Amburgo, Germania, /PRNewswire/ La Elbphilharmonie Hamburg è stata inaugurata con una cerimonia ufficiale e con il primo concerto. La Elbphilharmonie è il nuovo cuore della metropoli musicale nel nord della Germania. Questa spettacolare Konzerthaus coniuga eccellenza artistica e massima apertura nella sua architettura e nel suo programma. Progettata dallo studio di architettura Herzog & de Meuron e maestosamente situata tra la città e il porto, la Elbphilharmonie è composta da un vecchio magazzino portuale (Kaispeicher) e da una nuova struttura sovrastante in vetro, caratterizzata da un ampio tetto ad andamento ondulato. Oltre a tre sale da concerto, l’edificio ospita tra l’altro un hotel e una piattaforma panoramica aperta al pubblico, che sottolinea il carattere di “casa per tutti” del nuovo simbolo architettonico di Amburgo.I festeggiamenti per l’inaugurazione sono stati introdotti da una cerimonia ufficiale nella Grande Sala con i discorsi del Presidente della Repubblica Federale Joachim Gauck, del Sindaco di Amburgo Olaf Scholz, di Jacques Herzog dello studio di architettura Herzog & de Meuron e del Direttore Generale Christoph Lieben-Seutter. Erano presenti tra gli altri la Cancelliera Angela Merkel e numerosi ospiti di prestigio in campo politico e culturale.Nella Grande Sala la NDR Elbphilharmonie Orchester, sotto la conduzione del suo direttore d’orchestra principale Thomas Hengelbrock, si è esibita con il coro della Radio Bavarese e con rinomati solisti ospiti, come Philippe Jaroussky (controtenore), Hanna-Elisabeth Müller (soprano), Wiebke Lehmkuhl
(mezzosoprano), Pavol Breslik (tenore) e Bryn Terfel (basso-baritono).Uno dei momenti chiave dell’evento è stata la prima esecuzione di un’opera su commissione composta per l’occasione dal compositore contemporaneo tedesco Wolfgang Rihm: “Reminiszenz. Triptychon und Spruch in memoriam Hans Henny Jahnn für Tenor und Großes Orchester” (Reminiscenza. Trittico e verso in memoria di Hans Henny Jahnn per tenore e grande orchestra). Di seguito l’orchestra ha suonato una serie di opere evocative di secoli diversi, che ha permesso al pubblico di apprezzare al meglio la magnifica acustica della Grande Sala, nata dalla collaborazione con Yasuhisa Toyota, consulente acustico giapponese di fama mondiale. La serata concertistica è culminata con l’esecuzione della parte finale della Nona Sinfonia di Beethoven, il cui coro conclusivo “Freude schöner Götterfunken” ha espresso in modo ineguagliabile l’atmosfera inaugurale della nuova Konzerthaus.Durante il concerto la facciata della Elbphilharmonie è diventata lo sfondo per un eccezionale spettacolo di luci. La musica che risuonava nella Grande Sala è stata tradotta in tempo reale in colori e forme e proiettata sull’edificio. Sotto gli sguardi estatici di migliaia di spettatori la Elbphilharmonie, nuovo simbolo architettonico amburghese, risplendeva sul magnifico sfondo della città e del porto.
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Inaugurazione solenne della Elbphilharmonie Hamburg
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 gennaio 2017
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Laudato Sì e Investimenti Cattolici Energia Pulita per la nostra Casa Comune
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 gennaio 2017
Roma. Venerdì 27 gennaio a Roma dalle ore 9,00 sino alle 17,00 presso la Sala Pio XI della Pontificia Università Lateranense, in via di San Giovanni in Laterano 4, si terrà la Conferenza Laudato Si’ e Investimenti Cattolici: Energia Pulita per la nostra Casa Comune promossa da FOCSIV – Volontari nel Mondo, la Commissione Giustizia e Pace del USG – Unione dei Superiori Generali e del UISG – Unione Internazionale delle Superiori Generali, il GCCM – Movimento Cattolico Mondiale per il Clima, CAFOD – Catholic Agency Development Charity, Trócaire – Irish Charity Working for a Just World e CIDSE – Coopération Internationale pour le Développement et la Solidarité.
In seguito all’accorato appello alla conversione ecologica di Papa Francesco, proposto nell’Enclica Laudato Si’, l’incontro internazionale intende mettere in collegamento le diverse realtà del mondo cattolico affinché mettano in atto azioni specifiche per una transizione urgente verso la giustizia climatica, compreso il disinvestimento da combustibili fossili e gli investimenti in energie rinnovabili gestite dalle comunità locali. Punto di partenza la condivisione di un’ispirazione comune per il cambiamento e la condivisione delle buone pratiche verso la Casa comune e per le comunità più fragili e vulnerabili. In particolare si vuole indicare fondamenti etici e orientamenti concreti affinché gli ordini religiosi riconsiderino le loro strategie finanziarie, spingendo i fondi pensione e di investimento a togliere risorse alle imprese che non si impegnano nella transizione energetica per investirle in imprese responsabili a favore delle risorse rinnovabili per comunità povere e vulnerabili.Alla conferenza daranno il proprio contributo come relatori il Cardinale Peter Turkson, Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, e Christiana Figueres, ex Segretario Esecutivo della Convenzione ONU su cambiamenti climatici, grazie ai quali si esamineranno i legami tra il disinvestimento dai combustibili fossili e l’investimento in energie rinnovabili gestite da comunità locali ed organizzazioni cattoliche.A questi interventi faranno seguito alcuni responsabili o esponenti del mondo finanziario impegnati nella Responsabilità Sociale d’Impresa ed altri rappresentanti di istituzioni cattoliche, impegnati concretamente sulle questioni relative al clima grazie a precise scelte di disinvestimento e reinvestimento responsabile.A causa del numero limitato di posti è necessario registrarsi appena possibile sul sito http://www.investirenellalaudatosi.com dove è anche possibile avere ulteriori informazioni sulla conferenza.
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“Dirigenza e governance scolastica”: un master all’Università Europea di Roma
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 gennaio 2017
L’Università Europea di Roma, in collaborazione con AIMC (Associazione Italiana Maestri Cattolici) ha attivato il Master di secondo livello “Dirigenza e governance scolastica”.
