“La Chikungunya, sta determinando una situazione grave, che in caso di ulteriori ritardi potrebbe causare una vera e propria epidemia. Sulla salute dei cittadini non si scherza. La Raggi può continuare a giocare con le figurine sulle nomine degli Assessori e dei Dirigenti, con la sua incompetenza e approssimazione può lasciare Roma nel degrado e nell’incuria, ma sulla salute dei cittadini non si scherza né si gioca.
La Raggi e il suo Assessore Montanari mostrano di non essere affatto affidabili continuano a tergiversare anziché firmare l’ordinanza ed attivare un piano concreto di intervento per limitare i contagi.
Invece, continuano a parlare di tavoli e di riunioni al posto di interventi che andavano fatti già a partire dalla settimana scorsa. La comunicazione della Regione Lazio è stata inviata giovedì 7 settembre in quale cassetto della Montanari è andato a finire? Quali sono le motivazioni per non aver attivato le procedure che la legge impone? La Montanari anziché polemizzare su date, che ovviamente vengono smentite dalle carte, e scaricare sugli altri le responsabilità, perché non sta agendo? La Sindaca Raggi , anche se ormai siamo in netto ritardo visto che i casi sono saliti a 13 firmi immediatamente l’ordinanza contingibile ed urgente per l’avvio della disinfestazione di carattere sia adulticida che larvicida, perché bisogna si uccidere le larve ma anche le zanzare in vita.” Così in una nota il consigliere del PD capitolino Marco Palumbo.
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Chikungunya: Cosa aspetta la Raggi per l’ordinanza?
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 settembre 2017
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Fermare i conflitti in corso, il terrorismo che uccide gli innocenti e ogni forma di violenza
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 settembre 2017
Osnabrück. Perché a soffrirne sono tutti, ma in modo particolare i poveri e i più deboli della terra. Da Osnabrück, nel cuore di una Germania che seppe riconciliare, 400 anni fa, cattolici e protestanti in guerra, è salito questa sera un forte appello di pace. A presentarlo al mondo, davanti ad un popolo proveniente da tutta Europa, sono stati i leader delle religioni mondiali. Hanno sottoscritto frasi importanti, che dissociano dalla violenza in nome di Dio cristiani, musulmani ed ebrei oltre alle diverse fedi orientali presenti all’incontro internazionale “Strade di Pace”.
Ci sono cattolici insieme a protestanti, imam e rabbini, rappresentanti dell’induismo e del buddismo. Per tre giorni, nella vicina Münster, hanno parlato di come le religioni, strumentalizzate, possono infiammare il mondo. E come, al contrario, possono salvarlo restituendo quell’anima che rischia di perdersi per una globalizzazione “che ha puntato troppo sull’economia e sul mercato” e non sull’uomo.
Sono venuti in tanti qui in Germania da tutta Europa per seguire l’incontro che ogni anno la Comunità di Sant’Egidio promuove nello “spirito di Assisi”, un movimento di dialogo che è nato dopo la grande Giornata mondiale per la Pace voluta da Giovanni Paolo II nel 1986 ed ora cresciuto con la partecipazione di tanti leader religiosi e gente comune in diverse parti del mondo: una rete di credenti in dialogo che ha già dato frutti di pace. Come, 25 anni fa, l’accordo che portò alla fine di un conflitto che aveva fatto un milione di morti, quello in Mozambico. E come è successo, da allora in poi, in altre parti del mondo.
Il giorno dell’inaugurazione la Cancelliera Merkel ha parlato di come l’Europa sia una risorsa per la pace, il grande Imam di Al-Azhar, Al-Tayyeb, ha definito il terrorismo “un trovatello di cui non si conoscono i genitori”. Insieme al presidente del Niger, Mahamadou Issoufou e al presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani hanno aperto un convegno che ha visto anche la partecipazione di ambientalisti come Jeffrey Sachs, il cardinale Philippe Ouedraogo, arcivescovo di Ouagadougou, la città africana vittima un mese fa di un secondo grave attentato terroristico, e di tanti altri testimoni di terre che soffrono, come padre Solalinde, che ha parlato del Messico stretto fra il narcotraffico e il dramma dei migranti respinti. C’era anche il cardinale di Bangui, Dieudonné Nzaplainga, attore di pace nella martoriata Repubblica Centrafrica.
Nella cerimonia finale il fondatore di Sant’Egidio Andrea Riccardi ha invitato tutti a “non rassegnarsi” di fronte alla violenza e a “non accettare l’indifferenza” nei confronti del “dolore degli altri”. Occorre essere “artigiani di pace”. L’arcivescovo armeno cattolico di Aleppo, Boutros Marayati, ha portato nella piazza di Osnabruck piena di folla “il grido di donne, uomini e bambini” della sua città che attendono di ricominciare finalmente “una nuova vita nel perdono e della riconciliazione”. Hanno tutti sottoscritto un forte appello per aprire con urgenza nuove “strade di pace” e lo hanno consegnato ad un gruppo di bambini originari dei diversi continenti che, in una commovente processione, li hanno a loro volta affidati ai rappresentanti della politica e delle istituzioni presenti: “Il mondo ha bisogno di pace come del pane”, si legge nell’appello, “la globalizzazione è riuscita a riunire l’economia ma non i cuori”, per le religioni è venuto il momento di essere “più audaci”, di guardare al di là dei propri orizzonti e di invitare chi fa la guerra a fermarsi, di avere pietà di chi soffre.
I “pellegrini di pace” delle diverse religioni hanno promesso di allargare la loro rete per prevenire i conflitti e coinvolgere tanti in questo impegno di dialogo e di incontro. Ed già in calendario il nuovo appuntamento: a Bologna, il prossimo anno, invitati dall’arcivescovo Matteo Zuppi, per la prossima edizione della Preghiera per la Pace secondo lo “spirito di Assisi”.
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Ad Engy il Campionato Adriatico della classe meteor
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 settembre 2017
Chioggia (VE) Si è svolta nel weekend a Chioggia la diciassettesima edizione del Campionato Adriatico riservato alla classe Meteor ed organizzato dal Circolo Nautico Chioggia. La data insolita – solitamente la manifestazione è in calendario ad inizio stagione – e le previsioni meteo avverse non hanno però scoraggiato gli undici equipaggi iscritti alla kermesse, con due team provenienti dalla flotta di Caldonazzo. Edizione comunque non fortunata, con il meteo che ha permesso lo svolgimento di solo due prove nella giornata di sabato e la pioggia che invece la ha fatta da padrona nella giornata di domenica, inducendo il comitato di regata ad annullare tutte le prove in programma per la giornata già in mattinata. Ad aggiudicarsi la manifestazione grazie ai due primi posti è Engy dell’armatore Stefano Pistore con a bordo Silvio Sambo e Nicolò Cavallarin. Adrenalinico e tutto da vivere invece il duello per il secondo gradino del podio, con Asyatico di Corrado Perini insieme a Daniela Berto e Massimo Zambonin che avranno la meglio su Strafantino di Ferro Massimiliano solo grazie al miglior risultato ottenuto nel corso dell’ultima prova.Il Campionato Adriatico della classe meteor – valido anche come tappa del campionato zonale – ha di fatto aperto la lunga serie di eventi targati ChioggiaVela che il sodalizio chioggiotto organizzerà nel corso di settembre e che culmineranno nel weekend del 22,23 e 24. A commentare la riuscita dell’evento, nella doppia veste di capoflotta e direttore sportivo del circolo organizzatore è Corrado Perini:”Il Campionato Adriatico ha di fatto aperto un mese intenso per quanto riguarda l’attività sportiva del Circolo Nautico Chioggia, che culminerà con la sesta edizione di ChioggiaVela in programma dal 16 al 24 settembre e terminerà il 22 ottobre con la veleggiata sociale di chiusura. Ringrazio tutti i partecipanti a questo evento, con l’augurio di rivederli spesso nei prossimi weekend e ci tengo a ringraziare lo staff di Darsena le Saline – il moderno Marina che ci ha ospitato – che ancora una volta ha dato prova della propria professionalità nelle operazioni di alaggio e varo.”
