Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Archive for 27 marzo 2018

Ilva: decreto Renzi incostituzionale

Posted by fidest press agency su martedì, 27 marzo 2018

La Corte Costituzionale ha sancito l’incostituzionalità del decreto con cui il governo Renzi aggirò nel 2015 il sequestro dell’altoforno 2 disposto dalla magistratura a seguito dell’esposto di USB sull’uccisione di un operaio Ilva sul lavoro. Con quel provvedimento l’esecutivo consenti all’acciaieria tarantina di proseguire le attività dell’altoforno nonostante le evidenti gravissime carenze in termini di sicurezza di un impianto che solo poche settimane prima con un getto di ghisa aveva ucciso Alessandro Morricella. Ed è proprio grazie alle denunce di USB Taranto che oggi la Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità di quel decreto.
La soddisfazione nel vedere fondamento giuridico alle proprie battaglie non può ovviamente accontentare USB. In primo luogo perché oggi quella sentenza, che pure è un precedente importante per bloccare in futuro ogni deroga vergognosa al diritto alla salute ed alla sicurezza, non ha alcun effetto sulla vicenda Ilva. Sono anni che Ilva produce, uccide e avvelena fuori da ogni legalità formale. La sentenza non rende giustizia a tutti coloro che hanno pagato e pagano pesanti conseguenze grazie alle deroghe del governo Renzi e, infine, non punisce in nessun modo quel vero e proprio golpe istituzionale che destituì la magistratura dalle sue esclusive competenze.Tuttavia la sentenza deve richiamare tutti alla massima mobilitazione perché ciò che è stato consentito non lo sia più, a partire dalla vertenza contro la cessione alle brame speculative di ArcelorMittal.

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Scuola – Pensioni: l’Inps si oppone alla “finestra” a 61 anni chiesta dall’Anief

Posted by fidest press agency su martedì, 27 marzo 2018

Tra i motivi della protesta del giovane sindacato, che ha avuto un’ampia partecipazione e un’eco nazionale da grandi eventi, c’era anche la richiesta di uscita anticipata per chi opera nella scuola, dove lo stress da lavoro è altissimo, diventata una necessità imprescindibile: le motivazioni sono state espresse sia ai dirigenti ministeriali, che hanno ricevuto una delegazione dell’Anief, sia ai parlamentari incontrati dal presidente nazionale Anief nel pomeriggio. Nelle stesse ore, però, dal presidente dell’Inps, Tito Boeri, veniva espressa una tesi diametralmente opposta.Marcello Pacifico (Anief-Cisal): La vita e i diritti delle persone valgono più dei meri calcoli economici. I partiti politici ci hanno detto, durante la campagna elettorale, che i costi per certe manovre sacrosante non sono un problema. Perché si copriranno con l’eliminazione degli sprechi. È bene, quindi, rimanere su questa linea. Senza deviare su altre strade: permettere di riempire il campo mediatico con delle visioni opposte, come quella di Boeri, senza che nessuno replichi, a livello istituzionale e politico, non è un bel segnale. Perché non stiamo chiedendo nulla di trascendentale, ma solo la tutela dei lavoratori: recenti studi hanno confermato che per quelli della scuola il burnout presenta percentuali molto più alte che in altre professioni, con un’alta incidenza di malattia psichiatriche ed oncologiche. Senza dimenticare che costringendo centinaia di migliaia di dipendenti a fare formazione alle soglie dei 70 anni, si continuano a respingere altrettanti giovani che vogliono fare lo stesso lavoro ad invecchiarsi da supplenti. Fare finta di niente, accampando scusanti legate alla mancanza di fondi pubblici adeguati, rappresenterebbe l’ennesima presa in giro. La stessa che ha portato gli assegni pensionistici a ridursi progressivamente. Per questo attendiamo con estrema fiducia che i politici che hanno vinto le elezioni anche grazie alla promessa di anticipare l’uscita da lavoro, inseriscano tra gli obiettivi prioritari da realizzare nella XVIII legislatura la riduzione delle soglie per andare in pensione.

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Da Goteborg: I bambini hanno necessità di farmaci sviluppati specificamente per loro

Posted by fidest press agency su martedì, 27 marzo 2018

Non è più possibile derogare da questo obiettivo. Questo è il messaggio che la SIFO (la Società dei Farmacisti ospedalieri e dei Servizi territoriali delle aziende sanitarie) ha voluto lanciare da Goteborg, dove si è appena concluso il 23° Congresso annuale dei farmacisti europei (la loro associazione è la European Association of Hospital Pharmacists, EAHP), che aveva per tema “Farmacisti ospedalieri: mostrateci cosa sapete fare!” (“Hospital pharmacists – Show us what you can do!”).Al congresso i farmacisti italiani e la SIFO sono stati protagonisti lanciando l’allarme con Davide Zanon, responsabile del laboratorio galenico del Burlo Garofolo-IRCCS di Trieste e coordinatore dell’area di Galenica Clinica della SIFO, che è stato speaker in due importanti eventi dedicati alla “Valutazione del rischio e della sicurezza dei farmaci per l’età pediatrica”, uno dei temi del convegno EAHP. “L’emergenza pediatrica nell’ambito del farmaco esiste e noi siamo qui proprio per spiegare come affrontarla”, ha affermato Zanon al termine dell’evento EAHP, “Nelle farmacie ospedaliere noi siamo alle prese con un costante problema: son ancora pochi i trial e le sperimentazioni necessari a coprire tutte le esigenze terapeutiche della pediatria di conseguenza si assiste all’uso off label di farmaci in età pediatrica, cioè sostanze che vengono impiegate al di fuori delle indicazioni per cui hanno ricevuto l’autorizzazione all’immissione in commercio e che trovano un utilizzo negli under 18. Il messaggio è che tutti i sistemi sanitari europei si facciano carico in modo chiaro di queste problematiche che non possono più essere rinviate”.
I lavori presentati sul tema dei farmaci pediatrici a Goteborg hanno messo in evidenza che la criticità è sentita in tutta Europa, visto che non esistono aree di patologia in cui l’assenza di farmaci pediatrici sia più grave in una nazione più che in un’altra. Complicanze polmonari ed epatiche, oncologia e insufficienze cardiovascolari, insufficienze renali e HIV: per tutte queste patologie i farmaci disponibili sono per lo più testati su soggetti adulti e poi “adattati” su soggetti di peso corporeo differente, proseguendo l’uso di farmaci su un soggetto che non è “un giovane adulto”, ma una soggetto che presenta problematiche, metabolismo e farmacocinetica totalmente differenti da quelli di una persona adulta.La soluzione? “I farmacisti italiani sono estremamente preparati ed attenti sia nella gestione di farmaci off-label che nelle preparazioni galeniche per i pazienti più piccoli”, ha precisato Zanon, “ricordiamoci anche che spesso ci troviamo di fronte a situazioni davvero emergenziali, laddove la mancanza di specifiche formulazioni fa si che si debbano manipolare farmaci adattandoli ai bisogni dei nostri piccoli pazienti. Parlando di soluzioni, non credo che l’attivazione di trial specifici sia di per sé – per quanto importante – l’unica e vincente risposta al problema. Secondo la SIFO quello che è utile è semmai un’attenzione complessiva al problema delle medicine pediatriche che tenga conto di questo complesso scenario che comprende quindi trial, off label, galenica, rapporto con i clinici e con le famiglie”.
Commentando il tema la presidente SIFO, Simona Serao Creazzola ha sottolineato che “la SIFO sta sostenendo da tempo la necessità di creare – anche in collaborazione con le società di pediatria – un fronte comune sul tema dei farmaci pediatrici. Si tratta evidentemente di una delle situazioni di maggior criticità che si trovano ad affrontare oggi i sistemi sanitari e su cui le famiglie e i cittadini chiedono attenzione e soluzioni nuove, efficaci e sicure. Crediamo in questo senso che sia necessario far ripartire una ricerca indipendente che si faccia carico delle problematiche del settore. In Italia l’AIFA è il principale sostenitore della ricerca indipendente e l’ultimo DDL del Ministero della Salute va in questa direzione; in linea con il nuovo Regolamento Europeo sulla Sperimentazione Clinica dei Medicinali, sarebbe inoltre davvero utile che nell’ambito pediatrico ci fosse un attenzione specifica, con l’invito a presentare progetti di ricerca che abbiano il farmaco pediatrico come focus principale. La farmacia ospedaliera potrà in questo senso offrire un contributo essenziale, viste le conoscenze e competenze acquisite”

