Roma. Ieri pomeriggio Daniele Frongia, vice sindaco e assessore allo sport e alle politiche giovanili, ha incontrato in Campidoglio Federica Cucchi, 21 anni, dell’Università “Sapienza” di Roma, Lorenzo Sileoni, 23 anni, dell’Università “Tor Vergata” e Pier Luigi Ortolani, 23 anni, dell’Università “Roma Tre”, tre giovani meritevoli selezionati dal Campidoglio per partecipare al “2016 International Youth Organization Forum & Beijing Sister City Youth Camp” a Pechino dal 24 al 30 ottobre, un primo progetto culturale internazionale organizzato su invito della Federazione Giovanile di Pechino.”Gioventù e città del futuro” è il tema di quest’anno del forum internazionale, il gruppo di studenti romani interverrà su un argomento a scelta tra città ecologica, città smart e città culturale, affrontandone i problemi e le possibili soluzioni innovative per Roma. I tre giovani coordinati e accompagnati da Daniele Mancini, assessore politiche giovanili del Municipio XIV, produrranno una presentazione e unreport che saranno condivisi al loro rientro anche con i consiglieri delle commissioni capitoline competenti. “Questa è solo la prima di una serie di future collaborazioni tra l’Amministrazione Capitolina, i principali Atenei della nostra città e le associazioni internazionali, affinché si presti la dovuta attenzione al mondo dei giovani e si valorizzino le competenze e le professionalità, anche attraverso esperienze come quella di Pechino, che ritengo possano rappresentare un arricchimento sia per i ragazzi e sia per la città di Roma – ha detto Daniele Frongia- Sono opportunità di incontro, crescita scientifica e culturale in particolare sui temi dell’innovazione”.
Archive for settembre 2016
Tre studenti a Pechino per il forum su “gioventù e città del futuro”
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 settembre 2016
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The Bjäringer collection
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 settembre 2016
Paris – Christie’s France will present the Bjäringer collection on October 20th. This collection offers a panoramic view of the Parisian avant-garde over the course of the 20th century. Assembled by two generations of Swedish connoisseurs initiated by pharmaceuticals entrepreneur Erik Bjäringer, the collection features paintings by a selection of artists from the School of Paris, with highlights including an important painting by Fernand Léger, L’arbre vert, 1932 (estimate: €1,500,000-2,000,000), unseen on the public market since the 1960s, alongside works by Marc Chagall, Joan Miró, and Salvador Dalí.Jussi Pylkkänen, Global President, Christie’s: “It is a true honor for Christie’s to offer this splendid selection from one of the great Scandinavian collecting families which we have known for over 20 years in the very city where these artists have lived and worked. The Bjäringer collection tells the story of two generations of educated, passionate Swedish collectors who expressed their love for French abstraction through a comprehensive collection of paintings by artists, both French and from other parts of the world, who have been attracted by the creative frenzy of Paris. From Marc Chagall to Alexander Calder and from Salvador Dalí to Karel Appel, the group pays tribute to Paris as the epicenter of the art world from the beginning of the 20th century until the 1960s.” (photo: the Bjäringer collection)
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Teatro: Il Funambulo
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 settembre 2016
Roma dal 4 al 7 ottobre 2016 h 21 PROSA E CIRCO dal martedì al venerdì h 21 Teatro Vascello via Giacinto Carini n.78 il Funambulo di Jean Genet Traduzione di Giorgio Pinotti Personaggi e interpreti: Jean Genet Andrea Giordana, Abdallah Giuseppe Zeno, Canti dal vivo Melania Giglio, Danzatori Yari Molinari, Giovanni Scura, Musiche originali Marco Podda Coreografie Ricky Bonavita, Scene Fabiana Di Marco, Costumi Daniele Gelsi, Luci Beppe Filipponio, Regia Daniele Salvo.
Verso la fine del 1956 Jean Genet conobbe un giovane artista del circo, Abdallah Bentaga, figlio di un acrobata algerino e di una tedesca. Lo scrittore francese si legò a lui in un rapporto che lo indusse a peregrinare per l’Europa. Nel corso dei loro spostamenti Genet cercò di convincere Abdallah, che lavorava come giocoliere e acrobata al suolo, a salire sul filo da funambolo. Lo plagiò sino a indurlo a sottoporsi a un estenuante allenamento. Su un foglio di carta disegnò anche un numero segnandone i passi. Il giovane algerino cadde dal filo una prima volta nel 1959, ma vi risalì. Si unì alla compagnia del Circo Orfei per una tournée in Kuwait. Ma ricadde una seconda volta e fu la fine della sua carriera. Genet era convinto di aver realizzato con Abdallah, suo doppio narcisistico, una sorta di capolavoro che l’imperizia e la debolezza del ragazzo mandò in malora, come scrisse a un amico. Nel febbraio del 1964 Abdallah inghiottì un barbiturico e si tagliò le vene. Sette anni prima Genet aveva scritto per lui e su di lui un piccolo poema in prosa, Il funambolo. E’ uno dei testi più belli dello scrittore, uno dei suoi più sfavillanti, dove mette allo scoperto la sua estetica ma anche la sua erotica. Si tratta di un grande inno alla Morte, compagna ma anche madre del funambolo: «La Morte – la Morte di cui ti parlo – non è quella che seguirà la tua caduta, ma quella che precede la tua apparizione sul filo. E’ prima di scalarlo che muori. Colui che danzerà sarà morto – deciso a tutte le bellezze, capace di tutte». Il funambolo gioca sul filo dell’orizzonte, gioca la sua e la nostra vita per misurarsi con se stesso e con i limiti di tutti noi.
Biglietteria:Intero Prosa 20,00 € Ridotto Prosa over 65 15,00 € Ridotto Prosa studenti 12,00 € Servizio di prenotazione 1,00 € a biglietto.
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Giornata Mondiale per il Cuore
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 settembre 2016
L’Italia si attesta al 20esimo posto a livello mondiale per lo stato di salute dei cittadini, secondo lo Studio “Global Burden of Disease” di recente pubblicato su The Lancet (The Lancet 2015; 386: 743-800): tra le principali problematiche di salute del nostro Paese il sovrappeso, negli adulti ma soprattutto nei bambini, la qualità dell’aria e l’abitudine al fumo di sigaretta.
Tutti aspetti, quelli elencati, che ritroviamo tra i principali fattori di rischio delle malattie cardiovascolari, patologie responsabili, nella sola Unione Europea, del 49% delle morti sia nell’uomo che nella donna e, secondo le statistiche mondiali, con un’incidenza in costante aumento.
In occasione della Giornata Mondiale per il Cuore, promossa dalla World Heart Federation, che la Fondazione Italiana per il Cuore (FIpC) rappresenta in Italia, Fipc e Conacuore, che rappresenta oltre 130 associazioni di pazienti cardiopatici sul territorio, hanno avviato un percorso di confronto su rischio cardiovascolare e colesterolo. Alla presenza di illustri rappresentanti del mondo politico e istituzionale, della comunità scientifica nonché della previdenza sociale, delle associazioni dei pazienti e di esperti farmaco-economisti, sono state discusse le principali criticità legate alle patologie cardiovascolari con l’intento di delineare un percorso comune verso la riduzione dell’impatto socioeconomico di queste patologie. Il numero di persone che si ammalano ogni anno è in crescita e l’impatto del rischio cardiovascolare e del colesterolo è significativo. Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in Europa e in Italia e si prevede che nel 2030 i decessi annui aumenteranno da 17 a 23 milioni.
