Sono un molisano che vive a Roma dove si trova una nutrita comunità di miei corregionali. Seguo, come mi sembra naturale, le vicende della mia terra d’origine e vedere l’interesse mediatico che sta suscitando un evento politico che, in altri momenti, sarebbe stato circoscritto alla sua area geografica con pochi clamori, mi suscita una certa sensazione. Il ricordo va agli anni giovanili. Allora calavano dalla capitale i grossi calabri del taglio di Nenni, Almirante, Alessandro Natta, Andreotti, La Malfa e ai quali si aggiungeva modestamente il candidato locale liberale avv. Colitto. Ognuno rappresentava un partito e ognuno riceveva il mio applauso entusiasta per il loro parlare forbito e appassionato al tempo stesso. Allora la stragrande maggioranza degli elettori votava democrazia cristiana anche se il partito comunista non era da meno. Ora che dire? Da osservatore esterno e abituato, per la mia professione, a convivere con le idee altrui rispettandole, anche se le reputo fortemente diverse dalle mie, non entro nel merito degli argomenti affrontati e dibattuti dagli stessi big della politica ma mi limito ad osservare che il linguaggio adoperato mi è parso greve e di una volgarità fuori luogo. Non sono un bacchettone e sono, per altro, aduso a sentire parolacce e quanto altro per strada e da qualche mio vicino di casa e come si dice vi ho fatto il callo. Ciò non di meno lo scadimento rilevato mi fa specie soprattutto se queste parole sono profferite da una persona che ha una certa età e dovrebbe, a mio avviso, sapersi contenere. Penso ad esempio ad Andreotti che pure accusato dai suoi avversari sapeva uscirne senza abbandonarsi ad esternazioni fuori luogo. Si dirà: lui era uno statista e un uomo colto. Eppure non credo che bastino questi requisiti per fare la differenza. E’ che la rabbia e il turpiloquio e il disprezzo per l’avversario fino a dire di lui cose infamanti è un modo di fare politica in cui non mi riconosco e oso sperare che quanti fanno parte della mia generazione, e non solo, ne condividano il giudizio. Se questo mi dà tanto invito, modestamente, i miei corregionali a rifletterci nel momento in cui si andrà a votare perché oso ancora credere che chi ricopre incarichi di prestigio debba saper offrire di sé un’immagine confacente al suo ruolo e a farsi riconoscere per tale. (Riccardo Alfonso)
Archive for 21 aprile 2018
Regionali Molise: Una pausa di riflessione
Posted by fidest press agency su sabato, 21 aprile 2018
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Researchers discover molecular basis for increased cardiovascular disease in older women
Posted by fidest press agency su sabato, 21 aprile 2018
Vienna, Austria Researchers have discovered the molecular basis for the increased incidence of cardiovascular diseases in older women. The study, which is presented today at Frontiers in CardioVascular Biology (FCVB) 2018, a European Society of Cardiology (ESC) congress found that older women had mitochondrial dysfunction, reduced antioxidant proteins, and increased inflammation. Previous studies have shown sex differences in the age at which cardiovascular diseases occur. Ischaemic heart disease, for example, develops on average seven to ten years later in women compared with men. It occurs three to four times more often in men than in women below the age of 60 years, but after the age of 75, most patients are women. It is not clear why many women are protected from cardiovascular disease at a young age but are more susceptible after menopause. Oestrogen levels may play a role but the mechanism is unknown. This study looked at molecular changes in the cells of the heart that happen with ageing, and how they differ between men and women.Specifically, the researchers looked at healthy hearts to see if there are sex differences in mitochondrial function and inflammation during ageing. Heart tissue was obtained from seven women and seven men aged 17 to 40 years, and from eight women and nine men aged 50 to 68 years. The researchers measured levels of proteins involved in inflammation and in the function of the mitochondria.The researchers found that the levels of Sirt1, a protein which is important for the function of the mitochondria, are higher in young women compared to young men. In the older hearts, Sirt1 levels had decreased in women but not in men. Expression of superoxide dismutase 2, an antioxidant protein in the mitochondria, was higher in young females than males but the difference was no longer present with age.In addition, the expression of catalase, an enzyme that protects cells from oxidative damage, was higher in young females than males but again the difference was lost with age.With age, female hearts shifted from an anti-inflammatory to a pro-inflammatory environment. Compared to young men, young women had higher levels of anti-inflammatory cytokines such as interleukin 10 – but this difference was lost with age. Levels of macrophages, which promote inflammation, increased with age in women but not in men.Dr Maria Luisa Barcena De Arellano, scientific researcher, Institute of Gender Medicine, Charité University Medicine Berlin, Germany, said: “Our study provides a molecular explanation for the increased incidence of cardiovascular diseases in older women.” “We found that the hearts of older women have reduced expression of antioxidant proteins and proteins that are important for mitochondrial function,” she continued. “This may lead to the increased inflammation we observed in older women. Inflammation is known to contribute to cardiovascular disease.”Dr Barcena De Arellano said that in young women, oestrogen may protect or improve the function of the mitochondria and keep inflammation down. She said: “We have previously shown that oestrogen improves the expression of mitochondrial proteins and antioxidant proteins, and decreases oxidative stress. We think that the fall in oestrogen with menopause contributes to mitochondrial dysfunction.”She added that hormone replacement therapy is taken by some women to boost oestrogen levels and reduce the risk of heart disease, but it may not be appropriate for everyone.Dr Barcena De Arellano said: “Our study suggests that a new drug could be developed which increases the expression of mitochondrial proteins. This could improve mitochondrial function, reduce inflammation, and help to prevent cardiovascular disease in older women.”
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Trattativa stato-mafia
Posted by fidest press agency su sabato, 21 aprile 2018
PALERMO. “Un giorno storico per la città di Palermo e l’Italia intera. La trattativa stato-mafia, secondo i giudici della Corte d’Assise di Palermo, non solo c’è stata, ma ha determinato la commissione di un gravissimo reato contro i fondamenti democratici del nostro Stato”. Sono queste le prime dichiarazioni di Aldo Penna, neoeletto portavoce del MoVimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, e Ugo Forello, capogruppo dei cinquestelle al Comune di Palermo e storico fondatore di Addiopizzo dopo la sentenza, dopo 5 anni di processo, che ha portato alla condanna di uomini delle istituzioni e mafiosi per la trattativa Stato-Mafia.