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Missioni dei giovani dell’Università Europea di Roma

Posted by fidest press agency su martedì, 27 marzo 2018

Le Missioni di Settimana Santa del Regnum Christi sono un apostolato di Gioventù e Famiglia Missionaria che coinvolge in Italia circa 250 persone. Si svolgono nel Triveneto, in Toscana e in Sicilia e in circa 20 Paesi nel mondo, per servire la Chiesa locale, i vescovi e i parroci.
Da mercoledì Santo alla domenica di Pasqua, un gruppo di studenti dell’Università Europea di Roma, insieme ad altri giovani provenienti da diverse parti d’Italia, parteciperà alle Missioni di Evangelizzazione che il Movimento Regnum Christi promuove in occasione della Settimana Santa, attraverso l’apostolato “Gioventù e Famiglia Missionaria”.
L’iniziativa fa parte delle attività sociali dell’Ateneo. L’Università Europea di Roma, infatti, ha tra i suoi obiettivi principali la formazione integrale della persona. Una formazione che consenta non solo l’acquisizione di competenze professionali ma che orienti lo studente ad una crescita umana e spirituale e lo aiuti a sviluppare uno spirito di servizio per gli altri.
Per questa ragione 100 giovani andranno in missione nella diocesi di Fiesole, in provincia di Firenze. Saranno accompagnati da Padre Nicola Tovagliari LC, Cappellano dell’Università Europea di Roma, da altri sacerdoti e seminaristi dei Legionari di Cristo e dalle consacrate del Regnum Christi.“Vogliamo accogliere con gioia l’invito di Papa Francesco a vivere una Chiesa in uscita”, spiega il Cappellano Padre Nicola Tovagliari LC. “La missionarietà giovanile è la speranza di una Chiesa che vuole essere sempre giovane e vivere la cultura dell’incontro”.
Gli studenti dell’Università Europea di Roma, insieme agli altri giovani, visiteranno le famiglie, gli anziani e gli ammalati dei paesi. Si metteranno al servizio delle parrocchie, aiutando i sacerdoti nelle celebrazioni del Triduo Sacro, animando le funzioni liturgiche, organizzando giochi per i bambini, catechesi per i giovani e per le famiglie. In tutte le attività saranno guidati e accompagnati spiritualmente dai Legionari e dalle consacrate.
Le Missioni sono un’occasione concreta per mettersi alla prova a livello umano e come testimoni di Cristo, fare amicizie profonde, ma soprattutto per vivere la Pasqua nella sua pienezza, con spirito di accoglienza, di amicizia e di aiuto per gli altri. I ragazzi sperimentano in queste occasioni che veramente “c’è più gioia nel dare che nel ricevere” (Atti 20,35).

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Rassegna musicale ArtRockMuseum

Posted by fidest press agency su martedì, 27 marzo 2018

Bologna Mercoledì 28 marzo, alle ore 19.30 Palazzo Pepoli. Museo della Storia di Bologna (via Castiglione, 8 (ingresso gratuito), per il settimo appuntamento della rassegna musicale ArtRockMuseum – Suoni nuovi a Palazzo Pepoli, organizzata da Genus Bononiae, salirà sul palco il cantante Giovanni Imparato, in arte Colombre. ‘Pulviscolo’ è il titolo del suo disco d’esordio, che ha riscosso un grande successo di pubblico e critica, arrivando nel 2017 in finale al Premio Tenco come migliore opera prima. Un album che lo ha subito consacrato come un nome da seguire tra i ‘nuovi cantautori’, con collaborazioni importanti, come quella con Iosonouncane.
Urgente e spontaneo, composto e arrangiato in solitaria in un piccolo studio di Senigallia, Pulviscolo affronta temi privati – l’amore, l’amicizia, la malattia mentale, le illusioni e le disillusioni intime – attraverso una scrittura diretta e senza giri di parole.
Il cantautore marchigiano ha scelto di chiamarsi Colombre per l’amore per il racconto omonimo di Dino Buzzati che racconta cosa sia l’immobilità dell’anima. Da qui parte Colombre, mescolando ricordi adolescenziali e Talking Heads.Tante sono le collaborazioni di Artrockmuseum per questa edizione della rassegna: l’emittente radiofonica Radio Città del Capo, media partner della rassegna, trasmetterà un estratto del live (domenica 1 aprile alle ore 11.30), mentre il magazine Zero pubblicherà i 10 brani che hanno segnato artisticamente la band.
Prosegue anche la promozione con UniboMagazine: questa settimana i primi cinque studenti dell’Alma Mater che, la sera del concerto, presenteranno il tesserino universitario alla reception di Palazzo Pepoli, riceveranno in omaggio un biglietto d’ingresso al Museo della Storia di Bologna.ArtRockMuseum è organizzato con il sostegno della SIAE e in collaborazione con il ristorante Bio’s Kitchen, l’Albergo Il Pallone, gli studenti dell’Accademia di Belle Arti, Videorent e il negozio Semm music store.

