“Si riaprono i giochi sul riparto del Fondo sanitario nazionale e per la sanità meridionale si intravede la concreta speranza che i fondi destinati agli ospedali e alle Asl del Sud siano finalmente distribuiti secondo equità e non più secondo anzianità della popolazione. Il voto favorevole del Governo all’ordine del giorno sul decreto Enti Locali con il quale si chiede di prevedere la possibilità di ritornare ai criteri previsti, e mai attuati, dalla legge662/96, così come sancito nella Legge di Stabilità 190/2014, è un’iniezione di speranza”. Ad affermarlo è Raffaele Calabrò, Capogruppo di Area Popolare (Ncd-Udc) in Commissione Affari Sociali e firmatario dell’ordine del giorno sul riparto del fondo sanitario. “Il Nord – continua – non può continuare a scippare risorse ai cittadini meridionali: il criterio della distribuzione delle risorse tra Regioni basato sulla frequenza dei consumi sanitari per età e per sesso non è equo ed è uno scandalo che va avanti da troppi anni. Un paese come il nostro che si vanta di avere uno dei migliori sistemi sanitari nazionali del mondo non può perseverare in tale ingiustizia, ignorando che le Regioni in cui ci sono tassi di mortalità maggiore e particolari indici epidemiologici, legati anche a fattori socioeconomici, necessitano di maggiori fondi, come avviene in altri Paesi con una lunga tradizione di welfare”. E conclude: “il Governo ha preso un impegno con il Parlamento, spetta ora ai Governatori nelle sedi opportune stare in allerta perché la salute non sia un diritto al Nord e un privilegio per pochi al Sud”.
Archive for 5 agosto 2015
Riparto fondo sanitario
Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 agosto 2015
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Aeroporto di Fiumicino: E’ finita a tarallucci e vino
Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 agosto 2015
E’ finita a tarallucci e vino la vicenda dell’aeroporto intercontinentale “Leonardo da Vinci” di Fiumicino. La relazione del ministro dei Trasporti, Graziano Del Rio e’ stata un capolavoro. Vediamo. Il ministro parla di 1100 milioni di investimenti che, pero’, sono gia’ stati stanziati dai precedenti governi. Se, invece di risalire alle responsabilita’ di 20 anni, si volesse risalire, piu’ propriamente a quelle di 4 anni fa, potremmo ricordare al ministro la presenza nella maggioranza governativa del suo partito. Tra l’altro, mentre il presidente Renzi viaggiava in treno, in Giappone, a 400 km all’ora, il treno Fiumicino-Roma (quello diretto) impiega 36 minuti per fare 30 km. Forse e’ il caso di darsi una mossa e impiegare da subito i denari a disposizione. Inoltre, per fare un po’ di chiarezza cerchiamo di distinguere gli episodi che hanno creato non poche difficolta’ agli utenti.
1. Maggio 2015. Incendio al terminal 3. La gestione dell’aeroporto e’ di Adr che ha impegnato negli ultimi 3 anni 600 milioni di euro per investimenti. Possibile che non sia stato rilevato in tempo l’incendio? Ci sono i sensori?
2. Luglio 2015. Interruzione energia elettrica. La gestione dell’aeroporto e’ di Adr che ha impegnato negli ultimi 3 anni 600 milioni di euro per investimenti. Possibile che non ci sia un sistema automatico di supporto di energia elettrica?
3. Luglio 2015. Incendio nella Riserva naturale statale del Litorale Romano a ridosso dell’aeroporto che ha creato il fumo il quale ha bloccato i voli. La riserva e’ affidata ai comuni di Roma (manco a dirlo) e Fiumicino. Incendi di tale portata significano incuria. E’ il caso che il ministero dell’Ambiente si riprenda la gestione della riserva? Dopodiche’, chi e’ rimasto con il cerino in mano e’ l’utente. Interessa? Non sembra, visto che il ministro, invece di prendere decisioni, si e’ limitato alle geremiadi di turno.E’ questa la nostra classe politica, bellezza! (Primo Mastrantoni, segretario Aduc)
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Il Petraroia-pensiero sul “Molise in fermento”
Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 agosto 2015
Gentile direttore, pur riconoscendo all’assessore molisano Michele Petraroia un amore sconfinato per il Molise e un’onestà intellettuale che non tutti gli amministratori possono vantare, tuttavia le sue frequenti comunicazioni, diffuse dagli organi d’informazione regionali, non fanno altro che evidenziare quel che del Molise già si conosce, trascurando – viceversa – qualsiasi proposta progettuale per il futuro. Insomma, queste note dell’assessore sono molto coerenti con quel diffuso “conservatorismo” che da sempre rappresenta più croce che delizia del territorio, mancando di “affacci sul futuro” e di soluzioni concrete per tentare di frenare un inarrestabile declino che vede associati alla regione – vedi ultimo rapporto Svimez – numeri da record negativo in ambito di Pil, occupazione, ecc. (tra l’altro, materie di cui si occupa proprio il Petraroia). Nell’ultima comunicazione, intitolata un po’ troppo entuusiasticamente “Il Molise in fermento”, l’assessore ci ricorda che i borghi molisani in questi giorni “sono vestiti a festa per accogliere turisti (davvero pochi, aggiungo io) ed emigranti (sempre meno)” e, a supporto di ciò, stila un lungo elenco di eventi ed iniziative culturali da Termoli a Capracotta, da Guglionesi ad Agnone. Tutto bene? Sì, ma in fondo niente di nuovo. Anche l’accento posto e riposto su “Molise Cinema” o su “Cammina Molise” fa un po’ sorridere dal momento che queste manifestazioni si svolgono da tanti anni ed il cinema molisano è reduce da quel “capolavoro” costruito con l’arte di Checco Zalone (a proposito, dov’è quel fiume di turisti che la pellicola avrebbe dovuto smuovere verso le nostre terre?). E se, nonostante questo “fervore”, il Molise continua a perdere ricchezza, numero di residenti, turismo, rientri di emigrati, ecc., evidentemente quanto messo in campo finora non è sufficiente o addirittura è sbagliato. La “forza di volontà”, che richiama l’assessore, da sola evidentemente non basta. Il Molise è sempre più emarginato, debole, sfiduciato. Colpa anche di una classe politica incapace di grandi slanci, anche perché assiduamente e diligentemente legata a ciò che stancamente si ripete ogni anno. (Valerio Mancini Socio dell’associazione “Forche Caudine”)