Si propone di arricchire il curriculum professionale dei docenti di significative competenze relative sia alle funzioni di responsabilità (figure di sistema, staff di direzione, vice-dirigenza) sia alla funzione dirigenziale (direzione coordinamento e gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali). E’ destinato anche alla preparazione per l’imminente concorso a dirigente scolastico.
Il Master intende fornire, alla luce della Legge 107/2015, gli strumenti giuridico/legislativi, organizzativi e culturali per rispondere ai nuovi tratti della leadership emergenti nella scuola dell’autonomia. L’attuale contesto del management educativo è contrassegnato, infatti, da complesse e integrate attività di promozione dell’innovazione, della ricerca didattica, di valutazione e rendicontazione, di sviluppo professionale del personale in un quadro di rapporti con il territorio, le altre istituzioni scolastiche, Enti e agenzie esterne..
Le lezioni saranno svolte da docenti universitari, ispettori, dirigenti scolastici, direttori servizi generali e amministrativi ed esperti di settore. Sono inoltre previsti tutor, uno per ogni 25 iscritti, con il compito di accompagnare i corsisti durante tutto il percorso.
Per poter essere iscritti al Corso è necessario essere in possesso di una laurea quadriennale (vecchio ordinamento) o laurea specialistica (3 + 2) o titoli equipollenti.Tra gli argomenti del piano didattico: istituzioni e organi dell’Unione Europea; la valutazione dell’attività del dirigente scolastico; la gestione finanziaria dell´Istituzione scolastica e delle relative aziende speciali nel quadro della “contabilitá dello Stato” e la nuova disciplina sugli appalti; trasparenza, privacy al tempo dei social network; la scuola multiculturale; norme giuridiche dell’accoglienza degli alunni stranieri.
Coordinatrice scientifica del Master è la Prof.ssa Renata Salvarani, dell’Università Europea di Roma.
Il Comitato Scientifico è composto da: Prof.ssa Renata Salvarani, Università Europea di Roma; Prof. Andrea Dessardo, Università Europea di Roma; Dott. Giuseppe Desideri, pedagogista, Presidente nazionale AIMC; On.le Prof. Beniamino Brocca – pedagogista – già sottosegretario Ministero P.I.; Prof. Piero Boscolo, Emerito Psicologia dello sviluppo – Università di Padova; Prof Mario Falanga – docente di Diritto amministrativo e di Diritto scolastico – Libera Università di Bolzano; Prof. Giuseppe Nerio Carugno – docente di Diritto amministrativo – Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze “Ezio Vanoni” di Roma; Prof. Claudio Marchitiello – Consigliere di Stato; Prof. Carlo Pacella – Presidente Comitato Scientifico Centro Studi Parlamentari.E’ possibile vedere il programma completo sul sito dell’Università Europea di Roma: http://www.universitaeuropeadiroma.it//documenti/upload/files/MASTER-DirigenzaScolastica%281%29.pdf (foto: salvarani)
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Incontro interculturale a San Cataldo
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 gennaio 2017
San Cataldo. Il 18 gennaio c.a. alle ore 17 si terrà un incontro interculturale su temi di attualità politica presso l’Auditorium della Bcc «G. Toniolo» di San Cataldo. L’intervento più significativo, almeno dal mio punto di vista, sarà quello di Bruno Tabacci, che affronterà il tema: Potere e politica.Questa mia nota non pretende essere una presentazione del politico e dell’intellettuale, non ne ho l’autorevolezza necessaria, ma solamente un chiarimento sulla coerenza del politico, che ama l’ombra della zona “grigia” della politica , pur riuscendo ad attirare l’attenzione di quanti non privilegiano le analisi superficiali, ma prediligono quelle approfondite.
Il mio riferimento a tali analisi approfondite riguarda, principalmente, una definizione che fu di Toni Negri, che identificava Tabacci e la cerchia dei suoi sostenitori (tra i quali il sottoscritto) come “i marxisti per Tabacci”. Una definizione calzante, credibile, ma solo se si approfondisse la scelta dei termini, infatti Negri non dice “i comunisti per Tabacci”, ma “i marxisti per Tabacci”, dimostrando una carenza ideologica inaccettabile. Si tratta di un errore ideologico perché trascura 150 anni di evoluzione culturale dal tempo della prima edizione de “Il Capitale” . Fu il testo di Marx che ispirò il manifesto del partito comunista di di Karl Marx e Friedrich Engels, ponendo il proletariato al centro dell’indagine socio-politica, ma limitatamente al periodo storico di riferimento
Se Karl Marx e Friedrich Engels avessero potuto seguire l’evoluzione della classe operaia fino ai nostri giorni, lo stesso Toni Negri avrebbe dovuto accettare la collocazione di Karl Marx nell’alveo della democrazia liberale socialdemocratica. Sta in ciò l’errore di fondo nel quale si è ritrovato Toni Negri, nel non aver capito la storia e i suoi mutamenti, con gli adattamenti imposti dalle evoluzione socio-culturale.I sostenitori di Bruno Tabacci lo hanno (abbiamo) capito, accettando la centralità politica del liberalismo ,differenziato dal liberismo di stampo berlusconiano con tutte le sue carenze di welfare, soppiantato, quest’ultimo da una eccessiva attenzione verso le libertà di mercato svincolate dal controllo dello Stato. Il vero liberalismo, di matrice crociana, è in grado di coniugare le libertà di mercato, controllate dalla Stato, con la socialdemocrazia, non più marxista, ma portatrice di valori sociali ed etici.
L’introduzione alla serata di incontri è affidata a don Massimo Naro, direttore del Centro Studi Cammarata di San Cataldo e docente di Teologia sistematica presso la Facoltà Teologica di Sicilia a Palermo, e Teologia trinitaria e Escatologia presso l’Istituto Teologico-Pastorale «Guttadauro», che rappresenta una garanzia di continuità con le quotidiane sollecitazioni di Papa Francesco.