“Grazie all’impegno, al coraggio e alla determinazione della Procura della Repubblica di Palermo – affermano Penna e Forello – si è finalmente iniziato a far luce su uno dei periodi più bui del nostro paese, in cui uomini dell’arma e esponenti politici avrebbero tentato di scendere a patti con la Mafia, violenta e sanguinaria. Fa riflettere la condanna, in primo grado, dell’ex senatore dell’Utri, uomo di riferimento di Berlusconi a Palermo. Non possiamo, perciò, non ribadire la posizione del M5S circa l’impossibilità di avviare alcuna trattativa per la formazione di un governo con il leader di Forza Italia”.”Attendiamo il deposito delle motivazioni per meglio apprezzare la decisione dei giudici, consapevoli del fatto che si tratta di una sentenza di primo grado, ma non possiamo non ribadire, con ancora più forza – concludono Penna e Forello – che la Mafia va combattuta a testa alta, senza alcun compromesso e ambiguità. E che al politico corre l’obbligo etico, prima ancora che giuridico, non solo di essere, ma anche di apparire credibile. Il nostro pensiero, oggi, è rivolto a Falcone, Borsellino e a tutti i valorosi uomini d’Italia che hanno dedicato la loro vita al contrasto della criminalità mafiosa”.
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Azbil North America Establishes Subsidiaries in Mexico
Posted by fidest press agency su sabato, 21 aprile 2018
Azbil North America, Inc. (headquarters: Phoenix, Arizona; President: Gary W Johnson), a U.S. subsidiary of the azbil Group, announced today that it has established Azbil Mexico, S. de R. L. de C.V. (hereafter “Azbil Mexico”) and Azbil Mexico Services, S. de R. L. de C.V. (hereafter “Azbil Mexico Services”) as its subsidiaries in order to provide systems and services to automobile and production equipment manufacturers in Mexico. The companies began operations on January 31.In recent years, the Mexican economy has seen the progressive clustering of manufacturing brought about by the entry of foreign-owned companies into Mexico, especially in the automotive industry, where Japanese automobile and production equipment manufacturers have also increasingly established manufacturing subsidiaries since the free-trade agreement between Japan and Mexico entered into force in 2005. With these situations as a background, Azbil Mexico has been established as a base for the azbil Group in Guanajuato, where numerous Japanese companies are located. The company provides control systems and factory automation (FA) systems for production lines as well as related services, for the purpose of providing prompt and conscientious services to customers. Led by Azbil North America, the new company aims to achieve annual turnover of 200 million yen for 2019 in Mexico by providing technical assistance for maintenance, etc., and by implementing the business plan designed for the Americas.
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Transumanza: Popoli, vie e culture del pascolo
Posted by fidest press agency su sabato, 21 aprile 2018
Roma 4-6 maggio 2018 Piazza Guglielmo Marconi 14 museo preistorico etnografico “Luigi Pigorini”
Per il secondo anno il Museo delle Civiltà ospita la manifestazione Archeofest.Sperimentare è un ottimo metodo per comprendere ed imparare. Sperimentare la Storia, attraverso attività manuali e lo studio delle tecnologie antiche, ci consente di trasformarla da bagaglio nozionistico ad agire quotidiano.Lo studio della Preistoria e della Storia, attraverso l’Archeologia sperimentale, non si limita al racconto delle tecnologie usate nel passato, ma porta alla riscoperta del mondo naturale in cui vivevano i nostri antenati e dal quale ricavavano il necessario per il vivere quotidiano.L’Archeologia sperimentale è un importante strumento di recupero del rapporto con la natura, ma anche lo strumento didattico per comprendere una storia che da millenni accompagna il nostro cammino.
L’Associazione Culturale Paleoes – eXperimentalTech ArcheoDrome, fondatore, insieme alla CoopAcai Phoenix dell’RTI ADITUM Cultura, concessionario delle attività culturali e didattiche del Museo delle Civiltà (EUR, Roma) organizza l’evento Archeofest 2018, il festival di Archeologia sperimentale giunto alla V edizione, presso il Museo delle Civiltà, nello specifico presso il museo preistorico etnografico “Luigi Pigorini”, nei giorni 4-6 maggio.
Il festival verrà presentato in una giornata speciale, il 28 aprile, al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, presso il quale si terrà una tavola rotonda sull’Archeologia sperimentale, pubblica e partecipata e saranno presenti aree sperimentali accessibili al pubblico.
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Faster walking heart patients are hospitalised less
Posted by fidest press agency su sabato, 21 aprile 2018
Ljubljana, Slovenia. Faster walking patients with heart disease are hospitalised less, according to research presented today at EuroPrevent 2018, a European Society of Cardiology congress, and published in the European Journal of Preventive Cardiology.1,2
The three-year study was conducted in 1,078 hypertensive patients, of whom 85% also had coronary heart disease and 15% also had valve disease.Patients were then asked to walk 1 km on a treadmill at what they considered to be a moderate intensity.3 Patients were classified as slow (2.6 km/hour), intermediate (3.9 km/hour) and fast (average 5.1 km/hour). A total of 359 patients were slow walkers, 362 were intermediate and 357 were fast walkers.
The researchers recorded the number of all-cause hospitalisations and length of stay over the next three years. Participants were flagged by the regional Health Service Registry of the Emilia-Romagna Region, which collects data on all-cause hospitalisation.Study author Dr Carlotta Merlo, a researcher at the University of Ferrara, Ferrara, Italy, said: “We did not exclude any causes of death because walking speed has significant consequences for public health. Reduced walking speed is a marker of limited mobility, which is a precursor of disability, disease, and loss of autonomy.” 4,5. During the three year period, 182 of the slow walkers (51%) had at least one hospitalisation, compared to 160 (44%) of the intermediate walkers, and 110 (31%) of the fast walkers.
The slow, intermediate and fast walking groups spent a total of 4,186, 2,240, and 990 days in hospital over the three years, respectively.The average length of hospital stay for each patient was 23, 14, and 9 days for the slow, intermediate and fast walkers, respectively (see figure).
