Roma oggi alle 12:30 nell’ambito di Altaroma all’Ex Dogana, si è tenuta la sfilata d’alta moda di Sabrina Persechino. Tra gli ospiti presenti Adriana Volpe, Eduardo Tasca, Patrizia Pellegrino, Tosca D’aquino, Simona Borioni, Francesco Stella, Beppe Convertini, Marina Ripa d Meana, Lorella Landi, Nadia Rinaldi.
La volontà profonda di mettersi sempre alla prova e la continua ricerca di contaminazioni portano Sabrina Persechino a sperimentare l’utilizzo di nuove trame e orditi composti a volte di tagli apparentemente casuali, spesso di tagli paralleli come pettini di un telaio. Non può mancare un riferimento alla dea Aracne, giovane tessitrice trasformata in ragno da Atena (la dea greca che aveva insegnato agli esseri umani la tessitura e tutte le arti), e pertanto al peplo, abito tipico delle regioni elleniche.
Proprio come un ragno, filatore virtuoso e abile trapezista che oscilla su un filo di seta , così, le stoffe tessono gli abiti della collezione Primavera Estate 2016. I colori argentei e lunari, come ragnatele bagnate dalla brina mattutina, oppure ferrosi e incisivi come gli intarsi di Moss sugli edifici. Di Moss sono stati presi in esame e sviscerati la (W)rapper Tower, il Waffle e il Box.
Torre (W)rapper: un groviglio di archi che avvolge l’edificio: apparentemente un superficiale decoro silvestre, che in realtà costituisce il sistema strutturale dell’edificio. La strategia concettuale del progetto percorre infatti una tecnica strutturale che applica principi di geometria polare rettangolare: un sistema continuo di nastri curvilinei, che avvolge il parallelepipedo, né travi, né colonne, permettendo così un interno completamente aperto che contribuisce a una vista senza ostacoli di ogni piano. Un esoscheletro disegnato da 14 bande metalliche di cui 11 forniscono rigidità laterale creando il sistema portante principale dell’edificio. Ogni banda emerge dalle pareti esterne prima di gettarsi nell’elevazione dell’edificio seguendo un arco con raggio e centro unico. Le bande corrono parallele alla facciata prima di girare, spezzandosi a 90° in corrispondenza degli angoli dell’edificio, per poi risolversi nei cinque iperbolici muri di sostegno in cemento armato. Così i tagli e le strisce in pelle e metallo corrono lungo la superficie bianca degli abiti, semplici nella loro struttura, definendone le trasparenze.
Waffle: così denominato per la superficie esterna: un esoscheletro a griglia che si intensifica in prossimità delle aree di curvatura. La griglia è formata da un nido di lastre di acciaio incrociate, con funzione di brise-soleil, supportate da tubi di diametro da 18 pollici che si piegano per accogliere la torsione della struttura. La facciata utilizza una fitta rete di sezioni rette in acciaio che curvano dolcemente intorno alla struttura del padiglione.
Dalla densa rete, costituita da lamine di acciaio parallele,
emergono quelle verticali, che ispirano gli abiti nelle gradazioni del cobalto le cui fasce parallele avvolgono le curve della silhouette femminile.
Box: è un intervento, di recupero di un capannone esistente sul Boulevard National a Culver City. E’ una versione ibrida della scatola convenzionale a forma ortogonale. Il principio geometrico tradizionale diventa un oggetto, modificato e disfatto in alcune parti, che converte la scatola in una forma irregolare, talvolta sventrata, ma ancora riconoscibile e riconducibile alla sagoma originaria. I due lucernari a tre lati, agli angoli nord-ovest e sud-est, che uniscono le due pareti del Box al tetto, sono essi stessi analoghe scatole teoriche di vetro, posizionate su angoli opposti dello spazio conferenze e che disfano gli spigoli per aprire la veduta sugli alberi circostanti e il cielo. Il materiale superficiale è un intonaco cementizio quasi nero sia all’interno che all’esterno. Allo stesso modo gli abiti in seta nera, tagliano i bustier aprendo le ampie e definite scollature. Tra i tessuti utilizzati prevalgono le sete ordite a telaio oltre che duchesse, cady, e crepon. La cartella colori è influenzata dalle architetture a cui la collezione si ispira: bianco, nero, toni del cobalto. E un romantico rosa argenteo per il peplo della dea Aracne. (foto: sabrina persechino)
Archive for gennaio 2016
Sfilata alta moda: Sabrina Persechino
Posted by fidest press agency su domenica, 31 gennaio 2016
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Vola l’Angelo sul popolo del Carnevale
Posted by fidest press agency su domenica, 31 gennaio 2016

31.01.2016 Carnevale di Venezia 2016: Il volo dell’Angelo Irene Rizzi. © Italo Greci/Unionpress
Venezia La “marangona” scocca le 12 e Irene Rizzi puntuale abbandona la Loggia del Campanile per volare su una Piazza San Marco gremita e colorata. Una magnifica interpretazione del Volo da parte della bella 19enne, Maria del Carnevale 2015, che per tutta la discesa ha lanciato coriandoli e salutato entusiasta il pubblico. Sotto di lei migliaia di occhi, telecamere, macchine fotografiche e smartphone ad immortalare uno dei momenti più intensi e attesi del Carnevale. Avvolta in un elegantissimo vestito di colore arancione disegnato e realizzato dall’atelier di Stefano Nicolao e griffato da easyJet, Irene Rizzi, emozionatissima, acconciata dal salone di bellezza “Monika e Umberto” e truccata da Francesca Chiozzotto, si è lanciata nel vuoto sopra le teste di migliaia di veneziani e turisti che ordinatamente e senza alcun problema di sicurezza hanno affollato il salotto di piazza San Marco e il Villaggio delle Meraviglie.
Ad attendere Irene Rizzi sotto il ponte in legno del Villaggio delle Meraviglie, nel cuore di Piazza San Marco, il sindaco Luigi Brugnaro, il direttore artistico del Carnevale Marco Maccapani, l’amministratore unico di Vela Piero Rosa Salva oltre al Corteo Dogale composto di oltre 400 variopinte persone, di cui 250 rievocatori storici del CERS (Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche) e oltre 150 maschere delle varie associazioni che collaborano con il Carnevale di Venezia e le 12 Marie prescelte per il 2016. In maschera a far contorno al Volo dell’Angelo anche delegazioni di vari carnevali europei tra cui Bonn, Bucarest, Viareggio con il consigliere delegato Marco Szorenyi e le maschere tipiche Burlamacco e Ondina.