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Fiumicino: criticità e investimenti
Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 agosto 2015
La gestione di un Hub internazionale come Fiumicino, con 40 milioni di passeggeri l’anno, è un sistema complesso soggetto a molti fattori, che va armonizzato. I fili da tenere legati sono: 1)controllo del traffico aereo (Enav); 2) servizio a terra ad aeromobili e passeggeri (Società di Handling) spesso svolto con esiti disastrosi, 3) trasporto da e per Roma: una ferrovia inadeguata e un’unica bretella stradale che termina su un intasatissimo GRA; 4) la città di Fiumicino che ha una dotazione di forze di Polizia, Vigili del fuoco, Vigili urbani assolutamente inadeguata. Quindi, per superare la debolezza strutturale, che è frutto di una assenza di pianificazione ultraventennale, occorre un grande lavoro di armonizzazione dei soggetti interessati. E maggiori investimenti, non solo quelli di ADR che pure dal 2013 si stanno attuando.” Lo ha detto il senatore Bruno Astorre intervenendo in aula al Senato durante un’informativa sull’aeroporto di Fiumicino.
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Roma e i migranti: In tutto vi è un limite
Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 agosto 2015
“Il sindaco Marino potrebbe partecipare alle olimpiadi di poker per i bluff che riesce a sostenere nella totale acquiescenza, se non addirittura complicità, del presidente Gennaro Migliore e dei componenti della sua commissione d’inchiesta. Nessuna domanda scomoda, nessun problema sollevato sulle speculazioni realizzate da Mafia Capitale sui centri di accoglienza e sui campi rom. Soltanto oggi il sindaco si rende conto che Roma non è in grado di ricevere più altri migranti eppure fu proprio lui a chiedere che venissero accolte tremila persone in deroga alle 250 stabilite dal ministero dell’Interno. Evidentemente, l’esplosione del disagio cittadino, e il sistema del malaffare lo hanno indotto, tardivamente, a più miti consigli. Quello che ci sembra grave però è la segretazione dei lavori della commissione per ben 3 volte. Un tema di questa importanza non può essere trattato secondo i vecchi schemi dei misteri italiani. Ci sorprende che Gennaro Migliore si sia lasciato tentare da questo vecchio stile democristiano”. È quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli commentando l’audizione del sindaco di Roma Ignazio Marino presso la commissione d’inchiesta sul sistema di accoglienza dei migranti.
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Freedom to conduct business means growth and jobs for Europe
Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 agosto 2015
The European Union has always sought to boost innovation and entrepreneurship throughout the region. However, entrepreneurs often face long and complicated administrative procedures, time consuming reporting obligations, and difficulties in accessing credit. The freedom to conduct business, one of the lesser-known rights of the EU’s Charter of Fundamental Rights, is explored in detail with examples how this right can also help boost growth and jobs, in this latest report of the EU Agency for Fundamental Rights (FRA).“In an EU still reeling from the economic crisis, the freedom to conduct business is a key prerequisite for smart, sustainable and inclusive growth,” says FRA interim Director Constantinos Manolopoulos. “However, our report shows that across the Union significant barriers remain that hamper efforts to enhance entrepreneurship and economic growth in the EU.”The report examines the meaning of the right to freedom to conduct business. It addresses its scope under EU and national law. It also explores the practical application of this right for everyone and for specific population groups examining how barriers to judicial remedies impede the freedom to conduct business. At the same time the report also identifies promising practices in respect to this right. The research reveals that, while a number of initiatives related to the freedom to conduct business have been implemented at EU and national level, much remains to be done to realise the full potential of this right. This includes raising awareness about this right which is rarely referenced in economic policies and legal texts. The freedom to conduct a business is influenced by complex and time-consuming procedures, by difficulties to find financing, by barriers in accessing justice such as lengthy and costly litigation, and the lack of alternative dispute resolution mechanisms. Under-represented population groups including women, youths, migrants and people with disabilities face additional hurdles.