La classe meteor ritornerà protagonista a Chioggia già a partire dal prossimo weekend con la Meteorosa e la settimana successiva con Meteor al Crepuscolo.La manifestazione è inserita all’interno del calendario di eventi di ChioggiaVela, la rassegna nata grazie alla volontà ed alla collaborazione tra il Circolo Nautico Chioggia ed il Comune di Chioggia, con lo scopo di riproporre la centralità della vita di mare in una città tradizionalmente, culturalmente ed economicamente votata al mare. È possibile seguire ChioggiaVela anche attraverso la pagina Facebook, visibile all’indirizzo http://www.facebook.com/ChioggiAvela, dove verranno pubblicate news, curiosità, reportage fotografici e video della manifestazione o attraverso il profilo Instagram, all’interno del quale verranno postate le istantanee più belle della manifestazione.ChioggiaVela è organizzata dal Circolo Nautico Chioggia e dal Comune di Chioggia, con la collaborazione ed il support di Adriatic LNG e della Pro Loco Chioggia Sottomarina. Media partner della manifestazione è il portale online Velaveneta.it, mentre collaborano per la miglior riuscita della kermesse la Lega Navale Italiana – Sez. Chioggia, la Lega Navale Italiana – Sez. Padova, Il Portodimare, lo Yacht Club Vicenza, Yacht Club Padova e I Venturieri. Parter della manifestazione sono: Darsena Le Saline, Porto Turistico San Felice, Darsena Mosella,Meteorsharing, Best Western Hotel Bristol, Sottomarina di Chioggia, Venezia, Panathlon Chioggia, l’associazione ONDA. La manifestazione gode del patrocinio del comune di Chioggia, dell’Università di Padova e del dipartimento MAPS dell’Università di Padova. (foto: chioggia vela)
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Aspettando le Giornate del Patrimonio
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 settembre 2017
Cervia domenica 17 settembre parte da MUSA un percorso storico-culturale dedicato alla città del sale sale fra memoria e realtà virtuale. Una visita guidata fra MUSA e il centro multimediale con aperitivo sulle saline. Il ritrovo è a MUSA, in via Nazario Sauro sul canale del porto alle ore 10.00 per una visita guidata al museo che ha sede nei suggestivi magazzini del sale. Qui sia andrà alla scoperta della storia del territorio, della salina e della civiltà del sale. Verranno passati in rassegna i rinvenimenti archeologici del territorio e i reperti sulla vecchia città. Al termine trasferimento al centro multimediale “Le saline di Cervia tra passato e futuro” per sfogliare virtualmente i libri della storia di Cervia. Qui i visitatori faranno una emozionante e coinvolgente visita multimediale della vecchia città, parteciperanno al trasloco di Cervia verso il mare e vivranno lo sviluppo del territorio attraverso una ricostruzione tecnologica che propone racconti audio-video a 360°.Al termine del percorso un po’ di relax con l’aperitivo sulla terrazza naturale che si affaccia al mondo magico della Salina di Cervia. Rientro a MUSA alle ore 12.30 circa. Si tratta di una proposta che mette in collegamento due importanti realtà museali locali con proposte diverse ma complementari allo scopo di aiutare il visitatore a comprendere meglio la storia della città e l’attuale realtà paesaggistica del nostro territorio. Costo complessivo del percorso aperitivo e trasporto incluso 9 euro a persona. (foto: musa, museo multimediale)
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Inchiesta parlamentare banche: Il Pd “ciurla nel manico”
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 settembre 2017
“In merito all’insediamento della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario dobbiamo constatare, con rammarico, come i nostri appelli ai presidenti delle Camere, Boldrini e Grasso – affinché adottassero ogni opportuna iniziativa per sollecitare i gruppi inadempienti, e accelerare così le procedure necessarie per l’avvio dei lavori della Commissione – non abbiano avuto alcun riscontro, così come nessuna reazione c’è stata alla nostra ultima missiva inviata alla presidente di Montecitorio lo scorso 7 settembre. Ad oggi risulta, infatti, che diversi gruppi parlamentari, a partire dal Partito democratico di Renzi, nonostante le dichiarazioni del capogruppo Rosato, non abbiano ancora comunicato i propri nomi, rallentando di fatto l’insediamento della Commissione.Mancherebbero le comunicazioni dei gruppi Camera Partito democratico, Articolo 1-Movimento democratico e progressista, Alternativa popolare, Fratelli d’Italia e Misto, e dei gruppi Senato Partito democratico, Alternativa popolare, Grandi autonomie e Libertà e Maie. Non è accettabile che alcuni gruppi, per la stragrande parte di maggioranza, impediscano l’avvio dei lavori di una Commissione d’inchiesta così importante. È un insulto alle istituzioni e a tutti i cittadini italiani”.Lo scrive su Facebook Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. (n.r. Non dovremmo meravigliarcene. Gli scandali sulle banche hanno fatto il loro tempo. Si è gridato alla disonestà dei politici e dei loro amici e si è invocata una commissione parlamentare. Il Pd ha abbozzato e lo ha permesso salvo poi in fase di costituzione sabotarla. Quando sarà il momento che gli italiani apriranno gli occhi? Intanto il governo piange miseria e regala miliardi agli istituti di credito)
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Le “pecore nere” dei carabinieri
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 settembre 2017
Dichiarazione congiunta dei capigruppo di Forza Italia di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani: “I fatti di Firenze, che coinvolgono due carabinieri e due studentesse americane, sono di una gravità inaudita. Coloro che dovevano in ogni momento, anche fuori dal servizio, onorare la loro divisa e la loro Arma di appartenenza, hanno avuto comportamenti inaccettabili, inqualificabili, da condannare senza se e senza ma. Sarà compito della magistratura quello di accertare le dinamiche di quanto accaduto, stabilendo la reale ricostruzione dei fatti. Ma quello che sappiamo è già tanto, e i due colpevoli vanno puniti in modo esemplare. Un altro dovere che, però, abbiamo nei confronti delle istituzioni e della collettività, è quello di difendere, senza tentennamenti, l’Arma dei carabinieri: centinaia di migliaia di appartenenti alle forze dell’ordine che quotidianamente presidiano i nostri territori, lavorano con senso dello Stato e abnegazione per garantire sempre la sicurezza di tutti noi, difendono la cittadinanza in ogni delicata situazione a rischio della loro stessa vita. Questo è il nostro appello. Nessun passo indietro nell’accertare la verità e nel punire chi ha sbagliato, ma rispetto e totale gratitudine nei confronti dei carabinieri tutti. Nessuno si permetta di utilizzare una disdicevole vicenda per colpire l’Arma. Non lo permetteremo”. (n.r. Abbiamo evitato di parlarne alla notizia del “fattaccio”. Volevamo avere delle certezze e soprattutto dei riscontri obiettivi di là dei clamori. La verità è che restavamo increduli e dubbiosi sulla dinamica dei fatti. Volevamo a tutti i costi pensare che fosse una montatura creata ad arte per screditare l’arma. Solo dopo ci siamo resi conto che la realtà superava l’immaginazione e allora abbiamo compreso la severità degli accadimenti e concordiamo con Brunetta nel tenere separati i due aspetti del problema. I colpevoli di là delle verifiche e delle risultanze degli organi inquirenti hanno per noi commesso un atto di gran lunga superiore all’abuso sessuale compiuto. E’ nell’aver screditato il buon nome dell’arma ed esposta ad un indebolimento delle istituzioni come garanti di ordine, onestà e difesa dei diritti dei cittadini ad essere tutelati. E’ un vulnus che peserà a lungo sulla storia dell’arma e ciò ci addolora profondamente.)
