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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Archive for 13 novembre 2017

XXIV Congresso Nazionale SICP: Società Italiana di Cure Palliative

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 novembre 2017

riccioneRiccione, 15/18 novembre 2017 Palazzo dei Congressi, Viale Virgilio, 17Oltre a numerose sessioni e tavole rotonde congressuali sui temi clinici, relazionali e organizzativi tipici delle cure palliative, si segnalano due eventi di particolare rilievo che si terranno nell’ambito dei lavori congressuali.
Il primo è rappresentato da una tavola rotonda che apre la giornata inaugurale del 15 novembre e che è dedicata al controverso rapporto fra il fine vita e i mass media. La tavola rotonda sarà preceduta da una lezione magistrale del Prof. Matteo Asti, docente di Film Criticism presso l’Università Cattolica di Brescia e di Cinema & Media Communication presso l’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia, dal titolo “Il tormentato rapporto fra mass media e fine vita”. La tavola rotonda sarà animata dagli interventi di qualificati giornalisti quali Guido Barlozzetti (RAI), Lucia Bellaspiga (Avvenire) e Fabrizio Vallari (RICP Rivista Italiana di Cure Palliative), che porteranno la loro esperienza ed il loro punto di vista professionale sulle difficoltà, le ambiguità e le mistificazioni che frequentemente i giornali e la televisione manifestano nel trattare i temi relativi alla malattia e alla morte. Per SICP (Società Italiana di Cure Palliative) è invece importante ristabilire un corretto rapporto fra mondo dell’informazione e il fine vita allo scopo di facilitare lo sviluppo di una matura consapevolezza circa i temi del fine vita nella popolazione generale. Uscire da una irrealistica attesa di immortalità e da una rimozione costante del pensiero della terminalità può consentire, infatti, un miglior approccio al fine vita, proprio e dei propri cari, che permetta di affrontare con meno sofferenza e meno trattamenti sproporzionati la fase avanzata e terminale delle malattie oncologiche e non oncologiche.
L’altro evento, che chiuderà il Congresso il giorno 18 novembre, sarà la presentazione di un importante documento di EAPC (European Society of Palliative Care) dedicato alla Pianificazione Anticipata delle Cure, ossia a quel processo che porta alla condivisione delle decisioni di cura fra il malato e i sanitari. Il documento, alla cui stesura hanno partecipato anche palliativisti italiani oltre che esperti europei e statunitensi, sarà presentato dalle due promotrici Ida Korfage (assistant professor of Quality of Life, Department of Public Health Erasmus MC, Rotterdam, The Netherlands) e Judith Rietjens (assistant professor, Department of Public Health of Erasmus MC, Rotterdam, the Netherlands). La Pianificazione Anticipata delle Cure rappresenta la via principale per la formulazione delle Direttive Anticipate di Trattamento (spesso più note come Testamento Biologico). Il documento di EAPC rappresenta una fondamentale conferma dell’importanza di una medicina che deve fuoriuscire dal paternalismo medico per entrare pienamente nella medicina denominata “delle scelte condivise” al fine di permettere al malato di esprimere le sue volontà in merito alla cure attuali e, soprattutto, a quelle future. La Pianificazione Anticipata delle Cure e le relative Direttive Anticipate mirano, infatti, a tutelare le volontà del malato quando lui non potrà più manifestarle per il sopraggiungere di un’incapacità mentale legata a complicanze o malattie cerebrali che ne compromettono la coscienza e la capacità di decidere e comunicarle. Le cure palliative, che da sempre hanno posto al centro delle loro attenzioni il malato, propugnano questo modello d medicina perché è l’unico a poter garantire un reale rispetto dei bisogni delle preferenze del malato. Alla luce del documento di EAPC, cui SICP è associata fin dalla sua fondazione, diventa importante riflettere sull’approvazione nel nostro Parlamento della legge sul consenso informato, sulla pianificazione delle cure e sulle Direttive Anticipate.
In tal senso, nel programma del Congresso è previsto un focus-on sul Disegno di Legge sul consenso, pianificazione anticipate e DAT che vede la partecipazione dell’On. Donata Lenzi, Deputato alla Camera, Capogruppo PD nella “XXII Commissione Affari Sociali” che ha stilato la proposta di legge approvata alla fine di aprile 2016 dalla Camera dei Deputati e ora in discussione al Senato della Repubblica. (Luciano Orsi Responsabile Comunicazione SICP)

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Spezie: salute, alimentazione e ricerca

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 novembre 2017

spezieFirenze Auditorium Cto Careggi venerdì 24 novembre ore 9,30 apertura lavori medici e speziali, ricercatori ed erboristi, studenti e infermieri, droghieri e semplici cultori… saranno in 500, a Firenze, al Convegno sulle Spezie, aperto a chiunque sia interessato all’argomento, saporito, piccante e stimolante, per la mente e per il corpo, per gli occhi e per il palato. Utile per aggiornarsi sull’evoluzione della ricerca, ricevere input nuovi, anche sull’alimentazione, arricchita di saperi e sapori, antichi e nuovi, vengano essi da occidente o da oriente. Anche in ambito medico, o semplicemente nutrizionale o salutistico, o erboristico, o farmaceutico. Ma fosse anche solo per imparare l’uso di qualche spezia nuova in cucina. Perché no? Parliamo di spezie e salute? Automaticamente il pensiero di molti corre, ma si ferma spesso alla Curcuma e allo Zenzero. Misconoscendo invece le potenzialità interessanti dello Zafferano, e di moltissime altre spezie, dimenticando le applicazioni medicinali della capsaicina, sulla quale la ricerca è iniziata già decina di anni fa, fino a condurre alla scoperta di nuovi e importanti recettori, non solo per il dolore! Parliamo di spezie nell’alimentazione? E molti di noi confinano la loro mente al pepe e al peperoncino, come stimolanti la digestione. Forse neppure hanno mai sentito parlare del Cardamomo, o sottovalutano tutta la finezza del Cumino, o le possibili sfumature del Curry. Per non parlare dei Chiodi garofano che qualcuno li ricorda solo come desueto rimedio odontoiatrico, non sapendo che ne possiamo ottenere ottimi decotti utili in caso di influenza, come un olio essenziale con interessanti attività antibiotiche. E lo stesso dicasi dell’Origano.

