Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°195

Archive for 4 Maggio 2018

Nave Cavour in sosta a Civitavecchia

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 Maggio 2018

nave cavour.jpgCivitavecchia Da venerdì 4 a lunedì 7 maggio 2018, la portaerei Cavour sarà ormeggiata presso la banchina n. 13N del molo commerciale di Civitavecchia, a pochi giorni dall’avvio dell’esercitazione Mare Aperto 2018, che vede impegnato un consistente dispositivo aero-navale della Marina Militare Italiana e di Marine Alleate in un’attività addestrativa condotta dal Comando in Capo della Squadra Navale nel Mediterraneo centrale.Nave Cavour, con le oltre 27000 tonnellate, 244 metri di lunghezza e un equipaggio fisso di 540 persone, a cui si possono aggiungere oltre 600 persone delle componenti specialistiche imbarcate, rappresenta una piattaforma versatile che svolge il compito primario di portaerei, ma è anche unità di comando e controllo, piattaforma logistica ed anfibia e nave ospedale.
Tali caratteristiche saranno protagoniste dell’esercitazione “Mare Aperto 2018” dove verranno anche addestrate le componenti aeronavali della Marina nelle principali forme di lotta sul mare e dal mare come la difesa delle unità navali dalla minaccia aerea, di superficie e subacquea, la gestione di situazioni di crisi in ambienti con presenza di minaccia convenzionale e asimmetrica, la proiezione di una forza anfibia su terra e il contrasto alle attività illegali.La portaerei sarà accessibile ai cittadini che nave cavour1.jpgvorranno visitarla nei seguenti orari:
– venerdì 4 maggio dalle ore 15.00 alle ore 18.00;
– sabato 5 e domenica 6 maggio dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00;
Nave Cavour ha un ponte di volo lungo 234 metri, dotato di 6 punti di decollo ed appontaggio per aerei ed elicotteri, 2 aree di parcheggio aeromobili e due elevatori da 30 tonnellate che collegano il ponte di volo con l’hangar. Può imbarcare un gruppo di volo misto, aerei ed elicotteri, composto da circa 20 aeromobili. Gli aerei impiegati sul Cavour sono gli AV8B II plus, a decollo corto ed atterraggio verticale, con compiti di protezione aerea della flotta e supporto ravvicinato alle operazioni anfibie e terrestri. La componente ad “ala rotante” può imbarcare tutti i velivoli attualmente in linea in Marina, in particolare gli elicotteri EH101 e SH90. L’hangar, necessario per il ricovero e la manutenzione in navigazione degli elicotteri e degli aerei, è lungo 134 mt e largo 21, con la capacità di ospitare fino ad 11 aeromobili. (foto: nave cavour copywriter marina militare)

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Festa esercito

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 Maggio 2018

“Oggi è il 157° anniversario dell’Esercito Italiano. Auguri alle donne e agli uomini che ogni giorno indossano la divisa con orgoglio e dignità.
A loro va il massimo rispetto e il ringraziamento di Fratelli d’Italia per il lavoro svolto in Italia e nel mondo e per difendere ogni giorno la nostra sicurezza”. E’ quanto ha scritto su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. E noi ci associamo all’augurio.

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Giornata Nazionale contro la Pedofilia e Pedopornografi

