Pope Francis is urging governments to find a political solution to the war in Syria as part of the Caritas Internationalis ‘Syria: Peace is Possible’ campaign. “I would like to address all the faithful and all of those who work with Caritas to build a just society,” said Pope Francis, in a specially recorded video message released 5 July, “Peace is possible in Syria.” “Everyone has to recognise that there is no military solution for Syria, only a political one,” said the pope. “The international community must therefore support peace talks towards the building of a national unity government.” “I invite you to ask those who are involved in peace talks to take these agreements seriously and to commit to facilitating access to humanitarian aid.”
Dealing with the humanitarian consequences of the five year war in Syria is the largest Caritas relief operation in the world.
Caritas provides food, healthcare, basic needs, education, shelter, counselling, protection and livelihoods in Syria and to refugees in host countries. National Caritas organisations reached 1.3 million people last year alone.Caritas is also urging its supporters around the world to put pressure on their governments to:
· Ensure all sides of the conflict come together to find a peaceful solution
· Support the millions of people affected by the war
· Give Syrians inside and outside the country dignity and hope
“While the people suffer an incredible amount of money is being spent on giving fighters weapons. Some of the countries providing these arms are also those talking of peace,” said Pope Francis, “How can one believe in those who caress you with the right hand while hitting you with the left?” Caritas is launching a new website to support the campaign syria.caritas.org which includes specially commissioned artwork from Syrian artist Tammam Azzam, an animated film on the war, an award winning photo series and testimony from Syrians living both inside the country and as refugees in bordering nations and beyond.Caritas Internationalis President Cardinal Luis Antonio Tagle has met with Syrians in Lebanon and Greece. He said, “These are not just number, these are human beings. We need to give them hope, dignity and peace. In the names of all the people touched by this conflict, we are appealing to everyone, can we work for peace in Syria.”
Archive for 5 luglio 2016
“Peace is possible in Syria” says Pope Francis in support of Caritas campaign
Posted by fidest press agency su martedì, 5 luglio 2016
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“La pace in Siria è possibile” dice Papa Francesco a sostegno della campagna promossa da Caritas
Posted by fidest press agency su martedì, 5 luglio 2016
Papa Francesco esorta i governi a cercare una soluzione politica alla guerra in Siria nell’ambito della campagna promossa da Caritas: ‘Siria: la pace è possibile’. “Desidero rivolgermi a tutti i fedeli e a coloro i quali sono impegnati, con Caritas, nella costruzione di una società giusta,” ha detto papa Francesco in un videomessaggio appositamente registrato, pubblicato il 5 luglio. “La pace in Siria è possibile.” “Tutti devono riconoscere che non c’è una soluzione militare per la Siria, ma solo una politica,” ha affermato il Papa. “La comunità internazionale deve pertanto sostenere i colloqui di pace verso la costruzione di un governo di unità nazionale.” “Vi invito a rivolgervi a coloro i quali sono coinvolti nei negoziati di pace affinché prendano sul serio questi accordi e si impegnino ad agevolare l’accesso agli aiuti umanitari.” Affrontare le conseguenze umanitarie dei cinque anni di guerra in Siria è la più grande operazione di soccorso intrapresa da Caritas nel mondo. Caritas fornisce cibo, assistenza sanitaria, beni di prima necessità, istruzione, rifugio, consulenza psicologica, protezione e mezzi di sostentamento in Siria e nei paesi che ospitano rifugiati. Solo l’anno scorso, le Caritas nazionali hanno portato aiuti a 1,3 milioni di persone. Inoltre Caritas sta incitando i suoi sostenitori in tutto il mondo a fare pressione sui governi affinché:
· facciano sì che tutte le parti del conflitto si uniscano per trovare una soluzione pacifica,
· sostengano milioni di persone che subiscono le conseguenze della guerra,
· diano ai Siriani, all’interno e al di fuori del paese, dignità e speranza.
“Mentre il popolo soffre, incredibili quantità di denaro vengono spese per fornire le armi ai combattenti. E alcuni dei paesi fornitori di queste armi, sono anche fra quelli che parlano di pace. Come si può credere a chi con la mano destra ti accarezza e con la sinistra ti colpisce?” Caritas sta lanciando, per sostenere la campagna, un nuovo website – syria.caritas.org -, nel quale ci saranno anche un’opera d’arte appositamente commissionata all’artista siriano Tammam Azzam, un film d’animazione sulla guerra, una serie di fotografie premiate, nonché le testimonianze di Siriani rimasti in patria e di rifugiati che vivono nei paesi confinanti o più lontani.Il Presidente della Caritas Internationalis, il cardinale Luis Antonio Tagle, che ha incontrato Siriani in Libano e in Grecia, ha dichiarato: “Non sono solo numeri, sono esseri umani. Dobbiamo dare loro speranza, dignità e pace. È necessario dare inizio ad un movimento mondiale per la pace. A nome di tutti coloro che sono colpiti da questo conflitto, lanciamo un appello a tutti per promuovere la pace in Siria.”
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Le 4 mostre fotografiche da non perdere a Roma questa estate
Posted by fidest press agency su martedì, 5 luglio 2016
Roma. È un’estate ricca di grandi mostre per gli appassionati della fotografia che visiteranno Roma nelle prossime settimane. Sono molteplici infatti gli eventi che vedranno protagoniste le opere dei grandi maestri della fotografia internazionale. Per non perdere nessun appuntamento importante, abbiamo chiesto aiuto al fotografo Andrea di Cienzo (www.andreadicienzo.it, studio in via dei Giovi, 3 – Roma), recente vincitore del Wedding Awards 2016 per la sezione fotografia di Roma, che per noi ha ci racconta le 4 migliori mostre fotografiche della capitale. Extraordinary Visions. L’Italia ci guarda Al Museo Maxxi si raccontano i 70 anni della Repubblica italiana in 150 fotografie. Sono 40 i maestri della fotografia scelti dai curatori del Maxxi che hanno deciso di raccontare in questi anni l’Italia con i loro scatti fotografici. Tra gli artisti coinvolti Letizia Battaglia, Gianni Berengo Gardin, Mimmo Jodice, Mustafa Sabbagh, Ferdinando Scianna, Ugo Mulas, Mario Cresci e molti altri maestri internazionali della fotografia. Il percorso di mostra si articola in quattro sezioni, arricchite da video, photoscreening e da un focus alle ricerche che contaminano i linguaggi del video e della fotografia. Le sezioni in cui è suddivisa della mostra sono Arte Architettura Cultura, Res Publica, Paesaggi contemporanei e Città Comunità Lavoro. Dal 2 giugno al 23 ottobre 2016 Fondazione Maxxi Via Guido Reni 4a, Roma 06 3201954 Domon Ken La fotografia realista giapponese di Domon Ken viene celebrata in una mostra presso il museo dell’Ara Pacis. In mostra ci sono circa 150 fotografie del maestro, realizzate tra gli anni Venti e gli anni Settanta del ‘900, che raccontano il percorso di ricerca verso il realismo sociale. Dai primi scatti, prima e durante la seconda guerra mondiale, che mostrano la visione legata al fotogiornalismo e alla fotografia di propaganda, passando dalla fotografia di ambito sociale, la mostra ripercorre la produzione di Domon Ken fino all’opera chiave che documenta la tragedia di Hiroshima, alla quale il fotografo si dedicò come rispondendo ad una chiamata e ad un dovere umanitario.