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I geomorfologi italiani sul tetto del Mondo

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 novembre 2017

mauro soldatiL’italiano Mauro Soldati, professore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Consigliere Nazionale dei Geomorfologi Italiani, è il nuovo Presidente Mondiale dei Geomorfologi. Soldati, anni 54, professore Ordinario di Geografia Fisica e Geomorfologia, Docente di Geomorfologia presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, Docente di rischi geologici e protezione civile presso la stessa Università, Presidente del Corso di Laurea in Scienze Geologiche, Direttore del Corso di Perfezionamento in Emergenze Territoriali Ambientali e Sanitarie, guiderà da oggi e per i prossimi anni la IAG, International Association of Geomorphologist – l’Associazione Mondiale dei Geomorfologi.
Il professore Mauro Soldati, nell’elezione tenutasi a New Delhi nell’ambito del Congresso Mondiale dei Geomorfologi, ha battuto il candidato cinese Prof. Xiaoping Yang. Si tratta di uno dei massimi risultati della scuola geomorfologica italiana. “Ci attendono grandi ed impegnative sfide globali – ha affermato Mauro Soldati, neo –presidente mondiale dei geomorfologi, intrattenendosi con la stampa, poco prima di partire per l’Italia – perché basti pensare che nei Giorni in cui si è svolto il Congresso, conclusosi oggi, una città come New Delhi abbia raggiunto la concentrazione massima di CO2 e di polveri sottili nell’atmosfera degli ultimi anni. In questa città, di ben 20 milioni di abitanti, a causa delle alte pressioni stagionali successive alla stagione dei monsoni, l’inquinamento della bassa troposfera ha raggiunto valori mai eguagliati nella storia, evidenziando ancora una volta quanto alto sia il contributo antropico all’inquinamento atmosferico del pianeta. Questo è un tema che dobbiamo porci. È acclarato che in un periodo di naturale riscaldamento climatico, il contributo antropico derivante dall’emissione di gas serra aumenta significativamente il riscaldamento climatico globale. Ma aumento di temperatura degli strati più bassi dell’atmosfera, e della troposfera in particolare, inducono profondi sconvolgimenti nella sua circolazione con la conseguenza che si registra un significativo cambiamento della normale successione dei fenomeni meteorologici con l’aumento di quelli parossistici e la vieppiù maggiore esposizione delle attività antropiche e dei beni naturali a fenomeni che comportano immediati rilasci energetici che provocano centinaia di migliaia di vittime e perdita di beni naturali ed antropici. Dobbiamo guardare alla ricerca con maggiore determinazione. Ad esempio, in questo Congresso è stato importante il coinvolgimento dei giovani ricercatori dei paesi emergenti che hanno beneficiato di una borsa di studio messa a disposizione dalla IAG. E’ la ricerca che può dare risposte a queste sfide”.Enorme la soddisfazione espressa dal Presidente dei Geomorfologi Italiani, Gilberto Pambianchi, ordinario dell’Università di Camerino. L’Italia ha portato ben 30 contributi scientifici a New Delhi.
Il Congresso, che si è concluso in questi giorni a New Delhi, ha visto la partecipazione di geomorfologi provenienti da tutto il mondo. Durante i lavori sono stati trattati i temi della dinamica del paesaggio: dalla dinamica vulcanica agli effetti del cambiamento climatico globale su ghiacciai, versanti e fiumi, al sollevamento del livello del mare ai fenomeni di perdita del suolo e di desertificazione, tutti temi di scottante attualità per la penisola italiana e per l’equilibrio socio economico dell’intero bacino del Mar Mediterraneo. (foto. mauro soldati)

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American Honda and Aquarium of the Pacific Invite Public to Join Experts in Discussion about the Future of California’s Coast

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 novembre 2017

san carlos californiaThe nonprofit Aquarium of the Pacific is gathering leading experts and the public to discuss the future of Southern California’s coast. The Aquarium is hosting this two-day forum co-sponsored by American Honda called Sato-umi in the Anthropocene. Day one of the forum is November 13, and is open to the public. Sato-umi is a Japanese term encompassing the relationship between coastal and marine areas and humans and how humans manage these areas for sustainability.Forum speakers will discuss the theory and application of sato-umi in the Anthropocene, the current geological era denoted by the dominating global influence of humans on Earth. “More people live along Southern California’s Pacific Ocean than in any U.S. state except Texas. These millions of people make diverse and intensive uses of their coastal ocean from shipping to offshore oil to surfing and scuba diving. Yet this urban ocean teems with a diverse assemblage of marine life from plankton to whales. Through technology and innovation, we can use the ocean and contiguous land responsibly in ways that allow us to live in better harmony with nature. There are lessons we can apply from sato-umi,” said Dr. Jerry Schubel, Aquarium of the Pacific president.An evening panel will explore how sato-umi might be applied in Southern California. The panel discussion includes the Aquarium’s president; Michael Orbach, Duke University; James Fawcett, University of Southern California; and Amber Mace, California Council on Science and Technology. The day-time forum includes Steve Center, American Honda; Masahiro Nakaoka, Hokkaido University; Anthony Barnosky, Stanford University; Avis Kuuipoleialoha Poai, University of Hawaii, Richardson School of Law; Jeffrey Payne, National Oceanic and Atmospheric Administration’s Office of Coastal Zone Management; Steven Gaines, UC Santa Barbara; Mimi D’lorio, National Marine Protected Areas Center; and the Aquarium’s president.

