Roma Questo pomeriggio i militanti di Azione Studentesca Roma hanno fatto irruzione nelle stazione Termini lanciando alcuni volantini che recitano lo slogan ‘’ATAC NUN TE REGGO PIÙ’’. «La nostra azione simbolica – rivendicano gli organizzatori – è mirata a contestare l’inefficienza del servizio di trasporto pubblico romano, tutti i giorni abbiamo a che fare con gli stessi problemi: autobus strapieni, mezzi di trasporto sporchi e vecchi e il continuo guasto e ritardo della metropolitana. Inoltre – concludono – è inaccettabile lo sproporzionato prezzo degli abbonamenti, in un’epoca di crisi economica chiediamo che l’abbonamento per noi studenti abbia un prezzo modico».
Archive for 15 dicembre 2016
Blitz di Azione Studentesca Roma alla Stazione Termini: “Atac nun te reggo più!”
Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2016
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Stop inciting fear and hatred of migrants and refugees, urge MEPs
Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2016
EU member states should “refrain from inciting fear and hatred among their citizens towards migrants and asylum-seekers for political gain”, MEPs say in a resolution on the situation of fundamental rights in the EU, passed on Tuesday. “The European Union should not just deal with societal, legal and economic problems. The EU must also deal with the issue of fundamental rights and should set a good example”, said rapporteur József Nagy (EPP, SK).The resolution addresses key fundamental rights challenges in the EU in 2015, notably in the fields of migration, protection of children and online threats. It was passed by 456 votes to 138, with 104 abstentions. The rights to free movement and life-saving abortion are also stressed.MEPs deplore the “increasing levels of hate speech from within certain institutions, political parties and media” and expect the EU to set an example of opposing hate speech within its institutions.Member states should also step up their efforts to promote “European values, tolerance and a sense of community, without stigmatisation” to prevent radicalisation and violent extremism while developing positive information campaigns to help citizens view integration in a better way, says the text.
Vulnerable groups, in particular children on their own, should be identified as soon as possible, say MEPs. They call on member states to strengthen guardianship systems for unaccompanied children and encourage them to keep families together.Citing a Europol report that at least 10,000 unaccompanied refugee and migrant children went missing in the EU in 2015, MEPs call on member states to register and identify children in a child-friendly way to prevent their disappearance. They also recommend reinforcing existing tools for tracing missing children, such as the European hotlines.
To counter risks that children face on the internet, such as sexual exploitation, child pornography or cyber-bullying, MEPs ask that Europol and Eurojust be given appropriate resources to identify victims, fight networks of abusers and accelerate the referral of child abuse material. They also call for awareness-raising campaigns and school programmes to teach children about potential risks related to the internet and call for further cooperation between the public and private sectors to this end. MEPs also stress the challenge presented by the implications of widespread internet use and the need to consider the impact of new technologies, such as drones, on fundamental rights and privacy.
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Al Teatro Prati debutta la commedia “Può succedere di tutto”
Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2016
Roma dal 16 dicembre 2016 al 29 gennaio 2017 Teatro Prati Via degli Scipioni 98 dal Martedì al Venerdì: ore 21.00 Sabato: ore 17.30 e 21.00. Domenica e festivi: ore 17.30 (ultimo spettacolo della stagione domenica ore 18.00) 1°Giovedì di ogni spettacolo: anche ore 17.30 Biglietti: Dal Martedì al Venerdì prezzo unico: 15 € Sabato spettacolo pomeridiano: 25 € Sabato spettacolo pomeridiano ridotto (under 12 – over 65): 20 € Sabato spettacolo serale e Domenica spettacolo pomeridiano: 25 €. Ogni giorno siamo tutti impegnati a fare progetti, dalle questioni d’amore alle nuove opportunità di lavoro, dalle mete per le vacanze ai sogni nel cassetto, ma nella vita proprio quando meno te lo aspetti “Può succedere di tutto”. Lo sa bene Fabio Gravina, autore dell’omonima commedia in due atti, che dal 16 dicembre al 29 gennaio sarà anche protagonista sul palco del teatro Prati insieme alla sua compagnia: Annachiara Mantovani, Federica Colucci,
Gianni Franco, Bruno Governale, Patrizia Santamaria, Tito Manganelli. La storia ruota attorno alle vicende di una coppia ben assortita: Giuseppe, geometra romantico e fatalista, e Giuditta, casalinga razionale e concreta, che crescono la loro unica figlia, Lucia, con sacrifici e amore quando la “piccola” torna a casa incinta di un milanese benestante e… sposato! Cosa fare? Il geometra spera nell’eredità di una vecchia zia con cui potrebbe sanare i suoi (molti) debiti e pensare anche alla piccola di casa, che sogna invece ad occhi aperti. Ma tanti altri personaggi intervengono a complicare una situazione già precaria: Nicola, un avvocato in subaffitto e semi alcolizzato; Antonio Caputo, un vedovo rancoroso e inquietante; due gemelli (Polifemo e Alicanto) che tutti preferiremmo avere come amici e non come nemici! E per ultima, non per importanza, la sprezzante Signora Giacovazzi da Milano. Una girandola di emozioni, sorrisi, gag e colpi di scena per l’ennesima grande prova di Gravina, che in questa occasione si interroga sull’importanza dei rapporti interumani e sul valore della vita in sé, rivelandosi ad un tempo sconcertante, attualissima e assolutamente originale. E a fine spettacolo un fuori programma per l’affezionato pubblico di questo storico teatro in via degli Scipioni: in vista delle festività natalizie e dell’imminente nuovo anno quale occasione migliorare per uno sguardo agli astri? Sarà proprio un esperto di astrologia a spiegare, segno per segno, cosa accadrà nel 2017…senza dimenticare che “Può succedere di tutto”! (foto: FullSizeRender)
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Il Prof. Flavio Caroli presenta il Suo ultimo libro
Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2016
Bologna Venerdì 16 dicembre alle ore 17.30 presso l’Aula Absidale di Santa Lucia (Via Dè Chiari, 25) si terrà la presentazione dell’ultimo libro, in collaborazione con l’Università di Bologna, del Prof. Flavio Caroli: Il Museo dei capricci – 200 quadri da rubare (Electa editore). Introduce il Prof. Fabio Roversi-Monaco. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. La passione per l’arte di Flavio Caroli, raccontata in tv per undici anni nella trasmissione Che tempo che fa, diventa un libro che raccoglie e illustra, in un museo strutturato in trenta sale tematiche, 200 capolavori da rubare, la collezione ideale di un amico immaginario, soprannominato “l’Innamorato”.
Un viaggio appassionante e coinvolgente attraverso moltissimi capolavori della pittura, idealmente raccolti in un museo e suddivisi per tematiche. Ci si muove tra erotismo e misteri dell’arte, cibo e amore, arte e cinema, stagioni e scorrere del tempo in stanze immaginate e magnifiche. Una carrellata di oltre 200 immagini di capolavori “da rubare” esaustivamente raccontati al lettore dal professor Caroli con il consueto rigore scientifico e l’innata capacità divulgativa.Ad accompagnare la presentazione del libro del Prof Caroli sarà la voce recitante di Rossana Valier.
