Palermo 3 agosto alle 21 all’Anfiteatro Villa al mare di Terrasini. Un teatro all’aperto da 1200 posti, più di 50 persone sul palco e una serata di musica e danza di mezza estate, che punta a focalizzare gli artisti del futuro.Sono i numeri a rendere forte l’edizione en plein air di quest’anno del Sol Music Festival – il villaggio della musica targato CAST – il 3 agosto alle 21 all’Anfiteatro Villa al mare di Terrasini.Si esibiranno con brani originali: Paola Consagra, Emanuela Torregrossa, Agnese Drago, Lorenzo Guccione, Chiara Bruno, Mauro Caspanello, Gabriele Miceli, Freddie Scibilia, Nicole Ingrassia e Giuseppe Farana.Ospiti della serata saranno la cantautrice palermitana Giulia Catuogno e la band di Favara Le Viti.Presenti anche i danzatori della scuola Arteinmovimento diretta da Ezia Cumbo, con un estratto dello spettacolo “Sicilia-Terra Mia”. L’ingresso costa 6 euro (prevendita compresa). I ticket si possono comprare o direttamente al botteghino del teatro o su http://www.vivaticket.it.
Archive for 2 agosto 2016
Terrasini: Una serata tra canzoni e danza
Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2016
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Collection mise-en-scene by Emilio Terry
Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2016
Paris – Christie’s announces the sale of an exceptional collection on the upcoming 15 September. Offered during the famous Biennale des Antiquaires, connoisseurs who will attend the fair will also have the opportunity to enjoy the viewing of this exquisite collection at Christie’s. The interior décor of this beautiful hôtel particulier was created by Emilio Terry, one of the most refined decorators of his time. The collection includes several masterpieces for which pendants or comparables are kept in some of the greatest museums. Indeed, the sculpture Le Génie de la Danse was executed by Jean-Baptiste Carpeaux to highlight the Opéra Garnier’s façade. Assembled across three generations, masterpieces and coups de cœur harmoniously cohabit in this interior, as illustrated by the grace of Carpeaux’s sculpture, the rigorous lines of Terry’s décor, the modernity of Montigny’s 18th century’s desk and the softness of Louise Elisabeth Vigée Lebrun’s portait. The sale comprises around 200 lots, estimated at approximately 4 million euros. (photo: chrieste’s)
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A Beit Guvrin, patrimonio Unesco, bassopiano della Giudea, per il festival dell’amore
Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2016
Dal 18 al 20 agosto il sito di Beit Guvrin sarà animato dal festival Leilot Ahava. Si tratta di un appuntamento davvero originale dedicato alla ricerca della propria dimensione spirituale dove la parole d’ordine sarà appunto “Ahava”, amore: incontri, momenti dedicati alla meditazione, alla scoperta di sé e del prossimo, musica, danza, aprendo il proprio cuore alla magica energia dell’amore. Nella tradizione ebraica esiste la festa di Tu Beav, la festa dell’amore e della rinascita che quuest’anno cadrà il giorno 15 del
mese Av, giorno in cui la luna è piena – quest’anno il 19 di agosto – festa che nei tempi antichi simboleggiava l’inizio del raccolto, così come la festa di Sukkot ne simboleggia la fine.Si tratta di una festa della tradizione contadina che si è evoluta oggi come una specie di “San Valentino” della tradizione ebraica.Nella tradizione l’usanza era di andare vestiti in bianco a ballare nelle vigne per celebrare l’inizio della vendemmia….e anche trovare uno sposo.Attualmente ogni anno per celebrare questa festa si prevedono in Israele concerti di musica israeliana con i cantanti e musicisti più famosi.Uno dei concerti più importanti quest’anno si tiene nel bassopiano della Giudea, a Beit Guvrin, l’affascinante sito archeologico dichiarato patrimonio dell’Umanità formato da 3500 camere sotterranee distribuite tra complessi distinti scolpiti nel gesso. Nel Parco Nazionale è possibile ammirare anche grotte meravigliose scolpite dalla natura. (foto: Beit Guvrin)
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Sifilide di Piero Grima
Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2016
Categoria: Saggistica / scienza / antropologia Pagine: 236€ 20,00.Un volume che raccoglie ricerche di natura medica e antropologica, osservazioni, documenti, curiosità e aneddoti sulla terribile epidemia che falcidiò l’Europa all’inizio del Cinquecento. Secondo alcuni importata dall’America all’epoca delle esplorazioni di Colombo, secondo altri esistita da sempre ma scatenatasi in forme diverse sotto l’influenza di determinati fattori ambientali, la sifilide ha fatto discutere a lungo medici, studiosi e ciarlatani, esercitando un fascino morboso sull’immaginario collettivo.
Arricchiscono il volume la panoramica sulle leggi che – dall’epoca di Cavour ai giorni nostri – sono state messe a punto per regolamentare il fenomeno della prostituzione (considerato il principale canale di diffusione del morbo), e le gallerie biografiche dedicate ad artisti, musicisti e letterati che la sifilide hanno patito o hanno rappresentato nelle loro opere.
Piero Grima, nato a Bari nel 1941, si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Bari e ha conseguito le specializzazioni in Medicina Interna (Parma), Malattie Infettive (Pavia) e Microbiologia Clinica (Parma). Negli anni Settanta ha lavorato presso il reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, avviandosi verso lo studio di due rami dell’infettivologia che continuerà poi a indagare durante tutta la sua attività ospedaliera: la risposta immunitaria del paziente aggredito dall’agente infettante e la corretta strategia terapeutica anti-microbica.