Dal 27 maggio al 18 settembre 2016 Tutti i giorni 9.30-19.30 Museo dell’Ara Pacis Lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli) Tel. 06 0608 Il mondo così come appare Fino al 30 luglio presso la galleria 1/9 Unosunove sono in mostra le opere di 5 fotografi, tutti risalenti in un modo o nell’altro alla figura di Luigi Ghirri, uno dei più grandi fotografi italiani del ‘900, capace di raccontare i nostri paesaggi e le nostre città in un modo così poetico come mai nessuno era riuscito a fare prima di lui. È la prima collettiva interamente dedicata alla fotografia italiana degli ultimi decenni che si rifa alla corrente artistica del Viaggio in Italia ed a Luigi Ghirri. In mostra le fotografie di Guido Guidi, Vittorio Fossati, Cesare Ballardini, Paola de Pietri e Marcello Galvani. I 5 autori mostrano una comune visione della fotografia ed un percorso comune fatto di affinità e frequenti collaborazioni. Fino al 30 luglio 2016 Il mondo così come appare 1/9 UNOSUNOVE Via degli Specchi 20, Roma 06 97613696 Gianni Berengo Gardin. “Vera fotografia”. Reportage, immagini, incontri È una mostra antologica di Gianni Berengo Gardin che si tiene al Palazzo delle Esposizioni. La mostra ripercorre la lunga carriera di Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure, 1930), il fotografo che forse più di ogni altro ha raccontato il nostro tempo e il nostro Paese in questi ultimi cinquant’anni. La sua vita e il suo lavoro costituiscono una scelta di campo, chiara e definita: fotografo di documentazione sempre, a tutto tondo e completamente. Essere fotografi per Berengo Gardin significa assumere il ruolo di osservatore e scegliere un atteggiamento di ascolto partecipe di fronte alla realtà, come hanno fatto i grandi autori di documentazione del Novecento. In mostra sono esposti i suoi principali reportage. Accanto alle celebri immagini, altre poco viste o inedite propongono nuove chiavi di lettura per comprendere il suo lavoro e il ruolo di visione consapevole della realtà che una “vera fotografia” può offrire. Dal 19 maggio al 28 agosto 2016 Palazzo delle Esposizioni Via nazionale 194, Roma (foto: mostra a roma)
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La ciurma di Epicos a bordo del battello per il Bracciano.CO.splay
Posted by fidest press agency su martedì, 5 luglio 2016
Bracciano Il 10 luglio il Progetto Bracciano.Co, ideato in occasione dei 150 anni dell’inizio delle relazioni
tra Italia e Giappon,e omaggia il mondo dei fumetti e dei manga. Il fumetto costituisce uno dei prodotti culturali di maggiore successo del Giappone e attraverso i personaggi usciti dalle matite dei disegnatori il Paese del Sol Levante ha conquistato le giovani generazioni in tutto il mondo. Prende forma così uno degli eventi più spettacolari dell’intero programma messo a punto col coordinamento del Consorzio Lago Bracciano da varie associazioni del territorio. Preziosa per l’omaggio al mondo del fumetto la stretta sinergia avviata con Epicos, una realtà di livello internazionale in fatto di organizzazione di mitici cosplay che fa capo a Luca Panzieri, un preparato giovane che rappresenta peraltro una risorsa locale poiché ha scelto di risiedere ad Anguillara.
Domenica 10 luglio, direttamente dalle tavole dei cartoon si materializzeranno in carne ed ossa decine e decine di personaggi per un cosplay senza precedenti sul lago di Bracciano. Alle 15 i partecipanti provenienti da tutta Italia salperanno dal molo di Anguillara per un tour, davvero imperdibile, a bordo della motonave Sabazia II. Sarà una giornata dedicata interamente al mondo giapponese, durante la quale tutti i cosplayers navigando sul meraviglioso battello, potranno fare tappa per fotoset in location uniche tra paesaggi naturali, spiagge e molto altro. Dopo l’approdo ad Anguillara #cosplay contest e grande spettacolo nell’anfiteatro in riva al lago. Ospiti speciali NENA e le canzoni dei cartoni tv alle 19 che canterà le sigle più belle di Cristina D’Avena, a seguire i K-ble Jungle fanclub (dj Shiru & Eriko direttamente da Ochacaffé Giappone) che si esibiranno in concerto e djset dalle ore 21con una performance musicale giapponese per ballare per tutto il resto della serata con le loro coinvolgenti performance. La partecipazione all’evento è completamente gratuita, tuttavia i posti sul battello sono limitati. (foto: cosplay)
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Il Governo della Buona Scuola cancella 100 istituti
Posted by fidest press agency su martedì, 5 luglio 2016
Con il nuovo anno scolastico, spariranno 51 scuole. La perdita arriva a 102 istituti, perché il taglio riguarda altrettante sedi sottodimensionate, che scenderanno da 385 a 334. In tutto, si passerà da 8.382 scuole dello scorso anno a 8.281. È la solita operazione in chiave spending review, aggravata dal dato Miur che ha certificato un incremento di allievi. E a rifilarla è quell’Esecutivo che, più di tutti, si è professato promotore di una scuola di qualità.Marcello Pacifico (Anief-Cisal): in questo modo si costringono i presidi a fare i salti mortali per gestire due o anche tre scuole a testa, con spesso una decina di plessi distanti chilometri tra loro. Dal 1° settembre saranno 2mila, uno su quattro, gli istituti che andranno in reggenza. In questo modo continueremo ad avere scuole abbandonate al loro destino, affidate a vicari sottopagati e a presidi, a loro volta, con stipendi dimezzati e costretti a vivere alla giornata e a tamponare a distanza le emergenze. Nel silenzio più assoluto, torna in auge l’opera di razionalizzazione del numero di istituti scolastici, il cosiddetto “dimensionamento” conseguente all’elevazione del numero minimo di alunni iscritti in ogni scuola, che si aggira attorno a quota 900, e collocati in classi “pollaio”, sempre più frequentemente oltre quota 30 alunni: dopo la cancellazione di quasi 4mila istituti, pari ad un terzo di quelli esistenti, a seguito della Legge 133/2008, negli ultimi anni avevamo assistito ad uno stop dei processi di fusione e cancellazione di scuole, ma ora il trend negativo riprende a discapito della qualità dell’offerta formativa.Dal Governo in carica, che dal primo giorno del suo insediamento si professa promotore della Buona Scuola, del resto, non ci si poteva aspettare altro atteggiamento. Ancora di più dopo che il Miur ha certificato che dal mese di settembre saranno iscritti nei nostri istituti scolastici circa 8.700 studenti in più. Invece, sorprendentemente, dopo aver saputo che vi saranno 2.020 Ata in meno, si è appreso in questi giorni dai dirigenti Miur che con il nuovo anno scolastico, si perderanno ben 51 scuole. Da una lettura più attenta, ci accorgiamo che la perdita arriva a 102 istituti in meno, perché ne spariscono altri 51 cosiddetti “sottodimensionati”, i quali scenderanno da 385 a 334. Complessivamente, in pratica, si passerà da 8.382 istituti autonomi dello scorso anno, a 8.281.Il dato è confermato anche dal numero ridotto dei dirigenti scolastici da assegnare alle scuole: attraverso il decreto ministeriale n. 528/2016, ora al vaglio della Corte di Conti, l’amministrazione ha comunicato che, sottraendo dal computo complessivo gli istituti sottodimensionati, da affidare alle reggenze, rimangono a disposizione dei presidi 8.072 posti. Molti meno, rispetto ai circa 8.500 sopravvissuti al feroce “dimensionamento” voluto dalla coppia Tramonti-Gelmini, che ne cancellò uno su tre. Lo stesso discorso vale per i Dsga, per la cui copertura di tantissimi posti si continuano ad utilizzare assistenti amministrativi e si continua a rimandare l’avvio del concorso.