Flavio Caroli è ordinario di Storia dell’arte moderna presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche, tra cui il “Corriere della Sera” e “Il Sole 24 Ore”, e con numerose riviste di storia dell’arte italiane e straniere. Ha pubblicato numerosi libri tra i quali segnaliamo: Trentasette, Tutti i volti dell’arte, Il volto di Gesù, Il volto e l’anima della natura, Il volto dell’amore, Il volto dell’Occidente, Voyeur. I segreti di uno sguardo, Con gli occhi dei maestri. (foto: flavio caroli)
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Concerti dell’Orchestra Mozart, l’ultima grande orchestra creata da Claudio Abbado
Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2016
Due concerti imperdibili, uno a Bologna, Teatro Manzoni, il 6 gennaio e l’altro – unica tappa internazionale – l’8 gennaio 2017 alle ore 17 a Lugano, nella moderna sede del LAC, nell’ambito di LuganoMusica. I musicisti dell’Orchestra Mozart – una realtà unica nel panorama italiano, conosciuta in Europa per l’eccellenza delle sue produzioni e dei suoi musicisti – hanno infatti deciso di riunirsi e suonare di nuovo insieme e hanno chiesto nientemeno che a Bernard Haitink, che aveva diretto l’ultimo concerto dell’Orchestra, di essere alla loro guida per i primi concerti della loro nuova era.Il programma non è stato scelto a caso: oltre a Ludwig van Beethoven (Ouverture da Egmont op. 84 e Concerto per violino e orchestra in Re maggiore op. 61), verrà infatti eseguita la Sinfonia n. 3 in Mi bemolle maggiore op. 97 “Renana” di Robert Schumann, che era una delle preferite di Claudio Abbado.
Per Lugano, in particolare, la sua esecuzione significa la conclusione dei due concerti dedicati a Schumann che lo stesso Haitink aveva diretto al LAC nel novembre del 2015.Ospite del concerto in qualità di solista sarà la violinista Isabelle Faust che suonerà il concerto di Beethoven. Quella a Lugano, in particolare, sarà una giornata interamente dedicata all’Orchestra Mozart: la mattina di domenica 8 gennaio alle ore 11.00, infatti, nella Hall del LAC i solisti dell’Orchestra Mozart si esibiranno in un concerto aperto a tutti: una sorta di “aperitivo” in vista del concerto pomeridiano. In programma “Quartetto per oboe ed archi in fa maggiore K 370” di Wolfgang Amadeus Mozart e “Souvenir de Florence per sestetto d’archi in re minore op. 70” di Petr Ilic Cajkovskij.
L’Orchestra Mozart rinasce come progetto speciale per i 350 anni dell’Accademia Filarmonica di Bologna, ente promotore del progetto fin dalla sua creazione: un caso unico nell’esperienza culturale italiana, quello di un’orchestra d’eccellenza che torna in attività, specie considerando la crisi che investe oggi il mondo della cultura. La Mozart torna soprattutto per volere degli stessi musicisti che la compongono, intenzionati a riportare in vita quel grande suono che ha incantato il pubblico in dieci anni di attività.
Un’orchestra dalla forte vocazione internazionale, perché composta per metà da musicisti provenienti da tutto il mondo e perché ha suonato nelle più grandi sale da concerto d’Europa, che è e vuole rimanere italiana. L’anima della Mozart, infatti, è bolognese ed è da Bologna che partiranno i prossimi progetti e le prossime produzioni, che sono già in fase di programmazione. Le nuove attività punteranno sulla ricerca di nuovi partner artistici internazionali, sull’alta formazione e la valorizzazione dei giovani talenti, su nuove strategie di coinvolgimento diretto del pubblico. A gennaio salirà sul palco una compagine con un’età media di 36 anni e con ben 21 musicisti provenienti dall’Accademia dell’Orchestra Mozart, vivaio di talenti voluto da Abbado per dare ai giovani musicisti l’opportunità di incontrare grandi maestri e permettere un passaggio di esperienza e conoscenza tra artisti di generazioni diverse. Questo organico è sicuramente fra i più giovani e freschi del panorama europeo, pur coinvolgendo musicisti già affermati presso altre importanti orchestre. (foto: Bernand Haitink, Isabelle_Faust)
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Stati Generali della Cultura
Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2016
Roma 20 dicembre 2016 a partire dalle ore 9.00 si terrà a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia una nuova edizione degli Stati Generali della Cultura, “La nuova economia dell’arte e della musica”, evento in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Poste Italiane.Focus di questa quinta edizione sarà l’Art Bonus, introdotto nel 2014 per incentivare il mecenatismo e le donazioni a sostegno della cultura e dello spettacolo beneficiando di un credito d’imposta. L’Art Bonus nel 2015 è stato esteso a sostegno anche dei Teatri di Tradizione e delle Fondazioni Lirico Sinfoniche.Ed è proprio il settore musicale a cui è dedicata questa quinta edizione, in cui si prenderanno in considerazione le iniziative a sostegno delle fondazioni lirico sinfoniche e dei teatri di tradizione, e i nuovi modelli di gestione di queste realtà culturali. Protagonista quindi la cultura musicale, la sua valorizzazione e la sua divulgazione, soprattutto verso i più giovani. A questo proposito si parlerà di Bonus Cultura 18 anni e delle potenzialità insite in queste leve di incentivazione alla autoformazione culturale.
Sono previsti interventi dei più importanti esponenti della politica, dell’arte e dell’economia della cultura. Interverrà il ministro Dario Franceschini (Mibact), il presidente del Gruppo 24 ORE Giorgio Fossa e il direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano.
Armando Massarenti, Responsabile della Domenica Il Sole 24 Ore e Pierluigi Sacco, Professore di Economia della Cultura allo IULM, riepilogheranno i risultati raggiunti in cinque anni di Manifesto della Cultura e l’impatto che questa iniziativa ha avuto sul sistema culturale-economico italiano.Di Art bonus, buon mecenatismo e di una nuova economia della cultura basata sempre di più sul concorso pubblico-privato se ne parlerà con Paolo Astaldi presidente Astaldi, Luca Bergamo Assessore alla Crescita culturale del Comune di Roma, Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tiziano Onesti, Presidente di Trenitalia.