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Johnny Bruschetta apre a Londra

Posted by fidest press agency su martedì, 27 marzo 2018

Londra Dal 28 marzo 2018, 209,211 Liverpool road –N1 1LX le bruschette di Johnny Bruschetta atterrano nella capitale inglese. Johnny Bruschetta, bistrot dal respiro familiare, che della bruschetta all’italiana, sia tradizionale che innovativa, ha fatto il suo cavallo di battaglia, inaugura questo mercoledì a Londra, nel Council di Islington – zona 1 – fermata metro Islington 0 Angel.Per il proprietario Daniele Martini un sogno che diventa finalmente realtà. “Fin dalla nascita del format sono sempre stato convinto che Johnny Bruschetta in una città come Londra avrebbe avuto la possibilità di volare molto in alto. Ciò che per noi è all’ordine del giorno, la bruschetta, a Londra potrebbe diventare un nuovo trend, perchè ha molto di ciò che al momento i londinesi cercano a tavola: è un cibo salutare, perchè fatto con ingredienti genuini, è veloce ma confortevole, è capace di mettere d’accordo tutti, vegani, vegetariani, onnivori e celiaci e, soprattutto, è Made in Italy, un marchio che in tema food non teme rivali.”
Johnny Bruschetta a Londra avrà la stessa impostazione delle altre sedi italiane, per non perdere la sua firma inconfondibile e la sua unicità. I prodotti utilizzati in cucina arriveranno quasi tutti dagli stessi fornitori italiani, per mantenere alta la qualità dell’offerta. Oltre alle bruschette anche a Londra si potranno assaporare taglieri di salumi e formaggi, zuppe, fritti ed, inoltre ricche insalate che parlano italiano, da accompagnare con birre inglesi, e non solo, e vini italiani e dal mondo.
All’interno del locale ci sarà un corner dove poter acquistare prodotti enogastronomici italiani, come pasta, olio, pomodori, e complementi per cucina come piatti, bicchieri e taglieri.
I posti all’interno saranno 50, oltre a 15 al bancone, punto centrale del locale, mentre all’esterno saranno disponibili sul fronte strada 10 posti al tavolo conviviale, mentre nella corte sul retro del locale altri 15, per un totale di 90 coperti.
Lo staff di sala sarà internazionale, mentre in cucina la supervisione del tutto sarà nelle mani di uno chef italiano.Johnny Bruschetta, inaugurato a giugno 2015, è un format incentrato sulla bruschetta, un piatto che porta in sé il significato della condivisione e dell’amicizia. Qui ci si può divertire tra bruschette che vanno dai 20 cm fino a 2 metri, con 20 proposte di carne e di pesce, ma anche vegetariane, vegane e nella versione senza glutine.Oltre alle bruschette è possibile scegliere tra taglieri di salumi e formaggi, zuppe, insalatone, fritti e dessert rigorosamente fatti in casa.Johnny Bruschetta è un format ideato da Daniele Martini, proprietario anche di altre due sedi, una a Massa ed una ad Arezzo.

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L’industria alimentare si conferma un comparto strategico per il Paese

Posted by fidest press agency su martedì, 27 marzo 2018

Dal 2010 al 2017 l’industria manifatturiera ha registrato un calo del numero di imprese attive del -10,2%, ma al suo interno esistono settori, come quello alimentare, che lanciano segnali positivi: nel 2017 le imprese attive nel comparto dell’industria alimentare sono 58.413 (+0,2% sul 2016 e +3,5% sul 2010) e incidono quasi il 12% sul totale industria. Un comparto vitale in cui l’attenzione verso il consumatore è sempre più alta: da un lato aumentano gli interventi di controllo e monitoraggio dei roditori (+11%), che possono causare danni alle aziende e problemi di salute ai consumatori, dall’altro cala l’uso di prodotti chimici grazie a una normativa più stringente e all’uso di tecnologie “intelligenti”.Questa la fotografia di Anticimex, azienda specializzata nel Pest Management e nei servizi di igiene ambientale, elaborata su base dati InfoCamere-Movimprese e su dati interni.A livello geografico, nel 2017 le aziende dell’industria alimentare sono concentrate prevalentemente in Sicilia con 7.447 imprese attive e in Campania con 7.130, regioni che hanno registrato anche il tasso più alto di crescita (+1,3%). Seguono la Lombardia con 5.892 (+0,2%), la Puglia con 4.832 (-0,6%) e l’Emilia Romagna con 4.665 (-1%).
Tra le città più attive risultano Napoli (3.087), Roma (2.181), Bari (1.946), Salerno (1.786) e Milano (1.733).E sul fronte della sicurezza alimentare? Secondo i dati di Anticimex cresce l’attenzione delle aziende del settore sul tema della sicurezza e dell’igiene ambientale. Nel 2017, infatti, gli interventi eseguiti contro i roditori che, oltre a essere portatori di malattie, possono anche provocare perdita di prodotto, danni agli impianti e di reputazione, sono aumentati del +11% rispetto all’anno precedente. Le imprese più “virtuose” sono quelle del Lazio (+40%), dell’Umbria (+39%) e del Trentino – Alto Adige (+21%), ai primi posti per tasso di crescita.
Ma ad aver registrato nel 2017 il “boom” maggiore sono le richieste di intervento con l’impiego di nuove tecnologie – quasi raddoppiate rispetto al 2016 (+99%)-, che permettono di ridurre l’utilizzo di prodotti chimici e al contempo di rispettare l’ambiente circostante. Sistemi sempre più “intelligenti” che prevedono il monitoraggio e il controllo elettronico dei roditori, h24, 7 giorni su 7, e in grado di comunicare dati sull’attività in tempo reale, permettendo quindi di avere la situazione sempre sotto controllo e di intervenire prima che possano provocare danni.
“Negli ultimi anni il settore alimentare ha confermato il suo ruolo strategico per il Paese, ponendo sempre più la salute del consumatore al centro della propria filiera – afferma Valeria Paradiso, Responsabile Tecnico di Anticimex Italia – Questo grazie a una normativa più stringente che non solo obbliga le aziende ad adottare un metodo di autocontrollo per identificare e neutralizzare i rischi possibili durante la produzione di un alimento, tra cui la presenza di infestanti, ma ha anche regolamentato l’uso dei prodotti chimici facendo in modo che vengano utilizzati solo se strettamente necessari ed in maniera mirata. A questo si aggiungono le nuove tecnologie che hanno un ruolo chiave per ridurre l’uso di questi prodotti, con un notevole vantaggio per la salute e per l’ambiente.”

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La mutazione degli investimenti sostenibili