Un commento finale è d’obbligo: i seguaci di Bruno Tabacci dimostrano una ben più concreta capacità analitica e valutativa rispetto ad approssimative e incerte definizioni. (Rosario Amico Roxas)
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“L’imbecillità è una cosa seria”
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 gennaio 2017
Torino lunedì 16 gennaio alle ore 18 a Palazzo Cisterna (Via Maria Vittoria 12), sede della Città metropolitana di Torino, a cura del Centro Pannunzio di Torino il libro del filosofo Maurizio Ferraris “L’imbecillità è una cosa seria”, edito da Il Mulino.La presentazione sarà condotta dal prof. Pier Franco Quaglieni, direttore del Centro Pannunzio Torino e dalla dott.ssa Anna Ricotti.L’ultimo libro di Ferraris parte con l’analisi di questa imbarazzante caratteristica dell’umano, quale è l’imbecillità, per una seria ed articolata riflessione. A lungo l’umanità si è considerata perfetta, attribuendo le proprie eventuali mancanze all’alienazione portata dalla tecnica o all’azione di entità arcane e malvagie come il Capitale e l’Europa. Ma sarebbe bastato un esame di coscienza per capire che il problema era un altro: l’imbecillità, dentro e fuori di noi. L’imbecillità è una cosa seria e non appena ce ne accorgiamo i conti tornano, nell’economia così come nella società e nella storia.Solo sentendosi sfiorati dalla grande ala dell’imbecillità, gli individui tenderanno al progresso e al bene.
Maurizio Ferraris. È professore ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Torino, dove dirige il LabOnt (Laboratorio di ontologia). Editorialista di “La Repubblica”, è inoltre direttore della “Rivista di Estetica”, condirettore di “Critique” e della “Revue francophone d’esthétique”. Fellow della Italian Academy for Advanced Studies (New York), della Alexander von Humboldt-Stiftung e del Käte Hamburger Kolleg “Recht als Kultur” di Bonn, Directeur d’études al Collège International de Philosophie, visiting professor alla Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi e in altre università europee e americane. Ha scritto una cinquantina di libri tradotti in varie lingue. Tra i più recenti, segnaliamo “Documentalità” (2009), il “Manifesto del nuovo realismo” (2012), “Filosofia per dame” (2011), “Anima e iPad” (2011) e “Spettri di Nietzsche” (2014). (foto: l’imbecillità)
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Corte Costituzionale: Tutto già scritto. Dichiarato inammissibile il referendum sull’art.18.
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 gennaio 2017
La Corte Costituzionale si è espressa in merito ai 3 quesiti referendari proposti dalla CGIL dichiarandone ammissibili i 2 relativi all’abrogazione di alcune disposizioni in materia di lavoro accessorio ( voucher) e all’abrogazione di disposizioni limitative della responsabilità solidale in materia di appalti e non ammissibile quello sulla tutela reintegratoria nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo, estendendola a tutte le aziende sopra i 5 dipendenti ( ART.18).Riservandoci di valutare le motivazioni che hanno indotto la Corte Costituzionale ad assumere questa decisione, che riteniamo “già scritta” e che comunque giudichiamo negativa, quello che ci preme sottolineare è che ancora una volta la CGIL ha voluto affidare ad uno strumento come il referendum la soluzione per problemi, pesantissimi per i lavoratori, senza aver fatto nulla per impedire la loro approvazione nel corso della discussione parlamentare o al momento del varo della Legge.USB, unica organizzazione sindacale ad essersi mobilitata con scioperi e manifestazioni contro il Jobs Act, i voucher e la cancellazione definitiva dell’articolo 18, ha sempre reputato errore gravissimo affidare ad un voto popolare, in cui si esprimono anche tutti coloro i quali non hanno alcun interesse alla materia, la soluzione di problemi che richiedono invece lotte e mobilitazioni di tutto il mondo del lavoro.Dal referendum sull’abolizione della scala mobile, a quello sulla maggiore rappresentatività sindacale, all’estensione dello stesso art.18, o non si è raggiunto il quorum o sono state cancellate importanti conquiste relative a democrazia sindacale e a diritti salariali o normativi di tutti i lavoratori, andando così a porre una pietra tombale su stagioni caratterizzate da fortissimi conflitti.Per quanto ci riguarda le lacrime di coccodrillo di chi continua a sostenere le ragioni dei padroni, sottoscrivendo contratti che gridano vergogna non ci riguardano. Noi continueremo a lottare per difendere i diritti reali delle lavoratrici e dei lavoratori.
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Migliorare la mobilità della Capitale
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 gennaio 2017
Roma La giunta capitolina, riunitasi in Campidoglio, ha approvato una delibera che prevede lo schema di accordo quadro tra Roma Capitale, l’Automobile Club Italia (Aci) e l’Automobile Club Roma.Il fine è di operare congiuntamente per migliorare le condizioni della mobilità in termini di sicurezza, fluidità e sostenibilità ambientale e promuovere al contempo la diffusione di modelli di mobilità compatibili (sollecitazioni all’uso del trasporto pubblico locale, promozione di modelli di mobilità attiva).Tra le azioni da implementare: attività di analisi di incidentalità e valutazione dei soggetti a massimo rischio (utenze vulnerabili); valutazione dei livelli di sicurezza delle infrastrutture stradali, con particolare riferimento all’ambito urbano; sensibilizzazione alle tematiche della sicurezza stradale, mobilità sostenibile e pratiche di guida sicura; formazione specialistica per operatori del settore; iniziative di informazione e diffusione della cultura della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile.
“La nostra città ha purtroppo un triste primato: è la prima in Italia per incidenti fatali – commenta l’Assessora alla Città in Movimento Linda Meleo – Soltanto nel 2015 sulle strade della Capitale si sono registrati 13.121 incidenti con vittime, che hanno provocato la morte di 173 persone, il 12% in più rispetto al precedente anno, con condizioni particolarmente critiche per i giovani, i motocilisti e soprattutto pedoni, ciclisti, bambini e anziani. In linea con le nostre attività programmatiche abbiamo deciso di avviare una collaborazione con Aci che si declinerà nella condivisione di dati, in attività di comunicazione per diffondere una cultura della sicurezza stradale e in attività di formazione volte a far accrescere la consapevolezza e la responsabilità soprattutto nei più giovani. L’accordo sarà valido cinque anni e non comporterà oneri per l’Amministrazione capitolina”.
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Premio Giornalistico ‘SID-Diabete Ricerca’
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 gennaio 2017
La Società Italiana di diabetologia SID bandisce il 2° Premio giornalistico ‘SID-Diabete Ricerca’ – istituito dall’Associazione Diabete Ricerca, dalla ‘Fondazione Diabete Ricerca’ e dalla ‘Società Italiana di Diabetologia’ – con lo scopo di riconoscere e stimolare la corretta divulgazione scientifica di tematiche riguardanti il diabete mellito. Il Premio vuole essere un omaggio allo stile e al modo di svolgere questa professione con competenza, rigore, sintesi, completezza di contenuti, chiarezza di linguaggio e capacità di divulgazione delle notizie.Il riconoscimento, dell’ammontare di euro 2.000 per ciascuna delle categorie individuate:
Agenzie di stampa e carta stampata
Radio-Televisioni, Web e servizi on line
verrà assegnato da una giuria composta dall’Ufficio di Presidenza della Società Italiana di Diabetologia e da due giornalisti e consegnato nel corso del congresso ‘Panorama Diabete’ a Riccione dall’11 al 15 marzo 2017.