Per il mondo dei teatri di tradizione e delle fondazioni lirico sinfoniche interverranno nella seconda parte della mattinata Cristiano Chiarot, Sovrintendente della Fondazione Teatro La Fenice e Presidente ANFOLS, Michele Dall’Ongaro, Presidente e Sovrintendente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Carlo Fuortes, Sovrintendente Fondazione Teatro dell’Opera di Roma e Commissario Straordinario della Fondazione Arena di Verona, Alexander Pereira, Sovrintendente della Fondazione Teatro alla Scala e Rosanna Purchia, Sovrintendente della Fondazione di San Carlo. Concluderà la giornata la sessione dedicata al Bonus Cultura 18 anni, con l’intervento di Guido Guerzoni, Docente Ricercatore del Dipartimento di Analisi delle Politiche e Management Pubblico dell’Università Bocconi e l’intervento di Severino Salvemini, Professore di Organizzazione aziendale all’Università Bocconi di Milano. La moderazione dei lavori sarà a cura di Sebastiano Barisoni, Vice Direttore di Radio 24. Il convegno sarà preceduto da una introduzione musicale a cura di JuniOrchestra Kids dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diretta dal Dir. Simone Genuini. (foto: auditorium parco della musica)
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Congresso Nazionale Anief
Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2016
Roma Sabato 17 e Domenica 18 dicembre 2016 HILTON – ROME AIRPORT Via A. Ferrarin, 2 – Fiumicino. Finalmente al Miur arriva un ministro in grado di dialogare con i lavoratori di Scuola e Università e i loro rappresentanti sindacali: dopo un lungo periodo, durante il quale a Viale Trastevere si sono succeduti professori universitari e rettori, attraverso il nuovo esecutivo approda alla guida del Dicastero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la vice presidente del Senato Valeria Fedeli: visti i suoi trascorsi sindacali, si presume che possa detenere quella sensibilità e volontà di dialogo con le parti sociali mancate al suo predecessore.Non può essere un caso che la nuova titolare del Miur sia subentrata alla senatrice Stefania Giannini, unico ministro del Governo Renzi escluso dal nuovo esecutivo: “il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, avrebbe spezzato una lancia in suo favore, ma l’ex premier è stato irremovibile: imputa a lei il fallimento della riforma e i tanti voti persi”, ha scritto significativamente oggi Il Corriere della Sera. Chi ha guidato il Governo sino a pochi giorni fa, sa bene, dunque, che per la Scuola si è agito male e non si è dato ascolto a chi la scuola la vive ogni giorno.Il sindacato Anief rivolge i migliori auguri di buon lavoro al nuovo ministro Fedeli, auspicando che sappia davvero intervenire laddove il Governo uscente ha clamorosamente fallito: sulla riforma, la Legge 107/15, che introducendo un discutibilissimo “merito”, rivolto a pochi, ha dimenticato che gli stipendi del personale scolastico sono fermi dal 2009 e superati ormai pure dall’inflazione di quasi 20 punti percentuali; sulla precarizzazione di tutti i lavoratori della scuola, compresi quelli di ruolo, derivante dalle mobilità territoriali su ambiti e non più su istituti scolastici; sulla chiamata diretta dei docenti, che ha introdotto una logica selettiva aziendalista all’interno di un comparto da sempre e giustamente governato dalla scelta del personale in base a titoli e anzianità di servizio; sui concorsi, per i quali è stata adottata una logica preselettiva inadeguata e su cui persistono problemi organizzativi e lungaggini insopportabili per l’attivazione delle nuove selezioni per Dirigenti scolastici, Dsga e Coordinatori amministrativi.Docenti, Ata, dirigenti hanno tentato sino all’ultimo di opporsi a questo modus operandi, autoritario e privo, persino, di alcun consenso dell’opinione pubblica: il Governo Renzi sarà ricordato, infatti, oltre che per una riforma mal pensata e peggio ancora realizzata, anche per essere riuscito nell’impresa di farsi contestare da oltre 600mila persone in piazza, con più del 70 per cento di adesioni allo sciopero del maggio del 2015. Anief ha tentato, sino all’ultimo, di contrastare e modificare quei provvedimenti sbagliati, organizzando uno sciopero anche un mese fa, e presentando oltre 70 emendamenti alla Legge di Stabilità 2017.“A seguito del cambio di ministro, noi siamo pronti – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – a riallacciare quel dialogo costruttivo con l’amministrazione: è un atto indispensabile, con chi conosce i problemi dell’Istruzione italiana e può fornire un prezioso contributo per risolverli. Per questo motivo, per avviare da subito questo confronto, invitiamo pubblicamente il ministro Fedeli al secondo congresso nazionale Anief, che si svolgerà a Roma sabato e domenica prossimi: pur consapevoli della durata ridotta dell’operato di questo Governo appena insediato, riteniamo che non si possa perdere ulteriore tempo. La formazione dei giovani – conclude Pacifico – deve, infatti, tornare a diventare la priorità assoluta del Paese”.
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Sodexo in prima linea per la parità di genere
Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2016
Promuovere un sostegno concreto, duraturo e strategico del capitale umano a favore della parità di genere nel mondo del lavoro. È questo l’obbiettivo della campagna internazionale “HeForShe”, ideata dall’ente delle Nazioni Unite per la parità di genere e l’empowerment femminile UN Women, di cui si è ampiamente discusso in Senato in occasione del convegno “HeForShe: ancora insieme verso la parità di genere”. All’importante appuntamento ha preso parte anche Sodexo, gruppo internazionale francese presente in 80 paesi, leader mondiale nei servizi che migliorano la Qualità della Vita, che ad oggi conta 425.000 dipendenti, di cui ben il 54% sono donne. Un impegno che non si ferma al solo sostegno delle donne che lavorano in azienda, ma che si sviluppa e cresce costantemente grazie a numerose iniziative che sono valse a Sodexo numerosi riconoscimenti a livello internazionale.
