Canada. A bike & a guitar – from Vancouver to Halifax 120 km each day – from mid April to mid July 2017 from the roots, combining the naturalness and the purity of biking with the most natural way of singing, just voice and guitar, bringing music among people.
Along the tour I will host acoustic concerts in the main Canadian cities and I will support “Art Takes action For Charity” with 3 art events in Vancouver BC, Toronto ON, Halifax NS in which artists of different art styles, such as musicians, painters, sculptors, photographers and others will present their art and their message according to the theme ”from the roots in the right direction”.
in a world day by day more digital, the goal of this tour is to rediscover the human personal touch, going towards and among people in a natural way & pace by bike, from the roots, combining an act as old as modern like biking, with the music the best way to share emotions, performed in a natural way just voice and guitar as it was created.
– the project will take 3 months, from mid April 2017 to mid July 2017.
– crossing Canada with a bike from the Pacific (Vancouver – BC) to the Atlantic (Halifax – NS) = 6600 km
– 55 days of cycling and 15 days between events & rest from April 29th to July 8th 2017.
– Antonio Piretti TOZ will bike an average of 120 km per day. An acoustic concert “voice and guitar” will be hosted in the main Canadian cities with the will to bring music among people. The songs are meant as messages to communicate life experiences and beliefs, encouraging people to live an authentic life and to care for social responsibility. Other songwriters and fans are invited to join the tour, even if it’s just for a few kilometers, and to share the stage, bringing their experiences.
– ART TAKES ACTION for CHARITY will host 3 art events in Vancouver BC, Toronto ON, Halifax NS in which artists of different art styles, such as musicians, painters, sculptors, photographers and others will present their art and their message according to the theme ”from the roots.. in the right direction”. (photo: The right Direction)
Archive for 14 agosto 2016
“From The Roots In The Right Direction”
Posted by fidest press agency su domenica, 14 agosto 2016
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Ciprix: la prima compagnia stabile di musical formata da bambini
Posted by fidest press agency su domenica, 14 agosto 2016
Roma debutterà il 22 settembre al Teatro Sistina di Roma per poi andare in tournée, fra l’altro, a Milano, Napoli, Bari nell’ambito della prima edizione del Familyshow Festival, il primo Festival per famiglie, prodotto da Bruno Borraccini per Project Leader e tratto dalla fortunata serie di cartoni animati dalla Rainbow.
I Ciprix saranno impegnati nella stagione teatrale 2016/2017 con la produzione del musical Monster Allergy, una novità assoluta.
Il progetto è di Francesca Cipriani, ideatrice della scuola “Musical Weekend” dedicata alla formazione di giovani professionisti, accolto e sostenuto da Bruno Borraccini fondatore di Project Leader e produttore, fra gli altri, del musical La Famiglia Addams. Proprio l’esperienza della scuola di musical ha fatto nascere l’esigenza di formare giovani artisti con cura e dedizione per prepararli ad affrontare con professionalità e serenità l’esperienza del palcoscenico. Direttamente tratto dall’albo a fumetti della Walt Disney Italia, divenuto poi una fortunata serie a cartoni animati della Rainbow la casa produttrice delle mitiche Winx, Monstery Allergy è un live show “mostruosamente divertente” che vedrà in scena animazioni, effetti speciali e canzoni originali per uno spettacolo dedicato a tutta la famiglia.I capi indossati dai giovanissimi artisti Ciprix sono di OVS. (foto: ciprix)
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Libro: “La mente scopre sé stessa”
Posted by fidest press agency su domenica, 14 agosto 2016
Saggio, “La mente scopre sé stessa”, presentato da Idra Felix, nome fittizio utilizzato dall’autore, finalizzato a trasportare il pubblico in un viaggio alla scoperta di sé, per arrivare ad acquisire la consapevolezza del potere che la nostra mente ha.
La mente, panorama attrattivo di molti studiosi nel corso dei secoli, è l’espressione dell’energia cosmica che ci accomuna all’universo. Un corpo, chiaramente distinto da quello fisico, che ha il compito fondamentale di attenersi al mondo reale dove esiste un’entità mentale precisa dell’individuo, libera da preconcetti, e da ogni forma di condizionamento. Nel mondo illusorio, invece, risiede il groviglio delle sue credenze, e delle sue influenze dettate dai postulati religiosi e filosofici. Nella nostra era possiamo davvero considerarci in costate evoluzione? Secondo l’autore, diversamente da quel che si pensa, il progresso, l’industrializzazione e le comodità non hanno elevato l’orgoglio dell’umano esistere, al contrario hanno contribuito ad impigrire la mente tentando di sostituirne il potere con apparecchiature tecnologiche. Obbiettivo di quest’opera è imparare a ricercare la libertà mentale attraverso il silenzio. (foto: la mente)
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La città si svuota, truffe e furti agli anziani
Posted by fidest press agency su domenica, 14 agosto 2016
E’ uno dei periodi più critici, durante il quale a finire nel mirino sono soprattutto gli anziani, rimasti da soli nei loro appartamenti della città che si svuota. In estate si assiste ad una vera e propria escalation di furti in abitazione, rapine e truffe, un fenomeno sempre più rilevato da Confartigianato Pensionati che già negli scorsi mesi ha avviato una campagna per permettere agli anziani di non finire in trappola. “Quello che emerge dalle ricerche effettuate dalla nostra associazione – spiega Nunzio Reina, presidente di Confartigianato Palermo – è che le vittime di questi reati spesso provano vergogna e non denunciano quello che accade. A volte non riescono a raccontarlo nemmeno ai figli o ai parenti più stretti. Per questo insieme a Confartigianato Pensionati abbiamo messo a disposizione un team di esperti pronti al sostegno su tutti i fronti delle vittime di truffa, aiutate anche dal punto di vista psicologico”. Ma quali sono le strategie prevalentemente adottate da chi entra in azione e prende di mira gli anziani? “Anzitutto – sottolinea Reina – è bene diffidare da chiunque, telefonicamente, dice di conoscere figli o parenti per conquistare la fiducia della vittima. Per strada, è bene diffidare da chi propone la vendita di gioielli o altri oggetti preziosi. Una volta fuori dal supermercato o dal centro commerciale, mai farsi accompagnare in auto da sconosciuti. Allo stesso modo – sottolinea – mai accettare di farsi aiutare a portare la spesa fino al portone da chi non si è mai visto: potrebbe derubare o truffare l’anziano dopo essere entrato nel palazzo, ma bisogna anche stare in guardia di fronte ad eventuali venditori di profumi che nei pressi di alcuni centri commerciali derubano gli anziani. Inoltre – conclude il presidente di Confartigianato Palermo – quando si è da soli in casa è fondamentale non aprire la porta a nessuno che non si conosca, dal fantomatico venditore porta a porta, fino a colui che dice di lavorare per società di energia elettrica”.