For example:Women are not adequately supported to balance family and work life as compared to men, when engaging in entrepreneurial activities.
Young entrepreneurs have limited exposure to and practical experience of the business environment. Many face difficulties navigating the complex systems and regulatory requirements associated with setting up business, not to mention start-up costs.
Migrants face additional obstacles to securing financial capital for starting a business, problems in recognising their qualifications, language barriers, limited knowledge of legal requirements and regulatory procedures, and in many cases cultural differences and discrimination.
People with disabilities may face limitations in terms of independence and infrastructure needed at the workplace. They often have difficulties securing adequate funding to start a business, or may also face uncertainty about the financial consequences of setting up a business.
However, the research also found that all Member States have taken steps to remove excessive regulation and alleviate the administrative burdens faced by entrepreneurs, particularly SMEs. This includes the increasing and widespread use of online tools and one-stop-shops for registration and information.
Significant efforts have also been made at EU and national level to promote entrepreneurship among under-represented groups. Nevertheless, the report finds that much more needs to be done to remove barriers specific to these groups.The adoption of a fundamental rights-based approach in respect to the freedom to conduct a business can contribute in measures to address austerity in times of economic crisis by boosting entrepreneurship and innovation.
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Cinema Under the Stars: Screening of “Buongiorno papà”
Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 agosto 2015
Toronto August 8th Italian Consulate (in the gardens) 136 Beverley, 8pm. Refreshments – 9:30pm. Screening Members: Free Non Members: $12 Bring friends, family, blankets, chairs and picnic for an evening that promises to be full of culture and entertainment! “Buongiorno papà” Italian with English subs Directed by Edoardo Leo Genre: Comedy, Duration: 102′ ICFF award winner. Andrea is handsome, single and self-assured, with a skyrocketing career in an important agency for product placement. Everything in his life of one-night stands seems to be going great until one day at his door knocks Layla, a decidedly extravagant teenybopper, who claims to be his daughter, conceived during a fleeting, long time ago, summer romance.
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Segreti d’autore: Concerto d’eccezione
Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 agosto 2015
Cilento – Provincia di Salerno, 7 agosto. Segreti d’Autore, Festival dell’Ambiente, delle Scienze e delle Arti diretto da Ruggero Cappuccio prosegue i suoi appuntamenti con un concerto d’eccezione: Peppe Servillo e i Solis String Quartet.
L’incontro tra questi artisti ha dato vita a Spassiunatamente, un omaggio alla cultura e alla canzone classica napoletana, l’inizio di un viaggio senza limiti di tempo e di spazio, una musica dove l’arte e lo spessore di Peppe Servillo si fondono con la maestria e la visione degli archi dei Solis. Una rilettura raffinata e popolare di un repertorio di classici che va da Raffaele Viviani fino a Renato Carosone. Spassiunatamente sta per “sinceramente, all’impronta, senza infingimenti, qualcosa che si fa per urgenza, dichiarandosi con passione”. Un viaggio sentimentale attraverso un’umanità palpitante che vibra da sempre nella canzone napoletana.Sul palco, nella splendida cornice di Palazzo de Conciliis a Torchiara, ci regaleranno emozioni uniche Peppe Servillo (voce), Vincenzo Di Donna (violino), Luigi De Maio (violino), Gerardo Morrone (viola), Antonio Di Francia (cello e chitarra). La serata sarà introdotta da Elisabetta Nepitelli Alegiani. L’ingresso agli eventi è gratuito.