REGOLAMENTO E MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE
Art. 1 Il Premio è destinato al miglior elaborato di taglio giornalistico (pubblicato su testate giornalistiche cartacee, web, audio o video) che affronti tematiche relative alla ricerca e all’innovazione nel campo del DIABETE.
Art.2 La partecipazione al Premio è gratuita e riservata a giornalisti iscritti all’Ordine Nazionale o autori che pubblichino su testate regolarmente registrate al Tribunale di competenza.
Art.3 Possono concorrere al Premio gli autori di servizi in lingua italiana consegnati alla Segreteria del Premio e pubblicati da quotidiani, agenzie di stampa, settimanali, periodici, riviste specializzate, testate online, servizi radio-televisivi, pubblicati, trasmessi o diffusi prima del 15 febbraio 2017.
Art.4 Saranno presi in considerazione i contenuti pubblicati su testate giornalistiche regolarmente registrate. Sono esclusi dalla partecipazione i giornalisti membri della Giuria, i loro familiari e tutte le persone che abbiano legami contrattuali con l’organizzazione.
Art.5 Le opere in concorso (non più di tre per ogni autore) dovranno pervenire, così come di seguito specificato, entro e non oltre il 15 febbraio 2017, presso: dottoressa Alessia Russo – Segreteria organizzativa Premio giornalistico ‘SID–Diabete Ricerca’ – via Pisa, 21 – 00162 Roma (RM)
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Uscita in Italia del disco di esordio del cantautore sloveno Daniel Vezoja
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 gennaio 2017
Reduce dall’entusiastica accoglienza nella natìa Slovenia, il cantautore Daniel Vezoja ha deciso di presentare anche in Italia il suo primo full-lenght, Where The Light Resides. “Un album notturno”, così lo descrive Daniel. In effetti le nove tracce sono la colonna sonora perfetta per un viaggio lungo un’autostrada infinita, aspettando l’alba. Il songwriting di Daniel è figlio della grande tradizione country e folk internazionale, dai numi tutelari come Dylan e Tom Petty ai suoi più recenti bardi come The Tallest Man On Earth. Ma è capace di andare oltre, grazie ad un sound spazioso, fatto di chitarre stratificate, riverberi e delay. Il risultato sono nove canzoni che puntano alla perfezione pop e vanno dritte al cuore.
Where The Light Resides è stato registrato all’Orphan Recording Studio di Dublino e prodotto dal rinomato cantautore Gavin Glass. Il successo del disco e del tour, che ha toccato diversi paesi europei, hanno convinto Daniel a presentare all’Italia il suo disco. “Where The Light Resides” è ora disponibile su iTunes, presso tutti i retailer digitali e, in versione digitale e fisica, su Bandcamp. (foto: Daniel Vezoja)
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Adesione del Montenegro alla NATO
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 gennaio 2017
“La ratifica da parte del Parlamento del trattato per l’adesione del Montenegro alla NATO, firmato a Bruxelles nel maggio scorso, è un passaggio importante, parte di una procedura lunga e molto seria. È di fatto un ulteriore passo avanti nel percorso di integrazione europea ed euro-atlantica del Montenegro, che permetterà di avvicinare ulteriormente i Balcani all’Occidente e di rafforzare il sistema di sicurezza internazionale in un contesto sempre più complesso e frammentato”. A dirlo è Paolo Alli, Capogruppo Area Popolare (Ncd – Centristi per l’Italia) in Commissione Affari Esteri alla Camera dei deputati e Presidente dell’Assemblea Parlamentare della Nato. “L’obiettivo dei Paesi dell’Alleanza Atlantica attraverso questo trattato – aggiunge – è anzitutto di migliorare le condizioni democratiche nelle Nazioni candidate. In quest’ottica, infatti, la richiesta del popolo montenegrino di aderire alla NATO è un segnale forte per una regione che in questo momento storico risulta sempre più cruciale per l’intero processo di pace e per la lotta al terrorismo. I Balcani, già particolarmente importanti per il nostro Paese per ragioni storiche e per i significativi rapporti economici in essere, negli ultimi anni hanno infatti assunto una crescente importanza rispetto al fenomeno dei foreign fighters e, più in generale, al contrasto del terrorismo internazionale”.