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 Maggio 2018

Roma 5 maggio 2018 a partire dalle ore 9:30, presso la Camera di Commercio di Roma, Sala del Tempio di Adriano, Piazza di Pietra convegno “Abuso sessuale e pedofilia: conoscere il fenomeno per rompere il silenzio”, organizzato da SOS Il Telefono Azzurro Onlus, alla presenza di rappresentanti del mondo delle Istituzioni Sportive, Religiose e del mondo delle ONG. Un fenomeno tristemente diffuso e sottostimato. 1 vittima su 3, infatti, tace per paura, per vergogna o senso di colpa e molti denunciano solo dopo molto tempo, anche a decenni di distanza. Il Professor Ernesto Caffo, Presidente e Fondatore di SOS Il Telefono Azzurro Onlus, parteciperà all’evento.
I dati del 2017 mostrano un quadro sostanzialmente stabile rispetto al 2016 e al 2015, ma si tratta di un fenomeno fortemente sottostimato, del quale è difficile fornire una fotografia strettamente realistica. Basta pensare che 1 vittima su 3 tace per paura, per vergogna o senso di colpa e molti denunciano troppo tempo dopo, anche a venti o trent’anni dall’accaduto.
Secondo i dati relativi alla linea 114 Emergenza Infanzia dell’Associazione, le denunce di abuso sessuale o pedofilia rappresentano circa il 7,5% del totale dei casi gestiti dal servizio. Il 70,4% degli abusi si verifica offline, la maggior parte rientra nella categoria dei toccamenti (21,7%), seguito da penetrazione vaginale (8,6%) e dalla costrizione ad assistere ad atti sessuali (4,4%). Ma la minaccia crescente sembra arrivare dal web e dalle nuove tecnologie, che offrono ai predatori delle Rete la possibilità di celarsi dietro l’anonimato o una falsa identità, a danno di bambini e adolescenti, dando origine a nuove forme di abuso: sexting, invio di contenuti sessualmente espliciti attraverso e-mail o chat; sextortion, diffuso soprattutto tra gli adolescenti, consiste nel forzare qualcuno ad inviare video o immagini sessualmente espliciti; grooming, o adescamento online tramite chat, app e siti web; e live distant child abuse, cioè la condivisione in live-streaming di video pedopornografici. Questi fenomeni, che singolarmente incidono per poco più del 6% ciascuno, rappresentano nel complesso il 24,5% degli abusi online e hanno fatto registrare una crescita di circa un punto percentuale in soli 12 mesi. Nell’ultimo anno, inoltre, sono pervenute alla linea di ascolto 114 Emergenza Infanzia 1.250 segnalazioni di contenuti pedopornografici presenti su internet e sui media, e 23 situazioni di incitamento alla pedofilia. Lo scopo di questa giornata è, dunque, non solo quello di rompere il silenzio sul tema, ma quello di attivare una vera e propria call to action rivolta a tutti gli adulti, genitori ed educatori in primis, affinché imparino a riconoscere le situazioni di crisi ed intervengano in modo pronto.

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Lectio magistralis di musica e parole condotta da Giacomo Fornari

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 Maggio 2018

Palermo sabato 5 maggio alle 18 al Teatro Real Santa Cecilia di Palermo, una lectio magistralis di musica e parole condotta da Giacomo Fornari, direttore del Conservatorio “Claudio Monteverdi” di Bolzano e membro dell’Akademie für Mozartforschung di Salisburgo, guiderà i presenti in un viaggio tra le maglie della vita (conosciuta e non) di Mozart. L’evento è aperto al pubblico ed è organizzato dalla R.L. Sicilia Libera 291 del Grande Oriente d’Italia nell’ambito del cinquantesimo anniversario del Collegio dei Maestri Venerabili della Sicilia. La lectio magistralis ha nel suo programma una serie di interventi musicali che coinvolgeranno anche altri due relatori, il pianista Piero Barbareschi e il tenore Erlendur Tor Elvarsson. Nel particolare: W. A. Mozart: musica per Fratelli.
Il repertorio massonico costituisce un momento centrale nella produzione di Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791). Se nei primi anni il fanciullo prodigio sembrava limitarsi a soddisfare le richieste di un mecenate “misterioso” con cui aveva contatti occasionali, come accade ad esempio nel caso del Lied massonico O heiliges band KV 148 (125h), le cose cambiano con il definitivo ingresso nell’Ordine avvenuto a Vienna nel dicembre del 1784. Da quella data, infatti, sembra cambiare anche l’intero linguaggio mozartiano, così come lo stesso destino del repertorio massonico. Senza dubbio fondamentale in questo contesto il Lied Gesellenreise («Die ihr einem neuen Grade») KV 468, che Mozart scrisse ed eseguì personalmente nella loggia viennese zur wahren Eintracht per il passaggio a compagno d’arte per il proprio padre Leopold (1719-1787). info http://www.biasinstitute.it