Each 1 km/hour increase in walking speed resulted in a 19% reduction in the likelihood of being hospitalised during the three-year period. Compared to the slow walkers, fast walkers had a 37% lower likelihood of hospitalisation in three years.Dr Merlo said: “The faster the walking speed, the lower the risk of hospitalisation and the shorter the length of hospital stay. Since reduced walking speed is a marker of limited mobility, which has been linked to decreased physical activity,4 we assume that fast walkers in the study are also fast walkers in real life.”
She continued: “Walking is the most popular type of exercise in adults. It is free, does not require special training, and can be done almost anywhere. Even short, but regular, walks have substantial health benefits. Our study shows that the benefits are even greater when the pace of walking is increased.”
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Exercise after a heart attack. It could save your life
Posted by fidest press agency su sabato, 21 aprile 2018
Ljubljana, Slovenia Becoming more physically active after a heart attack reduces the risk of death, according to research presented today at EuroPrevent 2018, a European Society of Cardiology congress.1 The study, which followed more than 22,000 patients, found that those who became more physically active after a heart attack halved the risk of death within four years.
“It is well known that physically active people are less likely to have a heart attack and more likely to live longer,” said lead author Dr Örjan Ekblom, associate professor, Swedish School of Sport and Health Sciences, GIH, Stockholm, Sweden. “However, we did not know the impact of exercise on people after a heart attack.” This study, which was a collaboration between the GIH and Centre for Health and Performance at Gothenburg University, Sweden, assessed the association between physical activity and survival after a heart attack. The study included 22,227 patients in Sweden who had a myocardial infarction between 2005 and 2013. Data was obtained from the RIKS-HIA registry, SEPHIA registry, and Swedish Census registry.Levels of physical activity were reported 6–10 weeks and 12 months after the heart attack. The difference between answers was considered a change in physical activity over the year following the heart attack.
On both occasions, patients were asked how many times they had exercised for 30 minutes or longer during the previous seven days. Patients were categorised as constantly inactive, reduced activity, increased activity, or constantly active.A total of 1,087 patients died during an average follow-up of 4.2 years. The researchers analysed the association between the four categories of physical activity and death, after adjusting for age, sex, smoking, and clinical factors. Compared to patients who were constantly inactive, the risk of death was 37%, 51%, and 59% lower in patients in the categories of reduced activity, increased activity, or constantly active, respectively.Dr Ekblom said: “Our study shows that patients can reduce their risk of death by becoming physically active after a heart attack. Patients who reported being physically active 6 to 10 weeks after the heart attack but became inactive afterwards seem to have a carry-over benefit. But of course the benefits for active people are even greater if they remain physically active.”Dr Ekblom said the study provided additional evidence for healthcare professionals and policy makers to systematically promote physical activity in heart attack patients. He said: “Exercising twice or more a week should be automatically advocated for heart attack patients in the same way that they receive advice to stop smoking, improve diet, and reduce stress.”“Our study shows that this advice applies to all heart attack patients,” he continued. “Exercise reduced the risk of death in patients with large and small myocardial infarctions, and for smokers and non-smokers, for example.” Dr Ekblom said the study did not investigate what type of exercise patients undertook. “More research is needed to find out if there is any type of activity that is especially beneficial after a heart attack,” he noted, “Should patients do resistance exercise, aerobic training, or a combination, for example? Is walking sufficient or do patients need more vigorous exercise which makes them short of breath? Answering these questions will help us to give more specific advice.”
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MEPs urge Facebook CEO to come to European Parliament
Posted by fidest press agency su sabato, 21 aprile 2018
MEPs renewed the call to Facebook CEO Mark Zuckerberg to come before the Parliament at a debate on data protection and citizens’ privacy with the Commission and the Council on Wednesday.
MEPs urged Facebook CEO Mark Zuckerberg to come to the European Parliament to answer MEPs’ questions on the misuse of European citizens’ personal data. MEPs further expressed concerns about the effects of social media, fake news and election manipulation on democratic processes.
The scandal was seen as a wakeup call to the need to ensure data protection against political and commercial use of personal data. MEPs emphasised that the General Data Protection Regulation that will apply as of 26 May will give citizens control over their personal data and set global standards. However, some MEPs pointed out that the new data protection rules will not prevent future scandals and called on the Council to proceed with the e-privacy regulation.
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Il PE chiede alla Commissione di rivedere la procedura di nomina del Segretario generale
Posted by fidest press agency su sabato, 21 aprile 2018
Bruxelles. Per i deputati europei, la nomina di Selmayr è “un colpo di mano che ha forzato e forse anche oltrepassato i limiti previsti dalla legge”. Chiedono quindi di “riconsiderare la procedura di nomina del nuovo Segretario generale per dare ad altri possibili candidati all’interno dell’amministrazione pubblica europea l’opportunità di candidarsi”.Selmayr, finora Capo del gabinetto del Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, è stato nominato prima Vicesegretario generale e, nello stesso giorno, Segretario generale della Commissione. La procedura che ha portato alla nomina del Segretario generale, il principale funzionario della Commissione, è stata portata avanti in modo tale che nessun altro candidato potesse presentare domanda, dicono i deputati.La risoluzione invita tutte le Istituzioni dell’UE a coprire le posizioni vacanti mediante trasferimenti interni solo quando il personale sia stato adeguatamente informato e a preferire procedure aperte e trasparenti per selezionare i candidati più qualificati. “tutti i posti vacanti dovrebbero essere pubblicati, nell’interesse della trasparenza, dell’integrità e delle pari opportunità”, affermano i deputati.
Nel documento si invita pertanto la Commissione europea a rivedere la procedura per la nomina di alti funzionari entro la fine del 2018. Inoltre, i deputati vedono la necessità che la Commissione aggiorni le norme per garantire che il Segretario generale abbia un ruolo neutrale.