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Deutsche Bank Appointed as Depositary Bank for the Sponsored Level III American Depositary Receipt Program

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 novembre 2017

Deutsche bankDeutsche Bank announced today its appointment as depositary bank for NYSE-listed Level III American Depositary Receipt Program of Four Seasons Education (Cayman) Inc. (NYSE: FEDU).
Four Seasons Education (Cayman) Inc. (NYSE: FEDU) is a provider of education services, primarily in mathematics, and currently has a network of 33 learning centres across five cities in China. Headquartered in Shanghai, it is currently the largest after-school mathematics education service provider for elementary school students in Shanghai in terms of gross billings and number of students.*“We are delighted to be appointed as depositary bank for Four Seasons Education’s NYSE-listed Level III ADR program,” said Brian Studdert, Global Head of Depositary Receipts at Deutsche Bank. “Our broad range of customized services will be used to assist Four Seasons Education to optimize the visibility of its ADR program.”In addition to specializing in administering cross-border equity structures such as American and Global Depositary Receipts, Deutsche Bank provides corporates, financial institutions, hedge funds and supranational agencies around the world with trustee, agency, escrow and related services. The Bank offers a very broad range of services for diverse products, from complex securitizations and project finance to syndicated loans, debt exchanges and restructurings.

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New Generations Federal Credit Union Becomes RVA Financial

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 novembre 2017

richmondFounded by City of Richmond employees in 1950, New Generations Federal Credit Union has a new name: RVA Financial. The change in name reflects the cooperative financial institution’s focus on financial empowerment in Richmond and the surrounding counties within the metropolitan area that it serves.
“This is a return to our roots,” stated Richard Preble, President and CEO of RVA Financial. “We began by serving City of Richmond employees and while our footprint has grown since then, we are still a very RVA-centric organization. It’s all about service and financially empowering the Richmond community that we love so dearly. We are still a credit union, with even more clarity in our mission.”RVA Financial empowers many individuals who are often overlooked by other financial institutions. It helps members of the community save money, buy cars, and buy homes – even in cases where it seems impossible.“The greatest feeling in the world is to help someone who thought it was never possible to buy a home actually purchase a home for their family,” said Mr. Preble. “We take a unique approach to community empowerment and we are so excited about this next chapter right here in RVA.”RVA Financial was founded in 1950 by City of Richmond employees who wanted to put the power of a non-profit financial cooperative to work for them. Today, the credit union serves over 13,000 members in the Richmond metropolitan area, with membership open to anyone who lives, works, worships, or attends school in the city of Richmond and the counties of Chesterfield, Goochland, Hanover, and Henrico.

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Cancro e la tassa sul fumo

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 novembre 2017

sigarette“Plaudiamo in modo convinto alla decisione della Commissione Sanità del Senato di aumentare la tassazione sul fumo di sigaretta per arrivare così a una cifra complessiva da destinare ai farmaci anticancro innovativi e alle cure palliative pari a 600 milioni di euro. Queste terapie stanno cambiando la storia di molte neoplasie, garantendo ai pazienti la guarigione o sopravvivenze a lungo termine. Si tratta di una scelta importante nella lotta contro i tumori, per dare risposte immediate e garantire l’acceso ai migliori trattamenti per i tutti nostri pazienti”. Stefania Gori, Presidente nazionale AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), esprime profonda soddisfazione per l’emendamento alla legge di bilancio che porta la prima firma della presidente Emilia De Biasi, sottoscritto all’unanimità dalla Commissione Sanità del Senato. Nel 2017 in Italia sono previste 369mila nuove diagnosi di cancro. “Armi efficaci, come la chemioterapia più attiva e meglio tollerata, le terapie a bersaglio molecolare e l’innovazione nel campo dell’immuno-oncologia determinano un allungamento della sopravvivenza con una buona qualità di vita – continua la presidente Gori -. L’incremento del costo delle ‘bionde’ rappresenta una battaglia di civiltà contro il principale fattore di rischio oncologico e per tutelare la salute dei cittadini. La nostra proposta di aumentare di un centesimo il prezzo di ogni sigaretta ha raccolto consensi trasversali, dai rappresentati delle Istituzioni alle Associazioni dei pazienti, fino al Ministro della Salute, che ringraziamo. Ora ci auguriamo che la decisione della Commissione Sanità del Senato non rimanga solo sulla carta ma diventi operativa a vantaggio di tutti i pazienti e delle loro famiglie”.

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Causa di beatificazione di Domenico Mangano, un uomo libero

