Archive for 28 marzo 2012
Posted by fidest press agency su mercoledì, 28 marzo 2012

A panorama of the Estádio do Sport Lisboa e Benfica in Lisbon, Portugal. Nederlands: Een panorama van het Estádio do Sport Lisboa e Benfica in Lissabon, Portugal. (Photo credit: Wikipedia)
Oggi iniziano i quarti di finale di Champions League. Ecco le quote Better. L’Apoel Fc (10,00), prima squadra cipriota a raggiungere la fase a eliminazione, punterà sul “fattore campo” per tentare la storica impresa di arginare il Real Madrid (1,25) di Mourinho, nove volte campione d’Europa. Il Chelsea (2,85), dopo l’importante rimonta contro il Napoli, sfiderà, all’Estádio da Luz, il Benfica (2,40), squadra ostica da affrontare in casa. Mercoledì le altre due partite: il Milan (4,00), unica rappresentante italiana rimasta, ospiterà lo stellare Barcellona (1,80) di Lionel Messi e il Marsiglia (4,25) di Deschamps riceverà il Bayern Monaco (1,85) di Jupp Heynckes. Al di fuori del classico 1X2 è interessante : ESITO PRIMO TEMPO X (2,65) tra il Benfica e il Chelsea; GOAL (1,90) per Apoel-Real Madrid; l’OVER 2,5 (1,90) per Marsiglia-Bayern Monaco e SOMMA GOAL FINALE>4 per Milan-Barcellona.
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Costa Concordia Polski: Statek pasażerski Costa Concordia (Photo credit: Wikipedia)
Oltre il cinquanta per cento di turisti danneggiati nel naufragio del 13 gennaio del Concordia hanno già aderito all’accordo transattivo firmato dalle associazioni dei consumatori con la compagnia Costa Crociera”. E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), ricordando ai passeggeri che ancora non lo avessero fatto che l’adesione può avvenire anche contattando la nostra Unione (inviando un’email all’indirizzo: consulenza@consumatori.it, indicando nell’oggetto “NAVE COSTA”) oltre il termine del 31 marzo. “Per tutti coloro che invece avanzassero richieste di risarcimento per danni ulteriori -ricorda Massimiliano Dona- verrà attivato un tavolo di conciliazione aperto ai passeggeri lesionati e a chi ha avviato azioni legali per specifiche problematiche non contemplate nell’accordo”.
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Milano, (Adnkronos Salute) – Svegliarsi in un incubo, con mani e piedi talmente irrigiditi da non riuscire neanche a camminare o a svitare il barattolo del caffe’. Al mattino una persona con artrite reumatoide ci mette da un’ora e mezza a 3 ore per prepararsi e uscire di casa. E in strada comincia la vera odissea. Tram e metro sono ‘off limits’ per un paziente milanese su 4. Perche’ per chi ha dolori e difficolta’ ad articolare le dita, anche mantenersi in equilibrio e afferrare uno dei sostegni per i passeggeri e’ impossibile. Le cose piu’ banali diventano un’impresa. E la frenesia della metropoli lombarda puo’ diventare insopportabile. E’ il quadro che emerge oggi all’ombra della Madonnina, da un incontro organizzato all’ospedale Niguarda nell’ambito del progetto ‘Il paziente al centro’, realizzato con il contributo di Roche. La struttura sanitaria milanese ha presentato un sondaggio condotto fra i suoi pazienti sugli ostacoli piu’ rilevanti per chi convive con
l’artrite reumatoide.
Una malattia, precisa Oscar Epis, direttore della Reumatologia del Niguarda, “cronica e invalidante, che agisce a livello sistemico compromettendo fortemente la qualita’ di vita dei pazienti”, oltre 10 mila a Milano, circa 60 mila in tutta la Lombardia. Nonostante le gravi conseguenze, sottolinea lo specialista, questa patologia viene ancora oggi “sottovalutata o scambiata per altre”.
Eppure l’artrite reumatoide e’ una delle malattie autoimmuni piu’ diffuse (8 volte, ad esempio, piu’ frequente della sclerosi multipla). L’impatto sulla vita dei pazienti e’ enorme. Alcuni si scontrano in tenera eta’ con gli effetti di questa malattia, che in genere predilige la fascia 35-50 e le donne (rapporto 4 a 1). Ci si puo’ ammalare a 2 anni, o a 27.
Per i pazienti milanesi, oltre agli spostamenti in citta’, c’e’ la difficolta’ di prendersi cura di se’, che significa anche farsi la doccia in autonomia, o fare il bucato e cucinare. Troppo spesso, osservano gli esperti, “la malattia viene confusa con l’artrosi o con altre malattie reumatiche e, se insorge in eta’ avanzata, e’ interpretata erroneamente come ‘un acciacco della vecchiaia’. Per limitare i danni della malattia e garantire ai pazienti una diagnosi precoce, “in grado di cambiare il destino di questi pazienti evitando le erosioni articolari ‘irreversibili’ a cui vanno incontro”, spiega Epis, il Niguarda ha pensato a un filo diretto medici di medicina generale-reumatologi.