Nel 1980 ottiene la cattedra di Microbiologia all’Università di Lecce (oggi Università del Salento), che diresse fino al 1990, quando lasciò l’insegnamento per tornare alla clinica e dirigere il reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale “Santa Caterina Novella” di Galatina.Fondamentale nel percorso di Grima è l’incontro con Mirko Grmek, uno dei più prestigiosi docenti della Sorbonne e massimo esperto di storia della medicina e delle scienze biologiche: grazie all’influenza di Grmek e della sua teoria della “patocenosi”, Grima avvia uno studio a tutto campo sulle grandi epidemie della storia dell’umanità. (foto: sifilide)
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Libro: Elettroschock
Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2016
di Lia Viola Catalano letteratura italiana/noir Pagine: 248 € 15,00 Roma. Quartiere Parioli. In una notte di pioggia torrenziale, la moglie del noto psichiatra Attilio Malatesta viene ritrovata in fin di vita in un condominio. Per strada, tra i curiosi, c’è lo stesso Malatesta che, in stato confusionale, si autoaccusa del tentato omicidio della moglie. Il medico viene così condotto in commissariato, perché vengano chiariti fino in fondo i termini di quella bizzarra e apparentemente irreale confessione.
Sotto gli occhi increduli del commissario Pizzini, comincia una tortuosa e dettagliata ricostruzione della vita di Malatesta, sin dai tempi della sua infanzia. Lo psichiatra racconta dell’amore morboso e viscerale nei confronti della madre, di passioni feticiste legate alla persistente immagine di lei nella sua mente, degli elettroshock cui la povera donna veniva sottoposta. Racconta anche di come lui stesso, Malatesta, si sia poi servito di quello strumento, nel corso degli anni, nel vano tentativo di liberarsi dalle proprie torbide ossessioni.Ma è davvero lo psichiatra il colpevole della morte di sua madre e della prima giovane compagna? È stato lui a tentare di sgozzare l’attuale moglie?Al commissario Pizzini spetterà il compito di ricostruire il complesso mosaico della faccenda, in una lunga e tormentata partita a scacchi psicologica con il reo confesso.
Lia Viola Catalano, psicologa e psicoterapeuta, ha pubblicato diversi articoli, i saggi Malanascenza. Killer senza scelta e Latitanza a Rebibbia, oltre al libro per bambini Una principessa al Circeo. (foto: Elettroschock)
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Oscar Wilde: Aforismi
Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2016
Di Oscar Wilde letteratura inglese Pagine: 96 € 12,00 Pubblicati nel 1904, quattro anni dopo la morte del loro autore, gli Aforismi sono l’esatto riflesso del pensiero e del sentire di Wilde. Battute di spirito come fuochi d’artificio, dicono tutto sui paradossi e sulle contraddizioni di uno scrittore che ancora oggi non ha perduto nulla del suo carattere scandaloso.
L’opera è seguita dalle Sentenze filosofiche a uso dei giovani, pubblicate precedentemente, nel 1894.
Oscar Fingal O’Flahertie Wills Wilde (Dublino 1854 – Parigi 1900), commediografo, saggista, poeta, novellista e romanziere nell’Inghilterra vittoriana, si distinse per la sua costante quanto aspra critica della buona società inglese e del moralismo. Punto di riferimento della vita artistico-mondana londinese, nel 1895 fu condannato a due anni di carcere con l’accusa di omosessualità. (foto: Aforismi)
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Libro: le mani di Persefone
Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2016
Di Pierpaolo D’Auria – Michele Tursi giallo Pagine: 288 € 20,00 Due anziani coniugi calabresi, emigrati a Berlino, muoiono in un incidente stradale alle porte di Taranto, di ritorno da un viaggio a Locri. Nell’auto vengono ritrovati reperti archeologici di cui si ignorano l’origine, il valore e l’autenticità. Viene aperta un’inchiesta.
La figlia dei due anziani, archeologa e docente all’Università di Berlino, giunge a Taranto per il riconoscimento dei corpi e – attraverso un susseguirsi di colpi di scena – scopre particolari a lei ignoti sul suo passato e su quello dei suoi genitori.
Intanto, la magistratura assegna a un archeologo della Soprintendenza di Taranto l’incarico di effettuare una perizia sui reperti: le analisi eseguite rivelano che si tratta delle mani della “Persefone in trono”, esposta al Pergamon Museum di Berlino. Pezzi di inestimabile valore, di cui la comunità scientifica ignorava l’esistenza ma sulle cui tracce da tempo ci sono gli adepti di una setta esoterica.Fra intrighi, storie d’amore e goffi personaggi, a fornire la chiave del mistero sarà una figura che viene dal passato.
Pierpaolo D’Auria, nato a Taranto, è giornalista professionista ed è stato vicedirettore del “Corriere del Giorno di Puglia e Lucania”. Collabora con vari magazine.