“Quanto sta accadendo è una contraddizione – sostiene Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario organizzativo Confedir – perché prima si dice che la scuola pubblica è nel listino delle priorità di questo Governo, e poi, si approva la Buona Scuola, delegando agli istituti un carico di responsabilità sinora mai affidato. Ora, però, in ossequio alla spending review imposta dal Ministero dell’Economia, si decide di comprimere gli alunni in sempre meno scuole, costringendo i presidi a fare i salti mortali per gestirne sempre più spesso due o anche tre a testa, con spesso un totale di dieci-dodici plessi distanti a volte decine di chilometri tra loro”. “Tra l’altro – continua Pacifico -, essendo slittato in autunno il concorso per i nuovi dirigenti, per il quale si profilano altri ricorsi, e avendo dato approvazione ad assumere appena 200 idonei del concorso 2011, considerando pure i pensionamenti, da settembre saranno circa 2mila, uno su quattro, come avevamo preventivato, gli istituti che andranno in reggenza. In questo modo, continueremo ad avere delle scuole abbandonate al loro destino, affidate a vicari sottopagati e a presidi, a loro volta, con stipendi dimezzati rispetto ai colleghi di PA e privato, costretti a vivere alla giornata e a tamponare a distanza le emergenze quotidiane”.
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Brexit e Italia
Posted by fidest press agency su martedì, 5 luglio 2016
Commento di Livio Vaninetti, Direttore Italia, . “In Italia c’è ampio consenso in merito all’impatto negativo che la Brexit avrà sull’economia britannica ed europea nel breve così come nel lungo periodo, ma molta divergenza riguardo alla dimensione ed intensità di tale impatto. L’Italia é fra i paesi che risultano meno vulnerabili rispetto all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, tenuto conto di fattori quali ad esempio le esportazioni di beni e servizi verso il Regno Unito – attualmente attorno al 3% del Pil nazionale, i flussi bidirezionali di emigrazione, ed i crediti del settore finanziario. É però naturale aspettarsi un impatto sulle quotazioni delle aziende Italiane in borsa, nonchè sullo spread nel breve e medio periodo, dovuto alla generale instabilità dei mercati legata alle conseguenze politiche della Brexit, ed alla maggiore debolezza dovuta al debito pubblico italiano. Bisogna inoltre considerare il potenziale rischio di effetti emulativi da parte di altri stati dell’Unione Europea. Le principali opportunità che la Brexit potrebbe generare per le imprese italiane sono tre:
1) Nei prossimi anni, è probabile che si verifichi una parziale delocalizzazione di realtà internazionali dal Regno Unito verso l’Unione Europea – in particolare le attività produttive che si avvalgono del Regno Unito quale porta d’accesso all’UE. Ad esempio, la Gran Bretagna potrebbe assistere alla migrazione degli stabilimenti automobilistici al di fuori dei suoi confini se i produttori non godessero più dei benefici del libero scambio con l’UE. Ciò potrebbe tradursi in opportunità interessanti per le aziende italiane operanti in questo settore. Un altro esempio è costituito dalle piattaforme digitali operanti nell’e-commerce e nella e-economy, che difficilmente potranno rimanere fuori dall’Unione Europea e continuare ad avere accesso alle preziose garanzie della BCE. La presenza dei distretti tecnologici in Italia, ricchi di aziende particolarmente innovative nella propria nicchia, possibili accordi governativi di detassazione per le aziende internazionali che si volessero trasferire in Italia, nonchè la qualità della vita nel nostro Paese, potrenbbero essere carte vincenti in questo processo.
2) Gli effetti a lungo termine della Brexit potrebbero essere paradossalmente positivi, con un’Europa più unita ed orientata a garantire migliori prospettive di crescita e di occupazione. L’Italia avrebbe tutte le carte in regola per giocare un ruolo determinante in questo nuovo scenario. Inoltre, con un concorrente politico in meno sul tavolo dell’Europa, l’Italia sarebbe in grado di spingere accordi e condizioni ancora più favorevoli per le aziende italiane nel contesto dell’Unione Europea.
3) Il ruolo dell’Italia nelle esportazioni e nei piani di sviluppo dei paesi periferici dell’UE potrebbe essere ancora maggiore di prima, soprattutto in Est Europa. La Brexit potrebbe portare ad una rivitalizzazione dei rapporti con la Russia e ad un ulteriore processo di espansione dell’Unione nell’Europa dell’Est. Gli impatti per l’Italia sarebbero certamente positivi, soprattutto in settori forti come ad esempio il Made in Italy, lusso, trasporti, navale, farmaceutioco, e food & beverage.
Cosa devono dunque fare le aziende italiane per cogliere queste opportunità? Pur non tralasciando i rischi e costi nel medio termine, l’essenziale di queste sfide è la velocità con cui le nostre aziende ed il nostro governo sapranno rispondere. Molte aziende dovranno rivedere i propri piani strategici e valutare attentamente gli impatti diretti ed indiretti. Dovranno inoltre tener conto di cosa cambierà al di fuori dell’UE, per esempio con paesi con cui la Gran Britagna ha stretto patti attraverso l’UE e che in futuro non avranno più valore. Di certo, chi vuole approfittare di queste nuove dinamiche deve muoversi subito ed analizzare tutti i diversi scenari, per poter prendere rapidamente decisioni basate su un’informazione approfondita ed a 360 gradi.”
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Italia: Prezzi delle abitazioni
Posted by fidest press agency su martedì, 5 luglio 2016
L’Istat ha divulgato i dati dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, sia per fini abitativi sia per investimento, relativi al primo trimestre del 2016.Ma cosa accade nel secondo trimestre nelle città metropolitane? Secondo la rilevazione di Casa.it (www.casa.it), a livello generale i prezzi sono sostanzialmente stabili rispetto ai tre mesi precedenti, con alcune eccezioni.
