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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Archive for 30 novembre 2017

AISC: riflettori sullo Scompenso Cardiaco

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 novembre 2017

scompenso cardiaco1Milano L’AISC – Associazione Italiana Scompensati Cardiaci – e la Regione Lombardia hanno voluto accendere i riflettori su una patologia che – pur essendo la seconda causa di morte in Italia, non riceve tutta l’attenzione che meriterebbe. Lo scompenso cardiaco, condizione nella quale il cuore non riesce a pompare in modo soddisfacente il sangue nel resto dell’organismo, colpisce oggi oltre 15 milioni di persone in Europa, 1 milione in Italia e oltre 150.000 cittadini in Lombardia. Nel 2015, sono stati oltre 28.000 i pazienti che in questa regione sono dovuti ricorrere ad un ricovero ospedaliero a causa dello scompenso cardiaco, con una degenza media 10,4 giorni). Nel corso della vita una persona su cinque è a rischio di sviluppare scompenso cardiaco ed è più frequente che questa patologia si presenti in età avanzata, con un’incidenza progressivamente maggiore in relazione all’invecchiamento. Da qui nasce la sottovalutazione dei sintomi – stanchezza, spossatezza e affaticamento – che molto spesso vengono erroneamente ricollegati all’avanzare dell’età. Questo, insieme alla difficoltà della diagnosi, priva troppo spesso il paziente delle cure necessarie. La diagnosi precoce e la prevenzione – ma anche l’avere a disposizione una rete efficace di centri distribuiti sul territorio e un conseguente accesso alle soluzioni terapeutiche più avanzate – rappresentano gli elementi fondamentali per garantire appunto una significativa riduzione della mortalità e un reale miglioramento della qualità di vita di tutti i pazienti. La Lombardia rappresenta un’eccellenza nazionale per presenza di centri specializzati e possibilità di accesso. Ecco perché è fondamentale sensibilizzare i pazienti e i loro cari a riconoscere per tempo la patologia e soprattutto prevenirla – in particolar modo ora che le nuove soluzioni terapeutiche oggi disponibili permettono una significativa riduzione della mortalità, oltre ad un importante miglioramento della qualità della vita.
In tal senso AISC – unica Associazione che rappresenta a carattere nazionale i pazienti scompensati – fin dalla sua costituzione (Aprile 2014) per iniziativa di un gruppo di pazienti stessi, tra cui il Presidente Oberdan Vitali, è fortemente impegnata nell’attività di informazione, a carattere capillare, sui sintomi e sulla promozione di un corretto stile di vita, ma anche nella realizzazione di un network tra tutti i pazienti, i loro familiari o chi chiunque si prenda cura di loro (“care-givers”) e i medici di famiglia, i clinici specialisti, i rappresentanti infermieristici, le realtà del volontariato e naturalmente le Istituzioni tutte, ponendosi come interlocutore propositivo e professionale e rappresentando le esigenze del paziente. Ad oggi, l’Associazione conta oltre 3000 iscritti e opera su tutto il territorio nazionale e regionale anche attraverso Centri Territoriali collocati principalmente presso gli ospedali dove sono istituiti Centri di Scompenso Cardiaco, avvalendosi di un Comitato Scientifico per garantire la sicurezza di tutte le informazioni ed il materiale educazionale da diffondere tra i pazienti.
Tante sono state le iniziative portate avanti dall’Associazione nei suoi primi 4 anni di vita: dall’informazione nelle piazze attraverso un punto itinerante attrezzato per i primi test preliminari, agli incontri educazionali sulla dieta mediterranea, dalle lezioni in centri specializzati sull’attività fisica, alla cura degli aspetti psicologici, al ruolo essenziale del caregiver. Tutto questo, affiancato sempre da un occhio attento alla difesa dei diritti del paziente, promuovendo la sensibilizzazione dei cittadini in contemporanea su tutto il territorio nazionale, come, per esempio, attraverso le iniziative dei propri Centri territoriali nel corso della settimana dello scompenso cardiaco. L’obiettivo che ci si è dati con la giornata odierna è quello di affrontare, partendo dalle necessità del paziente affetto da scompenso cardiaco, tematiche di grande rilevanza quali: la gestione del percorso terapeutico dal Pronto Soccorso sino al territorio, le prospettive aperte dalle nuove terapie, il tema dell’importante ruolo che possono giocare i Medici di famiglia e gli infermieri insieme agli specialisti, la riabilitazione cardiaca e anche il tema dei diritti dei pazienti. Tutto ciò, dando voce anche a chi soffre di questa patologia attraverso la testimonianza degli stessi pazienti, per capire come poter migliorare l’assistenza alle persone affette da questa condizione ma anche l’alleanza che deve nascere tra i diversi specialisti con la presenza di diverse società medico – scientifiche.
La presa in carico del paziente scompensato, infatti, rappresenta un tema di primaria importanza per quel che riguarda le possibilità di migliorare in maniera significativa la qualità di vita dei pazienti grazie alla diffusione dei centri dedicati a questa patologia e all’accesso alle nuove terapie.
A partecipare all’incontro, oltre ad un’ampia presenza di pazienti: Giulio Gallera, Assessore alla Sanità della Regione Lombardia; Gianfranco Parati, Presidente della società italiana di Ipertensione; Roberto Pedretti, direttore dell’Istituto Maugeri Pavia; Stefano Carugo, direttore Cardiologia Ospedale S. Carlo Milano; Stefano Belloni, Presidente Ordine Medici Pavia; Enrico Frisone, Direttore Socio Sanitario ASST Lecco insieme a rappresentanti della Croce Rossa e a moltissimi altri esperti clinici ed accademici del mondo medico/scientifico.
“I dati epidemiologici sulla prevalenza dello scompenso sono piuttosto allarmanti” – spiega il prof. Salvatore Di Somma, Esperto della materia, professore di Medicina Interna, Dipartimento di scienze medico-chirurgiche e di medicina traslazionale dell’Università La Sapienza di Roma e Direttore del Comitato Scientifico dell’Associazione. “Attualmente, lo scompenso cardiaco colpisce lo 0.4 – 2% della popolazione adulta europea con una mortalità a 4 anni del 50%. Rappresenta il 5% delle ospedalizzazioni totali e interessa il 2% della spesa del Sistema Sanitario Nazionale. Il suo alto costo è principalmente causato dall’elevata frequenza di re-ospedalizzazioni (40% entro 12 mesi), determinate dal peggioramento dello stato di congestione, sia a livello sistemico che polmonare. In questo preoccupante scenario, diventa sempre più importante un precoce riconoscimento della patologia e una sua corretta gestione, a partire dalla situazione di emergenza fino alla dismissione a domicilio, passando per una necessaria riabilitazione cardiologica”.
scompenso cardiaco“In qualità di Geriatra – illustra Giovanni Ricevuti – “è indispensabile esprimere l’assoluta necessità che i pazienti con scompenso cardiaco, molto spesso anziani, possano riconoscersi in una associazione che si prenda cura di loro. Lo scompenso Cardiaco rappresenta, infatti, una delle patologia croniche che dovrebbero essere inserite tra quelle a maggior bisogno di controllo da parte delle istituzioni”.
“Come Associazione di pazienti – ha dichiarato il Presidente di AISC, Oberdan Vitali – siamo orgogliosi di trovare un riscontro importante in tutti i territori che riusciamo a coprire. In particolare la Regione Lombardia si è dimostrata da subito sensibile all’esigenza di avere Centri specializzati dove accogliere e curare i cittadini lombardi. L’esperienza ci ha insegnato che creare strutture dove trovare soluzioni terapeutiche efficaci ed innovative permette di riacquisire una qualità di vita soddisfacente. Il nostro appello va a: alle Istituzioni, perché si assicuri un’offerta completa di servizi per i malati di scompenso cardiaco, e ai cittadini, affinché prestino maggiore attenzione ai potenziali sintomi, per sé e per i propri cari. Saperne di più è un dovere di tutti, parlarne con il proprio medico può contribuire ad una diagnosi precoce, rivolgersi a chi ne soffre può aiutare a migliorare la propria qualità di vita”. (foto: scompenso cardiaco)