“La parità di genere in Sodexo non è un trend da cavalcare o una trovata di comunicazione estemporanea per far parlare di noi. Nell’azienda che qui rappresento, l’attenzione al tema delle pari opportunità si declina innanzitutto come inclusione femminile nel mondo del lavoro. Un tema che per noi di Sodexo non è disgiunto dal business ma al contrario è una leva per stare sul mercato in modo sostenibile e vincente: basti pensare che da quest’anno la massima carica di Sodexo nel mondo è ricoperta proprio da una donna, ovvero Sophie Bellon, Presidente del CDA del Gruppo – ha spiegato alla platea Sergio Satriano, Managing Director di Sodexo Benefits&Rewards Services – Ma anche i numeri parlano chiaro: a livello internazionale, le donne che lavorano per la nostra azienda rappresentano il 54% del totale della forza lavoro e compongono il 30% del senior management”.Ai numeri, seppur molto positivi e incoraggianti, s’accompagnano anche azioni concrete che nel corso del tempo hanno riscosso ampio successo: “L’istituzione dello SWIFT, ovvero il forum internazionale composto da 35 donne per supportare le strategie aziendali di gender diversity, e la sottoscrizione dei Principi per l’Empowerment delle donne stilati dalle Nazioni Unite sono solo alcune delle iniziative che hanno permesso a Sodexo di entrare nella top10 mondiale delle aziende promotrici di queste politiche e di ricevere importanti riconoscimenti internazionali, tra cui quello della Casa Bianca – ha proseguito Sergio Satriano – Ma non è tutto: abbiamo organizzato seminari e workshop a tema, tra i quali “Spirit of Inclusion”, aderito ad iniziative come la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne e al progetto Sodalitas Social AWARD, così come la collaborazione con l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) per offrire a tutte le donne una giornata formativa sull’alimentazione sana, all’interno del progetto SmartFood, allo scopo di accompagnare le donne in un percorso di prevenzione contro il cancro. Sodexo, sostenuta anche dalle recenti politiche ed interventi di defiscalizzazione promossi dal Governo, ha da anni una grande ambizione: quella di creare cultura positiva intorno al tema della qualità della vita in azienda. Grazie alla grande esperienza relativa ai temi del Welfare aziendale, del work life balance, conciliazione vita privata e lavoro per le donne, Sodexo contribuisce da oltre 50 anni alla sensibilizzazione di aziende e consumatori sui valori di diversità e inclusione”. (Matteo Gavioli)
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L’ultimo dei Troikani
Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2016
Il Governo di Paolo Gentiloni, per l’Italia, rappresenta l’ultimo esecutivo dei Troikani. Nonostante il loro assurdo credo che vede nella cessione di sovranità un mantra da seguire, nessuno di questi avatar si dovrà azzardare ad invocare il contributo del MES per aiutare il sistema bancario italiano. Una scelta così folle e sconsiderata consegnerebbe le chiavi dell’Italia alla Troika tramite commissariamento (BCE, Fondo Monetario Internazionale, Commissione europea) e costituirebbe l’accelerazione del processo di svendita del Bel Paese in mano agli avidi speculatori, che non vedono l’ora di comprarci con prezzi ancor più di saldo. Questo ennesimo Governo non legittimato dal voto popolare, e quindi debole per definizione, oltre a rappresentare l’ultimo disgustoso rantolo di tecnocrazia e ingerenza anti-democratica, ha infatti la facoltà di ricorrere al fondo per ripulire i conti del Monte Paschi di Siena e di altri istituti di credito.Il MES è un trattato intergovernativo (approvato quasi all’unanimità dal Senato il 12 luglio 2012, dalla Camera il 19 luglio 2012 e promulgato da Giorgio Napolitano il 23 luglio 2012) che istituisce un’organizzazione finanziaria col potere d’influire pesantemente sulle nostre sorti economiche. È un fondo che a pieno regime ha una dotazione 700 miliardi di Euro, di diritto lussemburghese – tanto per cambiare – a cui l’Italia si è impegnata a conferire 125 miliardi di Euro. Nel caso in cui un Paese membro abbia necessità di essere salvato, citiamo la Grecia come esempio, i tecnocrati europei potranno concedere soldi in cambio di un memorandum d’intesa. In questo “contratto” la Troika inserisce le basi per la cessione della sovranità di alcuni asset strategici del Paese richiedente (strade, ferrovie, acqua, ecc…), oltre alla richiesta di controllo delle politiche economiche, leggasi Mario Monti a Presidente del Consiglio.
Il MES è insomma un mostro tecnocratico gestito da un consiglio di governatori formato dai ministri finanziari dell’Eurozona, da un consiglio di amministrazione (nominato dal consiglio dei governatori) e da un direttore generale, con diritto di voto, nonché dal commissario UE agli affari economico-monetari e dal presidente della BCE nel ruolo di osservatori. L’operato del MES, i suoi beni e patrimoni – ovunque si trovino e chiunque li detenga -, godono dell’immunità da ogni forma di processo giudiziario. Inoltre, tutti i membri del personale sono immuni a procedimenti legali in relazione ad atti da essi compiuti nell’esercizio delle proprie funzioni e godono dell’inviolabilità nei confronti dei loro atti e documenti ufficiali.Lo scenario che abbiamo dinanzi con la crisi annunciata del Monte Paschi e del sistema bancario italiano non lascia sereni: una ricapitalizzazione di MPS da parte del Tesoro è inevitabile. Qualora dovesse avvenire, il sacrificio dovrà essere compensato con il controllo pubblico, cacciando gli amministratori che hanno generato disastri e i responsabili politici del PD. Dovranno essere chiamati per nome e cognome tutti i Governi che hanno sostenuto la follia con cui i cittadini devono fare i conti oggi: si parte dalla separazione tra il Tesoro e la Banca d’Italia degli anni ’80, fino ad arrivare ai vincoli dell’Unione bancaria, dei Trattati “made in Troika”, del bail-in e degli altri assurdi vincoli europei ed internazionali che il Partito Democratico e i partiti federalisti hanno implementato senza battere ciglio. Un disastro su tutta la linea che gli italiani supereranno pagando come sempre, a patto che si rimanga sovrani di decidere delle nostre sorti. Il tutto senza interventi di mostri tecnocratici come il MES e soprattutto con la sparizione dal panorama politico di quei partiti responsabili.La situazione è evidentemente compromessa tanto quanto lo era nel 2011, con la differenza che in Italia c’è il Movimento 5 Stelle: una forza politica che rappresenta i cittadini, che lotta per la sovranità del popolo Italiano e per un’Europa nuova e non tecnocratica. Il Movimento 5 Stelle è evidentemente una minaccia per quel sistema di controllo a cui fa capo la Troika, rappresentato dal nuovo avatar di Matteo Renzi a Palazzo Chigi. Ecco perché non siamo ancora andati al voto. (fonte: blog cinque stelle) (foto: regent)
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Brasile: Cartoline dall’altra Italia
Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2016
In Brasile porta l’Italia, e Napoli, sul palco: Anita Mosca, attrice di teatro, vive a Belo Horizonte da circa sei anni dove lavora sulla scrittura del drammaturgo Enzo Moscato. “Le due culture si incontrano bene sul palco e ci sono tante collaborazioni tra i due Paesi che favoriscono scambi interessanti e residenze artistiche”, racconta Anita a “Cartoline dall’altra Italia”, la web serie realizzata dall’agenzia giornalistica 9colonne con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale-Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie. “I brasiliani – continua l’attrice – sono molto incuriositi dalla nostra cultura e dalla nostra lingua”. In Brasile ci sono circa 67mila studenti di italiano: a Belo Horizonte c’è una delle due scuole italiane del Paese; l’altra è a San Paolo. “Cartoline dall’altra Italia” è un racconto dinamico, spigliato, pratico e attuale dell’altra Italia, quella che vive oltreconfine: i sogni, le aspettative, i paragoni, le gioie e le delusioni dei giovani connazionali che hanno deciso di provare un’esperienza all’estero, per voglia o per necessità, mantenendo con le loro testimonianze quel filo indivisibile che li lega al loro Paese. Da Bruxelles a New York, da Rio de Janeiro a Shanghai: ogni settimana una nuova videointervista, visibile sul sito 9colonne.it, sul canale Youtube di Nove Colonne e sul sito del Ministero degli Esteri, per delineare l’identikit dei nuovi emigrati.