“Nel secondo trimestre dell’anno – afferma Alessandro Ghisolfi, responsabile del centro Studi di Casa.it – la variazione dei prezzi di vendita nelle grandi città resta negativa ma di molto poco (-0,3%), mentre la variazione tendenziale annua rispetto ai primi 6 mesi del 2015 denota un rallentamento della discesa ancora vicino ai 2 punti percentuali (-1,6%). In questi ultimi 3 mesi si registrano prezzi sostanzialmente stabili in tutte le grandi città, con alcune eccezioni in termini positivi come Bologna (+0,6%) e Firenze (+0,3%). I cali maggiori sono al Sud e particolarmente a Napoli (-0,8%) e Palermo (-1,0%). Sulla base delle tendenze registrate in questo primo semestre 2016, la stima più prudente prevede per fine 2016 prezzi ancora in discesa ma non al di sotto dei 2 punti percentuali.”
Per quanto riguarda i prezzi di vendita, tra le città metropolitane la più cara è Milano (3.880 €/ mq), seguita da Roma (3.580 €/ mq ), Firenze (3.350 €/ mq), Bologna (3.120 €/ mq), Genova ( 2.950 €/ mq), Napoli (2.630 €/ mq), Torino (2.340 €/ mq) e Palermo (1.950 €/ mq). (immagine: statistiche prezzi)
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Atelier Versace inverno
Posted by fidest press agency su martedì, 5 luglio 2016
Eleganza pura. Sperimentazione. L’essenza dell’Atelier Versace. Volume e drappeggio, silhouette fluide e controllate. La duchesse di seta drappeggiata ruota intorno al corpo. L’esplorazione della forma caratterizza tutta la collezione. I cappotti di cashmere possiedono un’eleganza voluminosa. Sono double o accoppiati con duchesse di seta in contrasto di colore e si indossano sopra sottovesti drappeggiate. Studio del sartoriale: giacche che cadono volutamente oltre le spalle; abiti da sera drappeggiati, indossati con pantaloni dal taglio slim.
I decori brillano naturalmente: cristalli Swarovski illuminano un cappotto da sera di cashmere che ha un’elegantissima schiena drappeggiata. Gli abiti sono il risultato di un’ingegneria dell’intarsio: drappeggi e volumi ricostruiti mostrano tutta la grandezza dell’artigianalità dell’Atelier.
Le creazioni da sera sfiorano appena il corpo, i bordi sembrano aprirsi rivelando decori sotto la superficie. Una nuova libertà nelle plissettature degli abiti che seguono le curve del corpo prima di cadere sul pavimento.
Gli abiti rivelano la bellezza del controllo e insieme della fluidità, con pieghe che creano forme espressive lungo il corpo definendo una silhouette potente. I tacchi alti si aggiungono all’attitudine moderna e sofisticata, con nodi di pelle arrotolata che cadono verso il basso con disinvoltura.
La raffinatezza dell’Atelier Versace si ritrova negli anelli “V Forever” d’oro con solitari dal taglio brillante creati da Versace Fine Jewellery usando i motivi iconici Versace.
scrive Donatella Versace:“ Mi appassiona l’eleganza sofisticata delle donne di oggi. Questa collezione parla della loro forza e del loro fascino”. (foto: versace inverno)
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Casa.it: dopo Brexit a Londra scendono i valori di vendita delle abitazioni
Posted by fidest press agency su martedì, 5 luglio 2016
Londra. A pochi giorni dal referendum che ha visto l’uscita della Gran Bretagna dall’Europa, sono tanti i dubbi sull’impatto che questa decisione avrà non solo sui mercati finanziari, ma anche su comparti strategici come quello immobiliare. Secondo il Centro Studi di Casa.it, dopo Brexit a Londra i valori delle trattative sono calati di ben 5,5 punti percentuali, mentre la domanda è diminuita del 19% in 4 giorni. Anche il mercato degli immobili di pregio ha subito un rallentamento, soprattutto nelle zone top come il quartiere di Kensington e l’area di Notting Hill. Boom delle richieste di case in Scozia (+150%) da parte di famiglie del Regno Unito.
“Lo spettro di una “Bolla Brexit”, sul mercato residenziale londinese viene considerata più che probabile dalla maggioranza degli operatori locali – dichiara Alessandro Ghisolfi, Responsabile del Centro Studi di Casa.it – soprattutto per quanto concerne il segmento top del mercato. Sebbene nell’ultimo trimestre i valori di vendita delle case a Londra abbiano registrato una nuova crescita del 9,8%, la Brexit ha, nel giro di poche ore, fatto scendere i valori delle trattative di 5,5 punti percentuali. Oggi le case di Londra valgono in media 33mila euro in meno rispetto ai prezzi record registrati 7 mesi fa, il costo medio di un appartamento è valutato intorno ai 590.000 euro.” Un calo a cui è seguita anche la frenata della domanda: “I dati registrati sui principali portali immobiliari inglesi – continua Alessandro Ghisolfi – dicono che le richieste per le case a Londra sono calate del 19% in 4 giorni, mentre la domanda di chi cerca casa in Scozia, proveniente dalle famiglie del Regno Unito, è curiosamente cresciuta del 150% in soli 5 giorni. Anche il mercato degli immobili di pregio Londinesi sta dando segnali di raffreddamento, soprattutto sul lato della domanda interna, che si spera possa essere compensata da una crescita della domanda estera, in particolare da Asia e USA.“Gli ultimi dati registrano una caduta della domanda per le zone top di Londra del 2,5% nell’ultimo trimestre, rispetto al trimestre precedente – – prosegue Ghisolfi –; un dato negativo che non si registrava da oltre un anno e mezzo e che contrasta con il dato annuale, giugno su giugno, che registra una crescita dell’8,2%. In particolare le aree urbane più prestigiose del West End sono state quelle più colpite da Brexit: il quartiere di Kensington nel secondo trimestre ha registrato un calo della domanda dell’11,8%, seguito da un -10,7% per l’area di Notting Hill.”
Ma chi sono i più colpiti dal responso del referendum? “Oggi sono sicuramente gli azionisti delle società di sviluppo che stanno operando sul mercato londinese. Le loro azioni hanno già subito delle riduzioni di valore superiori al 25% un’ora dopo l’apertura dei mercati il 24 giugno (a urne chiuse e risultati acquisiti) – conclude Ghisolfi.”