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 novembre 2017

domenico manganoIl vescovo di Albano mons. Marcello Semeraro accoglie la domanda d’inizio della Causa. Alla chiamata di Dio a donarsi, Domenico Mangano (1938-2001) ha risposto «con prontezza, fedeltà, continuità, ma soprattutto, sempre, con assoluta libertà di coscienza. Liberamente sceglie l’impegno sociale, e si raffina in quello politico; liberamente, dopo l’incontro con il Movimento dei Focolari, si mette quotidianamente a levigare la sua anima nel “santo viaggio” in unità con i fratelli. Questa esperienza conquista in radice quel cittadino attivo e pieno di risorse, quel laico impegnato e combattivo, quel politico focoso e pungente, quel cristiano autentico e ricco di fede, che è Domenico».
Sono parole dell’onorevole Tommaso Sorgi alla morte del «amico dolce, più che fratello, confidente discreto e saggio», che con Domenico per lunghi anni ha potuto «condividere il comune desiderio di coniugare terra e cielo, la passione ardente di tradurre nel difficile agone politico il provocatorio messaggio del vangelo. Con lui ho condiviso soprattutto la nascita del Movimento politico per l’unità, quello stile di vivere l’esperienza politica improntato all’edificazione della fraternità universale avviato sui banchi parlamentari da Igino Giordani, nostro comune modello».
Domenico Mangano nasce ad Anzi, in provincia di Potenza, il 22 febbraio 1938. Nel 1949 la famiglia si trasferisce a Viterbo. Concluse le scuole superiori, nel 1958 vince un concorso all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale di Pavia e vi si trasferisce, frequentando come studente lavoratore la Facoltà di Economia e Commercio. Ritornato a Viterbo conosce Maria Pia e si sposano il 24 agosto 1966. Nascono tre figli: Paola (1968), Giuseppe (1970) e Maria Flora (1972). Per Domenico sono anni di grande impegno in famiglia, al lavoro, con gli universitari, nel sindacato, nell’Azione Cattolica, nello studio. Anni in cui inizia l’attività politica come amministratore pubblico a Viterbo.
Nel 1974 conosce il Movimento dei Focolari e i suoi ideali e vi aderisce assieme a Maria Pia. Si impegna nella branca dei Volontari di Dio, laici orientati a incarnare in tutti gli aspetti del sociale la luce che scaturisce dal carisma affidato dallo Spirito a Chiara Lubich. Vuole «stare al passo con Dio» indicato da lei e spesso le scrive. Di Domenico la Lubich arriverà a dire di scorgere in lui un mistico.
Muore a Viterbo il 22 dicembre 2001. L’anno precedente gli era stato diagnosticato un tumore inguaribile. Affronta la notizia con la consapevolezza di dovere «chiudere un primo lungo capitolo della vita, ponendolo nel cuore misericordioso di Gesù, per aprire un altro, tutto nuovo».
Con Editto del 9 marzo 2017 mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano, accoglie la domanda del postulatore Waldery Hilgeman di dare inizio alla Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Domenico Mangano, invitando la comunità ecclesiale a manifestarsi sulla fama di santità e di segni del nuovo Servo di Dio.

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America’s global influence has dwindled under Donald Trump

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 novembre 2017

cover economistA YEAR ago this week Donald Trump was elected president. Many people predicted that American foreign policy would take a disastrous turn. Mr Trump had suggested that he would scrap trade deals, ditch allies, put a figurative bomb under the rules-based global order and drop literal ones willy-nilly. NATO was “obsolete”, he said; NAFTA was “the worst trade deal maybe ever”; and America was far too nice to foreigners. “In the old days when you won a war, you won a war. You kept the country,” he opined, adding later that he would “bomb the shit out of” Islamic State (IS) and “take the oil”.So far, Mr Trump’s foreign policy has been less awful than he promised. Granted, he has pulled America out of the Paris accord, making it harder to curb climate change, and abandoned the Trans-Pacific Partnership, a big trade deal. However, he has not retreated pell-mell into isolationism. He has not quit NATO; indeed, some of America’s eastern European allies prefer his tough-talk to the cool detachment of Barack Obama. He has not started any wars. He has stepped up America’s defence of Afghanistan’s beleaguered government, and helped Iraq recapture cities from IS. In the parts of the world to which he pays little attention, such as Africa, an understaffed version of the previous administration’s policy continues on autopilot. As Mr Trump makes a 12-day visit to Asia, it is hard to dismiss him as a man wholly disengaged from the world.
Many people find reassurance in the sober, capable military men who surround him (see article). His chief of staff, his defence secretary and his national security adviser all understand the horrors of war and will stop him from doing anything rash, the argument goes. Optimists even speculate that he might emulate Ronald Reagan, by shaking up the diplomatic establishment, restoring America’s military muscle and projecting such strength abroad that a frightened, overstretched North Korea will crumble like the Soviet Union. Others confidently predict that even if he causes short-term damage to America’s standing in the world, Mr Trump will be voted out in 2020 and things will return to normal.
All this is wishful thinking. On security, Mr Trump has avoided some terrible mistakes. He has not started a needless row with China over Taiwan’s ambiguous status, as he once threatened to do. Congress and the election-hacking scandal prevented him from pursuing a grand bargain with Vladimir Putin that might have left Russia’s neighbours at the Kremlin’s mercy. And he has apparently coaxed China to exert a little more pressure on North Korea to stop expanding its nuclear arsenal.However, he has made some serious errors, too, such as undermining the deal with Iran that curbs its ability to make nuclear bombs. And his instincts are atrocious. He imagines he has nothing to learn from history. He warms to strongmen, such as Mr Putin and Xi Jinping. His love of generals is matched by a disdain for diplomats—he has gutted the State Department, losing busloads of experienced ambassadors. His tweeting is no joke: he undermines and contradicts his officials without warning, and makes reckless threats against Kim Jong Un, whose paranoia needs no stoking. Furthermore, Mr Trump has yet to be tested by a crisis. Level-headed generals may advise him, but he is the commander-in-chief, with a temperament that alarms friend and foe alike.
On trade, he remains wedded to a zero-sum view of the world, in which exporters “win” and importers “lose”. (Are the buyers of Ivanka Trump-branded clothes and handbags, which are made in Asia, losers?) Mr Trump has made clear that he favours bilateral deals over multilateral ones, because that way a big country like America can bully small ones into making concessions. The trouble with this approach is twofold. First, it is deeply unappealing to small countries, which by the way also have protectionist lobbies to overcome. Second, it would reproduce the insanely complicated mishmash of rules that the multilateral trade system was created to simplify and trim. The Trump team probably will not make a big push to disrupt global trade until tax reform has passed through Congress. But when and if that happens, all bets are off—NAFTA is still in grave peril.Perhaps the greatest damage that Mr Trump has done is to American soft power. He openly scorns the notion that America should stand up for universal values such as democracy and human rights. Not only does he admire dictators; he explicitly praises thuggishness, such as the mass murder of criminal suspects in the Philippines. He does so not out of diplomatic tact, but apparently out of conviction. This is new. Previous American presidents supported despots for reasons of cold-war realpolitik. (“He’s a bastard, but he’s our bastard,” as Harry Truman is reputed to have said of an anti-communist tyrant in Nicaragua.) Mr Trump’s attitude seems more like: “He’s a bastard. Great!”
This repels America’s liberal allies, in Europe, East Asia and beyond. It emboldens autocrats to behave worse, as in Saudi Arabia this week, where the crown prince’s dramatic political purges met with Mr Trump’s blessing (see article). It makes it easier for China to declare American-style democracy passé, and more tempting for other countries to copy China’s autocratic model (see article).
The idea that things will return to normal after a single Trump term is too sanguine. The world is moving on. Asians are building new trade ties, often centred on China. Europeans are working out how to defend themselves if they cannot rely on Uncle Sam. And American politics are turning inward: both Republicans and Democrats are more protectionist now than they were before Mr Trump’s electoral triumph.
For all its flaws, America has long been the greatest force for good in the world, upholding the liberal order and offering an example of how democracy works. All that is imperilled by a president who believes that strong nations look out only for themselves. By putting “America First”, he makes it weaker, and the world worse off. (by The Economist) (foto: cover economist)

