Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Archive for 26 dicembre 2016

Sea Shepherd’s patrol vessel the Ocean Warrior intercepted one of the harpoon ships of the Japanese whale-poaching fleet in the Southern Ocean Whale Sanctuary

Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2016

sea-shepherd-globalMV Steve Irwin from the Humber; small boat“The crews of the Ocean Warrior and the MV Steve Irwin have been battling through thick fog and ice to protect the whales in the Australian whale sanctuary,” said Captain Adam Meyerson of the Ocean Warrior. “The Yushin Maru was hiding behind an iceberg and came out on a collision course.” The harpoon ship was located approximately 165 miles northeast of Australia’s Casey base, well inside the Australian whale sanctuary (64˚15′ S 115˚06′ E). Sea Shepherd’s vessels are now on the hunt for the centerpiece of the illegal Japanese whaling fleet, the floating slaughterhouse known as the Nisshin Maru.”Finding one of the hunter killer ships hiding behind an iceberg in a thick fog means that the rest of the fleet is nearby,” says Meyerson. “We all hope to have whaling in the Southern Ocean shut down by Christmas.”In the meantime, foggy weather conditions have made for poor for visibility for the whaling fleet, which is a great sign for the whales.”While I applaud the work Sea Shepherd are doing locating the Japanese whaling fleet deep inside the Southern Ocean Whale Sanctuary, it is appalling that they are having to do the Australian Government’s work for them,” said Australian Greens Senator Peter Whish-Wilson in a statement reacting to the news. “The whales are getting more protection from the weather than from the Australian Government.”

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Teatro: Aminta S’ei piace ei lice

Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2016

amintaRoma Dal 12 al 29 gennaio tutte le sere ore 20.00 nel foyer (SALA A) del Teatro India Lungotevere Vittorio Gassman (già Lungotevere dei Papareschi) è di scena AMINTA, S’ei piace ei lice, rilettura in chiave sensoriale e performativa dell’opera pastorale di Torquato Tasso, che Luca Brinchi e Daniele Spanò presentano come progetto articolato attraverso l’incontro di diverse realtà artistiche, una produzione Teatro di Roma. La regia e la messinscena installativa è sviluppata dagli ideatori Brinchi e Spanò, artisti visivi che orientano la loro ricerca tra teatro, arte contemporanea, set design per moda ed eventi musicali, mentre la drammaturgia, l’analisi e l’apporto filologico e autoriale sono curati da Erika Z. Galli e Martina Ruggeri, autrici e drammaturghe della compagnia Industria Indipendente. Due realtà diverse ma al contempo vicine per affrontare, ognuna con le proprie specificità, l’opera del Tasso, dramma pastorale in cinque atti che rivela la grandezza poetica dell’autore. Così, il mondo favolistico del pastore Aminta e della ninfa Silvia, tratteggiato poeticamente dalla penna del Tasso, fluisce qui in una dimensione virtuale e visiva di enorme impatto grazie alle registrazioni video che, scorrendo su schermi, moltiplicano il loro carico di sospensione mistica ed eterea. L’azione e la narrazione non avvengono direttamente in scena ma si sviluppano in un luogo “altro”, offrendo un respiro più ampio e una fascinazione che rapisce. I monologhi sono riprodotti dai aminta2megafoni distorti, il coro invece è evocato visivamente e sonoramente dai teli animati e dal suono amplificato dei ventilatori, mentre l’intreccio amoroso sarà rappresentato filmicamente negli schermi/parete in continuo movimento e animati dalle presenze in video dei protagonisti che cambieranno di volta in volta la prospettiva spaziale della scena.
Ci si immerge dunque in un universo in perenne divenire, quasi metafisico: un bosco sospeso nel tempo e nello spazio, proiettato nell’etere, che incanta scandendo le sequenze drammaturgiche con la potenza visiva delle sue ambientazioni e dei suoni evocativi. Al centro dell’intreccio c’è il rimpianto dell’Età dell’Oro: un luogo e un tempo mitico, nel quale l’uomo viveva libero da vincoli, godeva a pieno dei frutti della Natura e di Amore, animato unicamente dalla libertà e dall’istinto, senza leggi civili a impedire comportamenti “eccessivi”. Se piace è lecito, frase citata nel testo, esprime questo aminta1sentimento di libertà e pulsioni, ma descrive anche una chiave di lettura profonda del dramma pastorale. “Un mondo di mezzo, dove le leggi di Natura sono ancora più forti di quelle dettate dalla civiltà, dove le pulsioni istintuali sono tracciate nettamente, e dove Venere e Amore sono i più importanti tra gli dei, capaci di dare vita e morte ai propri sudditi – annotano Luca Brinchi e Daniele Spanò – All’interno di una cornice pastorale, bucolica, nell’amenità di un tempo perduto si intrecciano simmetricamente le storie degli adolescenti Silvia e Aminta, ancora incapaci di comprendere Amore: la prima lo rifiuta perché dedita a Diana, l’altro vuole possedere unicamente per il proprio bisogno. I percorsi dei due ragazzi si muovono specularmente ma in maniera inversa, accompagnati da chi ha già vissuto tempo dietro la stessa esperienza: i consiglieri Dafne e Tirsi, che azioneranno la macchina dell’intreccio amoroso, dando luogo ad azioni e reazioni da parte dei due giovani protetti. Lo sviluppo drammaturgico pone le basi sui violenti passaggi di un’educazione sentimentale per cui è necessario conoscere e riconoscere il potere di Amore l’uno nell’altra”. (biglietti: 10 € intero, 7 € ridotto) (foto: aminta)