«Mi sono lanciata senza paura e con tanta emozione dentro – ha detto Irene Rizzi che ha lasciato cadere qualche lacrima dopo l’atterraggio – Pensavo a questo momento da un anno e me lo aspettavo così. Un’esperienza bellissima che mi resterà nella memoria per tutta la vita. Venezia vista dall’alto, anche se con un po’ di nebbia, è bellissima. Mi batteva il cuore. Ma ho pensato solo a godermi questo momento. Una giornata meravigliosa che dedico alla mia famiglia». (foto: angelo)
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La gastronomia ligure protagonista in Danimarca
Posted by fidest press agency su domenica, 31 gennaio 2016
Si è svolto nei giorni scorsi a Copenaghen, nella prestigiosa sede dell’Istituto della Cultura Italiana, l’incontro dal titolo” Arte & sapore: la natura e la musica della Liguria”, che ha avuto come protagonisti i prodotti tipici del ponente ligure. In una sala gremita in ogni ordine di posti, la regina della manifestazione, Terry Prada, la cuoca del Ristorante “Busciun” di Castelvittorio, ha realizzato una degustazione di sapori e profumi. Terry, in
compagnia del bravissimo figlio, lo chef Paolo Moro, ha preparato oltre 200 piatti. All’incontro ha partecipato anche il prof. Luca Bochiccio, curatore del museo Asger Jorn di Albissola.
Ai nostri microfoni Terry Prada spiega l’iniziativa:” Siamo molto contenti perché tutti hanno apprezzato la qualità dei nostri prodotti accompagnati dal nostro entusiasmo, in una visione di promozione turistica innovativa. La scelta della capitale danese non è una casuale: l’iniziativa è importante anche dal punto di vista commerciale perché la Danimarca è un mercato emergente di grande interesse. I danesi amano il vino ligure, che è conosciuto e apprezzato, insieme alle nostre raffinatezze enogastronomiche, di cui il Turtun è il grande protagonista. La missione della nostra iniziativa è proprio quella di far conoscere ancora di più le nostre specialità. Negli anni scorsi sono stati numerosi i partecipanti ai nostri incontri e tanti sono poi venuti a trovarci. Speriamo che anche quest’anno in molti vengano a visitare la Liguria ed a gustare i nostri prodotti”. (Claudio Porchia – Christian Flammia) (foto: gastronomia ligure, castelvittorio)
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Islamic investors benefits from wider use of integrated reporting, better governance requirements
Posted by fidest press agency su domenica, 31 gennaio 2016
KUALA LUMPUR, MALAYSIA Islamic finance is complementary to and a major enabler of making responsible investing more ubiquitous across emerging markets – and Asia is leading the way – but integrated reporting and governance remains gap for many investors. To attract long-term capital, many companies in Asia are becoming more aware of how investors integrate Environmental, Social & Governance (ESG). In the process, they are becoming more open to engagement with responsible investors and in the process, are finding easier access to cheaper capital.Asian firms now comprise more than half of the Dow Jones Sustainability Emerging Markets Index, a benchmark for ESG performance. In 2015, seven of the 13 added companies to the index were based in Asia. Among the Bursa Malaysia FTSE 4 Good Index constituents of 34 companies that score highest on ESG criteria are also Shariah compliant, only 9 are Shariah non-compliant and 4 of those are banks with Islamic subsidiaries.Islamic finance is strongly connected to the real economy and places emphasis on how shareholders’ funds are used and whether they are in accordance with the values of investors. Expanding reporting requirements to include data relevant to ESG investors can help Islamic investors also better understand the permissibility of individual investments as well as allow integration of ESG to increase investment performance.As the importance of ESG spreads beyond equities and into fixed income and other asset classes, there is a recognition–in line with the longstanding perspective from Islamic finance–that a hands-off lender-borrower relationship is problematic. It is increasingly clear that all types of investors who are financing a business (including by financing them with debt) that non-financial factors can have significant financial impacts on their investment.This growing consensus supports wider convergence where Islamic investors adopts ESG principles to push for the transparency required to implement it. Research by Arabesque Asset Management and Oxford University demonstrate that between 80-90 percent of studies show implementing sustainability standards actually lower companies’ costs, improve performance and boost share prices.The Responsible Finance Summit — hosted by Bank Negara Malaysia, organised by the RFI Foundation, and co-organised by Middle East Global Advisors — aims to highlight how Islamic finance can support integrated reporting in emerging economies to expand responsible investment flows. Specifically, the Summit supports meaningful alliances between Islamic finance and traditional responsible investing.The synergies that exist between these two ecosystems – Islamic finance and responsible finance –are many and integrated reporting for Shariah-sensitive investors presents a new avenue for growth for Islamic finance.
The RFI Foundation is a non-profit organisation with a mission to identify a neutral, nonpartisan and universal value proposition that encourages convergence of responsible finance practices. By highlighting the shared standards around principles that govern the sector, Islamic finance will further contribute to a more diverse and representative thinking around the growth, trajectory and development of responsible finance.
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Presentata la nuova collezione di Giada Curti P/E 2016 dal titolo “La Divina Marchesa”
Posted by fidest press agency su domenica, 31 gennaio 2016
La linea moda è stata ispirata alla Marchesa Luisa Casati, alta, sottile con pelle adamantina e intenso maquillage; un’icona eclettica che ha vissuto la propria esistenza con il desiderio di divenire lei stessa un’opera d’arte, per mezzo del suo stile di vita e del suo aspetto.La Venezia dell’Art Dèco accese in lei la magia. Musa di Boldini, amante di D’Annunzio, che la definiva Core’ regina degli inferi, rappresentò un dedalo di eccentricità, occulto e magia in una spirale virtuosa. La sua figura alta e dall’aspetto androgino, esaltava le creazioni concepite per lei da Paul Poiret, Ertè e Mariano Fortuny, per un’immagineeccentrica, provocatoria, intenta a portare all’estremo i dettami di una moda morente … ideandone di nuove.Ventuno creazioni sartoriali haute couture che si ispirano ad una dark lady dall’eterna allure, dagli occhi neri macchiati di oro bistrati e pupille feline rese enormi da colliri alla bella donna, capace di scaturire infinite ispirazioni, riflessi di stile e suggestioni.Gli abiti sono realizzati da velate e impalpabili trasparenze, sovrapposizioni inconsuete di tessuti elaborati come il pizzo rebrode’ su vestaglie satin. L’intrigante e sensuale nero crea un effetto di ricercata naturalezza quando si fonde con il bianco etereo. Nodi di grogrè, cordoni di seta circondano il collo, ponchos velati si alternano sul verde smeraldo e pelle d’angelo. Delicate ballerine stringate donano alla silhouette una postura aristocratica. Momenti di particolare emozione per l’uscita della “Sposa” dall’allure poetica, ispirata alle donne “ultra chic” di Giovanni Boldini. Foto by Carlo Tosti
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Pubblico entusiasta per “Le ali di Mestre”
Posted by fidest press agency su domenica, 31 gennaio 2016
Il Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha inaugurato ieri pomeriggio, sabato 30 gennaio 2016, le attività del Carnevale in Piazza Ferretto a Mestre. Presenti, con il primo cittadino entusiasta per le iniziative proposte nel salotto buono della città, il direttore artistico del Carnevale di Venezia, Marco Maccapani, e l’Amministratore Unico di Ve.La. SpA., Piero Rosa Salva.Grande successo di pubblico per “Le ali di Mestre” la video installazione interattiva curata da CamerAnebbia che ha coinvolto tutte le persone transitate in piazza. Sulla facciata del palazzo Da Re, adiacente la fontana, è proiettata una immagine “optical flow” visibile in ogni angolo che viene modificata dinamicamente da chiunque passi o si fermi davanti al leone di San Marco, realizzato da Guglielmo Dall’Osto della Compagnia Arte dei Mascareri. La serata è proseguita dalle 18.00 con il Carnival Happy Hour, aperitivo con DJ set per gustare a ritmo di musica dance dagli anni 80-90 lo spritz prima della cena in una piazza Ferretto ancora splendidamente illuminata dalle luminarie installate per le feste natalizie e che resteranno accese fino al 9 febbraio.
