Regeni: amareggiati per esito vertice
Posted by fidest press agency su domenica, 10 aprile 2016
“Il fallimento del vertice tra le procure italiana ed egiziana sul caso Regeni ci lascia amareggiati ed è una notizia molto negativa, anzitutto perché non porta elementi di chiarezza e di conforto alla famiglia, alla quale va tutta la mia vicinanza. Inoltre essa si inserisce in un momento in cui un clima positivo nelle relazioni tra la comunità internazionale e l’Egitto dovrebbe costituire un elemento fondamentale per il processo di stabilizzazione della Libia e dell’intera regione medio orientale. Personalmente sono piuttosto sorpreso, avendo udito pochi giorni fa direttamente dalla voce del presidente Al Sisi e del ministro degli esteri egiziano, nel corso dell’incontro con l’ufficio di presidenza della Assemblea Parlamentare della NATO, parole di rassicurazione sulla volontà egiziana di fornire alle autorità italiane tutte le informazioni richieste per giungere rapidamente alla individuazione della verità”. A dirlo è Paolo Alli, Capogruppo Area Popolare (Ncd-Udc) in Commissione Affari Esteri alla Camera e Vice Presidente dell’Assemblea Parlamentare Nato.“Evidentemente – aggiunge – in casa egiziana i rapporti non sono affatto chiari e si va consolidando l’impressione che i giochi di potere interni stiano prevalendo perfino sugli interessi internazionali del Paese. La situazione creatasi è grave non solo per quanto riguarda i rapporti bilaterali tra Italia ed Egitto, ma anche per il fatto che l’immagine internazionale egiziana rischia di restare fortemente compromessa in termini di credibilità. Questo getta ombre preoccupanti sull’intero sforzo di stabilizzazione del quadrante nordafricano, a partire dalla Libia, dove la crisi innescata dalla drammatica vicenda di Giulio Regeni, nonostante il continuo tentativo egiziano di considerarlo un caso isolato e minore, potrebbe divenire elemento di ulteriore destabilizzazione”.E conclude: “Ora resta solo da augurarsi che l’inevitabile richiamo del nostro ottimo Ambasciatore Massari, prontamente attivato dalla Farnesina, possa rappresentare la mossa che costringa il governo egiziano a rompere gli indugi e a porre fine ai maldestri tatticismi visti finora per stabilire finalmente e senza infingimenti una verità che sta a cuore alla famiglia di Giulio, a tutti gli italiani ma anche alla gran parte dei cittadini del mondo occidentale, inorriditi dalla tragica sorte del nostro giovane ricercatore. I prossimi giorni saranno cruciali e il nostro governo dovrà continuare la propria azione diplomatica con la fermezza e la determinazione finora dimostrate, cogliendo al tempo stesso ogni segnale positivo che ci auguriamo possa provenire da parte egiziana”.
Rispondi