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Sonia Iorco: Esordio discografico
Posted by fidest press agency su martedì, 5 luglio 2016
Sonia Iorco, giovanissima cantante messinese, fa il suo esordio discografico con il brano “Il caffè delle 8 di mattina” (MTM Metamorfosi di Carmen Villalba), in rotazione radiofonica e in digital download a partire dal venerdì 8 luglio. Il singolo sarà accompagnato dal videoclip ufficiale, curato da Ezio Cosenza (The cube Production), a breve online su YouTube e sul sito MTM Metamoforsi.Il brano è scritto da Domenico Bianco in arte Niko e arrangiato da Gianluca Rando che in passato ha collaborato con Nino Frassica, Carmen Villalba, Gianfranco D’angelo, Barbara Cola, Massimo Lopez, Serena Autieri, Enrico Montesano.“Ciò che conta è rimanere se stessi – racconta Sonia – e forse l’unica cosa che resta davvero per sempre in ognuno di noi è il passato. Come un puzzle, si ricompone quando il tempo sembra passare troppo in fretta e molte cose intorno a noi stanno cambiando. Si, mentre tutto cambia e si trasforma, certi giorni il passato ritorna”.Sonia Iorco, messinese di 15 anni, inizia a cantare da giovanissima, influenzata dalla bella voce della mamma. Inizia ad emularla, e cantano insieme e da qui esplode la sua passione per la musica. Nel 2011 l’insegnate della scuola elementare la invita a partecipare al suo primo concorso “Ugola D’oro”, dove si classifica al primo posto. Inizia così ad appassionarsi e a partecipare a vari concorsi: finalista al “Concorso Baby voice”, partecipa al “Festival show” a Vicenza, si piazza al secondo posto al “Voice for the summer festival” e al “Concorso la vara d’oro” e si aggiudica il “Rcs talent festival” e il “Gypsum art festival” di Gesso (il premio è un inedito curato e realizzato dalla MTM Metamorfosi di Carmen Villalba). (foto: sonia)
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Live dei Paipers al lido Ilmaredentro
Posted by fidest press agency su martedì, 5 luglio 2016
Bari Sabato 9 luglio al lido Ilmaredentro in zona Fesca in partnership con l’associazione culturale Echo Events diretta da Donato Sasso, sarà proposto il live dei Paipers, trio originario di Trani (Bat), composto da Don Lisi, Mr. Penti e Mr. Christmas, i quali ripropongono la migliore musica italiana degli anni ‘60.Formatosi nel 2008 questo progetto, ispirato allo spirito degli anni ’60, in particolare al beat italiano di quel periodo, ha preso il nome dal celebre locale di Roma trampolino di lancio di tanti artisti quali Caterina Caselli, Equipe 84, Rita Pavone e come è risaputo di Patty Pravo, detta la “ragazza del Piper”. Numerosi sono stati i concerti tenuti in giro per l’Italia in questi di attività, accompagnando anche artisti importanti, come Peppino Di Capri nella sua ultima esibizione a Bari. Apprezzati per il loro stile musicale e di Entertainment, hanno avuto la possibilità di esibirsi all’estero, andando prima a Sharm El Sheikh, in Egitto, con un mini tour di una settimana e successivamente in Inghilterra, suonando in alcuni club londinesi. Nel maggio del 2015 hanno pubblicato la cover di “Speedy Gonzales”, a luglio “Guarda come dondolo” e tanti altri ancora. L’attività di questo trio è infatti molto intensa e li vede impegnati tra live e lavoro in studio. In occasione del cinquantenario de “Il geghegè”, i Paipers hanno lavorato su questo brano, realizzando una cover che dal 22 giugno scorso è in rotazione nelle radio e che non mancano di proporre nei loro concerti, nei quali il repertorio è quello tipico dei juke-box di anni 60 con brani come “Ma Che Freddo Fa”, “Guarda Come dondolo”, “Una Ragazza in Due”, “Quando Quando Quando”, “ Ho in mente te” e tante altre ancora. Don Lisi in voce, ai cori, al basso e all’organo, Mr. Penti alle chitarre e ai cori e Mr. Christmas alla batteria e ai cori, proporranno uno spettacolo che proietterà lo spettatore nella magica atmosfera dei sixties, attraverso sonorità, abbigliamento e slang. Al termine del live si continuerà a ballare, fino a tardi, con le hit del momento selezionate dal dj Symon.(foto: paipers)
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Mobilità per i diversi abili
Posted by fidest press agency su martedì, 5 luglio 2016
“Garantire la possibilità di viaggio e spostamento è un diritto inalienabile dell’uomo oltre a rappresentare uno dei più grandi piaceri della vita. Ma per chi ha una patologia che compromette la capacità di muoversi autonomamente viaggiare è davvero complicato” afferma Antonella Celano, Presidente APMAR, Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatiche. “Oltre alle persone con malattie croniche con ridotta mobilità o i disabili sensoriali, riuscire a muoversi per i terminal di un aeroporto, superare check-in e controlli di sicurezza e arrivare all’imbarco e poi sull’aeromobile, può essere un problema anche per persone che hanno disabilità temporanee semplicemente a causa di un’operazione o di un incidente; parliamo quindi di qualche milione di persone obbligato a rivolgersi ai servizi di assistenza in aeroporto: solo a Fiumicino vengono assistite circa 300.000 persone l’anno”.I problemi sono ovviamente le barriere ambientali, la segnaletica per superarle non sempre chiara e visibile e le modalità di richiesta del servizio di assistenza aeroportuale che ovviamente cambia in ogni singolo aeroporto sul territorio nazionale e in ogni singolo Paese, ed anche ogni compagnia aerea ha regole differenti. Con l’obiettivo di valutare i problemi che devono affrontare viaggiatori con patologie diverse, nasce un gruppo di lavoro che riunisce intorno ad un tavolo diverse associazioni pazienti e ADR, Aeroporti di Roma, per valutare le difficoltà e dare risposte concrete.“Presso gli aeroporti italiani, continua Antonella Celano, tutti gli spostamenti, comprese le manovre di accesso all’aeromobile, sono fatti in sicurezza, con mezzi adeguati, come invece inaspettatamente non accade in altri aeroporti europei dove, ad esempio, a causa della non disponibilità di elevatori, viene proposta, per tale manovra, una semplice sedia portata a braccia. Un altro problema per i pazienti che viaggiano è quello di garantire la conservazione in ambiente refrigerato dei farmaci che lo richiedono: non tutte le compagnie aeree assicurano di poterli conservare nei frigoriferi a bordo”.Ai passeggeri che necessitano assistenza, il Servizio Assistenza alle Persone con Ridotta Mobilità ADR, Aeroporti di Roma, chiede la massima collaborazione dell’informare per tempo delle necessità in modo da poter pianificare ogni intervento. Per poter essere assistiti al meglio ADR consiglia ai viaggiatori di richiedere direttamente il servizio alla compagnia aerea al momento dell’acquisto del biglietto; la compagnia aerea trasmetterà la prenotazione. Spesso questo non avviene o viene richiesta impropriamente assistenza non per motivi di salute o di ridotta mobilità, ma semplicemente perché non si sa come muoversi all’interno dello scalo e si teme di perdersi o di non saper raggiungere il gate. Come è comprensibile, queste richieste improprie possono mettere a rischio la qualità dell’assistenza di chi ne ha veramente bisogno. Altri servizi sono preposti ad aiutare in queste situazioni. La collaborazione con le Associazioni dei Pazienti è un importante punto di partenza per comprendere veramente le varie necessità per diverse patologie e fornire un servizio sempre più efficiente e migliore.