I medici di famiglia che operano nei dintorni dell’ospedale sono stati coinvolti per concordare una strategia: in presenza di uno dei 3 campanelli d’allarme – tumefazioni a piu’ di 3 articolazioni, dolori ai polsi e alle piccole articolazioni di mani e piedi, rigidita’ al risveglio per piu’ di 30 minuti – possono segnalare i pazienti attraverso un call center e questi saranno valutati entro una settimana, per essere sottoposti a diagnosi, eventuale trattamento e follow up. “Un ritardo di pochi mesi nell’inizio del trattamento rischia di avere pesanti ripercussioni sulla qualita’ di vita dei malati – conclude Epis – La prima erosione nel 40% dei casi si ha entro 6 mesi dalla presentazione dei sintomi, nel 60% entro un anno”.(Elisabetta Tiamkaris • Edelman)
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Solar panel. Pannelli solari fotovoltaici. (Photo credit: Wikipedia)
Roma. “Dal sondaggio Eurobarometro della Commissione Ue sul tema ‘Pmi, efficienza delle risorse e mercati verdi’, presentato dal Vicepresidente della Commissione europea e responsabile per l’Industria dell’Ue, Antonio Tajani, è emerso che il segmento industriale “rinnovabili” ha enormi potenzialità, ma per decollare ha bisogno di semplificazioni”. Lo dichiara il consigliere regionale Pdl del Lazio, Andrea Bernaudo, primo firmatario della legge regionale n.16 del 16 dicembre 2011 in materia ambientale e di fonti rinnovabili. “E ha ragione il commissario Tajani – prosegue Bernaudo – quando invoca la necessità di un impegno forte per ridurre tutte le pastoie burocratiche e le regole eccessivamente complicate”. “La Regione Lazio – aggiunge il consigliere del PDL – ha già fatto la sua parte con la legge 16/2011 che, proprio alla luce degli obiettivi fissati dall’Europa e per il perseguimento del Burden Sharing, ha avviato la transizione verso la cosiddetta ‘economia verde’”. “Con la L.R. 16/2011 abbiamo ridotto la durata del procedimento di autorizzazione per gli impianti fotovoltaici alimentati da fonti rinnovabili, azzerando così i costi della pratica; abbiamo incoraggiato l’installazione di impianti di piccola dimensione, che possono essere realizzati sia da privati cittadini che in aree industriali, dove basterà la semplice comunicazione per riqualificare gli edifici e dotarli di pannelli fotovoltaici; abbiamo infine contribuito all’aumento della produzione elettrica regionale, oggi in forte deficit, con benefici in termini di sicurezza del servizio elettrico”, conclude Bernaudo.
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Stamp description / Briefmarkenbeschreibung Deutsch: Amnesty International English: Amnesty International :*Graphics by Gaßner :*Ausgabepreis: 70 Pfennig :*First Day of Issue / Erstausgabetag: 16. Juli 1974 :*Michel-Katalog-Nr: 814 (Photo credit: Wikipedia)
Di quasi l’80%, l’incremento dell’esecuzioni capitali registrate nel 2011 rispetto all’anno precedente anche se nel mondo sono sempre meno i Paesi che uccidono per legge, ma che giustiziano sempre più persone.
E’ quanto denuncia Amnesty International nel suo rapporto annuale sulla pena di morte.
Alle 676 condanne recensite sfugge la Cina che sono segreto di Stato. Amnesty International ha cessato di fornire dati basati su fonti pubbliche cinesi, poiche’ e’ probabile che sottostimino enormemente il numero effettivo delle esecuzioni. Amnesty International ha rinnovato la richiesta alle autorita’ cinesi di pubblicare i dati relativi alle condanne a morte e alle esecuzioni, per poter accertare se sia vero quanto da esse affermato, e cioe’ che una serie di modifiche alle leggi e alle procedure ha ridotto significativamente, negli ultimi quattro anni, l’uso della pena di morte. Dal 2007 la Cina avrebbe dimezzato le condanne a morte, ma rimane sempre col triste primato di Paese col maggior numero di esecuzioni: 4mila all’anno, 8 volte di più della somma delle esecuzioni mondiali. La cifra è stata calcolata dall’organizzazione americana Dui Hua, in base ai risultati e alle dichiarazioni di alcune personalità accademiche cinesi intervenute in un seminario sulla pena di morte, organizzato ad Hangzhou. L’incontro, tenutosi ai primi di dicembre, aveva a tema proprio la pena di morte in Cina. In questi ultimi due anni, il governo ha eliminato la pena di morte per 13 reati, prevalentemente di natura economica, e sono state presentate al Congresso nazionale del popolo una serie di misure per ridurre il numero dei casi di tortura durante la detenzione, rafforzare il ruolo degli avvocati difensori e assicurare che gli imputati di reati capitali siano rappresentati da un legale.
Se in Cina non c‘è un sistema giudiziario indipendente, in Iran e Arabia Saudita i processi si svolgono in gran segreto e finiscono inevitabilmente per prendersela contro gli oppositori e le esecuzioni ufficialmente recensite in Iran, ammontavano tuttavia nel 2011 ancora a 360.
Nota positiva, sottolinea Giovanni componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, il calo delle condanne a morte, che conferma un regresso su scala globale nell’applicazione della pena capitale.Nel continente europeo l’unico stato ad applicare ancora la pena capitale è la Bielorussia. Un macabro primato, che fra i grandi del G-20 spetta ancora agli Stati Uniti.