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In mostra agli Uffizi il Codice Leicester di Leonardo da Vinci

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 novembre 2017

LeicesterLeicester1Firenze fino al 20 gennaio 2019.Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci a Firenze come anteprima di assoluta grandezza delle celebrazioni leonardiane che si svolgeranno in tutto il mondo nel 2019 in occasione dei 500 anni della morte di una delle figure-icona della storia dell’umanità. Lo offre alla città Bill Gates, il fondatore di Microsoft che ne è diventato proprietario (lo ha acquistato dal miliardario Armand Hammer nel 1994), e sarà esposto agli Uffizi dal 29 ottobre 2018 al 20 gennaio 2019. La mostra, Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci. L’Acqua Microscopio della Natura, a cura di Paolo Galluzzi, è frutto di oltre due anni di preparazione ed è realizzata da Gallerie degli Uffizi e dal Museo Galileo col contributo di Fondazione CR Firenze.E sarà davvero un evento eccezionale perché consentirà di vedere una delle opere più importanti del maestro con le conoscenze e le sensibilità che oggi abbiamo maturato verso i temi dell’acqua e dell’ambiente che sono il filo rosso che lega le 72 pagine del manoscritto. Un’opera fitta di geniali annotazioni e di straordinari disegni, che Leonardo vergò tra il 1504 e il 1508, anni per lui di intensa attività artistica e scientifica. Era infatti il periodo nel quale effettuava gli studi di anatomia nell’Ospedale di Santa Maria Nuova, cercava di far volare l’uomo, era impegnato nell’impresa, poi non condotta a termine, della Leicester2pittura murale raffigurante la Battaglia di Anghiari a Palazzo Vecchio e studiava soluzioni avveniristiche per rendere l’Arno navigabile.I 72 fogli del Codice saranno collocati nell’Aula Magliabechiana degli Uffizi. Grazie ad un innovativo sussidio multimediale, il Codescope, il visitatore potrà sfogliare i singoli fogli sugli schermi digitali, accedere alla trascrizione dei testi, e ricevere molteplici informazioni sui temi trattati. Saranno esposti anche alcuni spettacolari disegni originali di Leonardo, prestati da prestigiose istituzioni italiane e straniere, realizzati in quegli stessi anni, una stagione davvero ‘magica’ della storia di Firenze che vide la presenza contemporanea nel perimetro delle proprie mura di grandissimi personaggi delle lettere, delle arti e delle scienze. Non a caso, Benvenuto Cellini definì quell’eccezionale stagione fiorentina ‘La Scuola del Mondo’. Le applicazioni multimediali realizzate dal Museo Galileo saranno consultabili sui siti web degli Uffizi e del Museo Galieleo stesso. Il catalogo sarà pubblicato da Giunti Editore.
Per il Codice Leicester si tratta del secondo ‘viaggio’ a Firenze in quanto fu esposto nel 1982 (ma allora era ancora denominato Codice Hammer) nella Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio, ottenendo uno straordinario successo di pubblico (oltre 400.000 visitatori in poco più di tre mesi). (foto: Leicester)

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Omaggio a Giya Kancheli

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 novembre 2017

surguladzeRoma 5 dicembre alle 20.30 nell’Aula Magna dell’Università “La Sapienza”, con il mezzosoprano Nino Surguladze e il pianista Alessandro Stella, due tra gli interpreti di Kancheli preferiti dal compositore stesso. Il concerto è in collaborazione con l’Ambasciata della Georgia, in occasione dei venticinque anni delle relazioni diplomatiche tra Georgia e Italia.
Kancheli – che ha assicurato la sua presenza al concerto – è nato ottantadue anni fa a Tblisi, capitale della Georgia. Nel 1991, dopo la dissoluzione dell’URSS, si è trasferito a Berlino, e dal 1995 risiede ad Anversa. Le sue opere più rappresentative del periodo sovietico sono sette Sinfonie di vaste dimensioni e di forte drammaticità, caratterizzate dalla ripetizione ossessiva di brevi frammenti melodici, alternati a lunghe angosciose dissonanze e a violenti interventi degli ottoni e delle percussioni. Quando l’Urss si dissolse, Kancheli era già in età matura, ma l’aria della libertà ha impresso una svolta nella sua produzione artistica, che è Alessandro StellaKanchelipassata attraverso un processo di progressivo assottigliamento e rarefazione. Negli ultimi anni ha composto soprattutto pezzi di dimensioni miniaturistiche. La sua musica è comunicativa ed immediata, immersa in atmosfere spiritualiste, e la sua anima georgiana emerge nella citazione di canti popolari o religiosi della sua patria.Il grande compositore russo Rodion Shchedrin ha definito Kancheli “un asceta col temperamento di un massimalista… un vulcano represso”. La sua musica è stata eseguita in tutto il mondo da grandi interpreti, tra cui Mstislav Rostropovich, Gidon Kremer, Yuri Bashmet e il Quartetto Kronos, ed è stata incisa dalle più importanti case discografiche, soprattutto dalla ECM.In questo concerto a lui dedicato si potranno ascoltare sue composizioni degli anni recenti. Diciannove miniature tratte da Simple Music for Piano saranno eseguite da uno degli interpreti più ragguardevoli della musica del compositore georgiano, il pianista Alessandro Stella, che ha inciso queste composizioni in un cd entusiasticamente accolto dalla critica internazionale e da Kancheli stesso. Sarà poi presentato in prima italiana il ciclo completo delle dodici Miniatures for voice and piano, su testi originali di Sakandelidze
, nell’interpretazione del grande mezzosoprano georgiano Nino Surguladze, che calca i palcoscenici operistici del mondo intero, dalla Scala di Milano al Metropolitan di New York, ed è la dedicataria di questo ciclo vocale. (foto: surguladze, Alessandro Stella,Kancheli)

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Elogio della costituzione di Giovanni Maria Flick