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Il Presidente della BDI Dieter Kempf dichiara: “Per il nuovo anno è attesa una crescita economica pari all’1,5%”
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 gennaio 2017
Nel nuovo anno la Germania crescerà nell’ordine dell’1,5%, secondo le stime del Bundesverband der Deutschen Industrie (BDI). “Considerando l’incertezza politica mondiale che mette particolarmente a repentaglio l’economia della nostra nazione, la crescita futura è tutt’altro che scontata”, ha detto Dieter Kempf, presidente della BDI, martedì a Berlino.Secondo Kempf la situazione generale in tutto il mondo appare meno chiara rispetto agli anni precedenti. Insicurezze e tematiche di ordine conflittuale premono sull’Unione Europea. “Ciò che diamo per scontato”, ha ammonito il presidente della BDI, “potrebbe ben presto essere in pericolo”. “La Germania dovrà lavorare sodo per mantenere lo stato di benessere raggiunto sino a oggi e la politica dovrà osare di più sul fronte dell’economia”.Per quanto riguarda le esportazioni tedesche, la BDI ritiene che quest’anno saranno destinate a crescere nell’ordine del 2-3%. Il numero degli occupati, oggi attestato a quota 43,5 milioni, salirà di 500.000 unità, ha detto Kempf, che ha assunto la presidenza della BDI dall’inizio dell’anno.I surplus di bilancio record di Stato federale, Länder e comuni dovranno essere impiegati per far fronte a periodi meno favorevoli e per investire di più. Ciò dovrebbe essere possibile senza aumentare le tasse e senza pesare sulla salute dei conti pubblici. “La chiave di tutto sta negli investimenti iniziali nelle nostre reti di trasporto, energia e digitale, oltre che nell’edilizia”, ha sottolineato il presidente della BDI. Solo a fronte di tali premesse sarà possibile una partecipazione alla crescita”.L’introduzione degli incentivi alla ricerca concessi in numerosi stati industrializzati compenserebbe gli attuali svantaggi competitivi. Nella transizione verso l’energia sostenibile l’efficienza sul piano dei costi è una parola sconosciuta e il potenziamento della rete elettrica è in ritardo. “La situazione deve cambiare. Le nostre aziende desiderano riuscire nella transizione verso l’energia sostenibile, una transizione che possa trasformarci in operatori sul fronte delle esportazioni”. L’ordine del giorno dovrebbe altresì comprendere un’immigrazione controllata.L’economia tedesca ascolterà con attenzione ciò che dirà il presidente Donald Trump all’avvio della sua presidenza negli Stati Uniti. In relazione al principale partner commerciale tedesco il presidente della BDI ha messo in guardia da un’inversione di tendenza che porterebbe dal libero scambio all’isolamento: “Sarebbe dannoso per l’intera economia mondiale e in particolare per l’economia tedesca, che è orientata all’esportazione”. Un posto di lavoro su quattro in Germania è legato alle esportazioni – nel settore industriale tale rapporto è addirittura di un posto su due.”‘Make America great again’ non può necessariamente portare all’isolamento”, ha sottolineato Kempf. Le imprese negli USA dipendono dalla tecnologia ingegneristica tedesca e dai prodotti intermedi che provengono dall’Europa. “La Commissione Europea dovrà mantenere aperti i propri canali di dialogo per un accordo commerciale di libero scambio tra le due sponde dell’Oceano”. Il Presidente della BDI ha ribadito che l’industria tedesca resta favorevole al TTIP.Gli interventi dello Stato in Cina sono fonte di crescenti preoccupazioni per l’industria tedesca, ha affermato Kempf. Gli europei dovrebbero acquisire partecipazioni di maggioranza nelle imprese cinesi, proprio come fanno i cinesi in Germania: “È giunta l’ora di abbattere i muri in Cina e non di innalzare muri in Germania”.
È ormai giunta l’ora di mettere mano all’amara realtà che si delinea nel dopo Brexit, ha esortato Kempf. L’incertezza sul processo nel suo insieme avvelena l’economia. Per la politica a Bruxelles e a Berlino in sede di trattative deve esserci un solo motto: tenere unita l’Europa e rafforzarla. “Per me l’Europa non rappresenta il problema, ma la soluzione”. Solo unendo le forze il continente sarà in grado di avere nuovamente successo nel mondo, ha dichiarato il presidente della BDI. Internet http://www.bdi.eu
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Rendere noti i piu’ grandi debitori delle banche salvate dallo Stato? La strampalata e disinformata proposta del presidente ABI
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 gennaio 2017
Appena letta l’intervista del presidente dell’ABI al Mattino di Napoli, nella quale lancia una proposta, che definisce a titolo personale, sul fatto di rendere noti i primi 100 creditori insolventi delle banche salvate dallo Stato non ci volevo credere. Le parole precise sono le seguenti:“Io chiedo – dice Antonio Patuelli – a titolo personale che vengano resi noti i primi 100 debitori insolventi delle banche che sono state salvate. E per farlo, penso al varo di una norma di legge sia per le banche risolute sia per quelle preventivamente salvate dallo Stato. Bisognerebbe cioè fare un’eccezione alle attuali regole della privacy proprio alla luce del fatto che si tratta di banche nelle quali sul piano della risoluzione o del salvataggio preventivo è intervenuto lo Stato o le altre banche e i risparmiatori”.
Come è possibile che il presidente delle banche italiane faccia una proposta così strampalata? E’ noto, infatti, che già dal 2011 le persone giuridiche non hanno tutela alla privacy. E’ più che ragionevole ritenere che fra i primi 100 creditori di una grande banca non vi sia nessuna persona fisica. In buona sostanza Patuelli ha preso un granchio sul piano giuridico e questa la dice lunga sulla qualità delle nostre classi dirigenti, in sento lato.
Venendo nel merito della proposta, se si esaurisce nel pubblicare i 100 nomi e nel fare una piccola gogna pubblica, la cosa non servirà a niente.E’ ovvio che maggiori informazioni sono disponibili al controllo diffuso, e meglio è. Quindi va benissimo pubblicare i nomi delle 100 persone giuridiche che non hanno restituito i prestiti ricevuti, ma questo non servirà a fare chiarezza sulle ragioni per le quali il Monte dei Paschi di Siena ha un così elevato numero di sofferenze rispetto alla media del sistema bancario.
Fa specie che sia proprio il presidente delle banche italiane a lanciare una proposta del genere, come se la responsabilità di prestare soldi ad aziende che non sono state in grado di restituirle sia degli imprenditori (spesso sarebbe meglio definire “prenditori”) che hanno chiesto questi soldi e non delle banche che non hanno saputo valutare le richieste. Vogliamo far finta che molti di quei crediti concessi facilmente non siano frutto di un sistema di relazioni che vedono i banchieri perfettamente consapevoli e coinvolti? Vogliamo raccontare la favola dei banchieri ingannati? Se vogliamo essere credibili dobbiamo riconoscere che la causa principale dell’esplosione delle sofferenze bancarie, a livello d’intero sistema bancario, risiede nella lunghissima crisi economica. Questo non toglie però che, specialmente in alcune banche, una parte rilevante dei prestiti veniva (ed in parte viene ancora oggi) concessa per questioni di relazioni ed intrecci di varia natura fra imprenditori e banchieri. La causa principale di questa seconda parte del problema risiede nel fatto che il nostro sistema di regole (scritte, ma soprattutto quelle non scritte, frutto dello stratificarsi dell’evoluzione del sistema-paese), a partire dal sistema giudiziario, assicura una sorta di “impunità di fatto” a coloro che attuano questi comportamenti. Nella grande maggioranza dei casi il loro interesse personale non coincide -e spesso diverge- da quello delle banche che guidano. Per usare un’espressione cara a Nicolas Taleb, non hanno “la pelle nel gioco” (skin in the game), ovvero coloro che prendono le decisioni più importanti nelle banche hanno i loro principali interessi (anche quelli economici) disgiunti dal successo di medio/lungo termine dell’azienda nella quale lavorano e che talvolta guidano.