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CS – Energia e ICT: il Politecnico di Torino partner del prestigioso Siebel Energy Institute in California
Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 agosto 2015
Redwood City (California). La crescente domanda di energia e la necessità di ridurre l’impatto ambientale che la sua produzione e consumo comportano hanno portato negli ultimi anni la comunità scientifica, ma anche il mondo industriale, a focalizzarsi sul ruolo chiave che le tecnologie ICT possono giocare nell’avviare un processo di trasformazione strutturale di tutte le fasi del ciclo energetico, dalla generazione fino all’accumulo, al trasporto, alla distribuzione, alla vendita e, soprattutto, al consumo intelligente di energia. Per promuovere una rete internazionale e di altissimo livello tra soggetti che si occupano di ricerca in questo settore si è insediato ieri in California il Siebel Energy Institute, un consorzio che vede il Politecnico di Torino partner di 7 tra i più prestigiosi centri di ricerca sui temi della smart energy: Carnegie Mellon University, École Polytechnique, Massachusetts Institute of Technology, Princeton University, University of California at Berkeley, University of Illinois at Urbana-Champaign, and University of Tokyo. “Abbiamo creato il Siebel Energy Institute per stimolare le migliori menti negli ambiti dell’ingegneria e della computer science a lavorare in modo collaborativo nel settore della smart energy”, ha dichiarato Thomas M. Siebel, fondatore e presidente del centro, finanziato con circa 10 milioni di dollari dalla Thomas and Stacey Siebel Foundation. In occasione dell’inaugurazione dell’Istituto, sono stati annunciati i primi 24 premi di ricerca, per un valore complessivo di circa 1 milione di dollari. Il Politecnico è coordinatore o partner di 4 dei progetti premiati, con proposte per l’analisi e la previsione dei consumi di energia a scala locale e globale, la distribuzione elettrica, ma anche l’efficienza energetica degli edifici:
• Robust Optimization for Local and Global Energy Management – partner Giuseppe Carlo Calafiore, Dipartimento di Automatica e Informatica – Politecnico di Torino (premio di 50.000 dollari)
• Improving Reliability and Efficiency of Electrical Distribution Infrastructures (REEDING) – coordinator Gian Paolo Cimellaro, Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica – Politecnico di Torino (premio di 25.000 dollari)
• NICO: Nature Inspired Control Optimization. A smart logic based in natural entropy generation minimization for multi-scaled controls of heating and cooling of buildings – Partner Gian Vincenzo Fracastoro, Umberto Lucia and Marco Simonetti, Dipartimento Energia – Politecnico di Torino (premio di 25.000 dollari)
• Data Analytics to Assess Energy Efficiency Opportunities in Commercial Buildings – Carlo Novara, Dipartimento di Automatica e Informatica – Politecnico di Torino (premio di 25.000 dollari)
Questi primi finanziamenti serviranno per sviluppare progetti più strutturati, che a loro volta concorreranno per nuovi e più consistenti finanziamenti in una seconda fase di attività. “Questi premi sono da intendersi come catalizzatori per ricerche che potranno aprire nuovi orizzonti nei sistemi energetici”, spiega il Prof. S. Shankar Sastry, direttore del centro e preside della scuola di Ingegneria della University of California at Berkeley.L’Istituto si propone inoltre di rafforzare ulteriormente il legame tra gli enti di ricerca coinvolti anche nel settore della formazione, istituendo una rete tra le Scuole di Dottorato che vedrà anche il finanziamento di borse di studio e progetti comuni.“Per il Politecnico, essere parte del Siebel Energy Institute è una grande opportunità”, commenta il Rettore Marco Gilli, in California per l’inaugurazione del centro: “Siamo infatti onorati di condividere con istituti di prim’ordine a livello mondiale questa sfida per la smart energy, tematica di ricerca che richiede di sviluppare un approccio interdisciplinare, che integri competenze avanzate nell’ambito delle Scienze e Tecnologie dell’Informazione (Big data, Machine learning, Internet of Things) e dei Sistemi energetici. L’Istituto sarà supportato da un Advisory Board, che include già alcune aziende leader nel settore dell’energia e che si auspica di estendere ai principali partner industriali degli Atenei membri del consorzio. Ne risulterà una prestigiosa rete internazionale con partner accademici e industriali all’interno della quale sarà possibile promuovere e sviluppare qualificati progetti di ricerca collaborativa, confrontarsi costantemente con i migliori ricercatori al mondo in questo settore emergente ed insieme valorizzare le nostre strutture di ricerca e trasferimento tecnologico, in primis il costituendo Energy Center del Politecnico. Ringrazio la Prof.ssa Michela Meo, che il Board del Siebel Energy Institute ha designato referente del programma e Campus Director del nostro Ateneo e il Dr. Mauro Poggio, che da UC Berkeley ha seguito il processo di costituzione dell’Istituto. Esprimo inoltre la mia gratitudine per il prezioso supporto fornito dal Consolato italiano a San Francisco, ed in particolare dal Console Generale Mauro Battocchi e dall’Addetto scientifico Massimo Maresca”.
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MISE, SACE e Mediobanca firmano accordo per facilitare future relazioni economico-commerciali con Iran
Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 agosto 2015
Il Ministero dello Sviluppo Economico, SACE e Mediobanca annunciano la firma di un Memorandum of Understanding con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Banca Centrale dell’Iran con l’obiettivo di facilitare lo sviluppo di future relazioni economico-commerciali tra i due Paesi.
Firmato nel corso della missione governativa in Iran guidata dal Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi e dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Paolo Gentiloni, a poche settimane dalla conclusione dei negoziati di Vienna e dal raggiungimento del “Joint Comprehensive Plan of Action”, l’accordo fa da apripista a nuove importanti iniziative che vedranno un forte coinvolgimento di SACE al fianco d’istituti finanziari italiani e internazionali per una più rapida ed efficace ripresa dell’interscambio e degli investimenti nel Paese mediorientale, storico partner di diversi Paesi europei e in particolare dell’Italia.