“Le patologie cardiovascolari delineano un quadro complesso, rispetto al quale si rende necessaria un’azione comune basata su un efficace sistema di alleanze e collaborazioni tra Istituzioni e mondo scientifico – afferma la Dott.ssa Emanuela Folco, Presidente Fondazione Italiana per il Cuore (FIpC) – La promozione di una sempre più forte cultura della prevenzione cardiovascolare è un passo fondamentale verso un approccio congiunto e più efficace a queste patologie in costante aumento. Come FIpC, fin dagli anni ’80 operiamo per facilitare la diffusione di una sana cultura della prevenzione attraverso lo sviluppo di campagne educazionali a tutela della salute dei cittadini italiani, aderendo in pieno al progetto della OMS 25by25”.
Sono numerosi i fattori di rischio delle malattie cardiovascolari. Tra questi, il fumo, elevata pressione sanguigna, elevati livelli di colesterolo, sovrappeso/obesità, diabete, malattie infettive come l’influenza, la sedentarietà, un’alimentazione scorretta, ed anche un clima ambientale negativo e lo stress. Tutte condizioni che rappresentano il 90% delle cause di patologie cardiovascolari. Un rischio, quello di sviluppare la malattia cardiovascolare, che dipende dall’entità dei fattori di rischio e dalla loro eventuale compresenza, e che aumenta con l’avanzare dell’età. Tuttavia è possibile ridurre il rischio cardiovascolare agendo sui fattori modificabili attraverso uno stile di vita sano e, se necessario, tramite trattamenti farmacologici appropriati.
Le patologie cardiovascolari hanno impatto significativo in termini socio-economici che si traduce in costi, diretti e indiretti, a carico del Sistema Sanitario Nazionale e del sistema previdenziale: costi di gestione e trattamento delle patologie cardiovascolari ma anche costi legati alla mancata prevenzione, all’impatto di queste patologie sull’assenza sul posto di lavoro e sulla produttività etc. Si delinea così un’emergenza globale, come confermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che, proprio per questo, che sta sollecitando i Paesi aderenti a raggiungere gli obiettivi di riduzione delle malattie croniche non trasmissibili del 25% entro l’anno 2025. Le malattie cardiovascolari hanno un impatto come costi diretti per il SSN che ammonta a circa 16 miliardi di euro all’anno, ai quali vanno aggiunti circa 5 miliardi di euro calcolabili come perdita di produttività. Secondo i dati INPS, le malattie del sistema circolatorio rappresentano la prima voce di costo in termini di assegni di invalidità (dati INPS 2001-2015) e il 21% del totale delle prestazioni erogate dall’Ente per gruppi di patologie. Un aspetto, quello dei costi correlati alle patologie cardiovascolari e ad alti livelli di colesterolo nel sangue che viene spesso dimenticato.
E’ stato dimostrato che una più efficace prevenzione, unita ad una migliore adesione alle terapie per coloro che sono in trattamento, è in grado di ridurre la spesa pubblica. Uno studio (Mennini et al., European Journal of Health Economics, 2015; 16:65-72) sull’impatto di una corretta adesione terapeutica per la cura della sola ipertensione – uno dei fattori di rischio predominanti delle malattie cardiovascolari – ha dimostrato come, all’interno di una analisi su 5 Paesi Europei, una adeguata aderenza alla terapia si associa a un miglioramento dello stato di salute dei pazienti e può far risparmiare risorse al sistema sanitario. Infatti, in una proiezione a 10 anni è stato calcolato che il raggiungimento di un livello di aderenza alla terapia del 70% determinerebbe, per l’Italia, un risparmio pari a circa 100 milioni di Euro. Il tutto, ovviamente accompagnato da un miglioramento dello stato di salute dei pazienti. Tra i diversi fattori di rischio cardiovascolare, un esempio importante è quello relativo al controllo dei livelli di colesterolo nel sangue che, quando elevati, favoriscono la formazione delle placche aterosclerotiche, responsabili di gravi eventi cardiocerebrovascolari, quali angina pectoris, infarto del miocardio, ictus cerebrale, morte improvvisa. L’Istituto Superiore di Sanità stima che il 36% degli uomini e il 40% delle donne italiane siano affetti da ipercolesterolemia medio-alta (colesterolo totale maggiore di 240 mg/dL) e che più della metà della popolazione nazionale presenti valori maggiori di 200 mg/dL e, quindi, oltre la soglia di rischio.Secondo le Linee Guida nazionali e internazionali, il livello desiderabile del colesterolo totale nel sangue è meno di 200 mg/dL, quello del colesterolo ‘buono’ o HDL è maggiore di 40 mg/dL, mentre il livello target di colesterolo ‘cattivo’ o LDL dovrebbe essere inferiore almeno a 100 mg/dL in quei pazienti in prevenzione primaria che risultano ad alto rischio cardiovascolare per la copresenza di altri fattori di rischio. Invece, nei pazienti a rischio molto alto perché hanno già avuto un evento cardiovascolare, l’obiettivo di colesterolo LDL dovrebbe essere inferiore a 70 mg/dL.Anche se ad oggi vi è un miglioramento della percentuale di soggetti ipercolesterolemici, diabetici e ipertesi che risultano in trattamento, un numero elevato di persone con tali fattori di rischio non è consapevole di esserne portatore e, se ne è consapevole, non segue alcuna terapia o non la segue in modo adeguato. Infatti, essere sottoposti a un trattamento non significa essere sotto controllo, in quanto spesso si assiste a una non completa adesione alle terapie mediche da parte dei pazienti con conseguente non raggiungimento di valori considerati desiderabili.Tra le ipercolesterolemie, la ipercolesterolemia familiare è una condizione ereditaria associata ad alti livelli di colesterolo “cattivo” (LDL) e può predisporre un soggetto a malattie cardiovascolari precoci. La forma più diffusa fra quelle familiari è l’ipercolesterolemia familiare eterozigote (HeFH) che, in base alla prevalenza stimata che va da 1 soggetto su 200 a 1 soggetto su 500, si stima riguardi dai 14 ai 34 milioni di persone nel mondo.Questo evento è stato reso possibile grazie al contributo non condizionato di Sanofi.
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Woytek: “Habemus Papam. Il gallo è morto”
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 settembre 2016
Roma sabato 1° ottobre 2016 ore 16.30 Ex Cartiera Latina Sala Appia Via Appia Antica, 42 presentazione di Woytek “Habemus Papam. Il gallo è morto”. L’opera è costituita da una scultura in bronzo di cm. 250 raffigurante un Vescovo con in mano un gallo e da pannelli con disegni preparatori. “La tematica è quella del libero arbitrio in relazione all’intervento divino quale si presenta nel brano evangelico relativo al tradimento di Pietro: prima che il gallo canti mi rinnegherai tre volte”. (S. Severi).