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Teatro: Franco Branciaroli in scena con MACBETH

Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2016

macbethmacbeth2Roma Dal 10 al 22 gennaio al Teatro Argentina continua la perlustrazione nell’umano attingendo dall’universo shakespeariano con MACBETH, spettacolo diretto e interpretato da Franco Branciaroli, che porta in scena una delle tragedie più cupe e complesse dell’uomo, un viaggio nei meandri oscuri dell’animo dove allignano l’ambizione e la violenza.
Prodotto dal Centro Teatrale Bresciano e dal Teatro degli Incamminati, Macbeth viene condotto lungo nuovi sentieri di sangue e tenebre che affondano le radici in un malessere psichico e interiore. Infatti, la regia di Franco Branciaroli colloca la vicenda in uno spazio scenico che è proiezione dei sentieri più tetri e gelidi della mente umana: luci oniriche e spettrali, costumi barocchi, una scatola nera e quasi trascendente disegnata da Margherita Palli che giganteggia a centro palco con una serie di varchi e botole che si aprono verso labirinti infernali e ferini. A sovrastare le volontà umane c’è la Magia Nera, impersonata dal fascino cupo delle Streghe e di Lady Macbeth (Valentina Violo), che condurranno il generale verso ciò che di terribile è già in potenza dentro di sé, ma fatica ad esternarsi per inadeguatezza. I sottotitoli e le didascalie proiettati sul fondale determinano come un deus-ex-machina i luoghi in cui si dirigerà la vicenda, mentre le creature demoniache infettano la scena con roboanti e orrorifiche incursioni in lingua inglese. «Lo scopo di tutto questo – afferma Branciaroli – è trasformare macbeth1macbeth3la realtà in una sorta di continuazione del sogno. Se i nostri progetti devono fare i conti con gli imprevisti della realtà, la magia, il sortilegio servono a eliminare gli imprevisti – cioè a eliminare la realtà. Macbeth avanza nel sangue come dentro un sogno dal quale non ci si desta più. Uccidendo il re, simbolo del padre e del divino, Macbeth uccide la sua stessa umanità ed entra in una dimensione di solitudine dove perde tutto, amore, ragione, sonno, scopo di vivere. In più, la sua vittoria è sterile perché non ha eredi, e questa sua rinuncia alla sua umanità servirà solo a passare il trono al figlio di un altro». Attraverso un viaggio negli abissi dell’animo umano corrotto dalla paura e dall’ansia di solitudine, Branciaroli ci restituisce un Macbeth prigioniero di visioni, insicuro e manipolato dalla potenza psichica delle Streghe, sanguinario non per crudeltà spicciola ma per il terrore della realtà. Parla di un mondo esterno in guerra, dove efferatezza e sete di sangue, al pari del coraggio, sono ritenute virtù, in quanto preservano il mondo interno della corte, una società patriarcale civilizzata regolata da leggi divine. «Macbeth sceglie di portare la violenza all’interno – conclude Branciaroli – e a questo si somma il fatto che anche la Lady, la sua parte femminile, si snatura e prende caratteristiche maschili: allora il caos è totale. Macbeth viene infatti “sedotto” all’ambizione dalle streghe, che storicamente rappresentano la minaccia al mondo patriarcale, e indotto all’assassinio da sua moglie, che viola il suo ruolo sociale di donna agendo come agirebbe un uomo. Ma il dramma è ancora più complesso e tremendo: Macbeth è la tragedia del male dell’uomo. Un rovesciamento di valori significativamente testimoniato dal canto ambiguo e beffardo delle streghe: Il bello è brutto, e il brutto è bello». Macbeth è la tragedia del male dell’uomo, della violazione delle leggi morali e naturali. Intorno all’inquietante parabola di seduzione dell’anima al male pulsa l’enigmatico cuore di questa tragedia.
Orari spettacolo: prima ore 21_ martedì e venerdì ore 21 _ mercoledì e sabato ore 19 giovedì e domenica ore 17_ lunedì riposo _ Durata spettacolo: 2 ore e 30 più intervallo. (foto: MACBETH)

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In Pakistan alcuni leader evidenziano l’urgente necessità di armonia fra le religioni/Leaders in Pakistan highlight urgent need for harmony of religion

Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2016

bahaiLAHORE, Pakistan, (BWNS) — La Baha’i International Community (BIC) ha sottolineato la necessità di una più profonda comprensione dell’unità del genere umano per promuovere la convivenza pacifica tra le varie religioni.Parlando durante un evento organizzato dal governo del Pakistan per promuovere l’armonia interreligiosa — il Convegno internazionale Seerat a Lahore — un rappresentante della BIC Chong Ming Hwee ha dichiarato: «Nel corpo umano, la cooperazione assicura il funzionamento del sistema… Allo stesso modo, la civiltà può essere vista come il risultato di un insieme di interazioni tra parti componenti strettamente integrate, seppure diverse — componenti che hanno trasceso lo scopo limitato di pensare solo alla propria esistenza.«E come la vitalità di ogni cellula e di ogni organo dipende dalla salute del corpo nel suo complesso, così la pace e la prosperità di ogni persona, di ogni famiglia e di ogni popolo devono essere cercate mediante il benessere dell’intera razza umana».Il convegno ha avuto luogo l’11 e il 12 dicembre 2016, nell’anniversario della nascita del Profeta Muhammad. Alcuni leader pakistani, riconoscendo l’urgente necessità di armonia fra le religioni, hanno colto l’occasione per richiamare l’attenzione sul ruolo della religione nella creazione dell’unità. Il convegno , al quale ha partecipato il primo ministro pakistano Nawaz Sharif, è stato arricchito anche dalla presenza di rappresentanti delle diverse comunità religiose e di diversi funzionari governativi. «È stato molto incoraggiante partecipare a questo storico convegno convocato dal governo del Pakistan, che ha accolto e accettato i contributi delle minoranze religiose», ha detto il signor Chong. «Questo incontro non ha solo attestato che gli insegnamenti e l’esempio del Profeta Muhammed raccomandano l’armonia interreligiosa, ma ha anche ribadito verità fondamentali che sono comuni a tutte le religioni, vale a dire l’unicità di Dio e dell’umanità».
LAHORE, Pakistan — The Baha’i International Community (BIC) has emphasized the need for a deeper understanding of human oneness in fostering peaceful coexistence between different religions.Speaking at an event organized by the government of Pakistan to promote interfaith harmony—the International Seerat Conference in Lahore—BIC representative Chong Ming Hwee stated “In the human body, cooperation ensures the functioning of that system… Similarly, civilization can be seen as the outcome of a set of interactions among closely integrated, yet diverse components—components which have transcended the narrow purpose of tending to their own existence.””And just as the viability of every cell and every organ depends upon the health of the body as a whole, so should the peace and prosperity of every individual, every family, and every people be sought in the well-being of the entire human race.” The Conference was held on 11 and 12 December 2016, taking place on the anniversary of the birth of the Prophet Muhammad. Leaders in Pakistan, recognizing the urgent need for interfaith harmony, used the occasion to draw attention to the role of religion in creating unity. The conference, which was attended by Pakistani Prime Minister Nawaz Sharif, also included representatives of different religious communities and government officials.
“To be a part of this historic conference convened by the government of Pakistan, where contributions of religious minorities were welcomed and embraced, was very heartening,” said Mr. Chong. “Not only did the gathering attest to how the teachings and example of Prophet Muhammed emphasized interfaith harmony, but it also affirmed foundational truths that are common to all religions, namely the oneness of God and of humanity.”

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Catella advisor to Baltic Horizon for listing on Nasdaq Stockholm’s new fund market

Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2016

catellaThe alternative investment fund Baltic Horizon today becomes the first to be listed on Nasdaq Stockholm’s new Alternative Investment Funds (AIF) market. Catella acted as advisor to Baltic Horizon’s management company Northern Horizon Capital in connection with its capital raising and listing. Through Catella, Baltic Horizon has gained more than 4,000 investors, and a total of 57,264,743 fund units are now traded on Nasdaq in Stockholm and Tallinn.“Catella has acted as advisor to Baltic Horizon as it breaks new ground and now becomes the first alternative investment fund to be listed on Nasdaq Stockholm’s new market. The listing in Stockholm is an important milestone that has been achieved in a short time,” says Martin Malhotra, Project Manager at Catella’s Corporate Finance unit.“The secondary listing of Baltic Horizon offers an opportunity for Swedish investors and small savers to combine a clear investment strategy, a high level of transparency and tax efficiency with the good liquidity we have on the Swedish stock market. We believe that in future we will get to see more listings of exchange-traded real estate funds from Sweden, other Nordic countries and the Baltic Countries,” says Arvid Lindqvist, Head of Research at Catella.“The creation of Baltic Horizon has been a complex project, with Catella’s Corporate Finance unit responsible for extensive coordination across national borders and between different business units at Catella,” says Andrew Smith, Project Manager at Catella in London.
Baltic Horizon Fund is a real estate fund with no particular lifetime (evergreen) focusing on centrally located commercial property in the capitals of the Baltic countries. The fund invests in properties with long rental contracts, often with Nordic corporate tenants. Baltic Horizon was listed on Nasdaq Tallinn on July 6, 2016 and today achieved a secondary listing on Nasdaq Stockholm. Baltic Horizon has assets in excess of EUR 76 million and is managed by Northern Horizon Capital AS.

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Teatro: La Carta da Parati Gialla

Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2016

elena-balestriRoma Teatro Studio Uno, Via Carlo della Rocca 6 Dal 5 gennaio 2017 alle 21:00 al 8 gennaio 2017 alle 18:00. Dopo il debutto fiorentino, dal 5 all’8 gennaio 2017 arriva a Roma al Teatro Studio Uno uno dei testi fondanti dei movimenti femministi e di genere di tutto il Novecento: La Carta da Parati Gialla / The Yellow Wall Paper di Charlotte Perkins Gilman con la regia di Paolo Biribò e Marco Toloni.
Un testo che nel 1892 fu sbrigativamente catalogato “racconto del terrore”, che negli anni Settanta divenne cardine delle rivolte e delle prese di coscienza e d’identità di genere, contribuendo al dissestamento dell’immaginario collettivo, e che oggi, più attuale che mai, trova forma a teatro con l’interpretazione di Elena Balestri, già attrice per Arnoldo Foa, le musiche di Roberto Procaccini e l’attenta produzione di Es Teatro.Diario dentro la ”follia” di una donna che, soggetta a una grave forma di depressione, giungerà a deliri allucinatori e allo sdoppiamento di personalità, La Carta da Parati Gialla / The Yellow Wall Paper è piuttosto il racconto dell’oppressione sociale, economica e linguistica della figura femminile del periodo, fortemente dipendente da codici maschili concilianti ma comunque autoritari come quelli espressi dal marito nell’ambito della cura della moglie, che le vietano categoricamente, tra le altre cose, di leggere e scrivere.
Limiti palesemente infranti dalla protagonista nella personale decisione di raccontarci la storia dal proprio punto di vista, rompendo il silenzio e riappropriandosi di quel diritto all’espressione che emblematicamente scaturisce con forza proprio dalla carta da parati dello “spazio domestico” in cui è costretta e in cui sembra scritta la storia personale e collettiva della figura femminile imprigionata dietro di essa.Un viaggio nella “stanza della follia” di una donna, poco prima che Virginia Woolf, con la sua “Stanza tutta per sé” (1929), ponesse le basi per un percorso femminile identitario che partiva (e da allora partirà) da un’affermazione di genere attraverso la cultura, l’indipendenza intellettuale, la letteratura e l’accesso al sapere.
Nata nel Connecticut nel 1860 Charlotte Perkins Gilman fu esponente di rilievo nel movimento delle donne statunitense durante i primi due decenni del secolo, nota anche internazionalmente per la larga diffusione che ebbero alcuni dei suoi numerosissimi scritti (poesie, romanzi e racconti, articoli e saggi). (foto: elena balestri)

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A Palermo un concerto dal centro storico al teatro

Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2016

palazzo reale palermoPalermo mercoledì 28 dicembre alle ore 21,30, che coinvolgerà parte dell’area del centro storico cittadino da piazza Pretoria con lo streetband show degli Ottoni animati, che armati di trombe e tamburi attraverseranno via Maqueda e arriveranno in piazza Verdi, per raggiungere la platea del teatro Al Massimo.Qui alle 21,30 inizierà il concerto di Francess, alias Francesca English“, cantante nata a New York nel 1989 da madre italiana e padre jamaicano, che darà vita a uno show” con sonorità pop, blues, soul. Ad accompagnarla sul palco la band Sonic Factory e a duettare e scherzare con lei: Sei Ottavi, Alessandra Salerno, Luca Colombo, Antonio Pandolfo e Francesco Sarcina, frontman de Le Vibrazioni. La serata sarà presentata da Mario Caminita.L’intero concerto e l’ingresso a teatro sono gratuiti, fino a esaurimento posti. L’evento, fa parte del cartellone “Natale 2016, Amministrazione comunale, Comune di Palermo. Area cultura” ed è organizzato dalla GN events.

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Serata musicale dedicata al Natale con gli allievi della scuola di musica e canto di Palermo

Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2016

agnese-dragochiara-minaldiradio-sud-piccolePalermo 28 dicembre alle 21 al Teatro Savio in via Evangelista Di Blasi 102 una sera per raccontare un anno, in giornate di auguri e in cui fare un bilancio col sorriso. Sarà un grande evento culturale e allegro “Cast in festa”, il saggio di fine anno della scuola di musica e canto Cast di Palermo. Protagonisti della serata saranno gli artisti CAST.Nella prima parte dello show sarà presentato “Sisili”, il testo di Mariano Tarsilla edito da Qanat. Il libro è una storia d’amore e di ricerca delle proprie radici, dove presente e futuro si incontrano ed evocano antiche e profonde emozioni in chi lo legge. Alla lettura saranno alternate poesie tratte dal racconto, musicate e cantate dalla band dei Radio Sud.Seguirà lo spettacolo con canti e danza dedicati al Natale con interventi del gruppo vocale Vocal art capitanato da Chiara Minaldi, degli allievi dell’accademia di danza Arte in movimento, della compagnia musicale Junior di Cast.La festa in musica targata Cast proseguirà con Mauro Caspanello, Chiara Bruno, Paola Consagra e altri e il debutto del trio vocale Scaramoon.Ospiti d’eccezione gli Street chords da X factor. L’ingresso è gratuito. (agnese drago, chiara minaldi, Radio Sud piccole)

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A Torino arriva la rete 5G

Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2016

torino5gDi Chiara Appendino, sindaco M5s Torino. Sono particolarmente orgogliosa di annunciare che la Città di Torino sarà la prima in Italia a sperimentare la rete 5G. Internet è un mezzo potente e prezioso: attraverso la rete si uniscono mondi lontani, si scambiano emozioni e si sviluppano possibilità lavorative. Con l’accesso a una rete solida si promuovono sviluppo, tecnologia, conoscenza, informazione e trasparenza. Ma, soprattutto, si dà la prova concreta di una volontà di Torino di investire in infrastrutture e innovazione per creare un ecosistema fertile all’insediamento di nuove imprese sul territorio. Il protocollo d’intesa con TIM, stipulato dall’Assessora all’Innovazione e Smart City Paola Pisano e approvato stamattina in Giunta prevede la sperimentazione di una nuova infrastruttura di telecomunicazioni, basata su tecnologie e standard di quinta generazione in grado di offrire prestazioni superiori alla rete 4G.
La rete 5G infatti si traduce in una maggiore capacità e affidabilità di trasmissione dati e nella possibilità di connessione di un numero molto elevato di oggetti. Self-driving car, smart-traffic, domotica, cloud-computing e molto altro sono grandi passi avanti per la qualità della vita dei cittadini e per lo sviluppo delle imprese. Il protocollo prevede che entro il 2018 possano usufruire di questa rete 3.000 utenti e che successivamente TIM realizzi la prima rete commerciale 5G. È un’importante opportunità per la nostra Città, che vuole essere sempre più territorio aperto all’innovazione. E noi sapremo coglierla.