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 novembre 2017

Roma. Giovedì 7 Dicembre 2017 – ore 17.30 Più Libri Più Liberi • Sala Luna • La Nuvola, Roma (EUR) Giovanni Maria Flick, Presidente emerito della Corte Costituzionale dialoga con Silvia Truzzi, Giornalista de Il Fatto Quotidiano, a partire dal suo libro, pubblicato in occasione dei 70 anni della Costituzione italiana. Introdgiovanni maria flickuce Romano Cappelletto, Ufficio Stampa Paoline.Il libro, in una costante e fluido ondeggiare tra memoria e futuro, tra sfide e nuovi orizzonti di senso, tra puntualizzazioni scaturite da studio ed esperienza e analisi critica di questo momento storico, sociale e politico, è dedicato “a chi crede in una Costituzione attuale, ma da attuare”. Perché, pur in un momento storico spesso sovraccarico di tensioni, nella realtà di ogni giorno i valori ci sono, sono tanti, e la Costituzione da settant’anni li tutela e li promuove. Per questo è fondamentale conoscerla, viverla, attuarla e renderla attuale.
Quello del professor Flick non è tanto un saggio, quanto piuttosto, come recita il titolo, un elogio semplice e appassionato della Magna Carta della società italiana. L’autore ne ripercorre la storia, le sue origini, le motivazioni per cui è stata voluta e scritta. Ma, al tempo stesso, fa emergere anche la sua attualità, sollecitando l’impegno di tutti per una società che voglia dirsi davvero equa, giusta e solidale. Impegno di tutti ma soprattutto della politica, a cui, com’è nel suo stile, l’autore si rivolge con schiettezza nell’introduzione: “È un invito a tradurre questo impegno non nell’immobilismo; o al contrario in un progetto di troppo ambiziose riforme organiche, destinate al fallimento se non a secondi fini (come quello di banalizzare e di svuotare la Costituzione dall’interno). È un invito a tradurlo in alcuni interventi mirati e responsabili; a raccogliere e a sviluppare gli spunti positivi (anche se non molti) maturati nel dialogo e, da ultimo, nel confronto-scontro sulla riforma della Costituzione che da alcuni decenni, e soprattutto nell’ultimo tempo, hanno segnato il dibattito politico del nostro Paese”.
Nel senso dell’impegno per la conoscenza della Costituzione, va ricordato che è in libreria anche un altro libro dell’Autore, LaNostraCostituzione.it, frutto di un laboratorio didattico realizzato con gli studenti del Liceo Classico “Visconti” di Roma. Il testo è parte di un progetto didattico più ampio (v. http://www.lanostracostituzione.it).
Giovanni Maria Flick nasce a Ciriè (TO) nel 1940. Sposato, con tre figlie e sei nipoti, vive a Roma. Dopo la laurea in Giurisprudenza a ventitré anni viene chiamato a dirigere la Città dei ragazzi di Roma. Attualmente è professore emerito di Diritto penale all’università LUISS di Roma. È stato presidente onorario della Fondazione Museo della Shoah di Roma; è membro della commissione di studio del C.N.R. per l’Etica della ricerca e la Bioetica. Tra le sue numerose monografie: Diritto penale e credito. Problemi attuali e prospettive di soluzione: scritti 1980-1988 (1988); Lettera a un procuratore della Repubblica (1993); Oltre Tangentopoli? (1995); Giustizia vera per un Paese civile (1996); La globalizzazione dei diritti. Il contributo dell’Europa dal mercato ai valori (2004); Elogio della dignità (2015); Elogio del patrimonio (2016).

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Scuola: Graduatorie, sulle assunzioni Fedeli sconfessa Renzi

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 novembre 2017

ministero-pubblica-istruzioneA distanza di due anni dall’approvazione della Legge 107/15, le disposizioni normative sulle immissioni in ruolo dalla Sicilia alla Val d’Aosta rischiano di cadere per mano di un Governo “amico”, quello attuale che fa capo al premier Paolo Gentiloni. A farlo intendere, parlando dell’eccessivo pendolarismo degli insegnanti italiani costretti a spostarsi al nord, loro malgrado, è stata la Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli.Nel disegno organizzativo che sta realizzando la Ministra per il futuro prossimo ci sono dei docenti precari che “sceglieranno a monte per quale regione concorrere e dunque saranno consapevoli fin dall’inizio che la vita professionale potrebbe svolgersi a chilometri di distanza dalla propria famiglia e dai propri affetti”. Non come accaduto con il piano straordinario di immissioni in ruolo e un conseguente algoritmo “pazzo”.Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Quello che forse sconvolge il sistema è l’assoluta nonchalance con la quale la Ministra Fedeli ‘bolla’ quella parte di riforma prodotta dal suo stesso partito, con cui, attraverso un meccanismo matematico segretato si è disposto della vita di decine di migliaia di persone, prima che di docenti. A distanza di 26 mesi, la Fedeli, cassando quella norma, ammette che è stata una scelta errata imporla contro il volere di tutti. Trovando una soluzione che non convince: perché, anziché tornare alle graduatorie per province, si introduce la scelta dell’ambito regionale. Come se tra Mantova e Varese, situate nella stessa Regione, non vi siano oltre 230 chilometri di distanza e tre ore di viaggio. Per questo, abbiamo chiesto da tempo di cancellare le assunzioni coatte fuori provincia. Oltre a far confluire sull’organico di diritto, circa 80mila posti, di cui la metà su sostegno, oggi ancora congelati su quello di fatto. È ora di finirla con i Ministri dell’Istruzione che prima di terminare il mandato fanno di tutto, anche ribaltare le riforme prodotte dal proprio partito, pur di far approvare delle leggi, nel tentativo esclusivo di non farsi dimenticare.

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Il vincitore della IV edizione del “Franco Cuomo International Award” per la sezione letteratura

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 novembre 2017

luca pietromarchiRoma 1° dicembre alle 16:30 a Palazzo Giustiniani (Via della Dogana Vecchia 29 cerimonia di premiazione del “Franco Cuomo International Award” per la sezione letteratura conferito al rettore Luca Pietromarchi, dell’Università degli Studi Roma Tre.
Il “Franco Cuomo International Award” è il riconoscimento dell’associazione Ancislink intitolato allo scrittore, giornalista e drammaturgo scomparso nel 2007, che si propone di valorizzare nuove forme di espressione culturale, sociale e umana del nostro tempo. Un’iniziativa, realizzata con il Patrocinio dell’ECPD, il Centro Europeo per la Pace e lo Sviluppo delle Nazioni Unite, che intende premiare chi si è distinto in quattro diversi ambiti culturali: letteratura, saggistica e giornalismo, teatro e arte. A queste sezioni si aggiungono alcuni “Premi speciali” consegnati a chi, con il proprio talento, rappresenta l’eccellenza. La giuria del Premio, nel motivare la scelta, si è così espressa: “Autorevole studioso della francesistica italiana, Luca Pietromarchi si è affermato nella più alta considerazione del mondo culturale e accademico, italiano e internazionale, per una importante bibliografia e un significativo complesso di attività istituzionali, formative, didattiche e scientifiche, articolato su una vasta gamma di esperienze, in Italia e all’estero, in diverse posizioni accademiche di professore di Letteratura e di Linguistica francesi. Si sottolinea, in particolare, l’insegnamento, come professore invitato, presso le Università Paris III – Sorbonne Nouvelle e l’università Sorbonne – Paris IV, e poi, dal 2007, presso l’Università Roma Tre, dove da un mese è stato eletto Rettore. I suoi interessi di studioso si sono focalizzati su versanti di ricerca di carattere storico, letterario e linguistico (analisi delle problematiche linguistiche, lingua e linguaggi) e traduttologico (prassi traduttiva e concettualizzazione storico – culturale), in riferimento a specifici ambiti tematici: le avanguardie storiche, l’esotismo romantico, l’opera poetica di Patrice de la Tour du Pin e Baudelaire e la poesia romantica. In ciascuno di questi ambiti, ha prodotto contributi rilevanti, stimati e apprezzati nel mondo accademico e culturale, per rigore metodologico, originale elaborazione teorica, sottile acribia critica e riflessione ermeneutica. Gli viene conferito il Franco Cuomo International Award, in particolare, oltre che per il complesso della sua attività di studioso, per il suo ultimo lavoro: l’edizione italiana in versi con testo a fronte (traduzione, introduzione e note) delle Favole (Libri I-VI) di La Fontaine (1688). Il volume è pubblicato da Marsilio Editore, 2017. Si tratta di una edizione di grande qualità, che si pone come un punto di riferimento essenziale sull’opera seicentesca dello scrittore francese. L’impegno profuso da Pietromarchi è rigoroso, lungo qualche anno di lavoro e ricco di sagacia storico – critica e interpretativa, che attiva nei lettori echi e memorie dei celebri rècit di animali parlanti, che appartengono alla tradizione millenaria della cultura occidentale, antica e moderna. Il lavoro di Pietromarchi si apprezza per un’attenzione particolare alla lingua d’arrivo, l’italiano. Lo studioso è riuscito a trovare il giusto ritmo evocativo e narrativo, con scelte felici di lessico, di costruzioni sintattiche, di moduli stilistici. Consapevole che ogni lingua esprime una propria visione del mondo, un proprio punto di vista sui confini degli oggetti e sugli effetti di realtà, ha saputo ricreare (con coerenza, con gusto e, soprattutto, con sapienza tecnica e profondità storico – culturale e linguistica), il mondo del testo di partenza, di cui fa trasparire, rendendole intelligibili, le modalità espressive proprie dell’autore. Come accade nelle migliori traduzioni, lo studioso è riuscito a saturare l’immaginario narrativo e favolistico, continuando e rinnovando l’affabulazione fantastica e magica del testo originale, di cui lascia trasparire il carattere distante e, insieme, fa emergere una nota di attualità, come sapere sapienziale degli uomini di ogni tempo”.Insieme al rettore Pietromarchi, si è aggiudicato il Premio per la sezione Letteratura anche Giancarlo De Cataldo.