Spesso questi banchieri rispondono a persone che le hanno piazzate in quei posti . Sanno che quando smetteranno di guidare quella banca avranno bisogno di sfruttare la riconoscenza di qualcuno per piazzarsi da qualche altra parte. Non di rado ci sono semplicemente questioni di pura e semplice corruzione. Insomma, il solito carosello del peggio che l’essere umano riesce a mettere in campo quando ha la ragionevole aspettativa che, molto difficilmente, pagherà un prezzo per i danni che produce.
Se vogliamo ridurre i casi di prestiti concessi a persone che non se lo meritano, la prima cosa è modificare i criteri di selezione dei manager delle banche e –soprattutto– impostare criteri di retribuzione che guardino ai risultati di medio e lungo termine, facendo in modo che nel caso in cui la banca incontra momenti di grave difficoltà, i primi a pagare, anche e soprattutto economicamente, siano coloro che quelle banche le guidavano. (Alessandro Pedone, responsabile Aduc Tutela del Risparmio)
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Montepaschi e commissione d’inchiesta
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 gennaio 2017
“Chiediamo chiarezza e trasparenza sulle banche: sia riguardo a chi non ha restituito i soldi, sia riguardo a chi questi soldi li ha concessi. Nel sistema bancario esiste il merito di credito, ogni persona e ogni impresa può ricevere dei soldi in prestito proporzionalmente alle sue caratteristiche e alla sua struttura. Ognuno di noi ha il suo merito di credito. Se moltissime aziende hanno avuto tanti soldi e non li hanno restituiti ha sbagliato anche chi ha calcolato il merito di credito, e dunque i dirigenti delle banche”.Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, parlando con i giornalisti in sala stampa a Montecitorio.“Vogliamo quindi che venga chiarita la responsabilità dei dirigenti, vogliamo sapere i nomi delle società insolventi e perché non sono in grado di pagare, ma vogliamo anche capire perché chi doveva vigilare non lo ha fatto o che ruolo ha avuto. Oltre ad una totale trasparenza su questi punti è fondamentale che ve ne sia altrettanta su chi e come, in base alla vigente normativa, sarà ristorato e ripagato. Vanno sicuramente salvaguardati i risparmiatori, le famiglie, gli anziani, ossia chi è stato portato verso il rischio senza conoscerne esattamente quantità e qualità. Ma dobbiamo essere certi che eventuali speculatori, che hanno comprato crediti marci e magari ora ci fanno anche profitti extra, non possano richiedere il sussidio di Stato. Oltre il danno ci sarebbe anche la beffa.Su tutto questo e per tutto questo, in nome della trasparenza, noi chiediamo che venga istituita una Commissione parlamentare d’inchiesta”.
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Lo spot sulla nuova tariffa elettrica è fuorviante per i consumatori
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 gennaio 2017
L’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, attraverso il video diffuso sul proprio canale Youtube, continua a lasciar trapelare un’informazione ingannevole e illusoria sulla nuova tariffa elettrica. Lo spot che ha come protagonisti vari elettrodomestici che elencano tutti i benefici e i vantaggi della nuova riforma, sembra infatti fuorviare i consumatori, palesandosi in una condotta commerciale scorretta in quanto ingannevole. Ecco perché l’Associazione dei consumatori Codici ha segnalato la questione all’Antitrust.
Come dimostrato dall’assoluta contrarietà alla riforma delle Associazioni dei consumatori e ambientaliste, quest’ultima è tutt’altro che equa, trasparente ed efficiente.Non sembra facilmente comprensibile dai consumatori l’affermazione circa “tariffa di rete ripulita dai sussidi”. Sembrerebbe comportare un risparmio ma non si comprende in che modo. Solo gli addetti ai lavori ricorderanno, invece, come probabilmente si faccia riferimento ad una “pulizia del sistema tariffario da un sussidio incrociato tra utenti domestici. La progressività della tariffa di rete, infatti, comportava un importo minore di tale tariffa per minori consumi. Probabilmente, l’Autorità quando parla di sussidio intende una sorta di “aiuto” in favore dei grandi consumatori di energia in sfavore dei più piccoli. Tale lettura, che pure si contesta, non è minimamente comprensibile dal breve spot.
L’Autorità ha pubblicizzato la riforma sostenendo che intende promuovere l’efficienza energetica e che, tale riforma è improntata a una maggiore equità.A conti fatti, però, le nuove tariffe premieranno solo le utenze domestiche che consumano oltre 2.700 kWh l’anno, che in Italia sono meno del 20% del totale.Il messaggio che si vuole far passare è che la riforma della tariffa elettrica tuteli le classi sociali più svantaggiate, i più deboli e le famiglie più bisognose, ma il bonus sociale a cui si fa riferimento, presentato come una novità introdotta dalla nuova riforma, in realtà esisteva anche antecedentemente ad essa.
Questa riforma invece vogliamo ricordare a chiare lettere, fa pagare di più i consumatori che risparmiano o che hanno messo in atto un intervento di efficienza energetica.La riforma infatti, agevola il consumo dell’energia, di conseguenza sarà penalizzato chi tenderà a risparmiare, che si ritroverà in bolletta cifre spropositate. Saranno i piccoli consumatori di energia a subirne le conseguenze, ad essere premiato, paradossalmente, sarà chi consuma di più.
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Arriva nei cinema italiani Riccardo III dell’Almeida Theatre di Londra
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 gennaio 2017
Il 6 e 7 febbraio dall’Almeida Theatre di Londra arriva nei cinema italiani Riccardo III. vede protagonisti Ralph Fiennes, il pluripremiato attore britannico nonché interprete shakespeariano d’eccellenza, nel malvagio più famoso del Bardo e Vanessa Redgrave nei panni della regina Margherita. Lo spettacolo è stato ripreso utilizzando numerose videocamere intorno al palcoscenico e all’intera platea, con John Wyver come produttore.