Posted by fidest press agency su martedì, 27 marzo 2018

A cura di Giancarlo Sandrin, CFA, Presidente CFA Society Italy. Gli investimenti sostenibili stanno ottenendo un grande interesse da parte di tutti gli operatori, dagli emittenti agli asset manager, dai fondi pensione alle assicurazioni, passando per gli stessi regolatori. Anche noi come CFA Institute e CFA Society Italy stiamo seguendo da vicino questo cambiamento. Ma perché un investimento che sino a 10 anni fa era praticamente snobbato dall’industria oggi sta riscuotendo tale successo? Una delle spinte più grandi probabilmente è stata data nel 2015 con il lancio degli UN Sustainable Development Goals (SDGs). Si tratta di 17 obiettivi che le Nazioni Unite puntano a raggiungere entro il 2030. Gli SDG concordati a livello globale non sono altro che un’articolazione delle questioni ambientali, sociali ed economiche più urgenti del mondo e, in quanto tali, costituiscono un elenco definito dei fattori ESG che dovrebbero essere presi in considerazione in fase di selezione degli investimenti.Questa dichiarazione d’intenti ha reso trasparente il fatto che, per risolvere alcuni dei problemi più urgenti che il mondo sta affrontando, sia necessario l’intervento del settore privato. Alle società e agli investitori istituzionali viene quindi chiesto di contribuire agli SDG attraverso le loro attività commerciali, l’asset allocation e le decisioni di investimento.Il dovere fiduciario che viene richiesto agli investitori professionali nell’agire nel migliore interesse dei beneficiari implica che vadano presi in considerazione non soltanto le classiche variabili finanziarie ma anche i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG).A seguito di ciò, la Commissione europea ha richiesto alle EBAs (le autorità di vigilanza Europee su Banche, Assicurazioni e Mercati) di adottare all’interno dei propri regolamenti linee guida ESG. In questo ambito la commissione ha assegnato all’High-Level Expert Group (HLEG) on Sustainable Finance il compito di definire le linee guida, che sono state pubblicate a fine gennaio.Se guardiamo alla parte degli Asset Manager vediamo che questi operatori dovranno garantire che le loro pratiche di governance, expertise e di stewardship tengono conto della sostenibilità, al fine di garantire il miglior risultato possibile per gli investimenti dei clienti. Ad esempio nell’utilizzo di analisi esterna dovrebbero tener conto di una ricerca che tenga in considerazione un mix di aspetti di crescita nel lungo termine, compresi temi ESG. Dovrebbero inoltre essere tenuti a stabilire una chiara comprensione delle preferenze dei loro clienti in materia di sostenibilità, governance e qualsiasi altro problema etico. Con la clientela istituzionale quindi si suggerisce che vengano richiesti eventuali vincoli in termini di sostenibilità, governance o etica. Ma le raccomandazioni si allargano alla stessa clientela retail, il comitato HLEG suggerisce che vengano forniti in maniera trasparente ai distributori e ai clienti le caratteristiche ESG dei prodotti, evidenziando le azioni volte a minimizzarne i rischi.Un altro aspetto sul quale si sta lavorando è la tassonomia all’interno degli investimenti sostenibili. Ad oggi non è ancora stato definito un criterio completamente condiviso per classificare le attività di tipo sostenibile.
Come ricorda anche l’OCSE, questa mancanza di chiarezza, e in particolare il persistente sospetto che l’integrazione ESG sia motivata da preoccupazioni etiche o morali piuttosto che da preoccupazioni finanziarie, ha probabilmente ritardato l’integrazione dei fattori ESG nella governance degli investimenti. Questa difficoltà è aggravata dalla velocità con cui si stanno sviluppando nuove strategie di investimento ESG, rendendo più difficile per gli investitori istituzionali la selezione della strategia “giusta”. Basti pensare che ad oggi esistono criteri di:
· Screening: si escludono alcuni settori, come quello Tabacco, armi, alcool. Sono le più utilizzate anche perché oltre ad essere “semplici” sono tra le prime ad essere state create.
· General ESG integration: tra le più complesse perché le società vengono valutate anche sulla base di un punteggio ESG che riassume come la società vada a mitigare i cosiddetti rischi ESG. In questo caso è necessario avere un team di analisti interni oppure utilizzare una ricerca esterna
· Best-in-class: a differenza dello screening che esclude alcuni settori, queste non ne escludono nessuno, semplicemente prendono le società che meglio performano in termini di criteri ESG (Best-in-class)
· Investimenti tematici: si costruiscono dei temi d’investimento legati ad alcune tematiche ESG come i carbon free, water supply, ecc.
Un ulteriore approccio che può essere indipendente da quelli precedenti è relativo all’engagement, dove l’investitore istituzionale cerca di influenzare, tramite la propria quota, le decisioni aziendali al fine di renderle più vicine ai criteri ESG.
Le cose non si stanno muovendo però soltanto a livello Europeo, ricordiamo che In Italia la Consob, a gennaio di quest’anno, ha emanato per la prima volta un regolamento che norma la pubblicazione delle informazioni di carattere non finanziario (i c.d. bilanci di sostenibilità). È lecito quindi attendersi delle novità sull’intera catena produttiva del risparmio gestito, dai “manifacturer” come assicurazioni e asset manager, agli emittenti di titoli, finendo sui financial advisor. Come accennato, anche noi come CFA Institute e CFA Society Italy stiamo impegnati in questo cambiamento, con varie iniziative e paper di approfondimento. In particolare ricordiamo che ad aprile in collaborazione con CFA Institute e PRI United Nation presenteremo in due convegni a Milano il 19 Aprile e a Roma il 20 Aprile, un risultato su come gli investitori Italiani vedono l’investimento ESG.

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Teatro: “46 tentativi di lettera a mio figlio”

Posted by fidest press agency su martedì, 27 marzo 2018

Roma 30, 31 marzo 2018 ore 21 Teatro Vascello Via G. Carini 78 00152, Monteverde Claudio Morici in “46 tentativi di lettera a mio figlio”. Il Teatro Vascello ospita il progetto FILETTI DI SGOMBRO, prodotto da 369gradi sotto la direzione generale di Valeria Orani e ideato insieme agli artisti di SGOMBRO, il varietà del Nuovo Cinema Palazzo che riunisce la nuova scena comica e artistica romana. La minirassegna si sviluppa su tre appuntamenti e il terzo ed ultimo è affidato a CLAUDIO MORICI scrittore, autore, copywriter, che il 30 e il 31 MARZO, alle ore 21, nella sala grande del Teatro Vascello, ci presenta “46 tentativi di lettera a mio figlio”in prima nazionale. Morici ritrae un padre brizzolato, ultraquarantenne, appena separato dalla madre di suo figlio, costretto a inseguire i suoi sogni d’artista per non dare il cattivo esempio. Un padre alla continua ricerca di duemila euro al mese, ma soprattutto di un messaggio, di un senso, di una qualche perla di saggezza che possa trasmettere al suo erede. Ci prova scrivendo ben 46 lettere, una per ogni anno della sua vita… ma andranno bene? Serviranno a qualcosa? E poi suo figlio, una volta grande, le leggerà? A metà tra Remo Remotti e Franz Kafka, un po’ se stesso e un po’ Queneau, Morici inventa un irresistibile epistolario senza risposte (o quasi). E ce la mette tutta anche per essere un padre migliore.
Claudio Morici Scrittore, ha pubblicato 5 romanzi tra cui “La terra vista dalla Luna” (Bompiani, 2009), “L’uomo d’argento” (E/O, 2012) e “Confessioni di uno spammer” (E/O, 2015, presto diventerà un film).Nel 2015 ha debuttato al Teatro Biblioteca Quarticciolo con il suo monologo “Francesca Sana Subito”.
Filetti di sgombro è un esperimento in tre puntate, una mini rassegna prodotta da 369gradi e ideata insieme agli artisti di Sgombro, che sceglie la disperazione comica come linguaggio espressivo.