L’evento, che si avvale del Patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania, dell’Ambasciata del Granducato di Lussemburgo, dell’Ambasciata della Repubblica di Polonia, è a cura di Stefania Severi e Maria Luisa Caldognetto e avrà luogo sabato 1° ottobre alle ore 16.30 unitamente ad una performance ideata dallo scultore stesso. La riflessione che l’installazione sollecita viene ulteriormente amplificata dalla lettura di testi connessi al tema e dall’esecuzione per la prima volta in Italia di brani musicali che il celebre musicista tedesco Timo Jouko Herrmann ha scritto espressamente per l’artista. (foto: gallo-woytek)
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CSA Group apre un innovativo laboratorio elettromedicale a Seoul
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 settembre 2016
CSA Group, azienda leader per la fornitura di servizi di collaudo e certificazione e un’organizzazione di riferimento per lo sviluppo di standard, ha annunciato oggi l’apertura di un nuovo laboratorio medico a Songpa-gu, Seoul,specializzato nei servizi di collaudo e certificazione di apparecchiature elettromedicali e di laboratorio, quali apparecchiature medico sanitarie per la famiglia, apparecchiature per radiografie, apparecchiature chirurgiche ad alta frequenza, pompe per infusione, dispositivo per il monitoraggio ECG, apparecchiature laser, apparecchiature endoscopiche, dispositivi multifunzione per il monitoraggio dei pazienti, microscopi e sterilizzatori.”A seguito della significativa crescita del settore dei dispositivi medicali in Corea, CSA Group è lieta di poter aprire a Seoul il più grande laboratorio elettromedicale in Asia. L’impianto all’avanguardia aiuterà i servizi completi di collaudo e certificazione per le società nazionali che producono dispositivi medicali e consentirà di accedere realmente ai mercati dell’America Settentrionale e globali. I nostri esperti possono fornire servizi localizzati di collaudo e certificazione per una vasta gamma di prodotti medicali, e sono in possesso delle nozioni necessarie per più standard relativi ad ambiente, sicurezza e prestazioni,” ha dichiarato Danny Yoon, Direttore di Area di CSA Group, Asia.Il laboratorio fornisce anche servizi per apparecchiature commerciali e domestiche, oltre che per apparecchiature audio e video, e per prodotti per il riscaldamento, la ventilazione, il condizionamento e la refrigerazione. CSA Group Korea offre programmi per la sostenibilità, e per la verifica dell’efficienza energetica secondo gli standard dell’America Settentrionale. Di recente, nell’ambito di un’alleanza, CSA Group ha lanciato una serie di standard per la sostenibilità per i prodotti domestici, oltre al marchio per la sostenibilità del CSA Group per aiutare i consumatori a identificare i prodotti da preferire per l’ambiente.In aggiunta ai servizi di collaudo e certificazione, vengono offerti anche servizi di ispezione speciali e valutazioni sul campo. Il programma fornisce valutazioni basate sui requisiti di sicurezza applicabili in Canada e negli Stati Uniti. La revisione viene eseguita sul posto, e se la valutazione è positiva, sulle unità risultate conformi viene applicata l’etichetta Special Inspection (Ispezione speciale) per il Canada o l’etichetta Field Evaluation (Valutazione sul campo) per gli Stati Uniti. Il servizio è destinato a esemplari unici e per prodotti a produzione limitata e per apparecchiature elettriche non inserite in elenchi ufficiali. Il processo viene completato nel punto di produzione, nei punti di distribuzione intermedi e nel sito dove viene eseguita l’installazione finale, o in una combinazione di questi punti, come richiesto dal cliente.
CSA Group è un’organizzazione globale dedicata a sicurezza, bene sociale e sostenibilità. CSA Group fornisce servizi di collaudo, ispezione e certificazione per prodotti da diversi settori di mercato, compresi quello residenziale, industriale, sanitario e automobilistico. CSA Group fornisce inoltre anche certificazioni per sicurezza funzionale e per i sistemi di gestione. CSA Group è uno dei maggiori fornitori di certificazioni per la sicurezza e ambientali in Canada e negli Stati Uniti, e il marchio CSA è presente su miliardi di prodotti in tutto il mondo. Per maggiori informazioni sul CSA Group visitare http://www.csagroup.org.
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Lo sviluppo sostenibile nel Mediterraneo: reti di energia e reti di informazione del futuro
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 settembre 2016
Capri, 5/7 ottobre 2016 sedi varie (Centro Congressi Capri; Palazzo Cerio; Hotel Syrene)L’area del Mediterraneo, pur se in continua crescita, non dispone, nel suo insieme e nelle singole nazioni, di energia e di servizi corrispondenti alle necessità e alle aspettative di sviluppo e non ne disporrà nel futuro senza l’attuazione di importanti investimenti. Indiscutibilmente nei prossimi anni sarà necessario un grande impegno del Mondo Industriale e delle Università capace di proporre attività di ricerca e sviluppo finalizzate e coordinate.
Particolare attenzione sarà per questo richiesta nel futuro all’analisi dell’area del Mediterraneo nella quale si sta determinando la tendenza delle popolazioni a concentrarsi in Mega-Città, su aree metropolitane di grandi dimensioni, e nello stesso tempo si afferma sempre più la tendenza a far evolvere le stesse città esistenti in nuove città sempre più intelligenti.
Si prospetta anche un nuovo tipo di integrazione tra cittadini, pubblica amministrazione e impresa che assume sempre più particolare importanza.
È d’altronde riconosciuto da tutti che un sistema così ampio e complesso non avrà un futuro se non all’interno di una programmazione e gestione ottimale del sistema delle nazioni e del sistema nazioni-città. Ne discende anche la necessità di individuare e realizzare connessioni materiali e immateriali avanzate, di studiare nuove tecnologie, di analizzare le diverse fonti energetiche utilizzabili convenientemente. Nell’ambito del suo ruolo istituzionale di promozione della ricerca e sviluppo nei settori dell’energia, delle telecomunicazioni, dell’informazione, dell’automazione e dell’elettronica, la AEIT promuove il suo convegno annuale con l’intento di rendere permanente la trattazione dei temi che interessano lo sviluppo socio-economico e tecnologico dell’area del Mediterraneo. È una necessità, ma anche un auspicio di quanti, italiani e stranieri, hanno collaborato attivamente al successo del convegno internazionale del 2015.
Inoltre e soprattutto, obiettivo fondamentale che l’AEIT persegue è quello di definire una sede permanente nella quale il mondo internazionale già presente a Napoli nel 2015 attraverso la Lega Araba e i rappresentanti di molti paesi che insistono sull’area del Mediterraneo possano incontrarsi con il mondo industriale e quello universitario per creare opportune collaborazioni.
Particolare attenzione sarà pertanto data alle piccole e medie imprese alle quali si richiede la presenza al Convegno e interventi portatori di esperienza e aspettative. Oltre alle tematiche di interesse economico e sociale, trattate da autorevoli esponenti del mondo istituzionale internazionale, saranno svolte sessioni tecniche aperte a tutti per ricevere i contributi che certamente saranno estremamente utili. Una commissione internazionale assegnerà premi per gli interventi e le memorie più interessanti. Tutti concordano che il mercato dei paesi del Mediterraneo si prospetta di grande interesse e tale può divenire anche quello dell’Europa Orientale: non a caso la prossima Expo avrà luogo in Kazakistan sul tema dell’energia e per tale esposizione l’AEIT intende promuovere opportune iniziative.