Michele Tursi è nato a Taranto ed è direttore editoriale della testata online “laRinghiera.net”. È stato corrispondente del network radiofonico RTL 102.5 e ha collaborato con diverse emittenti televisive della Puglia. Appassionato di fotografia, ha realizzato due personali sui temi delle periferie e del degrado urbanistico. (le mani di Persefone)
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M di Ron Kubati
Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2016
Uno scrittore in cerca di editore, in un paese straniero, viene accolto da un gruppo di transfughi, intellettuali alla deriva, uomini borderline, pellegrini senza fissa dimora che si raccolgono tutti in casa del professor Andrea. Apparentemente sembrano smarriti nella metropoli dalle mille luci e dalle mille razze, ma invece sono incredibilmente uniti dalla forza dell’amicizia, dallo spirito di solidarietà che li aiuta ad affrontare il mondo esterno e a non abbandonarsi reciprocamente. La storia si snoda giorno dopo giorno, raccontata in prima persona dal protagonista, a volte con incredibile distacco, altre con straordinaria intensità. La casa di Andrea diventerà anche la dimora dello scrittore, che dovrà adattarsi a mille lavori (assistenza a un anziano, lezioni private tenute in un garage clandestino) prima di trovare un editore “di confine” disposto a pubblicarlo.Ron Kubati è nato a Tirana. Nel 1991 è arrivato a Bari, dove ha conseguito una laurea e un dottorato di ricerca in Filosofia moderna e contemporanea. In Albania ha pubblicato la raccolta di poesie Midis shpresës dhe ëndrrës (Tra speranza e sogno,1992), mentre in Italia sono usciti i romanzi Il buio del mare (Giunti 2007), Va e non torna (Besa 2010) e La vita dell’eroe (Besa 2016). L’autore ha scritto inoltre numerosi saggi e racconti apparsi in volumi collettivi e ha collaborato con riviste e quotidiani (“La Gazzetta del Mezzogiorno”, “la Repubblica” e “Internazionale”). Nel 2008 si è trasferito negli USA. All’Università di Chicago ha conseguito un Ph.D. in Italian Studies. Attualmente vive a Princeton. (Ron Kubati Collana: Nadir 60 Pagine: 168 € 16,00) (foto: Ron Kubati)
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La difesa di un paese
Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2016
By Enrico Peyretti. Come difendere un popolo, la sua terra, le sue istituzioni? Non è sempre lecita la difesa militare, che uccide esseri umani ed espone il cittadino ad ammazzare e ad essere ammazzato. Solo altre vite, non un interesse, non un potere, valgono una vita umana. Il monopolio della difesa dato alle forze armate indebolisce la società, resa dipendente dall’esercito, istituzione separata che si fonda sul segreto e sulla gerarchia autoritaria, che può mancare lo scopo a carissimo prezzo (in ogni guerra c’è un esercito sconfitto), che ha un potere mortale usabile a fini eversivi (la storia di troppi paesi lo dimostra in sovrabbondanza). Un esercito non può assicurare la pace, perché la vittoria militare (sempre aleatoria) non dà mai la pace, ma è solo l’anello di una faida, ed è gravida di altra guerra, senza dire dei rischi odierni delle armi totali.Per questi motivi, non solo il pensiero pacifico, ma la Costituzione (art. 52) affidano la «difesa della Patria» anzitutto ad ogni cittadino, come capacità propria del popolo. La Corte Costituzionale (sentenza n.164/1985) afferma che il dovere di difesa può adempiersi in modo armato o non armato, perché esso «trascende e supera» la difesa militare. E’ un riconoscimento delle possibilità della Difesa Popolare Nonviolenta, che non è solo un bell’ideale, ma una reale capacità dei popoli, quando ne sono consapevoli, attuata in molti casi storici con efficacia, nonostante l’impreparazione, persino di fronte al nazismo, anche se finora troppo poco indagata dagli storici, condizionati dall’atavica visione militarista dei conflitti. Posso fornire ampia bibliografia storica a chi me la richiede. Sono oggi Difesa Popolare Nonviolenta, p. es., sia il servizio civile degli obiettori che rifiutano l’addestramento alle armi, sia ogni forma di volontariato nella tutela sociale dei deboli o nella solidarietà tra i popoli.Ora però, senza che né il parlamento ne abbia mai discusso e deliberato, né il popolo sovrano ne abbia preso adeguata coscienza, si sta attuando in Italia una riforma dell’esercito che tradisce il concetto costituzionalmente legittimo della difesa. I governi che si sono succeduti dal 1991, compreso quello dell’Ulivo e quelli di centro-sinistra, tentano di elevare progressivamente a legge il c.d. “Nuovo modello di difesa” (NMD). Si tratta di un progetto del Ministero della difesa, distribuito ai parlamentari nell’ottobre 1991, contenuto in un libro bianco di 251 pagine, dal titolo Modello di difesa. Lineamenti di sviluppo delle FF.AA. negli anni ’90. L’impostazione concettuale non è sostanzialmente modificata ma ribadita dall’Aggiornamento pubblicato nel 1993 dallo Stato Maggiore della Difesa.Tutta la “filosofia” di quel progetto è apertamente dichiarata nelle prime 70 pagine. Vi si dice che, caduto il muro Est-Ovest, il nuovo confronto è nell’area mediterranea «tra una realtà culturale ancorata alla matrice islamica ed i modelli di sviluppo del mondo occidentale» (p. 15-16). Là è il nuovo nemico, il nuovo conflitto economico-religioso!
Il pericolo attuale, secondo il NMD, sta nelle tendenze «al sovvertimento delle attuali situazioni di predominio regionale, anche per il controllo delle riserve energetiche esistenti nell’area» (p. 21). Quindi si vuol difendere un predominio! Tutto un paragrafo (pp. 27-33) equipara i concetti di “interessi nazionali” e di “sicurezza”, che sono ben differenti: il primo indica un’attività speculativa ed espansiva, il secondo una realtà vitale minima. Solo questo è un diritto, solo esso potrebbe, nella concezione tradizionale e costituzionale, compatibile con l’eguale diritto degli altri popoli, giustificare una difesa militare.
Invece, il NMD afferma senza pudore che finalità della difesa è, dopo la salvaguardia dell’indipendenza e dei confini, la «tutela degli interessi nazionali, nell’accezione più vasta di tale termine, ovunque sia necessario» (p. 30). Non per nulla la Guerra del Golfo (confessata così come guerra di interessi e non di princìpi!) è presa come l’«esempio emblematico» del nuovo concetto di difesa (p. 44).Potrei portare molte altre citazioni a ribadire l’idea che regge tutto il progetto: non la difesa di diritti umani, ma di uno stato di fatto, che abbiamo “interesse” a mantenere. Si parla di sicurezza internazionale, in realtà si difende con
la ferocia delle armi la violenza strutturale del Nord sul Sud. L’esercito italiano diventa un corpo di spedizione neo-coloniale.