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La Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori sanitari e i disavanzi sanitari regionali, presieduta dall’on. Leoluca Orlando, con riferimento alla nomina del Direttore della Banca del Cordone di Sciacca, ha chiesto all’Assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, di verificare l’appropriatezza e la conformità della stessa, in base alla normativa vigente. Il Direttore della Banca cordonale, Filippo Buscemi, è stato infatti recentemente nominato con un conferimento di incarico separato dalla Direzione della struttura regionale di coordinamento per le attività trasfusionali, così delineando un’autonomia, amministrativa ed organizzativa, della banca del cordone rispetto al servizio trasfusionale. Per consentire una compiuta valutazione circa la congruità di un assetto organizzativo che separi le responsabilità organizzative e funzionali della banca cordonale rispetto a quelle della struttura per le attività trasfusionali, anche alla luce dell’accordo Stato-regioni del 20 aprile 2011 recante «Linee guida per l’accreditamento delle banche di sangue da cordone ombelicale», la Commissione ha chiesto di trasmettere copia della relativa documentazione. Nello specifico, gli atti di nomina dei dirigenti del servizio, il bando del concorso, l’elenco di candidati a tale concorso con relativo curriculum vitae, la Delibera di nomina del vincitore, nonché i progetti finanziati e degli associati atti economici ed amministrativi, nonché risultati relativi alla riqualificazione della Banca cordonale nel biennio 2009-2010. La documentazione acquisita sarà valutata nell’ambito della prevista Relazione al Parlamento sullo stato della sanità nella Regione Siciliana.
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Perugia Dal 31 marzo al 10 aprile, la Sala Pro Ponte Etrusca di Ponte San Giovanni ospiterà venti sculture di quattro artisti italiani. Un modo per riscoprire le meraviglie dell’arte lignea e per lanciare un messaggio di sostenibilità: tutte le opere sono infatti realizzate con legno dei boschi trentini gestiti in modo sostenibile.
Quattro artisti che trasformano le loro opere in un messaggio di sostenibilità ambientale e raccontano di un’arte mai perduta, vecchia almeno quanto le vallate alpine dalle quali proviene, che si nutre del materiale per eccellenza delle nostre montagne: il legno.
I quattro artisti sono Fulvio Borgogno, Isabella Corni, Paolo Moro e Simone Turra. Diverse le regioni di provenienza ma identico il legno utilizzato per le loro sculture: proviene tutto dai boschi dell’altopiano di Tesino (TN), sul quale sorgono vaste distese di boschi del Trentino e dove ogni anno, a metà estate, 27 artisti internazionali vengono invitati a scolpire le loro opere tra le vie e le piazze di quattro paesi.
La mostra prevede anche una sezione “umbra”, con lavori in legno a “filiera corta”, realizzati utilizzando piante tipiche del territorio come tiglio, noce e olivo. Le venti opere dei quattro artisti, riunite nella mostra “Luci ed ombre del legno”, dal 31 marzo fino al 10 aprile arriveranno a Ponte San Giovanni, e saranno visitabili dal pubblico nella Sala Pro Ponte Etrusca (Via Tramontani, traversa Via dei Loggi) tutti i giorni dalle 16 alle 19. L’inaugurazione avverrà invece sabato alle ore 17.
Un modo per portare la cultura delle opere d’arte lignee fuori del tradizionale scenario alpino. Ma le opere dei quattro artisti saranno anche qualcosa in più: un veicolo di sostenibilità ambientale. Il legno utilizzato ha infatti una peculiarità: proviene esclusivamente da foreste gestite secondo lo schema internazionale Pefc, che garantisce la gestione sostenibile delle nostre risorse boschive.
Il Trentino, in tal senso, è apripista in Italia: il 74% dei boschi locali sono certificati Pefc. Circa 260mila ettari, ai quali si aggiungono 90 realtà artigianali e industriali della filiera bosco-legno, in possesso della certificazione di tracciabilità Pefc. Un modo lungimirante per garantire un futuro – economico, produttivo, sociale e, perché no, anche artistico – alle comunità locali e per tutelare al tempo stesso il territorio dal rischio di erosione e di cementificazione.
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Mentre in molti paesi industrializzati si diffonde il car sharing quale possibile alternativa alla mobilità urbana, ora un da un progetto sviluppato da un gruppo di laureati in disegno industriale, gli “Studio Superfluo” arriva una proposta ancora più innovativa: gli elettrodomestici in comune, o l’elettro sharing.
L’equipe ha appena vinto, infatti, il primo premio nella quinta edizione del Samsung Young Design Award che aveva come tema: “nuovi elettrodomestici per le nuove famiglie”. Le vere novità, non sono sembrati l’invenzione di nuovi prodotti, ma la riorganizzazione di ciò che già avevamo nelle nostre case.
L’idea nasce da due principali motivi: da una parte dal fatto che ogni famiglia ha in casa in media dai 20 ai 30 elettrodomestici, che vengono lasciati spenti per circa il 67% del loro ciclo vitale, dall’altra, è stato stabilito che solo il 5% dei rifiuti elettronici vengono smaltiti su scala globale, ma come sovente accade sono trasportati nei paesi del terzo mondo per essere eliminati utilizzando prassi spesso illegali. Inoltre, vi sono anche ragioni di spazio all’interno delle abitazioni che hanno fatto brillare l’idea di una condivisione degli elettrodomestici all’interno dei condomini. Il gruppo d’inventori ha quindi stabilito le modalità di applicazione della proposta. A seguito di una raccolta dati in un formulario vengono stabilite le richieste e le esigenze delle singole famiglie, sia per prodotto sia per fasce orarie, e in virtù di tale meccanismo viene fissato un canone mensile da pagare. Per quanto riguarda, in termini pratici, l’utilizzo dei singoli prodotti, sarà una tessera elettronica ad occuparsene mentre un’impresa esterna fornirà gli apparecchi più all’avanguardia, e a pensare alla loro manutenzione ed infine al loro smaltimento. Per Giovanni componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, la proposta appare davvero innovativa e se si diffonderà su scala globale, potrà da un lato costituire un autentico risparmio per le famiglie sempre più alle prese con i problemi della crisi e dall’altro contribuire alla riduzione degli sprechi energetici ed alla diminuzione dell’utilizzo di materie prime per la produzione dei componenti e dello smaltimento di rifiuti speciali alla fine dei cicli vitali dei singoli elettrodomestici.
