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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Festival Paisiello

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 novembre 2016

paisielloRoma. Da lunedì 7 novembre a giovedì 10 nella splendida Sala Accademica del Conservatorio di Santa Cecilia (via dei Greci 18) si svolgerà il Festival Paisiello, per celebrare il bicentenario della morte di uno dei massimi compositori del Settecento.gli eventi sono ad ingresso libero.
Si inizia lunedì 7 novembre alle 15.30 con una conversazione su Paisiello, a cui parteciperanno musicologi del Conservatorio romano e delle Università di Bari e di Roma “Sapienza”. Ogni giorno alle 18.00 si svolgerà un concerto. Lunedì 7 e martedì 8 sono in programma Sonate, Capricci e Rondò per strumenti a tastiera e Quartetti per archi e per flauto e archi. Mercoledì e giovedì sarà la volta dei Concerti per pianoforte, a cui verranno accostate le Variazioni su temi di Paisiello scritte da Mozart e Beethoven, che furono grandi ammiratori del compositore italiano, come d’altronde lo erano tutti i suoi contemporanei. Poiché all’epoca di Paisiello le musiche per strumento a tastiera erano eseguite indifferentemente sul clavicembalo, sul fortepiano e sul pianoforte, si è deciso in questa occasione di alternare i tre strumenti, offrendo così la possibilità di formarsi un’idea precisa delle loro diverse sonorità.
Gli esecutori saranno gli studenti dei corsi superiori del Conservatorio “Santa Cecilia”, preparati dai loro professori. L’unico docente a intervenire direttamente sarà il M° Rinaldo Muratori, che dirigerà l’orchestra.
Nato a Taranto e formatosi a Napoli, Giovanni Paisiello è stato a lungo ricordato quasi esclusiavmente per l’aneddoto secondo cui il clamoroso fiasco della prima del “Barbiere di Siviglia” di Rossini fu dovuto agli ammiratori di Paisiello, che non potevano dimenticare l’omonima opera composta dal loro beniamino. Questa storiella è probabilmente falsa, mentre è verissimo che Paisiello fu uno dei compositori più illustri della storia della musica europea, conteso non solo dai re di Napoli – i Borbone prima e Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat poi – ma da tutti i grandi sovrani d’Europa, dalla zarina Caterina II di Russia all’imperatore d’Austria e a Napoleone Bonaparte, che ricorse a lui come l’unico musicista all’altezza di scrivergli le musiche per la sua grandiosa cerimonia d’incoronazione ad imperatore dei francesi. (foto: paisiello)

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