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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 113

Occupato il palazzo di Finmeccanica a Roma

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 dicembre 2010

Roma ‘’L’Italia non è in vendita’’. Questo il maxistriscione che sventola dal tetto del palazzo di  Finmeccanica, in piazza Montegrappa a Roma, occupato questa mattina dai militanti di CasaPound Italia. Al momento un centinaio di militanti di Cpi staziona sul tetto dello stabile, mentre dentro e sotto l’edificio circa trecento persone sono schierate a difesa dell’’occupazione’, simbolico presidio per tutelare l’italianità delle grandi aziende pubbliche.  In contemporanea con l’azione della Capitale, centinaia di militanti di Cpi stanno ‘assediando’ con striscioni, bandiere italiane e fumogeni tricolore la Oto Melara di La Spezia, l’Agusta di Varese, l’Ansaldo Breda di Napoli e la Fincantieri di Palermo,  mentre striscioni ‘L’Italia non è in vendita’ e volantini a sostegno del ‘blitz’ di CasaPound contro le privatizzazioni sono comparsi in circa cinquanta città italiane.  ‘’Non ci interessa sapere chi governa – recita il volantino – Non ci interessano i giochi di palazzo. Non ci interessano i cambi di poltrona. Ci interessa solo far sapere ai tecnici che l’Italia non è in vendita, e che c’è qualcuno pronto a combattere. Le aziende di Stato creano occupazione per centinaia di migliaia di lavoratori, fanno incassare miliardi di euro alla comunità nazionale e soprattutto garantiscono la sovranità dell’Italia. Tanti politici e tanti ‘tecnici’ le stanno cucinando per farle ‘mangiare’ agli amici (privatizzandole). Senza queste aziende l’Italia muore. Sostieni CasaPound, è in gioco anche il tuo futuro’’. ‘’Con questa azione coordinata in tutta Italia vogliamo dire ‘no’ a qualunque ipotesi di privatizzazione delle aziende di Stato, da Finmeccanica a Fincantieri fino all’Eni – spiega il presidente di Cpi Gianluca Iannone – in un momento in cui è fortissimo il rischio di trovarsi di fronte a un esecutivo ‘tecnico’ che, nella confusione, possa dare ascolto alla pressione di lobby internazionali, sacrificando ad altri interessi il bene del Paese’’, conclude Iannone.   (fonte http://www.casapounditalia.org)

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