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Il ruolo dei batteri intestinali nel neonato

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 novembre 2017

MMBR means - Microbiology and Molecular Biology ReviewsÈ stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica “Microbiology and Molecular Biology Reviews” una “invited review” che fornisce una completa ed esauriente trattazione delle attuali conoscenze sulla composizione delle comunità microbiche (microbiota) intestinali nelle prime fasi di vita e sul loro determinante contributo per la salute del neonato. Il team di scienziati di diverse nazionalità che hanno contribuito alla preparazione di questa “review” è stato coordinato dal Prof. Marco Ventura, responsabile del Laboratorio di Probiogenomica del Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale e del Centro Interdipartimentale Microbiome Research Hub dell’Università di Parma.Il lavoro intende mostrare come il ruolo del microbiota intestinale sia determinante fin dalle prime fasi di vita dell’uomo e possa esplicare effetti anche nell’età adulta. I dati raccolti e discussi in questa review, unica nel suo genere, intendono offrire al lettore una comprensione completa del microbiota intestinale degli infanti ma anche informazioni riguardanti le nuove tecniche analitiche che permettono di studiare la composizione del microbiota neonatale e la funzione da questo espletata. Inoltre, diversi capitoli della review sono dedicati alla descrizione dei principali gruppi microbici che si ritrovano nell’intestino dei neonati, all’origine del microbiota intestinale e agli interventi che possono essere messi in atto per modularne/modificarne la composizione.Al lavoro è stata dedicata anche la copertina della rivista che verrà pubblicata a giugno 2018. Al progetto collaborano diversi gruppi e centri di ricerca nazionali e internazionali: APC Microbiome Institute and School of Microbiology, National University of Ireland, Cork, Ireland; Laboratory of Microbiology, Wageningen University, Wageningen, The Netherlands; Departamento de Microbiologia y Bioquimica de Productos Lacteos, IPLA–CSIC, Villaviciosa, Asturias, Spain; Department of Nutrition, Food Science and Food Technology, Complutense University of Madrid, Spain; Department of Pediatrics and Larsson-Rosenquist Foundation Mother-Milk-Infant Center of Research Excellence, University of California San Diego, La Jolla, United States; Department of Bacteriology & Immunology University of Helsinki, Finland.Lo studio conferma l’impegno del Laboratorio di Probiogenomica dell’Università di Parma e del Centro Interdipartimentale “Microbiome Research Hub” recentemente costituito in Ateneo nell’ambito della studio del microbiota intestinale, testimoniato dai diversi riconoscimenti internazionali degli ultimi anni, e rappresenta un primo importante passo nella comprensione delle basi molecolari responsabili dell’interazione microrganismi-ospite e dei derivanti effetti positivi o negativi sulla salute dell’ospite.Prof. Marco Ventura (Laboratorio di Probiogenomica, Dipartimento di Scienze Chimiche, della vita e della sostenibilità ambientale e Centro Interdipartimentale Microbiome Research Hub, Università di Parma),

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Ocse e i governi italiani “lassisti”

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 novembre 2017

ocseDichiarazione dell’onorevole Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia: “Nel capitolo dell’Economic Outlook dell’OCSE dedicato all’Italia, l’istituto di Parigi sembra voler mettere le mani avanti con il prossimo governo, avvertendolo che un allentamento dei conti pubblici subito dopo la consultazione elettorale potrebbe ridurre la fiducia nei confronti dell’Italia “facendo finire fuori pista la ripresa in atto”.A tale riguardo, vogliamo ricordare all’OCSE che sono stati gli ultimi governi di centro-sinistra, in particolare quello guidato da Matteo Renzi, ad allentare la presa sul rigore dei conti, varando ben cinque manovre in deficit di fila, piene di mance e mancette concesse a pioggia, che hanno avuto impatto quasi nullo sulla crescita e fatte sempre con il consenso dalla Commissione Europea. I funzionari dell’OCSE dovrebbero ricordarsi bene le veementi battaglie che Matteo Renzi conduceva contro le istituzioni europee e le loro politiche di austerità, proponendo ufficialmente, a nome del Partito Democratico, di sospendere il percorso di riduzione del deficit strutturale italiano per poter effettuare manovre con un rapporto deficit/PIL elevato al 2,9%. Manovre scritte dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che dell’OCSE era addirittura Direttore Generale. Per non parlare del debito pubblico, che nell’ultima legislatura ha toccato il massimo storico, sfondando la soglia dei 2.200 miliardi di euro e del 132% in rapporto al Pil. Tutti questi dati sono in possesso dell’OCSE, il quale è perfettamente in grado di esprimere un giudizio nei confronti dell’operato degli ultimi governi, non certo di centrodestra.Vogliamo anche ricordare all’OCSE che se c’è proprio un partito che ha sempre creduto nelle politiche di crescita, pur nel rispetto dell’equilibrio dei conti pubblici, quello è Forza Italia. Nel caso se lo fosse dimenticato, consigliamo di leggere il programma elettorale dei partiti del centrodestra guidati da Silvio Berlusconi nella campagna elettorale del 2013, dove, al punto 22, si parla di una grande operazione d’attacco al debito pubblico, con l’obiettivo di riportarlo in 5 anni al di sotto del 100% in proporzione al Pil.Certamente, l’operazione sarà complicata dalla pesantissima eredità lasciata dai governi di centrosinistra, ma sui conti pubblici Forza Italia ha le idee chiare.Anche sul versante del deficit, la strategia di riduzione è già stata delineata nel 2013: taglio della cattiva spesa pubblica per un ammontare di 16 miliardi l’anno per ridurre di pari importo la pressione fiscale. Più che ai rischi reputazionali dovuti al futuro Governo, non ancora in carica, l’OCSE farebbe quindi meglio a guardare di più quelli creati dall’attuale Governo, che in materia di finanza pubblica ha compiuto un disastro dopo l’altro”.