È prevista la pubblicazione dei contributi accettati su IEEEXplore e su un numero speciale della rivista AEIT.Il Convegno annuale internazionale AEIT 2016 è organizzato in collaborazione con ensiel e con il supporto delle sezioni di Napoli e di Benevento di AEIT e di IEE Italy Section. (foto: convegno aeit)
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Teatro: Chiudi gli occhi
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 settembre 2016
Roma dal 5 al 9 ottobre (5-8 ottobre ore 21, 6-7 ottobre ore 19 9 ottobre ore 17 Lungotevere Vittorio Gassman (già Lungotevere dei Papareschi) Roma Teatro India Durata spettacolo: 90 minuti, prima dello spettacolo Les vent des amoureux Poema in lingua farsi di Albert Lamorisse recitato in italiano da Patrizia Zappa Mulas Foyer della Sala A 5 e 8 ottobre, ore 19.30 6 e 7 ottobre, ore 17.30 durata: 62 minuti. Tra i successi della passata Stagione, Chiudi gli occhi, spettacolo scritto e diretto da Patrizia Zappa Mulas per raccontare la drammatica vicenda di una vittima che diventa carnefice in una società dominata dalla legge della Shari’a. Una produzione Teatro di Roma, con gli allievi della Scuola di Teatro e Perfezionamento professionale del Teatro di Roma, nell’ambito delle manifestazioni realizzate in occasione del Giubileo della Misericordia.La storia dei protagonisti Ameneh Bahrami e Majid Mohavedi viene ricostruita attraverso lo sguardo di quell’Europa civile e generosa che si confronta con la propria coscienza e con l’incubo della violenza tra i sessi. A Teheran una ragazza accecata dall’acido solforico si appella alla Shari’a e ottiene il diritto di accecare, a sua volta, il suo distruttore. Un delitto finora impunito diventa finalmente reato penale, ma la pena è una tortura di Stato. Il mondo intero s’interroga: è un passo avanti per la civiltà islamica o un ritorno alla barbarie? Così, Chiudi gli occhi mette in scena questo dilemma: sostenere la richiesta di giustizia di Ameneh o fermare la sua mano. Una vicenda complessa in cui la violenza irrazionale che pervade ogni comunità umana getta un’ombra inquietante sul rapporto tra maschi e femmine. Chiudi gli occhi è la cronaca di uno sconcertante caso giudiziario in Iran, di una violenza che genera una catena di mali in cui i due giovani protagonisti palleggiano torti e ragioni, divenendo messaggeri che portano alle orecchie degli spettatori inconcepibili fantasmi iraniani, in un processo dove si perde qualsiasi capacità di giudizio. Affetti, amore, amicizia, valori comuni si rivelano pervasi di competizione, di razzismo, ma anche di ridicole debolezze personali. «Che cosa succede se la vittima si presenta all’improvviso nella posizione del carnefice? – riflette l’autrice e regista di Patrizia Zappa Mulas – E se non si tratta di una vittima singola ma un genere sessuale: che cosa altera l’affacciarsi sulla scena di una figura femminile che reclama il diritto di non essere più sacrificata? Quali recessi profondi della civiltà ne sono toccati? In quasi tutte le società islamiche modernizzate il processo di parificazione importato dall’Occidente ha generato, per reazione, il ripristino violento della sudditanza dei soggetti femminili – l’imposizione del velo, la riduzione delle possibilità di autodeterminazione personale, dei diritti giuridici e civili, ecc. Nelle società occidentali si è tradotta in una strage di donne
soppresse da un familiare che non tollera la perdita del controllo sulla propria femmina (non più inerme). Ci troviamo ogni giorno a fare la conta delle vittime. Le nostre e le loro».
La potenza mitica della vittima si affaccia sulla scena mediatica come uno specchio riflettente, interrogando l’immaginario umano globale: Ameneh e Majid celebrano un rito nel quale la vittima impugna un’arma contro il proprio carnefice “in nome di Dio”. «L’ordine del mondo vacilla, non solo a Teheran, ma in tutta la specie. Attraverso la vicenda giudiziaria di Ameneh abbiamo sbirciato nell’abisso antropologico – continua Patrizia Zappa Mulas – e “raccontare” un dilemma senza soluzione non basta: è necessario “incarnarlo”, entrare nei panni di quella vittima che sta per diventare carnefice e del carnefice che sta per diventare vittima».
Siamo a Barcellona. È il giorno dell’esecuzione a Teheran e i militanti umanitari europei che hanno sostenuto Ameneh per sette anni si trovano costretti a una resa dei conti che culmina in un sacrificio sommario. «Ameneh e Majid sono figure tragiche. I nostri personaggi no: sono maschere di idealisti affannati, creature esposte contro la loro volontà all’enigma di una sofferenza oscena. Il teatro epico si contamina con la commedia grazie alla pressione di una tragedia irrappresentabile. E gli attori sono narratori alle prese con un fantasma tragico che li agita, teneri testimoni che ricavano da questa confusione la loro realtà sul palcoscenico. Noi e loro: si resta sospesi sul confine tra ciò che siamo e ciò che abbiamo desiderio e paura di rappresentare». (foto: chiudi gli occhi)
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Gli effetti delle politiche populiste sugli investimenti
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 settembre 2016
Utilizzando l’indice Palma che misura la divergenza tra il 10% della popolazione che guadagna di più e il 40% della popolazione con il reddito più basso, abbiamo riscontrato una forte correlazione con i bilanci delle banche centrali che hanno stampato moneta. Più aumenta la quantità di moneta in circolazione più l’indice Palma della disuguaglianza tende a crescere. L’indice Palma è anche correlato ai voti dei partiti che approfittano di queste divergenze per proporre soluzioni restrittive sull’afflusso di persone e sui dazi doganali.La correlazione tra base monetaria in espansione e protezionismo è stata già verificata da decenni anche nell’America Latina.In Europa l’ascesa di questi partiti potrebbe elevare il tasso di incertezza e instabilità politica.
La quantità di moneta stampata potrebbe quindi avere un effetto distorsivo alle elezioni verso i partiti non-liberali o meglio “populisti” come definiti da autorevoli politologi.Uno scenario di questo genere potrebbe indurre il mercato a investire verso azioni difensive, inflation linked bonds, metalli preziosi e infrastrutture.Queste classi di attivo potrebbero beneficiare più di ogni altra del mix di politica monetaria espansiva e politica economica.Lo scenario dei primi 8 mesi del 2016 costituito da notevoli afflussi di oro negli ETC ed un debolissimo mercato azionario e obbligazionario ricorda molto lo scenario del 2008. Nonostante i prezzi allettanti credo sia importante tenersi lontano dai titoli finanziari, in particolare dalle banche europee.
Oro: Confermiamo un target price di 1510$ l’oncia a giudicare anche dal prezzo delle società aurifere che hanno multipli su quei livelli.
Petrolio: Rimane l’eccesso di offerta. Riteniamo che sia utile muoversi su un ampio range sul wti da 40$ a 50$ al barile. Riteniamo che le riunioni di Vienna e Algeri dei paesi OPEC non convinceranno i paesi produttori a ridurre l’eccedente produzione di greggio. Al contrario l’Iran sembra intenzionato a continuare a produrre sopra le attese e stimiamo che il break even medio delle società americane che estraggono petrolio dalle rocce scisto sia sceso a 40$ al barile. (fonte: commento di Massimo Siano, Head of Southern Europe per ETF Securities)
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Un universo di Super Eroine con DC Super Hero Girls!
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 settembre 2016
DC Entertainment, Warner Bros. Animation, Warner Bros. Consumer Products e Mattel uniscono le forze per il lancio di DC Super Hero Girls un nuovo ed eccitante universo che fornisce alle ragazze il modo di scoprire il loro vero potenziale, DC Super Hero Girls include la più forte e variegata line-up di personaggi femminili DC Comics, modelli in cui identificarsi in un mondo coinvolgente.