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Presentazione libro “Parole di Lucio” di Renato Marengo e showcase di Alberto Radius
Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2016
Palermo venerdì 13 gennaio alle 22 al Malaluna in via della Resurrezione 80/82 sarà presentato il libro scritto da Renato Marengo.Il volume riscopre il valore e le sensazionali conseguenze sul popolo del rock della celebre intervista di Marengo a Lucio Battisti nel 1974 per la rivista settimanale musicale “Ciao 2001”. Quell’intervista non fu solo un grande scoop, ma ebbe infatti il grande merito di far scoprire ai rigorosi cultori del rock, che non lo amavano, Battisti nella sua completezza e complessità di musicista, come l’album “Anima Latina” avrebbe di lì a poco rivelato. L’intervista viene riproposta in questo libro con una nuova chiave di lettura, con tutti i suoi risvolti, le sue testimonianze, le trame collegate alla sua pubblicazione, alla guerra tra le riviste concorrenti, a intrighi, notiziari e strategie internazionali.
Lucio, in quei 5 giorni passati con l’autore, si lasciò veramente andare. Si liberò per la prima volta dei luoghi comuni e dell’immagine che di lui il sistema discografico aveva prodotto e commercializzato. Si espresse finalmente da musicista, parlando della musica che ascoltava, dei suoi gusti, dei suoi viaggi, dei concerti che vedeva, degli artisti internazionali che amava e delle sue fonti di ispirazione, ma pure della sua stanchezza e del suo non sopportare più quel ruolo di divo. Di essere insomma noto nel suo ruolo di mito: cantante famoso, con “un bel faccino”. E non piuttosto, come era sua intenzione e sua aspirazione, come un valido, validissimo compositore. Un grande autore di musica rock.Il libro contiene inoltre il saggio “Il codice Battisti” del musicologo Gianfranco Salvatore ed uno scritto di Francesco Coniglio – editore e scrittore esperto di musica – sull’influenza di Battisti sulla scrittura dei testi delle sue canzoni più famose.Interverrà l’autore Renato Marengo – attuale produttore della Nuova Compagnia di Canto Popolare – che descriverà il percorso che lo ha portato a questa narrazione nei confronti di Lucio Battisti. Con lui anche Alberto Radius, figura storica tra i chitarristi italiani e fondatore della Formula 3, ovvero la nota band degli anni Settanta che ebbe il privilegio di essere l’unica ad accompagnare Lucio Battisti nei suoi tour tra il 1970 e il 1971. Radius presenterà inoltre il suo nuovo album. Con loro anche Salvo Pistoia, ideatore e direttore artistico del “Mariposa premio letterario”.L’evento rientra nelle iniziative e attività del “Mariposa premio letterario” per il testo letterario, che nel 2017 compie 20 anni di attività. (foto: renato marengo)
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L’ictus cerebrale è un problema emergente anche in età pediatrica
Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2016
Per i giovani sotto i 15 anni l’incidenza annua è fino a 13 casi su 100.000 bambini ed è paragonabile a quella dei tumori cerebrali infantili. Non si tratta quindi di una patologia che colpisce solo gli anziani: basti pensare che nel giovane adulto (intendendo per persone sotto i 45 anni), l’incidenza è di 10 su 100.000 abitanti. Adulti e bambini possono mostrare gli stessi sintomi (debolezza, difficoltà motoria laterale, cecità, mal di testa, difficoltà ad articolare parole) ma, mentre nell’adulto questi sintomi sono abbastanza individuabili, in un bambino, e ancora di più in un neonato, questi segnali sono spesso più sfumati o aspecifici e quindi più difficili da cogliere. Per quanto riguarda il recupero, dipende ovviamente sia dalla gravità dell’attacco sia dalla tempestività dell’intervento: una percentuale di bambini supera la crisi senza problemi, ma la maggior parte accusa danni neurologici che possono portare all’emiparesi, una diminuzione della motilità volontaria di una parte del corpo, un ritardo cognitivo, deficit visivi, epilessia.Nel bambino e nel giovane adulto è stato riscontrato un ampio spettro di fattori di rischio. In particolare, studi recenti hanno messo in evidenza come alcuni disordini genetici ad ereditarietà mendeliana svolgano un ruolo molto importante. Si tratta di malattie monogeniche, dovute cioè alla mutazione di un singolo gene, che hanno una bassa prevalenza ma un alto rischio di ictus nei portatori della mutazione. E’ quindi di estrema importanza la diagnosi precoce perché può fornire un beneficio concreto per le persone affette. Sono due le strategie da adottare quindi:
– Consulenza genetica: la persona affetta da una malattia ereditaria e i suoi familiari vengono informati sulle conseguenze della patologia, dei modi con cui può essere diagnosticata e curata, del rischio legato alla sua comparsa e della probabilità di trasmetterla
– Follow Up mirato attraverso Misure Terapeutiche Specifiche, quando disponibili, e Misure di Gestione necessarie per prevenire o identificare precocemente altri eventuali danni specifici.
Sulla base di queste considerazioni, l’Unità Operativa Complessa di Genetica Medica dell’Istituto Gaslini di Genova ha elaborato “GENIUS – GENetic Innovation to Understand Stroke”, un progetto di diagnosi genetica attraverso un approccio di sequenziamento massivo e in parallelo di oltre 40 geni responsabili di ictus pediatrico e giovanile, sia nella forma ischemica che in quella emorragica.
Ad oggi e a differenza di quanto accade in altri Paesi, non esiste un centro di riferimento italiano per i pazienti pediatrici affetti da ictus. Per migliorare la qualità della vita di tutte le persone, dai più anziani ai bambini, A.L.I.Ce. Italia Onlus, nell’ambito delle proprie attività istituzionali, guarda al futuro e sostiene con fermezza questo innovativo progetto di ricerca e prevenzione.
A.L.I.Ce. Italia Onlus è una Federazione di associazioni regionali di volontariato sparse su tutto il territorio nazionale, oltre 70 tra sedi e sezioni, le quali, pur autonome e indipendenti nelle proprie attività, collaborano al raggiungimento di comuni obiettivi a livello nazionale.
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Valeria Fedeli è la neoministra dell’Istruzione Università e Ricerca
Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2016
E’ nato da qualche giorno il Governo Gentiloni e ci si chiede se supererà il voto di fiducia al Senato e quanto poi potrebbe durare. C’è quindi il rischio di non valutare il compito a cui Ministri e Ministre sono chiamati. In particolare la neo Ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca, Senatrice Valeria Fedeli è chiamata a non sottovalutare il bisogno di “normalità” di cui la scuola ha bisogno.
La stagione della Buon Scuola, comunque la si giudichi, ha creato malessere tra gli insegnanti con la miriade di novità di breve respiro, non affrontando in profondità il limite con i quali la scuola si misura: l’incapacità di includere tutti e tutte dando le basi per inserirsi nel mondo del lavoro.