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Decreto fiscale: E’ tecnicamente incostituzionale

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 novembre 2017

fisco2005a“E’ un provvedimento tecnicamente e politicamente incostituzionale che presenta pesanti difformità nei contenuti e non rispetta i vincoli previsti dalla Costituzione di necessità e urgenza. Ci sono articoli che riguardano tutto lo scibile: la Croce Rossa, le infrastrutture del Po, il terremoto, lo split payment, condono Equitalia, aeroporto di Trapani, assunzioni, corpi di polizia nella Pa. Fino ad arrivare paradossalmente alla riduzione della dotazione organica della banda musicale del corpo della polizia penitenziaria…Ci viene trasmesso dal Senato completamente blindato, non sarà modificabile, e sarà sottoposto a fiducia. Di fatto conferma la tendenza del governo a far legiferare una sola Camera sui suoi decreti”. È quanto ha dichiarato il il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Walter Rizzetto, internando in aula sulla pregiudiziale di costituzionalità del dl fiscale. “E’ un provvedimento tecnicamente e politicamente incostituzionale che presenta pesanti difformità nei contenuti e non rispetta i vincoli previsti dalla Costituzione di necessità e urgenza. Ci sono articoli che riguardano tutto lo scibile: la Croce Rossa, le infrastrutture del Po, il terremoto, lo split payment, condono Equitalia, aeroporto di Trapani, assunzioni, corpi di polizia nella Pa. Fino ad arrivare paradossalmente alla riduzione della dotazione organica della banda musicale del corpo della polizia penitenziaria…Ci viene trasmesso dal Senato completamente blindato, non sarà modificabile, e sarà sottoposto a fiducia. Di fatto conferma la tendenza del governo a far legiferare una sola Camera sui suoi decreti”. È quanto ha dichiarato il il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Walter Rizzetto, internando in aula sulla pregiudiziale di costituzionalità del dl fiscale.

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Presentazione del libro di Pasquale Guerra “Via dei tribunali è un via vai”

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 novembre 2017

università per stranieri di perugiaPerugia Sala Goldoni di Palazzo Gallenga mercoledì 6 dicembre, 17.30 “Via dei tribunali è un via vai” è il titolo del nuovo libro di Pasquale Guerra, edito da Robin&Sons. Ad introdurre l’evento sarà il Rettore, prof. Giovanni Paciullo. Con l’autore intervengono Loreto Di Nucci, Massimo Lenti, e Giulia Scialpi.«Il libro disvela un paese, il nostro, nella parentesi dei suoi ultimi settant’anni, irto di contraddizioni sociali e scosse sistemiche, una terra in cui, nel dopoguerra, non tutti sapevano leggere e scrivere, ricca di città e contrade bellissime – molto cara all’autore deve essere Napoli, che compare in due racconti – una nazione però logorata, lustro dopo lustro, da tradimenti politici, da ideali spezzati, dove le istituzioni appaiono per poi svanire nelle loro inadempienze, dove i conflitti generazionali diventano specchio di più estesi scontri, dove i figli rimproverano ai padri i loro abbagli, la loro militanza, i loro voltafaccia« Pasquale Guerra vive a Perugia dove insegna italiano, latino e greco al liceo classico “Annibale Mariotti” di Perugia. Collabora con il Dipartimento di Lettere dell’Università degli Studi di Perugia e con la Regione Umbria con progetti di promozione del libro e della lettura. Con Alessandra Buccheri cura la rassegna UmbriaNoir. Tra le sue pubblicazioni: “In principio era la scuola” (Morlacchi Editore); “Leggere con Marcella Serrano” in Leggere (Agauaplano 2013), “Una scrittura al femminile” in il lavoro sui testi (Morlacchi Editore) e un romanzo “Giunse veloce l’alba!” (Robin, Biblioteca del Vascello, 2011).

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Lavorare nella cooperazione internazionale

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 novembre 2017

Università per Stranieri di PerugiaPerugia 5 dicembre 2017 ore 11,30 Palazzo Gallenga, Sala Goldoni, si terrà un’altra tappa del progetto “Cooperazione internazionale – Il nostro futuro nel mondo”. Il vice ministro degli esteri con delega alla cooperazione, Mario Giro, è in tour nelle università italiane per fornire suggerimenti professionali ai giovani interessati al mondo della Cooperazione internazionale e per offrire loro gli strumenti per rispondere alle domande del mondo del lavoro. All’evento, prenderà parte il prof. Giovanni Paciullo, Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia insieme al prof. Emidio Diodato, docente di Relazioni internazionali e Geopolitica.
Il progetto a livello nazionale comprende una serie di “Giornate d’orientamento sulle opportunità di lavorare con la Cooperazione Internazionale”, dove gli studenti universitari e quelli dell’ultimo anno delle superiori sono protagonisti di un confronto libero e informale. Mario Giro illustrerà tutte le opportunità di lavoro che la Cooperazione internazionale offre ai giovani oggi e illustrerà le modalità di partecipazione per accedere alle borse di studio offerte dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) che verranno assegnate nel 2018. Questi incontri sono parte integrante del percorso di preparazione della Prima Conferenza Nazionale della Cooperazione allo Sviluppo che si terrà nel 2018. Idee, spunti, riflessioni e iniziative di particolare interesse verranno valorizzati e portati al Forum per rilanciare la Cooperazione Internazionale.
“Vogliamo raccogliere i messaggi dei giovani e portarli alla Conferenza della Cooperazione, vogliamo far conoscere le concrete opportunità professionali che il mondo della cooperazione già offre: la cooperazione non è solo una visione del mondo che può cambiare la prospettiva di sviluppo futuro, ma può diventare anche un’ importante opportunità professionale per tanti giovani” – ha dichiarato Mario Giro – “Non basta fare cooperazione, è necessario raccontare al Paese come ha cambiato tante vite e spiegare che si tratta di un investimento per il futuro dell’Italia”.
Il seminario è organizzato dalla Farnesina, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione, dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo (AICS) d’intesa con l’Università per Stranieri di Perugia, da tempo protagonista di azioni di cooperazione, che rilancia con forza questa tematica, rinnovandola nei contenuti e nell’approccio: aprirsi al mondo per scoprire nuove opportunità di lavoro e per costruire insieme una società globale più equa. Dopo l’intervento del Vice Ministro ampio spazio al dibattito con gli studenti e alle testimonianze dei soggetti della Cooperazione.