DC Super Hero Girls offre alle ragazze un mondo di Supereroi tutto per loro. DC Super Hero Girls si concentra sui leggendari personaggi femminili della DC Comics durante la loro adolescenza, prima di scoprire i superpoteri che le caratterizzano, Wonder Woman, Supergirl, Batgirl, Harley Quinn, Bumblebee, Poison Ivy, Katana e molte altre. Le supereroine vengono raccontate attraverso trame che esplorano il loro essere adolescenti speciali, le amicizie e il saper gestire gli aspetti fondamentali dell’essere delle supereroine.Mattel Toys è licenziatario master toy per le DC Super Hero Girls, ha collaborato con DC Entertainment e Warner Bros. Animation e Warner Bros Consumer Products nella realizzazione dei contenuti, le attivazioni digitali interattive e ha creato la prima linea di action figure e bambole per bambine, la categoria action figures era principalmente pensata per un pubblico maschile, Mattel ha invece rivisitato le bambole adattandole al fisico atletico tipico dei personaggi DC Comics.Ecco le proposte della linea toys per il Natale 2016 DC Super Hero Girl: Super Hero Girl Assortimento. Questo assortimento di action dolls da 30 cm include tutte le eroine della DC Super Hero: Wonder Woman, la biondissima Super Girl, Bat Girl, Bumble Bee, la pazzerella Harley Queen e la elegante e velenosa Poison Ivy. Ciascuna delle doll riprende i costumi degli eroi originali, mentre gli accessori evidenziano i super poteri caratteristici di ognuna. I numerosi punti di articolazione permettono varietà di movimenti e pose da super eroina! Wonder Woman in azione si presenta con luci e suoni che contribuiscono a mostrare i suoi poteri speciali! Indossa un abito che riprende il costume originale di DC Super Hero con ulteriori dettagli alla moda. La action doll è munita del suo iconico Lazzo della Verità e al braccio porta lo scudo dorato rimovibile dotato di luci che scintillano con grande effetto! Basta premere il pulsante sulla schiena della doll per attivare luci, suoni, frasi e il movimento del braccio verso l’alto! Ogni confezione contiene un piedistallo. A completare il personaggio dell’iconica eroina al femminile per tutte le aspiranti Wonder Woman ecco la riproduzione dello Scudo di Wonder Woman. Wonder Woman non può essere sprovvista del suo scudo…l’arma lancia dischetti fino a 7 metri di distanza, basta premere un bottone per attivare il comando e il lancio dei componenti rotanti. Le bambine possono impugnare lo scudo e divertirsi a sparare i 5 dischi inclusi nella confezione. Grandi contenuti, giochi e intrattenimento sono disponibili sul sito DCSuperHeroGirls.com mentre i contenuti di animazioni sono visibili da Settembre sui canali televisivi Boing e Cartoon Network. La linea toys DC Super Hero Girl completa il divertimento e sarà grande fonte d’ispirazione a tutte le bambine avventurose che sognano grandi imprese e amano il mondo dei super eroi per la prima volta al femminile! (foto: supereroine)
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Sanità allo sbando?
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 settembre 2016
“Siamo allibiti e perplessi e ci chiediamo: ma qualcuno sta governando la sanità italiana?”: è quanto si chiede Claudio Giustozzi, segretario nazionale dell’Associazione Culturale Giuseppe Dossetti: i Valori- Sviluppo e Tutela dei Diritti. “In questi giorni stiamo assistendo ad uno spettacolo indegno per la politica seria. Ogni giorno qualche ministro o sottosegretario dichiara che si taglia la sanità, che si introducono nuovi ticket, che i fondi a favore del SSN devono essere ridimensionati, che l’universalità e gratuità delle cure deve essere messa in discussione. Il giorno dopo – oppure il giorno stesso – altri esponenti del governo affermano l’esatto contrario, contraddicendo le affermazioni del giorno prima, magari attraverso lo stesso intervento stizzito del Primo Ministro Renzi. Sembra di essere nel caos più assoluto”.
In tutta questa ambiguità e mancanza di coordinamento e trasparenza, la vicenda-Lorenzin assume contorni imbarazzanti: “Il ministro Beatrice Lorenzin nelle ultime settimane è stata vittima di scivolate comunicative davvero singolari. Campagne comunicative non efficaci e di profilo basso, errori nei messaggi visivi, contraddizioni nelle scelte, scaricabarile sulle responsabilità, ma con i soldi dei contribuenti tutto è PERMESSO tanto poi vengono recuperati con le nuove ACCISE. Il tutto fa pensare ad una sanità italiana non ben governata, disattenta, non concentrata e senza visione sulla reale situazione sociale, dove sono i nuovi bisogni di salute e le nuove povertà ad reclamare forte di essere ascoltate, in nome dell’art.32. Chi ci potrà tirar fuori da queste paludi decisionali?”. La conclusione di Giustozzi è radicale: “L’Associazione Culturale Giuseppe Dossetti: i Valori- Sviluppo e Tutela dei Diritti si chiede, e lo chiede a tutti quanti stanno lavorando per dar vita ad una nuova governance della sanità: a che gioco stanno giocando i nostri governanti? E soprattutto: per quanto ancora continueranno a non curarsi della salute dei cittadini italiani? Occorre per caso il fallimento tecnico-economico del SSN per correre ai ripari? E a quel punto, chi salverà l’Italia dalla bancarotta in perfetto stile-Grecia? E la Lorenzin continuerà a raccontare tutto e il contrario di tutto ai contribuenti?”
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Peter Greenaway “professore ad honorem” in Arti visive all’Università di Parma
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 settembre 2016
Parma. È stata un affascinante viaggio nella storia dell’arte e della visione, con feconde contaminazioni tra pittura, cinema e teatro, la prima lezione da docente dell’Università di Parma di Peter Greenaway, che oggi in Aula Magna ha ricevuto il titolo di “professore ad honorem” in Arti visive: ulteriore tributo a una carriera straordinaria, capace di lasciare il segno in diversi ambiti e sempre condotta sul filo della sperimentazione, della rottura e della provocazione, con un indiscusso spirito innovatore “L’originalità della carriera artistica di Peter Greenaway sta nella sua magistrale capacità di far dialogare tante diverse espressioni artistiche ed è segnata dalla tensione sperimentale, nella quale la storia dell’arte è sempre stata riferimento costante e fecondo”, ha detto nella sua introduzione il Rettore Loris Borghi, che ha concluso il suo intervento rivolgendosi direttamente al grande artista gallese e facendo riferimento alla Giovanna D’Arco che Saskia Boddeke e Peter Greenaway metteranno in scena fra qualche giorno al Teatro Farnese di Parma, nell’ambito del Festival Verdi 2016: “Credo, caro Maestro, che la presenza di tante persone qui oggi, e in particolare tanti giovani studenti, sia il segno tangibile dell’ammirazione e della profonda stima che la Comunità Accademica parmense desidera dimostrarle, per le sue straordinarie opere che lei ha donato in tutti questi anni al mondo intero, ivi compreso quello che lei sta realizzando proprio in questi giorni a Parma”.