Il Parlamento chiede alla Commissione anche di “riconoscere che tale procedura e la relativa comunicazione ai media, al Parlamento europeo e all’opinione pubblica in generale hanno inciso negativamente sulla sua reputazione”. I deputati fanno infine riferimento a un’indagine in corso del Mediatore europeo sulla nomina, per verificare l’esistenza di eventuali casi di cattiva amministrazione.La risoluzione si basa su una serie di interrogazioni scritte dei deputati ai quali la Commissione europea ha già risposto, nonché un’audizione con Günther Oettinger, commissario europeo responsabile del bilancio e delle risorse umane. Il documento conclude il dibattito della tornata di marzo, quando vari deputati avevano affermato che la procedura utilizzata per la nomina di Selmayr a Segretario generale della Commissione dal 1° marzo mancava di integrità e trasparenza, posizione ribadita durante l’audizione con Oettinger.
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L’Italia perde 9 posizioni e diventa fanalino di coda europeo per l’inclusione di donne e minori
Posted by fidest press agency su sabato, 21 aprile 2018
Nella classifica stilata quest’anno dal WeWorld Index 2018, l’Italia è fanalino di coda tra i Paesi europei per l’inclusione, perdendo, rispetto agli anni precedenti, ben 9 posizioni: è 27° su 171 Paesi mentre era 18° su 167 nel 2015; anche rispetto al gruppo del G20 l’Italia è tra i 6 Paesi con la performance peggiore.La classifica è il risultato della valutazione del progresso di un Paese ottenuto osservando le condizioni di vita dei soggetti più a rischio esclusione, attraverso l’analisi di 17 dimensioni (abitazione, ambiente, lavoro, salute, etc.) e 34 indicatori (scelti tra i più significativi tra quelli analizzati da banche dati internazionali (OMS, UNICEF; Banca Mondiale etc.).
In cima alla classifica tra i Paesi più virtuosi troviamo quelli del Nord Europa con in testa l’Islanda con 112 punti (53 in più rispetto all’Italia), che per la prima volta scalza la Norvegia, mentre chiude la classifica la Repubblica Centroafricana con -146 punti. Si posizionano al 27° posto, come l’Italia, anche gli Stati Uniti, seguiti da Brasile (78° -17 posizioni), Argentina (41° -6 posizioni), Messico (75° -20 posizioni) e Turchia (92° -8 posizioni).
Su 171 Paesi, presi in considerazione dall’Index, sono 100 quelli in cui WeWorld ha rilevato forme insufficienti di inclusione come il Nepal o la Cambogia (rispettivamente al 121° e 114° posto) o forme gravi o gravissime di esclusione come il Benin in 143esima posizione e il Kenia in 130esima. Considerando invece solo le ultime due categorie dell’index, povertà educativa e violenza, sono 50 su 171 i Paesi che presentano forme insufficienti di inclusione o forme gravi e gravissime di esclusione; 50 Paesi in cui si concentra il 59% della popolazione mondiale (54% nel 2017).
La novità del WeWorld Index 2018 è la centralità data all’educazione. Conconsiderata come elemento fondamentale per l’inclusione di donne, bambine, bambini e adolescenti all’interno della società, l’educazione diventa il mezzo attraverso cui un Paese riesce ad evolversi, garantendo i diritti fondamentali di eguaglianza e pari accesso alle risorse a donne e uomini indistintamente.
Sono 5 le barriere da eliminare, secondo il WeWorld Index 2018, per assicurare a tutti i bambini e bambine l’accesso a un’educazione inclusiva, elemento primario e fondamentale per la creazione di una società più equa:
1. scarsa nutrizione (che blocca o limita la partecipazione scolastica)
2. migrazione (che interrompe i percorsi d’istruzione)
3. discriminazioni di genere (radicate in norme e consuetudini)
4. violenza (nelle relazioni sociali e famigliari)
5. povertà educativa (che in combinazione con quella economica diventa ereditaria)
Per ognuna delle 5 barriere WeWorld Onlus ha individuato 5 Paesi che maggiormente ne sono caratterizzati. Si parte dal Kenya che WeWorld Onlus ha individuato come il Paese rappresentate la barriera della malnutrizione. Nella contea di Mingori, dove opera la Onlus, il 26,4% dei bambini con meno di 5 anni soffre di denutrizione cronica e il 9% è sottopeso. Segue l’India, rappresentate della barriera delle migrazioni, dove il 40% dei migranti sono minori di 18 anni e dove il 34% dei bambini coinvolti negli spostamenti abbandona il percorso di studi prima del conseguimento di un titolo.A rappresentare la discrimionazione di genere, secondo il WeWorld Index, è il Nepal dove al 37% delle bambine è imposto un matrimonio combinato prima dei 18 anni e al 10% prima del compimento dei 15 anni. Il Brasile invece diventa significativo per la barriera della violenza sociale e intrafamigliare, i dati più recenti dell’IPEA (2017) infatti sono allarmanti: in alcuni stati del Paese i tassi di omicidio sono il doppio della media nazionale (58,1% nel Sergipe, 46,7% nel Ceará) mentre le donne uccise dal proprio marito sono state 4.621 nel 2015.
Infine è l’Italia a rappresentare l’ereditarietà della povertà educativa, qui infatti solo l’8% dei giovani figli di genitori senza diploma di scuola superiore si laurea, rispetto al 68% di laureati provenienti da famiglie in cui entrambi i genitori hanno conseguito un diploma di laurea.Dall’analisi di WeWorld Onlus emerge inoltre che la dispersione scolastica nel Mezzogiorno è superiore al 20%, e che 1.292.000 di ragazzi under 18 vive in condizioni di povertà. Inoltre il 9,4% della popolazione studentesca con cittadinanza non italiana è 3 volte più a rischio di dispersione rispetto ai coetanei.
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“La prospettiva del diritto del lavoro, oggi e nei prossimi decenni”
Posted by fidest press agency su sabato, 21 aprile 2018
Parma Lunedì 23 aprile, dalle ore 15 alle ore 19, presso l’aula A del Palazzo Centrale dell’Università di Parma (via Università 12), si terrà il Convegno internazionale di Diritto del Lavoro dal titolo “La prospettiva del diritto del lavoro, oggi e nei prossimi decenni”.
