e il Théâtre Royal de La Monnaie di Bruxelles e reca la firma prestigiosa del francese Laurent Pelly – per la prima volta ospite a Palermo – considerato uno dei registi più interessanti della scena lirica mondiale.
Costo dei biglietti: da euro 10 a euro 125, in vendita presso il botteghino del Teatro (aperto da martedì a domenica dalle ore 10 alle ore 15, tel. 0916053580 / fax 091322949 / http://www.teatromassimo.it
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Il discorso di Mirabello
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 settembre 2010
Afferma l’On. Vincenzo D’Anna, membro della XII Commissione Affari sociali e Sanità – elude, con il tatticismo tipico di un politico consumato, la soluzione dei nodi che impediscono al Paese di compiere il cammino verso la Rivoluzione liberale, esprimendo una visione, che, nella migliore delle tradizioni degli scenari della vecchia repubblica, strizza l’occhio alle opposizioni e costruisce un fronte ricattatorio. Da una parte l’On. Fini afferma e conferma la sua solidarietà al Governo e si dichiara estraneo alla volontà di compiere ribaltoni, ma nella sostanza – prosegue D’Anna – apre la strada al conflitto e alla sua personalissima leadership, riproponendo una logica conservativa dello Stato e della Società, che si spinge fino a riproporre l’idea corporativa della compartecipazione, da parte degli operai, agli utili di impresa. L’On. Fini cavalca il Progetto federalista, dichiarandosi d’accordo – continua D’Anna – con l’adozione dei costi standard, ma nello stesso tempo evoca il principio del Federalismo solidale, andando anche contro gli interessi delle professioni sanitarie, che chiedono, invece e con forza, una vera svolta riformatrice, come quella già avviata dal Governo, come unica via per dare al Sistema sanitario un volto moderno, avanzato e liberale, che metta definitivamente in crisi il vecchio e odioso gioco delle clientele. Svolta senza la quale il Meridione d’Italia, in particolare, resterà ancorato ad un fronte di regresso e di subalternità. E’, insomma, la politica politicante – conclude D’Anna – che a Mirabello, ancora una volta, ha dato palese manifestazione di sé, attraverso un uomo e un discorso, indirizzato unicamente alla ricerca trasversale di consenso, eterogeneo e contradditorio, in diversi punti, e animato unicamente dalla volontà di dare vita ad un disegno strategico di vero e profondo cambiamento del Paese. Un disegno politico, che rischia, per questo, di precipitare le classi imprenditoriali e dirigenti in una pericolosa empasse, frenando il processo di trasformazione e sviluppo, che solo il compimento del programma politico ed elettorale votato dagli elettori può garantire”. (Massimo Caruso)
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Amministrative 2011: la CdD si riorganizza
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 settembre 2010
Crotone. Il Garante della Cdd, Nicodemo Carluccio, ha riunito il Comitato Esecutivo del Movimento per analizzare lo stato dell’arte della politica nella provincia, per concertare una considerevole azione organizzativa e per discutere sulle iniziative politiche da intraprendere in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera. I dirigenti dell’Associazione, nel corso dei loro interventi, hanno evidenziato come, allo stato attuale, la classe politica crotonese sia distratta dalle loro tante beghe interne e nel contempo molto distante dai veri bisogni della gente. Un territorio che ha necessità di iniziative fondamentali, considerata la pesante situazione socio economico che non intravede soluzioni per un’incapacità di chi amministra di avviare iniziative forti e decise. Le amministrative del 2011 rappresenteranno un passaggio importante per un movimento localistico come la CdD che coerentemente con quanto fatto finora, continuerà a confrontarsi in quel percorso politico autonomo con tutti quei soggetti politici, associazioni e, più in generale, con quelle personalità serie e coerenti con le quali si potrà condividere un cammino politico credibile e con una forte spinta al vero cambiamento e rinnovamento, non solo apparente.