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Famigerata nave bracconiera di Merluzzo dell’Antartico arrestata dalla Guardia Costiera Liberiana con l’aiuto di Sea Shepherd

Posted by fidest press agency su martedì, 27 marzo 2018

Una nota nave bracconiera di Merluzzo dell’Antartico (“Dissostichus spp.”, nota di traduzione) e della Patagonia, famosa per depredare l’Antartico, è stata arrestata il 13 Marzo nelle acque appartenenti alla Liberia, stato dell’Africa occidentale, da parte della Guardia Costiera liberiana con l’assistenza dell’organizzazione per la conservazione marina Sea Shepherd.La F/V Hai Lung, conosciuta dalla Commissione per la Conservazione delle Risorse Marine Viventi dell’Antartide (CCAMLR, nell’acronimo in inglese) con il suo precedente nome ‘Kily’, stava transitando nelle acque liberiane quando è stata abbordata e ispezionata dal team della Guardia Costiera liberiana che lavora a fianco dell’equipaggio di Sea Shepherd a bordo della nave pattugliatrice di Sea Shepherd M/Y Sam Simon.Operante con una lunga lista di nomi differenti, inclusi ‘Yele’, ‘Ray’, ‘Kily’, ‘Constant’, ‘Tropic’ e ‘Isla Graciosa’, la F/V Hai Lung è un famigerato peschereccio che è stato inserito nella lista nera da molte organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP) incluse CCAMLR, SEAFO e NEAFC.Come risultato alla nave è stato negato l’acceso ai porti in Togo e Angola, e fonti non ufficiali affermano che l’anno scorso in Nigeria era stata trattenuta in stato di fermo per essere entrata nelle acque nigeriane senza autorizzazione.Una volta a bordo della F/V Hai Lung, agli Ufficiali della Guardia Costiera liberiana è stata presentata una falsa documentazione che dichiarava la F/V Hai Lung come battente bandiera della Repubblica dell’Indonesia.Il Certificato di Nazionalità riportava come data di emissione l’8 agosto 2017 a Jakarta, Indonesia, da un ufficiale del Ministero dei Trasporti che da tempo era stato trasferito ad altra mansione governativa. Il Ministero del Commercio Marittimo e della Pesca indonesiano non ha nessuna registrazione della nave nei suoi database.Il falso Certificato di Nazionalità rende la F/V Hai Lung una nave ‘senza nazionalità’ soggetto a sequestro anche in mare aperto.Si ritiene che il proprietario della F/V Hai Lung sia lo spagnolo Sig. Argibay Perez, un noto bracconiere di Merluzzo dell’Antartico appartenente alla “Mafia galiziana” che è stato dichiarato colpevole di crimini sia a La Réunion (France) che in Australia. Nel 1999, la Corte Suprema della Western Australia, multando il Sig. Perez, ha concluso che “il richiedente ha commesso sei reati di grave natura e in cui il livello di criminalità era alto”.Il sig. Argibay Perez è anche collegato alla F/V Viking, nave per cui era stata emessa una “Purple Notice” dell’Interpol nel 2013 prima di essere arrestata e affondata dalla Marina indonesiana nel 2016.
Essendo l’Indonesia un leader mondiale nella lotta alla pesca illegale è sia audace che offensivo che la F/V Hai Lung abbia tentato di falsificare documenti indonesiani”, ha dichiarato il direttore delle campagne di Sea Shepherd Global Peter Hammarstedt.
Operazione Sola Stella ha portato all’arresto di nove pescherecci per pesca pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN). I Paesi in via di sviluppo sono particolarmente vulnerabili alla pesca INN, che costituisce fino al 40% del pescato nelle acque dell’Africa occidentale. About Operation Sola Stella.Nel 2016 Sea Shepherd ha cooperato con il governo del Gabon per Operazione Albacore, che ha portato a più di 80 ispezioni in mare di pescherecci e al conseguente arresto per pesca INN di cinque pescherecci a traino battenti bandiera congolese e di un peschereccio spagnolo con palangari.
Nel 2018 Sea Shepherd ha iniziato Operation Jodari con pattugliamenti contro la pesca INN nelle acque della Tanzania in partnership con le Autorità Tanzaziane per la Pesca in Alto Mare , la Marina della Tanzania, l’agenzia Antidroga della Tanzania ,la Multi-Agency Task Team (MATT) e Fish-i Africa. https://www.seashepherdglobal.org/our-campaigns/operation-sola-stella/

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New EU plan to promote sustainable fisheries in western waters

Posted by fidest press agency su martedì, 27 marzo 2018

The European Commission proposed a multi-annual plan for fish stocks in the western waters, concerning the fleet of Belgium, Germany, France, Ireland, Spain, Portugal and the UK in the Atlantic Ocean. The proposal aims at restoring and maintaining stocks at sustainable levels, while ensuring social and economic viability for the fishermen operating in the region.
Commissioner for the Environment, Maritime Affairs and Fisheries Karmenu Vella said: “Today’s proposal for a multi-annual plan for the western waters aims to sustain our quest for social, economic and environmental sustainability in the long term in this very important sea basin. With an increasing number of stocks in western waters fished sustainably, we have seen incomes for fishermen and their families increase. This plan will enable us to continue the positive development towards sustainable fisheries, with solutions that are adapted to the specific need of the fishermen.”The plan covers demersal fish stocks, i.e. fish that live and feed at the bottom of the seabed. These species bring a significant income to the fisheries sector. In 2018, the fishing opportunities for western waters are set at more than 400 000 tonnes under the EU’s Common Fisheries Policy.The main elements of the proposal include:
– Simplifying fisheries management under one main regulatory framework, and repealing current plans in place for sole in the Western channel and Bay of Biscay, northern hake and southern hake and Iberian Nephrops.
– while fully respecting the 2020 objective of Fmsy the plan will allow a certain flexibility in setting the fishing opportunities, where such a flexibility is needed in order to manage for example mixed fisheries. This flexibility, known as ‘ranges of Fmsy’, is proposed as the management method for the most commercially important demersal stocks – the target stocks: e.g. northern and southern hake, cod, haddock and whiting in the Celtic Sea, sole in the Bay of Biscay
– Following the precautionary approach for bycatch stocks, taking into account mixed fisheries
– Allowing provisions for the landing obligation and technical conservation measures to be put forward by the South Western Waters Advisory Council and the South Western Waters MS Group for their particular fisheries as well as by the North Western Waters Advisory Council and the North Western Waters MS Group for the fisheries that concern them most
Today’s proposal will facilitate the achievement of the twin objectives of the Common fisheries policy: of reaching Fmsy in 2020 and the full implementation of the landing obligation by 2019.
The Commission’s proposal is now submitted for discussion to the European Parliament and the Council of the EU.