L’incontro di studio, presieduto da Enrico Gragnoli, Ordinario di Diritto del Lavoro presso il Dipartimento di Giurisprudenza, Studî Politici e Internazionali dell’Ateneo, vedrà quali Illustri relatori Guy Davidov, Full Professor of Labour Law alla Hebrew University of Jerusalem, Membro del Comitato Esecutivo dell’International Society for Labor and Social Law, nonché Fondatore e Membro del Comitato Direttivo del Labour Law Research Network; Roberto Romei, Ordinario di Diritto del Lavoro dell’Università “Roma Tre”; Vincenzo Ferrante, Ordinario di Diritto del Lavoro dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Massimiliano Marinelli, Ordinario di Diritto del Lavoro dell’Università degli Studi di Palermo.
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EU must take a leading role in global migration talks, EP says
Posted by fidest press agency su sabato, 21 aprile 2018
The European Parliament adopted on Wednesday a resolution backing the process initiated in 2016 during the UN General Assembly and its objectives of “developing a global governance regime for enhancing coordination on international migration, human mobility and large movements of refugees”. MEPs call for durable solutions and the protection of human rights. The non-legislative resolution -approved with 516 votes to 137 with 43 abstentions- notes that human mobility and migration is a growing reality, with approximately 258 million international migrants worldwide, while the number of people living in forced displacement reached 65 million in 2015. MEPs underline that the biggest share of the world’s refugees (up to 84%) are hosted by developing countries, and roughly 10% are in Europe. Protecting the children in migration should be a paramount objective of the global compacts, according to MEPs. “All children, irrespective of their migration or refugee status, are first and foremost children”, says the text, welcoming the commitments included in the drafts regarding the end of child detention, action concerning missing minors, supporting family reunification and ensuring access to the education and health systems. Parliament defends a more equitable sharing of responsibility for hosting and supporting refugees globally, suggesting the adoption of a global mechanism to ensure a fairer distribution. Resettlement is a key element in this regard, say MEPs, who call on the EU countries “to do their part and to step up their commitment”. The resolution also insists on the development of safe and legal avenues for refugees (such as humanitarian corridors, humanitarian visas and private sponsorship) and migrants, taking into consideration labour market needs, to prevent smuggling, abuses and loss of lives. Humanitarian assistance should not be criminalised, notes the Chamber. It calls for greater search and rescue capacities for people in distress, and for the “support provided by NGOs in carrying out rescue operations at sea and on land to be acknowledged”. After emphasizing that, despite challenges, migration is beneficial for both migrants and host communities, in economic and social terms, MEPs advocate a positive narrative on migrations and call for EU and international campaigns to draw attention to evidence and counteract racist and xenophobic tendencies in our societies.
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London drops out of top ten most expensive business travel locations in the world
Posted by fidest press agency su sabato, 21 aprile 2018
Geneva is once again the most expensive location in Europe for business travellers according to research by global mobility experts, ECA International (ECA). On average, the total cost of a standard business trip to Geneva is GBP 554 a day, compared to GBP 448 in London.“Swiss cities once again dominate the most expensive places for business trips in Europe, with five different locations in the top ten,” said Simon Franklin, Daily Rates Manager at ECA International. “Switzerland has always been an expensive nation for business travel, and this year is no different as the Swiss franc has performed very strongly.”
Updated annually, ECA’s Daily Rates report reviews the average costs for hotel accommodation – which makes up the bulk of any daily allowance – as well as meals, drinks, laundry, taxi transport and daily essentials. This information is used by companies to determine daily expense allowances for staff undertaking international business travel.
London meanwhile has seen a drop in the rankings, as have all the UK locations included in the list. The UK capital has dropped out of the top ten most expensive locations in the world for business travel, overtaken by Monaco, Basel and Paris this year. London is now also in sixth place in Europe, down from third the year before.
New York is the only location in the world more expensive for business travel than Geneva. A business trip to New York costs GBP 611 a day on average.Franklin said: “The high demand for hotels in New York is reflected in the premium rate that rooms are currently charged at; averaging GBP 392 per night at a 4 hotel. The high cost of hotels and transport, as well as mandatory 15-20% tipping policies during meals out, contribute to the US city being the most expensive in the world for business travel.”
The price of hotels in London and Paris is much higher than anywhere in Europe, with the exception of some Swiss locations. A room in London costs on average GBP 334 per night in a 4* hotel, making it the 11th most expensive in the world, while Paris costs GBP 364, making it the 5th most expensive in the world.
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Audrey Hepburn: The Personal Collection
Posted by fidest press agency su sabato, 21 aprile 2018
London – Christie’s online sale Audrey Hepburn: The Personal Collection Part III will open for bidding on 2 May, closing on 9 May, 2018. Comprising 212 lots, the sale is now available to view online http://www.christies.com/audreyhepburn. Following the success of Part I and II in Autumn 2017, Part III continues Christie’s celebration of this globally renowned and adored film and stage actress, fashion legend and humanitarian, in what would have been her 90th year. Not to be missed, the sale will provide a further opportunity for fans, collectors and admirers to delve in to Audrey Hepburn’s personal world, both on and off screen, through the objects she collected, used and loved; from jewellery, fashion and accessories, to correspondence, film memorabilia and professional photography by leading photographers of the day.Luca Dotti and Sean Hepburn Ferrer commented: “Having taken 25 years to be ready to share our mother’s personal world, we were truly touched by the global response to Part I and II of her collection. It is with pleasure that we now present Part III; a further group of her belongings that we feel will be of interest to her ever-growing base of admirers.”Adrian Hume-Sayer: “We are pleased to present Part III of Audrey Hepburn’s Personal Collection as an online only sale from 2 to 9 May, 2018, to coincide with what would have been her birthday on 4 May. Providing Audrey’s global fan base, admirers and collectors with a further opportunity to obtain a memento from this great screen icon. The final planned instalment from her personal collection, this sale follows on from the success of Christie’s flagship auctions in Autumn 2017, with which we were proud to be entrusted.”