Il Garante, ha salutato anche con interesse e gran compiacimento le ultime nate nel panorama politico nostrano:l’Associazione Pertecipazione è Futuro che fa capo a Raiomondo Mancini e Dionisio Gallo, così come l’Organizzazione culturale Alékos presieduta da Luigi Siciliani.
Ma una menzione particolare, Carluccio, l’ha riservata anche al neo soggetto politico I Popolari per il Sud di Crotone che ha registrato tante adesioni.
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Salute: Bologna capitale medicina tibetana
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 settembre 2010
(fonte Adnkronos Salute) Bologna Sabato 9 settembre alle 9, nell’Aula Magna dell’Istituto di Anatomia dell’Università (via Irnerio 48) si terrà infatti la lezione magistrale ‘La Medicina tibetana patrimonio dell’umanità’ di Namkhai Norbu, uno dei più importanti maestri viventi della tradizione tibetana. L’evento, organizzato dall’Associazione per la medicina centrata sulla persona in collaborazione con l’Istituto internazionale Shang Shung per gli studi tibetani, ha ottenuto fra gli altri il patrocinio del Dalai Lama e della presidenza del Consiglio dei ministri. “La medicina tibetana – spiega lo psichiatra forlivese Paolo Roberti di Sarsina, fondatore e presidente dell’Associazione per la medicina centrata sulla persona – è una scienza millenaria, che pone tra i suoi fondamenti un ascolto attento del paziente, una sua disamina globale (corpo, mente, energia, ma anche ambiente circostante) e cure personalizzate. Un autentico ‘patrimonio dell’umanità'”. In Italia, ricorda l’esperto, il 18,5% della popolazione, pari a oltre 11 milioni, sceglie di curarsi con le medicine non convenzionali, dice di Sarsina. Erano ‘solo’ 8 milioni nel 2005. Nonostante chi acquisti fitoterapici, medicinali della medicina omeopatica, cinese, antroposofica, tibetana, ayurvedica, non abbia diritto al rimborso del Sistema sanitario nazionale, l’affermazione di questi sistemi terapeutici “è andata sempre aumentando. Basti dire che gli italiani che ricorrono all’omeopatia sono cresciuti del 65% nell’ultimo ventennio, con un +5% nel 2008 e un +6% nel 2009”, evidenzia l’esperto. Ancora più impressionante la progressione a livello europeo, “con oltre 100 milioni di cittadini dell’Unione che oggi fanno regolarmente ricorso alle medicine non convenzionali e un mercato dell’omeopatia che nel 2009 ha sfiorato quota 1,09 miliardi di euro”.
L’Emilia-Romagna comunque, ricorda di Sarsina, è tra le regioni italiane che sta ponendo maggiore attenzione al mutamento in atto, come prova l’istituzione nel 2004, dell’Osservatorio per le medicine non convenzionali, per dare luogo a progetti sperimentali nelle Asl.
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Festa id al-fitr di fine Ramadan
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 settembre 2010
Roma 10 Settembre 2010, ore 8.30-11.30 P.za Vittorio e Villa De Santis Parchi romani trasformati, secondo la più autentica tradizione profetica, in grandi moschee all’aperto. Questo scenario nei giorni di festa musulmana non è oramai insolito per la cosmopolita città di Roma, sin dalle origini crocevia di popoli e culture. Al crescere della variegata collettività musulmana, stimata a Roma a 100 mila persone, si susseguono le iniziative pubbliche per favorire il dialogo islamo-cristiano, in fase stagnante per l’essere stato relegato esclusivamente in ambito accademico o in quella parte della sfera ecumenica non oltranzista, escludendo di fatto la partecipazione della società civile.