A Michele Guerra, docente di Storia e critica del cinema, è spettata invece la lettura della motivazione del conferimento del titolo di professore ad honorem: “La scelta di insignire Peter Greenaway del titolo di Professore ad honorem dell’Università di Parma in Arti Visive vuole sottolineare quella che è stata, nel corso di oltre cinquant’anni di attività, la capacità di questo artista di mantenere saldo il rapporto tra forme di espressione diverse e di sperimentare continuamente facendo dell’intermedialità e della multimedialità una caratteristica decisiva del suo cinema e della sua arte”, ha spiegato il prof. Guerra. “L’idea di opera d’arte che Greenaway ha portato avanti senza rinunciare ai toni forti della polemica – ha aggiunto – è un’idea che vuole tenere il passo del mondo contemporaneo, che vuole interrogare l’immaginazione umana e la capacità di vedere rinnovando le forme della rappresentazione, nella convinzione che l’artista debba vivere appieno il suo tempo e incidere la carne della contemporaneità, che in questi anni significa, soprattutto, il confronto con le nuove tecnologie”.
Poi la consegna della pergamena di professore ad honorem, appositamente realizzata per l’evento dall’artista Giorgio Tentolini, e la lezione magistrale di Peter Greenaway, intitolata For the Pleasure of the Eye.Lasciata la sede centrale dell’Ateneo, Peter Greenaway è poi andato a visitare il Centro Studi e Archivio della Comunicazione – CSAC dell’Università di Parma all’Abbazia di Valserena.La cerimonia di oggi costituisce il primo dei due eventi che vedono Greenaway protagonista a Parma. Il secondo è appunto fra qualche giorno al Teatro Farnese. Saskia Boddeke e Peter Greenaway sono infatti tra i protagonisti del Festival Verdi 2016, per il quale firmano il debutto al Teatro Farnese di Giovanna d’Arco, primo appuntamento del progetto Maestri al Farnese. I due artisti hanno raccolto la sfida offerta dal Teatro Regio di Parma ai grandi maestri della regia internazionale: l’allestimento di un’opera verdiana al Teatro Farnese, valorizzando i limiti che la conservazione dello spazio museale impone. Giovanna d’Arco debutta nel seicentesco teatro ligneo il 2 ottobre (recite il 9, 15, 20); in scena, Vittoria Yeo (Giovanna), Luciano Ganci (Carlo VII), Vittorio Vitelli (Giacomo), Gabriele Mangione (Delil), Luciano Leoni (Talbot), guidati da Ramon Tebar, per la prima volta al Festival Verdi, alla testa dell’orchestra I Virtuosi Italiani e del Coro del Teatro Regio di Parma, preparato da Martino Faggiani.Per rivedere la cerimonia sul canale You Tube dell’Università di Parma: https://www.youtube.com/watch?v=MM_KQYmHkxc
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“WELCOME”: Un logo per le aziende italiane che favoriscono l’integrazione dei rifugiati
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 settembre 2016
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha presentato presso il Senato della Repubblica, con il patrocinio del Ministero del Lavoro, il progetto “Welcome – working for refugee integration” alla presenza di Luigi Manconi, Presidente della Commissione Diritti Umani del Senato, Luigi Bobba, Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Pierangelo Albini, Direttore Area Lavoro e Welfare di Confindustria. Il progetto permetterà alle aziende che si distingueranno nel favorire l’inserimento professionale dei rifugiati di ricevere dall’UNHCR un riconoscimento formale: un logo che le aziende stesse potranno esporre ed utilizzare nelle loro attività di comunicazione. Il logo “Welcome – working for refugee integration” verrà assegnato annualmente alle imprese che, in base alle proprie possibilità, si saranno distinte per aver effettuato nuove assunzioni di beneficiari di protezione internazionale o comunque avranno favorito il loro concreto inserimento lavorativo e sociale, ed imprese che avranno incoraggiato la nascita di attività di autoimpiego dei beneficiari di protezione internazionale.
“Il settore privato in generale e le singole aziende in particolare, hanno un ruolo cruciale nell’integrazione dei rifugiati.” – ha ricordato Carlotta Sami, Portavoce dell’UNHCR per il Sud Europa – “La loro collaborazione con i diversi attori istituzionali e non che si occupano dell’accoglienza dei beneficiari di protezione internazionale rende possibile realizzare percorsi di integrazione condivisi e partecipativi”.
Le imprese che verranno individuate annualmente aiuteranno l’UNHCR a perseguire l’obiettivo di un modello di società inclusiva, che si adopera per prevenire e combattere xenofobia e razzismo nei confronti di chi è stato costretto ad abbandonare il proprio paese a causa di guerre, conflitti e persecuzioni e ha scelto di ricominciare una nuova vita in Italia.
“Le attività per l’inclusione dei rifugiati possono rappresentare un nuovo orizzonte dell’attività sociale delle aziende e i rifugiati, con le loro competenze ed i loro saperi, possono rappresentare una risorsa per le nostre economie.” Ha concluso la Sami.
Le candidature potranno essere presentate dalle aziende stesse, dai loro dipendenti, dalle associazioni di categoria, dai sindacati, dalle Camere di Commercio, dagli Enti Locali e dalle associazioni o cooperative impegnate nell’assistenza e tutela dei richiedenti e beneficiari di protezione internazionale.
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Ddl Lorenzin, audizione Fofi: sconfezionare farmaci per allestire galenici
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 settembre 2016
La possibilità di sconfezionare farmaci per allestire preparazioni galeniche tagliate su misura per i pazienti, l’aggiornamento del tariffario nazionale dei medicinali magistrali e la revisione della farmacopea ufficiale. Queste le proposte presentate oggi dalla Fofi alla commissione Affari Sociali durante un’audizione alla Camera dei deputati, cui hanno preso parte i vertici di alcune associazioni di professionisti in campo sanitario e Farmindustria nell’ambito dell’esame del disegno di legge C. 3868 Delega al Governo, approvato dal Senato, recante “Deleghe al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali, nonché disposizioni per l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute”.A delineare il quadro delle proposte che la Fofi vorrebbe inserire all’interno del disegno di legge in discussione è il tesoriere della Federazione Mario Giaccone: «Vorremmo vedere l’introduzione della possibilità di sconfezionare i farmaci industriali per allestire preparazioni galeniche: ci sono casi in cui la materia prima è accessibile perché interna a un prodotto industriale ma per esigenze particolari, ad esempio per un bambino con problema vascolare, non ci sono dosaggi minori in commercio. Ora il farmacista ha l’impedimento di togliere la compressa dal blister e modificare il quantitativo di principio attivo, una procedura che agevolerebbe anche il contenimento costi. Inoltre, è necessario l’aggiornamento del tariffario nazionale dei medicinali magistrali allestiti in farmacia perché quello attuale risale al 1993, dunque i prezzi risultano totalmente disallineati con quelli del mercato ed è necessario ridefinirli. La stessa considerazione vale per la revisione della farmacopea ufficiale ai fini di regolarizzare situazioni paradossali e minori che però ci mettono in difficoltà, basta pensare che ci sono sostanze obbligatorie da avere in farmacia che non sono più in commercio come sostanza ma si trovano solo come forma industriale».