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I tesori del museo diocesano di Feltre e Belluno
Posted by fidest press agency su sabato, 21 aprile 2018
A Feltre, a partire dal 12 maggio, il nuovo Museo Diocesano di Feltre e Belluno svela tutti i suoi tesori. Il completo recupero dellantichissimo Palazzo dei Vescovi, posto sulla sommità di Via del Paradiso, al vertice del quadrante occidentale della storica Città Verticale, ha consentito alla Diocesi di Feltre e Belluno di dispiegare nelle 27 sale i suoi tesori darte e di fede.
Amalgamandoli sapientemente ad un contenitore che testimonia con i suoi affreschi (notevole il grande intervento mantegnesco nellandrone di ingresso) e le sue architetture, lo stratificarsi di una storia millenaria.Il suggestivo allestimento è riuscito a creare una perfetta simbiosi tra le antiche pietre, i preziosi affreschi murali sopravvissuti alle ingiurie dei secoli e degli uomini, ed i tesori che qui sono stati concentrati, provenienti dai moltissimi conventi, monasteri, certose e chiese delle vallate feltrine e bellunesi.
Tesori che spesso sono esempi della raffinatissima arte della lavorazione delle pietre, dei metalli e soprattutto del legno che nei secoli passati ha contraddistinto questi territori.
Notevolissima, ad esempio, la collezione di sculture lignee del nuovo Diocesano, che annovera, tra le tante, lemozionante parata dei 12 Apostoli o un intenso compianto o ancora un fanciullesco San Giorgio e il drago. Il nuovo Diocesano esprime attenzione anche nei confronti delle grandi personalità artistiche di questo magnifico territorio. Espone, ad esempio, quella che è la maggiore collezione di sculture di Andrea Brustolon, il Michelangelo del legno, come ebbe a definirlo Honorè de Balzac. Oppure limportantissimo gruppo di dipinti a tema sacro di Sebastiano Ricci, anchegli bellunese di origine. O uno straordinario Tintoretto, firmato.Sculture e dipinti ma anche oreficerie. Che in questo Museo si mostrano con reperti di importanza mondiale. A partire dal mitico calice paleocristiano del Diacono Orso, il più antico calice eucaristico dellOccidente. Un oggetto che per alcuni studiosi, soprattutto del mondo inglese, riporta al Santo Graal. Non meno notevole è il raffinato Reliquiario a busto di San Silvestro Papa, proveniente dalla Certosa di Firenze, capolavoro di Antonio di Salvi, allievo del Pollaiolo. Sorpresa dopo sorpresa, il percorso conduce sino al contemporaneo, con un giusto omaggio ai grandi mastri del territorio feltrino e bellunese e con laccoglienza di due opere che Mimmo Paladino e Arnaldo Pomodoro hanno creato proprio per questo Museo.
Tutto in un Palazzo-castello che nei millenni si è stratificato su un insediamento già preromano, poi trasformato in sistema fortificato in epoca medievale e ancora in un sontuoso palazzo veneziano e infine adattato, in epoca barocca e poi neoclassica, al mutare dei tempi e dei gusti. Nel Paradiso che domina Feltre, la bellissima città verticale dove coesistono Medioevo e Rinascimento. Tutto intorno le Prealpi Feltrine che introducono al Parco delle Dolomiti. E in questo ambiente bellissimo, Patrimonio dellUmanità, che il visitatore del nuovo Diocesano è invitato a percorrere anche lItinerario Sacro che, trovando epicentro proprio nel Museo, conduce da un lato al Convento Santuario dei Santi Vittore e Corona (affreschi giotteschi, in una costruzione di suggestione unica) e dallaltro alla Certosa di Vedana, meraviglia rinascimentale immersa nei boschi in terra di Sospirolo. Per poi percorrere, se si vuole, La via degli Ospizi, lantichissimo itinerario che parte dalla Certosa per giungere in valle Imperina, lungo la direttrice della Val Cordevole, da sempre uno dei collegamenti nord-sud più importanti di questa porzione dell’arco alpino.
Il nuovo Museo Diocesano, diretto da mons. Giacomo Mazzorana, è il frutto della collaborazione tra la Diocesi di Belluno-Feltre, la Regione del Veneto, lUnione Montana Feltrina, le Soprintendenze per i Beni Artistici e Storici, per i Beni Architettonici e Ambientali e per i Beni Archeologici del Veneto, con il fondamentale contributo di Fondazione Cariverona.
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Collaborazione strategica per lo sviluppo di test diagnostici in vitro
Posted by fidest press agency su sabato, 21 aprile 2018
(NEW YORK e SAN DIEGO) – Bristol-Myers Squibb Company (NYSE: BMY) e Illumina, Inc. (NASDAQ: ILMN) hanno annunciato una collaborazione che utilizzerà la tecnologia di sequenziamento di nuova generazione (Next-Generation Sequencing, NGS) di Illumina per sviluppare e commercializzare a livello mondiale test diagnostici in vitro (IVD) a supporto dei farmaci oncologici di Bristol-Myers Squibb. Le aziende prevedono di sviluppare una versione diagnostica del test TruSight Oncology 500 di Illumina per misurare i biomarcatori genomici potenzialmente predittivi, tra cui il carico mutazionale del tumore (TMB). Il test TruSight Oncology 500 di Illumina è in fase di sviluppo per rilevare la maggior parte dei biomarcatori noti per avere un ruolo nei confronti delle terapie oncologiche, tra cui il TMB e l’Instabilità Microsatellitare relativamente all’immunoterapia. “Attraverso la nostra profonda conoscenza della biologia del cancro e delle aree di ricerca emergenti, riteniamo sia importante per i medici conoscere le caratteristiche biomolecolari di ciascun paziente al fine di contrastare il cancro in un modo più personalizzato”, ha detto Saurabh Saha, MD, Ph.D., Senior Vice President, Global Head of Translational Medicine, Bristol-Myers Squibb. “Siamo entusiasti di collaborare con Illumina per perseguire lo sviluppo di test diagnostici che possono contribuire a prevedere quali pazienti potranno potenzialmente beneficiare delle nostre immunoterapie”. “L’identificazione di biomarcatori per l’impiego di terapie mirate si sta rivelando una componente essenziale nel percorso di malattia di un paziente oncologico, dalla scelta del trattamento al monitoraggio della risposta consentendo ai medici di seguire l’evoluzione del tumore del paziente nel tempo”, ha detto Garret Hampton, Ph.D., Executive Vice President of Clinical Genomics di Illumina. “I test di sequenziamento di nuova generazione, come una versione Companion Diagnostic (CDx) di TruSight Oncology 500, sono ideali per completare l’iter diagnostico di un paziente con cancro. In considerazione della posizione di leadership di BMS nello sviluppo dell’immunoterapia, vediamo come estremamente promettente questa partnership per sviluppare insieme una nuova generazione di test diagnostici basati sul sequenziamento, in grado di identificare combinazioni terapeutiche efficaci e rendere questi farmaci mirati accessibili a livello mondiale”. L’immunoterapia nel cancro agisce aiutando il sistema immunitario a sviluppare una risposta antitumorale, un processo che dipende in parte dal riconoscimento di proteine esclusive del cancro, note come neo-antigeni. Il programma di sviluppo di Bristol-Myers Squibb comprende 24 molecole in fase di sviluppo clinico progettate per avere come bersaglio diversi pathways del sistema immunitario in più di 50 tipi di tumori; inoltre, grazie alle competenze nell’ambito della ricerca traslazionale, sono stati identificati diversi biomarcatori potenzialmente predittivi, tra cui PD-L1, TMB, MSI-H / dMMR e LAG-3.