Riccardo III si colloca tra le opere giovanili di Shakespeare e, secondo gli studiosi, venne composta presumibilmente nei primi anni Novanta del ‘500. È proprio Riccardo III colui che, dopo aver perso la battaglia di Bosworth nel 1485, pronuncia una delle frasi più celebri di tutta la produzione del drammaturgo di Stratford-upon-Avon, «Un cavallo, un cavallo! Il mio regno per un cavallo!».Per ottenere la corona, Riccardo (fratello di re Edoardo IV) è disposto a tutto. Descritto come uomo crudele, deforme, dotato di una mente perversa e di una sete di potere sfrenata, alla morte del re il tremendo personaggio di Shakespeare assume il ruolo di reggente, in attesa che il legittimo successore raggiunga la maggiore età. Ma per conservare il potere ai primi crimini se ne devono sommare altri. Finché proprio chi li ha compiuti non ne diventa la vittima… La tragedia, incentrata su questa potentissima figura di eroe negativo, è uno dei capolavori teatrali di tutti i tempi e ha dato vita alla “leggenda nera” che circonda la figura del sovrano inglese esasperando, molto probabilmente, la stessa realtà storica. Così nell’opera di Shakespeare Riccardo III diventa l’emblema stesso della malvagità, dell’egocentrismo e della brama di potere inducendo gli spettatori a confrontarsi con temi come l’immoralità, la violenza e la crudeltà.
Il cast di Riccardo III vedrà protagonisti David Annen, Joseph Arkley, Osman Baig, Benedict Barker, Tom Canton, Daniel Cerqueira, Simon Coates, Josh Collins, Susan Engel, Ralph Fiennes (RiccardoIII), James Garnon, Mark Hadfield, Scott Handy, Lev Levermore, Finbar Lynch, Aislίn McGuckin, Joseph Mydell, Lukas Parish, Vanessa Redgrave (Regina Margarita), Joshua Riley, Lukas Rolfe , Joanna Vanderham, Baxter Westby e Oliver Whitehouse.
L’attore e regista Ralph Fiennes (Schindler’s List, Il Paziente inglese, Grand Budapest Hotel, A Bigger Splash, Skyfall, Spectre, Harry Potter, The Contsant Gardener) ritorna all’Almeida per la prima volta dopo 16 anni, dopo aver interpretato i ruoli di Ivanov, Amleto, Riccardo II e Coriolanus.Il Premio Oscar Vanessa Redgrave è al suo debutto sul palcoscenico dell’Almeida Theatre. Tra le sue interpretazioni cinematografiche più celebri Coriolanus, Mrs Dalloway, Julia, La casa degli spiriti, Morgan matto da legare, Isadora, Maria Stuarda, regina di Scozia, I bostoniani e Casa Howard.Le scenografie sono di Hildegard Bechtler, i costumi di Jon Morrell, i suoni e le musiche di Adam Cork, le luci di Jon Clark e la “fight direction” di Terry King. Il casting di Joyce Nettles.
Riccardo III è distribuito nei cinema italiani da Nexo Digital con i media partner Sky Arte HD e MYmovies.it e con il sostegno del British Council. (foto: riccardo III)
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Freedom and Rebellion: Personale d’arte contemporanea
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 gennaio 2017
Berlino August 35, Auguststr. 35 Vernissage: Giovedì 2 febbraio h.18.00. Orari di apertura: dal 3 al 7 febbraio h.16.00/19.00
Ingresso libero. Catalogo in mostra. Freedom and Rebellion Personale d’arte contemporanea di Riccardo Dametti, con una mostra personale nella famosa “via delle gallerie”: Auguststrasse, dove il fermento creativo è ancora oggi in continua espansione. In un percorso espositivo curato da Sabrina Falzone, critico e storico dell’arte, Dametti conquista la scena artistica della capitale tedesca.
Nella galleria d’arte August 35 saranno esposte dodici opere del genio fidentino, che si esprime sulla tela con grande impeto pittorico e magnifica istintualità.Secondo la curatrice <> Visitabile fino al 7 febbraio a Berlino. Sabrina Falzone © Copyright – Tutti i diritti riservati. (foto: Riccardo Dametti)
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Concorso docenti 2016, il Miur si arrende al volere dei tribunali
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 gennaio 2017
Aveva ragione il sindacato a ricorrere contro l’illegittima esclusione di una lunga serie di tipologie di aspiranti insegnanti: potranno accedere alla coda di verifiche i lavoratori già di ruolo, gli insegnanti tecnico pratici, i diplomati magistrale ad indirizzo linguistico, i dottori di ricerca il cui titolo è stato considerato abilitante, i diplomati Isef, gli educatori, i docenti che hanno ottenuto l’abilitazione disciplinare o la specializzazione su sostegno dopo la scadenza per la presentazione della domanda, oltre che i docenti che hanno ottenuto il riconoscimento dell’abilitazione conseguita all’estero dopo la scadenza per la presentazione della domanda di accesso al concorso. Dopo il via libera del Consiglio di Stato, a svolgere le verifiche di competenze ulteriori saranno anche i ricorrenti che hanno concluso i percorsi formativi Afam e Pas.
Entro il 20 gennaio, gli Uffici Scolastici Regionali pubblicheranno gli elenchi dei ricorrenti già censiti ed ammessi. Alla fine del mese di febbraio sarà completato il collaudo delle aule disponibili per lo svolgimento delle prove. Nella seconda settimana del mese di marzo sarà pubblicato l’abbinamento candidati–aule distribuiti in ordine alfabetico. Ciò sarà fatto in seguito alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del calendario nazionale delle prove: la prova scritta è comunque prevista per il mese di aprile 2017 e, a inizio estate, sono previste le graduatorie di merito definitive.Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ancora una volta l’azione dell’Anief ha prodotto pregevoli risultati, riparando in questo modo alle numerose ingiustizie che il Miur ha posto in essere con l’emanazione dei bandi del concorso 2016 proprio a discapito di molti lavoratori precari della scuola, spesso con diversi anni di esperienza di insegnamento alle spalle ma incredibilmente esclusi dalla prova concorsuale che avrebbe potuto dare loro la possibilità di accedere all’immissione in ruolo: ponendo fine, in questo modo, al lungo periodo di precariato cui sono stati costretti.
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Il Premio Antonio Fogazzaro celebra il 150° della nascita
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 gennaio 2017
Debuttato nell’ormai lontano 2008, Il Premio Letterario Antonio Fogazzaro annuncia con orgoglio la sua decima edizione. Ideato per far emergere nuovi talenti letterari e promuovere la giovane poesia in lingua italiana e in dialetto, il Premio in questi dieci anni di attività ha contribuito a ridestare l’attenzione sulla figura e l’opera di Antonio Fogazzaro (Vicenza 1842 – 1911), uno degli scrittori più significativi della cultura letteraria fra Otto e Novecento, e a riproporre la conoscenza dell’incantevole territorio della Valsolda, la terra natale della madre dello scrittore vicentino così affettuosamente descritta nei suoi romanzi maggiori.