Ma andiamo per ordine: il malessere degli insegnanti. La scuola ha bisogno soprattutto di meno burocrazia meno progetti estemporanei e più fiducia negli insegnanti e nei dirigenti, che hanno tutti gli strumenti che l’autonomia concede per dare il meglio di loro stessi e trarre il meglio dalle nuove generazioni. Ciò che disturba di più il mondo della scuola è invece l’innovazione senza un fine, la rincorsa dell’eccellenza estemporanea che dimentica l’importanza del fare bene il normale lavoro quotidiano che ha un solo fine: far emergere le competenze che tutti hanno.Invece la continua vessazione di incombenze burocratiche per micro progetti ed emergenze annullano gli effetti positivi dell’autonomia. E questo noi lo abbiamo imparato bene nel lavoro costante e quotidiano con le scuole, nostri partner indispensabili nei progetti per contrastare la povertà educativa ed educare i cittadini di domani. La Buona Scuola al di là delle intenzioni dei proponenti, ha finito per non riconoscere che serve pazienza per cambiare e che i cambiamenti che contano hanno bisogno di tempo. Non sappiamo se la neo Ministra avrà tanto tempo a disposizione, probabilmente assai meno di quanto ne ha avuto la Ministra Giannini, ma ha sufficiente sguardo lungo per capire che senza il consenso degli insegnanti e dei dirigenti non si fa della “buona scuola” e questo consenso si ottiene, facendo bene le cose semplici che durano nel tempo. Ne indichiamo due, per brevità: inclusione e pari opportunità.La scuola italiana non è in grado di mediare le crescenti diseguaglianze che la crisi sta creando. I nuovi poveri sono soprattutto poveri dal punto di vista educativo. E’ facile prevedere dal reddito dei genitori il destino scolastico dei figli. “Chi ha può” e accede ai licei, “chi non ha non può” e non completa nemmeno le scuole professionali.Non c’è differenza tra Nord e Sud, se non nel fatto che al Nord sono soprattutto i figli dei migranti ad ingrossare le fila degli espulsi dalla scuola ed al Sud sono gli italiani che, anche quando giungono al termine del percorso scolastico indenni, sono poveri di competenze spendibili, come ci ricordano puntualmente Invalsi e l’indagine Pisa. Solo una forte integrazione tra scuole, territori e famiglie che veda una alleanza con il terzo settore e che sappia affrontare, con tutto il tempo che serve, la povertà educativa può cambiare un destino escludente che pare segnato.Non servono nuove risorse europee o nuovi piani nazionali, ancor meno tanti rivoli di micro progetti, basterebbe dare alle scuole alcune certezze: scuole aperte, integrazione tra scuola ed extra scuola, sostegno all’inclusione, non sono formule emergenziali, ma la normalità del lavoro quotidiano in tutte le scuole. Perché ciò accada sarebbe sufficiente eliminare le incombenze burocratiche che ricadono sulle scuole per micro progetti straordinari, con cui il MIUR si è caratterizzato in questi anni, e dare priorità al sostegno alla inclusione di qualità per tutti.Poi le pari opportunità. Come hanno mostrato le indagini di WeWorld, , e come ben sa la neo Ministra Valeria Fedeli, che in questi anni è sempre stata molto attenta al tema, salutando con favore la sensibilizzazione che WeWorld sta conducendo sul tema da vari anni, esiste un vuoto sociale ed economico che il nostro paese non riesce ancora a colmare: la parità tra uomini e donne sul piano sociale, economico e lavorativo. L’educazione alle pari opportunità, politiche che dall’asilo nido all’Università consentano alle donne di accedere senza timore al lavoro, avrebbero un impatto sulla crescita di svariati punti di PIL.
Ma ciò è possibile solo se fin dai banchi di scuola si educa alle pari opportunità. Anche in questo caso non servono né risorse eccezionali né piani emergenziali. Basterebbe che i milioni di euro che il MIUR destina alla scuola vengano indirizzati nel rafforzare le competenze di insegnanti e dei dirigenti quali formatori alle pari opportunità e nel creare occasioni di vera coprogettazione nel lungo periodo tra scuole, famiglie, studenti e terzo settore.Una scuola normale dunque è possibile, senza spendere un euro di più, basta volerlo, con due grandi armi per crearla davvero questa Buona Scuola: l’inclusione per tutti e le pari opportunità! (Marco Chiesara, Presidente WeWorld onlus) (foto: valeria fedeli)
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Gentiloni non licenzia ma riconferma Lorenzin
Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2016
“Per un attimo ci avevamo sperato, ma il neo Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni alla fine ci ha delusi. Beatrice Lorenzin è ancora a capo del Dicastero della Salute”. Sono queste le parole con cui Claudio Giustozzi, segretario nazionale dell’Associazione Dossetti, ha commentato nel primo pomeriggio di oggi la riconferma della Ministra, dal 2013 in forze alla squadra di Governo e, ieri, nuovamente confermata alla guida dell’organo dell’Esecutivo. “Cambiando l’ordine degli addendi, certamente il risultato non cambia – ha poi proseguito Giustozzi, già fortemente critico verso le dichiarazioni di Lorenzin in merito alle migliorie sanitarie che sarebbero conseguite dalla modifica del Titolo V della Costituzione. “ Dopo aver illuso i malati italiani, in modo particolare i diabetici, con la favola del Sì al referendum che avrebbe magicamente avviato i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) – ha chiosato il Segretario – ci chiediamo quale sarà il prossimo coniglio dal cilindro di questo Ministero, al cui timone Lorenzin continua a resistere”.
La Dossetti – dal 2000 ad oggi in prima linea per la salvaguardia del diritto alla Salute e per il ripristino delle Pari Opportunità nell’accesso alle cure in tutto il territorio nazionale – non ha mai nascosto evidenti perplessità su alcune pubbliche dichiarazioni della Ministra Lorenzin – che rimarrà negli annali per lo scivolone preso in occasione della campagna sul Fertility Day: “Auspichiamo vivamente la riabilitazione della dott.ssa Daniela Rodrigo – ha sottolineato al riguardo – augurandoci che, da questo momento, il Capo del Dicastero riesca a distinguere il bianco dal nero, evitando magari nuovi scivoloni dai contorni pseudo razzisti. Sarebbe interessante sapere quanto denaro pubblico si è speso in tal circostanza e se tali somme siano state in qualche modo restituite al contribuente”.
Solo due mesi fa, a ridosso della querelle per lo stanziamento dei fondi 2017 per il comparto, il segretario dell’associazione intitolata al presbitero, giurista e deputato della I Legislatura Giuseppe Dossetti, aveva parlato di “Sanità allo sbando e SSN non lontano dalla bancarotta”. Ieri, la doccia fredda giunta con l’ufficializzazione del Governo Gentiloni: “Le minestre scaldate non ci sono mai piaciute – ha concluso Giustozzi – ma non per questo getteremo la spugna, determinati più che mai nel nostro percorso di risorgimento civile dei diritti di tutti i malati, in particolar modo di quelli illusi dal miraggio referendario di un farmaco innovativo che mai arriverà”.