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Basic cardiovascular science congress set to stimulate public discussion on genome editing

Posted by fidest press agency su martedì, 27 marzo 2018

Vienna, Austria 20 to 22 April. The European Society of Cardiology’s (ESC) basic science congress is set to stimulate public discussion on the use of genome editing and other cutting edge technologies to prevent cardiovascular disease.Frontiers in CardioVascular Biology (FCVB) 2018 is organised by the Council on Basic Cardiovascular Science of the ESC in collaboration with 12 European cardiovascular science societies. It will be held from 20 to 22 April at the Austria Centre Vienna. The full scientific programme is available here.Germline genome editing, which is performed in either the oocyte or sperm, could be used to prevent disease – for example hypertrophic cardiomyopathy, which is caused by a mutation in the MYBPC3 gene. It could also be used to reduce the risk of coronary heart disease by, for example, introducing a loss-of-function in the PCSK9 gene, thereby interfering with cholesterol levels. Another application could be to introduce advantageous or otherwise desirable traits such as athletic ability.Tissue engineering will also be explored at the congress. The technique could be used in patients with end-stage heart failure by growing a patch of healthy cells outside the body and then implanting it into the damaged area of the heart to support its pump function.Experts will present the latest data linking gut bacteria and their metabolites with health and disease. Certain combinations have been associated with atherosclerosis, hypertension, type 2 diabetes, and heart failure.
Leaders in the field of cell therapy, in which stem cells or progenitor cells are injected into the patient to repair a damaged heart, will explore the pros and cons of this technique and discuss why meta-analyses of randomised trials assessing cell therapy to promote cardiac repair in myocardial infarction have reported conflicting results.Professor Wojta said: “Another issue is that the results of cell therapy have been promising in animal models but modest in humans. One explanation is that we have used young, healthy animals with artificially induced myocardial infarction whereas patients are older, unhealthy, and have developed coronary heart disease over years or decades until experiencing a myocardial infarction.”He concluded: “Cell therapy is an area of research in which we moved very quickly from the bench to the bedside. We need to go back to the bench and come up with more relevant animal models that could give us better solutions for use in humans.”

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Dall’uomo qualunque a M5S

Posted by fidest press agency su martedì, 27 marzo 2018

Esiste un precedente di movimento che volle proporsi all’attenzione degli italiani in chiave antipartitica. Si chiamò “Fronte dell’uomo qualunque” e partì nel 1944 con l’omonimo settimanale diretto dal suo fondatore Guglielmo Giannini. Il motto che lo ispirava era: ”non ci rompete più le scatole.” Ebbe una tiratura media di 800.000 copie. Si trasformò, subito dopo, in partito e nelle prime elezioni del 1946 raccolse il 5,3% dei consensi popolari con trenta deputati che parteciparono all’Assemblea costituente. Fu un movimento-partito che si sciolse come neve al sole e che chiuse la sua parabola politica nel 1953. Se vogliamo, sia pure in una stringata sintesi, spiegare la sua fine ingloriosa lo dobbiamo attribuire all’errore che Giannini commise alleandosi in modo scomposto ora con un partito ora con un altro. Per quanto non sia possibile fare un paragone con l’attuale movimento “antipartitico” di Grillo sia per ragioni storiche, sia per il suo bacino elettorale (proprietari terrieri ed elettorato prevalentemente meridionale) una ragione la trovo là dove il “qualunquismo” s’infranse quando intese ricercare un punto di riferimento con gli stessi partiti con i quali intendeva distinguersi. Dico tutto questo, tuttavia, per spiegare, ammesso che ce ne fosse bisogno, che oggi l’errore grave dei partiti tradizionali sta proprio nella loro incapacità di rispondere realisticamente alle attese della società civile e se non riescono a rinnovarsi al proprio interno occorre che dall’esterno qualcuno dia loro la sveglia e questa si chiama “consenso elettorale alternativo”. Ora sono proprio questi partiti ancorati al passato che credono d’imbrigliare il Movimento cinque stelle con la stessa tecnica dei loro “antenati” ovvero facendoli diventare una loro costola. E’ ciò che devono capire soprattutto gli eletti che oggi siedono sugli scranni parlamentari e il popolo che li ha votati e il consenso che continua ad ampliarsi intorno a loro. (Riccardo Alfonso)

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Il M5S non è un “valore aggiunto”

Posted by fidest press agency su martedì, 27 marzo 2018

Non lo è per gli altri partiti nel momento in cui trattano i loro componenti, presenti nei due rami del Parlamento, come una loro creatura, nonostante ritengano sia stata “estorta” col voto degli italiani. Il M5S è indubbiamente l’espressione di un trasversalismo conseguente alla cattiva gestione della politica negli affari di Stato ma non può essere trasformato in un’operazione aritmetica da parte di chi per anni ha sguazzato nel torbido. E’ vero, tuttavia, che al sistema va tolta l’ingessatura e si potrebbe fare anche un’eccezione favorendo l’avvio del governo a guida Salvini ma restando poi alla finestra a verificare se continua a ciurlare nel manico soprattutto dall’ala Berlusconiana. Come dire: mettiamoli alla prova e vediamo se sono capaci di saper fare ciò che affermano ma si devono impegnare ad impiegare un loro percorso virtuoso in tempi rigidamente prefissati, pena la sfiducia. Questo mi pare un compromesso onorevole e comprensibile anche da parte di chi ha fatto della protesta e della diffidenza il suo naturale cavallo di battaglia. (Riccardo Alfonso)

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Gli Oli della provincia di Latina tra gli Orii del Lazio

Posted by fidest press agency su martedì, 27 marzo 2018

Sono otto le aziende olivicole della provincia di Latina premiate a Roma, presso il Tempio di Adriano, sala storica della Camera di Commercio capitolina, in occasione della cerimonia conclusiva della XXV edizione del Concorso regionale “Orii del Lazio – Capolavori del Gusto”, l’iniziativa promossa ed organizzata da Unioncamere Lazio, con il supporto tecnico di Agro Camera e la collaborazione delle Camere di Commercio del Lazio.Tutti pontini i primi posti nella Categoria Extra Vergine (EVOO – Extra Virgin Olive Oil). Fruttato intenso: 1^ Santina delle Fate Soc. Coop. (Sonnino), che ha ricevuto anche il Premio Grandi Mercati. Menzione speciale: Az. Agr. Biologica Orsini (Priverno). Fruttato medio: 1^ Az. Agr. Biologica Alessandro Scanavini (Sabaudia). Menzione speciale: Az. Agr. Cosmo Di Russo (Gaeta). Fruttato leggero: 1° Impero Biol s.r.l. (Sonnino), a cui è stato consegnato pure del Premio Fedeltà.Questi sono invece i vincitori dell’altra Categoria Colline Pontine D.O.P. Fruttato intenso: 1^ Villa Pontina di Lucio Pontecorvi (Sonnino), che si è aggiudicata altresì i riconoscimenti in palio sia nella Sezione Olio Biologico e che nella Sezione Olio Monovarietale; 2^ Az. Agr. Biologica Orsini (Priverno). Menzione speciale: Az. Agr. Alfredo Cetrone (Sonnino). Fruttato medio: 1^ Az. Agr. Casino Re di Coletta Filomena (Sonnino).Per il Presidente del CAPOL Luigi Centauri – “L’eccellente risultato conferma quanto emerso dalle analisi organolettiche del concorso provinciale ‘L’Olio delle Colline’: l’extravergine d’oliva Itrana, la cultivar autoctona del nostro territorio, ha mantenuto un elevato livello di qualità, imputabile anche alla siccità della scorsa estate che ha favorito la biosintesi fenolica consentendo all’olio di acquisire un adeguato contenuto di polifenoli bioattivi che fanno bene alla salute”.