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Cervia: una storia legata al sale
Posted by fidest press agency su domenica, 14 agosto 2016
Cervia 19 agosto alle ore 16 via Nazario Sauro da Cooperativa Atlantide e MUSA, museo del sale di Cervia una storia legata al Sale”. E’ stata organizzata da Cooperativa Atlantide e MUSA, museo del sale di Cervia. Qui sia andrà alla scoperta della storia del territorio, della salina e della civiltà del sale. Verranno passati in rassegna i rinvenimenti archeologici del territorio e i reperti sulla vecchia città. Alle ore 17.00 trasferimento al centro multimediale “Le saline di Cervia tra passato e futuro” per sfogliare virtualmente i libri della storia di Cervia. Qui i visitatori faranno una emozionante e coinvolgente visita multimediale della vecchia città, parteciperanno al trasloco di Cervia verso il mare e vivranno lo sviluppo del territorio attraverso una ricostruzione tecnologica che propone racconti audio-video a 360°.Al termine del percorso un po’ di relax con l’aperitivo sulla terrazza naturale che si affaccia al mondo magico della Salina di Cervia. Rientro a MUSA alle ore 19.30.Si tratta di una proposta che mette in collegamento due importanti realtà museali locali con proposte diverse ma assolutamente complementari allo scopo di aiutare il visitatore a comprendere meglio la storia della città e l’attuale realtà paesaggistica del nostro territorio. Costo complessivo del percorso aperitivo e trasporto incluso 9 euro a persona. (foto: cervia e saline)
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Mostra: Antonio Ligabue
Posted by fidest press agency su domenica, 14 agosto 2016
Roma 11 novembre 2016 – 8 gennaio 2017 Complesso del Vittoriano – Ala Brasini. Le sale del Complesso del Vittoriano accolgono la mostra Antonio Ligabue (1899-1965): un’esposizione interamente dedicata al genio tormentato, originario della Svizzera tedesca, ma che a Gualtieri, sulle rive del Po, visse fino alla morte, dopo essere stato espulso dal Paese natale nel 1919. Autodidatta, grazie a una visionarietà e a una capacità di trasfigurazione straordinarie, raggiunse quella dimensione pittorica di espressionista tragico, profondamente umana e intrisa di una sensibilità viscerale che gli valsero la conquista di una propria identità e, dopo fatiche e ostracismi, i riconoscimenti da parte di appassionati e di storici dell’arte.
Attraverso circa 100 lavori, la mostra propone un excursus storico e critico sull’attualità dell’opera di Ligabue che rappresenta oggi una delle figure più interessanti dell’arte del Novecento. Tra gli olii esposti Carrozza con cavalli e paesaggio svizzero (1956-1957), Tavolo con vaso di fiori (1956) e Gorilla con donna (1957-1958), accanto a sculture in bronzo come Leonessa (1952-1962) e Lupo siberiano (1936).In mostra anche una sezione dedicata alla produzione grafica con disegni e incisioni quali Mammuth (1952-1962), Sulki (1952-1962) e Autoritratto con berretto da fantino (1962) e una sezione sulla sua incredibile vicenda umana.
L’esposizione, promossa dalla Fondazione Museo Antonio Ligabue di Gualtieri, è curata da Sandro Parmiggiani, direttore della stessa Fondazione e da Sergio Negri, presidente del comitato scientifico, con l’organizzazione generale di Arthemisia Group e C.O.R. Creare-organizzare-realizzare. (fonte: Arthemisia Group) (foto: Antonio Ligabue, Leopardo nella foresta)
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Picasso: Figure
Posted by fidest press agency su domenica, 14 agosto 2016

Palenque, Mexico Portrait Museo Nacional de Antropología INAH, Mexico© Photo: Michael Zabé
Verona 15 ottobre 2016 – 12 marzo 2017 Arena Museo Opera, Palazzo Forti.
Un’opera per ogni anno della vita di Pablo Picasso nell’arco temporale che va dal 1895 fino agli anni ‘70: questa la novità assoluta della grande mostra che aprirà ad AMO Arena Museo Opera di Verona il 15 ottobre. Opere di pittura, scultura e arti grafiche creano un percorso capace di raccontare la metamorfosi a cui l’artista sottopone la rappresentazione del corpo umano, mentre la sua arte attraversa le fasi del pre-cubismo, del Cubismo, l’età Classica e il Surrealismo, fino a giungere agli anni del dopoguerra, superando le barriere e le categorie di “ritratto” e “scena di genere” per giungere sempre a un nuovo concetto di “figura”: quella che rese Picasso costruttore e distruttore al tempo stesso di un arte solo sua, dal fascino inesauribile. Con il patrocinio del Comune di Verona, la mostra Picasso.
Figure (1895-1972) è organizzata da Arthemisia Group in collaborazione con il Musée national Picasso – Paris ed è curata da Emilie Bouvard, conservatrice del Musée national Picasso. (fonte: Arthemisia Group) (foto: Picasso Pablo, Jeune Garçon à la langouste)
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Maya: Il linguaggio della bellezza
Posted by fidest press agency su domenica, 14 agosto 2016

Picasso Pablo (dit), Ruiz Picasso Pablo (1881-1973). Paris, musée Picasso. MP189.
Verona 8 ottobre 2016 – 5 marzo 2017 Palazzo della Gran Guardia. Maya. Il linguaggio della bellezza di Verona è una delle mostre più grandi ed esaustive che siano mai state prodotte a livello internazionale.