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Kevin Peci: Io canto

Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2016

kevin-peciKevin Peci giovane artista romano che qualche anno fa si è fatto conoscere dal grande pubblico grazie a “Io canto” e ai Gimme Five (band di cui faceva parte anche Alessandro Casillo) sta per tornare con una serie di novità che arriveranno a breve. Intanto Kevin non si è mai fermato tra live, ospitate tv (tra cui Verissimo e Domenica 5), lezioni di danza e la scuola, naturalmente. Infatti, non solo ha preso il diploma, ma ha deciso di concentrarsi sulla danza e si è da poco diplomato presso la scuola di Steve Lachance, ricevendo persino una borsa di studio presso la scuola “Balletto di Firenze Compagnia del Kaos”. In molti hanno già avuto il piacere di vederlo ballare ad eventi importanti come “Europa in Danza” presso l’Accademia Nazionale di Roma o sul set della serie tv “Non dirlo al mio capo” (uno dei più grandi successi di Raiuno, con protagonista Vanessa Incontrada).
Nel frattempo, Kevin ha lavorato ai nuovi brani ed è in studio proprio in questo periodo per terminare le registrazioni del primo singolo, in uscita a fine gennaio. Insomma, dai Gimme Five ad oggi di strada Kevin ne ha fatta parecchia e ora è pronto a tornare. Al momento non possiamo ancora svelarvi molto, se non che ci farà respirare atmosfere R&B e soul, che si sposano alla perfezione con il suo particolare timbro vocale.
Kevin Peci: Nasce a Roma il 20/04/1995. Inizia a studiare canto all’età di 5 anni prendendo anche lezioni di danza. Nel 2009 esordisce in tv nel programma di Raiuno “I Raccomandati”, per poi approdare nel 2010 su Canale 5 al talent “Io Canto” (per due edizioni) dove ha l’opportunità di duettare con molti artisti tra i quali Francesco Renga, Raf, Max Pezzali, Pooh. Nel corso del programma si unisce ad alcuni suoi coetanei a formare il gruppo dei Gimme Five con i quali va in tour in tutta Italia con grandi riscontri. Continua poi ad esibirsi, sia con loro che da solo, in tour ma anche in tv, finché la boy-band non si scioglie e lui inizia a concentrarsi sulla sua carriera solista. (foto: Kevin Peci)

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Veneto: Costruzioni terzo trimestre 2016

Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2016

paesaggio venetoNel terzo trimestre 2016, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, il fatturato delle imprese di costruzioni interrompe la contrazione dei primi sei mesi e registra una lievissima crescita. In questo caso dello +0,1%. L’analisi congiunturale sul settore delle costruzioni, promossa congiuntamente da Edilcassa Veneto e Unioncamere del Veneto, è stata effettuata su un campione di 600 imprese con almeno un dipendente.Prosegue l’alternanza di cali e crescite dello “zero virgola” nei fatturati dell’edilizia veneta, sintomo di un settore che non riesce proprio a scrollarsi di dosso questa lunga fase di difficoltà. Ma c’è una piccola ma significativa novità: si riduce nel terzo trimestre 2016 la differenza tra andamenti delle imprese artigiane e non artigiane, con un valore positivo per entrambe, pari a +0,1 per cento per le imprese artigiane e +0,2 per cento per le non artigiane. Dopo una fase nella quale la ripresa del settore era stata sentita solo dalle imprese non artigiane, il terzo trimestre 2016 sembra indicare una stabilità complessiva del mercato, pur in una dinamica congiunturale che presenta un incremento tanto lieve quanto poco significativo. Unico dato positivo, in uno scenario nel quale un incremento dello 0,1 per cento non è qualificabile come un segnale di ripresa ma di stabilità, è il valore “più” per entrambi i settori, che in ottica di lungo periodo può far sperare in un debole incremento positivo anche per i prossimi mesi.
Osservando la dinamica per classi dimensionali emerge ancora una variazione negativa per le imprese di più piccole dimensioni, -0,3 per cento le piccole imprese (fino a 5 addetti), mentre in positivo le medie (+0,7 quelle da 6 a 9 addetti) e quelle di grandi dimensioni (+0,4 quelle con più di 10 addetti). A livello provinciale risulta ancora negativa, ma in miglioramento, Vicenza (-1,5 per cento a fronte del -2,3 per cento del trimestre precedente), mentre Padova dopo il dato negativo del II° trimestre fa segnare un -0,1 per cento. Benino Venezia (+0,6%), Belluno (+0,5%), Rovigo (+0,4%) e Treviso (+0,2%) tutte in campo positivo.
Anche se la crisi sembra ormai alle spalle, la situazione di difficoltà permane in quanto il mercato non sembra garantire una ripresa trainata da adeguati investimenti. Sarà strategico comprendere le prossime mosse del Governo in tema di incentivi, in attesa dello sblocco del patto di stabilità.
L’andamento degli ordini rimane pressoché stabile, con una variazione del +0,3 per cento rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Le imprese non artigiane hanno segnato una variazione più marcata (+0,6%) rispetto a quelle artigiane (+0,1%) che però risultano in miglioramento rispetto allo scorso trimestre dove avevano segnano una diminuzione (-0,5%).Sotto il profilo dimensionale le piccole imprese presentano una variazione negativa (-0,2%) bilanciata dall’andamento positivo delle medie e grandi imprese (rispettivamente +1,1% e +0,6%).A livello territoriale ad esclusione di Vicenza e Padova che hanno registrato variazioni negative (-0,7% e -0,4%) le altre province hanno evidenziato variazioni positive. In particolare spicca la variazione di Venezia con un aumento del +1,2 per cento seguita da quella di Rovigo (+0,8%) e di Treviso (+0,7%).
Il livello dei prezzi ha registrato un aumento del +1,2 per cento rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Le imprese artigiane hanno accusato una crescita del +1,2 per cento mentre quelle non artigiane del +1,1 per cento. Per quanto riguarda il profilo dimensionale, come accaduto lo scorso trimestre, l’aumento dei prezzi è stato più marcato per le imprese di media e piccola dimensione (rispettivamente +1,3% e +1,2%), a seguire le grandi imprese (+1%). A livello territoriale a soffrire maggiormente dell’incremento dei prezzi sono Treviso (+1,9%) e Padova (+1,7%) mentre sono risultate sotto la media regionale le variazioni delle altre province.
L’occupazione ha registrato una diminuzione del -0,6 per cento su base annua determinata dalla variazione particolarmente negativa delle imprese artigiane (-1%) mentre quelle non artigiane risultano in lieve ribasso (-0,3%). A livello dimensionale la perdita occupazionale interessa le imprese di piccole dimensioni (-2,3%) che risultano in contrapposizione con le variazioni positive delle medie imprese (+1,8%). Stabile la situazione delle imprese di grandi dimensioni. Sotto il profilo territoriale il dato occupazionale registra variazioni particolarmente negative per la provincia di Treviso (-3%) seguita da Rovigo (-0,9%) mentre spicca positiva quella di Padova (+1%).
Le previsioni sull’andamento del mercato residenziale per i prossimi tre mesi sottolineano il perdurare di una frenata degli investimenti in questo settore e peggiorano rispetto a trimestri precedenti. L’inversione di tendenza tanto attesa da molti operatori non si è concretizzata e anzi si acuiscono le attese negative. Come deboli rimangono gli indicatori sul fronte dell’edilizia non residenziale di nuova costruzione, nonostante alcune buone performance di settori come il commerciale nei trimestri precedenti.
Anche nel terzo trimestre rimangono stabili le aspettative delle imprese per il mercato delle ristrutturazioni, con un dato pari a +34,7 punti percentuali, simile a quello del trimestre precedente, che conferma ormai da un anno il valore medio delle aspettative, un valore di circa 16 punti percentuali superiore a quello del primo trimestre 2015, segno ormai del definitivo consolidamento di questo mercato. E’ un mercato che presenta aspettative positive anche in ragione degli effetti sull’allargamento delle defiscalizzazioni, che amplia il giudizio positivo delle imprese, soprattutto di quelle artigiane, che vedono in questo settore l’unico ambito di lavoro positivo per il futuro. Dal punto di vista territoriale le aspettative migliori le registrano le province di Vicenza, Venezia e Padova, mentre meno positive sono le province di Rovigo e Belluno. Per il settore delle opere pubbliche in aumento le aspettative delle imprese che si attendono un mercato invariato, con l’81,9 per cento dei rispondenti che si attende. Previsioni stazionarie (oltre quattro imprese su cinque vede il mercato stabile), segno probabilmente del perdurare di aspettative inizialmente non troppo positive rispetto all’introduzione del nuovo codice degli appalti, che come noto ha creato un blocco rilevante su tutto il comparto come certificato da ANAC, ma anche di una normalizzazione in corso che potrebbe essere più positiva nei prossimi mesi, con lo sblocco del patto di stabilità a partire dal 1° gennaio 2017.

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La società di sviluppo internazionale Areas rafforza la propria posizione nella stazione ferroviaria Sants di Barcellona

Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2016

Parigi torre-eiffel1PARIGI /PRNewswire/ Areas, il marchio di ristorazione globale della ristorazione da viaggio del Gruppo Elior, è diventato uno dei maggiori operatori nella stazione ferroviaria di Sants, quartiere a sud di Barcellona, con l’apertura del nuovo e prestigioso punto vendita a marchio COMO. Il consolidamento di Areas come principale operatore in questa stazione deriva anche dall’apertura di un punto Lavazza Espression la scorsa estate e dall’ aggiudicazione, nello scorso aprile, dell’appalto per i nuovi punti vendita di alimenti e bevande nella stazione di Sants, una delle maggiori stazioni in termini di volumi di passeggeri della Spagna. Questa concessione, valida fino a gennaio del 2022, comprende due innovativi format nel campo degli alimenti e delle bevande per i viaggiatori, in una superficie di oltre 1.500 m.Progettato appositamente per i viaggiatori, COMO è il terzo punto vendita di alimenti e bevande sviluppato da Areas, aperto dopo l’inaugurazione nelle piazze di transito di Selva e La Jonquera. COMO è un nuovo format di ristorazione/caffetteria con un design moderno e dagli interni curati. Areas ha aperto il principale punto vendita del marchio COMO a Sants che si sviluppa su una superficie interna di oltre di 1.230 m[2] e 78 m[2] di terrazza, per offrire ai viaggiatori comfort estremo, massima velocità negli spostamenti e una vasta offerta di prodotti e piatti a base di ingredienti della dieta mediterranea. Dai viaggiatori di brevi distanze, ai pendolari e ai clienti aziendali dell’AVE, il punto vendita offre quattro opzioni di servizio differenziate: caffetteria, self-service, grill e Grab&Go.

