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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°87

I super batteri si possono sconfiggere?

Posted by fidest press agency su giovedì, 3 dicembre 2015

batteri patogeniUna ricerca scientifica dai contenuti allarmanti ed una serie sensazionali di articoli di giornale sui batteri multiresistenti hanno raggiunto l’apice. La preoccupazione accademica e politica per le conseguenze di batteri multiresistenti sulla salute delle persone è in aumento. A peggiorare la situazione, sembra che ci sia una mancanza di modi efficaci per contrastare i superbatteri che resistono anche al più forte dei super-antibiotici. “Se gli scienziati parlano di era ‘post-antibiotica o apocalisse antibiotica’, occorre alzare non solo il livello di guardia ma fare da subito ciò che è possibile fare” ha detto Alberto Rodolfi, Presidente della Copma.Questo mese, sul giornale medico ‘The Lancet’, a scrivere sono David Paterson e Patrick Harris dell’Università australiana del Queensland, dicendo che è arrivata una nuova era critica per l’uso di antibiotici in campo veterinario e della salute umana.”Gli studi condotti da ricercatori dell’Università di Ferrara suggeriscono che si può fare qualcosa”, ha detto di Rodolfi di Copma. “Con il PCHS basato su microrganismi probiotici è possibile avere un ambiente più sano, con bassa e stabile presenza di germi potenzialmente patogeni; agire quindi senza indugio sul piano dell’ambiente. In primo luogo, deve essere ridotto questo primo livello di rischio,” afferma l’amministratore delegato di Copma, Mario Pinca.“Si è concluso da poco un nuovo studio sull’impatto del sistema di sanificazione PCHS sul microbiota delle superfici ospedaliere, afferma il Prof. Sante Mazzacane Direttore del Centro di ricerca Universitario CIAS,” da un lato, ciò conferma i risultati che sono già oggetto di precedenti pubblicazioni scientifiche internazionali per quanto riguarda la sicurezza e l’igiene, dall’altro, evidenzia nuove possibili scenari concernenti la riduzione della resistenza posseduta da patogeni come risultato dell’applicazione di questi protocolli. I risultati sono ora in corso di pubblicazione su riviste scientifiche internazionali.Mario Pinca ha aggiunto: “La tempistica di questo nuovo studio è fondamentale, perché, come ‘The Lancet’ ha riferito, in Cina è stato osservato un nuovo gene che rende i batteri molto resistenti ad una classe di ultima istanza di antibiotici. Il gene è stato trovato nelle persone e suini in Cina – anche in campioni di batteri con potenziale epidemico.”
L’agenzia di stampa Reuters ha riferito che Laura Piddock, professoressa di microbiologia presso l’Università di Birmingham in Gran Bretagna ha scritto: “Tutti gli utilizzi del polimixine devono essere ridotti al minimo il più presto possibile e fermato tutto l’uso non necessario.”
Secondo la Reuters, il team ha già la prova che il gene “viene trasferito tra batteri comuni come E. coli, che provoca alle vie urinarie e molti altri tipi di infezione, e la Klesbsiella pneumoniae, che causa la polmonite e altre infezioni.”Pinca ha commentato: ” la impressionante progressione delle resistenze agli antibiotici deve indurre la comunità scientifica e le autorità istituzionali preposte a ricercare ogni possibile soluzione valutando le potenzialità che derivano da quanto scoperto dai ricercatori dell’Università di Ferrara sulla riduzione delle resistenze possedute dai patogeni.”

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