A partire dall’8 ottobre 2016 fino al 5 marzo 2017 la mostra approda a Palazzo della Gran Guardia con oltre 300 opere provenienti dai principali musei del Messico.Curata da Antonio Aimi e Karina Romero Blanco l’esposizione affronta il tema della cultura di questo antico popolo attraverso le parole e i testi degli stessi Maya, utilizzando – come mai è avvenuto in passato – la più grande rivoluzione antropologica dell’ultimo secolo: la decifrazione della loro scrittura. L’esposizione offre uno sguardo nuovo, innovativo e sorprendentemente attuale sull’arte maya a partire dall’individuazione dei maestri, delle scuole e degli stili: finalmente si ha la possibilità di rapportarsi alle opere attraverso una lettura storico-artistica e non solo archeologica. Maya. Il linguaggio della bellezza è una mostra dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico (INAH), promossa dal Comune di Verona con il supporto di AMO – Arena Museo Opera ed è presentata da Arthemisia Group e Kornice. (fonte: Arthemisia Group) (foto: Il Maestro 2 di Pakal, Testa raffigurante Pakal il Grande)
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LOVE: L’arte contemporanea incontra l’amore
Posted by fidest press agency su domenica, 14 agosto 2016
Roma Dal 29 settembre 2016 al 19 febbraio 2017 il Chiostro del Bramante di Roma ospita LOVE. L’arte contemporanea incontra l’amore, a cura di Danilo Eccher. Una novità assoluta e imperdibile nel panorama delle proposte culturali capitoline degli ultimi anni che si candida a riportare la città di Roma in linea agli stessi livelli delle più stimate realtà espositive internazionali. Per la prima volta saranno riuniti tra i più importanti artisti dell’arte contemporanea, come Yayoi Kusama, Tom Wesselmann, Andy Warhol, Robert Indiana, Gilbert & George, Francesco Vezzoli, Tracey Emin, Marc Quinn, Francesco Clemente, con opere dai linguaggi fortemente esperienziali (All the Eternal Love I Have for the Pumpkins della Kusama tra le più instagrammate al mondo), adatte a coinvolgere il pubblico attraverso molteplici sollecitazioni.L’esposizione romana intende affrontare uno dei sentimenti universalmente riconosciuti e da sempre motivo d’indagini e rappresentazioni, l’Amore, raccontandone le diverse sfaccettature e le sue infinite declinazioni. Un amore felice, atteso, incompreso, odiato, ambiguo, trasgressivo, infantile, che si snoda lungo un percorso espositivo non convenzionale, caratterizzato da input visivi e percettivi. La mostra è prodotta e organizzata da Dart – Chiostro del Bramante e Arthemisia Group. (fonte: Arthemisia Group) (foto: love)
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Codacons su deflazione
Posted by fidest press agency su domenica, 14 agosto 2016
Il rallentamento della deflazione al -0,1% a luglio è frutto unicamente del caro-vacanze, ossia dell’incremento stagionale di prezzi e del tariffe nel settore dei trasporti e dei viaggi.Lo afferma il Codacons, che spegne ogni entusiasmo sulla frenata della deflazione, dopo i numeri forniti oggi dall’Istat.“Nei mesi estivi crescono i prezzi dei biglietti aerei, marittimi ferroviari, le tariffe di stabilimenti, campeggi, alberghi e strutture ricettive, e più in generale tutto il comparto turistico adatta i listini all’alta stagione e applica ritocchi rispetto all’anno precedente – spiega il presidente Marco Maria Donzelli – Questo porta a falsare i dati sull’inflazione, che appaiono in miglioramento. La verità è che sul fronte dei prezzi in Italia continua l’emergenza, dovuta principalmente alla mancata ripartenza dei consumi. Di questo passo si preannuncia un autunno “nero” per l’economia italiana, soprattutto sul fronte delle vendite, delle imprese e dell’industria, perché tutti gli indicatori registrano segno negativo e dal Governo non arriva alcun segnale di cambiamento” – conclude Donzelli.
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PharmaMar annuncia il responso dell’IDMC relativo allo studio clinico CORAIL con PM1183
Posted by fidest press agency su domenica, 14 agosto 2016

PharmaMar Grupo Zeltia Logo
MADRID, PRNewswire/ PharmaMar (MCE: PHM) ha annunciato di aver ricevuto dall’Independent Data Monitoring Committee (IDMC – Comitato indipendente per il monitoraggio dei dati) il via libera a proseguire lo studio cardine CORAIL di PM1183 (lurbinectedina) nelle pazienti con carcinoma ovarico platino-resistente, fino al reclutamento delle 420 pazienti stabilito nel protocollo.Questa decisione si basa su un’analisi di futilità condotta sulle prime 210 pazienti (pari al 50% delle 420 totali) che ha valutato i parametri di sicurezza ed efficacia di PM1183 in questa indicazione.
CORAIL è uno studio randomizzato di fase III svolto su 420 pazienti teso a valutare l’efficacia di PM1183 rispetto al topotecan o alla doxorubicina liposomiale pegilata come standard terapeutico in questa patologia. L’endpoint primario dello studio è valutare la sopravvivenza libera da progressione (PFS, Progression Free Survival). Gli obiettivi secondari riguardano l’analisi della sopravvivenza complessiva (OS, Overall Survival), il tasso di risposta obiettiva e i parametri di qualità di vita del paziente. (foto: PharmaMar)
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I costi dei fondi comuni sono destinati a scendere?
Posted by fidest press agency su domenica, 14 agosto 2016
A cura dell’Ufficio Studi di MoneyFarm. I costi dei fondi comuni hanno un impatto negativo sulla loro performance: è il risultato di due studi. Il primo è firmato da Russel Kinnel, direttore della ricerca sugli investimenti di Morningstar. Secondo lo studio, il TER (Total Expense Ratio) è “il maggiore predittore dei rendimenti futuri”, a prescindere dalle classi dei fondi, asset class, track record del fondo.Ha tratto conclusioni simili Mark Jensen, ricercatore e policy advisor presso la Fed di Atlanta. Jensen ha studiato più di 5.000 fondi azionari Usa nel periodo 1961-200. I risultati? Solo il 20% di essi ha ottenuto una performance tale da coprire i costi e il 95% ha conseguito un extra-rendimento superiore alle commissioni di 1,5 punti base.Ma le brutte notizie per i risparmiatori non finiscono qui. Il problema degli alti costi è particolarmente grave in Italia, Germania e Francia: i tre paesi coi maggiori costi distributivi stando a un rapporto di New City Initiative, think-tank con sede a Londra. Nello specifico, in Germania i costi superano i 190.000€, 130.000€ in Italia e 120.000€ in Francia. La buona notizia è che i regolatori se ne stanno accorgendo e stanno iniziando a prendere dei provvedimenti.