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“I pupilli magiari” di Roma
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 settembre 2017
Roma 14 settembre p.v. ore 19,30 Accademia d’Ungheria in Roma Piano Nobile Via Giulia,1 si terrà l’inaugurazione della mostra “I pupilli magiari di Roma. Giocatori ungheresi nelle squadre capitoline”. Indirizzi di saluto: S.E. Ádám Zoltán Kovács, l’Ambasciatore di Ungheria presso il Quirinale; Avv. Fabrizio Grassetti, Presidente UTR (Unione Tifosi Romanisti); Prof. István Puskás, Direttore dell’Accademia d’Ungheria in Roma. L’esposizione intende ricostruire le tappe più importanti della storia dei rapporti italo-ungheresi nel campo dello sport e, in particolare, del calcio seguendo le tracce dei calciatori ungheresi che hanno fatto parte delle squadre della Capitale. Curatori: Dr. Gábor Andreides PhD, György Szász – esperti e storici del calcio ungherese e italiano. I rapporti italo-ungheresi possono vantarsi di un passato piuttosto notevole, ultrasecolare. Essi nonostante le difficoltà ed i vari intrecci, testimoniano una simpatia reciproca, secolare tra i due Paesi. Il rapporto bilaterale e l’amicizia tra due nazioni possono dipendere e essere influenzati da numerosi fattori, tra cui i rapporti politici e scientifici, ma anche i rapporti culturali, le lotte e la memoria in comune. Cento anni fa, nella I Guerra Mondiale, gli ungheresi e gli italiani combatterono lüuno di fronte all’altro, tuttavia né la crudeltà delle trincee né quella del fronte, né i combattimenti prolungati fecero sì che tale simpatia di lunga data venisse meno tra i due Paesi. Non si può non ricordare la storia del pittore/inviato di guerra ungherese, il quale durante i combattimenti nell’atto di dipingere lo spettacolare paesaggio del Carso venne avvisato dalla trincea di fianco tramite gli artiglieri italiani con ”Maestro, tra non molto ci accingiamo a dare fuoco, La pregheremmo di correre al riparo!
In seguito alla Guerra fu lo sport ed in particolare il calcio ad avere un ruolo dominante nei rapporti tra le due nazioni. Tra le due guerre sia il calcio che lo stesso stile di gioco ungherese divennero molto popolari in Italia. I giocatori ed allenatori ungheresi di allora percorsero tutta la penisola. Da Trieste a Genova, da Genova a Palermo non vi fu un’associazione sportiva alla quale non erano noti il calcio ungherese e o gli stessi giocatori: c’è chi fu soprannominato dai tifosi ”la gazzella” per la velocità, o si narra addirittura di un allenatore –che spiegò la strategia dei propri giocatori presso una taverna spostando dei boccali di birre (giocatori ungheresi) e bicchieri da grappa (giocatori antagonisti).
Ci fu un allenatore che all’età di 34 anni vinse il campionato a Milano e poi di nuovo a Bologna. Altri fecero lo stesso a Roma. C’è chi divenne noto in tutta l’Europa, chi invece rimase meno noto e collaborò solo con squadre di minor rango. Tra gli ungheresi attivi in Italia vi furono numerose vittime dell’Olocausto, ma anche sopravvissuti. Tra le vittime della guerra vi furono alcuni che una volta rientrati dall’Italia si arruolarono nei movimenti della Resistenza e combatterono per i perseguitati, per i bisognosi contro le atrocità. Storie di vita differenti, destini differenti. Ciò nonostante c’è qualcosa che li accomuna, ovvero lo sport e la passione/l’amore per il calcio. La mostra intitolata ”I pupilli magiari di Roma” è solo la prima tappa di un lungo viaggio, alla fine del quale potremo constatare che ci fu del calcio considerevole anche nei decenni precedenti alla giustamente famosa Squadra d’oro. (foto: magiari)
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The First Phase of Schon Properties’ Dh3.2 bn iSuites Development is Sold Out
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 settembre 2017
DUBAI, UAE/PRNewswire/ Schon Properties, a major developer of quality properties in Dubai, announced that it has sold out i3 – the first phase of its mega hospitality project, iSuites at Dubai Investment Park, close to Dubai South, and the Dubai Expo site. i3 is a complex of three mid-rise buildings, offering 292 high-end fully furnished hotel apartments with a total built-up area of over 220,000 square feet – that have been snapped up by international investors further expanding Schon’s reach and Dubai’s appeal beyond the legacy source markets of the Middle East and Indian subcontinent. Today both sub-Saharan Africa and the Far East are established and growing source markets with close to 30% of total sales from these regions.Dubai is an increasingly attractive tourist destination, supported by continued investment in the tourism infrastructure, and hosting of large scale global events. The growth in visitor numbers is driving further investment in hotel accommodation expansion. The number of visitors is expected to grow from 15 million in 2016 to 25 million in 2020.”Dubai is today a global tourist destination, with infrastructure and attractions that are second to none. With the relentless
ambition it’s known for, under the guidance of our wise rulers, and associated growth potential, the savvy investor is seeking to participate in this success story,” Danial Schon, President of Schon Properties, said. iSuites exceptional location, adjacent to the Dubai EXPO 2020, a short drive to the Al Maktoum Airport transportation hub as well as Dubai Parks & Resorts attractions, and served by a station on the planned Dubai metro extension has attracted many international hotel operators looking to establish a presence for their brands. Investing in a hotel apartment managed by the top international operators has been an added benefit to investors seeking superior returns.The entire complex includes 21 mid-rise buildings – each having 8 floors not including basement floors – around a manmade swimmable lagoon, the first of its kind in Dubai and a retail promenade offering visitors a plethora of shopping, entertainment and dining options.”Although individual investment in hotel apartments by retail investors is a novel phenomenon, we are pleased to say that we have sold out i3 – the first phase of iSuites, within a short period of time,” Noorul Asif, Chief Operating Officer of Schon Properties.Long known for its ultra-luxury developments, Dubai recognises that the next leg of growth is going to come from the affordable segment as it appeals to wider audiences, offers more choice at multiple price points to its visitors and thus structurally protect the sector against cyclical fluctuations at home and abroad. “Positioning iSuites at 4 stars, addresses a gap in the market today. Tourists, especially families are looking for properties in convenient locations, with superior amenities at affordable prices. iSuites delivers and investors recognise that. With i3 sold out, investors are actively registering ahead of our next launch,” Asif said.
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Orange Aperol Spritz Festival
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 settembre 2017
Roma Palazzo Brancaccio, viale del Monte Oppio 7 Orari: dalle 12.00 alle 24.00 domenica 17 Settembre Palazzo Brancaccio in collaborazione con il Roma.Eat, apre le sue porte al più importante e grande evento Spritz dell’anno: l’Orange Aperol Spritz Festival. Le sale del Palazzo di Viale del Monte Oppio e i suoi giardini si trasformeranno per un giorno in un Temporary Spritz Bar.