Perché dobbiamo rifiutare quel punto cardine del NMD che è l’esercito professionale (pur con problemi che restano da discutere)? Non solo per i maggiori costi innegabili, ma soprattutto perché, in questa ipotesi, la guerra non è più un’eventuale tragica necessità(che può presentarsi se non si predispongono mezzi nonviolenti di soluzione dei conflitti), ma una funzione normale; non è più ripudiata, come fa la nostra grande Costituzione, ma legittimata. Quello delle armi diventa un lavoro, una professione riconosciuta, come quella del boia: l’arte e la tecnica dell’uccidere per incarico, da mercenari. E’ ancora in grado il nostro popolo di vedere e rifiutare questa vergogna?Chi ha concepito quel progetto ha una mentalità estranea e opposta ai valori umani che stanno a fondamento della nostra Costituzione, alto frutto delle sofferenze e della riconquistata dignità dopo il fascismo e la guerra, nel ripudio della politica violenta. (Questa scheda è la riduzione di un paragrafo del libro di Enrico Peyretti La politica è pace, ed. Cittadella, Assisi 1998, pp. 153-158)
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Il governo e i nuovi dati Istat
Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2016
“In un climax di paura, l`altra data che Renzi deve annotare sul proprio calendario è il 12 agosto. Quando si diffonderanno i nuovi dati Istat. E si ufficializzerà che non stiamo più facendo esercitazioni antincendio, perché la foresta è veramente in fiamme”. Così Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, su ‘il Giornale’. “Il Pil – aggiunge – cresce meno delle previsioni del governo e il paese è in deflazione. La pessima impostazione della politica economica del governo Renzi si mostrerà in tutta la sua evidenza attraverso la lettura dei numeri, che certificheranno gli errori di quanto previsto nel Documento di economia e finanza (Def) presentato lo scorso aprile”. Brunetta evidenzia come: “Nel Def, infatti, la crescita reale del Pil nel 2016 è stata stimata dall`esecutivo all`1,2% quando tutti gli outlook sul nostro paese dicevano che sarebbe arrivata a stento all`1%. Servirà quindi una manovra correttiva da 30-40 miliardi per coprire il buco della minor crescita (16 miliardi, senza considerare l`effetto Brexit), sterilizzare le clausole di salvaguardia (15 miliardi, per evitare l`aumento dell`Iva) e finanziare le cosiddette «spese indifferibili» come le missioni internazionali e le risorse per gli ammortizzatori sociali (altri 10 miliardi circa). Il guardiaboschi Renzi – conclude – sorride, con un pacchetto di fiammiferi in bella vista. Sorride e tace. Non dice nulla. Né della situazione reale delle banche, né di come sta il Paese, né di cosa intenda fare. Magari cantando e suonando la lira”.
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Settimana del Pianeta Terra
Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2016
Dal 16 al 23 ottobre 2016 il festival della scienza trasformerà le città italiane in laboratori a cielo aperto. Obiettivo del Festival è avvicinare adulti e ragazzi alle Geoscienze, trasmettendo l’entusiasmo per la ricerca e la scoperta scientifica. Per farlo, oltre 230 località italiane per una intera settimana verranno animate dai “Geoeventi” organizzati da università e scuole, enti di ricerca, enti locali, associazioni culturali e scientifiche, parchi e musei, mondo professionale. Dalle escursioni alle visite guidate, dai laboratori didattici e sperimentali alle attività musicali, passando per conferenze, workshop e spettacoli: la “Settimana del Pianeta Terra” offrirà eventi adatti a tutti, valorizzando il patrimonio geologico italiano e mettendo a disposizione l’offerta naturalistica del Paese, fatta di montagne e ghiacciai, grandi laghi, fiumi, colline, coste e paesaggi marini, isole, vulcani. Il festival intende infatti promuovere un turismo culturale, sensibile ai valori ambientali, diffuso su tutto il territorio italiano. Con i Geoeventi saranno messe in risalto le risorse naturali più spettacolari e poco conosciute che spesso, senza saperlo, si nascondono proprio a due passi da casa.“Dopo il successo dello scorso anno, che ha registrato più di 80.000 presenze, siamo passati dalla programmazione biennale a quella annuale e i numeri del 2016 confermano la scelta: contiamo oltre 309 Geoeventi, 72 in più rispetto allo scorso anno. Sono aumentate anche le località coinvolte nel progetto, passate dalle 180 del 2015 alle 230 del 2016. Un’iniziativa che diventa anche un significativo volano economico per molte associazioni geo-naturalistiche attive nel nostro Paese”, ha continuato Rodolfo Coccioni, ha precisato Rodolfo Coccioni, professore ordinario di Paleontologia all’Università di Urbino e co-responsabile della Settimana del Pianeta Terra. Con i Geoeventi sarà possibile vestire i panni del “Geologo per un giorno” con escursioni per conoscere dal vivo come il geologo raccoglie i dati da Gaia e ne trae una miniera di informazioni per la ricostruzione degli ambienti del passato. Saranno raccontate le mille sfaccettature del territorio italiano: dal Nord al Sud si racconteranno i vulcani, anche attraverso la poesia e la pittura, i laghi e le lagune, le frane e le loro cause. Un occhio di riguardo sarà rivolto alla Basilicata e a Matera con una giornata che presenterà al grande pubblico le peculiarità geologiche della regione, attraverso un viaggio che dal capoluogo lucano condurrà fino alla Capitale Europea della Cultura per il 2019.