La Commissione Europea ha lanciato una consultazione sulla distribuzione dei fondi, allo scopo di identificare le barriere e favorire la concorrenza tra i paesi membri. Ci sono poi dei politici europei particolarmente attivi nella “guerra alle commissioni”, come il parlamentare europeo che rappresenta la Germania Sven Giegold. “Costi e commissioni sono troppo alti rispetto ai rendimenti. Le commissioni di performance giocano in tal senso un ruolo-chiave”. A questo proposito, una ricerca del nostro ufficio studi condotto sulle maggiori società di investimento italiane (considerando quelle che si occupano sia di prodotto, sia di distribuzione dello stesso) rivela che nel 2015 le commissioni di performance sono cresciute mediamente dell’80% rispetto all’anno precedente, a fronte di un dimezzamento delle performance delle azioni. Il nostro studio documenta anche che queste commissioni di performance hanno portato un significativo contributo ai risultati delle cinque società analizzate (in misura del 74-30% dell’utile).A livello europeo, è molto interessante il caso dell’Irlanda, dove Garet Murphy, direttore della supervisione dei mercati alla Banca centrale irlandese, ha lanciato un’indagine rigorosa sulle commissioni dei fondi. Utilizzando i dati delle società che creano fondi e i documenti per gli investitori, l’istituto bancario centrale punta a costruire un modello statistico per capire meglio i TER. “Ci serve a capire il livello di trasparenza e a verificare se gli investitori ottengono quello per cui pagano”, ha spiegato Murphy al Financial Times (Attracta Mooney, “Irish regulator talks tough on fund fees”, “Financial Times”, 23 May 2016).E in Italia? Probabilmente dovremo aspettare almeno fino al 2018. Il 3 gennaio di quell’anno dovrebbe infatti entrare in vigore la Mifid 2 (salvo ulteriori rinvii). La direttiva dovrebbe migliorare la trasparenza sui costi, poiché vieterebbe il pagamento delle commissioni ai wealth manager e consulenti finanziari indipendenti.Anche se nessuno più del mercato stesso potrebbe persuadere meglio gli asset manager ad abbassare le commissioni.
La crescita degli ETF sta portando a un ripensamento del modello di business dei fondi attivi. Un trend più pronunciato in USA, dove gli asset dei fondi passivi hanno superato la quota del 40% degli asset totali dei fondi, con una crescita del 18,8% rispetto a 10 anni fa (fonte: Morningstar). Inoltre, i fondi passivi hanno raccolto più di un quarto degli investimenti in comparti obbligazionari. Perfino il capo mondiale di BlackRock, Larry Fink, ha ammesso che, anche se crede molto nei fondi attivi, è in corso un passaggio ai passivi. Un cambiamento epocale, che potrebbe innescare un consolidamento nel settore del risparmio gestito e un abbassamento delle commissioni.(foto:fondi)
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Migranti: dall’Europa un silenzio scandaloso
Posted by fidest press agency su domenica, 14 agosto 2016
“Nel momento in cui la questione immigrazione impegna Milano con i suoi 3.300 immigrati, sembra che acquisti maggior peso il tema della qualità dell’accoglienza, non solo della qualità attuale della vita dei rifugiati, ma anche la loro prospettiva di futuro. Eppure 3.300 tra immigrati e rifugiati non sono tanti, se paragonati alle migliaia di persone sbarcate sulle coste siciliane e accolte in quei Centri, ormai saturi di persone e privi di progettualità a breve e medio termine. Con la complicità del bel tempo e con l’inasprirsi delle condizioni di vita in Libia, gli arrivi si susseguono a ritmo incalzante. Ma non fanno più notizia. Nessuno si chiede più quanto tempo resteranno, dove andranno, e come raggiungeranno quelle mete che sognavano al momento di mettersi in viaggio. Subentra una assuefazione che esprime solo una quiete apparente. Ma da Milano si rilancia il tema-problema, per motivi di umanità, per ragioni di decoro della città, ma anche per quella innata efficienza meneghina, che non si accontenta di una relazione puramente formale”. Lo afferma l’onorevole Paola Binetti di Area popolare. “La soluzione europea all’immigrazione appare sempre più sbiadita, priva di vero slancio umanitario e decisamente miope nel non vedere come l’ammassarsi di tanta gente ai confini non può che essere foriera di successive tensioni. Ne dà conferma quello che accade al confine Como-Chiasso, dove cresce il numero delle persone accampate nei pressi della stazione, dove si accumulano ogni giorno un numero maggiore di rifiuti e dove solo il bel tempo di questi giorni rende tollerabile il dormire all’aria aperta, con una temperatura che inequivocabilmente sta calando. Parlare con queste persone con il loro italiano improbabile, ma comunque chiaro nelle richieste che pone, stringe il cuore da una parte, ma fa crescere l’indignazione dall’altra. Indignati non con i i rifugiati, non con i comaschi singolarmente pazienti e disponibili, non con Angelino Alfano, il ministro che sembra fare tutto quello che può, ma con il sistema complessivo di una Europa che si sta autocondannando all’implosione. Non saranno i terroristi a far saltare il nostro equilibrio precario già messo a dura prova, sarà piuttosto la pressione interna, che viene da numeri sempre meno controllabili, da condizioni di vita sempre meno tollerabili, e da un giudizio sempre più severo delle popolazioni autoctone. La maggioranza di loro non capisce e non riesce ad accettare l’immobilismo strutturale a cui la chiusura delle frontiere condanna l’Italia. Non possiamo e non vogliamo respingerli, ma non possiamo neppure continuare ad accettarli; e se pure li accettassimo, loro stanno maturando uno spirito di rivolta interna che mette a dura prova la loro proverbiale capacità di sofferenza e di tolleranza. Urgono soluzioni che facilitino le vie di deflusso, non quelle di accesso. L’attenzione va posta sulle vie di uscita, facendo dell’Italia una sorta di corridoio umanitario attraverso cui passare, ma in cui non è possibile restare, anche perché il tanto decantato decollo dell’economia con relativa crescita del PIL appare sempre più come una chimera sprovvista di fondamento reale”, conclude Binetti.