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Il ruolo dell’avvocatura nella tutela dei diritti fondamentali
Posted by fidest press agency su domenica, 31 gennaio 2016
Si è svolto a Milano, presso il Salone Valente, il convegno “Il ruolo dell’avvocatura nella tutela dei diritti fondamentali. Italia e USA a confronto sui diritti LGBTI” organizzato da Rete Lenford, con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Milano, AIJA International Association of Young Lawyers, AIAF (Associazione Italiana degli Avvocati per la Famiglia e per i minori) Lombardia ed AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati).Hanno preso la parola, tra gli altri, l’avvocata Maria Grazia Sangalli, presidente di Avvocatura per i Diritti LGBTI, l’avvocato Remo Danovi, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano e James Esseks, Attorney at Law Director of the American Civil Liberties Union, che ha vittoriosamente patrocinato avanti la Corte Suprema degli Stati Uniti la causa Obergefell v. Hodges, con la quale è stato esteso alle persone omosessuali il diritto fondamentale al matrimonio.“Dovremmo concentrarci sui bambini in questa situazione. Indipendentemente dal fatto che il secondo genitore può legalmente adottare il bambino, il bambino vivrà con entrambi i suoi genitori. Danneggia il bambino non avere nessun rapporto giuridico con entrambi i genitori. Come può essere potenzialmente una buona cosa?” ha affermato l’avvocato James Esseks.“In Italia il Legislatore sembra non voler risolvere i problemi concreti delle famiglie” ha affermato la Presidente di Rete Lenford Maria Grazia Sangalli. “Negli Stati Uniti, lo ha ricordato oggi Esseks, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha rilevato come le leggi che vietano i matrimoni tra persone dello stesso sesso danneggiano ed umiliano i bambini nati nelle famiglie omogenitoriali privandoli del riconoscimento, della stabilità e della certezza del futuro che il matrimonio offre”, ha aggiunto Sangalli.“Le coppie gay e lesbiche non possono limitarsi ad attendere l’intervento legislativo per vedere riconosciuto il proprio diritto fondamentale al matrimonio, ma devono rivendicare con forza i loro diritti nelle aule dei tribunali, chiedendone il riconoscimento alla magistratura. In questo sarà determinante il ruolo dell’avvocatura” ha dichiarato Antonio Rotelli, cofondatore di Rete Lenford.“I diritti fondamentali delle persone non possono essere rimessi ad un voto di maggioranza, non possono dipendere dall’esito di un’elezione o un referendum”, ha evidenziato Marica Moscati, professoressa di diritto di famiglia della University of Sussex. “Negli Stati Uniti, in Sudafrica ed in altri Paesi la minoranza gay oppressa ha ottenuto il matrimonio egualitario grazie all’intervento della Corti Supreme che hanno applicato il principio di uguaglianza delle persone espresso dalle Costituzioni”, ha concluso Moscati. (foto: convegno avvocatura)
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Bonus fiscali 2016 sulla casa e detrazioni varie
Posted by fidest press agency su domenica, 31 gennaio 2016
Per il 2016 sono state confermate le detrazioni fiscali sugli interventi edilizi, sia quella del 65% sugli interventi di riqualificazione energetica sia quella del 50% sulle ristrutturazioni edilizie.Riguardo alla detrazione del 65% vi sono alcune novità, tra cui la possibilità per pensionati o lavoratori, in caso di lavori su parti condominiali, di cedere il credito ai fornitori che hanno effettuato i lavori, l’estensione della detrazione anche agli istituti IACP per le spese sostenute su immobili di edilizia popolare di loro proprietà, l’estensione della detrazione anche agli acquisti di dispositivi multimediali per il controllo da remoto di impianti di riscaldamento/produzione acqua calda/climatizzazione. Altre novità la detrazione di metà dell’iva pagata sull’acquisto di un immobile ad alta efficienza energetica (classe A oppure B) direttamente dal costruttore, la detrazione fiscale per gli arredi acquistati da giovani coppie che mettono su casa, le detrazioni dei canoni e del prezzo pagato per gli acquisti di case di abitazione con la nuova locazione finanziaria, e la detrazione per l’installazione di sistemi di sorveglianza.Rimane fruibile anche la deduzione fiscale (dal reddito complessivo dichiarato) pari al 20% del prezzo di acquisto applicabile nel caso di acquisto di immobile residenziale avvenuto negli anni dal 2014 al 2017 con destinazione dello stesso in affitto entro sei mesi per un periodo minimo di otto anni. L’immobile deve avere determinate caratteristiche (tra cui la classe energetica A o B) così come il rapporto di affitto (il canone ha dei limiti e l’inquilino non può essere un parente di primo grado). E’ stata poi resa definitiva la detrazione fiscale delle donazioni a sostegno della cultura (art bonus), nella misura del 65%.Rimangono inalterate anche le altre detrazioni fiscali inerenti gli immobili (interessi mutuo, affitti, etc.) e la famiglia.