Anche questo anno la cittadinanza locale, gli organi di stampa e le diverse forze politiche potranno partecipare alla VII edizione della festa di fine Ramadan, id al-fitr, che si terrà il prossimo 9 o 10 Settembre 2010, data che si stabilirà con l’avvistamento della luna nuova che segna il primo giorno festivo del mese sawwal, successivo al mese del digiuno. Gli appuntamenti di raduno festivo sono fissati a Piazza Vittorio e a Villa De Santis (via Casilina) a Roma, ovvero in quelle municipalità caratterizzate da un’elevata presenza della collettività musulmana, dove sono attesi circa sei mila partecipanti ai tre turni di preghiera. L’associazione Dhuumcatu, insieme a diverse associazioni della comunità del Bangladesh e alla Moschea Masjeed-e-Rome, invita i cittadini, le associazioni, le forze sociali e politiche, le istituzioni locali, i mezzi di comunicazione a partecipare a questo evento, voluto per rafforzare il dialogo interreligioso.
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Pepi Morgia alla Notte Bianca di Genova
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 settembre 2010
Genova dell’11 settembre. E’ un inedito reading-concerto audio-olfattivo dedicato a Fabrizio De Andrè quello proposto da Pepi Morgia all’interno della Notte Bianca. Tratto dal libro “I fiori di Faber”, lo spettacolo, dal titolo “Ricordi sbocciavan le viole..”, vedrà la partecipazione di Claudio Porchia e di Marisa Fagnani e avrà inizio alle ore 23 all’Orto Botanico di Genova (area concerti). Interverrà anche Pepi Morgia, amico di Fabrizio de Andrè sin da ragazzo e unico testimone dell’intero suo percorso artistico. Morgia così presenta l’iniziativa: “Ricordi sbocciavan le viole sarà un viaggio raffinato, capace di coinvolgere più sensi alla volta. Un percorso in cui verranno riproposti alcuni brani del grande cantautore genovese e saranno letti alcuni passi del libro. Tutto questo illustrerà una caratteristica evidente ma ancora poco nota dell’opera di Faber: il legame con la natura e con i fiori”. (Mara Pardini)
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Piano di rilancio dell’Italia dei valori nel mondo
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 settembre 2010
Le dimissioni dell’on. Aldo Di Biagio (PDL) da responsabile degli italiani nel mondo per il Popolo della Libertà, hanno dato lo spunto alle considerazioni dell’on Antonio Razzi. Il comunicato diramato dal deputato del PDL non senza risentimenti, restituisce al mittente una nomina che a suo dire era solo “a la carte” cioè senza i crismi né della ufficialità né quelli della piena operatività, praticamente fasulla. «Ora che lo sapranno tutti i famosi responsabili territoriali nominati dall’on. Di Biagio all’estero resteranno con un palmo di naso- commenta Razzi – ma facciano buon pro e restituiscano anche loro la tessera del PDL al mittente che non ha mai fatto sul serio con gli italiani all’estero e questa ne è la prova del nove». L’amarezza del Finiano Di Biagio sarebbe giustificata, secondo Razzi, dal fatto che egli si è dovuto dimettere da una carica che non ha mai ricevuto seriamente «il suo partito ha preso in giro non solo lui, e questo di per sé stesso è un comportamento assai deprecabile, ma ha buggerato con una pernacchia tutti quegli italiani all’estero che hanno creduto nel PDL votandolo, a questa gente dico: Mai piu’ Berlusconi o chi per esso, Italia dei Valori proibisce tali comportamenti – ha concluso il deputato eletto in svizzera-». (On. Antonio Razzi)
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Disinformazione nucleare
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 settembre 2010
“Prezzi dell’elettricità europei e quindi più bassi del 25-30%”, così Federico Rendina inizia un articolo a piena pagina sul Sole 24 Ore del 6 settembre a commento del workshop Ambrosetti sul ritorno dell’atomo in Italia. “Con il nucleare 11 miliardi di risparmi”, titola La Stampa, riferendosi allo stesso incontro. Radio e televisioni hanno preso lo spunto del mediatico workshop per inondarci di servizi sulla bontà e sulla economicità del nucleare. Incuriositi da queste notizie in controtendenza rispetto ad un contesto problematico che sta rallentando il tentativo di rilancio nucleare nel mondo, siamo andati a leggere il rapporto in questione. Si tratta di un incredibile esempio da scuola di manipolazione delle idee. Innanzitutto la pretesa di imparzialità. “Nella elaborazione dei contenuti sono state considerate