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Questo governo non merita la nostra considerazione perché non ha coraggio. Non ha il coraggio d’affrontare le scelte popolari nel senso che siano percepite dai cittadini a tutela del bene comune. E’ contro il popolo dei lavoratori dipendenti, dei pensionati, dei precari, dei disoccupati, delle famiglie con redditi medio-bassi perché non ha il coraggio d’imporre la patrimoniale ai ricchi, di fermare la corruzione incominciando a reintrodurre il reato di falso in bilancio, ad affrontare l’area dei privilegi a partire dalle banche (è il caso della reintroduzione delle commissioni sul massimo dello scoperto e dei conto correnti onerosi per i pensionati costretti ad aprire un conto per percepire la pensione), a colpire gli sprechi che gravano sul conti pubblici per ben 80 miliardi di euro, a ridurre le spese militari, i costi della politica, a favorire un percorso virtuoso alla filiera alimentare per contenere i costi dei beni di prima necessità, a dare al mercato del lavoro una reale svolta innovativa a prescindere dall’art.18 e a porre mano alla riforma della giustizia.
E’ tempo che in tutti noi vi sia la consapevolezza dei limiti di un’azione governativa che non è rappresentativa di un interesse diffuso e generalizzato e dove si perpetuano e persino si esaltano i privilegi facendoli pagare ai più deboli.
Ora che la sovranità del parlamento è stata umiliata mostrando chiaramente la sua incapacità di governare il paese.
Ora che la sovranità popolare è stata umiliata con leggi impopolari e ingiuste.
Ora è tempo che tutti noi ci riappropriamo dei nostri diritti sovrani per esprimere un voto che penalizzi i partiti che oggi ci hanno sospinti in questo vicolo cieco e a dare fiducia a quanti hanno scelto la via dell’opposizione perché hanno mostrato d’essere consapevoli del danno arrecato alla comunità nei suoi interessi vitali.
Forse anch’essi finiranno con il deluderci, ma per lo meno, se il nostro voto diventa corale, avremmo la possibilità di non vedere riconfermati i soliti politici.
E noi abbiamo bisogno non di un governo qualsiasi, non di un governo cosiddetto “tecnico”, ma di un governo che sappia guardare a tutti gli italiani e non ad una piccola parte di essi.
E’ la sola risposta democratica che la ragione e il buon senso ci invitano ad esprimere. (Riccardo Alfonso http://www.fidest.it)
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Posted by fidest press agency su mercoledì, 28 marzo 2012
Luhmman scriveva che “il futuro non nasce perché non ha tempo per crescere, divorato da un presente che vive di scadenze sempre più frequenti”. Il saggio di A. Diotallevi e G. Falcucci fornisce la conferma di questo giudizio applicato ad un sistema politico che, sotto la pressione degli interessi elettorali ed incalzato da una stretta agenda temporale, più che fare riforme realizza scorrerie nei diversi campi generando condizioni di incertezza e timori per il futuro. I temi a cui i due autori si dedicano sono quelli del lavoro e della previdenza, che toccano quella “comunità del lavoro” che costituisce l’architrave del nostro ordinamento costituzionale.
In concreto si parla dei “diritti acquisiti” in funzione dei quali sono state programmati piani di vita, costruite reti di relazioni familiari, diritti non conquistati con la presa della Bastiglia ma regolati secondo i canoni delle procedure democratiche. I due autori sono consapevoli che viviamo di una condizione eccezionale (anche se il richiamo allo stato di eccezione di C. Schmidt promosso da molti analisti politici è fuori luogo) e concordano che tutte le parti devono fare la loro parte anche perché ci aspetta un’epoca di aspettative decrescenti, misurate con il tradizionale parametro dei consumi privati. Ma la situazione eccezionale può rimettere in gioco i diritti acquisiti dei cittadini dal legislatore di turno, senza con ciò turbare le regole di un ordinamento democratico, costruite per contenere il potere costrittivo dello Stato?
Questa è la domanda posta. Già nei tempi antichi (basta pensare all’Antigone di Sofocle) si soleva distinguere la legalità della legge dalla sua legittimità, si parlava del rapporto fra “lex” ed “ius” rappresentato, questo ultimo, dai principi di convivenza e di solidarietà sociale al cui interno la legge deve operare.
Gli autori, più avveduti di me in questa delicata questione, lanciano una proposta: “I crediti di solidarietà”. Se i cittadini sono chiamati a concorrere al salvataggio dello Stato e come sempre sono in prima fila quelli che appartengono alla comunità del lavoro, possono divenire titolari di “crediti di solidarietà”, in funzione dei sacrifici richiesti, esigibili quando la condizione finanziaria dello Stato lo renderà possibile?
L’ambito di questo scambio solidale, oltre che a valere nei rapporti Stato-cittadini, può essere esteso all’interno delle imprese quale soluzione per sperimentare inedite forme di democrazia economica, in grado di riequilibrare i rapporti tra capitale e lavoro?