Questa è solo la prima tappa di un appuntamento dedicato agli amanti della famosissima bevanda, che si ripeterà due volte l’anno a Roma per celebrare virtualmente l’inizio dell’estate a Maggio e la fine a Settembre. Si, perché proprio l’estate, è la stagione in cui il drink arancione di origine Veneta scandisce ancor di più i tempi del bel vivere italiano. Aperitivi, spettacoli, degustazioni e tanto altro; una giornata ricca di eventi, per coniugare il glamour più raffinato con la splendida cornice dell’ultimo palazzo nobiliare costruito a Roma.Una domenica di fine estate accompagnata dalla degustazioni dei cibi che meglio si abbinano all’Aperol Spritz, presentati dai più storici panificatori “dell’aperitiveria” Capitolina quali:Di Marco, Antico Forno AmbrosiniDurante la giornata si terranno workshop in cui il famoso Trainer Jordy di Leone, accompagnerà il pubblico in una esperienza interattiva di reale preparazione del Cocktail. Altri Barman di noti esercizi Romani, proporranno delle pillole di Finger Food Academy, che daranno spunti per l’accostamento dei cibi con lo Spritz. L’ORANGE Carpet, sara’ la passerella che accompagnerà l’accesso dei tanti Vip invitati alla manifestazione, tra i quali: Manuela Arcuri, Giorgio Pasotti, Clizia Fornasier, Laura Barriales, Giulio Berruti e tanti tanti altri…In una giornata così ricca di appuntamenti non poteva mancare uno spazio importante dedicato allo spettacolo. Attesissimo è l’appuntamento della serata con Oshow: il fenomeno social degli ultimi due anni, freschissimo vincitore del premio della satira web di Forte dei Marmi, “reciterà” i dialoghi surreali e i pensieri inconfessabili contenuti nelle sue vignette, a partire dalla rivisitazione in chiave romana del maestro spirituale Osho, passando per i botta e risposta su Twitter, fino ad arrivare ai personaggi dell’attualità politica, con una formula inedita, da vero live show. “Quello che faccio – dice Federico Palmaroli, creatore di questo grande fenomeno social – è prendere i protagonisti dell’attualità politica o le figure carismatiche del presente e del passato e metterli sul sedile passeggero dell’esistenza di ognuno di noi”Inoltre durante tutta la giornata, sarà indetto un contest fotografico: la foto dello Spritz pubblicata sui Social con l’hashtag #Aperolspritzfestival – che riceverà più like – darà modo all’autore di partecipare alla consueta cena di gala di fine anno organizzata a Palazzo Brancaccio.
Come partecipare? Acquistando il biglietto in loco al prezzo di 15 euro, comprensivo della degustazione di 2 Aperol Spritz e di un piatto aperitivo proposto dagli artigiani sopracitati. All’interno della manifestazione sarà possibile acquistare ulteriori Spritz al prezzo di 5 euro cadauno e altri piatti aperitivo al prezzo di 8 euro cadauno. (foto: orange aperol)
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Il cammino di pace e di dialogo “è attuale e necessario”
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 settembre 2017
Munster. I conflitti, la violenza diffusa, il terrorismo e le guerre minacciano oggi milioni di persone, calpestano la sacralità della vita umana e rendono tutti più fragili e vulnerabili”. Nel suo messaggio ai leader religiosi invitati dalla Comunità di Sant’Egidio, in collaborazione con le Diocesi di Münster e Osnabrück, per l’incontro internazionale “Strade di pace”, Papa Francesco chiede di non rassegnarsi, vincere l’indifferenza e di raccogliere l’invito “ad aprire e costruire nuove strade di pace”. Ce n’è bisogno, specie dove i conflitti sembrano senza via d’uscita, dove non si vogliono intraprendere percorsi di riconciliazione, dove ci si affida alle armi e non al dialogo, lasciando interi popoli immersi nella notte della violenza, senza la speranza di un’alba di pace”. L’incontro di questi giorni “sembra voler proprio rispondere a questo invito: vincere l’indifferenza di fronte alla sofferenza umana. Vi ringrazio per questo e per il fatto che siete insieme, nonostante le differenze, per cercare cammini di liberazione dai mali della guerra e dell’odio. Per fare questo, il primo passo è saper ascoltare il dolore dell’altro, farlo proprio, senza lasciarlo cadere e senza abituarvisi: mai al male bisogna abituarsi, mai adesso bisogna essere indifferenti”. Ci si può chiedere: cosa fare di fronte a tanto male che dilaga e imperversa? Non è troppo forte? Non è ogni sforzo vano?, con il rischio di farsi paralizzare dalla rassegnazione, ma già “il vostro essere insieme – ha scritto Papa Francesco – rappresenta una risposta di pace: mai più gli uni contro gli altri, ma gli uni insieme agli altri. Le religioni non possono volere altro che la pace, operose nella preghiera, pronte a piegarsi sui feriti della vita e sugli oppressi della storia, vigili nel contrastare l’indifferenza e nel promuovere vie di comunione”.
Accanto ai responsabili politici e civili, “tenuti a promuovere la pace per tutti, oggi e nell’avvenire, le religioni – ha scritto il Papa ai partecipanti del meeting di Munster – sono chiamate, in particolare con la preghiera e con l’impegno concreto, umile e costruttivo, a rispondere a questa sete, a individuare e aprire, insieme a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, strade di pace, senza stancarsi”, di fronte “all’irragionevolezza di chi profana Dio seminando odio, di fronte al demone della guerra, alla follia del terrorismo, alla forza ingannevole delle armi”. Per aprire varchi di pace “ci vogliono coraggio umile e perseveranza tenace, e soprattutto occorre pregare, perché – lo credo fermamente – la preghiera è alla radice della pace. In quanto leader religiosi, abbiamo, soprattutto in questo momento storico, anche una responsabilità particolare: essere e vivere come gente di pace, che testimonia e ricorda che Dio detesta la guerra, che la guerra non è mai santa, che mai la violenza può essere commessa o giustificata in nome di Dio. Siamo inoltre chiamati a risvegliare le coscienze, a diffondere la speranza, a suscitare e sostenere gli operatori di pace”. Quello che “non possiamo e non dobbiamo fare è restare indifferenti, così che le tragedie dell’odio cadano nell’oblio e ci si rassegni all’idea che l’essere umano sia scartato e che gli vengano anteposti il potere e il guadagno”. Significativo, per Papa Francesco, che l’incontro si svolga nel cuore dell’Europa, nell’anno in cui il continente celebra i sessant’anni dei trattati fondativi dell’Unione, siglati a Roma nel 1957. La pace “è al cuore della costruzione europea, dopo le rovine provocate da due disastrose guerre mondiali e dalla terribile tragedia della Shoah”.
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P. Giuseppe Renda: nuovo Custode della Porziuncola
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 settembre 2017
Assisi. Durante la solenne celebrazione di questa mattina, presieduta dal Ministro provinciale dei Frati Minori dell’Umbria – p. Claudio Durighetto – alle 11.30 nella Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli, è avvenuto ufficialmente l’insediamento del nuovo Custode della Porziuncola, p. Giuseppe Renda.
P. Claudio, introducendo la celebrazione eucaristica ha voluto innanzitutto accogliere con parole di benvenuto tutti i pellegrini, in particolare un gruppo giunto dal Messico nel luogo più amato dal nostro Padre San Francesco. La loro presenza è stata occasione di preghiera per tutti i popoli flagellati da diverse calamità naturali: “per intercessione di San Francesco questi popoli possano essere custoditi nella fede e nella speranza, e anche trovare tanta solidarietà internazionale”.Il Ministro ha poi ringraziato p. Rosario Gugliotta per il servizio svolto come Rettore e Custode della Basilica di Santa Maria degli Angeli: “lo ringraziamo per il grande amore che ha dimostrato per questo luogo di Maria e di Francesco, anche per le opere importanti che ha realizzato per questa chiesa e per la Comunità della Porziuncola”. P. Rosario è ora trasferito nella Chiesa Nuova, in centro ad Assisi. P. Claudio ha infine salutato il nuovo Custode, p. Giuseppe, che è sempre stato lontano da Assisi, come evidenziato nella sintetica scheda biografica che segue a fondo pagina. “Da oggi è Custode della Comunità e della Porziuncola – ha ripetuto – e noi lo accompagniamo con la preghiera e con la disponibilità a seguirlo nel suo impegnativo ministero”.