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Gruppo Selex cresce ancora, in controtendenza con GDO
Posted by fidest press agency su martedì, 5 luglio 2016
Selex cresce ancora e consolida la sua presenza sul territorio. Nel 2015 il fatturato complessivo è arrivato a 9,95 miliardi di euro, con un incremento del 5,6% rispetto al 2014. Positivo anche l’andamento dei primi quattro mesi del 2016. Da gennaio a fine aprile il Gruppo ha infatti registrato un aumento del + 4,9% se si considerano tutti i canali e le aperture di nuovi punti di vendita. I risultati sono stati presentati nel corso dell’Assemblea annuale Selex, tenutasi il 1 luglio a Siviglia (Spagna), con approvazione del bilancio 2015.Il dato sulla crescita Selex a rete costante sempre nei primi quattro mesi dell’anno è + 0,7%, in controtendenza rispetto al settore della grande distribuzione italiana, che ha invece registrato un trend negativo, pari a – 1,3% ( iper + super, dati Nielsen). Selex rafforza la sua posizione al terzo posto tra i retailer, con una quota di mercato dell’11,6% (dati IRI, gennaio 2016) e conferma una stima di chiusura anno a 10,25 miliardi di fatturato.Il Gruppo commerciale Selex associa 15 imprese e 2.515 punti di vendita dislocati su tutto il territorio nazionale, con insegne nazionali quali Famila, A&O e C+C, e diversi altri brand assai radicati a livello regionale (vedi allegato). Nel corso dell’Assemblea annuale, è stato presentato oltre al consuntivo 2015 anche il programma di sviluppo per il 2016. Per le nuove aperture (69 le unità previste entro la fine dell’anno) e la modernizzazione di punti di vendita esistenti, che porteranno all’assunzione di centinaia di nuovi collaboratori, sono stati stanziati 152 milioni di euro.«Nonostante il 2016 non abbia ancora visto l’affermarsi di una ripresa robusta dell’economia – ha detto Dario Brendolan, Presidente del Gruppo Selex – il nostro Gruppo ha scelto di proseguire con decisione sulla strada dello sviluppo, studiando moderni formati di punti vendita radicati nel territorio e sempre attenti alle nuove tendenze di consumo e alle tradizioni delle comunità in cui operano».I risultati positivi conseguiti nei primi quattro mesi dell’anno premiano l’impegno di Selex sul fronte del miglioramento continuo dell’offerta, in particolare nei reparti più strategici come i freschissimi e l’area salute e benessere.
«Abbiamo lavorato in questi mesi per rinnovare la rete, migliorare la specializzazione dei reparti emergenti e rafforzare il posizionamento distintivo delle nostre insegne – ha sottolineato Maniele Tasca, Direttore Generale del Gruppo Selex – Parallelamente abbiamo presidiato attentamente l’area convenienza. Lo scorso anno, grazie alle promozioni, i consumatori che hanno fatto la spesa nei nostri punti di vendita hanno risparmiato 450 milioni di euro».Al buon andamento del Gruppo Selex hanno contribuito anche le performance dei prodotti a marca del distributore. In particolare le linee specialistiche premium e quelle salutistiche hanno registrato nei primi quattro mesi dell’anno un incremento delle vendite del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un risultato ottenuto grazie anche alla campagna di comunicazione che ha visto la realizzazione del nuovo sito http://www.prodottiselex.it e importanti investimenti pubblicitari sulle principali emittenti nazionali. (foto: punto vendita)
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L’operatore VoIP Setera sceglie le soluzioni Mitel Cloud per espandere la sua offerta nel mercato Sud Europa
Posted by fidest press agency su martedì, 5 luglio 2016
Mitel® (Nasdaq:MITL) (TSX:MNW), leader globale nelle comunicazioni business, real-time, cloud e mobile, annuncia oggi che l’operatore finlandese Setera amplia la sua offerta al mercato italiano grazie a MiCloud, la piattaforma cloud leader di settore progettata per i service provider, che permette una veloce implementazione dei servizi cloud e conseguente aumento delle opportunità di business.Fin dal 2009, Setera offre i servizi MiCloud alle piccole e medie aziende finlandesi. L’azienda continua in questa direzione, mantenendo lo stesso brand Office+, con il lancio del servizio nel mercato Sud Europa, a settembre in Italia ed entro la fine del 2016 anche in Spagna.In base ad un’analisi di mercato della società indipendente MZA Ltd., il mercato telefonico Hosted/Cloud in Italia è previsto in crescita del 67% nel periodo 2015-2020.”I nostri clienti apprezzano la semplicità d’uso, le funzionalità avanzate e, in particolare, la reale integrazione della mobility. In Finlandia, ormai da molti anni, non vengono più utilizzati i telefoni fissi. Infatti, molte aziende utilizzano gli smartphone come estensione del PBX. Vogliamo poter offrire questo tipo di mobility a tutti i nostri clienti in Europa con ambiziosi piani anche per i mercati pan-europei” afferma Tuomo Kiesvaara, CEO di Setera Communications.
“Mantenendo il focus sull’innovazione, Mitel si dimostra il partner perfetto per Setera per continuare a potenziare il proprio software e offrire nuove e importanti funzionalità ai nostri clienti.””I Service Provider nella regione EMEA riconoscono sempre di più le opportunità offerte dal cloud per allargare il portafoglio, attrarre nuovi business ed entrare in nuovi mercati” afferma Patrik Sorqvist, Vice President, Mitel Cloud Services, EMEA. “Mitel li aiuta a far crescere i fatturati e diventare competitivi più velocemente, grazie a una soluzione mobile-first facile da installare, che possono presentare sul mercato con il loro brand, fornendo ai clienti funzionalità di collaborazione e comunicazione real-time flessibili.
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Chirurgia plastica umanitaria in Togo
Posted by fidest press agency su martedì, 5 luglio 2016
C’è Martine, una bambina di 3 anni con le manine chiuse da cicatrici retraenti alle mani, mai curate; c’è Nestor, un altro bimbo di 6 anni che ne dimostra la metà e ha il naso strappato dal morso di un cane: lo ricostruiranno utilizzando un lembo cutaneo ruotato dalla fronte. Molti hanno sul corpo esiti da ustioni curati solo da sciamani, causati dal fatto che spesso i piccoli sono lasciati soli davanti ai fuochi. E poi ci sono neonati nati con malformazioni come labbri leporini o sindattilie (la fusione di due o più dita delle mani): tutte patologie risolvibili con la chirurgia, ma che in Africa rischiano di diventare un vero problema, perché nei villaggi chi ha delle anomalie fisiche è considerato vittima di un maleficio. Sono solo alcuni dei casi che AicpeOnlus, sodalizio no profit che si dedica alla chirurgia plastica umanitaria, ha trattato durante l’ultima missione all’ospedale Saint Jean de Dieu di Afagnan in Togo. L’equipe era composta dai chirurghi plastici Adriana Pozzi, vice presidente della Onlus, Nicola Monni, Claudio Bernardi responsabile del progetto, da due studentesse al quarto anno di medicina, Greta e Marialuisa, quest’ultima figlia della dottoressa Pozzi, e Marie Cristine Laporte, che lavora per la Fao e per The Alliance Against Hunger and Malnutrition (AAHM) .