In generale, il parere della Federazione sul nuovo disegno di legge è «decisamente positivo – afferma Giaccone – soprattutto per ciò che riguarda le novità introdotte sugli enti vigilati dal Ministero della Salute e quindi anche gli Ordini. La modernizzazione di questi enti non è più rimandabile. È da 60 anni che vengono applicate le stesse norme ed è chiaro che le esigenze e necessità siano mutate nel tempo».Le novità introdotte con la 3867 sono state accolte positivamente anche dal presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi che ha sottolineato come questo disegno di legge rappresenti «uno strumento efficace per preparare il Paese all’attuazione del Regolamento Ue 536/2014 sui clinical trial previsto nel 2018. Se questo disegno di legge verrà applicato in tempi brevi apporterà benefici per la ricerca e per il Paese. Siamo un hub produttivo in Europa e possiamo diventare anche un hub della ricerca clinica – l’accademia italiana è sempre ai primi 3 posti nelle pubblicazioni”. Affinché ciò sia reso possibile, secondo il presidente di Confindustria, in primis è necessario snellire la burocrazia e velocizzare i processi di approvazione in modo da poter competere con altri Paesi. Puntare a evitare duplicazioni tra Aifa e comitati etici – afferma Scaccabarozzi – inoltre, i contenuti standard rendono la burocrazia ancora più lunga e bisogna rivedere normativa sugli studi no profit perché se non possono essere condivisi si rallenta». Aumentare il potenziale arruolamento di studi clinici in Italia permetterebbe anche di «chiamare risorse che sono utili per i pazienti per accedere ai farmaci prima della commercializzazione degli stessi, e sono fonte preziosa di risorse per il Ssn perché per ogni paziente i costi sono a carico delle aziende che sostengono gli studi», conclude Scaccabarozzi.A prendere parte all’audizione con proposte e commenti anche la Federazione nazionale degli ordini dei veterinari italiani (Fnovi), del Consiglio dell’Ordine nazionale dei biologi (Onb), della Società italiana di fisica, della Federazione nazionale dei collegi degli infermieri (Ipasvi) e della Federazione nazionale dei Collegi professionali dei tecnici sanitari di radiologia (Tsrm). (Attilia Burke fonte Farmacista33) (foto: galenici)
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Sabina Guzzanti: come ne venimmo fuori
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 settembre 2016
Barberino di Mugello (Fi) 16 ottobre 2016 ore 21 inaugurazione della stagione al teatro Comunale Corsini viale della repubblica, 3 con lo spettacolo “come ne venimmo fuori” di e con Sabina Guzzanti regia di Giorgio Gallione. Dopo la lunga tournèe della passata stagione e il nuovo impegno televisivo con “TG Porco”, il telegiornale satirico in onda su La7, Sabina Guzzanti torna in teatro per incontrare il pubblico con un monologo satirico esilarante. Uno spettacolo essenziale ed incisivo, nato da approfondite ricerche sul sistema economico post-capitalista o neoliberista su cui l’autrice sta lavorando già da qualche anno. Anche in questo testo, come nei suoi precedenti, l’intento è di affrontare questioni complesse e riflessioni importanti attraverso la comicità e la satira, mettendo il pubblico nella condizione di divertirsi e capire qualcosa in più.
Ci troviamo nel futuro. Un futuro finalmente armonico e civile, dove il denaro è tornato ad essere semplicemente un mezzo. Una donna, SabnaQƒ2, sale sul palco tremolante, emozionata per l’incarico che le è stato affidato. Tocca a lei quest’anno pronunciare il discorso celebrativo sulla fine del periodo storico più buio che l’umanità abbia mai fronteggiato: il periodo che va dal 1990 al 2041, noto a tutti come “il secolo di merda”.
Le celebrazioni della fine del secolo di merda, si svolgono ogni anno perché non si perda la memoria di quanto accadde in quegli anni terribili e si scongiuri il pericolo che la storia possa ripetersi. Il fatto è che dopo tanto tempo, nessuno ha più voglia di arrovellarsi a capire le ragioni che avevano spinto gli uomini e le donne dell’epoca a cadere tanto in basso: frustrazione, ignoranza, miseria, compensate da ore e ore trascorse a litigare su facebook e a guardare programmi demenziali, incapaci di reagire alle innumerevoli angherie a cui venivano continuamente sottoposti. In questo futuro felice, si è diffusa l’idea che gli esseri umani vissuti nel secolo di merda fossero semplicemente degli emeriti imbecilli e che studiarli sia una perdita di tempo. Per confutare questa spiegazione sbrigativa, SabnaQƒ2 ha invece preparato una ricerca accurata: ha esaminato la televisione dell’epoca, i suoi leader, le convinzioni economiche e politiche, i passaggi storici nodali: per restituirci una imperdibile conferenza spettacolo sull’attualità politica e sociale, anche attraverso l’interpretazione di una galleria di personaggi contemporanei… consentendo agli spettatori di farsi belle risate, salutari e liberatorie! Biglietti intero € 16,00 – ridotto € 14,00 (foto: come ne venimmo fuori)
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Commemorazione Piero Calamandrei
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 settembre 2016
Torino martedì 4 ottobre alle 18 a Palazzo Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino, in via Maria Vittoria 12 Il Centro Culturale Mario Pannunzio ricorderà Piero Calamandrei con un convegno. Sessant’anni fa, il 27 settembre 1956, moriva Piero Calamandrei, uno tra i più insigni giuristi italiani del Novecento, eletto alla Costituente nelle liste del Partito d’Azione, fondatore della rivista “Il Ponte”, scrittore prolifico e affascinante non solo sui temi professionali e politici affrontati con passione e ironia (ad esempio in “Chiarezza nella Costituzione”, del 1947, riproposto qualche anno fa con un’introduzione del compianto Presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi), ma anche in scritti letterari e autobiografici. Quella di Calamandrei è una figura ricca, complessa, anche controversa, difficilmente classificabile nel panorama di oggi.
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Vaccini: Acoi, grave proiezione di Vaxxed al Senato
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 settembre 2016
“E’ grave e pericolosa la divulgazione, per di più in una sede istituzionale, di un film palesemente antiscientifico che cavalca teorie supportate da dati fraudolenti per le quali l’autore è stato radiato dall’ordine dei medici. I vaccini hanno svolto e continuano a svolgere una funzione medica e sociale insostituibile. Proprio grazie ai vaccini sono state sconfitte malattie gravissime ed invalidanti. Le campagne contro la vaccinazione, con il loro substrato di populismi antiscientifici, possono avere effetti devastanti sulla salute pubblica. Società scientifiche ed istituzioni hanno il dovere di contrastare la diffusioni di tutte le credenze diffuse da moderni stregoni senza scrupoli che approfittano della buona fede e anche dell’ignoranza di alcune persone”. Lo afferma il vice-presidente dell’Acoi (Associazione Chirurghi ospedalieri Italiani) Pierluigi Marini commentando l’annunciata proiezione, il 4 ottobre, del film ‘Vaxxed – from cover up to catastrophe’ promossa dal senatore Bartolomeo Pepe.
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La rivoluzione della eHealth per la salute del futuro
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 settembre 2016
Dublino. La rivoluzione digitale sta cambiando radicalmente il mondo della salute. La disponibilità di nuove soluzioni informatiche, trasmissione di dati digitali, applicazioni per smartphone ha un forte impatto sulla vita di medici e pazienti, modificando le loro abitudini sociali e di comunicazione. Una rivoluzione digitale che è stata al centro del congresso dal titolo “eHealth in revolution”, che si è appena concluso a Dublino, Irlanda. Tre giornate di relazioni e dibattiti organizzati da Heartbeat Trust, un servizio di ricerca e clinica per la prevenzione e il trattamento dello scompenso cardiaco che opera in Irlanda, con il supporto della Fondazione Internazionale Menarini.