le fonti più qualificate e super partes, al fine di privilegiare al massimo la neutralità e l’obbiettività delle posizioni”, si legge nell’introduzione. E, a conferma dell’impostazione non di parte, si ringraziano per i contributi e i suggerimenti molti noti ambientalisti schierati su posizioni antinucleari. Ovviamente, il testo è totalmente schierato sulle posizioni dei fautori dell’atomo senza alcuno spazio a posizioni critiche. C’è poi un curioso Comitato Guida di otto nomi, che vanno dall’Enel all’Edf (le società che hanno sponsorizzato l’iniziativa), dal deputato del Pdl, Maurizio Lupi, al giornalista Carlo Rossella. C’è anche Fatih Birol, capo economista della Iea che non sappiamo se fosse cosciente del senso di questa operazione mediatica. Ma veniamo ai contenuti, in particolare gli aspetti economici così enfatizzati dai media. Nel rapporto si ragiona sugli effetti del cambiamento del mix produttivo proposto dal governo, con il nucleare al 25% entro il 2030. E’ evidente che per portare le nostre tariffe (più alte del 25% e oltre) sui livelli europei, il 25% da fonte nucleare non dovrebbe costare niente; anzi dovrebbe avere un prezzo negativo, considerando che nella tariffa elettrica si considerano anche i costi di trasmissione e distribuzione, le tasse, ecc. Naturalmente il nucleare ha un costo, molto elevato e crescente. Nel rapporto si ipotizza un costo di produzione nucleare pari a 60 €/MWh, facendo riferimento ad una serie di studi, alcuni piuttosto vecchiotti. Se avessero adottato le ultime stime per i nuovi reattori previsti al 2020 contenute nell’Energy Outlook 2010 del governo statunitense, avrebbero constatato che l’elettricità nucleare viene considerata più costosa dell’eolico, del gas e del carbone. Nel 2020 il chilowattora nucleare viene stimato pari a 85 c€/kWh, quindi il 38% in più da quanto assunto nello studio che chiameremo Enel/Edf. Usando questo valore (in realtà circolano stime anche più alte), il nucleare porterebbe quindi ad un aumento e non ad una diminuzione delle nostre bollette. Ma c’è di più nella fantasiosa relazione. Questo risparmio fittizio (abbiamo visto che in realtà si tratta di un aggravio sulle bollette), viene poi ‘moltiplicato per quattro’ per considerare i benefici che la riduzione dei costi garantirebbe al sistema paese, arrivando agli 11 miliardi di euro di cui si parla nella Stampa.
Dunque una spregiudicata campagna di marketing che offusca una realtà in forte difficoltà, come evidenziato dal rapporto dell’ex presidente Edf, Francois Roussely, consegnato a luglio a Sarkozy (Qualenergia.it, Nucleare, i problemi di Francia e Stati Uniti) o dalle continue richieste di incentivi pubblici che vengono dalle utilities statunitesi. Se infatti il nucleare fosse così conveniente, che necessità ci sarebbe di aiuti governativi? Del resto nello stesso rapporto Ambrosetti è inserito un capitolo che pudicamente è titolato “Le possibili garanzie per gli investimenti in campo nucleare” che indica alcune facilitazioni per le aziende che si avventurassero in questo comparto. Mancano peraltro nel capitolo in questione altri importanti aiuti che si stanno mettendo a punto in Italia, come la priorità di dispacciamento (analogamente alle rinnovabili) dell’elettricità atomica generata. Ma se sono così convinti che sia più economica perché si sono cautelati con questo diritto di priorità rispetto alla elettricità prodotta con altre fonti? Insomma, ci troviamo di fronte ad un caso da manuale di informazione di parte che ha l’aggravante di pretendere di essere super partes; uno studio lautamente finanziato dalle aziende del settore e che dovrebbe essere seguito da una poderosa campagna mediatica governativa per spiegare agli italiani come il nucleare sia sicuro, poco costoso e necessario per il paese. Gianni Silvestrini (direttore scientifico di QualEnergia e Kyoto Club – fonte “quale energia it”)
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Teatro Dehon: stagione teatrale
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 settembre 2010
Bologna 13 settembre p. v. alle ore 11,30 presso il Teatro Dehon, via Libia, 59, i responsabili del Centro Culturale Teatroaperto presenteranno il programma della stagione teatrale 2010-2011 del Teatro Dehon. Saranno presenti i rappresentanti del Comune di Bologna, della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Bologna, della Fondazione Cassa di Risparmio, della Fondazione del Monte e del Quartiere San Vitale.