In base al Memorandum, le controparti s’impegnano ad avviare una collaborazione, compatibilmente con il quadro normativo nazionale e internazionale vigente e con il ripristino del sistema dei pagamenti, per valutare progetti di breve e medio-lungo termine di mutuo interesse in comparti industriali d’eccellenza italiana funzionali allo sviluppo economico iraniano e per identificare istituzioni finanziarie locali che possano beneficiare di line di credito messe a disposizione da Mediobanca, con la garanzia di SACE e del Ministero dell’Economia e delle Finanze iraniano, per sostenere il finanziamento e il pagamento di transazioni di export e investimento. In prospettiva, l’iniziativa dischiude un ampio potenziale. Secondo le stime di SACE, la cessazione del quadro sanzionatorio potrebbe portare a un incremento dell’export italiano nel paese di quasi 3 miliardi di euro nel quadriennio 2015-2018, con le migliori opportunità nei comparti della meccanica strumentale, dell’oil&gas e dei trasporti. Alla missione in Iran partecipa, per SACE, l’amministratore delegato Alessandro Castellano.
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Attenti alla speculazione finanziaria contro la Cina
Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 agosto 2015
In Cina il fuoco che si nasconde sotto la cenere è molto più pericoloso della fiammata che si è vista di recente nella borsa di Shanghai. I media hanno riportato il fatto eclatante del crollo delle quotazioni e dei titoli sospesi senza cercare di rispondere alle inevitabili domande: Qual è la causa? Chi lo ha provocato? E perché?
Certamente è stato un evento potenzialmente sconvolgente. Dal 12 giugno al 9 luglio il mercato azionario cinese ha perso il 30% cancellando circa 3 trilioni di dollari di capitale. E’ da evidenziare che dopo l’intervento delle autorità monetarie con l’immissione di nuova liquidità per circa 200 miliardi di dollari, la borsa è risalita del 17%. Sono anche in corso indagini per “scovare” gli speculatori che hanno giocato a breve sulla caduta della borsa.
Ovviamente il fuoco non è stato estinto in modo sicuro e definitivo. Le varie bolle finanziarie dei settori privati dell’economia sono il problema numero uno della Cina. Essa ha un debito pubblico – il 43% del Pil – contenuto se paragonato a quello dei Paesi occidentali. Ma il debito delle imprese private (corporate) è pari al 160% del Pil nazionale, che è di circa 11 trilioni di dollari. Si stima che nei prossimi 4 anni la Cina potrebbe avere bisogno di piazzare titoli di debito, tra nuovi e vecchi da rinnovare, per oltre 20 trilioni di dollari. Anche la bolla immobiliare, come rivelano le tante città fantasma costruite e non abitate, potrebbe diventare una bomba ad orologeria. Sono situazioni di indubbia pericolosità ma minore rispetto a quella americana. Infatti il livello totale del debito cinese, pubblico e privato, è inferiore a quello statunitense, a quello giapponese e a quello di tante altre economie europee. Vi è una differenza sostanziale nell’andamento dell’economia real che in Cina, nonostante una riduzione rispetto ai livelli altissimi degli anni passati, fa ancora registrare una crescita intorno al 7% del Pil.
I dati del commercio estero cinese sono straordinariamente positivi. Solo nei primi sei mesi di quest’anno il surplus commerciale nel settore della produzione di beni è stato pari a 260 miliardi di dollari, un vero boom se lo si raffronta con i 100 miliardi dello stesso periodo del 2014. Mentre gli Usa, nella prima metà del 2015, registrano un deficit nella bilancia commerciale (beni e servizi) di circa 250 miliardi.
E’ sul fronte geoeconomico e geopolitico che la Cina sta operando profondissimi cambiamenti e innovazioni, soprattutto nel contesto dell’alleanza dei BRICS. Forse non è un caso che il crollo della borsa di Shanghai sia avvenuto mentre la nuova Asian Infrastructure Investment Bank apriva ufficialmente i suoi uffici e le sue attività a Pechino. Si ricordi che l’AIIB, con un capitale iniziale di 100 miliardi di dollari, diventa il principale istituto di credito per promuovere la modernizzazione e la infrastrutturazione dell’intero continente asiatico, cominciando con la realizzazione del progetto della Nuova Via della Seta.
Nel frattempo, mentre gli Usa, con una troppo accondiscendente Unione europea, conducono una destabilizzante campagna di sanzioni economiche contro la Russia, la Cina mantiene un atteggiamento indipendente e completamente differente. La prova più eclatante è l’accordo trentennale di acquisto di gas russo per una valore di 400 miliardi di dollari, da “regolarsi” non più in valuta americana ma nelle loro monete nazionali.
Secondo noi il cambiamento più profondo è la decisione cinese, silenziosa e non discussa dai grandi media, di rivedere progressivamente la composizione delle sue riserve monetarie e di ridurre l’ammontare dei titoli americani in suo possesso. Nel mese di giugno ha acquistato 600 tonnellate di oro mentre si stima che nel secondo trimestre 2015 le sue riserve in valuta estera siano scese di 140-160 miliardi di dollari, come dimostra il freno agli acquisti cinesi di nuovi Treasury bond USA. Tutto ciò spiegherebbe l’intento di qualcuno di frenare il nuovo corso della Cina con un avviso a non uscire dai vecchi binari e dai vecchi accordi.