La “Settimana del Pianeta Terra – L’Italia alla scoperta delle Geoscienze – Una società più informata è una società più coinvolta” è un festival scientifico che coinvolge tutta l’Italia, vive dal 2012 ed è diventato il principale appuntamento delle nostre Geoscienze.
Per una intera settimana di ottobre diverse località sparse su tutto il territorio nazionale sono animate da manifestazioni per diffondere la cultura scientifica, i “Geoeventi”: escursioni, passeggiate nei centri urbani e storici, porte aperte nei musei e nei centri di ricerca, visite guidate, esposizioni, laboratori didattici e sperimentali per bambini e ragazzi, attività musicali e artistiche, degustazioni conviviali, conferenze, convegni, workshop, tavole rotonde. I Geoeventi sono organizzati da università e scuole, enti di ricerca, enti locali, associazioni culturali e scientifiche, parchi e musei, mondo professionale.
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When people ask me why I’m supporting Hillary Clinton for president, I tell them the answer is one simple word: Trust
Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2016
I’ve known Hillary for 22 years. I trust she can do the job of President of the United States. And after serving in the Senate with Tim Kaine, I trust he can do the job of Vice President, too.You need a president who you can trust to get the job done. It’s one of the toughest jobs in the world. You have to elect someone who is willing to put in the work every day, and has the knowledge and experience to do the job.That’s Hillary, no doubt in my mind. I’m with her, 100 percent. And today I’m asking you to help me help Hillary.Hillary needs our support, and so do all the Democrats who are running to have her back. Can you chip in today to help them out? Let’s compare resumes, shall we?
Hillary Clinton:
9 years, First Lady of Arkansas
8 years, First Lady of the United States
8 years, U.S. Senator
4 years, U.S. Secretary of State
Donald Trump:
At least 15 failed businesses
Owns casinos that have filed for bankruptcy no less than 4 times
0 years in public service
Now, if you were looking at those numbers, who would you hire? Who would you trust? Donald Trump is a confidence man. That’s what he’s doing right now — trying to sell his bullying personality to the American people. But underneath, there is no evidence that he can do the job of president. The choice has to be Hillary, hands-down. But just because she’s right for the job doesn’t mean she’s going to get it. She needs all of us to do our part.
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Evitare gli acciacchi “rovina-vacanze”
Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2016
La Giornata Mondiale della Fisioterapia consente ai fisioterapisti di tutto il mondo dicelebrare il loro contributo allasalute globale. In Italia l’Associazione Italiana Fisioterapisti (AIFI) unica associazione di categoria riconosciuta dal Ministero della Salute, aderisce in tutte le regioni organizzando eventi per informare il cittadino sul ruolo del fisioterapista nella salvaguardia della propria salute e quanto questa ultima sia messa a repentaglio dall’alta percentuale di abusivi presenti sul territorio.Ecco i primi consigli utili per la stagione in corso.L’arrivo delle vacanze estive comporta spesso il desiderio di fare sport, di fare camminate in montagna, di mettersi in forma oppure di dedicarsi al relax, alla lettura prolungata, al riposo estremo, sembrerà strano ma in entrambi i casi vi sono dei rischi per il nostro apparato neuro-muscolo-scheletrico che dobbiamo considerare. Il corpo umano si adatta a moltissime situazioni climatiche e ambientali ma i tempi con cui lo fa non sono sempre veloci.Il nostro consiglio nel caso desideriate in vacanza fare sport e movimento è di iniziare tutto a piccoli passi. Per esempio, nel caso della corsa cominciate alternando cammino e corsa su un percorso pedonale. Nel caso decidiate di dedicare tanto spazio alla lettura e al riposo fisico non rimanete seduti o coricati a lungo, ogni 20-30’ alzatevi e camminate per 10’ almeno. Anche se rimane comunque sempre valido il consiglio di camminare almeno 3 o 4 volte la settimana. Il vostro fisioterapista di fiducia saprà darvi consigli ulteriori e precisi per trascorrere le vacanze all’insegna della salute mentale e fisica.Quali sono le nostre parti del corpo a rischio in questa stagione? Prendiamo per esempio i nostri tendini. Queste strutture sopportano spesso carichi di lavoro importanti (come il tendine di Achille per esempio mentre trasportiamo un divano in coppia ai piani superiori di una casa) ma soffrono le variazioni del carico ovvero se non sono abituato alle corse in montagna, con salite e discese anche impegnative, rischio di “irritare” un tendine degli arti inferiori e rovinare alla prima uscita le attività sportive vacanziere.
Stessa cosa può accedere a chi decide di correre sulla battigia di tratti di mare lunghi e sabbiosi che sono comunque in pendenza (a volte anche accentuata) e questa, creando squilibri di azione muscolare e perdita della corretta posizione del bacino e della colonna, può provocare sintomi dolorosi in diverse parti del corpo compreso il collo.Rimanendo al mare è assai frequente riscontrare dolori alla colonna cervicale o lombare causati sia dalla poca attività (spesso sul lavoro ci muoviamo continuamente e in vacanza, di colpo, ci fermiamo e immobilizziamo su sdraio e amache), sia dalle posture inadeguate mantenute a lungo, sia dalla troppa attività e dai movimenti magari “nuovi” e ripetuti come quelli effettuati durante il windsurf, il beach volley, il rafting e altri sport.
Vi sono poi delle parti tendineo-muscolari “a rischio” di maggior infortunio per chi non è un abituale sportivo e che si vuole cimentare in qualche sport durante le vacanze. Citiamo il muscolo sovraspinato della spalla che soffre spesso nelle gare di beach volley; il gemello mediale (la parte interna del polpaccio) che dopo i 35 anni è una sede frequente di lesioni per i tennisti, i calciatori e per chi fa sport sulla sabbia; i tendini flessori delle mani per chi arrampica in montagna sulla roccia.I genitori, di bambini che hanno delle deviazioni alla colonna vertebrale, devono stare attenti a permettere quegli sport che sono utili o comunque non dannosi per lo sviluppo della colonna e, a questo riguardo, il fisioterapista che segue i vostri figli saprà dare giuste indicazioni.