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Vicenza città tra le più inquinate in Italia
Posted by fidest press agency su domenica, 31 gennaio 2016
Il 55% dell’inquinamento dell’aria su Vicenza è dovuto alle emissioni delle acciaierie Valbruna, che insistono sulla città, lo dice uno studio del Comune di Vicenza. Allora ci spieghino, gli amministratori del comune, se vogliono continuare a prendere in giro la popolazione con le limitazioni del traffico e le domeniche ecologiche oppure se non intendono rispettare le regole ovvero la legge europea e italiana che li, obbliga, a dotarsi del Piano Strategico di risanamento dell’aria. Strategico significa Valutazione ambientale strategica (Vas) con azioni su tutte le fonti di inquinamento e in sinergia con tutti gli altri piani che incidono sull’ambiente e lo sviluppo del territorio, con monitoraggi e partecipazione e informazione alla popolazione che è la diretta interessata. I piani farlocchi che agitano i sindaci non sono quelli previsti dalla legge. Lo sa pure Legambiente, che se ne sta zitta. Quando dalla Commissione europea arriveranno le multe, perchè arriveranno, le dovremo pagare noi cittadini con le tasse aumenti dei servizi comunali, oppure ci verranno decurtati i fondi europei alla nostra regione. Grazie ai nostri amministratori il danno per la popolazione diventa doppio: sanitario e pecuniario. (Maria Grazia Lucchiari, delegata Aduc Veneto)
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Presentazione dell’atlante/catalogo
Posted by fidest press agency su domenica, 31 gennaio 2016
Roma mercoledì 17 febbraio 2016 alle ore 18.30 Ex Elettrofonica, Vicolo di Sant’Onofrio, 10-11 presentazione dell’atlante/catalogo The End of Geography di Guendalina Salini. Per l’occasione saranno presenti Guendalina Salini, Raffaele Gavarro, curatore e autore di uno dei testi contenuti nel libro e Franco Arminio, poeta, scrittore, regista e, come ama definirsi, ‘paesologo’, autore di un altro testo in catalogo. Edito da Yard Press questo progetto cartaceo non è solo testimonianza della mostra The End of Geography, allestita nei mesi di ottobre e novembre 2015 negli spazi della Società Geografica Italiana, è anche un approfondimento nato delle riflessioni scaturite dall’esposizione. Il libro racconta di uno spaesamento, che induce ad un nuovo orientamento dell’animo. Di una geopolitica delle emozioni, fatta di paesaggi, di tempi sospesi, della riscoperta delle piccole cose della vita. Una riflessione, in sintesi, sulla fine della geografia intesa come raccolta di dati, di numeri e di misure ma fondazione di un nuovo modo di orientarsi: Posando lo sguardo sui luoghi marginali ed interstiziali pone le basi per ri-imparare ad abitare il mondo. In galleria saranno esposte, fino a marzo, alcune opere presentate durante la mostra alla Società Geografica Italiana. (foto: atlante catalogo)
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Virus Zika in Italia
Posted by fidest press agency su domenica, 31 gennaio 2016
Il virus Zika ha colpito già oltre 20 Paesi nel mondo, soprattutto in Centro e Sud America, e la sua diffusione è certamente un fatto di grande importanza, da non sottovalutare, sebbene al momento per il nostro Paese parlerei più di uno stato di allerta, non di allarme.
I sintomi del virus Zika spesso non sono gravi, sono per lo più quelli tipici di una sindrome influenzale, come spossatezza, febbre, dolori articolari, congiuntivite ed eruzioni cutanee. Quindi, è piuttosto facile che vengano confusi con altre patologie. Il vero rischio è per le donne gravide perché il virus Zika, che fa parte della famiglia di virus in cui sono compresi i virus della febbre gialla e del dengue, può causare gravi malformazioni nel feto come le microcefalie.
Anche in Italia ci sono stati in passato vari casi di patologie infettive provocate da punture di zanzara, come quelli causati dal virus di West Nile che, da paesi lontani come l’Africa e l’Asia, è arrivato fin da noi colpendo alcune regioni in particolare, come l’Emilia Romagna. A fronte di soggetti infetti il vero rischio è che altre zanzare possano essere pericolose. La diffusione dei viaggi, poi, soprattutto verso mete di estremo grido anche in estate come i Caraibi, potrebbero far aumentare enormemente le situazioni a rischio. Raccomandiamo quindi per chi viaggia in queste zone un’attenta prevenzione alle punture di zanzara usando repellenti e coprendo il più possibile le parti esposte. In Centro e Sud America, inoltre, stanno monitorando i dati epidemiologici su alcune manifestazioni neurologiche come la sindrome di Guillain-Barrè, una malattia rara che colpisce i nervi e che causa la paralisi di gambe e braccia, per escludere che ci possa essere una correlazione con il virus Zika.
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Immigrati e accoglienza incontrollata
Posted by fidest press agency su domenica, 31 gennaio 2016
«È vero quello che dice Renzi: se perdiamo Schengen rischiamo di perdere l’Unione Europea. Il problema è però che Schengen è a rischio in tutta Europa per colpa proprio di Matteo Renzi. Lui è parte del problema. La folle politica delle “porte aperte a tutti” messa in piedi dal Governo Renzi-Alfano in Italia e dal governo Tsipras in Grecia è la causa dell’invasione incontrollata di immigrati e clandestini in tutta Europa. La reazione dei nostri partner europei è logica e naturale: chiudere le loro frontiere nazionali per non essere travolti dal buonismo irrespirabile di Italia e Grecia. Questo accade mentre altre Nazioni di confine, come Spagna e Polonia, fanno il proprio dovere e garantiscono un attento controllo dei flussi diretti sul loro territorio. Così, per colpa dell’incompetenza, della superficialità e della ottusità ideologica di alcuni, è partito il “si salvi chi può” tra gli Stati membri dell’Unione e il domino della chiusura dei confini nazionali. In questo gioco anche l’Italia, in caso di chiusura del confine austriaco, dovrà chiudere i propri confini orientali per evitare di diventare il campo profughi di chi attraversa la rotta balcanica (cosa che a Renzi, Alfano e la Boldrini potrebbe non dispiacere). Se Renzi vuole salvare Schengen e la UE dovrebbe cominciare con l’essere credibile a casa propria fermando gli sbarchi in Italia e mettendo fine all’accoglienza incontrollata. Con una credibilità internazionale così ritrovata sarebbe possibile pretendere anche che i costi di controllo delle frontiere esterne della UE e di rimpatrio dei clandestini siano messi a carico di tutti gli Stati membri e non posti sulle spalle solo delle Nazioni di confine. Le menzogne e le slide in politica estera non funzionano. Qualcuno lo spieghi a Renzi prima che sia troppo tardi». È quanto dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
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“Sanità in Cifre”
Posted by fidest press agency su domenica, 31 gennaio 2016
Roma 4 febbraio alle ore 9.30 a Roma presso l’Auditorium del Ministero della Salute Presentazione della nuova edizione del Compendio SIC “Sanità in Cifre”. Giunto quest’anno alla sua nona edizione, il Compendio realizzato dal Centro Studi SIC – Sanità in Cifre di Senior Italia FederAnziani, nasce con l’intento di offrire un supporto informativo ai decisori politici, attraverso un’analisi omogenea e dettagliata della sanità italiana. All’evento interverrà il Ministro della Salute, On. Beatrice Lorenzin. L’imminente edizione 2014 sarà ricca di contenuti e informazioni utili ad evidenziare i fenomeni legati ai dati principali, sia nazionali sia suddivisi per regione, che caratterizzano la sanità in Italia: gli aspetti demografici ed epidemiologici, le caratteristiche quantitative e qualitative, la distribuzione sul territorio dell’offerta, i dati sul personale e sulla spesa sanitaria nazionale e su quella farmaceutica.