Perciò occorre capire meglio chi ha promosso e cavalcato l’onda della succitata speculazione. La Jp Morgan City e la Goldman Sachs hanno riconosciuto pubblicamente che la Cina da un po’ di tempo ha abbandonato la consueta regola di acquistare con il suo surplus commerciale i titoli di stato americano.
Le agenzie di rating, a cominciare con la Standard & Poor’s, parlano di “rapida crescita del debito, opacità del rischio, alta percentuale tra debito e Pil, azzardo morale” in Cina. Sono le classiche “parole in codice” usate anche altrove, sempre poco prima di una attacco speculativo. La Banca Mondiale ha parlato del mercato cinese come “squilibrato, represso, costoso da mantenere e potenzialmente instabile”. Un giudizio poco dopo ritirato, asserendo che la sua pubblicazione era il frutto di un errore. Una cosa è certa: giocare allo scontro o solo alla speculazione contro la Cina potrebbe avere degli effetti devastanti sull’intero sistema finanziario mondiale, potenzialmente maggiori della crisi del 2007-8. Una ragione di più per definire in sede internazionale accordi stringenti per regolamentare il sistema finanziario, almeno i suoi aspetti deteriori, quelli fortemente speculativi che incidono non solo sulla stabilità sociale ed economica di interi Paesi ma anche sugli assetti geopolitici mondiali. (Mario Lettieri già sottosegretario all’Economia e Paolo Raimondi economista)
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Credito alle famiglie e nel settore del factoring e del leasing
Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 agosto 2015
L’indagine sul credito specializzato in Italia è condotta dalle tre Associazioni di categoria (Assifact, Assilea e Assofin) cui aderiscono le banche e gli intermediari finanziari attivi rispettivamente nel settore del factoring, del leasing e del credito alle famiglie.La settima edizione annuale raccoglie i dati del credito specializzato per il 2014, facendo luce sulle recenti dinamiche e sull’importanza che il settore ricopre nel panorama economico rispetto ai principali indicatori macroeconomici.
Grazie alle positive dinamiche registrate nel 2014, il credito specializzato consolida il suo ruolo di importante strumento per il finanziamento di famiglie e imprese: il credito specializzato copre infatti circa il 19% degli impieghi totali in essere del sistema bancario e finanziario, mentre i flussi di credito specializzato superano il 15% del PIL.L’incidenza dei flussi di credito specializzato sugli investimenti delle imprese e sulla spesa delle famiglie si attesta rispettivamente al 5,9% e al 5,7%, con una leggera crescita rispetto al 2013. Famiglie e imprese rappresentano inoltre i principali settori serviti dal credito specializzato, con una quota rispettivamente pari a circa il 62% (mutui e credito al consumo) e al 31% (factoring e leasing) dell’outstanding totale al 31.12.2014. Il supporto al settore pubblico (il 4,4% del totale) è garantito per oltre il 90% da operazioni di factoring.Sono proprio le quote di finanziamenti rivolti alle famiglie e al settore pubblico ad essere aumentate, rispetto alla precedente edizione dell’indagine, di 0,9 e 0,5 punti percentuali rispettivamente.
I nuovi flussi di credito finanziati dagli operatori specializzati, ripartiti tra società commerciali di leasing operativo, intermediari finanziari ex art. 106, intermediari finanziari ex art. 107 e banche specializzate, sono stati pari al 71,3% del totale erogato. Nel 2014, la forte crescita dei finanziamenti erogati dalle banche generaliste ha comportato una contrazione della quota di nuovo erogato da parte degli operatori specializzati[1]. Tra gli specializzati gli intermediari finanziari ex art. 107, con il 51,4% di incidenza sul totale, sono la classe di operatori che finanzia la maggior quota di credito specializzato. Le banche generaliste hanno evidenziato, rispetto al 2013, una crescita sulla nuova produzione di oltre 20 punti percentuali; nonostante tale crescita, si conferma anche nel 2014 la predominanza degli operatori specializzati nel settore del credito specializzato. Tale predominanza è riscontrabile, in maniera meno marcata, anche dai dati dell’outstanding: il 63,4% degli impieghi in essere fa riferimento ad operatori specializzati (di cui il 36,8% è rappresentato dagli intermediari finanziari ex. art. 107), mentre il restante 36,6% degli impieghi è detenuto dalle banche generaliste.