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Premio 2017 “Asilo Mariuccia”

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 novembre 2017

porta nuova milanoMilano Lunedì 4 dicembre, in occasione del 115° anniversario di nascita della Fondazione Asilo Mariuccia di Milano, si terrà alle ore 17.30 presso la sala degli affreschi della Società Umanitaria di Milano (via San Barnaba, 48) una cerimonia durante la quale verrà conferito il Premio 2017 “Asilo Mariuccia” (“Il Sorriso”, una statuetta di bronzo realizzata dalla scultrice Stefania Scarnati) al Prefetto di Milano, Luciana Lamorgese, per il suo significativo impegno per la collettività e nella gestione dell’accoglienza.Nell’occasione, la Fondazione Asilo Mariuccia ratificherà anche il proprio gemellaggio con la Fondazione Don Gnocchi, in occasione del 115° anniversario della nascita del beato don Carlo Gnocchi e dello storico Ente milanese. Le due fondazioni collaboreranno inoltre per creare sinergie e progetti concreti di aiuto alle categorie più deboli e bisognose. Saranno presenti il presidente della Fondazione Asilo Mariuccia, gen. Camillo de Milato, e il presidente della Fondazione Don Gnocchi, don Vincenzo Barbante, oltre a Gustavo Adolfo Cioppa, Sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia; Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche Sociali e Servizi per la salute del Comune di Milano; Cristina Tajani, assessore alle Politiche del lavoro, Attività produttive, Commercio e Risorse umane del Comune di Milano. La serata sarà presentata da Giusy Laganà.«Nel suo 115° anno di vita – dichiara il Presidente dell’Asilo Mariuccia, Camillo De Milato -, l’Asilo Mariuccia consolida la sua opera di ente socio assistenziale con vocazione alla formazione: accogliamo per dare speranza e un futuro concreto alle nostre assistite, che trovano risposta immediata al bisogno di una casa e subito dopo iniziamo a costruire un percorso di assistenza psicologica e sanitaria, e di accompagnamento al lavoro, partendo proprio dalla loro formazione. Io, il Consiglio di Amministrazione e tutto il personale dell’Asilo Mariuccia, crediamo infatti che non vi sia dignità senza lavoro e che aiutare concretamente le mamme a ritrovare questa dignità, contribuisca a restituire loro fiducia nel futuro. E in questo siamo confortati anche dall’ultimo successo: lo scorso anno abbiamo inaugurato una nuova casa accoglienza che si è già consolidata come realtà di eccellenza». «Questo 115° anniversario, di particolare importanza nella storia di due enti radicati nel cuore dei milanesi e non solo – afferma don Vincenzo Barbante, presidente della Fondazione Don Gnocchi –, non può essere che di buon auspicio al gemellaggio che andremo a sancire. La mission delle due Fondazioni ha molti tratti e valori comuni, magari diversi i modi per realizzarla, ma con un unico scopo: salvaguardare la dignità, la salute, la vita delle persone che soffrono, le più fragili, attraverso l’assistenza, la cura, la riabilitazione, utilizzando anche le soluzioni più innovative che la ricerca scientifica, molto sviluppata nei nostri Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di Milano e Firenze, ci offre. Da quasi 70 anni, infatti, la Fondazione Don Gnocchi risponde ai bisogni delle persone in difficoltà che a noi si rivolgono (circa 10mila al giorno nei 28 Centri e altrettanti ambulatori oggi attivi nel Paese), coniugando ricerca scientifica e innovazione tecnologica con i valori di solidarietà e prossimità, fedele all’insegnamento e al lascito del nostro beato fondatore don Gnocchi».

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Italiani: meno nascite. Era ora!!

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 novembre 2017

certificato-nascita“L’Italia ha perso centomila bambini. L’Istat fotografa un Paese che non riesce a contrastare il calo delle nascite”. E’ uno dei tanti titoli dei media italiani di oggi a commento del fatto che nascono meno bambini altrettanto italiani sul territorio della Penisola; commenti abbastanza unanimi nel valutare i dati in termini negativi. Un trend che grossomodo si allinea a quelli della maggior parte dei cosiddetti Paesi sviluppati, mentre e’ il perfetto contrario a quello che accade agli altrettanto cosiddetti Paesi in via di sviluppo. E questi ultimi, che non ce la fanno completamente ad affrontare questo loro passaggio ad una vita meno disperata, sono anche i Paesi da cui partono molti migranti che vengono a cercar fortuna da “noi”; e quando riescono a non morire durante il viaggio, si insediano e fanno figli a iosa in nome della loro tradizione culturale e di sopravvivenza. Quella stessa tradizione culturale che, chi si lagna del calodemografico di italiani, sembra rimpiangere. La conseguenza logica tra figli e sicurezza e continuita’ della famiglia, ha avuto un senso nelle societa’ dove la presenza fisica e numerica era prerogativa di benessere e ricchezza, ma ci lascia piu’ di un dubbio nel 2017. Figli per le guerre, per i campi o le botteghe della famiglia; figli per popolare le citta’ e renderle quindi piu’ sicure e difendibili. Ma oggi, che le citta’ (le metropoli, essenzialmente) sono degli agglomerati/mostri di invivibilita’; oggi che la sicurezza è quasi esclusivamente in termini tecnologici; che il lavoro non è necessariamente aggregazione di umani in certi luoghi (grandi fabbriche, etc), ma uso delle individualita’, anche territorialmente dislocate…. Oggi, che senso ha lamentarsi cosi’? Certo, non siamo ancora alla globalizzazione totale, e il mondo è diviso in cosiddetti sviluppati e in via di sviluppo. Ma in questo frangente, se in Paesi come l’Italia si fanno meno figli, perche’ non valutare questa tendenza in termini positivi? Una tendenza contraria e’ in corso in tante parti del mondo… parti del mondo che non possiamo ignorare perche’ “sono al di la’ delle colonne d’Ercole” (siamo nel 2017!!), che’ sono elementi integranti il nostro sistema, il nostro trend; sia perche’ non abbiamo alternative a considerarli in tutte le nostre politiche (possiamo fare a meno, per esempio, di certi metalli per fare telefonini, metalli che sono nei Paesi del Terzo e Quarto mondo, o di mano d’opera per la raccolta dei pomodori?), sia perchè sono ancora il retaggio di quella cultura di prolificazione incosciente che -per svariati motivi, non ultimo quello religioso- abbiamo loro inculcato con secoli e secoli di sfruttamento violento?Noi siamo preoccupati perche’ sembra che queste valutazioni e queste domande siano secondarie per l’informazione e i decisori politici. Entrambi sembra che lavorino per creare allarmi e cercare consensi. Ma come e su cosa? Nel primo caso (informazione), creando allarmi che sembrano tali solo a seguito di un’attenzione limitata e non globale dei fenomeni. Nel secondo caso (decisori politici) guardando solo ad un immediato presunto disagevole, e mai oltre il proprio naso o semplicemente dietro l’angolo. (Vincenzo Donvito, presidente Aduc)

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Il mercato del libro di carta conferma la sua ripresa