A parte Claudio Bernardi, alla sedicesima missione umanitaria, per gli altri medici era la prima esperienza di volontariato di questo tipo. «Abbiamo visto casi clinici disperati, mai visti – afferma Adriana Pozzi, che lavora come chirurgo plastico in Emilia Romagna -. Per noi è stato tutto una scoperta, un’esperienza incredibile in un mondo molto lontano dal nostro. A cominciare dalla strada che dall’aeroporto ci porta ad Afagnan: una mezz’ora di strada “normale”, che loro chiamano “autoroute”, due ore di sentiero di terra rossa battuta, pieno di buche, ma sempre da preferire alla strada asfaltata che corre parallela e che è in condizioni ancora peggiori».Una volta arrivati, l’ospedale, sembra un paradiso in mezzo al nulla. «L’aria è calda e umida, dalle cinque e mezza del pomeriggio si sente un canto di pipistrelli che dura per tutta la notte. I pazienti arrivano da villaggi lontani, percorrendo ore a piedi in occasione del nostro arrivo: ci salutano con un sorriso e con il rispetto di chi ha la fiducia assoluta nei dottori. Operiamo tutto il giorno, dall’alba al tramonto, con la collaborazione delle infermiere di sala, Felicienne e Agnese, e con la supervisione di suor Simona, responsabile dell’ospedale. La sala operatoria è un ambiente di lavoro spartano, ma famigliare ed accogliente. Ed è anche l’ambiente dell’ospedale in cui si sta meglio, grazie all’aria condizionata che aiuta a sopportare il caldo soffocante. Quando passiamo per le medicazioni, nelle stanze della pediatria le mamme dormono con i loro bambini, sdraiate sul pavimento, sui loro drappi colorati. Al nostro passaggio molte sorridono e altre continuano a riposare, con i più piccoli avvolti nei manti di cotone. Nel reparto pediatrico esiste anche una piccola aula scolastica, dove Marie Christine insegna il francese ai bambini».L’ospedale Saint Jean de Dieu di Afagnan è stato costruito 50 anni fa dall’Ordine religioso dei Fatebenefratelli, conta quasi trecento posti letto ed ha degli ottimi standard per il luogo.Nei 9 giorni di missione, i chirurghi italiani visitano anche i villaggi dei dintorni, dove si distribuiscono alle mamme i farmaci per curare le infezioni intestinali. Le famiglie vivono in capanne con tetti di paglia dove non ci sono latrine, ci sono moltissimi bambini. Il gruppo visita anche la Casa della Felicità, istituto che la suora ha fatto costruire, grazie anche agli aiuti della nostra Onlus, per accogliere bambini con situazioni familiari difficili.
Durante la missione, l’èquipe incontra anche il consigliere del presidente del Benin, attraversando il nuovo ponte costruito sul confine fra Togo e Benin, e gettando le basi per una futura collaborazione tra AicpeOnlus e questo paese. Il Benin potrebbe diventare il quarto paese del mondo in cui AicpeOnlus effettua missioni dopo Togo, Guatemala e Paraguay.
AICPE onlus: è la branca di Aicpe (Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica) dedicata alla beneficenza ed al volontariato. Nata nel 2013 con l’intento di sostenere in modo concreto i soci che sono impegnati in prima persona in progetti no profit in giro per il mondo, AICPE onlus raccoglie e gestisce i fondi in rapporto ad esigenze specifiche, ma in particolare organizzando missioni periodiche di chirurgia plastica umanitaria. Attualmente è presente in Paraguay, Guatemala e Togo. (foto: togo)
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A Marco Simonit il Premio Giacomo Casanova 2016
Posted by fidest press agency su martedì, 5 luglio 2016
Il Premio Giacomo Casanova 2016 è stato assegnato a Marco Simonit, il potatore rock, che ha portato nel mondo il “saper fare” del Friuli Venezia Giulia e ha radicalmente innovato, e dato nuova autorevole professionalità, ad un mestiere fino a poco tempo fa ritenuto umile. Simonit ha ricevuto il premio nel corso di un elegante serata en plein air nella suggestiva cornice del parco secolare del Castello di Spessa di Capriva del Friuli.Promosso dall’Associazione culturale Amici di Giacomo Casanova, dall’Azienda Castello di Spessa e dalla Banca Popolare di Cividale, il Premio Giacomo Casanova – giunto alla sua quattordicesima edizione – dopo aver spaziato fra letteratura, cinema, teatro, dallo scorso anno, quando era stato assegnato a Giannola Nonino, vuole essere un omaggio al Friuli Venezia Giulia, terra di confine dalla straordinaria complessità, e a personaggi che ne hanno portato nel mondo l’immagine e i valori.Proprio quello che ha fatto Marco Simonit, goriziano, una passione per la vite coltivata fin da ragazzo, Oscar del Vino 2012 come Miglior Agronomo Viticoltore. Simonit è l’ideatore insieme all’amico e socio Pierpaolo Sirch del Metodo di potatura ramificata Simonit&Sirch, che ha codificato le corrette regole di potatura della vite ed è applicato in molte delle più importanti
aziende vinicole mondiali. Famiglia d’origine contadina, per 10 anni è stato agronomo del Consorzio vini Collio. Oggi guida il team dei Preparatori d’Uva, l’unico gruppo strutturato a livello internazionale nel settore della formazione del personale addetto alla potatura manuale dei vigneti, consulente di oltre 130 prestigiose aziende fra Europa, Stati Uniti, Argentina, Sudafrica, fra cui i leggendari Château d’Yquem, Château La Tour, Moët&Chandon, Roederer. In questi anni, con il suo team, ha creato una nuova figura professionale, quella del “Tutor di potatura”: potatori ad alta formazione e specializzazione che sono in grado di affiancare, e formare, in vigna il personale delle aziende di tutto il mondo, da cui sono richiestissimi. Nel 2009 ha ideato la Scuola Italiana di Potatura della Vite, un centro di formazione permanente in partnership con importanti centri di ricerca, unico nel suo genere a livello internazionale, con 15 sedi nelle principali regioni vinicole italiane. Recentissimo progetto di grande respiro internazionale in cui è stato impegnato è la creazione del primo e unico Diploma universitario di Potatura e scelta germogli al mondo, che partirà a Bordeaux nell’autunno 2016. Il corso è promosso dall’ ISVV – Institut des Sciences de la Vigne et du Vin de l’Université de Bordeaux in collaborazione con Simonit&Sirch – Maîtres Tailleurs de Vigne, filiale francese della società che ha creato, oltre 20 anni fa, in Friuli.A premiare Marco Simonit sono stati il presidente del Consiglio Regionale Franco Iacop, con il proprietario del Castello Loretto Pali e Andrea Stedile vice presidente della Banca Popolare di Cividale che, con l’Azienda vinicola Castello di Spessa, sostiene fin dalle prima edizione il premio intitolato a Giacomo Casanova, illustre ospite del maniero, che ne apprezzò grandemente i vini, definendoli di “qualità eccellente”. In ricordo di ciò, gli è stato dedicato uno dei grandi vini prodotti oggi dalla cantina del castello, un importante Pinot Nero. E proprio con una Jeroboan di Pinot Nero Casanova è stata simbolicamente premiato Marco Simonit, che ha quindi piacevolmente conversato con il Doctor Wine Daniele Cernilli, conduttore di un informale talk show in omaggio al Friuli, al Collio ed ai suoi vini, a cui hanno preso parte Stefania Annese giornalista del Gambero Rosso e curatrice della Guida Vini, Richard Baudains giornalista di Decanter, Enrico Paternoster, fra i più noti enologi italiani, che da quest’anno firma i vini del Castello di Spessa.La serata è stata aperta dal concerto “Il Segreto di Casanova”, Galleria musicale di Volti femminili, su testi di Gianni Gori con il Coordinamento artistico Manuela Marussi. Attraverso la voce narrante dello stesso Giacomo Casanova, impersonato dall’attore Enrico Cavallero, si sono inanellati i ritratti delle più celebri donne dell’opera. Applauditi interpreti i soprani Francesca Moretti e Ondina Altran, il mezzosoprano Silvia Bonesso e il tenore Francesco Cortese, che sono stati accompagnati dall’Insieme Vocale Le Pleiadi e dal pianoforte di Gianni del Zotto. (foto: premio casanova)