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Cemento e rifiuti, le offese al litorale laziale
Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 agosto 2015
Scarichi abusivi o non controllati direttamente su spiaggia e un deficit depurativo, sono i principali fattori che continuano a mettere a dura prova il mare del Lazio, dei ventiquattro punti monitorati lungo le coste laziali da Goletta Verde, 15 presentano una carica batterica superiore ai limiti consentiti dalla legge. Per frenare le problematiche legate alla depurazione, Legambiente chiede che Regione e amministrazioni comunali, di costa e entroterra, siano attive nella risoluzione dei deficit depurativi ancora presenti, per non compromettere una delle principali risorse di questo territorio, e iniziare a rilanciare l’economia turistica e del mare in chiave sostenibile. È questa la richiesta avanzata da Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata anche grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, che oggi chiude la sua tappa nel Lazio. L’istantanea regionale sulle acque costiere dell’equipe tecnica dell’imbarcazione ambientalista è stata presentata questa mattina, in conferenza stampa a Roma da Andrea Minutolo, coordinatore dell’ufficio scientifico di Legambiente e da Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio.”Sulla sfida della depurazione si gioca il futuro del nostro Paese e di questa regione – dichiara Andrea Minutolo, coordinatore dell’ufficio scientifico di Legambiente -. L’obiettivo del monitoraggio di Goletta Verde è, bene specificarlo, è quello di individuare i punti critici di una regione e le pressioni inquinanti che ancora gravano sulla costa, analizzando il carico batterico che arriva in mare prevalentemente dalle foci di fiumi, canali o scarichi non depurati. È quindi un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né Legambiente assegna patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e
ragionare sulle soluzioni. Anche nel Lazio abbiamo quindi messo sotto osservazione prevalentemente foci di fiumi e torrenti, ma che si trovano in tratti di costa o su spiagge molto frequentate e che quindi possono diventare elementi di criticità per gli stessi bagnanti. Punti che, in molti casi, sono stati segnalati al nostro servizio Sos Goletta dagli stessi cittadini che chiedevano maggiori controlli su tratti di spiaggia e scarichi sospetti”.Purtroppo ancora oggi la situazione dei nostri mari risente inevitabilmente del forte deficit depurativo che vive l’Italia, dove secondo le ultime stime dell’Istat e del Governo tre italiani su dieci non sono ancora allacciati a fognature o a depuratori e il 40% dei nostri fiumi risultano gravemente inquinati. Eppure sono passati dieci anni dal termine ultimo che l’Unione Europea ci aveva imposto per mettere a norma i sistemi fognari e depurativi, ma piuttosto di agire non abbiamo fatto altro che collezionare multe. A pagare l’immobilismo cronico delle istituzioni, quando siamo prossimi ormai alla terza sentenza di condanna prevista per gennaio 2016, saranno al solito i cittadini. In questa regione secondo il rapporto della “Struttura di missione” del Governo la multa sarà di 7 milioni di euro. Soldi che, così come per il resto d’Italia, sarebbe stato sicuramente più utile investire in depuratori e fognature.
I prelievi e le analisi di Goletta Verde sono stati eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente tra il 22 e il 23 luglio scorso. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli) e abbiamo considerato come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori.
Dei quattordici prelievi effettuati in provincia di Roma, addirittura dieci hanno riportato un giudizio di “fortemente inquinato”. Nella capitale cariche batteriche ben oltre i limiti sono state riscontrate alla foce del fiume Tevere e alla foce del canale presso il cancello numero 1 a Ostia (sempre a Ostia è invece risultato nei limiti il prelievo effettuato al canale dei Pescatori). Gli altri prelievi con esito negativo sono stati effettuati sul lungomare Pyrgi (altezza via Oleandri) a Santa Severa di Santa Marinella; ala foce del fiume Arrone, sul lungomare di Ponente di Fregene; alla foce del canale Crocetta (Filadelfia), alla foce del canale Orfeo e alla foce del Rio Torto tutti a Torvajanica, nel comune di Pomezia; alla foce del fosso Grande ad Ardea; alla foce del fosso Cavallo Morto (lungomare delle Sterlizzie) in località Lido dei Gigli di Anzio e alla foce del porto canale Loricina di Nettuno. Entro i limiti, invece, gli altri campionamenti: alla foce del fosso Zambra a Marina di Cerveteri; alla spiaggia presso la foce del canale e del fiume Statua a Ladispoli.
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Allattamento al seno per fronteggiare malattie e malnutrizione
Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 agosto 2015
Far crescere il numero dei bambini allattati al seno è una delle strade migliori per far progredire il mondo nella lotta alla malnutrizione. Nella settimana mondiale dedicata all’allattamento esclusivo al seno (1-7 agosto), Amref – la più grande organizzazione no profit sanitaria in Africa – promuove l’allattamento al seno esclusivo per i primi sei mesi di vita del neonato. Come avviene in tutti i suoi progetti sul campo, in particolare, nei suoi programmi di formazione per ostetriche, infermieri e volontari sanitari a livello comunitario. Un impegno che non ha risvolti solo in termini di salute, ma anche in termini di progresso sociale ed economico.
A livello mondiale solo il 38% dei bambini tra 0 e 6 mesi viene nutrito tramite allattamento esclusivo. Secondo una recente analisi – rileva l’Organizzazione Mondiale della Sanità – pratiche di allattamento al seno non ottimali, come l’allattamento non esclusivo, contribuiscono per l’11,6% alla alla mortalità dei bambini al di sotto dei 5 anni. Questo equivarrebbe a circa 800 mila morti in un anno. Il mondo si è dato un obiettivo per il 2025: aumentare il tasso di allattamento esclusivo nei primi sei mesi di vita del bambino: arrivare al 50%.