«Il settore dell’informatizzazione e della comunicazione tecnologica ha la capacità di rivoluzionare l’assistenza sanitaria a livello mondiale» spiega Ken McDonald, fondatore dell’Heartbeat Trust, cardiologo al St. Vincent’s University Hospital di Dublino e presidente del congresso. «Una larga percentuale di pazienti oggi può essere trattata a domicilio avendo accesso a un’assistenza medica specialistica grazie a sistemi di telecomunicazione. Il congresso è stato un’occasione di confronto e condivisione riguardo ai miglioramenti innovativi e rivoluzionari nella eHealth. Per raggiungere questi obiettivi è necessario il coinvolgimento di diverse figure professionali: medici, amministratori della sanità, informatici, governo e industria».
Una recente indagine europea ha mostrato come sei cittadini europei su dieci utilizzino Internet per ottenere informazioni riguardanti la salute, e allo stesso tempo governi, istituzioni, associazioni mediche e fornitori di salute si stanno impegnando per trovare nuovi strumenti utili nella gestione della salute dei cittadini.
«Gli esempi di applicazione del consulto virtuale sono diversi» prosegue McDonald. «Heartbeat Trust ha avviato da un anno e mezzo un servizio di consulto a distanza tra medici e pazienti. Il servizio ha determinato una riduzione dell’80 per cento dei ricoveri ospedalieri, ma è anche diminuita la necessità di spostamenti per visite in ambulatorio per i pazienti e i loro familiari».
Naturalmente Ia eHealth non ha applicazioni soltanto nella cardiologia, ma per molte patologie croniche che richiedono un controllo continuo. «Da questo punto di vista le malattie respiratorie rappresentano un esempio ideale di come la eHealth cambierà il modo di fare medicina» commenta Seamas Donnelly, del Trinity College di Dublino. «Potremo infatti controllare tempestivamente gli episodi di peggioramento e soprattutto verificare se i pazienti hanno capito come usare gli inalatori utilizzati per fare in modo che il farmaco raggiunga i polmoni e soprattutto se stanno seguendo la terapia. Nelle malattie respiratorie, come in molte patologie croniche, i pazienti tendono nel tempo ad abbandonare le terapie, oppure a dimenticarsi di assumerle. Avere a disposizione uno strumento che aiuti a distanza a controllare il paziente può essere d’aiuto per migliorare la sua condizione di salute».
L’informatica e la trasmissione di dati possono essere utili anche per la diagnosi e il monitoraggio dei pazienti come sottolineato da Alan Maisel, dell’University of California di San Diego, Stati Uniti. «Lo stato di salute di un paziente può essere monitorato sulla base di parametri molecolari e dinamici, nonché biomarcatori efficaci per la diagnosi precoce, la prognosi, il trattamento personalizzato e la progressione della malattia. Per esempio, i peptidi natriuretici atriali, ormoni prodotti principalmente dal miocardio ventricolare del cuore, in futuro potranno essere utilizzati per la prevenzione dello scompenso cardiaco con uno screening dei pazienti a rischio. E ancora, i livelli di troponina, un complesso proteico presente specialmente nel tessuto muscolare, potranno segnalare lo sviluppo e la progressione di un infarto. Tutti dati che monitorati a distanza, inviati ai laboratori, gestiti in banche dati informatiche potranno aiutare i medici a prevenire e controllare diverse patologie».
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Ateneo Pontificio Regina Apostolorum:il Cardinale Gerhard Ludwig Müller presente all’inaugurazione dell’anno accademico
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 settembre 2016
Roma 3 ottobre alle ore 10, si celebra l’inaugurazione dell’anno accademico 2016- 2017 con la Relatio Inauguralis del Rettore Magnifico P. Jesús Villagrasa L.C. e a seguire la Lectio Magistralis del S.E. Rev. il Card. Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, dal tema “Vivere l’Anno della misericordia con Maria”. Presente alla cerimonia il Gran Cancelliere dell’Ateneo e Direttore Generale della Congregazione dei Legionari di Cristo, P. Eduardo Robles- Gil, L.C., e altre autorità accademiche e civili di Roma. Anche per l’anno 2016-2017 il Regina Apostolorum, rinnova il suo impegno nel formare apostoli, leader cristiani, al servizio della società e a promuovere lo studio e la ricerca. Allo stesso tempo l’Ateneo si propone di continuare a sviluppare la sua “terza missione” favorendo la valorizzazione della conoscenza e cercando un contributo concreto allo sviluppo spirituale, economico, sociale e culturale della società. Questo lo fa promovendo il dialogo e la comunicazione con la cultura.
In quanto ateneo pontificio il “servizio”, si traduce in primo luogo come servizio alla Chiesa e alla sua missione in favore dell’uomo, facendo sì che questa diventi proprio quella “Chiesa in uscita”, di cui parla Papa Francesco (cf. Evangelii gaudium 20-24), rimarcando la dimensione sociale e culturale dell’evangelizzazione.
Per questa ragione l’Ateneo propone una variegata offerta formativa tra cui: corsi per i formatori di seminaristi, per sacerdoti e religiose; corsi che incentivino il dialogo interreligioso ed tra le novità va annoverato il corso di Omiletica organizzato dalla facoltà di Teologia. Mentre la facoltà di Bioetica ha programmato per luglio 2017 il corso estivo “Medicalizzazione nella sessualità”. L’Istituto di Studi Superiori sulla Donna propone invece la prima edizione del “Master di 1° livello in “Corpo, Relazioni e Genere: Psicologia e Diritto a Confronto” che partirà a febbraio 2017.
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LuganoMusica: Maurizio Pollini per il primo recital della stagione
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 settembre 2016
Lugano mercoledì 5 ottobre alle ore 20.30 al LAC primo récital della nuova stagione di LuganoMusica con un appuntamento attesissimo: ospite d’onore è infatti Maurizio Pollini, universalmente riconosciuto come il più grande pianista italiano vivente e come uno dei maggiori di tutti i tempi.Il programma accosta tre grandi amori musicali dell’artista, Schoenberg, Chopin e Debussy, e rispecchia pienamente il percorso di indagine musicale da lui compiuto negli anni. In apertura, i Sei piccoli pezzi op. 19 di Arnold Schoenberg, pubblicati nel 1913, folgoranti miniature in cui l’autore sperimenta il linguaggio atonale in una dimensione di estrema concentrazione. Da sempre Pollini è uno degli interpreti di riferimento della musica pianistica di Schoenberg, a lui congeniale per il rigore formale e la lucidità espressiva. Non poteva poi mancare Chopin, protagonista di tanti concerti di Pollini. Chopin è, insieme a Beethoven, uno dei cardini della produzione discografica dell’artista, premiata con riconoscimenti prestigiosi quali Echo Klassik, Choc de la Musique, Diapason d’Or, Grammy Award, Disco d’Oro. La sua incisione dei Notturni è segnalata dalla Nielsen tra i cento CD più venduti nella musica pop: un record straordinario per un artista classico. A Lugano il maestro milanese eseguirà Due notturni op. 27, la Ballata n. 4 in fa minore op. 52, la Berceuse in re bemolle maggiore op. 57 e lo Scherzo n. 1 in si minore op. 20. Lavori che incarnano aspetti diversi della poetica del compositore polacco, dall’intimismo sognante al più puro virtuosismo. Il récital si chiuderà con un autore cui il maestro si è accostato soprattutto negli ultimi anni, Claude Debussy: Pollini presenterà integralmente il Secondo Libro dei Preludi, edito nello stesso anno dell’op. 19 di Schoenberg ed emblema di una sensibilità opposta rispetto a quella espressionista dell’autore austriaco. Il pianoforte di Debussy è uno strumento dalle morbide possibilità timbriche, la cui tastiera è esplorata con liquida duttilità. (foto: pollini)
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