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Alleanza digitale per la cura del diabete
Posted by fidest press agency su sabato, 21 aprile 2018
La “potenza è nulla senza controllo” recitava una famosa pubblicità sul finire degli anni ’90 e questo concetto potrebbe oggi essere traslato alla malattia diabetica. Il diabete, infatti, a fronte della sua espansione in tutto il mondo, è al centro dell’attenzione dei ricercatori che studiano e mettono a punto farmaci e dispositivi tecnologici sempre più raffinati e potenti. Nonostante tutto ciò, il principale problema che diabetologi e persone con diabete devono affrontare ogni giorno è sempre lo stesso: il controllo metabolico della malattia ossia il mantenimento dei livelli di vari parametri nella norma.
Secondo lo studio GUIDANCE, un’indagine compiuta in otto Paesi europei, tra cui l’Italia, per determinare il grado di adesione alle raccomandazioni delle linee guida per il trattamento del diabete di tipo 2 e valutare i risultati di cura ottenuti, la gestione del diabete evidenzia alcuni dati preoccupanti. Il livello dei processi di cura è incoraggiante – dicono gli autori – meno, tuttavia, lo sono i risultati che si conseguono. Infatti, solo 1 persona con diabete su 2 (esattamente il 53,6 per cento del campione esaminato) raggiunge valori di emoglobina glicata (HbA1c) inferiori al 7 per cento, considerato la soglia di buon controllo, e solo il 6,5 per cento delle persone ottiene contemporaneamente i target di cura per HbA1c, pressione arteriosa e colesterolo LDL, due tra le condizioni più frequentemente associate al diabete di tipo 2.
Uno studio pubblicato dal Gruppo Annali AMD su Diabetic Medicine[2], infatti, ha mostrato, che i centri diabetologici che avevano raccolto e valutato i dati di processo (ossia le visite e i diversi esami effettuati) e clinici (cioè i risultati ottenuti), su un arco temporale di 4 anni e su una media di 100 mila persone con diabete tipo 2 curate annualmente, ottenevano un aumento del 6 per cento del numero di assistiti con target di HbA1c inferiore a 7 per cento, ma ottenevano anche buoni risultati nel controllo del colesterolo LDL (+10 per cento) e della pressione arteriosa (+ 6,4 per cento). Risultati statisticamente superiori a quelli riscontrati nei centri che avevano iniziato la raccolta dei dati solo negli ultimi 12 mesi, impiegati come termine di paragone.
Ma i vantaggi della digitalizzazione in sanità non sono solo di ordine clinico o organizzativo, come emerge chiaramente dalle autorevoli parole di Roberto Viola, connazionale che guida la Direzione generale per la comunicazione digitale e le tecnologie della Commissione europea. Viola ha recentemente sottolineato come la digitalizzazione in sanità comporterebbe per il nostro Paese un risparmio di circa il 20 per cento della spesa sanitaria nazionale ossia più o meno 20 miliardi di euro l’anno.Anche questo aspetto è stato valutato nel nostro Paese, con riferimento alle cure diabetologiche erogate. Sempre nell’ambito del progetto Annali AMD, e sempre su Diabetic Medicine, è stato pubblicato un secondo studio che ha dimostrato come l’estensione della metodologia di raccolta e analisi del dato, applicata nei centri che utilizzano la cartella clinica diabetologica digitale, a tutti i centri di diabetologia italiani comporterebbe un risparmio, per le casse del Sistema sanitario nazionale, calcolato in circa 1,5 miliardi di euro in 5 anni, e una proiezione di oltre 18 miliardi in 50 anni. Risparmi, spiegano gli autori, legati ai minori costi associati alle complicanze a lungo termine del diabete, che si registrano per ogni categoria di complicanza, ma in misura particolare per quelle renali.Questo risparmio, se investito nuovamente nei centri, porterebbe a un miglioramento organizzativo, migliore efficienza, maggiore qualità nella gestione del diabete, utilizzo più appropriato delle informazioni, minore dispendio di tempo per attività amministrative e di conseguenza libererebbe tempo prezioso che oggi manca, da dedicare all’ascolto dei propri pazienti. Infatti, solo con una maggiore attenzione, personalizzata alle esigenze dei pazienti, si potrà ottenere un significativo miglioramento nella gestione complessiva del diabete e delle sue conseguenze.
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Hyperloop Transportation Technologies
Posted by fidest press agency su sabato, 21 aprile 2018
(HyperloopTT | http://www.hyperloop.global) annuncia l’arrivo del primo set di strutture del treno supersonico (una capsula a lievitazione magnetica dentro una struttura a bassa pressione), che viaggia alla velocità del suono, all’interno del centro di ricerca e sviluppo a Tolosa, Francia.