L’evento sarà anche l’occasione per la consegna dei Premi 60 e più 2016, riconoscimento con il quale Senior Italia FederAnziani si propone di valorizzare le eccellenze che hanno mostrato una particolare sensibilità verso le esigenze dei pazienti “over 60”.
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Vincitori premio “Arnaldo Quadrani”
Posted by fidest press agency su domenica, 31 gennaio 2016
Camerino. Sono Stefano Burotti con la tesi “Il principio di trasparenza. Applicazioni e limiti nelle amministrazioni”, Cecilia Mancia con la tesi “La responsabilità precontrattuale in materia di appalti pubblici” e Sara Morosi con la tesi “L’Aggiudicazione negli appalti pubblici” i vincitori del Premio “Arnaldo Quadrani”, premio fortemente voluto dalla famiglia Quadrani, dall’Amministrazione comunale di Serravalle di Chienti e dall’Università di Camerino, per ricordare la figura di Arnaldo Quadrani, Sindaco del Comune di Serravalle del Chienti dal 1980 al 1985, nel trentesimo anniversario della sua scomparsa. Fu senz’altro un’amministrazione di svolta, quella guidata dal Sindaco Quadrani, sia dal punto di vista delle opere strutturali, (alloggi popolari, depuratore, scuole pubbliche), sia per quanto concerne la riorganizzazione della macchina amministrativa ed il rapporto cittadino-istituzione, sia da un punto di vista di sviluppo del potenziale turistico del territorio. I premi, del valore di 1.000 euro ciascuno, sono stati assegnati alle tre migliori tesi di laurea di studenti dell’Università di Camerino riguardanti le tematiche ‘Legalità, trasparenza e impegno del cittadino nella gestione dell’amministrazione pubblica per il bene comune’.La cerimonia di consegna, che si è tenuta giovedì 28 gennaio presso il Palazzo comunale di Serravalle di Chienti, è stata aperta dal benvenuto dei promotori dell’iniziativa, cui sono seguiti i saluti del Sindaco di Serravalle di Chienti Gabriele Santamarianuova, del Rettore dell’Università di Camerino Flavio, del Direttore della Scuola di Giurisprudenza Unicam Antonio Flamini. Sara Spuntarelli, Pro Rettore alle Pari Opportunità, Trasparenza Amministrativa e Valorizzazione della Persona e Fabrizio Lorenzotti, Delegato UNICAM alla Governance dell’Ateneo e normative, hanno illustrato le tematiche del Premio di Laurea.Ospite d’eccezione alla cerimonia Don Aniello Manganiello, sacerdote campano da anni impegnato contro la camorra e fondatore dell’Associazione per la legalità ‘Ultimi’. “Ragazzi fatevi i fatti degli altri. Che significa prendetevi cura degli altri, aiutateli, aiutiamoci. Mai come in questo momento storico ci manca la comunicazione diretta, quella autentica. Ci manca stringersi la mano, chiacchierare, ascoltare la voce. In quest’epoca di comunicazione virtuale, stiamo perdendo la comunicazione reale”: queste le parole con cui don Aniello Manganiello si è rivolto ai numerosi ragazzi presenti prima di portare la sua testimonianza sul valore ed il potere della legalità.“Il rispetto della legalità è di vitale importanza in ogni settore della nostra quotidianità, sia professionale e lavorativa che familiare – ha ribadito anche il Rettore Unicam Flavio Corradini. Esorto quindi tutti i ragazzi presenti a non aver paura di vivere nella legalità, nel rispetto delle regole e del prossimo. Come Ateneo abbiamo subito aderito con entusiasmo alla proposta della famiglia Quadrani e siamo molto soddisfatti per i nostri laureati”. (foto: Premio Arnaldo Quadrani)
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Banche, risparmiatori e il bail in
Posted by fidest press agency su domenica, 31 gennaio 2016
Il decreto legislativo emanato lo scorso 16 novembre che attraverso l’attuazione della direttiva2014/59/ UE introduceva nel nostro ordinamento il bail-in, ha creato una forte preoccupazione nei risparmiatori che si è riverberata sugli istituti di credito sommersi da centinaia di richieste di chiarimento. In particolare ha prodotto tensione la notizia che il Bail-in, quando applicato, colpirebbe i correntisti di una banca con depositi superiori ai centomila euro che sarebbero chiamati a colmare il dissesto dell’ente al quale avevano affidato il loro denaro. Si tratta di una semplificazione attraente che non tiene presente però tutta una serie di interventi che una banca deve attuare, così come chiede la legge, prima di entrare nel bail-in.