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Per una rilettura dei Didascalica di Accio

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 novembre 2017

Roma Venerdì 17 Novembre 2017, ore 15:00 Aula Paolo Radiciotti dell’Area di Studi sul Mondo Antico del D.S.U. Via Ostiense 234/236 il Prof. Paolo D’Alessandro (Università Roma Tre) terrà un seminario sul tema: Per una rilettura dei Didascalica di Accio.

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Processo e tecniche di attuazione dei diritti

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 novembre 2017

giustiziaRoma Venerdì 17 Novembre 2017, ore 0:00 / 18 Novembre 2017 Aula Magna del Rettorato Via Ostiense 159 si terrà nell’Aula Magna, un convegno dal titolo “Processo e tecniche di attuazione dei diritti”, a trent’anni dallo storico convegno tenutosi a Palermo sul medesimo tema, quanto mai attuale. L’iniziativa costituisce un omaggio a chi, di quel convegno, fu l’animatore: il prof. Salvatore Mazzamuto, che ha dato lustro e prestigio al Dipartimento di Giurisprudenza, avendovi per molti anni insegnato Diritto civile. Il convegno vede la partecipazione d’illustri studiosi di Diritto civile, e non solo.

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Web Meeting: I Direttori delle R.U. di fronte ai Millennials

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 novembre 2017

Roma Giovedì 16 Novembre 2017, dalle ore 15 alle 17, si terrà il Web Meeting “I Direttori delle R.U. di fronte ai Millennials: quali problemi, quali stili di lavoro attesi, quali opportunità”.Il Web Meeting è organizzato dal Laboratorio di Ricerca CEFORC “Formazione Continua & Comunicazione”, dal Master HR SPECIALIST e dalla Teleskill.

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Industry 4.0 & Internet of Things

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 novembre 2017

Roma Giovedì 16 Novembre 2017, ore 9:00 Dipartimento di Ingegneria – Aula Conferenze Via Vito Volterra, 62 La Sezione Italia IEEE, in collaborazione con AEIT e con l’Università degli Studi Roma Tre, organizza il Workshop dal titolo Industry 4.0 & Internet of Things.

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Annual Meeting del Dottorato in Scienze e Tecnologie Biomediche

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 novembre 2017

Roma Giovedì 16 Novembre 2017, ore 9:00 / 17 Novembre 2017 Dipartimento di Scienze, Aula 1 Viale Marconi 446 Come ogni anno si svolgerà l’Annual Meeting degli studenti del Dottorato in Scienze e Tecnologie Biomediche. I dottorandi presenteranno i risultati delle loro ricerche al Collegio dei docenti e agli studenti del corso di laurea magistrale in “Biologia applicata alla ricerca molecolare cellulare e fisiopatologica”.

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Imparare a scrivere a mano

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 novembre 2017

pennino e asticciolaRoma Giovedì 16 Novembre 2017, ore 9:00 Dipartimento di Scienze della Formazione, Aula Volpi Via Milazzo, 11B Attraverso i contributi di vari studiosi, il convegno propone una riflessione non solo sull’insegnamento e sull’apprendimento della scrittura a mano, ma anche sul suo profondo significato simbolico e storico. Inoltre, attraverso l’analisi di circa 30.000 manoscritti raccolti dal Laboratorio di Pedagogia sperimentale nella prima edizione del progetto Nulla dies sine linea, l’Associazione Ricerca Grafologica (Arigraf) illustrerà i miglioramenti che l’esercizio quotidiano di scrittura produce non solo a livello linguistico e cognitivo, ma anche nell’organizzazione della pagina, nell’elaborazione delle lettere, nella scorrevolezza e flessibilità.