Dostoevskiy profetizzava un mondo futuro ove sono molte le greggi da tosare e pochi i pastori. I crediti di solidarietà, proposti dai nostri autori a sostegno di scelte popolari nel senso che siano percepite dai cittadini a tutela del bene comune, possono invertire una tale profezia? (Prof. Giuseppe Bianchi)
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Disgelo sul tema omeopatia? “Gli emendamenti presentati in Parlamento per sbloccare il dossier omeopatia sono stati stralciati per motivi tecnici, ma per la prima volta ci è sembrato di non percepire particolare ‘ostilità’ da parte del Ministero della Sanità e dell’Agenzia del Farmaco. La speranza che il nuovo corso delle istituzioni inaugurato dal Governo Monti possa finalmente risolvere un empasse che dura da oltre 15 anni, soluzione che è attesa da oltre 10 milioni di italiani che usano questi prodotti, da 20.000 medici che li prescrivono, ed ovviamente da tutte le aziende del settore: un comparto che non conosce crisi e che continua a crescere in fatturato dando sempre maggiori opportunità di lavoro sul territorio in un periodo in generale non felice. Inoltre esiste una convergenza trasversale in Parlamento a favore di questa svolta, la nostra speranza quindi è che presto si possa riaprire questo mercato, ancora penalizzato solo in Italia, allineando il nostro paese alla situazione Europea, e per far questo la qualificata collaborazione dell’Agenzia del Farmaco sarà certamente preziosa” Dr. Alessandro Pizzoccaro, Presidente del CdA di GUNA S.p.A. (Andrea FERRO)
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London (Photo credit: Wikipedia)
Sarà la città di Treviglio (Bg) ad ospitare un corso unico in Europa, tenuto dall’Associazione Prometeo onlus di Bergamo (www.associazioneprometeo.org), insieme all’unità crimini sui minori di Scotland Yard Londra.
Poliziotti e criminologi di Scotland Yard insieme agli operatori della Prometeo, terranno il giorno sabato 31 marzo 2012, dalle ore 9,00, presso la sala conferenze della Cassa Rurale, un corso aperto esclusivamente alle forze dell’ordine sul tema «Le indagini nel campo degli abusi sessuali». Tra gli aspetti toccati «come si interroga un sospettato di abusi», ma anche «come si raccolgono le prove e come si interroga un bambino vittima di abusi sessuali». «È questo il primo ciclo di una nuova serie di appuntamenti di grande spessore, che hanno come obiettivo la creazione di un fronte compatto e preparato per contrastare il sempre maggior numero di casi di abusi nel nostro paese, abusi che vedono sempre una netta sproporzione, tra chi sta dalla parte delle vere vittime, i bambini, e chi ostinatamente difende i loro persecutori…», queste le parole di Massimiliano Frassi, presidente di Prometeo, alla presentazione del corso. Ricordiamo che la Prometeo ha creato anche l’unico coordinamento nazionale di vittime della pedofilia, che riunisce a tutt’oggi più di 2mila persone provenienti da tutta Italia e che tra le conferenze in programma ha propria quella di far parlare alle forze dell’ordine, adulti che da piccoli han subito abusi. I relatori di Scotland Yard sono membri d’onore, da circa 10 anni, del comitato scientifico della Prometeo.
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Cyber attacks on IT systems would become a criminal offence punishable by at least two years in prison throughout the EU under a draft law backed by the Civil Liberties Committee on Tuesday. Possessing or distributing hacking software and tools would also be an offence, and companies would be liable for cyber attacks committed for their benefit.The proposal, which would update existing EU legislation on cyber attacks, was approved with by 50 votes in favour, 1 against and 3 abstentions.
The proposal would establish harmonised penal sanctions against perpetrators of cyber attacks against an information system – for instance a network, database or website. Illegal access, interference or interception of data should be treated as a criminal offence, MEPs say.The maximum penalty to be imposed by Member States for these offences would be at least two years’ imprisonment, and at least five years where there are aggravating circumstances such as the use of a tool specifically designed to for large-scale (e.g. “botnet”) attacks, or attacks cause considerable damage (e.g. by disrupting system service), financial costs or loss of financial data.
Using another person’s electronic identity (e.g. by “spoofing” their IP address), to commit an attack, and causing prejudice to the rightful identity owner would also be an aggravating circumstance – for which MEPs say Member States must set a maximum penalty of at least three years.MEPs also propose tougher penalties if the attack is committed by a criminal organisation and/or if it targets critical infrastructure such as the IT systems of power plants or transport networks.
The proposal also targets tools used to commit offences: the production or sale of devices such as computer programs designed for cyber-attacks, or which find a computer password by which an information system can be accessed, would constitute criminal offences.
Legal persons would be liable for offences committed for their benefit (e.g. a company would be liable for hiring a hacker to get access to a competitor’s database), whether deliberately or through a lack of supervision. They would also face penalties such as exclusion for entitlement to public benefits or judicial winding-up.
To resist cross-border cyber-attacks, Member States need to ensure that their networks of national contact points are available round the clock, and can respond to urgent requests within a maximum of eight hours, says the text.
Large-scale cyber-attacks took place in Estonia in 2007 and Lithuania in 2008. In March 2009, public and private sector IT systems in more than 103 countries were attacked using a “zombie” network of compromised, infected computers.The Rapporteur aims for a political agreement between Parliament and Council on this Directive by the summer.In the Chair: Juan Fernando López Aguilar (S&D, ES)
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Further evidence is emerging of the possible complicity of some European governments in the CIA’s secret detention programme. At a public hearing of experts on Wednesday, Civil Liberties Committee MEPs deplored the lack of cooperation from EU Member States and are preparing a new report.Hélène Flautre (Greens/EFA, FR), recalled the “serious breaches of human rights, kidnapping, torture, secret detentions, with the complicity of Member States” on which Parliament had sought to shed light until 2007.