Salute del bambino e salute della madre. Il latte materno rappresenta il miglior alimento per i neonati, perché fornisce tutte le sostanze nutrienti di cui hanno bisogno nella prima fase della loro vita. Protegge il nuovo nato da malattie infettive e croniche (come le infezioni respiratorie, aiuta a diminuire la mortalità infantile causata da diarrea e polmonite, e accelera il processo di riabilitazione dalle stesse). L’’allattamento al seno ha delle ricadute positive anche sulla salute della madre. In linea generale aiuta a diminuire il rischio di cancro alla mammella prima della menopausa, accelera la ripresa dal parto e l’involuzione dell’utero e riduce il rischio di emorragia e di mortalità, prolunga il periodo di infertilità post parto, assicurando così che il periodo tra una gravidanza e l’altra sia più lungo. Non solo questione di latte. Importante intervenire a livello di sistemi sanitari, far arrivare alle comunità la bontà di questa pratica e a livello politico-legislativo ribadire il ruolo della donna. Migliorare, negli ospedali e nelle strutture sanitarie, il supporto all’allattamento esclusivo, rendendolo più facile e più comprensibile, lì dove ancora ci fossero delle remore. Arrivare nelle comunità e nei villaggi attraverso operatori che possano spiegare l’importanza di allattare. Investire nella formazione. Ma anche battersi contro pubblicità aggressive e non appropriate che presentano prodotti sostituitivi al latte materno. Fondamentale promuovere politiche in grado di conciliare l’allattamento al seno e il rientro all’attività lavorativa. Amref sostiene l’allattamento al seno insegnando le buone pratiche attraverso un manuale, elaborato appositamente nel 1992 e rivisto nel 2002, intitolato “Allattamento al seno: come aiutare le madri” di Felicity Savage King (pediatra e docente presso il Centro per la Salute Internazionale del Bambino all’Istituto per l’Infanzia di Londra). Il manuale, tradotto in più lingue, si è rivelato essere uno strumento essenziale per combattere la mortalità materna in Africa.
Amref Health Africa promuove la salute materna anche attraverso Stand Up for African Mothers, una campagna che vuole formare 15.000 ostetriche dell’Africa sub-Sahariana e contribuire ad una riduzione del 25% della mortalità materna nel continente. La sezione italiana di Amref Health Africa promuove la campagna in Mozambico, dove nell’arco di 6 anni saranno formati 1,100 ostetriche (825 attraverso corsi di aggiornamento, 275 attraverso corsi di formazione di durata biennale) e 30 formatori di ostetriche.
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Corpo forestale, Lipu: lo scioglimento grave danno per l’ambiente
Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 agosto 2015
“La scomparsa del Corpo Forestale dello Stato attraverso la frammentazione del suo organico rappresenta sicuramente un regalo agli inquinatori, ai bracconieri, ai costruttori abusivi e a chi froda sull’agroalimentare”. Questo il commento del presidente Lipu-BirdLife Italia Fulvio Mamone Capria a poche ore dall’approvazione del disegno di legge sulla modifica della Pubblica amministrazione.“A fronte di un’emergenza ambientale sempre più grave, e basti pensare alla sola Terra dei Fuochi, il Governo avrebbe dovuto impegnarsi per rafforzare il principale corpo di polizia ambientale presente nel nostro paese – prosegue Mamone Capria – al fine di garantire un presidio territoriale costante contro le ecomafie e verso coloro che delinquono ai danni della natura”.“Invece la riforma della Pubblica amministrazione affida a un destino assai incerto non solo il personale del Corpo forestale dello Stato, ma un patrimonio di conoscenza e di professionalità con il più che prevedibile effetto dell’assenza totale di controlli sul rispetto delle leggi in materia ambientale e sulle norme a tutela della fauna e della flora. Con la conseguenza – prosegue – di danni gravissimi alla biodiversità e all’ambiente e quindi anche a danno dei cittadini. “Con le altre associazioni ambientaliste e animaliste – conclude Mamone Capria – verificheremo le modalità d’opposizione giuridica a questa norma insensata e frutto di un’approssimazione senza precedenti”.
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Rai e libertà d’informazione
Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 agosto 2015
Il dibattito che si sta scatenando in queste ore sul nuovo assetto dei vertici della televisione pubblica – dichiara il Sindacato Labor – evidenzia la troppa attenzione della politica nei confronti di un bene collettivo che non dovrebbe essere soggetto ad alcun genere di strumentalizzazione. Infatti – prosegue l’organizzazione – il Parlamento non andrebbe impegnato così tanto tempo per definire i nomi con i quali occupare determinate posizioni, ma piuttosto per affrontare il problema della scarsa libertà di informazione nel nostro Paese. Temi come il lavoro, la questione giovanile e il Sud non potranno mai essere dibattuti proficuamente se la maggioranza delle testate giornalistiche continuerà a vivere un rapporto di dipendenza così tanto netto con le principali organizzazioni politiche del Paese. Quel che serve davvero – conclude il Sindacato Labor – è una riforma epocale che costruisca le basi perché i mezzi di comunicazione possano finalmente essere lo strumento di controllo del potere e non più il suo megafono.
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