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2nd Conference on Future Education

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 novembre 2017

università roma treRoma Giovedì 16 Novembre 2017, ore 8:00 / 18 Novembre 2017Aula Magna del Rettorato Via Ostiense 159 17/18 Aula Magna del Dipartimento di Scienze della Formazione Polo didattico
Via Principe Amedeo 184 Il Futuro dell’Educazione con EDGAR MORIN L’apprendimento efficace in una epoca caratterizzata da una sempre maggiore rapidità, complessità e incertezza.Presentazioni di Nora Bateson, Federico Mayor Zaragoza (Unesco) , Elisabeth Paunovic (OMS) e molti altri illustri relatori che rappresentano i principali attori sociali dei cinque continenti.
Nel raccogliere le sfide emerse dalla conferenza tenutasi nel 2013 all’Università di Berkeley la World Academy of Art & Science, il World University Consortium hanno voluto coinvolgere l’Università di Roma Tre nell’organizzazione di una conferenza internazionale sul futuro dell’educazione che coinvolga tutti gli stakeholder – giovani, studenti, insegnanti, professori, lavoratori, imprenditori e la società civile.La conferenza avrà come obiettivo quello di individuare pratiche educative che rispondano alle necessità e alle aspirazioni dei diversi stakeholders – giovani, insegnanti, datori di lavoro, enti di ricerca, governi e parti sociali.
Come mai prima d’ora la società affronta profondi cambiamenti, spesso repentini, generando da un lato sfide e opportunità senza precedenti e da un altro timori e incertezze. E’ pertanto indispensabile prevedere e gestire le conseguenze della quarta rivoluzione industriale, le questioni ambientali, i livelli crescenti di diseguaglianza, la disoccupazione giovanile, la globalizzazione e virtualizzazione dell’economia, l’esplosione della comunicazione e della formazione on line, il moltiplicarsi dei contatti interculturali e dei flussi migratori e il loro impatto sul mondo dell’educazione e tutte le sue componenti.
L’educazione è il mezzo più efficace attraverso il quale l’umanità coscientemente guida l’evoluzione sociale, al fine di massimizzare i benefici e ridurre i costi e i traumi associati ai processi di cambiamento.E’ urgente garantire e ampliare le opportunità di accesso a un’educazione di qualità in ogni contesto e lungo tutto l’arco di vita. Limitarsi a moltiplicare le offerte educative esistenti non è sufficiente, ciò rischierebbe di aggravare invece che di diminuire il divario esistente tra le offerte formative odierne e quello di cui abbiamo veramente bisogno; non solo in termini quantitativi ma anche qualitativi – un nuovo paradigma educativo. Aggiornare i contenuti dei corsi non è sufficiente. Abbiamo bisogno di offerte educative che preparino efficacemente le nuove generazioni a gestire le innovazioni e sfide future che attualmente non siamo neppure in grado di anticipare.Gli obiettivi
● Implementare interventi pedagogici attivi e partecipati, centrati sulla persona e sullo studente;
● Valorizzare le nuove tecnologie emergenti per l’apprendimento e la diffusione delle conoscenze;
● Promuovere sistemi di pensiero integrati;
● Esplicitare il ruolo centrale dei valori nello sviluppo umano;
● Convergere verso approcci alla conoscenza multi e transdisciplinari;
● Sviluppare abilità mentali per il pensiero indipendente e creativo, leadership e imprenditorialità;
● Ampliare gli obiettivi e gli scopi dell’apprendimento formale e non formale fino a comprendere il più ampio sviluppo della persona, della sua individualità, dei suoi valori e delle sue competenze sociali.
E’ stata ideata come piattaforma aperta e attiva per facilitare tra i partecipanti la collaborazione, la condivisione e la co-creazione di nuove idee, approcci, metodologie e buone pratiche.
La partecipazione di numerosi stakeholder consentirà un approfondimento tematico, mediante sessioni inter e cross-disciplinari, dei principali argomenti afferenti l’area educativa e pedagogica: dalle nuove tecnologie dell’apprendimento fino all’impatto che i sistemi sociali ed economici contemporanei esercitano sul mercato del lavoro, l’acquisizione di skills trasversali, il potere sociale delle comunità, la cittadinanza, le diversità culturali e lo sviluppo personale.
Per gli studenti del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Roma Tre sono previsti n. 30 posti gratuiti per ogni giornata. Per iscriversi occorre compilare il seguente modulo: https://goo.gl/forms/BCulQARwpnsQReXH3 . Per i colleghi e le colleghe del Dipartimento di Scienze della Formazione sono previsti max 15 posti gratuiti per ogni giornata. Per iscrizioni contattare la prof.ssa Anna Aluffi Pentini.Coloro che desiderano prendere parte all’evento potranno farlo iscrivendosi direttamente al sito della World Academy : http://www.worldacademy.org/rome

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Roma Tre e cittadini s’incontrano per “Il ‘Piacere di sapere”