Per l’edizione 2017 il Premio Antonio Fogazzaro bandisce i due tradizionali e attesi concorsi letterari: quello dedicato ai racconti inediti, e quello rivolto alla poesia edita in lingua italiana e in dialetto.«Quest’anno si celebra il 150° della nascita di Luigi Pirandello» ci dice Alberto Buscaglia ideatore e curatore del Premio Antonio Fogazzaro, «uno degli scrittori italiani che, con Svevo e D’Annunzio, ha contribuito al rinnovamento della prosa e del teatro europei del Novecento. Ma Pirandello è stato anche un maestro del racconto, la cui immensa produzione fu raccolta nei ventiquattro volumi delle Novelle per un anno; una lunga affabulazione destinata a scandire il tempo della vita e della lettura, fedele al suo famoso motto: “La vita o la si vive o la si racconta”. Prezioso suggerimento che abbiamo fatto nostro proponendolo come tema agli autori del concorso per il racconto inedito». “Uno, nessuno e centomila… la vita o la si vive o la si racconta” è infatti il tema (non vincolante) del concorso dedicato ai racconti inediti. A questa sezione del Premio, aperta a tutti i maggiorenni, potranno partecipare racconti inediti in lingua italiana e mai apparsi o pubblicati nel web che non superino 3.000 parole. I racconti saranno selezionati da un comitato di lettori per poi essere valutati da un’autorevole giuria tecnica composta da Gianmarco Gaspari (Presidente), Giovanni Cocco, Gian Paolo Serino, Linda Terziroli e da una prestigiosa new entry, lo scrittore svizzero ticinese Andrea Fazioli. I racconti vincenti e finalisti saranno pubblicati nell’antologia “Premio Antonio Fogazzaro 2017 – X edizione” edita da New Press Edizioni. Inoltre, al primo classificato sarà assegnato un premio in denaro di 500 euro. La scadenza per la consegna degli elaborati è fissata per il 30 aprile 2017.
La partecipazione al Premio Antonio Fogazzaro è gratuita. I bandi dei concorsi e tutte le informazioni sulle modalità di partecipazione si possono consultare sul sito internet http://www.premioantoniofogazzaro.it/bandi/ (foto: Valsolda, pirandello)
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Banche: Laffranco (Fi), operazione verità per ricostruire sistema-Paese
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 gennaio 2017
“Forza Italia ritiene che si debba prima discutere e poi agire senza indugio sulla questione della crisi del sistema bancario. Perché parlare di banche significa parlare di credito ma significa parlare anche di risparmio, di imprese, di famiglie e quindi di economia e di società. Parlare di risparmio poi significa parlare della nostra cultura, tradizione, del nostro essere Nazione. Noi volevamo arrivare al risultato a cui sembra oggi si possa arrivare, ossia fare una grande operazione di verità e di trasparenza non contro qualcuno, ma per ricostruire la credibilità del sistema-Paese. L’operazione verità vuole, anche, dotare il nostro Paese di una strategia nell’affrontare la questione bancaria che fino ad oggi non c’è stata. Il nostro Paese deve capire che è necessario rinegoziare la permanenza nell’Unione bancaria europea, perché non possiamo accettare che la vigilanza europea adotti parametri diversi tra paese e paese. La nostra azione verità serve anche a questo. Ma serve anche a correggere gli errori del passato, a dare una tutela autentica ai risparmiatori, tutti ed in maniera equa. Serve a verificare le responsabilità del management, ad affrontare il tema del conflitto d’interessi nei consigli d’amministrazione delle banche. Serve a lavorare per arrivare alla separazione tra banche d’affari e banche commerciali, per avere la trasparenza sui grandi debitori. Serve ad arrivare ad un intervento serio dello Stato in questi salvataggi, che vanno fatti con spirito imprenditoriale. Noi vogliamo lavorare per ricostruire la credibilità del sistema Italia, correggendo i gravi errori del passato e lavorando in Europa per nuove regole. Perché la nostra stella polare è solo l’interesse dell’Italia e degli italiani.” Lo afferma Pietro Laffranco, deputato di Forza Italia, intervenendo in aula nel corso della discussione delle mozioni sulla crisi del sistema bancario.
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Veicoli autonomi sicuri
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 gennaio 2017
Parma Il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Parma è il capofila del nuovo progetto Europeo SAFERUN (Secure And Fast rEal-time planneR for aUtoNomous vehicles – http://www.ce.unipr.it/saferun), coordinato dal prof. Corrado Guarino Lo Bianco, che ha l’obiettivo di sviluppare nuove metodologie per il controllo dei veicoli industriali senza operatore. Il progetto è parte del programma Europeo ECHORD++ (The European Coordination Hub for Open Robotics Development – http://echord.eu), che promuove la collaborazione tra i produttori di robot, i ricercatori e gli utilizzatori finali.Il progetto si occuperà in particolare di individuare tecniche innovative di pianificazione del moto che aumentino il livello di sicurezza e al contempo migliorino le prestazioni complessive degli LGV (Veicoli a Guida Laser) negli ambienti in cui operano insieme a personale umano. Il progetto nasce infatti dalla collaborazione tra il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, la ditta Elettric 80, nota azienda produttrice di veicoli autonomi industriali, e la ditta PreGel, presso il cui stabilimento saranno svolti i test del nuovo sistema di navigazione.Gli LGV sono normalmente utilizzati negli stabilimenti e nei magazzini per movimentare, stoccare e caricare le merci in modo automatico. Solitamente una flotta di LGV viene gestita da un sistema di supervisione che ne coordina i movimenti entro un ambiente in cui sono spesso presenti anche operatori umani. Il progetto SAFERUN ha l’obiettivo di incrementare gli attuali standard di sicurezza dotando gli LGV di una capacità propria di pianificare la velocità, e quindi di reagire in modo immediato a situazioni di emergenza, quali la presenza imprevista di oggetti o di esseri umani lungo la propria traiettoria.Questa capacità di reazione autonoma potrà inoltre essere utilizzata per mantenere e possibilmente innalzare i livelli di produttività degli impianti. Il progetto è stato infatti concepito non solo per essere implementato in nuovi impianti, ma anche per essere installato in sistemi già esistenti, migliorandone così gli standard di sicurezza e di produttività.
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