Durante l’omelia il Ministro ha notato come il Vangelo odierno parli della Chiesa-Comunità, che rende presente il Signore risorto, che è Corpo di Cristo e nel quale tutti siamo innestati in virtù del Battesimo. Siamo resi, pertanto, famiglia dei figli di Dio. Di conseguenza il nostro stesso rapporto con Dio non può esistere esclusivamente nell’ambito privato: siamo Comunità e come Comunità camminiamo incontro al Signore che viene. La correzione fa parte di questo cammino, è un servizio che ci dobbiamo gli uni gli altri e che non può che essere motivato dall’amore … perché nessuno vada perduto. E’ una vera e propria custodia del fratello, nella consapevolezza del bisogno della Misericordia che ci accomuna tutti.
P. Giuseppe Renda è nato a Pozzallo (RG) il 14 febbraio 1955. All’età di 26 anni ha interrotto sul finire il proprio percorso accademico, portato avanti con profitto e soddisfazione presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, per accogliere una vocazione ormai chiara di seguire il Signore Gesù sulle orme del Poverello di Assisi. Entrato a far parte della Fraternità dei Frati Minori dell’Umbria, dopo il previsto percorso formativo e di ulteriore discernimento, è stato ordinato sacerdote nel 1988.
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Si conferma l’efficacia in prima linea di pembrolizumab nel tumore del polmone
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 settembre 2017
Madrid. La combinazione della molecola immunoterapica con la chemioterapia (pemetrexed e carboplatino) evidenzia miglioramenti significativi dei risultati osservati nelle precedenti analisi, incluso un incremento sia nel tasso di risposta obiettiva (ORR) che nella sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS), rispetto alla sola chemioterapia. Con una mediana di 18.7 mesi di follow-up, più della metà dei pazienti nel braccio di combinazione con pembrolizumab hanno risposto alla terapia rispetto a circa un terzo nel braccio con pemetrexed + carboplatino (ORR 56.7% vs. 31.7% [95% CI, 7.2-40.9], p=0.0029). L’aggiornamento dei risultati dello studio di fase II KEYNOTE-021G è stato presentato al Congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) in corso a Madrid e riguarda pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) non squamoso, con o senza espressione PD-L1, in prima linea di trattamento.
“In una patologia come il tumore polmonare in stadio avanzato – afferma la prof.ssa Silvia Novello, ordinario di Oncologia Medica all’Università di Torino – avere una conferma di superiorità di efficacia a più di 18 mesi è un risultato indubbiamente importante. Un ulteriore follow up dello studio KEYNOTE-021G dimostra che più della metà dei pazienti in trattamento con la combinazione risponde alla terapia rispetto ad un terzo circa della popolazione trattata con la sola chemioterapia. Ma i dati sicuramente più eclatanti sono: l’ulteriore riduzione del rischio di progressione e di morte di oltre il 40%, con una separazione delle due curve di sopravvivenza (con un HR pari a 0.59) che era appena percepibile con un più breve follow-up. Inoltre, il dato di efficacia non viene inficiato da una maggiore tossicità, che avrebbe potuto esser presente prolungando l’esposizione ai farmaci. Sicuramente questi dati necessitano di una validazione con lo studio (KEYNOTE-189) di fase III, ma sono indubbiamente incoraggianti, soprattutto per tutti quei pazienti che ad oggi vengono ancora trattati con la doppietta chemioterapia non avendo un’espressione del PD-L1 tale da poter beneficiare della monoterapia con pembrolizumab in I linea. Quest’ultima affermazione necessita di una validazione prospettica adeguata in associazione all’espressione di PD-L1, ma i dati sono sicuramente eclatanti ed aggiungono un ulteriore tassello alla conoscenza scientifica nello scenario dell’immunoterapia e dell’oncologia toracica”.
È stata confermata la riduzione del rischio di progressione o morte in circa la metà dei pazienti del braccio di combinazione con pembrolizumab rispetto alla sola chemioterapia (HR 0.54 [95% CI, 0.33-0.88, p=0.0067]). Inoltre, nonostante il crossover, si continua a osservare un trend di miglioramento nella sopravvivenza globale per i pazienti trattati con la combinazione con pembrolizumab rispetto alla sola chemioterapia (pemetrexed/carboplatino) (HR, 0.59 [95% CI, 0.34-1.05, p=0.03]).
“Il carcinoma polmonare è tra i tumori più frequenti e aggressivi, questi ulteriori dati confermano che la combinazione di pembrolizumab con pemetrexed e carboplatino può avere un impatto significativo sulla vita di questi pazienti,” ha affermato Roger Dansey, senior vice president and therapeutic area head, oncology late-stage development, Merck Research Laboratories.
MSD sta attualmente portando avanti numerosi studi con pembrolizumab, nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule, sia in monoterapia che in combinazione, inclusa la combinazione di pembrolizumab e chemioterapia (platino/pemetrexed) in pazienti non precedentemente trattati con NSCLC di tipo non squamoso (studio di fase III KEYNOTE-189).
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Al via la stagione teatrale 2017/2018 del Teatro Roma
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 settembre 2017
Roma Teatro Roma, Via Umbertide 3 (P.zza S. Maria Ausiliatrice). La stagione del Teatro Roma si apre con la prima produzione dal 26 Settembre al 19 Novembre – in prima nazionale: I BONOBO di Laurent Baffie, adattamento e regia di Virginia Acqua. Protagonisti: Fabio Ferrari, Gianluca Ramazzotti, Giorgio Borghetti, Milena Miconi, Jun Ichicawa, Stefania Papirio. Virginia Acqua scrive su BONOBO: “Scimpanzé di piccole dimensioni (Pan panicus), detto anche scimpanzé nano o pigmeo… La specie si caratterizza rispetto alle altre per la lunghezza degli arti inferiori, le usanze matriarcali e un’accentuata attività sessuale non solo a scopo riproduttivo, ma anche ludico e come rafforzamento dei legami sociali… ci somigliano molto!
Le tre scimmie sacre del santuario shintoista di Toshogu in Giappone, con la loro famosissima posa di coprirsi gli occhi, le orecchie e la bocca, rappresentano il monito a non vedere il male, non sentire il male, non parlare del male. Ora grazie a queste interessanti premesse scientifiche e culturali sarà per tutti semplice e logico dedurre che la commedia parli di tre uomini, un cieco, un sordo e un muto che pensano sempre al sesso. Questa è la commedia di Laurent Baffie, uno degli autori più geniali e sicuramente il più dissacrante e spregiudicato della drammaturgia francese, che diverte sfidando i tabù. Le situazioni in cui i tre amici cercano di conquistare tre ragazze così dette “normali” nascondendogli i loro rispettivi handicap con vari stratagemmi sono irresistibili. La comicità è travolgente e liberatoria perché ci spoglia dei nostri pregiudizi, come quello di percepire i disabili come delle figure asessuate e angelicate. I nostri protagonisti sono invece tre ragazzacci, goliardici, dispettosi e assolutamente “normali” in tutti, ma proprio tutti i loro istinti! Ma siamo poi sicuri che siano sempre e solo i “normodotati” a nutrire pregiudizi? E se fosse anche chi ha un handicap a proiettare sugli altri una presunzione di pregiudizio che lo riguarda, che di fatto è a sua volta un pregiudizio? I tre Bonobo credono infatti che le donne non sono capaci di amarli per come sono: è un pregiudizio anche questo! La commedia di Baffie è un gioco di ribaltamenti, una prova di bravura per gli attori, una esperienza divertentissima al sapore di peperoncino per il pubblico”. Ma ci sono questi amici? Andrea, cieco, Daniele, sordo e Leonardo, muto, sono tre amici d’infanzia handicappati dalla nascita, che incarnano in tutto e per tutto la saggezza delle tre famose scimmiette. Stanchi per la loro disabilità, di fare sesso a pagamento, perché impossibilitati a sedurre delle vere donne, decidono di mettere un annuncio in una chat per incontrare delle ragazze, elaborando un piano per nascondere il loro handicap e abbordarle tranquillamente senza che queste si rendano conto della loro disabilita. Grazie a questo piccolo stratagemma e ad un sito di incontri creato dai tre uomini, i tre si alternano nei tre differenti appartamenti per incontrare le tre donne, Tina, Angelica e Giulia che si sono iscritte alla chat. Per non far scoprire il loro handicap i tre uomini inventeranno i più incredibili stratagemmi che permetteranno a Leonardo il muto di parlare ad Andrea il cieco di vedere e a Daniele sordo di sentire. Ma malgrado questo, niente andrà come previsto. Uno dei più importanti ed esilaranti successi francesi per la prima volta in una versione tutta italiana.
