Comparto energetico italiano
Posted by fidest press agency su sabato, 18 febbraio 2012
“Abbiamo inviato, insieme a Confindustria Energia, una lettera al premier Mario Monti e al ministro Corrado Passera, per chiedere di riprendere al più presto il confronto, già avviato nell’autunno della scorso anno sia con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, sia con il ministero della Sviluppo Economico, per affrontare la situazione sempre più preoccupante del comparto energetico italiano”. Lo rende noto il segretario nazionale Ugl Chimici, Luigi Ulgiati.
“La scelta dell’abbandono del nucleare – si legge nel testo della lettera -, rende ancora più necessario una serie di interventi che consentano al nostro Paese una diversificazione negli approvvigionamenti e nelle produzioni energetiche, fattore indispensabile per la ripresa ed il rilancio economico”. “Il nostro paese dispone di importanti riserve di gas e petrolio – è scritto – che rischiano di non entrare in produzione per scelte non chiare e per la lungaggine nell’ottenimento delle necessarie autorizzazioni. Riteniamo a nostro avviso necessario, rivedere l’approccio legislativo sui biocarburanti e favorire la produzione e la trasformazione della materia prima non di importazione. Inoltre e opportuno che il governo operi anche in sede europea affinché si giunga alla tracciabilità della provenienza del raffinato per ridurre il gap di costo con quei prodotti provenienti al di fuori della UE con costi ridotti e al di fuori delle norme ambientali presenti nella UE”. Ancora “se il sistematico ricorso all’inasprimento delle accise risponde ad esigenze imprescindibili di bilancio, preoccupa il fatto che parte delle risorse reperite non sia utilizzata per finanziare iniziative volte al rilancio dell’intero sistema industriale dell’energia. Non si può prescindere da un sistema competitivo per la vendita dei carburanti in mancanza di una forte struttura industriale e logistica, e in questo contesto non e comprensibile come l’esproprio della proprietà della rete distributiva dei carburanti possa considerarsi un’iniziativa volta a favore del consumatore e ridurre i costi del carburante alla pompa”.
“Negli impianti di raffinazione oggi presenti in Italia, sono occupati fra diretti, indiretti, operatori alla logistica ed alla commercializzazione del prodotto, circa 27.000 addetti. L’assenza di norme legislative a sostegno del rilancio degli investimenti produttivi potrebbe provocare impatti drammatici sull’occupazione”. L’Ugl Chimici e Confindustria Energia “sono disponibili a dare tutto il loro sostegno – è scritto al termine della missiva – affinché il Consiglio dei Ministri e il Ministero dello Sviluppo Economico siano messi nelle condizioni di poter invertire una deriva drammatica, presupposto indispensabile per poter continuare a parlare di sistema energetico in Italia”.
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