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 novembre 2017

roma-fori-imperialiRoma Mercoledì 15 Novembre 2017, ore 18:00 / 20 Dicembre 2017 Argiletum Via della Madonna dei Monti 40 – Roma, Italy L’Università degli Studi Roma Tre inaugura il secondo ciclo di lezioni del progetto “Il piacere di sapere”, iniziativa del tutto inedita a Roma, che porta la cultura accademica in città. I due corsi del nuovo ciclo, gratuiti, si terranno all’Argiletum di via Madonna dei Monti 40 dal 15 novembre al 20 dicembre e sono rivolti ai cittadini che abbiano il desiderio d’immergersi una volta la settimana, per due ore, nella dimensione universitaria:
– “La macchina di Turing”, tenuto dal prof. Michele Abrusci (v. locandina)
– “La televisioni oggi e domani”, tenuto dal prof. Carlo Freccero (v. locandina)
Roma Tre con questi corsi di lezioni, organizzati e tenuti da docenti universitari, risponde alla “domanda culturale” di cittadini che abbiano l’interesse di conoscere e comprendere temi squisitamente accademici o le basi culturali dei temi di attualità; di ripassare o perfezionare alcuni aspetti della propria formazione scolastica superiore; di capire meglio il patrimonio culturale della città. L’offerta di cicli di lezioni, seminari ed esperienze culturali del progetto “Il piacere di sapere”, è rivolta a cittadini di varie età, dagli studenti universitari ai pensionati, ed è organizzata e gestita da docenti universitari o della scuola superiore. La durata di ciascun ciclo di lezioni, seminari ed esperienze culturali può variare, fino a 15-20 ore; le lezioni si svolgono dalle 18 alle 20, presso l‘Argiletum, sede del Dipartimento di Architettura di Roma Tre, situato al centro della città di Roma e facilmente raggiungibile da ogni parte della città. I cicli di lezioni, seminari ed esperienze sono a numero chiuso, per favorire il dibattito e l’interlocuzione con i docenti (circa 40 partecipanti per ciclo) e, dopo il primo ciclo gratuito, saranno a pagamento (il costo totale dipenderà dalle ore previste, e il costo di ciascuna ora corrisponderà a quello di uno spettacolo cinematografico o della visita a una mostra). Ciascun ciclo di lezioni, seminari ed esperienze culturali comprenderà un dialogo diretto di ciascun partecipante con i docenti.Le iscrizioni ai corsi si effettuano online sul sito http://www.ilpiaceredisapere.it.

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“Destini incrociati”: carcere e teatro a Roma Tre

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 novembre 2017

rebibbiaRoma Mercoledì 15 Novembre 2017, ore 14:00 / 17 Novembre 2017 Varie sedi. “Destini incrociati”, la quarta edizione della rassegna nazionale di teatro in carcere quest’anno sarà a Roma Tre. Punto centrale dell’evento il Teatro Palladium, il teatro dell’ateneo. Dal 15 al 17 novembre, sono previste tre giornate di spettacoli, conferenze, proiezioni, video e laboratori. Gli eventi si terranno anche all’Istituto penitenziario di Rebibbia femminile, alla Biblioteca Hub Culturale Moby Dick della Regione Lazio, al DAMS dell’Università Roma Tre. La mattina del 17 è previsto un convegno per tracciare un bilancio sull’attività svolta negli ultimi anni e promuovere nuove prospettive per la scena penitenziaria italiana. Il progetto si inserisce tra le attività che l’Università Roma Tre porta avanti nell’ambito della “terza missione” e fa seguito al Festival “Made in Jail. Carcere & Cultura” (dicembre 2014), diretto da Valentina Venturini, docente di Storia del Teatro a Roma Tre, ed è parte del protocollo d’intesa su “Teatro e carcere” tra l’Università degli Studi Roma Tre/Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo, il Ministero della Giustizia/Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e il Coordinamento nazionale Teatro in carcere. Una sezione sarà interamente dedicata alla proiezione di video, selezionati e scelti dalla direzione artistica dell’intera Rassegna composta da Ivana Conte, Vito Minoia, Valeria Ottolenghi, Gianfranco Pedullà e Valentina Venturini. Parte integrante del progetto saranno i laboratori d’accompagnamento alla visione degli spettacoli destinati ai detenuti e agli spettatori della rassegna, curati da Agita e quelli di critica teatrale per gli studenti universitari del DAMS/Dipartimento di Filosofia Comunicazione e Spettacolo, curati dall’Associazione nazionale dei critici di teatro con la collaborazione del Teatro di Roma. Durante la rassegna, il foyer del Teatro Palladium ospiterà la mostra Prigionie (in)visibili, il teatro di Samuel Beckett e il mondo contemporaneo, curata dallo studioso giapponese Yosuke Taki. Insieme a Eduardo De Filippo, Beckett è l’autore più rappresentato in carcere, sin dal periodo successivo alla seconda guerra mondiale, quando un prigioniero di un istituto penitenziario tedesco tradusse e rappresentò il suo En attendant Godot. La mostra illustrerà alcune esperienze di messa in scena di opere di Beckett all’interno di prigioni, in Italia e all’estero. Saranno anche esposti materiali sulla carriera di Rick Cluchey, l’ex-ergastolano statunitense che ottenne la grazia per meriti artistici per le sue attività teatrali nel carcere di San Quentin e che, dopo il suo rilascio, recitò in diverse opere con la regia dello stesso Beckett.

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Status and physics potential of the JUNO anti-neutrino experiment

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 novembre 2017

ginevraGinevra, Switzerland. Mercoledì 15 Novembre 2017, ore 11:00 Grand Auditoire A Ecole de physique, 24, quai Ernest-Ansermet – Questo seminario su invito è organizzato nell’ambito della collana di “Séminaires de physique corpusculaire” del Département de physique nucléaire et corpusculaire della Universita’ di Ginevra. Il prof. Giuseppe Salamanna tratterà dello stato della costruzione e design del rivelatore JUNO per la fisica dei neutrini; e di quali misure si intendono effettuare con tale rivelatore.