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Mobilità nel Lazio e piste ciclabili
Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2016
“Ci domandiamo quali siano le motivazioni per cui la Regione Lazio, territorio fertile di piste ciclabili immerse in paesaggi naturalistici e storico-artistici preziosi, sia rimasta esclusa dai recenti accordi tra i Ministeri coinvolti e otto regioni italiane per lo sviluppo di una rete ciclabile nazionale. Siamo di fronte alla solita incompetenza e superficialità della giunta Zingaretti o delle solite guerre interne tra le correnti del PD ?” lo dichiara in una nota il consigliere regionale del Lazio per Fratelli d’Italia, Fabrizio Santori, in merito alla sottoscrizione dei Protocolli d’intesa per la progettazione e la realizzazione delle tre ciclovie Ven-To, del Sole e dell’Acquedotto Pugliese.“Insieme all’Associazione BiciRoma presenteremo una richiesta ufficiale di chiarimento per comprendere di chi siano le responsabilità che hanno visto la Regione Lazio esclusa da un progetto del governo Renzi che intende investire circa 91milioni di euro per il triennio 2016-2018. Non ci stupirebbe assistere all’ennesima disattesa da parte di #zerozingaretti e della sua Giunta di un programma elettorale che immaginava una mobilità alternativa nel Lazio ma che nei fatti si smentisce” conclude Santori.
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Antichi mestieri: Lo scalpellino quasi scomparso che sopravvive nel Salento
Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2016
Sono rimasti in pochi in tutt’Italia coloro che con pazienza e grandissima abilità, conseguenza sovente di un'”arte” tramandata di padre in figlio, modellano la pietra per farne oggetti, spesso di grande bellezza estetica e che vediamo nelle nostre case: gli scalpellini, maestri di un’arte che sta scomparendo, ma che vive ancora per quel legame insopprimibile ed ancestrale con la pietra e per la loro capacità di ricavarne, – col sudore della fronte, frutto di intensissime ore di colpi ripetuti e precisi e della propria ispirazione – un innumerevole quantità di forme che siano quelle di un bene di uso comune come un posacenere o un elemento decorativo per l’edilizia. Nel Salento, terra dove ancora si estrae pietra, quest’arte sopravvive forse perchè è lo stesso elemento base che lo consente. Di origine calcarea e tufacea, la pietra leccese, è nota per la sua nota duttilità, ma anche fragilità se non si è tanto abili da scalfirla con la maestria ed esperienza che solo la tradizione tramandata di generazione in generazione e poi trasmessa anche in alcune scuole del luogo può consentire di non danneggiarla irrimediabilmente perdendo il lavoro di ore per non dire di giorni.Ed allora, questi abilissimi artigiani sono stati troppo spesso sottovalutati e relegati a ruolo di comprimari degli scultori in senso stretto, ma il loro mestiere, messo a dura prova dal progressivo abbandono dei lavori artigianali per la loro scarsa remuneratività, ma anche dal progresso tecnologico e dalle macchine come i potentissimi e rapidissimi torni che avrebbero dovuto sostituirli, riesce a sopravvivere perchè nessuna apparecchiatura artificiale può sostituire il prezioso ed irripetibile tocco umano che porta ad un pezzo unico, come uniche sono la miriade di opere d’arte che ornano la città di Lecce e gli altri centri del Salento, dal più grande al più piccolo, dove è possibile toccare con mano e realizzare un’esperienza visiva unica grazie al lavoro di centinaia di mani, molto spesso anonime, che con lo scalpello hanno lasciato scritto per sempre nella pietra il segno indelebile di quella che è ritenuta una vera e propria arte con la creazione di uno stile altrettanto unico quale il Barocco leccese.Non vi è dubbio, quindi, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che da sempre si è impegnata anche nella tutela degli artigiani e degli artisti, che sia necessaria da parte delle istituzioni una maggiore attenzione verso quest’arte attraverso iniziative sia di sostegno economico – finanziario verso i giovani talenti che si approcciano, ma anche favorendo la promozione di periodiche mostre ed esposizioni per tutti coloro che intendano esporre le proprie opere.
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Malattia di Gaucher, impariamo a riconoscerla
Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2016
La malattia di Gaucher è rara e generalmente viene riconosciuta in ritardo, spesso dopo una serie di diagnosi errate, ma è anche la prima malattia da accumulo lisosomiale per la quale, fin dagli anni ’90, è disponibile una terapia enzimatica sostitutiva che ne ha radicalmente modificato la prognosi. “La malattia di Gaucher è una malattia ereditaria a trasmissione autosomica recessiva, cioè trasmessa da entrambi i genitori, e fa parte delle malattie da accumulo lisosomiale”, chiarisce la professoressa Rossella Parini, pediatra esperta in malattie metaboliche rare. “Si tratta di malattie in cui, all’interno del lisosoma, manca un enzima che ha il compito di degradare una sostanza complessa. L’enzima in questione è la glucocerebrosidasi e la sostanza complessa che deve essere degradata è la glucocerebroside. Non essendo degradata, questa sostanza si accumula nei lisosomi all’interno delle cellule e porta a morte cellulare e a sofferenza tissutale. La cellula cardine della malattia di Gaucher è il macrofago, che fa parte del sistema reticolo-endoteliale e che si trova in vari organi e tessuti, in primo luogo nel sistema ematopoietico”. E questo spiega alcune delle manifestazioni tipiche della malattia e la ragione per cui sul fronte diagnostico sono in prima fila, fra gli altri specialisti, gli ematologi. La malattia è senza dubbio rara: “Nella popolazione generale europea l’incidenza è di circa 1 su 40mila”, precisa l’esperta. “Tuttavia esistono alcune popolazioni particolari che hanno un’incidenza molto più alta. È il caso degli ebrei askenaziti, nei quali la malattia si presenta con un’incidenza di 1 a 1000”.