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Inaugurato a Lampedusa l’impianto fotovoltaico da 40 kW
Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2016
Lampedusa E’ stato finanziato con il contributo di quasi mille persone che hanno partecipato al crowdfunding “Accendiamo il sole”, promosso da Greenpeace. Gli oltre 160 pannelli, installati sul tetto di un edificio comunale, hanno dunque iniziato a produrre energia pulita che negli anni garantirà all’isola un risparmio complessivo di quasi 200 mila euro, evitando inoltre l’emissione in atmosfera di oltre 300 tonnellate di CO2.«È paradossale che in luoghi famosi per il sole, il mare e la bellezza come Lampedusa l’energia venga prodotta quasi completamente dal petrolio», dichiara Andrea Purgatori, Presidente di Greenpeace Italia. «Noi vogliamo invertire questo trend e per questo auspichiamo che l’inaugurazione di oggi sia solo un primo concreto passo verso un futuro al 100 per cento rinnovabile per le isole italiane».Oltre a Greenpeace hanno preso parte alla cerimonia anche il sindaco Giusi Nicolini, diversi rappresentanti del Comune di Lampedusa e una delegazione di Casa di Love, fondazione taiwanese che ha finanziato i costi relativi all’installazione dell’impianto.
«Siamo grati a tutte le persone che hanno permesso di sbloccare il paradosso di un impianto completamente autorizzato, ma fermo a causa di lungaggini burocratiche», dichiara Giuseppe Onufrio, Direttore Esecutivo di Greenpeace Italia. «I cittadini, al pari di Comuni e piccole e medie imprese, devono essere incentivati ad autoprodurre l’energia che consumano, e non ostacolati come avviene in Italia. Chiediamo che questa situazione cambi presto sia a livello comunitario, con la nuova direttiva sulle energie rinnovabili, sia a livello nazionale. Vedremo se il governo Gentiloni cambierà la linea anti rinnovabili seguita dal governo Renzi, che per tre anni ha quasi bloccato un settore così importante per il futuro energetico del Paese», conclude Onufrio. (foto: rinnovabili, greenpeace)
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Forza Italia nega la fiducia al governo Gentiloni per il bene dell’Italia
Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2016
“Quello di Gentiloni non è un governo di responsabilità ma è un governo di scopo. Ha lo scopo di dare tempo a Renzi per riprendersi dalla sconfitta ed organizzare il suo ritorno. Questo è anche il governo del demerito. Alcune riconferme ai posti di governo gridano vendetta a tutto spiano. Ma evidentemente l’unità di misura è stata ‘più hai fatto male più ti premio’. Questo è poi anche il governo dell’inganno perché nasce sulle precise indicazioni di chi ha detto più e più volte che qualora avesse perso il referendum avrebbe abbandonato la politica. Queste parole sono attribuibili sia a Matteo Renzi che a Maria Elena Boschi e sono state parole palesemente disattese. L’ex premier e l’attuale segretario di Stato condividono oltre ad un progetto politico fallito anche la peculiarità di aver preso in giro reiteratamente gli italiani. Vorrei credere alle parole di Gentiloni quando dice che ci sarà rispetto delle Istituzioni e delle opposizioni, questo sì che sarebbe un segno di discontinuità con chi l’ha preceduto. Noi però diciamo no a questo governo perché rispettiamo davvero le Istituzioni e negheremo la fiducia a quest’esecutivo perché la stella polare che ci guida è l’interesse dell’Italia e degli italiani. Viva l’Italia e speriamo che tutto questo finisca presto.” E’ quanto afferma Pietro Laffranco, deputato di Forza Italia, nel suo intervento in aula dopo le comunicazione del Primo Ministro Gentiloni
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Georgia to get visa-free access to the EU, MEPs and Council negotiators agree
Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2016
Georgian citizens will have the right to travel to the Schengen area without a visa under an informal deal struck by Parliament and Council negotiators on Tuesday.Parliament´s rapporteur, Mariya Gabriel (EPP, BG) said: “We are entering the final phase towards visa exemption for Georgian citizens. It was extremely important to reach a deal today, to move forward in parallel with the revision of the suspension mechanism and to be ready for a simultaneous entry into force. I am glad that the Council backed our commitment to deliver as soon as possible. At the end of the day we must keep in mind that this is for Georgian citizens to come closer to the European Union – in terms of mobility as well as in terms of political path”.The deal still needs to be confirmed by member state representatives (Coreper) and endorsed by the Civil Liberties Committee and the Parliament as a whole, probably in January. Member states had linked the proposal to exempt Georgia from visa requirements with the strengthening of the visa suspension mechanism. Parliament and the Council reached an agreement on this mechanism on 7 December, which will be put to a vote in plenary session on Thursday.At the request of MEPs, the Slovak Presidency promised to write to them by the end of this week confirming that the Council will now do its utmost to speed up the processing of the deal reached on Georgia.The visa waiver for Georgia will enter into force on the same date as the review of the visa suspension mechanism.
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Flechas de sombra de Fabrizio Corneli, hasta el 27 de enero en el IIC Madrid
Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2016
En el ámbito de la XVI Semana de la Ciencia de Madrid, el pasado 17 de noviembre el Instituto Italiano de Cultura de Madrid inauguró la exposición Flechas de sombra de Fabrizio Corneli, que permanecerá abierta hasta el próximo 27 de enero de 2017. Fabrizio Corneli, artista activo desde los comienzos de los 80 ha sido, y es, uno de los protagonistas de la estética de la obscuridad. El arte de Corneli dialoga, en plena actualidad, con la ciencia: sus sorprendentes instalaciones se basan en un atento estudio de la óptica y de la geometría, de las reglas de la perspectiva y de la percepción para dar forma a la materia obscura – ¿desconocida, no conocible? – de la sombra. (foto: Fabrizio Corneli)
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Un governo sfiduciato da 20 milioni di italiani
Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2016
Intervento di Giulia Grillo, capogruppo M5S Camera, per la sfiducia del governo Renzi bis, chiamato governo Gentiloni Siamo, ora, in quest’aula perché vogliamo dirvi quello che tanti cittadini vorrebbero dirvi ma non possono: portiamo la loro voce. Ancor più dopo aver tastato il paese nella sua cruda realtà, dopo aver visto un’onda popolare spazzare via la narrazione di un successo e l’arroganza del “potere”. Un “potere” schiaffato in faccia. Spudoratamente.
Un potere che trasmette chiaramente l’idea che i cittadini non contano nulla. Che le decisioni viaggiano sopra la loro testa, che non li riguardano. Che devono anzi astenersi da occuparsi della cosa pubblica.
E, presidente – complimenti – è già riuscito nell’impresa da guinness di replicare immediatamente quella stessa arroganza. Oggi si presenta in Parlamento per chiedere la fiducia. Scusi, ma la fiducia a chi? La fiducia al ministro Alfano? Per la scriteriata gestione del caso Shalabayeva, con cui ha restituito due persone – fra cui una bambina – al regime dittatoriale che li perseguitava? O per la brillante gestione degli ultras del Feyenoord che hanno messo Roma a ferro e fuoco?