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Lotta alla mafia

Posted by fidest press agency su martedì, 27 marzo 2018

«La lotta alla mafia la fanno le forze dell’ordine, lo Stato ma i colpi più pesanti sono stati subiti dalle mafie nel momento in cui si è mobilitata la società civile, indignandosi e ribellandosi. Libri come “In nome del figlio. Saveria Antiochia, una madre contro la mafia” di Jole Garuti raccontano cosa sono state le mafie in Italia e, quindi, anche cosa possono tornare ad essere. Le mafie, infatti, ci sono ancora: hanno subito colpi durissimi, hanno fatto scelte strategiche diverse ma ci sono. La ‘ndrangheta, ad esempio, per mimetizzarsi meglio nella società ha scelto di abbandonare gli aspetti militari e agire penetrando l’economia legale ma gli arsenali li ha ancora e se servissero verrebbero usati, come hanno raccontato i magistrati che hanno seguito l’inchiesta Aemilia». Lo ha detto il senatore Franco Mirabelli, che nella scorsa legislatura è stato capogruppo PD nella Commissione Parlamentare Antimafia, intervenendo alla presentazione del libro di Jole Garuti a Milano. «Non dobbiamo perdere la memoria di vicende come quella di Saveria Antiochia e di suo figlio ed è importante che se ne discuta anche nelle scuole. – ha proseguito Mirabelli – Oltre al lavoro di forze dell’ordine, magistrati, carabinieri, nella lotta alla mafia dobbiamo tantissimo alla rivolta della società civile che c’è stata dopo le stragi. Per questo, è importante il lavoro che fanno persone come Jole Garuti, Nando Dalla Chiesa, o le associazioni come Libera: perché fa tenere accesi i riflettori sul problema delle mafie, ricordando che ci sono ancora e che sono molto pericolose anche se non si vedono. Oggi, infatti, in Italia c’è molta preoccupazione per i piccoli reati di strada ma non c’è alcun allarme sociale rispetto al fatto che le mafie ci sono, come esplicita chiaramente anche la Relazione conclusiva della Commissione Parlamentare Antimafia».

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intervista rilasciata da Luigi Di Maio al Corriere della Sera

Posted by fidest press agency su martedì, 27 marzo 2018

D. Chiusa la partita delle Camere, si apre quella del governo. C’è la necessità di dare un esecutivo al Paese. Con chi?
R. Abbiamo sempre detto che la partita sulle presidenze delle camere è slegata da quella del governo, ma da oggi chi vuole lavorare per i cittadini, sa che esiste una forza affidabile e seria che dialoga con tutti e si muove compatta per il bene del Paese. Siamo riusciti ad eleggere un presidente della camera del MoVimento 5 Stelle e questo risultato straordinario lo consideriamo il primo passo per realizzare il cambiamento che i cittadini ci hanno chiesto con il voto del 4 marzo. Ora ci rimettiamo al lavoro per concludere l’opera.
D. Non avendo voi la maggioranza quali compromessi sareste disposti a fare per ottenere il sostegno di altri partiti? Rinuncereste a che cosa?
R. Gli italiani hanno detto chiaro e tondo che non vogliono più sentir parlare di compromessi. Questa partita della presidenza della Camera l’abbiamo vinta con intelligenza, senza nessun compromesso ma rimanendo fedeli a noi stessi e ai nostri valori. Non volevamo che persone sotto processo o con condanne alle spalle sedessero sulle poltrone delle presidenze di Camera e Senato e così è stato; abbiamo parlato con tutti ma alla luce del sole, raccontando passo passo ai cittadini l’esito dei nostri incontri. Questo è il metodo cinque stelle a cui non abbiamo mai abdicato e che adotteremo per il governo e per altre partire cruciali come la scelta delle partecipate: al centro continueranno a esserci i temi, le cose da fare, il merito è la trasparenza.
D. Sarebbe disposto a nominare ministri di altri partiti? O solo dei tecnici?
R. Noi abbiamo presentato prima delle elezioni una squadra di governo patrimonio del Paese e non solo del M5S. Se si dovrà parlare dei nomi di ministri lo deciderà Mattarella e sarà con lui che se ne parlerà. Con le forze politiche parleremo di temi, perché così non ci saranno più scuse per non affrontare i problemi della gente.
D. Quanto vale oggi la lista dei ministri a suo tempo inviata a Mattarella?
R. Per noi è la migliore squadra possibile, fatta di uomini e donne scelti perché rappresentano il profilo migliore per dare agli italiani le risposte che attendono da anni.
Allo stato attuale quante possibilità ci sono secondo lei che si torni alle urne?
Io sono ottimista, il M5S ha dato prova di grande solidità, abbiamo avviato brillantemente questa XVIII Legislatura eleggendo i presidenti delle camere in poco più di 24 ore. Roberto fico ha ottenuto una maggioranza ampissima con 422 voti.
D. Farebbe un passo indietro per sostenere un premier tecnico che ci riporti al voto?
R. Questi sono metodi del passato che noi non accettiamo più, insistere su questa strada significa non avere capito il messaggio chiaro che ci hanno dato gli elettori, stanchi di essere governati da presidenti che non sono stati eletti da nessuno. Il 4 marzo oltre 11 milioni di italiani hanno indicato chiaramente una forza politica e un candidato premier e credo sia arrivato il momento che le altre forze politiche ascoltino il segnale arrivato dalle urne.
D.Da questa fase l’intesa tra voi e la lega esce rafforzata. Governereste con Salvini anche solo per rifare la legge elettorale? Che intese potete trovare con la Lega?
R. Noi abbiamo dimostrato di essere aperti a tutti per il bene del Paese purché il dialogo e il confronto restino incentrati sulle priorità dei cittadini e non delle forze politiche: taglio delle tasse, superamento della Legge Fornero, welfare per le famiglie, lotta alla disoccupazione giovanile.
D. Che impressione si è fatto di Salvini?
R. Salvini ha dimostrato di essere una persona che sa mantenere la parola data
D. Fico presidente cosa significa per Il Movimento? E per lei? Rappresentate le due anime del Movimento
R. È ora di sfatare una volta per tutte questa leggenda delle due anime del M5S, io e Roberto abbiamo condotto questa partita unita e insieme l’abbiamo vinta. Roberto è una garanzia perché incarna le battaglie che il M5S porta avanti da sempre. La sua sarà una presidenza del cambiamento, da simbolo della casta la Camera dei Deputati con lui diverrà il luogo dove si rimette al centro il cittadino.
D. Avete bruciato Fraccaro apposta per poi proporre Fico…
R. Io voglio dire grazie a Riccardo, che ha deciso di fare un passo indietro per il bene del M5S e ha dimostrato di saper lavorare per un progetto e non per se stesso. Tutto il M5S gli è grato per questo.
Avete parlato lei e Fico del primo punto programmatico della sua presidenza?
Nel suo primo discorso in aula Roberto ha già parlato chiaro: diremo basta agli sprechi e a privilegi ingiusti e incomprensibili, a partire dai vitalizi. Il Parlamento deve saper dare il buon esempio. State a vedere quello che saremo in grado di fare con la presidenza della camera e immaginate cosa potremo fare se andremo al governo.
D. Sì dice che la presidenza di Fico rafforzi indirettamente un vostro dialogo con la Lega attutendo contrapposizioni interne
R. Fico è stato proposto per il suo valore, per le sue battaglie in questi anni, non ci sono strategie dietro il suo nome.
D. Era a colazione con Grillo. Lo ha avvertito dell’esito della trattativa? Cosa ha detto?
R. Che è molto Orgoglioso di noi.
D. Ha posto un veto sulla proposta di incontrare Berlusconi?
R. Sì e sono fiero di averlo fatto, perché questo ci ha permesso di ottenere la presidenza della camera senza snaturarci, senza scendere a compromessi e rimanendo fedeli ai nostri valori. Non ci siamo sporcati le mani con un Nazareno bis. (fonte: il blog delle stelle)