La malattia di Gaucher può presentarsi a qualsiasi età e manifestarsi con il coinvolgimento di diversi organi. Una tipica manifestazione è rappresentata dalla splenomegalia, che in genere si presenta associata a sintomi addominali e costituisce la principale manifestazione della malattia, tanto che gli studi indicano come circa l’87% dei pazienti abbia una splenomegalia con un volume della milza che eccede di 5 volte il volume normale. Il paziente può presentare una combinazione di più sintomi: può essere presente anemia che può a sua volta associarsi ad astenia cronica, ci può essere una trombocitopenia che, nei casi gravi, può presentarsi con sintomi emorragici. Sono frequenti anche l’epatomegalia, accompagnata da alterazioni degli esami di funzionalità epatica, e la presenza di sintomi ossei. La più frequente modalità di presentazione della malattia espone al rischio di false diagnosi: “Quando gli ematologi si vedono arrivare un paziente con splenomegalia ed epatomegalia, quasi sempre associate a piastrinopenia e ad anemia, in primo luogo pensano a una patologia maligna e quindi sono soprattutto gli ematologi a rischiare di incorrere in un ritardo diagnostico anche considerevole”, sottolinea l’esperta. Altre possibili alterazioni includono la compromissione della funzione dei neutrofili e la neutropenia, che espongono a un maggior rischio di infezioni, mentre è raro l’interessamento dei polmoni, dell’apparato linfatico, della cute, degli occhi, dei reni e del cuore, oltre che del sistema nervoso. (fonte doctor33)
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Banca Mps: ad alto rischio e contagiosa
Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2016
“Secondo i risultati degli stress test compiuti dall’Eba, Monte dei Paschi di Siena risulta essere la banca più fragile d`Europa e occorrono 5 miliardi di euro di capitali freschi per salvare l`istituto dal fallimento, oltre alla necessità di smaltire 10 miliardi di Npl entro il prossimo anno, come richiesto dalla Bce”. Così Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, su ‘il Giornale’. “I soldi necessari per effettuare l`aumento di capitale – continua – sono tanti e nessuna banca italiana in questo momento ne dispone. Anche perché se Mps piange, il sistema bancario italiano nel suo complesso non ride. Se salvataggio privato deve essere, questo dovrà essere fatto da istituti stranieri”. Brunetta evidenzia come “i partecipanti al salvataggio andrebbero sicuramente incontro a perdite miliardarie. Perché mai dovrebbero fare una operazione perdente in partenza? Se Mps è davvero la banca peggiore d`Europa non c`è un vero motivo di mercato per cui qualcuno la dovrebbe comprare. C`è un ovvio interesse politico da parte del governo a sovrastimare il valore reale della banca ma questo atteggiamento irresponsabile rischia di trasferire i crediti spazzature nei portafogli di banche sane, generando un forte rischio contagio. Vengano signori, vengano: è il mondo della finanza piddina – aggiunge –, la giostra infernale che ha girato per anni indisturbata elargendo soldi agli amici, strapagando banche, armeggiando con derivati sempre più complessi di cui gli unici beneficiari sono i soliti noti, cioè le grandi griffe della finanza globale. Il risultato: gonfiare all`inverosimile di rischio il proprio bilancio, aspettando che a pagare sia sempre qualcun altro. Pantalone, come vuole il detto popolare”.
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Sanità Lazio : Dimitri (Cisl FP) Sovraffollamento e Carenza di Personale all’Asl RM 5
Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2016
Ogni cittadino iscritto al Servizio sanitario nazionale ha diritto a un medico di famiglia, figura cruciale tanto per la sua salute quanto per il corretto andamento della macchina della sanità.La CISL FP Roma/Rieti Territoriale denuncia con forza il fatto che questa figura Sanitaria di Medicina del Territorio delega, ormai da tempo, alla struttura Ospedaliera il Lavoro di loro Competenza! L’80% di chi arriva nel Pronto Soccorso all’Ospedale di Tivoli , cosi come in quelli delle altre Strutture della ASL RM 5 non ha alcun bisogno di cure ospedaliere. È esplicita consuetudine da parte dei Medici di Base locali, indirizzare presso i punti di primo intervento Ospedaliero i pazienti che invece andrebbero trattati in regime ambulatoriale oppure a domicilio. Possiamo affermare che se il Pronto Soccorso e’ intasato molto dipende da un completo disallineamento dell’attività del Medico di Famiglia con le indicazioni del sistema sanitario locale. Se l’assistenza sul territorio funzionasse davvero, non esisterebbero situazione insostenibili come quelle che si vivono quotidianamente nei Pronto Soccorso delle ASL RM 5. La CISL FP ha piena consapevolezza che ad aggravare la situazione, rendendo difficile e spesso impossibile il deflusso dei Pazienti verso i reparti o posti di continuità assistenziale, sono anche le realtà di pronto soccorso piccole, vecchie e male organizzate a causa di una drammatica carenza di personale dovuta ad un blocco del turnover che combattiamo da almeno 10 anni, la mancanza di incentivi per il personale esposto al Rischio biologico e stress correlato ed i carichi di lavoro eccessivi.L’affollamento cronico – è la cartina tornasole del declino del servizio sanitario locale. (Cecchinelli Dimitri Responsabile Territoriale CISL FP Roma Capitale Rieti).