La fiducia al ministro Madia? Perché la corte costituzionale ha bocciato la sua riforma della pubblica amministrazione? E dove l’avete riconfermata? Naturalmente alla pubblica amministrazione!
La fiducia al ministro Padoan? Per i risultati ottenuti nel crollo della ricchezza finanziaria degli italiani? Per il calo di decine di miliardi dei depositi bancari ?
La fiducia al ministro Lorenzin? Per cosa? Per la campagna sul ‘Fertility day’ con cui invitava le donne italiane a fare figli sapendo bene che non hanno né lavoro, né stipendi adeguati, né tantomeno un’organizzazione sociale che permetta loro di usufruire di asili pubblici?
– E a proposito di voucher, chiedete la fiducia anche sul ministro Poletti? Certo! A lui non poteva non andare un premio dopo i mirabolanti risultati raggiunti dal Jobs act: la disoccupazione giovanile con punte al Sud del 60%, e la disoccupazione generale all’11,6%.
E De Vincenti? L’avete promosso certamente per meriti sul campo: quelli per aver “sfilato” dalla legge di Bilancio i 50 milioni per i bambini di Taranto, vittime di quel disastro ambientale, sanitario e sociale che si chiama “Ilva” che avete puntellato con dieci decreti in favore dell’azienda e non uno a favore dei cittadini.Ma non è finita qui, perché la vostra arroganza è veramente tracotante. “Se vince il ‘No’ lascio la politica”. Chi l’ha detto? Ve lo dico io, Maria Elena Boschi. Proprio colei che questa revisione costituzionale l’ha firmata e portata avanti. “Se vince il ‘No’ lascio la politica” ha detto. Dov’è oggi Maria Elena Boschi? Aveva promesso che avrebbe lasciato la politica in caso in caso di vittoria del NO. Ma, eccola, al suo posto, anzi… è stata pure promossa a sottosegretario alla Presidenza, così potrà gestire più potere. Un’altra bella medaglia di legno, giusto perché ha dimostrato il suo valore nella becera campagna con la quale ha sostenuto che la riforma avrebbe aiutato i malati di cancro e favorito la cura del diabete.
Per questo l’avete promossa – perché in una politica indegna, che se ne frega altamente dei bisogni dei cittadini, come quella che avete portato avanti – un comportamento del genere è meritevole di una promozione. Promozione che non avrebbe potuto ottenere se non avesse anche presentato quei conflitti d’interesse con gli istituti bancari che conosciamo bene, anzi, che conoscono bene tutti i cittadini vittime della vostre manovre.
Quindi: Bene, brava, bis!
Poi, un altro alter-ego di Renzi: Luca Lotti con i suoi grandi successi, come portare De Luca a governare la Campania, la gestione del caso Mps, di opere pubbliche e infrastrutture o proprio di servizi segreti. Da lui arriva la brillantissima intuizione legata alla presunta propaganda online del M5S, la cui punta di diamante, oggetto di una sua stessa denuncia, sarebbe Beatrice Di Maio alias la moglie dell’onorevole Brunetta. Complimenti.
In un altro Paese sarebbe stato messo da parte per non nuocere più. In questo Paese lo promuoviamo e gli confermiamo deleghe importanti come l’editoria e il Cipe. Veri complimenti, vi ammanta tutti di tanta credibilità. Poi su di lei, presidente, non abbiamo nulla da dire. Facciamo veramente fatica a rivolgerci a lei come al presidente del consiglio, a definire questo il governo Gentiloni, perché questo è a tutti gli effetti il governo Renzi-bis. Quindi, presidente, per capirci su cosa e per chi chiedete la fiducia?
Perché questo Governo che lei oggi viene a presentare è già stato sonoramente SFIDUCIATO da 19 milioni 420 mila 730 NO.
Voti di cittadini veri, non di quelli che esistono solo nelle vostre slide. Voti espressi in una consultazione in assenza di quorum, che per noi, per la nostra idea di democrazia diretta, valgono ancora di più. Un NO, a voi, a Lei stesso, a una riforma che rappresentava proprio tutta l’arroganza con la quale ancora oggi vi presentate qui. Come se domenica 4 dicembre non fosse accaduto nulla. Eppure è accaduto neanche dieci giorni fa, ricordate? E voi cosa fate? Vi presentate ai cittadini con un Renzi-bis.
Non è successo nulla, è tutto a posto.
Mi dispiace presidente, voi non avete mostrato NESSUN RISPETTO nei confronti dei cittadini e del modo in cui si sono espressi. Chiaramente,senza fraintendimenti. Non avete ascoltato neanche una delle voci che si sono sollevate contro la vostra idea di Governo, tanto che siete qui con le stesse persone.
Presidente, non avete dimostrato ALCUN RISPETTO.
E mentre i primi ministri si duplicano come ultracorpi il MoVimento 5 Stelle, entro il 24 gennaio, sarà nelle piazze per una grande manifestazione a difesa della sovranità e della dignità del nostro popolo, del nostro paese che voi oggi state calpestando. Ancora una volta per l’ennesima volta.I parlamentari del movimento si riuniranno nelle piazze d’Italia, fra i cittadini: sarà un flash mob di democrazia! Ma non illudetevi che spariremo. Continueremo a farvi fiato sul collo anche qui nelle commisioni e in aula. La cosa più grave di queste ore è l’indifferenza, da parte dei nominati dai partiti, di fronte allo spettacolo della produzione seriale di Primi Ministri Ultracorpi. Sono figure neppure scelte o individuate; sono il frutto di un macabro allevamento intensivo dove ogni carattere, personalità o qualunque altra forma di ESSERE non è prevista.
Lo scopo è la neutralità assoluta, l’estrema cancellazione di qualsiasi forma di anima dalla vita politica di questo paese. Il MoVimento 5 stelle è composto da portavoce che un anima ce l’hanno e che hanno lo scopo di portare in quest’aula le parole dei cittadini italiani.
Quegli stessi cittadini che oggi si sentono gabbati, presi in giro, che non capiscono come fate a presentarvi così di fronte al Paese. Ma con quale faccia?
Presidente, voi semplicemente non esistete, siete nessuno. Siete una classe politica nata già vecchia e destinata a sparire.
Consideriamo questo l’ultimo colpo di coda di un sistema che è veramente duro a morire perché a troppi interessi da servire (tipo le vostre pensioni)Ci vedremo presto nel paese reale per fermare la deumanizzazione della responsabilità politica : il colpo finale alla nostra dignità di italiani.Ma domani arriverà il momento del governo dei cittadini, quello basato sulle esigenze vere del popolo italiano.
E siccome la sfiducia vi è già stata votata da quasi venti milioni di persone noi rispettiamo loro, non voi, e vi lasciamo a questo ultimo patetico teatrino. (blog: fonte blog di Grillo)
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