Il sipario così si apre con una grande scommessa: a differenza di quello che avviene in tante altre realtà, non solo romane, dove gli spettacoli restano in scena per pochi giorni, al Teatro Roma si inverte questa tendenza, programmando la maggioranza degli spettacoli per 5 o 6 settimane, alzando, quindi, il livello produttivo ed imprenditoriale. Per un progetto simile bisogna unire le forze, ed è quello che hanno fanno i due direttori artisti, Pietro Longhi e Gianluca Ramazzotti. Una città come Roma non può non avere un teatro in cui le produzioni siano presentate per un lungo periodo di tempo. Oramai è un dato di fatto che in tutta Europa le produzioni di quasi tutti i teatri europei restino in cartellone per tante settimane, a volte molti mesi. Quattro prime nazionali, tre riprese della scorsa stagione, due novità italiane, un musical attualmente in scena a Londra, giovani registi ed esperte conferme, beniamini del pubblico ed artisti da scoprire e riscoprire per un nuovo cartellone fresco dinamico e di grande divertimento.
https://www.ilteatroroma.it Orario Spettacoli: dal Martedì al Venerdì: ore 21.00, secondo Giovedì di spettacolo ore 19.00, 1° e 2° sabato di spettacolo ore 17.00 ed ore 21.00. Domenica ore 17.30. Lunedi riposoBiglietti (comprensivi di prevendita): Intero € 27,00 – Ridotto € 25,00 – Cral (per gruppi di almeno 10 persone) – Ospiti Abbonati € 18,00 – Centri Anziani (per gruppi di almeno 10 persone) – Giovani (da 12 a 18 anni) € 14,00 – Bambini (fino a 11 anni) € 12,00 – Biglietto Cortesia € 3,00 Orario Botteghino: Lunedì dalle 10.00 alle 15.00, dal Martedì al Sabato dalle 10.00 alle 20.00. Domenica dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 20.00
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Berberina: una molecola su cui ragionare
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 settembre 2017
La berberina è un alcaloide presente in gran quantità in Berberis spp., specie di piante a forma di arbusto, molto colorate e diffuse un po’ ovunque nel mondo. Dalla corteccia, dai frutti, dalle radici e dalle foglie si estrae la Berberina: sostanza sfruttatissima già in medicina popolare per una vasta serie di disturbi. La comunità scientifica si è in particolare concentrata gli effetti sulle malattie metaboliche, quali dislipidemia e diabete di tipo 2. La berberina attiva la sintesi dei recettori per GLP-1, che inducono l’esocitosi dell’insulina; contestualmente, si è visto un aumento anche dei recettori per il glucosio GLUT-4, responsabili delll’uptake cellulare del glucosio circolante.Nel comparto lipidico, la berberina svolge il suo effetto aumentando la produzione di recettori epatici per il colesterolo LDL ed i trigliceridi.I primi studi clinici hanno dato risultati incoraggianti, che corrispondono a quelli visti sugli animali. Ma presentano un ostacolo: la bassa biodisponiblità della berberina stessa. Oltre ad essere poco solubile in acqua, una volta raggiunto l’enterocita viene immediatamente espulsa nel lume intestinale dalle PgP. La piccola quantità che riesce a passare nel torrente sanguigno o viene massicciamente metabolizzata a livello epatico, raggiungendo quindi livelli plasmatici estremamente scarsi. E sono per questo allo studio vari modi per aumentarne l’assorbimento e ridurre la dose necessaria da introdurre per avere un effetto clinico. La quantità di berberina ingerita, infatti, non è un aspetto secondario: superando i 500mg giornalieri oltre ad impegnare I citocromi epatici (P450 in particolare) con rischio di interazioni farmacologiche, si possono manifestare effetti collaterali quali nausea, vomito, diarrea fino a gravi complicanze cardiovascolari.Per ovviare a questo inconveniente, Li e Ming hanno sviluppato una dispersione amorfa di berberina utilizzando come penetration enhancer il caprato di sodio. In un modello animale, questa dispersione ha migliorato significativamente la solubilità della berberina, triplicandone la permeabilità attraverso le membrane e quintuplicandone la biodisponibilità a livello del torrente sanguineo. Con questa tecnologia, la berberina (100mg/kg) si è dimostrata più efficace anche della metformina (300mg/kg) nel ridurre la glicemia e la lipidemia.Ma se non abbiamo disponibilità di questi particolari estratti, possiamo comunque garantire una biodisponiblità accettabile, sfruttando enhancers provenienti sempre dal mondo vegetale: quercitina, piperina, genisteina, curcumina e glicirizina, se utilizzate non esclusivamente per le loro specifiche proprietà curative, possono migliorare significativamente l’assorbimento di molecole altrimenti poco biodisponibili. Migliorano l’assorbimento, riducono l’effetto di primo passaggio epatico, concorrono nell’azione del principio attivo.Se usati correttamente, gli enhancer permettono anche di ridurre la quantità di principio attivo somministrata, aumentandone contestualmente gli effetti: meno tossicità, meno durata del trattamento e quindi meno costi e rischio di effetti collaterali. (by Luca Guizzon Farmacista esperto in Fitoterapia, Vicenza e Riccardo Carli PhD Student at The University of Queensland, fonte fitoterapia33) (foto: berberina)
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Vicari e collaboratori dei presidi, indispensabili per condurre le scuole
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 settembre 2017
Attraverso le ultime disposizioni normative e concorsuali, i collaboratori dei dirigenti scolastici risultano essere dei “fantasmi”. Eppure, nei fatti sono fondamentali per condurre le scuole autonome, spesso sempre prive del loro capo d’istituto e che quando c’è deve gestire una miriade di sedi. La lenta sottrazione di diritti verso i collaboratori dei presidi ha avuto inizio nel 2011, quando gli è stata, di punto in bianco, sottratta l’indennità di funzione del dirigente. Poi, nel 2015, per motivi di spending review, è stato cancellato l’esonero dall’insegnamento: con la stessa Legge di Stabilità 2015 è stata rinviata la disciplina alla legge di Riforma della Scuola Renzi-Giannini. La quale ha completato l’opera di distruzione della categoria, perché oggi la figura del collaboratore o vicario con esonero o semi esonero va individuata nell’ambito del 10% di personale dell’organico dell’autonomia che coadiuva il preside: così, un bravo collaboratore del preside non può ottenere l’esonero annuale dalle lezioni se, per qualsiasi motivo, alla scuola viene meno la cattedra di potenziamento della sua specifica disciplina. Al suo posto subentra un collega inesperto o un neo-assunto.Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Per evitare la costituzione di oneri a carico della finanza pubblica, si è creata una norma dall’applicazione difficile e dal risultato incerto. Un problema non di poco conto è anche quello relativo al fatto che in questi anni si sono venuti a creare dei vuoti sempre maggiori tra la categoria, tanto è vero che quest’anno siamo partiti con la cifra record di quasi 2mila reggenze. L’occasione sembrava buona per valorizzare i tanti collaboratori dei presidi che nel tempo si sono spesi a diretto contatto con la dirigenza scolastica e hanno acquisito un’alta professionalità sul campo. Invece, a quanto ci risulta, l’imminente regolamento del concorso per presidi non contiene né la riserva di posti messi a bando per tali professionalità, né punteggi aggiuntivi, né tantomeno l’esonero della parte pratica della formazione.Anief ha da tempo condiviso la proposta che l’A.N.Co.Di.S. ha presentato alla Ministra dell’Istruzione, nella quale si chiedeva che vicari, collaboratori, responsabili o fiduciari avessero un adeguato punteggio per gli anni svolti per la collaborazione e, in caso di esito favorevole, il servizio reso dovrà avere il riconoscimento di stage formativo certificato dal DS titolare della scuola nella quale il docente ha prestato collaborazione.