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MPS: Il Governo ha imparato dal caso Etruria, ma ora serve una soluzione sistemica per le sofferenze bancarie

Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2016

sienaA giudicare dal comunicato ufficiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, i provvedimenti presi per il salvataggio del Monte dei Paschi di Siena tutelano completamente i risparmiatori coinvolti. Apprendiamo, infatti, che gli obbligazionisti subordinati con obbligazioni Tier 2 (praticamente tutti i piccoli investitori) potranno scegliere fra una conversione in azioni al valore nominale (100%) oppure la conversione in obbligazioni non subordinate. Oggettivamente si tratta di una soluzione ottima, ma – come sempre – il diavolo sta nei dettagli e fino a quando l’articolato non sarà disponibile non scopriremo ad esempio come il Governo ha pensato di distinguere l’investitore retail dallo speculatore istituzionale. Benissimo, infatti, tutelare i risparmiatori ma al tempo stesso non si possono regalare soldi a coloro che hanno speculato su questa situazione. In ogni caso, una volta che il Governo fa una cosa buona a favore dei risparmiatori è corretto evidenziarla cosi’ come facciamo le molte volte che fanno cose improponibili.
etto questo, resta il nodo principale che è quello di un intervento sistemico. La soluzione trovata per l’emergenza (la garanzia sulle obbligazioni emesse per la liquidità immediata, l’intervento nel capitale dello Stato) è sicuramente positiva, ma se non si troverà in tempi rapidissimi una soluzione definitiva per il problema delle sofferenze bancarie, rischiamo fra un anno di dover tornare in Parlamento a chiedere un’ulteriore aumento del debito pubblico per ampliare il fondo per i salvataggi bancari, senza aver risolto definitivamente il problema. (Alessandro Pedone, responsabile Aduc per la Tutela del Risparmio)

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PharmaMar e Chugai Pharmaceutical stipulano un accordo di licenza e commercializzazione del PM1183 in Giappone

Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2016

madridMADRID e TOKYO /PRNewswire/PharmaMar (MCE: PHM) ha annunciato oggi la firma di un accordo esclusivo di licenza, sviluppo e commercializzazione con Chugai Pharmaceutical Co. Ltd. (TSE: 4519) per il suo terzo farmaco antitumorale di origine marina PM1183 (lurbinectedina) in Giappone. In base all’accordo PharmaMar riceverà un pagamento anticipato di €30 milioni, oltre a fasce di royalty a due cifre. Avrà inoltre diritto a dei pagamenti in linea con i progressi dello sviluppo e con le fasi della commercializzazione, potenzialmente nell’ordine di oltre €100 milioni.PharmaMar continuerà a svolgere le attività di sviluppo clinico per le prime due indicazioni del PM1183 (il cancro dell’ovaio resistente al platino e il carcinoma polmonare a piccole cellule ) in Giappone, mentre Chugai effettuerà pagamenti scaglionati all’avvio dello studio e sarà responsabile della registrazione. Inoltre Chugai deterrà i diritti di sviluppo clinico in Giappone per determinare ulteriori indicazioni e potrà contribuire allo sviluppo globale. PharmaMar manterrà i diritti di produzione esclusiva della lurbinectedina e fornirà il principio attivo a Chugai.Il PM1183 è il terzo farmaco antitumorale di PharmaMar ed è attualmente in sviluppo per il trattamento di diversi tipi di tumori solidi. L’azienda ha di recente completato il reclutamento dei pazienti per uno studio di Fase III sul cancro dell’ovaio resistente al platino. Nel mese di agosto è stato invece avviato un trial cardine di Fase III sul carcinoma polmonare a cellule piccole.Luis Mora, Managing Director della Oncology Business Unit di PharmaMar, ha dichiarato: “Stiamo per stringere la nostra seconda alleanza strategica con Chugai per la commercializzazione di un composto antitumorale di origine marina. Con questo accordo contribuiremo alla vendita del PM1183 in Giappone. Nel frattempo continueremo lo sviluppo clinico della molecola e compieremo i passi previsti dalla legge per ottenerne l’approvazione negli anni a venire.” “Entrambe le aziende condividono l’obiettivo di portare il PM1183 – un innovativo farmaco di origine marina – ai pazienti giapponesi, in modo da poter contribuire al loro trattamento” afferma Tatsuro Kosaka, Representative Director, President e Chief Operating Officer di Chugai. “Chugai è impegnata nel mettere a disposizione dei pazienti sempre medicine innovative. Ci auguriamo di ottenere l’approvazione in base ai risultati clinici ottenuti finora e a quelli futuri.”