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 novembre 2017

libriNei primi dieci mesi dell’anno registra nei canali trade (librerie, online con l’esclusione di Amazon e grande distribuzione) una crescita del fatturato del +1,5%, passando a 913,6milioni di euro (+13,4milioni rispetto allo scorso anno), rispetto allo stesso periodo del 2016.
E’ atteso per il periodo di Natale anche il recupero sul dato delle copie di libri venduti, -1% nei primi dieci mesi del 2017. Sono questi i primi dati dell’indagine, realizzata da Nielsen per l’Associazione Italiana Editori (AIE), sul mercato del libro e sulla piccola e media editoria in Italia che sarà presentata nell’ambito dell’incontro, organizzato da AIE in collaborazione con Aldus e Nielsen, Essere piccolo in un mondo sempre più grande, in programma il 6 dicembre alle 15.30 nella Aldus Room a Più libri più liberi, la fiera nazionale della piccola e media editoria, in programma fino al 12 dicembre al Roma Convention Center La Nuvola. Le cifre saranno anche la base del confronto tra Alessandro Gallenzi (Alma Books Ltd), Renata Gorgani (Il Castoro), Petra Kavčič (BeletrinaAcademic Press), Monica Manzotti (Nielsen) e Urpu Strellman (Helsinki Literary Agency), introdotti da Gregorio Pellegrino (Effatà, Consiglio Piccoli editori AIE) su come la piccola e media editoria indipendente si sta muovendo in altri mercati europei.
Cambiamento è parola chiave anche per le librerie, sia italiane che straniere, indipendenti e di catena. Nell’incontro Quando le librerie cambiano il volto in programma sempre il 6 dicembre alle 16.30 nell’Aldus Room si parlerà di come le librerie possono trovare delle forme innovative per avviare la loro attività, per stare sul mercato e anche per valorizzare la produzione dei piccoli e medi editori. Ne discuteranno Mariana Marenghi (Il Covo della ladra, Milano), Rosario Marotta (Libreria La Scugnizzeria, Scampia-Napoli), Giovanni Peresson (AIE) e Barbara Pieralice (Libreria Nuova Europa), introdotti da Lorenzo Armando (Lexis Compagnia editoriale in Torino, Consiglio Piccoli editori AIE).
E come dovranno cambiare le politiche distributive e la qualità del servizio per una piccola e media editoria? La ricerca comune – di editori, distributori, promotori, librerie – di una maggiore efficienza rappresenta l’inevitabile percorso da seguire. Il tema verrà affrontato in un incontro/workshop Dalle condizioni commerciali alla ricerca dell’efficienza distributiva in programma il 6 dicembre alle 17.30 al quale parteciperanno Angela Di Biaso (Messaggerie), Cristina Giussani (Libreria Mare di Carta) e Diego Guida (Presidente Piccoli editori AIE).

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Sanità: Fondazione Cuore Domani per una cardiochirurgia del futuro

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 novembre 2017

cardiopatiaDurante il convegno che si è tenuto a Roma per festeggiare i 50 anni dalla fondazione della Società Italiana di Chirurgia Cardiaca è stata annunciato l’avvio della “Fondazione Cuore Domani Sicch Research Onlus”, che avrà il compito di promuovere lo studio, la ricerca, la cura e la prevenzione delle malattie cardiovascolari con particolare attenzione alle patologie dell’anziano.
“Le malattie cardiovascolari sono la causa più frequente di morte in Italia, essendo responsabile di circa il 36% dei decessi. L’incidenza di queste patologie – spiega il prof. Alessandro Parolari, presidente del Consiglio d’amministrazione della Fondazione – aumenta all’aumentare dell’età e sappiamo che la vita media in Italia è andata costantemente crescendo, con un conseguente aumento del costo sociale. Il rischio più concreto di questa situazione è una crescita progressiva della spesa sanitaria con una presumibile riduzione delle risorse disponibili pro-capite e minori possibilità di cura. A tal fine la Fondazione avrà anche l’obiettivo di stimolare, sviluppare e coordinare progetti di ricerca scientifica orientati non solo all’innovazione, ma – sottolinea – alla valutazione dell’efficacia e del rapporto costo/beneficio delle diverse terapie disponibili per le patologie cardiovascolari della popolazione italiana”. “Ma è sulla formazione che si gioca il futuro – conclude Parolari – così la Fondazione Cuore Domani promuoverà il training dei nuovi cardiochirurghi italiani verso tecniche sempre più personalizzate sull’anziano, per porre, come ha fatto negli ultimi 50 anni, il paziente al centro delle cure”.

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Sostegno disabili, Fedeli: mancano docenti preparati

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 novembre 2017

valeria-fedeliIl sindacato autonomo respinge la tesi della Ministra, secondo la quale non ci sarebbero “persone preparate sul sostegno”. All’infanzia e primaria, inoltre, ci sono tantissimi idonei non considerati. In aggiunta, esistono 40mila cattedre che comunque ad oggi rimarrebbero bloccate: la Legge 449/1997 (art. 40), nata come un’introduzione provvisoria dei posti in deroga su sostegno, da assegnare con contratto a tempo determinato per garantire il diritto allo studio degli studenti con disabilità, si è trasformata nell’ultimo ventennio in una cattivissima prassi: la norma transitoria è stata infatti riproposta nel 2007, sancita nel 2010 e confermata dall’ex Ministro Maria Chiara Carrozza con la Legge 128/2013, attraverso cui si impone la copertura del 30% dei posti di sostegno liberi con supplenze al 30 giugno, dunque non disponibili né per i trasferimenti né tantomeno per le assunzioni a tempo indeterminato.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Il Governo ha allestito una riforma sul sostegno fallimentare, da cui hanno preso le distanze anche le associazioni che tutelano i disabili e le loro famiglie. Per non parlare della pessima organizzazione delle graduatorie di merito dei concorsi attinenti alla scuola dell’infanzia e della primaria: siccome la correzione è arrivata solo per la scuola secondaria, ci ritroviamo con delle province, come quella di Roma, dove si sarebbero potuti stabilizzare centinaia e centinaia di docenti, ma che per un assurdo vincolo numerico, quale è appunto il 10% massimo oltre le immissioni in ruolo previsto, sono rimaste al palo. E se mancano docenti, allora perché l’ultimo corso di formazione è stato organizzato per meno di 10mila posti, mentre quelli liberi sono quattro volte tanto? Al massimo, comunque, potrebbero concorrere per coprire quelle cattedre fino al 30 giugno del 2018. Così lo Stato risparmia pure sui mesi estivi. E chi se ne importa se ancora oggi, a fine novembre, assistiamo all’ennesimo ‘balletto’ dei supplenti? Con alunni che per Natale, forse, avranno finalmente il loro supplente annuale definitivo, dopo averne cambiati anche tre o quattro da settembre.