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Discover Financial Services to Present at Barclays Americas Select Conference 2018

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 Maggio 2018

Mark Graf, executive vice president and chief financial officer of Discover, will present at the Barclays Americas Select Conference in London on Wednesday, May 16, 2018, at 5:30 a.m. ET.
A link to the listen-only live audio webcast will be posted on the day of the conference to Discover’s Investor Relations website at http://investorrelations.discover.com. A replay will be available for 180 days after the conference at the same website address.
Discover Financial Services (NYSE: DFS) is a direct banking and payment services company with one of the most recognized brands in U.S. financial services. Since its inception in 1986, the company has become one of the largest card issuers in the United States. The company issues the Discover card, America’s cash rewards pioneer, and offers private student loans, personal loans, home equity loans, checking and savings accounts and certificates of deposit through its direct banking business. It operates the Discover Network, with millions of merchant and cash access locations; PULSE, one of the nation’s leading ATM/debit networks; and Diners Club International, a global payments network with acceptance in 190 countries and territories. For more information, visit http://www.discover.com/company.

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Synacor to Host First Quarter 2018 Financial Results

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 Maggio 2018

Synacor, Inc. (NASDAQ: SYNC), the trusted technology development, multiplatform services and revenue partner for video, internet and communications providers, device manufacturers, governments, and enterprises, today announced it will host a conference call to discuss financial results for its first quarter 2018 on Wednesday, May 9, 2018, at 5:00 p.m. Eastern Time, following the release of its quarterly financial results.
The live webcast of Synacor’s earnings conference call can be accessed here. To participate, please log in approximately 10 minutes prior to the webcast. The call may be accessed toll-free via phone at (833) 235-2655, with conference ID 4399036, or callers outside the U.S. may dial (647) 689-4151. Following completion of the call, a recorded webcast replay will be available on Synacor’s website. To listen to the telephone replay through May 16, 2018, call toll-free (800) 585-8367, or callers outside the U.S. may dial (416) 621-4642. The conference ID is 4399036.
Synacor (Nasdaq: SYNC) is the trusted technology development, multiplatform services and revenue partner for video, internet and communications providers, device manufacturers, governments, and enterprises. Synacor’s mission is to enable its customers to better engage with their consumers. Its customers use Synacor’s technology platforms and services to scale their businesses and extend their subscriber relationships. Synacor delivers managed portals, advertising solutions, email and collaboration platforms, and cloud-based identity management. http://www.synacor.com

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Rambus to Present at Jefferies 2018 Technology Conference

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 Maggio 2018

Rambus Inc. (Nasdaq: RMBS) today announced that Rahul Mathur, chief financial officer, will present at the Jefferies 2018 Technology Conference in Beverly Hills, CA on May 9, 2018 at 4:00 p.m. PT.The presentation will be available through a webcast which can be accessed on the Rambus Investor Relations website at investor.rambus.com. A replay of the presentation will also be available on the website following the event.Dedicated to making data faster and safer, Rambus creates innovative hardware, software and services that drive technology advancements from the data center to the mobile edge. Our architecture licenses, IP cores, chips, software, and services span memory and interfaces, security, and emerging technologies to positively impact the modern world. We collaborate with the industry, partnering with leading chip and system designers, foundries, and service providers. Integrated into tens of billions of devices and systems, our products and technologies power and secure diverse applications, including Big Data, Internet of Things (IoT) security, mobile payments, and smart ticketing. For more information, visit rambus.com.