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Morte cardiaca improvvisa: molti casi inspiegabili potrebbero dipendere da mutazioni geniche
Posted by fidest press agency su martedì, 5 luglio 2016
I test genetici gettano nuova luce sul decesso di quasi 500 bambini e ragazzi australiani e neozelandesi morti per morte cardiaca improvvisa nell’arco di tre anni, secondo uno studio prospettico pubblicato sul New England Journal of Medicine. «Il decesso inaspettato di un bambino o di un giovane adulto apparentemente in buona salute è un evento che ha un impatto devastante su famiglie, medici e società civile» esordisce Chris Semsarian coautore dell’articolo e responsabile del Programma di cardiologia molecolare al The Centenary Institute del Royal Prince Alfred Hospital, alla University of Sydney, in Australia. I ricercatori hanno studiato in modo prospettico 490 casi di morte cardiaca improvvisa in persone di età compresa tra uno e 35 anni dal 2010 al 2012, analizzando le cause di morte, trovate solo nel 60% dei casi, rivedendo le informazioni delle autopsie e analizzando di nuovo i rapporti di polizia. Nella maggior parte dei casi, i decessi sono stati spiegati da una diagnosi di malattia coronarica (24% dei casi), cardiomiopatia ereditaria (16%), miocardite (7%) e dissezione aortica (4%). «Ma nel restante 40% dei decessi l’autopsia non ha evidenziato cause apparenti che potessero giustificarli» scrivono gli autori, che per approfondire l’argomento hanno ottenuto il permesso di analizzare i campioni di sangue delle persone morte per morte cardiaca improvvisa. «E dai test genetici effettuati emerge che in un caso su quattro la persona deceduta per morte cardiaca improvvisa aveva una mutazione genetica clinicamente rilevante anche se il cuore era strutturalmente normale» spiega Semsarian, rilevando che nella maggior parte dei casi la morte cardiaca improvvisa si è verificata nel sonno (38%) o durante il riposo (27%), cosa che mette in dubbio l’efficacia dell’attività fisica nel ridurre il rischio di morte cardiaca improvvisa. «Fare una diagnosi genetica nei casi inspiegabili di morte cardiaca improvvisa ha implicazioni per i familiari in termini sia di prevenzione sia di sollievo psicologico, sapendo che almeno una causa c’è stata» conclude il cardiologo. (foto: arresto cardiaco) (fonte: doctor33)
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Ogni tanto si incontrano persone convinte che il PD sia un partito di sinistra
Posted by fidest press agency su martedì, 5 luglio 2016
Se non sono troppo distratte, bastano poche battute e su questa infondata convinzione cominciano ad elaborare il dubbio. Del resto non ci vuole molto per dismettere un luogo comune e rendersi conto che la realtà è altra cosa. Il PD non è un partito di sinistra, è piuttosto un agglomerato di interessi confuso in un bizzarro conservatorismo, spacciato e camuffato da riformismo.Il PD dispone anche di una minoranza convinta di “fare la differenza” e convinta pure che “le cose si cambiano dall’interno”.È anche vero che ognuno ha il diritto di coltivare le proprie illusioni, e tra queste di includere l’illusione che le riforme siano sinonimo di progressismo.Ogni modifica allo stato esistente è una riforma, anche se si decide di chiudere il Parlamento, o di sospendere le garanzie costituzionali e di proclamare lo stato di guerra, è una riforma . Fare le riforme, di per sé, non è garanzia di un bel niente, e la spregiudicatezza con la quale oggi il PD vuole “cambiare verso” alla democrazia, non è una illusione, purtroppo è una preoccupante realtà. La Costituzione è il Patto Condiviso di una Nazione. La Costituzione non è immutabile, la si può cambiare, a patto che anche il percorso per farlo sia condiviso ma soprattutto che i contenuti siano sempre la risultante di una mediazione elaborata da tutte le rappresentanze politiche.
La sinistra italiana ha sempre avuto, piuttosto, la costante ed esagerata capacità di frammentarsi fino all’inverosimile nella interpretazione della forma e del merito, rispetto ad ogni cosa. E’ la destra invece che trova vigore e coesione quando calpesta regole e contenuti.Sono gli eredi diretti di quei democristiani di destra che pensavamo sepolti dalla storia, quelli che pur di fare un governo per gestire il potere, ieri non disdegnavano di allearsi con il MSI di Almirante, oggi addirittura inseguono Forza Italia e il suo proprietario.Sono tornati, e sfoggiano un pessimo guardaroba di opportunismi sulla passerella delle loro personali ambizioni.
Il PD di Renzi è ormai irreversibilmente un partito di destra, qualcuno trovi il coraggio di dirlo a Bersani. (Carla Corsetti Segretario Nazionale di Democrazia Atea)
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Roma Capitale. Giubileo, via Marsala e i lavori che dovevano essere terminati a dicembre scorso
Posted by fidest press agency su martedì, 5 luglio 2016
Dovevano essere completati il 7 dicembre scorso, il giorno prima dell’inizio del Giubileo, ma i lavori non sono completati (foto). Si tratta di appena 300 metri di via Marsala, una strada che costeggia la Stazione Termini. “Lavori di riordino, ripristino e riqualificazione della sede stradale”, come si legge sul cartello ma, come si vede nelle foto, e’ tutto all’aria a ben sette mesi dal termine indicato dal cartello stesso. Eppure, in quel periodo a governare Roma c’e’ stato un commissario, cioe’ un dictator, con i poteri del Sindaco, della Giunta e del Consiglio comunale, il che doveva consentire il termine dei lavori entro la data stabilita. Nulla da fare.Ci chiediamo con quale responsabilita’ si propongono le Olimpiadi del 2024; se non si riesce a sistemare una strada, come si puo’ pensare di organizzare un evento e realizzare infrastrutture? In quale mondo vivono i proponenti? Su Marte? (foto: via marsala)
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