Unione Fiduciaria ha recepito il bisogno di chiarimento del decreto e ha così chiesto al dottor Stefano Capiello Head of Unit Registration. Recovery and Resolution – European Banking Autority (EBA), all’avvocato Fabrizio Vedana, Vicedirettore Generale di Unione Fiduciaria, al dottor Donato Varani Partner e Presidente AC service Srl, all’avvocato Davide Contini Responsabile dipartiment litigation e co-head dipartimento bancario-assicurativo e finanziario dello studio legale Grimaldi, all’avvocato Emanuele Spina responsabile affari UE-Federcasse e al Dottor Filippo Cappio, Direttore Generale di Unione Fiduciaria, di intervenire sui diversi aspetti della norma. Ne è scaturito un quadro complesso che non può, nonostante ciò, metter in discussione il valore innovativo della legge. Dagli interventi di tutti i relatori è emerso che, prima di far scattare l’opzione bail-in “salvataggio interno”, che appunto coinvolge anche chi ha depositi superiori ai centomila euro, la banca può e deve mettere in atto delle azioni di prevenzione affinché ciò non avvenga. In ogni caso è la Banca d’Italia il soggetto delegato alla vigilanza e all’intervento nel caso di istituti che nonostante i moniti preventivi non siano riusciti a sanare la loro posizione. I principali compiti della banca d’Italia, in questo caso, sono:
Il piano di risoluzione
• Predispone, sentita la Banca Centrale Europea se questa è l’autorità competente, un piano di risoluzione per ciascuna banca non sottoposta a vigilanza su base consolidata (piano individuale, art. 7, piano di gruppo art. 8 D.lgs. 180/2015);
• Valuta, sentita la Banca Centrale Europea quando questa è l’autorità competente se una banca non facente parte di un gruppo/se un gruppo è risolvibile. (artt. 12, 13 D.lgs. 180/2015);
Il piano di risanamento
• Entro sei mesi dalla presentazione del piano di risanamento e sentite, per le succursali significative, le autorità competenti degli Stati comunitari in cui esse siano stabilite, verifica la completezza e adeguatezza del piano in conformità dei criteri indicati nelle pertinenti disposizioni dell’Unione europea (art. 60-sexies TUB modificato dal D.lgs. 181/2015).
• Formula eventuali raccomandazioni sui profili rilevanti per la risoluzione della banca o del gruppo bancario(art. 60-sexies TUB modificato dal D.lgs. 181/2015).
• Può, se all’esito della verifica emergono carenze o impedimenti al conseguimento delle finalità del piano, fissando i relativi termini: a) richiedere alla banca o alla capogruppo di presentare un piano modificato; b) indicare modifiche specifiche da apportare al piano; c) ordinare modifiche da apportare all’attività, alla struttura organizzativa o alla forma societaria della banca o del gruppo bancario o ordinare altre misure necessarie per conseguire le finalità del piano(art. 60-sexies TUB modificato dal D.lgs. 181/2015).
Dispone la riduzione o la conversione con riferimento alle riserve, alle azioni, alle altre partecipazioni e gli strumenti di capitale emessi da una banca avente sede legale in Italia computabili nei fondi propri su base individuale, quando ciò consente di rimediare allo stato di dissesto o di rischio di dissesto (artt. 20 co. 1 lett. a, 28, 29 D.lgs. 180/2015)
Il bail-in entra in campo solo quando vengono esercitate su di una banca le misure di risoluzione che nell’ordine prevedono: la cessione di beni e rapporti giuridici a un soggetto terzo, la cessione di beni e rapporti giuridici ad un ente ponte, la cessione di beni e rapporti giuridici a un società veicolo per la gestione delle attività ed infine il bail-in.
Un altro dato emerso nel convegno può offrire un’interpretazione meno preoccupante per i correntisti di quanto non sia stato comunicato sino ad ora, riguarda le passività di una banca escluse dal piano di salvataggio interno:
I depositi protetti (cioè i depositi ammessi al rimborso da parte di un sistema di garanzia dei depositi, fino a 100.000 euro);
Le passività garantite (inclusi i covered bonds e le altre passività sotto forma di strumenti finanziari utilizzati a fini di copertura che costituiscono parte integrante delle «cover pool» che in base al diritto nazionale sono garantiti in modo simile alle obbligazioni garantite);
Le disponibilità detenute dalla banca per conto del cliente o in virtù di una relazione fiduciaria (per esempio il contenuto della cassetta di sicurezza o i titoli depositati in un conto apposito);
Le passività interbancarie (ad esclusione dei rapporti infragruppo) con durata originaria inferiore a 7 giorni;
I crediti da lavoro, nei confronti dei dipendenti, per quanto riguarda la retribuzione, i benefici pensionistici o altra remunerazione fissa dovute, ad eccezione della componente variabile della retribuzione che non sia disciplinata da un contratto collettivo;
I crediti per la fornitura di beni o servizi essenziali al funzionamento quotidiano delle operazioni dell’ente interessato;
I crediti nei confronti di autorità tributarie e previdenziali, a condizione che si tratti di passività privilegiate ai sensi del diritto applicabile.
Come si può leggere, quindi, la norma non può essere così semplicemente applicata divenendo solamente punitiva per chi ha la sventura di avere un conto in una banca colpita da dissesto. Vi sono ampie opportunità di comprensione preventiva dello stato economico/organizzativo dell’istituto bancario. Sicuramente il bail-in, come hanno sottolineato tutti i partecipanti al convegno è uno strumento che tende a rendere più trasparente il rapporto tra una banca ed i suoi clienti. A questi ultimi è richiesto un atteggiamento attivo com’è giusto che sia per chi affida i propri denari ad un terzo. Si tratta di costruire un nuovo tipo di relazioni peraltro già molto diffuse in Europa e nel mondo anglosassone. Queste norme non possono che essere positive per il sistema creditizio ed evitare vicende drammatiche come ci ha riportato la cronaca recente.