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Ostia: no a interventi emergenziali serve strategia di lungo respiro

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 novembre 2017

ostia“Parlare di inviare o meno l’esercito in territori asfissiati dalla presenza criminale significa perdere di vista il vero nocciolo della questione. Non si può e non si deve trattare la situazione di Ostia e dell’intero litorale romano come un fatto ‘emergenziale’, nel senso che non si può ogni volta, in questo Paese, sollevare ‘casi’ legati alla pura apparenza mediatica occupandosi del ‘se’ e del ‘come’ attuare ‘singoli’ interventi per rispondere a ‘singoli’ eventi. Oggi parliamo di Ostia perché, purtroppo, una troupe televisiva è stata aggredita e questo ha riacceso i riflettori su una situazione estremamente preoccupante. Ma ci sono tante zone del Paese che rappresentano realtà da troppo tempo profondamente compromesse a livello sociale e di conseguenza sul piano della sicurezza e della legalità, e non trovano la giusta attenzione mediatica se non di fronte a singoli eclatanti episodi. Ciò che davvero serve è fissare delle priorità e attuare strategie di lungo respiro che garantiscano il reale e diffuso controllo del territorio, mettendo le Forze di polizia in condizione di operare per fronteggiare larghe sacche di ‘cultura dell’illegalità’ che si manifestano con violenze e prevaricazioni continue nella vita quotidiana dei cittadini. Ciò che davvero serve è darci i numeri e i mezzi per una efficace azione repressiva e di prevenzione tesa a difendere lo stato di diritto in luoghi dove c’è chi vive al di fuori delle regole del Paese”.Domenico Pianese, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, torna così sulla discussione che si è accesa dopo gli ultimi recenti episodi di criminalità ad Ostia e che, da ultimo, ha riguardato la possibilità o meno di inviare l’Esercito su quei territori. In proposito oggi anche il Capo della Polizia è tornato sulla vicenda spiegando: “La polizia non vuole la cooperazione dell’Esercito a Ostia? Assolutamente no, sono un convinto assertore che in questo Paese ognuno debba fare il suo al meglio unicuique suum”. “Le organizzazioni criminali del livello che quel territorio esprime – ha continuato Gabrielli – non si combattono con la presenza di pattuglie più o meno armate sulla strada ma con un’efficace presidio e controllo sul territorio ma soprattutto con un’efficace attività investigativa”. “Appena venti giorni fa – ha concluso Pianese – abbiamo ricordato come Ostia, con i suoi 226.000 abitanti, e ormai da tempo roccaforte di espressioni di delinquenza e criminalità di estremo rilievo, sia affidata al lavoro encomiabile ed eroico di un numero assolutamente insufficiente di poliziotti del locale Commissariato. Ecco, questo è il tema. Da qui bisogna partire se davvero si vuole parlare di ripristinare le civili condizioni di sicurezza e legalità nelle nostre città, sui nostri litorali, nei nostri entroterra”.

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Le periferie meritano una maggiore attenzione

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 novembre 2017

periferie“Sulle periferie bisogna passare dal sistema del bando, che ha di fatto distribuito delle risorse per finanziare delle cose e delle case, cioè per intervenire sullo stato del patrimonio pubblico e in piccola parte privato, a quello di un piano di intervento specifico, individuando le aree di crisi e fissando degli obiettivi verificabili, sul piano della sicurezza e del miglioramento dei servizi essenziali”.Lo ha detto Andrea Causin, deputato di Forza Italia e presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle periferie, intervenendo a Coffee Break (La7). “Nelle periferie delle città italiane – ha aggiunto – la gente lamenta trasporti non di qualità, scuole non tenute in ordine, servizi di pulizia delle strade e dei parchi non efficaci, rifiuti non raccolti con regolarità, presenza di centri di raccolta e smaltimento di questi ultimi in zone densamente abitate, così come campi rom, regolari e irregolari, dove avvengono commerci illeciti e smaltimenti di rifiuti tossici. Di fronte a tutto questo – ha concluso Causin – bisogna delimitare il raggio d’azione e investire una quantità considerevole di risorse sul periodo lungo”.

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Bilancio Campidoglio: ok Giunta a estinzione mutui per circa 100 milioni di euro

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 novembre 2017

campidoglioRoma: Via libera all’estinzione anticipata di mutui per un ammontare di circa 100 milioni di euro. È quanto ha stabilito la Giunta Capitolina approvando una variazione al Bilancio di previsione 2017-2019, l’ultima dell’anno, che ora verrà sottoposta al voto dell’Assemblea Capitolina entro il termine del 30 novembre. Il rimborso del capitale agli istituti di credito verrà finanziato da Roma Capitale mediante Avanzo di amministrazione da alienazione di immobili destinato allo scopo. Il pagamento della penale di estinzione prevista contrattualmente, che ammonta a 14,7 milioni di euro, viene rimborsato dal Ministero dell’Interno mediante un apposito fondo costituito per legge.
“Con questa operazione – spiega l’assessore al Bilancio, Gianni Lemmetti – il Campidoglio riduce il debito nei confronti delle banche e la relativa spesa per interessi, producendo un risparmio per le casse dell’Amministrazione. E questo senza definanziare opere e investimenti per le quali era originariamente previsto il ricorso ai mutui. Prosegue dunque la nostra azione di riduzione dei debiti ereditati dal passato e di messa in sicurezza dei conti: nella stessa variazione si accantonano ulteriori fondi per il riconoscimento di debiti fuori bilancio, per le passività potenziali e per i crediti deteriorati. Un’altra buona notizia è che le maggiori entrate che rendono possibili alcune di queste operazioni derivano da un miglioramento dell’attività di riscossione dei tributi”.Le maggiori entrate correnti previste in variazione ammontano a oltre 74 milioni di euro. Gli introiti più rilevanti derivano proprio dalla riscossione di arretrati Imu (39,9 mln) e Ici (9,6 mln), Cosap permanente e temporanea (6,6 mln), canone per l’installazione dei mezzi pubblicitari (6,2 mln). Tra le voci principali che si vanno così a finanziare ci sono 34,3 milioni di accantonamenti al fondo passività potenziali (di cui 15,4 milioni per debiti fuori bilancio) e 9,7 milioni al fondo crediti di dubbia esigibilità.

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Maker Faire: Biblioteca di Roma apre il suo primo Fablab

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 novembre 2017

biblioteca centrale romaRoma Si trova all’interno della Fabrizio Giovenale il primo Makerspace di una biblioteca comunale di Roma. A promuovere e sostenere il progetto è il Goethe-Institut in collaborazione con le Biblioteche di Roma. L’iniziativa è a cura della Fondazione Mondo Digitale.
Bibliomakers, così si chiama lo spazio, è dotato di strumenti di fabbricazione digitale, come stampanti 3D, laser cutter, plotter da taglio, saldatori, un nuovo centro di creatività al servizio della cittadinanza. La biblioteca trasforma in un vero e proprio luogo del fare, una fabbrica delle idee. In Germania – come ad esempio nella Biblioteca civica di Colonia che è partner del progetto – già da diversi anni nelle biblioteche gli utenti possono trovare e imparare ad usare strumenti di fabbricazione digitale come stampanti 3d e laser cutter.
Per Bibliomakers ci si è avvalsi dell’esperienza della Fondazione Mondo Digitale, il cui FabLab a Roma, all’interno della Palestra dell’Innovazione, è divenuto in poco tempo un luogo di innovazione e scambio, frequentato quotidianamente da una importante comunità di makers, artisti, professionisti e giovani di tutte le età. La Fondazione cura lo spazio della Fabrizio Giovenale, sia fornendo assistenza agli utenti che vogliono usare le attrezzature, sia ideando e gestendo i laboratori per le famiglie e le scolaresche. Tutte le attività saranno presentate allo stand di Fondazione Mondo Digitale presso la Maker Faire.
Il Goethe-Institut nell’ambito del proprio progetto Creatività 4.0 e grazie alla lunga collaborazione con le Biblioteche di Roma, si è impegnato a finanziare lo startup del nuovo Makerspace, oltre al suo mantenimento per i prossimi mesi. L’obiettivo condiviso con i partner del progetto è quello di realizzare un prototipo replicabile successivamente in altre biblioteche o spazi pubblici. Grazie alla collaborazione con il Forum del Libro alcuni corsi sono aperti anche agli insegnanti e bibliotecari.

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