Con un diametro interno di 4 metri, il primo sistema di HyperloopTT in Europa e nel mondo è stato progettato sia per le capsule passeggeri che per i container merci e prevede un percorso di 320 metri, operativo da quest’anno. Inoltre nel 2019 sarà completato un secondo sistema di 1 km, costruito su piloni a un’altezza di 5,8 metri.Entrambi i primi due sistemi francesi saranno utilizzati da HyperloopTT e dalle aziende partner. La capsula passeggeri, che sta per essere ultimata a Carbures in Spagna, sarà consegnata al dipartimento di R&S di HyperloopTT a Tolosa questa Estate per l’assemblaggio e l’integrazione.
Fondata nel 2013, HyperloopTT ha un team di oltre 800 ingegneri, creativi ed esperti di tecnologia – di cui circa 30 italiani – e 40 partner aziendali e universitari in tutto il mondo. HyperloopTT, con sede a Los Angeles, ha uffici ad Abu Dhabi, Dubai, Bratislava, Tolosa, Contagem (Brasile) e Barcellona. HyperloopTT ha firmato accordi negli Stati Uniti (primo collegamento interstatale del treno Hyperloop negli USA), in Slovacchia, ad Abu Dhabi, nella Repubblica Ceca, in Francia, India, Indonesia, Brasile e Corea.Bibop Gresta, co-fondatore e presidente di HyperloopTT e anche uno dei fondatori di Digital Magics, dichiara: “Costruire a grandezza naturale significa impegnarsi per l’innovazione a lungo termine. Siamo stati i pionieri della tecnologia e abbiamo dimostrato che è un progetto estremamente affidabile, che è stato assicurato dalla più grande compagnia di assicurazioni al mondo, Munich RE. Abbiamo stretto accordi in 9 Paesi, in cui stiamo lavorando su fattibilità e regolamenti. Oltre al dipartimento di Tolosa, abbiamo anche un centro di ricerca per il trasporto merci in Brasile. Hyperloop non è più futuro, ma è diventato oggi industria reale”.
Dirk Ahlborn, co-fondatore e CEO di HyperloopTT, ha dichiarato: “Cinque anni fa abbiamo deciso di risolvere i problemi più urgenti dei mezzi di trasporto: efficienza, comfort e velocità. Oggi facciamo un importante passo in avanti per iniziare a raggiungere questo obiettivo. Hyperloop è molto più di un treno supersonico; la vera opportunità è creare un sistema efficiente e sicuro con un’esperienza passeggeri senza precedenti”.
Il progetto Hyperloop è una capsula che si libra sospesa, all’interno di una struttura a bassa pressione. Così come per un aereo in alta quota, la capsula incontra meno resistenza. L’aria rimanente di fronte alla capsula viene convogliata verso la parte posteriore della struttura utilizzando un compressore, che consente di raggiungere velocità incredibili fino ad arrivare a oltre 1.200 km/h e con pochissimo consumo di energia elettrica.Il sistema è stato progettato con i massimi standard di sostenibilità, in modo da avere un minimo impatto al suolo. L’intero sistema dei tubi è infatti costruito su piloni, in modo da ridurre i costi di acquisizione dei terreni e garantire l’isolamento da condizioni climatiche e ambientali. La progettazione dei piloni è tale da rendere la struttura a prova di terremoto, nonché autosufficiente in termini energetici. Grazie ai pannelli solari posti lungo tutta la parte superiore delle strutture e grazie a un sofisticato sistema di recupero energetico, Hyperloop è in grado di produrre più elettricità di quanta ne consumi.
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Ambiente: nuovi obiettivi di riduzione CO2 per agricoltura, trasporto, edilizia e rifiuti
Posted by fidest press agency su sabato, 21 aprile 2018
Le emissioni di CO2 prodotte da agricoltura, trasporti, edilizia e rifiuti dovranno essere ridotte del 30% per il 2030 e la deforestazione dovrà essere compensata piantando nuovi alberi.
Questi sono gli obiettivi di due proposte di legge UE adottate martedì in via definitiva.
Gli obiettivi dell’UE dovranno essere trasformati in obiettivi nazionali vincolanti per i settori che non rientrano nell’attuale sistema comunitario di scambio delle quote di emissione, vale a dire l’agricoltura, i trasporti, l’edilizia e i rifiuti, che insieme rappresentano circa il 60% delle emissioni di gas a effetto serra dell’Unione.Questi tagli contribuiranno a rispettare l’impegno collettivo dell’UE di ridurre del 40% le emissioni di gas a effetto serra in tutti i settori e riportarle ai livelli del 1990, come previsto dall’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.”Abbiamo fatto del nostro meglio per concordare un ambizioso regolamento europeo in materia di azione sul clima, nonostante i tentativi di molti governi dell’UE di minare la nostra ambizione”, ha affermato il relatore Gerben-Jan Gerbrandy (ALDE, NL). “Grazie alle pressioni del Parlamento, siamo riusciti a ridurre il budget di carbonio consentito con le emissioni di circa quattro milioni di automobili. I governi europei dovranno fare di più e prima. Ritardare l’azione in favore del clima non è più possibile; questo regolamento chiede a tutti i governi di accelerare gli investimenti verdi per affrontare le emissioni provenienti da agricoltura, trasporti, rifiuti ed edifici”.Il regolamento è stato approvato con 343 voti favorevoli, 172 contrari e 170 astensioni.
Il Parlamento ha adottato un’altra normativa volta a ridurre le emissioni di gas a effetto serra derivanti dall’uso del suolo e dalla silvicoltura e ad aumentare il livello delle emissioni assorbite dalle foreste per far fronte ai cambiamenti climatici.Attualmente, le foreste dell’UE assorbono l’equivalente di quasi il 10% del totale dei gas a effetto serra prodotti dall’Unione ogni anno.La legge approvata stabilisce che i Paesi dell’UE dovranno garantire che la deforestazione sia bilanciata da nuovi alberi e introduce le misure da adottare per promuovere l’assorbimento di CO2 delle foreste, delle coltivazioni e dei pascoli.I deputati hanno rafforzato queste disposizioni aggiungendo che, entro il 2030, gli Stati membri dovranno impegnarsi affinché l’assorbimento di CO2 superi le emissioni, in linea con gli obiettivi a lungo termine dell’UE e con l’Accordo di Parigi.
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