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Politica: I moderati cercano una nuova area di consenso condiviso
Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2016
“Nella dialettica sempre più accesa tra i leader, o presunti tali, della vasta area del centro destra il tormentone estivo è: con Parisi o senza Parisi? Dilemma che, letto in filigrana, diventa che farà NCD, o meglio ancora Area popolare, che si ostina a stare nell’area di governo, mentre gli altri stanno all’opposizione? Qual è il test per capire se è vero senso istituzionale o semplice attaccamento alle poltrone? Analogamente per il Referendum: il no di Parisi è alla Riforma costituzionale sembra un tutt’uno con il sì a Berlusconi, che lo ha investito di questa nuova leadership con una condizione chiara e forte. Il No al Referendum. Ridurre tutto al solo problema Salvini non rende conto della complessità delle battaglie che si stanno conducendo, anche in modo sommerso e trasversale”.Lo dichiara l’on. di Area popolare Paola Binetti. “Ma nella confusione generale, che si manifesta con la triste eloquenza dei numeri, sempre più devono emergere alcune questioni di fondo, che da un po’ di tempo sembrano passate in secondo o terzo
piano. Che sistema Paese vogliamo, quale cultura di governo consideriamo realmente efficace. Come intendiamo – spiega Binetti –
declinare alcune parole forti, per esempio la laicità dello Stato da una parte e la religiosità popolare dall’altro; che senso ha il
liberalismo autoreferenziale di chi oggi intende trasformare i desideri in diritti. Come riappropriarci di quella responsabilità
sociale di chi crede che l’educazione alla cittadinanza abbia ancora una connotazione forte. Salvini è fuori da molte di queste domande, impegnato in una serie di lotte personali con questo o con quello, quando sembrano fargli ombra, rifiutato o corteggiato a seconda deimomenti e degli interlocutori. Ma – prosegue Binetti – il punto nodale della questione è davvero un altro: Parisi, magari con Berlusconi, stenderà un programma del tipo prendere o lasciare, o ci sarà spazio per una costruzione condivisa di un progetto alternativo al Pd di Matteo Renzi e al M5S di Grillo & co. Che spazio ci sarà in questa nuova area, ad esempio, per un sostegno reale alla famiglia, non solo sul piano economico, attualmente inesistente, ma anche sul piano culturale dei modelli di riferimento, della sua coesione, delle politiche per la genitorialità nella sua forma più naturale: un padre e una madre per ogni bambino. Quanto interesserà a questa area emergente una lotta decisa alle dipendenze, siano esse la cannabis o il gioco d’azzardo, che tanto sembrano piacere a questo governo.. In che misura la politica per le pensioni terrà conto delle nuove generazioni, del loro diritto al lavoro oggi e ad una vecchiaia serena domani. Di – argomenta Binetti – questo vogliamo e dobbiamo parlare, anche perché in Area popolare questi sono i temi della identità differenziale di cui parla Alfano, quando propone sostegno leale al governo, ma senza rinunciare a valori e convinzioni. Non vogliamo sapere che dice o che dirà Parisi su questi temi, vogliamo che si costruisca una nuova area politico-culturale con valori condivisi e non solo con leadership che si contendono la rappresentanza di una identità inespressa”.
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Fiducia e verità per sconfiggere la paura
Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2016
Chiare, trasparenti, semplici. Così devono essere le leggi secondo il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti alla presentazione del suo ultimo libro “Il contrario della paura”. Da qui, da leggi semplici trasparenti e chiare, parte la legalità. Ossia la volontà-capacità dei cittadini di rispettarle perché, appunto, rispettabili nel doppio significato di comprensibili e accettabili da un lato e degne di rispetto dall’altro perché fondate sul consenso e non calate dall’alto o interpretabili a piacere.
Leggi rispettabili, perché rispondenti ai requisiti descritti, possono contribuire a formare una diffusa coscienza civile e un’opinione pubblica informata; dunque in grado di discernere tra il bene e il male, il lecito e l’illecito, il giusto e lo sbagliato. In una cornice di trasparenza che è l’unico antidoto all’inganno. Roberti parla a più riprese di fiducia e verità senza le quali non è possibile fondare una società cooperante e per questo tesa al miglioramento di se stessa e al soddisfacimento dei bisogni dei suoi attori. Impegno e rispetto vanno meritati e lo Stato deve dare il buon esempio. Dare prima di chiedere.
Per differenza, tutto quello che non risponde alle caratteristiche indicate può inevitabilmente generare l’effetto opposto. E quindi sfiducia, menzogna, opacità di comportamento, disimpegno, nascondimento. Piuttosto che figurarsi di essere protetti e difesi dallo Stato, gli individui se ne sentono minacciati. Troppe regole, di ogni ordine e grado, grandi e piccole, oscure, opinabili, diversamente interpretabili, avvertite come arbitrarie, usate come clave coi nemici e con indulgenza con gli amici, strumenti di vendetta personale e politica, creano un solco invalicabile tra chi amministra e la gran massa degli amministrati.
Si spiegano così la crescente disaffezione dei cittadini elettori che non vanno a votare, la voglia di evasione dei cittadini contribuenti che cercano di non farsi vedere dal fisco, i tentativi di forzare la burocrazia dei cittadini utenti (imprenditori e famiglie) che tollerano sempre meno lentezze e divieti montati ad arte. Un patto, un nuovo patto tra lo Stato e gli italiani andrebbe riscritto e fondato sui principi semplici e condivisibili messi per iscritto da uno dei più autorevoli esponenti del sistema giudiziario nazionale che mostra di vedere e di capire laddove la stragrande maggioranza di una classe non più dirigente appare cieca e sorda. (Alfonso Ruffo Consiglio Direttivo Società Libera http://www.societalibera.org)
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