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Pulizia della piante acquatiche del Po
Posted by fidest press agency su domenica, 14 agosto 2016

Il sindaco di Torino M5S Chiara Appendino in una foto del 30 giugno 2016 ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Anche il Servizio tutela della fauna e della flora della Città metropolitana ha partecipato questa mattina alle operazioni di asportazione manuale, lungo la sponda orografica sinistra del fiume Po all’altezza dei Murazzi, di una pianta acquatica esotica che si chiama Myriophyllum aquaticum. In particolare ha dato il suo contributo con un’azione di vigilanza e recuperando esemplari di fauna ittica che rimanevano impigliati nelle radici delle piante:fra i pesci impigliati elevata la presenza di ghiozzi (Thorogobius macrolepis), un pesce considerato un significativo rilevatore ecologico nel certificare la qualità delle acque. Infatti, nel liberare i pesci impigliati, si è notata anche la presenza di numerosi macroinvertebrati bentonici, organismi visibili senza ingrandimenti particolarmente adatti al biomonitoraggio delle acque fluviali, in quanto molto sensibili all’inquinamento idrico.Il Myriophyllum aquaticum è una pianta originaria del sud America che si trova comunemente in vendita presso i negozi di acquari e viene usa come fitodepurante in quanto ossigena le acque, rendendo quelle degli acquari più idonee alla vita dei pesci. Purtroppo questa essenza entra in competizione con le piante acquatiche autoctone, variando gli equilibri naturali. Inoltre la sua crescita fuori dall’acqua di oltre 20 cm. ostacola sia la navigazione che il normale deflusso del fiume. La sua diffusione nelle acque del Po è dovuta probabilmente alla sua eliminazione attraverso gli scarichi dell’acqua: qualche frammento di questa pianta è giunto nel Po riuscendo in poco tempo a colonizzarne un piccolo tratto.Le piante sono state asportate manualmente da una task force a cui hanno preso parte istituzioni -Regione, Città metropolitana, Comune di Torino- Arpa, Ipla, associazioni di volontari e di canottieri, Gev, Protezione Civile e associazioni di canottieri. Anche la sindaca della Città metropolitana Chiara Appendino è intervenuta portando il suo ringraziamento alle squadre di “bonificatori”.
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Buon Compleanno, Milano Marittima
Posted by fidest press agency su domenica, 14 agosto 2016
Anche quest’anno il compleanno di Milano Marittima verrà festeggiato con una serata di gala, domenica 14 agosto nella Rotonda Primo Maggio.La data di nascita della “città giardino” è ufficialmente considerata il 14 agosto 1912, giorno in cui fu firmata la convenzione stipulata tra il Comune di Cervia e la Società Anonima per lo Sviluppo della Spiaggia di Cervia “Milano Marittima”. Milano Marittima era il sogno di alcuni pionieri milanesi e lombardi, che vollero creare qui, sulle rive dell’Adriatico, la città ideale delle vacanze in base al piano regolatore disegnato dal milanese Giuseppe Palanti (1881–1946), pittore, pubblicitario, illustratore, scenografo, collaboratore del Teatro alla Scala e docente all’Accademia di Brera.Per festeggiare la nascita della località che ha determinato lo sviluppo del turismo cervese, domenica 14 agosto alle ore 21.30 verrà celebrato il compleanno di Milano Marittima alla Rotonda Primo Maggio La serata prevede un concerto della Grande Orchestra Città di Cervia (40 giovani musicisti che eseguono musica classica, colonne sonore di film e canzoni d’autore), diretta dal m° Fulvio Penso in collaborazione con l’Associazione Cervia Musica. Nel corso dell’evento verrà ripercorsa la storia dei locali da ballo di Milano Marittima, attività che ha contributo a portare la località ai vertici del panorama turistico internazionale. Verranno ricordati il Perla Verde degli anni ’50, poi il Pineta ed il Woodpecker e via via tutti gli altri. A condurre la serata sarà il noto giornalista della Rai Mario Cobellini, coadiuvato da Gastone Guerrini, presidente dell’Associazione Culturale Grande Orchestra Città di Cervia, entrambi testimoni della vita artistica e mondana di quegli anni. Si esibiranno inoltre il pianista Domenico Bevilacqua, giovanissimo talento di Milano Marittima, e la cantante Annalisa Penso.Per l’occasione sarà premiato il noto barman cervese Peppino Manzi, maestro di ospitalità, autore di numerosi manuali di bar e protagonista per decenni nei locali più prestigiosi, dal Woodpecker della Terza Traversa al Cluny bar. Al termine della serata, come in ogni compleanno che si rispetti, è previsto il taglio della torta e il brindisi finale, che chiuderanno una serata di musica, aneddoti e ricordi.L’evento è gratuito ed è aperto a tutti cittadini e ai turisti che vorranno festeggiare insieme il compleanno di una delle località più belle della riviera adriatica.(foto: orchestra)
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Estate da ergastolani: lettere dal carcere
Posted by fidest press agency su domenica, 14 agosto 2016
Viene voglia di staccare la spina e smettere di elemosinare un po’ di speranza. (Frase scritta sulla parete di una cella di un ergastolano).Penso che il carcere sia un’invenzione stupida perché non migliora ma invece peggiora i suoi abitanti, mentre non stimola nessuna riconciliazione fra vittima e carnefice. Inoltre, dopo tanti anni di carcere, la pena non ha più nulla a che vedere con il recupero sociale.Questa è la prima estate senza Marco Pannella e la sua mancanza si sente. Credo che ad agosto nessun politico di spessore girerà per le carceri come faceva lui per ricordare che in Italia esistono ergastolani per i quali, attualmente, non è prevista la concessione di alcun beneficio. E per questi reclusi la condanna all’ergastolo risulta fissa ed immodificabile.
La nostra Costituzione assegna alla pena una funzione rieducativa e non vendicativa. Ma quale beneficio rieducativo potrà mai apportare una pena perpetua? La pena dell’ergastolo, più che imprigionare il corpo, uccide la vita perché è, nello stesso tempo, una pena di morte e una tortura. E non è facile migliorare e cambiare quando hai solo la possibilità d’invecchiare, morire e soffrire in una cella.In questa torrida estate ho pensato di scrivere ad alcuni ergastolani sparsi nelle nostre Patrie Galere per raccogliere pensieri e testimonianze e farli conoscere all’opinione pubblica. Ecco cosa mi hanno scritto alcuni di loro:
– Gli ergastolani più fortunati si creano ogni giorno un mondo interiore costruito sul sale di tutte le loro lacrime. Io, invece, mi sono stancato di sperare. È meglio non avere speranza che nutrirne di false. Tanto, con la condanna all’ergastolo, la vita non vale più nulla: ciò che ti rimane è solo il passato. E ogni giorno che passa non è uno in meno da scontare. Carmelo, mi sono arreso, o, meglio, me ne frego. Che facciano quello che vogliono. Ormai ho 58 anni, potrei vivere altri dieci anni e arrivare a circa a 70 anni; quindi uscirò da morto. Con la pressione che mi ritrovo, se penso all’ergastolo ostativo, morirò prima. Meglio non pensarci. Adesso che Marco Pannella è morto non è facile che trovino uno che lo possa sostituire. Come vedi ci va tutto male.
(Salvatore, da 33 anni in carcere, detenuto a Termini Imerese).