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Step Up for Hearing Loss at the Colorado Walk4Hearing

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 Maggio 2018

The Hearing Loss Association of America (HLAA) invites you to participate in the Colorado Walk4Hearing on Sunday, June 10, 2018 at Clement Park in Littleton. The HLAA Walk4Hearing is a family-friendly event that raises awareness of hearing loss and provides information on topics such as hearing loss prevention, the importance of getting your hearing screened, and maintaining good hearing health.Since 2006, the HLAA Walk4Hearing has raised in excess of $13 million and welcomed more than 90,000 walkers, making it the nation’s largest program of its kind in the country. Funds raised support both local and national programs and services for people with hearing loss, including installation of hearing assistive technology in public places, local financial assistance programs for hearing aids and hearing assistive technologies for those that can’t afford them, and advocacy efforts on federal and state levels.This year’s theme emphasizes the importance of getting your hearing screened (#screenURhearing). Untreated hearing loss impacts overall health with an increased risk of falls, isolation, anxiety, depression, and cognitive decline. Walk4Hearing sponsors are integral to the success of the program. Representatives from local and national Walk4Hearing sponsors are present on Walk day to discuss how they can help you live well with hearing loss.

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Portrait of the Artist’s Daughter, Clara Serena

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 Maggio 2018

London – Christie’s will offer Portrait of Clara Serena, the Artist’s Daughter by Peter Paul Rubens in the London Old Masters Evening Sale on 5 July, during Classic Week (estimate: £3-5 million). Never intended for public display, this seminal work offers a rare glimpse into the private life of the greatest artist of the Northern Baroque. The portrait is on public view in New York until 5 May, later going on view in Hong Kong from 24 to 28 May, before being exhibited in London in the lead up to the sale. Henry Pettifer, Head of Old Master Paintings, Christie’s London: “Rubens’ paintings of his family members, freer and bolder than those of his wealthy clientele, count amongst his greatest achievements in portraiture. This spontaneous likeness of Clara Serena, his only daughter with his wife Isabella Brant, painted around the time of her untimely death at the age of twelve, is extraordinary for its intimacy and timeless appeal. Its appearance on the market this summer comes after the picture has featured in recent high profile exhibitions at the Rubenshuis in Antwerp and the Scottish National Gallery, Edinburgh, and it is the first major work by Rubens to appear at Christie’s in London since the record breaking sale of Lot and his Daughters in July 2016”.

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Una messa in ricordo di Aldo Moro