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Cioccolato di Modica, un consistente gruppo di produttori dice “no” alla svendita
Posted by fidest press agency su domenica, 31 gennaio 2016
Il cioccolato di Modica è un’eccellenza da valorizzare e non può essere svenduta. Ad affermarlo in maniera netta e recisa sono dodici produttori che nei giorni scorsi si sono riuniti per dire “no” alla vendita sottocosto della tavoletta modicana da parte di alcune grandi catene di supermercati e fare chiarezza sulla vicenda.I rappresentanti di Antica Dolceria Bonajuto, Casa don Puglisi, CioKarrua, Ciomod, Cosaruci, Delizie d’autore, Dolceria primavera, Il Modicano, L’arte del Cio.to.ca., Quetzal, Sfizi golosi e Spinnagghi – aziende autorevoli che rappresentano per numero di addetti e volume d’affari una fetta assai consistente del comparto cioccolatiero modicano – ritengono che la vendita della barretta artigianale nei supermercati a un prezzo più basso (tra il 25% e il 50% in meno) di quello praticato nelle dolcerie e pasticcerie di Modica e nelle rivendite di tutta Italia non aiuti la tutela né la valorizzazione di un prodotto di eccellenza, candidato al riconoscimento IGP.La guerra dei prezzi potrebbe innescare una pericolosa corsa al ribasso, spingendo alcuni produttori a utilizzare ingredienti meno costosi, abbassare la qualità del prodotto o adottare metodi di lavorazione industriale, in barba alle caratteristiche originali della barretta che si intende tutelare.La “svendita” della barretta, infatti, rischia di arrecare un grave danno economico e d’immagine a un comparto, come quello cioccolatiero, che nell’arco di due decenni si è costruito una solida reputazione basata sull’originalità e peculiarità dei metodi di lavorazione artigianale, sulla qualità integrale degli ingredienti e del prodotto finale, nonché sul fatto di rappresentare una specialità unica al mondo che ha resistito alla globalizzazione economica e all’omologazione culturale. Svilire il prezzo della barretta significa non solo togliere pregio al Cioccolato di Modica ma svalutare anche quella reputazione, grazie alla quale la città della Contea ha goduto negli ultimi vent’anni di notevoli flussi turistici e importanti ricadute economiche in vari settori collaterali. Reazioni negative sono state registrate anche dai rivenditori della barretta modicana, sparsi in tutta Italia, che hanno visto vanificato di colpo il loro assiduo lavoro di promozione.Nell’evidenziare la contraddizione insanabile tra i propositi di tutela e la svendita a basso costo della barretta, le dodici aziende hanno chiamato in causa il Consorzio di tutela del Cioccolato di Modica, responsabile non solo di aver minimizzato in un comunicato la gravità della circostanza ma addirittura di aver avallato l’operazione, “firmata” da produttori che occupano posizioni di vertice all’interno di quell’organismo. E che, pertanto, più di altri dovrebbero avere a cuore la tutela e la valorizzazione del prodotto modicano di eccellenza.Ad essere sotto accusa è la strategia complessiva del Consorzio di tutela del Cioccolato negli ultimi tempi, ritenuta a dir poco disastrosa. Numerosi gli esempi. In occasione del ChocoModica 2015, il Consorzio ha presentato un kit “fai da te” per preparare in casa il cioccolato di Modica: un incredibile autogol per un organismo preposto alla tutela contro sofisticazioni, imitazioni e produzioni contraffatte. Anche sul fronte del riconoscimento IGP tutto tace. Sulla certificazione europea non si registrano significativi passi in avanti. Semmai qualche passo indietro, visto che il Consorzio di tutela del Cioccolato di Modica è scomparso dall’elenco di quelli incaricati dal Ministero delle Politiche Agricole ai sensi dell’articolo 14 della legge 526/99, aggiornato al gennaio 2016.Si ritiene dunque che la strada imboccata dal Consorzio per tutelare e promuovere il Cioccolato di Modica sia sbagliata. Bisogna puntare piuttosto, come alcune aziende hanno già fatto, sulla innovazione di prodotto (es. cioccolato biologico), sull’innalzamento della qualità, sul marketing e sull’immagine. Questa la vera politica di valorizzazione. Le dodici aziende produttrici chiedono a gran voce alle istituzioni, al Consorzio e alla Camera di Commercio un risveglio di responsabilità collettiva, un cambio di passo nelle politiche di tutela e commercializzazione della barretta modicana e, sopratutto, una maggiore e più attenta concertazione nella definizione degli obiettivi condivisi.
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Taglio prestazioni sanitarie
Posted by fidest press agency su domenica, 31 gennaio 2016
Il 7% circa degli italiani non si fa visitare perché il costo della prestazione è troppo elevato, mentre solo 4 consumatori su 10 fanno visite regolari dal dentista. Una situazione che sta iniziando a farsi drammatica per la cura della salute, con il rischio che il recente taglio delle esenzioni su 203 prestazioni la aggravi ulteriormente.
“Il taglio delle esenzioni rischia di far impennare il numero degli italiani che non si fanno visitare, a causa dei costi sanitari troppo elevati – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio, difatti, il 7% dei cittadini oggi rinuncia a farsi visitare perché il costo della prestazione è troppo alto, la lista d’attesa è troppo lunga oppure l’ospedale è troppo distante. Considerando che, con il decreto Appropriatezza, per oltre 200 prestazioni, dalle cure odontoiatriche a quelle dermatologiche, il costo ricadrà solo sul cittadino, tranne in determinati casi, il rischio che questa percentuale aumenti è alto. Con la conseguenza di un aggravio dei rischi per la salute per tutti coloro impossibilitati a permettersi determinate visite. Ancora peggiore la situazione per il settore dentistico: ad oggi solo 4 italiani su 10 fanno visite regolari dal dentista, secondo nostre stime solo il 25% ha fatto almeno una pulizia dei denti. La causa principale è il costo elevato, e la situazione tende a peggiorare sempre di più. Comprendiamo l’esigenza di razionalizzare le spese del Servizio Sanitario Nazionale, ci auguriamo solo che a rimetterci non siano i cittadini, il cui diritto fondamentale alla salute deve essere tutelato nella maniera più ottimale. Come Adoc riteniamo che, ad oggi, manchino anche polizze malattia e coperture assicurative in grado di coprire adeguatamente le spese mediche sostenute. E’ pertanto fondamentale individuare soluzioni che permettano alle famiglie di risparmiare e al tempo stesso di ricevere servizi di qualità assicurata.”
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Basi militari in Sardegna
Posted by fidest press agency su domenica, 31 gennaio 2016
Le basi militari e il lavoro in Sardegna non si toccano! Chi parla di riconversione senza parlare di progetti e finanziamenti sta parlando del nulla. Inoltre la riconversione dei grandi siti della difesa come Capo Frasca, Capo Teulada, Decimomannu e Salto di Quirra si può realizzare solo nello stesso ambito ovvero la Difesa perché tale è la vocazione da oltre 50 anni. Come? Cyber security, high tech, sviluppo software, esercitazioni simulate, radaristica e droni. Investimenti e lavoro. Già la Difesa e l’industria italiana stanno investendo tanto nel settore tecnologico e della ricerca coinvolgendo università e istituti di ricerca privati. In questo modo la Sardegna può ottenere un ampio ritorno economico dalla presenza militare e garantire alle migliaia di lavoratori militari e civili sardi serenità e lavoro. Basta mistificazione su questi temi e si dia inizio subito a nuovi e virtuosi percorsi industriali legati alla sicurezza prima che altre regioni depredino importanti pezzi dell’industria e dei progetti realizzabili in Sardegna. Questo è il futuro delle basi militari in Sardegna e non la chiusura senza condizioni. (Antonsergio Belfiori Delegato nazionale del Cocer interforze)
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Carnevale: Le ali di Mestre
Posted by fidest press agency su sabato, 30 gennaio 2016
Venezia- Mestre Al via oggi, sabato 30 gennaio 2016, gli eventi a Mestre e nel territorio. Appuntamento per la grande apertura, ore 18.00, in Piazza Ferretto, il cuore delle esibizioni non solo con la tradizionale pista di pattinaggio per il divertimento di grandi e piccini ma con le due grandi novità di questa edizione: “Le Ali di Mestre” e il Carnival Happy Hour.“Le ali di Mestre” è una video installazione interattiva curata da CamerAnebbia che stupirà e coinvolgerà tutte le persone che transiteranno in Piazza Ferretto che si ripeterà dalle 17 alle 22. Sulla facciata del palazzo Da Re, adiacente la fontana, verrà proiettata una immagine “optical flow” visibile in ogni angolo della piazza. Un gioco ottico provocato dinamicamente da chiunque passi o si fermi davanti al leone di San Marco, realizzato da Guglielmo Dall’Osto della Compagnia Arte dei Mascareri.