– Un compagno, che è in cella con me e al quale mancano solo un paio di mesi prima di uscire, si è confidato e mi ha detto che i secondi gli stanno sembrando minuti, i minuti ore, le ore giorni ed i mesi anni. Gli ho risposto: “Per fortuna che io ho l’ergastolo e non ho bisogno di contare né i giorni, né i mesi, né gli anni. Conto solo i capelli bianchi che mi stanno venendo”. Il mio compagno ha annuito. Poi ha amaramente sorriso. E alla fine abbiamo riso insieme, anche se non c’era nulla da ridere perché, con questa pena, la vita diventa peggiore della morte.(Giuseppe, da 28 anni in carcere, detenuto a Nuoro).
– Ciao Carmelo, qui continua la calma piatta più totale e un caldo disumano contribuisce alla stasi. Nessuno cucina più: l’idea di accendere il fornello ci terrorizza. Già la notte sto incominciando a dormire a terra, e chi se ne frega degli scarafaggi. Tutta colpa di queste dannate bocche di lupo in plexiglass: sembra di stare in una serra. Per assurdo, all’aria fa più fresco anche in pieno sole. Infatti, ormai, alla fine ci ritroviamo un po’ tutti a sonnecchiare e a cercare di assorbire il fresco del cemento negli angoli più bui.(Pasquale, da 30 anni in carcere, detenuto a Spoleto).
– Caro Carmelo, un compagno di qui, circa un mese fa è stato a Sollicciano per un’udienza. L’hanno messo con un detenuto dicendo che stava un po’ giù. Lui ci ha chiacchierato, ha tentato di tirarlo su e sembrava che si fosse rasserenato. Il secondo giorno il compagno è voluto scendere all’aria. È risalito neanche dopo dieci minuti, perché gli era montata l’ansia. Tornato in sezione ha trovato il suo compagno di cella morto impiccato. La guardia non se n’era accorta e, per quanto sia stato inutile, sono stati i detenuti a tentare di rianimarlo. La guardia era inibita dalla paura e inizialmente non è arrivato nessun medico. Per il nostro compagno è stata una brutta esperienza: mentre ce la raccontava piangeva.(Alberto, da 28 anni in carcere, detenuto a San Gimignano).
– Caro Carmelo, mi trovo nel carcere di Livorno. Ho già chiesto di poter parlare con il coordinatore responsabile della sezione e, molto probabilmente, finirò in isolamento nelle celle di punizione perché non ho nessuna intenzione di stare in tre in una cella che è stata costruita per un detenuto. Mi hanno già informato che a chi sceglie questa strada gli viene fatto rapporto e denuncia.
Appena sono arrivato ho capito che aria tirasse. Per dirtene una: qua nessuno può tenere un solo rasoio usa e getta nella cella. Tutte le volte che uno vuole farsi la barba deve chiedere il rasoio alla guardia di turno e, per di più, solo dopo le 9 del mattino. All’unico accappatoio che avevo e ad un giubbino ho dovuto tagliare il cappuccio. A me sembra di rivivere i primi giorni dell’arresto.(Roberto, da 23 anni in carcere, detenuto a Livorno).
– Carmelo, ho letto tutto quanto mi hai mandato e, pur se i tuoi scritti mi aiutano a vedere in positivo, in questo posto, dove sembra assente anche l’eco di una campana, non si può certo avere un minimo di gioia. Qui la vita è triste, monotona, i giorni sono diventati lunghi e le notti ancora di più. Prima per le condizioni carcerarie e poi perché da circa tre mesi non sto bene con la salute. Sono ripiombato nel buio più totale: non faccio nulla dalla mattina alla sera, non mi confronto più con nessuno, non metto in gioco né i miei pregi, né i miei difetti. Carmelo, non riesco più a odiare nessuno e questo non fa altro che farmi ammalare perché se prima imprecavo e odiavo questo mi dava la giusta carica per sopravvivere, mentre adesso che non impreco e non riesco a odiare mi sento morire ogni giorno. Ciò che non so più rivolgere verso gli altri lo uso contro di me. E sono certo che questo mi porterà al disfacimento.(Giuseppe, da 26 anni in carcere, detenuto a Sulmona).
– Caro Carmelo, mi trovo nella cella cosiddetta liscia, senza TV, né luce, addirittura con la finestra saldata che non si può aprire, i muri imbrattati di feci e così via. Roba che ti fa rabbrividire. È veramente una vergogna che ancora oggi esistano queste realtà.
(Mimmo, da 31 anni in carcere, detenuto a Carinola).
– Carmelo, qui fa caldo… non si respira e di aprire le celle non se ne parla proprio. Non so nemmeno cosa sto scrivendo… il caldo non mi fa concentrare e purtroppo sono un paio di giorni che non sto bene… mi sembra tutto inutile, insensato. Questa condanna maledetta mi sta devastando l’anima, mi sembra di aver perso le forze. Sarà il caldo, sarà la “carcerite cronica” che ho? Boh!
(Giovanni, da 23 anni in carcere, detenuto a Sulmona).