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L’Europa che vorremmo dimenticando il conto da pagare
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 settembre 2017
Se tralasciamo il discorso su ciò che i nostri padri pensavano sull’Europa da europei e ci limitiamo a considerare i fatti odierni dobbiamo renderci conto che dopo tanti sforzi unitari e le relative accelerazioni annettendo senza farci molti scrupoli paesi che non avevano ancora maturato l’idea dello stare insieme e le regole che avrebbero dovuto condividere e alla possibile perdita di parte della loro sovranità in tema di politica estera, di economia, di finanza, di giustizia, di certo la loro vocazione unitaria avrebbe mostrato non poche crepe.
E’ questo a mio avviso il tallone di Achille di una comunità che pensa ai propri confini in termini nazionali e non di certo sovranazionali.
L’Europa sembra oggi insofferente al conto che la storia le presenta dopo decenni di colonialismo, post colonialismo e di governi fantoccio in paesi dove l’ordine di scuderia era quello di sfruttare, impoverire, immiserire in nome del profitto fine a se stesso.
Abbiamo fatto scempio degli stessi diritti che enunciavamo con orgoglio in nome della “realpolitik” per dedicarci animo e corpo alla ricerca e il mantenimento del potere, indipendentemente da questioni religiose o morali.
Eravamo tanto invasati alla ricerca diplomatica di un primato fra gli Imperi Europei che abbiamo saputo dar seguito naturale alle feluche dei propri ministri, diplomatici, accademici sostituendole con gli elmi del guerriero e scatenare guerre sanguinose e immani distruzioni per affermare un predominio che la diplomazia delle feluche non era riuscita ad assicurare. Ora che i tempi del guerreggiare in armi sono passati di moda un’altra cultura si è affermata affinando l’ingegno degli europei verso un modo di pensare più ricercato. Così l’Europa comunitaria si è trasformata in uno scudo protettivo e in un terreno di lauti profitti per chi avendo perso la guerra sul terreno di battaglia ritrova la sua revanche in senso storico politico nel campo dell’economia e della finanza.
Questo doppio binario di politica interna ed internazionale messo in piedi da chi continua a sentirsi storicamente erede di un passato imperiale è destinato a far pagare un prezzo molto elevato a quelle nazioni in Europa e altrove che hanno subito il fascino del più forte e non compreso l’insidia che nascondeva. Se questa è l’Europa che vogliamo abbiamo sbagliato alla grande perché non vi è dignità per i sudditi. E qui mi fermo. Come dire? Ai posteri l’ovvia sentenza. (Riccardo Alfonso direttore centri studi sociali e politici della Fidest)
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Diritti dei detenuti: Arriva il rapporto del Comitato Prevenzione tortura del Consiglio d’Europa
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 settembre 2017
Arriva anche dall’Europa la prevista strigliata sulla situazione carceraria italiana. Un vero e proprio dramma che incide sulla tutela della dignità umana di chi si trova detenuto e sul quale gli strumenti e le misure sinora adottati si sono rivelate del tutto inefficaci. A dare risalto e a fotografare il fenomeno del sovraffollamento eccessivo delle carceri – che sfugge a gran parte di un’opinione pubblica sempre più pronta a fustigare e a crocifiggere senza avere cognizione della reale situazione di progressiva cancellazione dei più elementari diritti umani – ci ha pensato il rapporto del Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa” stilato dopo i sopralluoghi dell’aprile del 2016. Nel documento destinato all’Italia, si spiega che “il problema non è stato risolto perché molti istituti di pena operano ancora al di sopra del proprie capacità”. Nel testo, che costituisce un vero e proprio monito all’Italia e al Ministro della Giustizia in prima persona, Strasburgo ha ricordato che anche l’Italia ha l’obbligo di rispettare gli standard che il comitato ha fissato per lo spazio che ogni detenuto deve avere a sua disposizione in cella: 6 metri per due di spazio vitale, esclusi i sanitari, in cella singola, e 4 metri per due in una cella condivisa con altri detenuti. Dimensioni minime che purtroppo, e questo molti non conoscono, non sono quasi mai rispettate nella gran parte delle strutture detentive sparse sul territorio nazionale, nella quale continuano a sussistere situazioni di palese sovraffollamento con poche possibilità di riabilitazione per assenza o scarsezza di attività riabilitative o formative. Insomma, il carcere continua ad essere, e per davvero, la prima scuola della criminalità in aperta antitesi con la funzione della pena che è quella costituzionale di riabilitare e di consentire il reingresso nella società del condannato. Ciò che viene evidenziato dal rapporto, è che la perversa spirale attivata dal sistema penitenziario italiano, anziché portare ad una riduzione del numero dei detenuti sta, al contrario, facendo assistere ad un aumento costante dei ristretti. A tal proposito, dopo la condanna del 2013 della Corte di Strasburgo, il Comitato segnala che nel primi 6 mesi del 2016 la popolazione carceraria è aumentata da 52.164 a 54.072 detenuti, e che la crescita non è rallentata. Anzi. La preoccupazione cresce perché, è lo stesso governo italiano, a riferire che al 26 marzo 2017 sono state 56.181 le persone in carcere. Il rapporto, inoltre, fa il punto sulla situazione del trattamento dei detenuti. Continuano, purtroppo a denunciarsi, numerosi casi di maltrattamenti. Il Comitato ha espresso preoccupazione “per le accuse di maltrattamenti fisici inflitti a persone private della libertà dalle forze dell’ordine o detenute in carcere”. Nel testo viene espressamente rilevato che “le persone in custodia non sempre godono delle garanzie previste dalla legge”. E sempre nell’ottica di persuadere le autorità italiane a cambiare registro, Strasburgo ha invitato le amministrazioni dello Stato ad “una comunicazione formale alle forze dell’ordine, ricordando loro che i diritti delle persone in loro custodia devono essere rispettati e che il maltrattamento di tali persone sarà perseguito e sanzionato di conseguenza”. Il rapporto cita come casi di maltrattamenti rilevati “pugni, calci e colpi con manganelli al momento del fermo (e dopo che la persona era stata messa sotto controllo) e, in alcune occasioni, durante la custodia”. E si tratta di un fenomeno da arginare perchè “se l’emergere di informazioni che indicano maltrattamenti non è seguita da risposta pronta ed efficace, coloro che sono propensi a maltrattare crederanno di poterlo fare senza essere puniti”. Insomma per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, un vero atto d’accusa nei confronti delle autorità italiane e del Ministero della Giustizia che negli ultimi anni nulla ha fatto per adottare idonee misure per modificare questa vergogna, a partire da una riduzione dell’abuso legislativo della custodia cautelare in carcere e della più agevole concessione di misure alternative adeguate ai vari tipi di reati e ai rei.
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Emergenze italiane: L’acqua, il fuoco, l’amianto
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 settembre 2017
Ci vorrebbe una battuta fulminante di Totò per descrivere la situazione attuale. Quest’estate non avevamo la palla di vetro quando annunciavamo che dall’emergenza fuoco saremmo passati all’emergenza acqua. Era solo questione di logica: il corpo nazionale è di fatto ai minimi storici. E con tutti gli occhi puntati su Irma, nessuno si è accorto che l’Italia stava per essere investita da un ciclone mediterraneo. Anzi sì, quelli della Lega Calcio che hanno vietato Sampdoria-Roma per rischio alluvione.