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L’Istituto Clinico Città Studi è al primo posto in Lombardia nella cura dell’ictus ischemico

Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2016

istituto-clinico1Milano. L’istituto Clinico Città Studi conferma il suo primato per quanto concerne la cura dell’ictus ischemico secondo i dati forniti dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali. Anche a livello nazionale l’ICCS è ai primi posti per questo tipo d’intervento.
L’analisi condotta da AGENAS valuta l’incidenza della mortalità a 30 giorni dalla comparsa di un ictus ischemico. All’Istituto Clinico città Studi il numero dei pazienti che rimane in vita è il più alto tra gli ospedali della nostra Regione. Le ragioni di questo successo si fondano, secondo il Dottor Carlo Sebastiano Tadeo responsabile della Stroke Unit,: “sul fatto che il 98% dei pazienti che giungono al pronto soccorso per ictus ischemico vengono presi in carico immediatamente da un Neurologo sempre presente in PS per questi casi e ricoverati immediatamente in Stroke Unit, un centro specializzato con un team multiprofessionale per la cura dell’ictus. Inoltre, il 33% dei nostri pazienti viene sottoposto alla terapia di trombolisi sistemica. La media italiana per questo tipo d’intervento è del 5% e nella nostra Regione raggiungiamo il 10%”.La Stroke Unit diretta dal Dottor Tadeo ha, inoltre, progressivamente velocizzato la procedura dedicata alla ricanalizzazione delle istituto-clinicoarterie (trombolisi) intervenendo, per la maggioranza dei pazienti, entro i 60 minuti dal loro accesso in pronto soccorso.
L’istituto Clinico Città di Milano è una Struttura di Ricovero e Cura privata accreditata che offre 268 posti letto a pochi isolati di distanza dal centro di Milano. L’ospedale ha le caratteristiche del City Hospital non solo per motivi logististici ma soprattutto per l’offerta di servizi sanitari ai circa 1000 nostri concittadini che si rivolgono quotidianamente alla struttura. L’ospedale è accreditato dal 1999 dalla Regione Lombardia e svolge attività di diagnosi e cura per conto del Servizio Sanitario Nazionale. Il pronto soccorso è uno dei punti di forza dell’ICCS che lo hanno reso noto per l’efficienza del servizio e la disponibilità del personale medico e paramedico. Il Dipartimento d’Emergenza e Accettazione di primo livello dell’Istituto Clinico Città Studi presenta volumi di accoglienza molto vicini se non superiori a quelli di altre grandi strutture ospedaliere della città e dell’hinterland. Le tecnologie e le procedure quotidianamente adottate per le cure dei pazienti sono all’avanguardia e proiettate anche ad ottenere risultati nel campo della ricerca scientifica. (foto: istituto clinico)

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Alitalia rischio default per la compagnia?

Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2016

alitaliaNel caso di presentazione di un nuovo piano che prevedesse tagli, esuberi e ridimensionamento complessivo a fronte di un rifinanziamento parziale, secondo l’USB sarebbe assolutamente giusto e credibile un intervento diretto da parte dello stato. Dall’inizio della liberalizzazione dei cieli avvenuta decine di anni fa, che ha fatto da apripista per il più vasto processo di liberalizzazione e globalizzazione dei mercati e della finanza, Alitalia ha attraversato una serie di crisi pesantissime in cui alla progressiva riduzione di aerei e direttici e all’abbandono di interi settori, come quello della manutenzione, si sono aggiunti forti tagli del personale (da 25.000 a poco più di 10.000 dipendenti), contrazione dei salari e, soprattutto, condizioni di lavoro sempre più pesanti in cui i diritti e la dignità della gente dell’Alitalia sono stati via via ridotti e calpestati. Il tutto mentre si avvicendavano vertici aziendali e presunti grandi manager, tanto superpagati quanto incapaci, che in alcuni casi – forse troppo pochi – sono finiti in tribunale e mentre emergevano gli intrecci poco chiari tra gruppi economici, partiti e gestione dell’azienda.Inevitabile affrontare due questioni strutturali, da sempre sottolineate dall’USB e divenute ineludibili con lo sviluppo delle compagnie low cost.In primo luogo, la necessità di rivolgere la propria attività sui voli di lungo raggio ed intercontinentali, più remunerativi e non soggetti alla concorrenza low cost, per i quali occorrono investimenti importanti nello sviluppo della flotta. A chi dice che i soldi non ci sono, l’invito a dare un’occhiata ai bilanci degli ultimi venti anni evidenziando in rosso i miliardi spesi inutilmente, gli errori manageriali, le alleanze sballate come quella con Air France, il malaffare e la mala gestione.In secondo luogo, l’importanza del rispetto delle regole e della legalità per tutelare gli interessi del paese a livello strutturale, normativo ed occupazionale e costruire un sistema in cui i trasporti – tutti i trasporti – assumano un ruolo trainante dell’economia. Così è avvenuto in Francia e Germania, che hanno protetto le proprie compagnie impedendo lo sviluppo disordinato delle low cost, mentre in Italia le regole sono state frantumate, le low cost “foraggiate” da enti locali e società aeroportuali spesso pubbliche, i lavoratori assunti, sottopagati e super-sfruttati, con contratti non italiani, e le tasse vengono pagate altrove. L’attuale gestione e proprietà dell’Alitalia, pur non condivisibile dal punto di vista del rapporto con i lavoratori, sembrava aver compreso tali criticità ed opportunità anche alla luce l’aumento progressivo del trasporto aereo in Italia.
Di fronte ad una ennesima crisi, dopo che per le banche si stanno stanziando miliardi e miliardi pubblici, che significano salvataggio dei grandi investitori e non soltanto dei piccoli risparmiatori, sarebbe necessario e doveroso intervenire per la nazionalizzazione di Alitalia, per la ridefinizione di un vero progetto industriale e per far rispettare le leggi, le regole e gli interessi del Paese.

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