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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 107

Alfano fa solo “propaganda”?

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 settembre 2016

alfano“Non ci abitueremo mai al candore con cui Angelino Alfano mente clamorosamente in tema di sicurezza e, soprattutto, in tema di Poliziotti e altre Forze dell’Ordine. Ancora una volta ieri abbiamo letto le sue menzogne e di presunti turn over sbloccati, di investimenti per le dotazioni e le risorse delle Forze dell’Ordine, di ‘strumenti particolari’ che qualcuno secondo lui ci invidia, di sicurezza percepita che è talmente ‘alle stelle’ da aver incentivato il turismo! Pura propaganda di regime. Eppure, una bugia ripetuta all’infinito finisce per essere percepita come verità, ma questo non è accettabile quando in ballo c’è il diritto alla sicurezza dei cittadini, nonché le sorti e la stessa dignità degli Operatori del Comparto. Ecco perché sarebbe giusto ed onesto che Alfano si confrontasse pubblicamente su certi temi con chi può smentirlo e non ha paura di farlo per asservimento politico o per qualsiasi altra convenienza, come accade purtroppo nel caso di altri colleghi. Quando Alfano risponderà pubblicamente a ciò che noi siamo in grado di dire in tema di sicurezza, di condizioni del Comparto e dei suoi Appartenenti, allora i cittadini sapranno a chi poter credere. Intano non fanno altro che credere ai loro sentimenti di abbandono e di paura dovuta al fatto di sentire lo Stato lontano dai loro veri bisogni e dalle loro reali necessità,come testimoniano chiaramente le continue proteste di piazza”.
Questo il commento di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, ad alcuni passaggi sul tema della sicurezza dell’intervista al Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, pubblicata ieri da Il Tempo.
“La realtà sotto gli occhi di tutti, purtroppo, è ben altra – insiste Maccari -. E’ fatta di carenze gravissime e di disfunzioni che ancora ci assillano e non ci consentono di stare accanto ai cittadini come vorremmo e come potremmo. Gli Operatori di Polizia fanno tutto ciò che è nelle loro possibilità con sacrifici ed investimenti del tutto personali, ma combattono con la mancanza di strumenti minimi di tutela, come può essere un banale spray antiaggressione in libera vendita da anni, o un ancor più banale gps che non obblighi i reparti anticrimine ad accorrere sui luoghi di servizio con l’ausilio dei propri telefoni privati per raggiungere l’obiettivo o altrimenti a chiedere indicazioni ai passanti, e la lista degli altri esempi che potrei fare è davvero molto molto lunga. I colleghi che lasciano il servizio sono tuttora rimpiazzati con un numero pari alla metà, visto che il turn over è fermo al 51%, e quelli in servizio si trovano a dover affrontare criminali di ogni risma in qualsivoglia circostanza ad un’età che li dovrebbe vedere al massimo impiegati dietro a una scrivania a dare il loro prezioso contributo di esperienza ma certo non di più. La sicurezza percepita dalla gente non ha mai conosciuto una soglia così bassa, e non è un caso se non facciamo che leggere titoli che parlano di gente perbene finita nei guai nel disperato tentativo di difendersi da sola da una delinquenza sempre più sfrontata e violenta che gli invade le case e la vita, per non parlare di quella che reagisce esasperata a problemi come l’immigrazione incontrollata che sono gestiti in maniera assolutamente dilettantistica. L’addestramento, le dotazioni e soprattutto gli strumenti di tutela e di garanzia degli Appartenenti alle Forze dell’Ordine su cui possono contare i colleghi all’estero ci fanno impallidire dalla vergogna e dall’invidia, perché in Italia non abbiamo neppure una tutela legale e quando finiamo nei guai, come accade spesso per via dell’ovvia e scontata volontà di tutti di vendicarsi o di farci del male, dobbiamo arrangiarci da soli e persino quando veniamo assolti ci vediamo pignorare la casa per le spese in attesa che qualcuno si degni di rifonderci anche solo un misera cifra. In Italia ancora non abbiamo protocolli operativi e neppure norme specifiche che garantiscano la dignità e la serietà del lavoro che svolgiamo, ma anzi dobbiamo fare i conti con le continue ‘pugnalate’ che ci riserva un sistema in cui veniamo trattati come servi invece che come Servitori, ed ogni occasione è buona per criminalizzarci e tentare di punirci a prescindere o limitare ogni diritto e ogni libertà delle persone che stano dentro alla divisa”. “Caro Alfano – conclude il Segretario Generale del Coisp -, l’unica cosa che veramente il mondo ci invidia sono gli uomini e le donne che appartengono alle Forze dell’Ordine e che hanno una storia, una volontà, una tenacia, un senso del dovere e del sacrificio che non ha pari. I risultati che arrivano puntuali, la lotta incontrastata al crimine, la prevenzione di cui tanti politici ottusi si riempiono la bocca senza sapere cosa costa, dipendono unicamente dal valore di quegli uomini e quelle donne. Quelli cui non si fa altro che continuare a mentire ma che ormai hanno ben capito come stanno le cose”.

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