Però la gente è morta in Toscana. Però c’è un disastro in corso, in un paese che da sempre violenta il territorio, tombando corsi d’acqua e cementificando ogni centimetro quadrato. Così la pioggia diventa catastrofe. E quelli che dovrebbero portare i soccorsi magari devono aiutare prima di tutto se stessi: come a Ostia, dove la caserma dei vigili del fuoco è stata invasa da 40 cm di acqua che ha anche schiantato le serrande. E poi, persa la sfida sul Morrone, ecco che anche l’amianto, da dover riconoscere ai fini pensionistici con tanto di nota Inps, aggiunge un altro tassello all’infame condizione lavorativa a cui sono sottoposti i vigili. Siamo nelle mani di nessuno, anzi, verrebbe da dire che: siamo gestiti da curatori fallimentari. Non troviamo nessun termine appropriato per definire un gruppo manageriale che “non ne imbrocca una”. E dire che come organizzazione sindacale anche sul versante amianto li avevamo avvisati e denunciati. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. La sicurezza sui luoghi di lavoro è una politica che proprio non riusciamo a far comprendere al dipartimento. Quasi quasi verrebbe da dire che: “non ci sono più i pompieri di una volta”. Sì. Quelli che se uscivano sei in partenza, se chiamavano la sala operativa e chiedevano un rinforzo arrivavano mezzi da ogni parte. Tempi belli, ma passati. Qui oggi le sedi si chiudono: Padova docet. Allora ecco che il titolo da noi scelto “cade proprio a fagiolo”. E tempo di smetterla con questa politica di governo di destra. Con questo ministro chiaramente “amante del ventennio che fu” che usa impropriamente i vigili del fuoco in operazioni di ordine pubblico, che fa la nuova versione delle leggi razziali attraverso un decreto a suo nome, che copre spudoratamente chi si è appropriato dei fondi dell’ONA (Opera Nazionale Assistenza), che permette che l’arma dei carabinieri si arroghi il diritto di fare accordi con la protezione civile.
Che blocca Villa San Giovanni (RC) con veri e propri posti di frontiera che impediscono, palesemente, non soltanto il diritto a manifestare il proprio dissenso sociale ma, molto più banalmente, il diritto alla mobilità e alla libera circolazione delle persone.
Il controllo è riservato non soltanto a chi fermato risulta un soggetto con “precedenti” e\o segnalazioni di tipo politico, ma anche a tutte le persone che anche vagamente hanno qualcosa che possa ricondurli a “soggetti sovversivi” (kefiah, capelli lunghi, orecchini, felpa, tatuaggi, piercing, ecc.). Ecco cosa è importante in questo Paese: un buon taglio di capelli e lui, il nostro ministro, non è tipo proprio da non essere inquadrato come uno che abbi sempre il giusto taglio.
Noi vigili del fuoco continuano ad essere gestiti male e speriamo nel prossimo governo che sicuramente non sarà più a “destra” di questo. fonte: Coordinamento nazionale Vigili del Fuoco USB)
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Il primo evento ufficiale di Smart Cities Italy
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 settembre 2017
Ha avuto luogo nell’Aula Consiliare del Comune di Siniscola (NU), lo scorso venerdì, un importante meeting organizzato dalla Smart Cities Italy. Il progetto verte sulla riqualificazione dei territori per far si che diventino un modello replicabile a livello nazionale.
Il Dott. Antonino Magistro, cofondatore ed elemento fondamentale di Smart Cities Italy, ha aperto il convegno parlando dell’importanza di portare innovazione in una Regione, che tutti sappiamo essere meravigliosa, ma che ha i suoi problemi. E’ quindi essenziale aprire le porte a progetti sostenibili per la Sardegna e che possono realizzare posti di lavoro per i giovani.
Dopo l’introduzione del Dott. Magistro, i ricercatori dell’ENEA giunti in territorio sardo appositamente per l’evento, hanno parlato di:
PAESC (Patto dei Sindaci per il Clima ed Efficienza Energetica),
dei sistemi ICT – MATRIX TT (insieme di persone, conoscenze, valori e applicazioni software che interagiscono tra loro a livello amministrativo) e infine del progetto TREBIOS (che si occupa di fonti rinnovabili attraverso l’energia solare).
Le Imprese locali si sono dichiarate entusiaste per l’opportunità ad esse offerte e hanno manifestato l’intenzione di operare sul proprio territorio in sinergia con le pubbliche amministrazioni. L’accesso ai fondi regionali, nazionali ed europei stanziati con il bando del valore di 44 milioni di Euro è fondamentale per partire con i lavori necessari alla riqualificazione.
Il programma POR FESR SARDEGNA 2014-2020 è già stato presentato alle amministrazioni di Sassari, Oristano, Nuoro e Cagliari. La scadenza di presentazione al bando dei comuni isolani titolati a presentare il bando è il prossimo 3 Novembre 2017. Le Aziende del Territorio interessate a partecipare possono rivolgersi agli uffici dell’associazione per avere maggiori ragguagli.
L’associazione confida nella sensibilità dei Sindaci e dei loro funzionari che avranno a disposizione, attraverso il coordinamento dell’ Associazione Smart Cities Italy, un supporto tecnico di alto valore per il bene delle comunità interessate. L’Associazione invita, altresì, tutta la cittadinanza e il mondo imprenditoriale ad essere protagonista della rinascita e della riqualificazione della Sardegna. (Barbara Oliva, Segreteria generale Smart Cities Italy). (foto: magistro)
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Corso di lingua e cultura russa a Cagliari
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 settembre 2017
Cagliari. Partirà martedì 26 settembre presso la sala Maria Carta dell’E.r.s.u. in via Trentino. La novità del corso consta nella durata: 150 ore diluite nell’intero anno accademico 2017 – 18, suddivise in 5 moduli, ciascuno dei quali mira a sviluppare sia le conoscenze grammaticali che le competenze comunicative. Ogni modulo prevede inoltre un approfondimento dedicato alla cultura e alle tradizioni della Russia. Altra novità, la presenza di due docenti: un’insegnante, italiana, si occuperà della parte grammaticale e della struttura della lingua, per quanto riguarda la fonetica e la parte pratica ci sarà un intervento settimanale di una docente madrelingua. Inoltre, durante il corso, verranno fatte delle esercitazioni affini ai test della certificazione ТЭУ. Sarà infatti possibile sostenere, alla fine dell’intero evento, grazie alla partnership con il Centro Russo di Scienza e Cultura ROSSOTRUDNICHESTVO, un test specifico (A1) riconosciuto a livello internazionale che certifichi il livello di conoscenza acquisito. Il test prevede il raggiungimento di una competenza linguistico – comunicativa minima in grado di soddisfare esigenze comunicative elementari in un numero limitato di situazioni di vita quotidiana.
Le lezioni, tenute dalle docenti Giulia Mocci ed Eugenia Shcherba, si terranno ogni martedì e giovedì dalle 18.00 alle 20.00, e l’iscrizione al corso avrà, come è nella politica statutaria dell’associazione, una corsia preferenziale per gli studenti universitari. Quest’ultimi, infatti, godranno di uno sconto del 30% sulla quota per la partecipazione al corso, con la presentazione della documentazione che attesta la regolare iscrizione presso l’Ateneo cagliaritano. L’attestato di frequenza verrà rilasciato a chi garantirà l’80% delle presenze. L’evento è organizzato dall’associazione studentesca Youth Caravella, accreditata con l’Ente Regionale per il diritto allo Studio Universitario di Cagliari. E’ possibile iscriversi tramite l’indirizzo web http://linguaeculturarussa.it/
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