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Voto, elettori e rappresentatività

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 novembre 2017

urne-voteIn Sicilia è stato a casa il 53% dei cittadini, e il fatto che sia la stessa percentuale di cinque anni fa è un aggravante, perché vuol dire che non si è riconquistato al voto nessuno. A Ostia al primo turno non hanno votato due su tre, e peggio andrà al ballottaggio. Prima di parlare di vincitori e di vinti, è questo il dato su cui dobbiamo soffermarci a riflettere: gli italiani sono così stanchi, disillusi, disperati, che non sono nemmeno più incazzati. I 5 Stelle, che pure sono nati soffiando sul fuoco della ribellione contro la politica e la casta, non riescono a vincere in Sicilia e ad Ostia vanno al secondo turno con il 30%, che vuol dire il 9% degli aventi diritto. Peggio ancora vanno le cose per i due partiti intorno a cui per vent’anni si sono costruite le coalizioni contrapposte della Seconda Repubblica: Forza Italia nell’isola con 315 mila voti non va oltre il 16,4% del 47% votante (pari al 6,8% del totale), mentre il Pd con 250 mila voti si ferma al 13% (pari al 5,4% degli aventi diritto).Insomma, questa politica non ha più alcuna rappresentatività reale. E quando manca, la rappresentanza, non c’è additivo che tenga da mettere nella legge elettorale per colmare il gap: vinci e vai al governo, ma non governi. Alla Regione siciliana, per esempio, Musumeci ha già perso quel misero seggio in più che la sua coalizione, complessivamente arrivata al 42%, ha conquistato grazie ad un meccanismo maggioritario di assegnazione dei deputati regionali, e che il suo predecessore Crocetta neppure aveva. E comunque, con questo tasso di rappresentatività della società, nessuno, con o senza maggioranza nelle aule deliberanti, sarebbe in grado di mettere in campo scelte capaci di conquistare un consenso sufficiente di coloro a cui quelle scelte sono rivolte. La democrazia rappresentativa funziona nella misura in cui o c’è un alto tasso di partecipazione alla vita politica da parte dei cittadini, oppure quel tasso è basso perché c’è una sostanziale continuità tra le diverse azioni di governo, tale per cui il non voto non è un segno di sfiducia o distacco, ma di relativa indifferenza di fronte alle diverse opzioni presenti sul mercato politico. Se invece l’astensionismo forma un fronte del “rifiuto consapevole” che va ben oltre la soglia fisiologica del disinteresse qualunquista fino a diventare di gran lunga il partito maggiormente rappresentativo, è evidente che il sistema politico non potrà funzionare e la democrazia diventerà sempre più solo formale.Ed è quello che rischia di accadere alle prossime elezioni nazionali, a marzo o maggio che sia: se il quadro presumibilmente sarà, come andiamo denunciando da tempo, di forte astensione, e quella metà o poco più dei voti espressi si dividerà tra partiti e aggregazioni elettorali (chiamarle coalizioni si fa torto al pudore) in modo tale che anche se qualcuno arriverà più avanti degli altri, nessuno avrà il 51%, ecco che si verificheranno due circostanze parimenti gravi: non ci sarà alcuna maggioranza, né si riuscirà a formarne una, per cui sarà inevitabile tornare alle urne (sperabilmente con un’altra legge elettorale); si formerà una qualche aggregazione di forze, ma il combinato disposto tra la loro eterogeneità, la reciproca demonizzazione urlata in campagna elettorale e la scarsa rappresentatività del corpo sociale che queste forze sapranno esprimere, finirà col creare una scarsa capacità di governo dei problemi e di prendere decisioni, nel migliore dei casi, o una totale ingovernabilità, nel peggiore.
Ma, si badi bene, il fatto che si esca dalle urne senza un chiaro e definito vincitore è condizione normale nelle democrazie occidentali. Peccato, però, che da un quarto di secolo in Italia si coltivi l’idea che dobbiamo addormentarci la sera del voto sapendo chi ha vinto e chi ha perso. E che se questo non succede trattasi di disastro biblico. La conseguenza inevitabile di questo pensiero (ma sarebbe meglio dire ossessione) è che si demonizzano le alleanze parlamentari, chiamandole spregiativamente “inciuci”, rendendole così impraticabili o prive di credibilità, nel caso si facciano. Se si vuole evitare che sia il Parlamento a organizzare le forze, occorre riformare (seriamente, però…) la Costituzione, adottando regimi istituzionali come il presidenzialismo e conseguenti sistemi elettorali e politici. Invece noi vorremmo l’una cosa senza l’altra, e facciamo disastri.Alla vigilia del test siciliano avevamo detto che esso avrebbe avuto una forte valenza nazionale, soprattutto per chi lo avrebbe perso, ipotizzando che quei panni li avrebbe indossati il Pd. Pronostico facile, e dunque azzeccato. Per il partito di Renzi, e per il suo segretario in particolare, la batosta è stata sonora. E per entrambi, partito e Renzi, sarebbe tosto ora che facessero una seria analisi della loro situazione. Non per rinculare su vecchie posizioni, rispolverando miti, tabù e parole d’ordine, come la sinistra vetero – che tra l’altro elettoralmente oltre la pura testimonianza non va – vorrebbe si facesse. Ma per aggiornare il riformismo ai tempi che viviamo, senza cedere di un millimetro alla tentazione del populismo.Ma pure il centro-destra che ha faticosamente vinto in Sicilia, farebbe bene a riflettere sui suoi destini, perché quella coalizione – peraltro destinata scollarsi subito dopo il voto per effetto delle sue contraddizioni, che è come pretendere di mettere e tenere insieme Angela Merkel e Marine Le Pen – potrà anche risultare prima alle elezioni politiche, ma difficilmente avrà la maggioranza. E lo stesso dovrebbero fare i grillini, visto che risulteranno quasi sicuramente il primo partito singolo, ma senza alleanze (che per ora continuano a rifiutare) non possono andare da nessuna parte.
Ricapitolando: elezioni senza elettori, forze politiche non rappresentative, legge elettorale sbagliata, vecchie coalizioni defunte o finte e nuove impraticabili, qualità infima delle classi dirigenti (si fa per dire). In queste condizioni il Paese – ha ragione Romano Prodi – è sull’orlo di un disastro senza precedenti. E in molti, specie nel mondo produttivo e degli affari, stanno dicendo che bisogna organizzarsi come se la politica non ci fosse. Una pia illusione, una china pericolosa. (Enrico Cisnetto direttore http://www.terzarepubblica.it)

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