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Unicredit: le proposte unilaterali di modifica nell’home banking sono inefficaci

Posted by fidest press agency su martedì, 27 marzo 2018

Stiamo ricevendo segnalazioni da parte di clienti Unicredit riguardo la sostanziale impossibilità, nel servizio di home banking dell’istituto, di essere informati riguardo le proposte unilaterali di modifica dei contratti. In genere, come è logico oltre che doveroso, appena accede ad un servizio di home banking, il cliente visualizza le nuove comunicazioni, con evidenza di quelle importanti. Nel caso di Unicredit, invece, non appare niente ed occorre invece andare a cercarle, perfino selezionandole per ciascun argomento e rapporto, seguendo il percorso: Archivio documenti – Ricerca avanzata – Conto corrente – Categoria movimento, selezionando poi “Prop. modifica unilat.” tra queste ultime che sono ben diciannove, e non nove come indicato dalla legenda. Tutto ciò deve essere fatto per ogni tipologia di servizio/prodotto, e pure con l’accortezza di selezionare un periodo di tempo abbastanza ampio! E’ fin troppo ovvio che la procedura adottata da Unicredit non sia rispettosa delle leggi, oltre che dei clienti. E’ come se il cliente di un’agenzia bancaria dovesse recarvisi periodicamente per domandare a ciascun addetto dei vari servizi (cassa, credito, titoli, ecc.) se ci sono modifiche alle condizioni! L’intera normativa e le Istruzioni della Banca d’Italia, sono anzi improntate su di una trasparenza sempre più forte, agevolata dalle nuove tecnologie. Gli intermediari devono infatti assicurare che ogni informativa alla clientela sia completa, chiara, accessibile. L’informativa, inoltre, deve essere utilizzata attivamente da parte degli addetti alla rete di vendita e adeguatamente pubblicizzata sul sito internet. Nel caso di Unicredit manca del tutto l’ultimo punto: l’adeguata pubblicizzazione. Può anche essere corretto che le comunicazioni siano catalogate per categoria all’interno di uno specifico elenco, ma occorre che la banca evidenzi la presenza di nuove informative. Ancora di più quelle fondamentali.Conseguenza di ciò è, come dispone l’articolo 118, comma 3, del Testo Unico Bancario sulla modifica unilaterale delle condizioni contrattuali, che: “Le variazioni contrattuali per le quali non siano state osservate le prescrizioni del presente articolo sono inefficaci, se sfavorevoli per il cliente”.E’ pertanto possibile reclamare per poi eventualmente rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario
http://sosonline.aduc.it/scheda/arbitro+bancario+finanziario_16598.php- Abbiamo anche provveduto a segnalare alla Banca d’Italia, che ha il potere di intervenire per farle cessare, le mancanze di Unicredit. (Anna D’Antuono, legale, consulente Aduc)

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Carcere di Vigevano: pena di noia per 400 detenuti

Posted by fidest press agency su martedì, 27 marzo 2018

Una delegazione di iscritti al Partito Radicale accompagnata dal vicesindaco di Arluno ha visitato il carcere di Vigevano.”Nonostante la buona volontà del personale il carcere di Vigevano vede l’applicazione di una pena non prevista dalla costituzione, la “pena di noia”” dichiara Gianni Rubagotti, segretario della Associazione per l’Iniziativa Radicale “Myriam Cazzavillan” “Le poche opportunità lavorative interne ed esterne e di formazione comportano che per molti detenuti la pena è cosa diversa dalla rieducazione prevista dai padri costituenti per evitare che le persone tornassero a delinquere appena usciti ma è un passivo aspettare che il tempo passi. Questo anche per la poca collaborazione di un territorio che vive ancora la crisi economica.”
Igor Bonazzoli, vicesindaco di Arluno (Mi) “ci sono elementi di criticità e elementi più positivi. Mi interessa come vengono gestiti i detenuti anche perché una amministrazione locale quando i detenuti sono usciti a si trova sopperire alle mancanze come quella del lavoro. I comuni possono essere più attivi: manca forse una strategia di collante fra l’amministrazione giudiziaria e le amministrazioni locali.”
“A livello di personale abbiamo visto una vicinanza rispetto ai detenuti e una collaborazione che forse chi sta fuori non si aspetta di vedere.” ha dichiarato Filippo Cattaneo, membro di giunta della Associazione per l’Iniziativa Radicale “Myriam Cazzavillan” “Abbiamo visto celle di 2 persone e una situazione di non affollamento. I corsi di formazione professionale sono 2.”
“E’ un carcere che prova anche a comunicare con l’esterno però la struttura ha i suoi anni, gli spazi e le risorse sono quelli che sono e quindi ci sono poche attività. LA buona volontà c’è manca tutto il resto” ha concluso Francesco Monelli membro di giunta della Associazione per l’Iniziativa Radicale “Myriam Cazzavillan”.

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“Aiutateci a sostenere il processo di pace”

Posted by fidest press agency su martedì, 27 marzo 2018

Il South Sudan Council of Churches – che rappresenta le Chiese cristiane del Sud Sudan – a Roma per consultazioni con Sant’Egidio, dopo essere stato ricevuto da Papa Francesco, ha espresso in conferenza stampa la sua volontà di sostenere il processo di pace nel Paese e ha chiesto alla Comunità di facilitare il cammino verso la riconciliazione con nuove iniziative che verranno messe a punto prossimamente.
“Ringraziamo la Comunità – ha detto a Sant’Egidio il segretario del Consiglio che rappresenta tutte le Chiese cristiane del Sud Sudan, padre James Oyet Latansio – per averci ospitato e per avere condiviso la nostra consultazione. Abbiamo discusso su come raggiungere la pace per il nostro popolo, su come arrivare alla fine di una guerra di fratelli contro fratelli che è costata troppo dolore e povertà e che ha causato, oltre alle vittime, milioni di profughi”. Padre James ha anche raccontato l’affetto con cui Papa Francesco aveva accolto poche ore prima la delegazione in Vaticano: “Non è stato un incontro protocollare: abbiamo parlato del nostro Paese, pregato insieme e auspicato il raggiungimento della pace. Il Papa ha a cuore la nostra situazione e ha nuovamente espresso il suo desiderio di scendere fino al Sud Sudan per stare vicino al popolo che soffre. Noi aspettiamo di sapere quando verrà”.
Mauro Garofalo ha assicurato il sostegno di Sant’Egidio al processo di pace “attraverso una stretta collaborazione tra il Consiglio delle Chiese e la Comunità, che permetterà di elaborare nuove iniziative comuni”.

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