Today, “new information has emerged on secret detention sites in Europe (…) there is a great deal of evidence upon which we can build in our work”, said Ms Flautre, who is preparing an own-initiative report. She denounced the “law of silence among governments” on these allegations.Furthermore, those responsible for national inquiries in Denmark, Lithuania, Poland and Romania, who had been invited to the hearing, “had each explained, meticulously, why it was impossible for them to attend”, she said.
“Many new elements have emerged since 2007, and especially in the past two years” said Julia Hall, an Amnesty International counter-terrorism and human rights expert, citing recent developments in Lithuania, Finland, Denmark, Romania, Poland and the UK.She deplored the refusal of governments to co-operate on the grounds that information was classified as secret, which, she said, was unjustified. “State secrecy should be invoked only to protect a vital national interest, which is not the case here”, she said.
For the time being, “there is no pressure from public opinion” on governments, “so they don’t care”, said Sophie In’t Veld (ALDE, NL). Furthermore, “we concentrate on countries, but I maintain that there is a collective responsibility”, she added, proposing that all Member States should therefore be covered by the future report.
Amrit Singh, a lawyer representing the Open Society Justice Initiative, presented the cases of Messrs El-Masri et Al-Nashiri, victims of CIA rendition and secret detention in Europe, implicating the authorities of Poland, Romania, and the former Yugoslav Republic of Macedonia. She urged MEPs to “take their responsibility” to ensure that the USA does not single out a country for possible reprisal measures.
In Romania, “many inquiries have been made by MPs and independent media. They have contributed no clarifications, only presumptions”, said Ioan Enciu (S&D, RO).
In 2005, prompted by press reports of CIA activities on European soil, the European Parliament set up a temporary committee of enquiry. Its report, drafted by Claudio Fava, deplored the passivity of certain Member States in the face of the CIA’s illegal operations on their territory and called for an independent inquiry. MEPs pledged to follow up. In the Chair: Juan Fernando López Aguilar (S&D, ES)
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Posted by fidest press agency su mercoledì, 28 marzo 2012
London European Generation Y consumers like to have trendy vehicles and project their social status through their vehicle. However, they also give a lot of importance to the value proposition, a Frost & Sullivan end-user survey revealed. The educated, affluent Generation Y consumer in France, Germany, Italy and the UK has a preference for new technologies and the personalisation of the vehicle. In-car systems related to entertainment are clearly preferred over information systems. A ‘Voice of the Customer’ study conducted by Frost & Sullivan (www.automotive.frost.com), EU “Generation Y” Beliefs and Attitudes Towards Environment, Personal Mobility Needs, and Vehicle Preferences based on age, gender, country, and education level, among others, revealed the most desired vehicle and related features, as well as preferred technology attributes in this consumer group.
At the same time, more than half of the respondents indicated an interest in being able to personalise the exterior and interior colour, air conditioning, MP3 player/connection, brake & tyre pressure monitoring. If the personalisation has to be paid for however, the most popular choice would be air conditioning, and exterior colour and blind spot assistance would come next.Regarding car ownership, 14 per cent of the surveyed Generation Y consumers demonstrated a preference to drive their own cars. “Many would participate in car pooling/ car sharing, if it reduced costs significantly and helped the environment, despite the drawbacks of being dependent on other participants of the scheme,” Leveque continues.Nevertheless, the survey revealed significant differences in opinions on green values across European countries. Italy and France have higher shares of customers belonging to the environmentally friendly group, than Germany and the UK, a result which is clearly at odds with the high standards of German environmental policies. The Italian and the French more often declared a willingness to pay more for green cars, in comparison to the German or British interviewee.If a European Gen Y member was able to build his or her own car, he/she would opt for a medium-size plug-in hybrid car with features such as an MP3-capable system and wired USB. “Generation Y is the new defining generation with different values, beliefs, and attitudes compared to previous generations,” says Mr. Leveque. “The automotive industry needs to fully understand the environmental attitudes, transportation needs, and vehicle preferences of the Generation Y, as these are the future vehicle buyers who will be significantly different from present day drivers,” he concludes.If you are interested in more information on this study, please send an e-mail with your contact details to Katja Feick, Corporate Communications, at katja.feick@frost.com.
EU “Generation Y” Beliefs and Attitudes Towards Environment, Personal Mobility Needs, and Vehicle Preferences is part of the Automotive & Transportation Growth Partnership Service programme, which also includes research in the following markets: Analysis of Connectivity, App Stores and Cloud-based Delivery Platforms, Strategic Analysis of the Global Automotive Market for IT Mobility Platforms and Strategic Analysis of the European Market for Telematics-enabled Usage-based Insurance. All research included in subscriptions provide detailed market opportunities and industry trends that have been evaluated following extensive interviews with market participants.