Carnevale a Mestre quest’anno è anche festa per i giovani all’ora dell’aperitivo con musica e giochi di luci. Sabato 30 e domenica 31 gennaio dalle 18.00 alle 20.00 è in programma Carnival Happy Hour, aperitivo con DJ set in piazza per consumare a ritmo di musica dance dagli anni 80-90 lo spritz prima della cena in una piazza Ferretto ancora splendidamente illuminata dalle luminarie installate per le feste natalizie e che resteranno accese fino al 9 febbraio.
Sabato 30 alle 12 primo appuntamento, poi, con gli spettacoli del teatro Stabile del Veneto con “L’Arlecchino Furioso”: un gioco scenico a cura di Giorgio Sangati realizzato in occasione del Carnevale 2016 con gli attori di Stivalaccio Teatro Sara Allevi, Anna De Franceschi, Michele Mori e Marco Zoppello, un breve divertentissimo viaggio alla scoperta della “Commedia dell’arte” che ha reso i teatranti italiani famosi in tutto il mondo. All’improvviso un gruppo di attori inizia a richiamare il pubblico della piazza attorno al palco: è il momento del teatro, dei comici, del loro mestiere, della loro arte. Giù la maschera e la storia è già iniziata: amori, inganni, imprese, tradimenti, duelli e pentimenti, lazzi e acrobazie.
Sempre in piazza Ferretto non mancherà il concorso della Mascherina più bella del Carnevale (sabato 30 dalle 15, domenica 31 dalle 11 e dalle 15) che vedrà sfilare in costume i più piccoli in una atmosfera resa vivace da animazioni in musica, giocoleria e spettacoli.
Divertimento on the road, poi, con il Trenino del Carnevale “Arte & Mestieri” che dal 30 gennaio al 9 febbraio attraverserà in oltre trenta tappe tutto il territorio ospitando a bordo performance, laboratori di artigiani su arti e antichi mestieri. Prima tappa sabato 30 dalle 14.30 tra via Piraghetto e via Piave. Domenica 31 seconda tappa a Campalto sempre alle 14.30 in piazzale Chiesa San Benedetto.
Al Centro Candiani domenica 31 gennaio alle 17 andranno in scena le Favole musicali “La storia di Renetta e Albero Rosso” e “Mikail Tolka e la lepre dalla coda dorata” in collaborazione con Agimus sezione di Venezia nell’ambito del laboratorio formativo in sinergia con il Conservatorio Benedetto Marcello, Liceo Artistico Marco Polo e gli I.C. Dante Alighieri e Margherita Hack di Spinea, riunite nel Plurimo Ensemble Junior.
Altre iniziative che si svolgono in terraferma sono organizzate al Parco Piraghetto con l’animazione e l’intrattenimento con giochi per bambini sempre dalle 14.30. Domenica 31 gennaio alle 16 festa Patrobaby in Maschera nella Parrocchia San Giuseppe, di viale San Marco.
A Marghera tutti sui pattini in maschera sulla pista di pattinaggio di Catene a cura delle associazione Nuova Catene Futura al Nuovo Parco di Catene che resterà aperta Sabato e Domenica con i seguenti orari: 10.30-12.30; 16.30-19; 20.30-23.00.
A Chirignago Sfilata di gruppi mascherati per le vie del quartiere con spettacolo di sbandieratori della contrada San Giorgio di Noale e musici. A seguire, giochi davanti il Sagrato della Chiesa. (foto: carnevale Mestre)
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L’Allemagne et la stabilité de l’UEM/Deutschland und die Stabilität der WWU/Germany and the stability of the EMU
Posted by fidest press agency su sabato, 30 gennaio 2016
Dans quelle mesure la politique européenne de l’Allemagne a-t-elle contribué à la stabilisation de l’euro? Dans leur Policy paper, Henrik Enderlein, Katharina Gnath et Jörg Haas, respectivement directeur et chercheurs dans notre bureau en Allemagne, le Jacques Delors Institut – Berlin, montrent comment le concept allemand de “communauté de stabilité” a façonné la monnaie commune. Ils estiment que s’il était initialement entendu au sens strict, le concept s’est progressivement élargi. Ils mentionnent également les domaines dans lesquels l’union monétaire reste inachevée.
Inwieweit hat die deutsche Europapolitik zur Stabilisierung des Euro beigetragen? Henrik Enderlein, Katharina Gnath und Jörg Haas zeichnen in ihrem Policy Paper nach, wie das deutsche Konzept der “Stabilitätsgemeinschaft” die Gemeinschaftswährung geprägt hat. Sie argumentieren, dass sich der anfangs eng gefasste Stabilitätsbegriff mit der Zeit erweitert hat und zeigen auf, wo die Währungsunion weiterhin Lücken aufweist.
Germany has played an important part in designing the architecture of the euro and has been a decisive actor in recent efforts to repair the eurozone. How has Germany’s concept of a “stability community” shaped EU policy and to what extent has it been successful in stabilizing the common currency? In the euro’s founding phase, German demands concentrated on low inflation rates and low levels of government debt. Yet it became apparent in the crisis that Germany’s idea of stability was narrowly defined. Apart from a lack of budgetary discipline, key destabilizing factors included current account imbalances, a lack of crisis management tools, and the self-reinforcing dynamics between weakened banks and over-indebted states – all of which had all been largely ignored prior to the crisis.
Over the course of the crisis, the German government has broadly adhered to its traditional concept of stability based on control and supervision of eurozone members. At the same time Germany has repeatedly acted in a pragmatic manner to safeguard the existence of the eurozone. It was willing to lend support to the creation of the European Stability Mechanism and the Banking Union and countenanced the ECB’s extraordinary measures. Despite the reform efforts of the past years, the eurozone still has some serious design faults that threaten the very stability of the common currency. Yet member states disagree on the necessary parameters for a stable currency union and differences in perceptions and preferences have met head-on in the course of the recent reform debates. German policy on Europe should try to play a constructive role by spelling out under which circumstances increased risk sharing in the euro area would be acceptable. (Photo: )
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