– Ciao Carmelo, come stai? Io un po’ incasinato. Ho preso una denuncia per minaccia a Pubblico Ufficiale. Pensi che sarà valutata in modo negativo? Ho fatto l’istanza per Volterra: cavolo meno male che qui si stava bene! Mi stanno martellando: ho già subito quattro perquisizioni in un mese. Alla fine sono scoppiato, ma credo che sia umano quando vedi trattare la tua roba personale come stracci. Mi hanno preso di mira, ma io non so cosa vogliono da me. Mi faccio la mia galera senza disturbare nessuno, mi alleno, ascolto la musica, scrivo, leggo e non faccio comunella con nessuno. Il vice comandante mi ha detto: “Da quarant’anni faccio questo lavoro e so riconoscere un criminale da uno sbandato”. Vorrei tanto capire da dove, anzi, in che modo ha dedotto che io sia un criminale dato che mi ha visto una volta. Comunque, cosa mi consigli Carmelo? (Massimiliano, da 21 anni in carcere, detenuto a Porto Azzurro). (Carmelo Musumeci)
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Migrazioni forzate in Sud Sudan
Posted by fidest press agency su domenica, 14 agosto 2016
Migliaia di persone sono in fuga dal Sud Sudan e i paesi confinanti hanno sempre più difficoltà ad accogliere numeri così alti di rifugiati, anche alla luce della mancanza di finanziamenti adeguati per le operazioni di assistenza. Nella regione sono attualmente presenti circa 930,000 rifugiati, ed ogni giorno se ne aggiungono altri. L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, esprime grave preoccupazione per il fatto che nonostante la popolazione dei rifugiati sia in aumento, i fondi necessari per assicurare i bisogni primari si stiano esaurendo.Lo scoppio delle violenze a Juba a Luglio sembra aver spostato l’ago della bilancia a sfavore di un’imminente soluzione politica al conflitto in Sud Sudan. Vi sono numerose testimonianze di scontri armati occasionali e violazioni dei diritti umani, tra cui violenza sessuale e di genere, perpetrate dai gruppi armati, a cui si aggiunge una sempre maggiore insicurezza alimentare, causa di enorme sofferenza. In generale, le condizioni di sicurezza rimangono precarie e sono stati registrati scontri negli Stati di Equatoria Centrale e Occidentale, Bahr al-Ghazāl Occidentale, nell’Alto Nilo e in alcune aree di Unità.Inoltre, l’economia del paese è in deterioramento, con un aumento senza precedenti dell’inflazione, che ha raggiunto il 600% nell’ultimo anno. Questa è la situazione mentre si avvicina l’anniversario degli accordi di pace dell’Agosto 2015. Circa 200,000 persone sono state costrette a fuggire dalla nuova ondata di violenza in aree considerate fino ad allora stabili come la Grande Equatoria e il Grande Bahr al-Ghazāl.Nel 2016, l’Uganda e il Sudan hanno accolto rispettivamente circa 110,000 e 100,000 nuovi arrivati, il 90% dei nuovi arrivi nella regione. La maggior parte delle persone che fuggono dal Sudan sono arrivate nei primi sei mesi dell’anno, a causa del peggioramento dell’insicurezza alimentare. A questi si aggiungono 1.61 milioni di persone sfollate all’interno del Sud Sudan. In Uganda, tre quarti dei rifugiati sono arrivati a partire dallo scoppio del conflitto, a Luglio, quando il tasso di arrivi aveva raggiunto il picco di 8,000 persone al giorno. Il 90 per cento dei nuovi arrivi sono donne e bambini, provenienti soprattutto da Juba ed altre parti dell’Equatoria Centrale. Le loro testimonianze riportano il collasso dell’ordine pubblico nelle loro aree di origine ed una violenza dilagante, che comprende uccisioni e scontri tra forze del governo e gruppi armati. I nuovi arrivati affermano inoltre che i gruppi armati stanno saccheggiando i civili, estorcendo loro denaro, impedendo la fuga a coloro che non possono pagare e violentando le donne. Tali gruppi armati sarebbero inoltre responsabili di minacce e rapimenti dalle scuole di bambini dai 12 anni in su. Il numero di persone scomparse è in aumento.Il Governo dell’Uganda ha creato una nuova area d’accoglienza nel nord-ovest del paese, a Yumbe, con capacità superiore alle 100,000 persone. Sono necessari fondi per velocizzare il trasferimento di oltre 45,000 rifugiati dai centri di accoglienza e di transito, congestionati e sottoposti a un’altissima pressione. Vista la presenza di così tante persone che vivono così vicine l’una all’altra, è alto il rischio di un’epidemia.Il personale dell’UNHCR sta monitorando da vicino la situazione, ma sono necessarie ulteriori risorse per fronteggiarla in maniera efficace. In presenza di centri di accoglienza che ospitano un numero di persone superiore di oltre cinque volte la loro capienza massima, sono essenziali interventi di protezione, come servizi psicosociali, in particolare di prevenzione e di assistenza nei casi di violenza sessuale e di genere. L’alto numero di rifugiati grava sul sistema sanitario pubblico e sui servizi scolastici. I lavori nell’insediamento Mali III, che era stato aperto in precedenza quest’anno, sono stati sospesi lasciando il nuovo insediamento senza infrastrutture e servizi di base (l’assistenza medica viene fornita all’interno delle tende).Ad Adjumani (a circa 20 chilometri dal confine con il Sud Sudan) le scorte di acqua potabile sono state portate con i camion, un‘operazione costosa, in attesa che siano disponibili i fondi per la creazione di nuovi pozzi e l’ampliamento dell’impianto idrico nelle nuove aree di insediamento. Allo stesso tempo, per la creazione di nuove aree di insediamento nei distretti di Adjumani e Yumbe ci sarà bisogno di ulteriori importanti investimenti. Le piogge torrenziali ostacolano gli interventi di assistenza, rallentano le operazioni di trasferimento e rendono urgente il riassestamento delle strade. Il timore è che nel caso di uno scoppio di un’epidemia le attuali capacità e risorse siano inadeguate per fronteggiarlo in maniera efficace.Di fronte ai bisogni urgenti della popolazione dei rifugiati sudsudanesi, che attualmente sono 930.000, l’UNHCR si trova a fronteggiare una critica mancanza di fondi. Con i 122 milioni di dollari statunitensi ricevuti, che rappresentano il 20% dei 60.8 milioni di dollari di cui l’UNHCR ha bisogno per i rifugiati in Sud Sudan e nei sei paesi che offrono loro asilo, molte attività sono state sospese per fornire assistenza d’emergenza ai nuovi arrivati. Ad essere maggiormente colpite sono le regioni più remote in Uganda, in Sudan, nella Repubblica Democratica del Congo e nella Repubblica Centrafricana dove l’UNHCR non era presente in precedenza. Anche l’Etiopia e il Sudan, che hanno fronteggiato arrivi di massa, sono stati colpiti in modo significativo da questi spostamenti.L’UNHCR esprime ammirazione per la generosità dei paesi che mantengono aperte le loro frontiere e che mettono a disposizione il loro territorio per l’insediamento dei rifugiati sudsudanesi. In particolare, apprezza le generose politiche e leggi in materia d’asilo dell’Uganda che tra i vari benefici riconoscono ai rifugiati la libertà di movimento, il diritto di cercare lavoro e affidano loro porzioni di territorio per costruire le loro nuove case e coltivare.
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Piccoli reati e denunce
Posted by fidest press agency su domenica, 14 agosto 2016
“Molti i piccoli reati non li denunciano più sapendo che in nove casi su dieci non si becca il responsabile si evita la denuncia. Quindi non sempre il numero dei reati corrisponde al numero delle violenze effettivamente perpetrate”. Così il Segretario della Lega Nord Matteo Salvini, ospite della trasmissione Ma cos’è questa estate su Radio 24 ha commentato i recenti dati del Viminale secondo cui i reati in Italia sono in diminuzione, ma aumenta la percezione di insicurezza della pena. Salvini su Radio 24 prosegue: “Manca totalmente la certezza della pena, quindi ormai andare in galera per uno dei ‘piccoli reati’ è ormai in Italia quasi impossibile. In alcuni paesi europei, in alcuni paesi del mondo, il detenuto è tenuto a lavorare per ripagare la collettività dell’enorme costo, in Italia supera i 200 euro al giorno cada detenuto, quindi una forma di lavoro obbligatorio e risarcitorio per la collettività, per coloro che per qualche mese o per qualche anno stanno nelle patrie galere, secondo me sarebbe cosa buona e giusta”.