Frost & Sullivan, the Growth Partnership Company, enables clients to accelerate growth and achieve best-in-class positions in growth, innovation and leadership. The company’s Growth Partnership Service provides the CEO and the CEO’s Growth Team with disciplined research and best-practice models to drive the generation, evaluation, and implementation of powerful growth strategies. Frost & Sullivan leverages 50 years of experience in partnering with Global 1000 companies, emerging businesses and the investment community from more than 40 offices on six continents. To join our Growth Partnership, please visit http://www.frost.com
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Posted by fidest press agency su mercoledì, 28 marzo 2012

A Committee Room in the European Parliament (Brussels) (Photo credit: Wikipedia)
Passenger Name Record (PNR) data are collected by air carriers during the reservation process and include, inter alia, names, addresses, credit card details and seat numbers of air passengers. Under US law, air companies are obliged to make these data available to the Department of Homeland Security (DHS) prior to passenger departure. This applies to flights to or from the US. The EU-US PNR deal was approved with 31 votes in favour, 23 against and one abstention. The EPP and ECR groups voted in favour. In a debate last February, a number of MEPs said that it was better to have an agreement, albeit not entirely satisfactory, than to have no agreement at all. The ALDE, Greens/EFA and GUE/NGL groups voted against, because they consider that data protection safeguards foreseen in the agreement do not meet EU standards. S&D MEPs were split.Following the vote, rapporteur Sophie in’T Veld (ALDE, NL) explained: “The results of the vote show clearly that there are very strong reservations against this agreement. However, the US made it very clear that a “no” vote would be answered by suspending visa-free travel to the US. Many colleagues – understandably – did not want to make this sacrifice. But it is highly regrettable that the fundamental rights of EU citizens have been bargained away under pressure”.
Sensitive data such as those revealing the racial or ethnic origin, political opinions, religious beliefs, physical or mental health or sexual orientation of a passenger could be used in exceptional circumstances when a person’s life is at risk. This data is most frequently tied to a religious meal choice or requests for assistance due to a medical condition. This data would be accessed only case-by-case and would be permanently deleted after 30 days from receipt, unless it is used for a specific investigation.To prevent any accidental loss or unauthorised disclosure of data, PNR would be held in a secure environment protected with physical intrusion controls. Should their data be misused, EU citizens would have the right to administrative and judicial redress in the US. They would also have the right to access their own PNR data and seek rectification by the DHS, including the possibility of erasure, if the information is inaccurate.
The agreement will be put to a plenary vote on 19 April. If Parliament gives its consent, the Council will adopt a decision concluding the agreement, which would then be in force for seven years. If approved, the new agreement would replace the current one, which has applied provisionally since 2007. If Parliament as a whole rejects the 2011 PNR agreement, the 2007 deal would continue to apply provisionally (its expiry date is July 2014). In May 2010, Parliament postponed its vote on the 2007 agreement and called on the Commission to negotiate a new text. So if the 2011 deal is rejected, Parliament might have to vote on the 2007 deal too.
The European Parliament adopted in October 2011 a deal with Australia on the processing and transfer of PNR data. The EU is currently negotiating a new PNR agreement with Canada.
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Posted by fidest press agency su mercoledì, 28 marzo 2012

Laser Photonics lab (Photo credit: Wikipedia)
Bordeaux, France Invest in Photonics (R), a two-day international business partnering convention focused exclusively on photonics VC investment, places photonics investors in pole position for new business opportunities and promotes Europe’s mandate to stimulate development and competitiveness in photonics markets. Photonics is one of five key enabling technologies the European Commission has designated for Europe’s future prosperity.The third biennial event will be held in Bordeaux, France, December 12-13, 2012, and offers an enriched program with emphasis on the three important fast-growth markets for the photonics industry: cleantech, health and consumer products, as well as trends in Asia. By enlarging its scope, the event will also broaden the type and number of companies potentially selected to receive funding. Organizers expect 300 in attendance, more than double the number of delegates present in 2010.
The 2012 event will, for the first time, focus on the Asian market for photonics. In Asia, photonics-based technologies have multiplied in a number of areas, such as information and communication, where an increasing proportion of optical fibre cables are made overseas with China and India becoming major suppliers; and in screen and display, where the production of components has shifted towards Asia. Other developments in photonics energy systems, including the relocation of advanced lighting and laser diode manufacturing to Asia, have been progressing.Attendees at Invest in Photonics will debate the potential of this fast growing area and discuss Asian trends and business practices. Talks will outline the reality of the Asian market, the threats and opportunities and offer the data necessary to build a sustainable growth strategy. At each Invest in Photonics event, a carefully chosen number of companies present an elevator pitch of their projects to a panel of VCs from around the world, which has helped selected companies raise EUR 37 million in funding to date.
Register before July 15, 2012 and VCs, analysts and other industry players can benefit from a significant early bird discount, where tickets will be available at EUR 400 rather than EUR 600. The cost for SMEs attending is EUR 200. For more information, please visit http://www.invest-in-photonics.com/.
Invest in Photonics (R) is the only European partnering convention focused exclusively on leading investments in photonics. 2012 will see the third Invest in Photonics, the biennial event where investors are presented with the most innovative, credible and profitable business ventures in photonics. The two-day event creates strategic investment opportunities by bringing together institutional investors and venture capitalists in conjunction with the world’s experts on photonics, industry leaders, analysts, and photonics entrepreneurs in a single venue. Early stage companies seeking seed funding, development and later stage financing can successfully network with qualified international panels of investors and potential partners to further business projects. Featuring recognized speakers from world leading companies, Invest in Photonics’ conferences provide the highest quality data on market trends and engages participants in informational exchanges on photonics developments.