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Bellezza: arriva la “soft restoration”
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 settembre 2010
Rimodellare il viso intero senza ricorrere a mille fastidiose punture, in poco tempo, e senza timore di postumi dolorosi. Quello che per molte donne era un sogno ora è possibile, grazie alla “soft restoration”, la nuova tecnica che combina i tradizionali filler con delle innovative microcannule flessibili, limitando al massimo l’uso degli aghi. «Una novità davvero rilevante -commenta Patrizia Gilardino, chirurgo plastico di Milano socio del Sicpre, la Società italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica-. Fino a oggi, per intervenire con i filler su tutto il viso era necessario praticare più iniezioni, in molti punti diversi. Il nuovo strumento permette invece di fare poche punture, funzionali a introdurre sottopelle delle cannule che vengono poi direzionate nelle zone desiderate». Una tecnica insomma che rende ancora più “soft” la medicina estetica: il fastidio durante il trattamento è minimo, e ridotti sono anche il gonfiore e i lividi che solitamente compaiono dopo un intervento “classico”. «L’effetto è immediato, e può essere paragonato a quello di un lifting, non chirurgico» aggiunge Gilardino. La soft restoration è la soluzione perfetta per chi accusa i primi segni dell’età, e vuole mantenere un volto naturale e armonico: «La consiglio soprattutto alle donne che hanno superato i 45 anni e desiderano continuare ad avere un viso fresco e giovane, combattendo i primi, piccoli, inestetismi che rendono l’aspetto stanco e sciupato» suggerisce la dottoressa.
Come funziona? L’intervento si effettua in ambulatorio e dura 30-40 minuti. Il medico pratica con l’ago pochi fori d’ingresso, due o tre per lato, e poi inserisce le microcannule, lunghe e flessibili. Con queste va a raggiungere le zone che hanno bisogno di essere riempite con i filler di acido ialuronico, contenenti un anestetico locale. Il materiale morbido e la punta arrotondata delle cannule sono delicati su tessuti e capillari: traumi ed ecchimosi saranno un ricordo lontano.
La soft restoration è praticata da qualche anno negli Stati Uniti e in Germania. In Italia è arrivata solo da qualche mese con i prodotti della Q-Med. Il trattamento completo, con l’impiego di quattro fiale di prodotto, costa intorno ai 1200 euro.
Patrizia Gilardino – Profilo professionale. Laureata in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Milano nel 1988, Patrizia Gilardino si è specializzata nella Scuola di Chirurgia Plastica Ricostruttiva dell’Università degli Studi di Milano nel 1993. Iscritta all’Ordine dei Medici di Milano dal 1989, ha lavorato fino al 2003 all’Unità Funzionale di Chirurgia Plastica dell’Ospedale Multimedica di Sesto San Giovanni. Esercita la libera professione in diverse strutture milanese: Poliambulatorio della Guardia di Finanza di Milano, Centro Dermatologico Europeo e nel proprio studio di via Colonna, a Milano.. http://www.gilardinochirurgiaestetica.eu.
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