“L’Italia è il bengodi dei delinquenti stranieri – ha affermato il Segretario della Lega Nord Matteo Salvini intervenuto a Ma cos’è quest’estate su Radio 24 – Spesso e volentieri ci sono i ‘migranti del crimine’. Dalla Romania, dal Marocco, dall’Est Europa vengono in Italia a rubare, a spacciare, a rapinare, a fare furti, sui camion, perché sanno che difficilmente li beccano e se poi ti beccano difficilmente finisci in galera. Bisognerebbe far tornare ad avere un po’ di paura ai criminali. Sapendo che se finisci in carcere non finisci in un hotel a tre stelle dove puoi sceglierti il menu a seconda della tua simpatia, ma devi lavorare per ripagare la collettività del danno che hai fatto. Domandatevi il perché da molti paesi stranieri le polizie locali, io ne ho conosciuti di funzionari di polizia sia nord africani che est europei, ci dicono: ‘La colpa è vostra. Siete voi che attirate come calamite il peggio della nostra gente perché da voi si sentono sicuri di poter fare e disfare quello che vogliono’. E a me dà fastidio essere lo zimbello, andare in Marocco e sentirmi dire che i marocchini in Marocco non sgarrano di un millimetro mentre da voi fanno quello che vogliono e idem in Romania”.
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Sette giorni di Natura e Bosco
Posted by fidest press agency su domenica, 14 agosto 2016
Val D’Ega (BZ), nel cuore delle Dolomiti. Dal 24 settembre all’8 ottobre, una delle più belle foreste d’Europa, ai piedi delle famose montagne Catinaccio e Latemar, diventa lo scenario di un pacchetto vacanziero che promette di regalare emozioni e suggestioni fuori dall’ordinario a chi in un soggiorno in montagna cerca innanzitutto il contatto con la natura. Nella prima delle due Settimane Natura e Bosco,sono inclusi l’escursione guidata “Alla ricerca di sani tesori autunnali tra boschi e prati”, quella con osservazione mattutina della selvaggina e colazione sulle sponde del lago di Carezza e il percorso alla segheria “Latemar” e alla vecchia segheria “veneziana” di Nova Levante.
Nella seconda, dall’1 all’8 ottobre, sono invece compresi una breve escursione guidata con osservazione serale della selvaggina e piccolo spuntino tipico, l’itinerario “Vivere il bosco e conoscere la selvaggina“ con l’educatore forestale Andreas Kircher e merenda tipica presso il maso Stadlalm e, ancora, la visita alle due segherie di cui sopra. Prezzi a partire da 342 euro a persona in mezza pensione. (foto: natura e bosco)
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Pensioni: la Consulta scarica gli sprechi di Stato sugli italiani
Posted by fidest press agency su domenica, 14 agosto 2016
La Corte costituzionale ha confermato che il “contributo di solidarietà” sulle pensioni più alte non è una tassa illegittima. In tal modo, la Corte costituzionale passa da garanzia per il cittadino contro eventuali abusi del potere politico a strumento per confermare il carattere arbitrario e discriminatorio dello stesso potere politico che sperpera i soldi dei cittadini e poi li tassa per riparare i danni compiuti. La Corte costituzionale conferma, con una sentenza, la decisione del governo Letta secondo la quale il “contributo di solidarietà” di tremila euro sulle pensioni più alte non è una tassa aggiuntiva e illegittima, bensì un “prelievo” tutto interno al circuito pensionistico allo scopo di tenerlo in equilibrio. Così, la Corte costituzionale passa da garanzia per il cittadino contro eventuali abusi del potere politico a strumento per confermare il carattere arbitrario e discriminatorio dello stesso potere politico che sperpera i soldi dei cittadini e poi li tassa per riparare i danni compiuti. Nessuno ha rilevato la mostruosità della sentenza. Lo faccio io qui, dove c’è maggiore sensibilità per diritti soggettivi. Non pare neppure escluso che l’andazzo si riproponga per altri casi nei quali siano in gioco i diritti soggettivi del cittadino formulati dal contratto stipulato con lo Stato grazie al quale, a seguito di anni di contributi versati, gli è corrisposta una pensione adeguata, affinché dopo aver sperperato i propri guadagni non divenga un peso sociale per lo Stato.L’Italia è una via di mezzo fra il dirigismo fascista e quello sovietico, maturata nel 1948 con la Costituzione detta la più bella del mondo, che è semplicemente una cattiva imitazione di quella sovietica. Vengono così al pettine, con i danni prodotti da una politica di sinistra falsamente sociale e anche le carenze della politica della destra. L’Italia rimane senza una identità statuale definita in senso liberale e un pasticciaccio di destra, truccato di sinistra. Invece della riforma costituzionale che dovrà essere approvata fra un paio di mesi dagli italiani, Renzi avrebbe dovuto provvedere a riparare i danni compiuti nell’immediato secondo dopoguerra, quando ancora permaneva il mito dell’Urss. Si è persa così un’altra occasione di fare dell’Italia un Paese di cultura liberale inserito fra le democrazie liberali dell’Occidente. Anche il governo di Renzi si rivela un bluff statalista e dirigista quanto erano i governi che lo hanno preceduto e che lui avrebbe dovuto rottamare. Alla bisogna dovrebbero provvedere i media, ma sono anch’essi figli di quella stessa cultura dirigista e statalista che caratterizza il Paese. L’Italia ce la farà mai a diventare finalmente una vera democrazia liberale? Personalmente ne dubito.A impedirlo è la cultura egemone e fino a quando non farà un bagno in quella democratico-liberale, non ne usciremo. Le premesse neppure si intravedono. Restiamo un Paese dalla cultura terzomondista, illiberale, ancorata come è alla convinzione che spetti allo Stato risolvere i problemi che la società civile non è capace di affrontare e di risolvere autonomamente. E viviamo in una parvenza di Stato di diritto in cui, come dimostra la sentenza della Corte costituzionale, a prevalere è l’incertezza piuttosto che la certezza del diritto. (fonte: di Piero Ostellino/IlGiornale, 11/08/2016 – IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=21412)
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