Photonics has become an integral part of daily life. Due to its high enabling power, it has vast application in and continues to revolutionize fields like health, cleantech, lighting and consumer applications. As one of five key enabling technologies the European Commission has designated for Europe’s future prosperity, Invest in Photonics is a strategic program within that technological framework. The event, co-organized by the Bordeaux Chamber of Commerce, ALPhA (Aquitaine Laser Photonics and Applications) technology cluster and CEA-EA, the largest government-funded technological research organization in France, takes place in Bordeaux, France, host of the Laser Mégajoule and a region recognized as a center for photonics.
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Posted by fidest press agency su mercoledì, 28 marzo 2012
Il Consiglio di Amministrazione di SACE, presieduto da Giovanni Castellaneta, ha approvato oggi il progetto di bilancio della Capogruppo SACE e quello consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2011. “Nonostante il quadro congiunturale negativo, si conferma il ruolo del Gruppo SACE a sostegno del Sistema Italia con una crescita delle operazioni assicurate a circa € 72 miliardi (+ 4,3% rispetto ai € 69 miliardi del 2010) – ha dichiarato l’amministratore delegato Alessandro Castellano –. SACE si conferma pertanto quale punto di riferimento per l’internazionalizzazione delle imprese italiane”.
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Posted by fidest press agency su mercoledì, 28 marzo 2012
Roma venerdì 30 marzo alle ore 18.30 all’Institut français – Centre Saint-Louis, largo Toniolo 22 Marc Augé famoso antropologo francese per presentare il suo ultimo libroFUTURO, pubblicato da Bollati Boringhieri, occasione per parlare di uno dei temi centrali della modernità: il senso del tempo. Nell’incontro, organizzato in collaborazione con La Librairie française de Rome e l’editore, e con il sosotengo del Centre National du Livre, Marc Augé sarà intervistato dal filosofo Giacomo Marramao.
Nel mondo che conosciamo l’idea di futuro è ipotecata dalle carenze e dalle paure del presente. Sul futuro proiettiamo speranze di riscatto e attese di progresso; dal futuro temiamo qualche apocalisse. Forse, però, esiste un modo meno pregiudicato di guardare al tempo che verrà, liberandolo dai tanti chiaroscuri che finora si sono rivelati solo dei gravami, senza propiziare o sventare alcunché. Dopo tutto, il mito del futuro è speculare a quello delle origini. Da antropologo, Marc Augé ha dimestichezza con una pluralità di luoghi e di tempi, e proprio per questo sa riconoscere i nonluoghi e il nontempo che ogni giorno attraversiamo. Chi, come lui, è abituato a confrontarsi sia con la pienezza sia con la bassa intensità di senso, ragiona sul futuro da una prospettiva diversa: è l’eccesso di visione, di rappresentazioni precostituite che impedisce di concepire il cambiamento a partire dall’esperienza storica concreta. Con un vero colpo di ali, Augé coniuga scienza e futuro, ossia rimette in onore l’aspetto della scienza che più si discosta dalla tracotanza e dalla dismisura, e dai loro guasti planetari. Solo la sistematica messa in dubbio delle nozioni di certezza, verità e totalità permette infatti di rompere il cerchio magico che appiattisce l’avvenire su un eterno, allucinato presente.
Marc Augé, tra i maggiori africanisti dei nostri tempi, negli ultimi vent’anni è diventato una figura di riferimento anche per un’antropologia della tarda modernità. Nato il 2 settembre 1935 a Poitiers, già allievo dell’École Normale Superieure, è stato direttore degli studi presso l’École desHautes Etudes en Sciences Sociales (EHESS) dal 1985 al 1995. Dopo aver contribuito allo sviluppo delle discipline africanistiche ha elaborato un’antropologia della pluralità dei mondi contemporanei attenta alla dimensione rituale del quotidiano e della modernità. Ha inoltre focalizzato la sua attenzione su una serie di esperienze contemporanee che attraversano la progettazione urbanistica, le forme dell’arte contemporanea e l’espressione letteraria.
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Posted by fidest press agency su mercoledì, 28 marzo 2012

Italiano: Roma - Palazzo Lateranense (Photo credit: Wikipedia)
Roma 29 marzo dalle 9.30 Aula Paolo VI della Pontificia Università Lateranense una giornata di studi internazionalistica. Aprirà i lavori, Ettore Balestrero, Sottosegretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato.
Riflettere sull’ambiente guardando alla prossima Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile che si terrà a Rio de Janeiro il prossimo giugno. È questo il senso di “La Green Economy tra sostenibilità e solidarietà”, giornata di studi internazionalistica che si svolgerà presso l’ Organizzata dall’Institutum Utriusque Iuris dell’Ateneo Lateranense, su iniziativa della Cattedra di Diritto Internazionale, l’evento intende indagare il tema della salvaguardia del creato anche attraverso i principi e gli insegnamenti della Dottrina Sociale della Chiesa. «Attraverso cinque prospettive (filosofica, teologica, sociologica, economica e istituzional-giuridica), – spiega Vincenzo Buonomo, ordinario di Diritto internazionale presso la Lateranense – si vuol puntare a una lettura globale del concetto di ecologia avendo come finalità ultima la centralità della persona in vista delle decisioni politico-giuridiche che verranno adottate dagli Stati nella prossima Conferenza Rio+20. Decisioni che riguarderanno in particolare – aggiunge Buonomo – il clima, le risorse biogenetiche, la tutela delle foreste e altri aspetti della tematica ambientale avendo presente l’esclusivo apporto della Santa Sede che, già nella Conferenza di Rio del 1992, si concretizzò ispirando il Principio 1 della Dichiarazione finale che ne seguì: “L’uomo è al centro delle preoccupazioni dello sviluppo sostenibile”».
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