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 Maggio 2018

Roma mercoledì 9 maggio, alle ore 19, ci sarà nella chiesa romana di san Gregorio al Celio una Messa nel quarantesimo anniversario della morte cruenta di Aldo Moro, “questo uomo buono, mite, saggio, innocente ed amico”, come lo definì la Chiesa nell’omelia funebre del papa di allora.
Questa è una notizia utile a chi potrà partecipare alla celebrazione. Ma è notizia anche che si faccia memoria di Moro in un evento ecclesiale e non in un contesto politico, o mediatico, o investigativo, come accade per lo più oggi quando “il caso Moro” viene rievocato come se si fosse trattato solo di una vicenda politica da storici o da iniziati, o di una trama di 007 e di Servizi Segreti buona per giallisti o dietrologi. L’evento ecclesiale, che si compie nel sacrificio della Messa, dice che in quella apicale vicenda della storia italiana del Novecento fu in gioco qualcosa di più grande e durevole, in cui tutta la società fu implicata, e anche eminenti uomini di Chiesa, come è facile ricordare solo che si pensi alla supplica di Paolo VI agli uomini delle Brigate Rosse o all’offerta di consegnarsi al posto di Moro, come vittime sostitutive, di vescovi come Luigi Bettazzi, Clemente Riva e Alberto Ablondi, o alla liturgia alternativa celebrata dopo la morte con la famiglia Moro da preti come Italo Mancini e Padre David Maria Turoldo.
Ciò che fu in gioco in quei 55 giorni sul piano politico fu che l’Italia potesse avere un suo ruolo specifico per imprimere una svolta positiva alla storia d’Europa e del mondo che stava per uscire dalla guerra fredda verso l’alternativa tra l’avvio di un mondo pacifico e nuovo o la ricaduta nella violenza predatrice del vecchio (ciò che poi in effetti avvenne). Cessò di battere con la liquidazione di Moro il cuore vivo della democrazia italiana, cessò l’ipotesi di una politica capace di grandi disegni e meritevole di grandi dedizioni. È avvilente oggi guardare all’arco di questi quarant’anni, a partire dalle lettere di Moro piene di pensiero e severe giudici del potere, scritte dal buio di una segregazione ma cariche di un progetto di futuro, per giungere fino alle vanterie di un suo lontano successore prive di pensiero e avide di potere, proferite alle luci di un varietà televisivo e distruttrici di ogni progetto utile a rendere possibile un futuro.
Ma al di là della tragedia politica, ciò che fu in gioco nella vicenda Moro fu la riproposizione della falsa ideologia del sacrificio, veleno e farmaco, su cui fin dall’antico furono fondate culture, istituzioni, ragion di Stato e guerre e che sembrava, con la Pasqua cristiana e con il ripudio costituzionale della violenza e della guerra, licenziata per sempre. Tanto meno essa doveva essere riprodotta in un Paese cattolico governato da un partito cristiano. Invece fu subito abbracciata (senza nemmeno deliberazione del Consiglio dei ministri!) l’idea, detta “fermezza”, che la vita di Moro valesse la salvezza della Repubblica: meglio che tredici brigatisti restassero in carcere (tale era il prezzo dello scambio) piuttosto che fosse fatta salva la vita e la prospettiva politica di Moro; meglio che “un uomo solo muoia per tutto il popolo”, come aveva detto Caifa e come fu di nuovo convenuto allora. Perciò scrisse Moro in una delle sue lettere, cancellate dal potere come “non sue”: “muoio, se così desidera il mio partito, nella pienezza della mia fede cristiana e nell’amore immenso per una famiglia esemplare che io adoro e spero di vigilare dall’alto dei cieli”. E lo stesso Cossiga, ministro dell’Interno del tempo, ammise vent’anni dopo, declinando “per coerenza” l’invito a partecipare in Parlamento a una commemorazione dello statista ucciso, che la decisione politica presa dal governo inevitabilmente avrebbe portato all’uccisione di Aldo Moro, ciò di cui egli era stato “drammaticamente consapevole”.
La pretesa salvifica del sacrificio sta nel concentrare su una vittima, personale o collettiva, isolata dall’insieme sociale, tutta la violenza, in modo che la sua soppressione venga identificata da tutti col venir meno del male sociale di cui essa è considerata colpevole o causa, così che la violenza sia placata e la società ritrovi sicurezza. Ma perché il meccanismo sacrificale funzioni occorre che non sia svelato, che non se ne denunci l’arbitrarietà, che la vittima sia in qualche modo consenziente ammettendo la sua colpa. Ma quando l’innocente grida la sua innocenza e invoca la verità, il meccanismo si rompe. La posta in gioco in quei 55 giorni, largamente complice la stampa, fu il formarsi di questa unanimità di consenso, che trovò il suo ostacolo maggiore proprio nella resistenza della vittima che lottò, non per sé ma per tutti, rivendicando la sua innocenza e mostrando con altissima dottrina una via politica di uscita non violenta dalla crisi. Così egli ruppe il congegno vittimario e ne impedì l’esaltazione mistificatrice. Il sacrificio infatti non salva nessuno e finisce per perdere gli stessi sacrificatori, come è dimostrato dagli esiti di tutte le guerre e degli altri olocausti.
Non a caso dei partiti che furono gli autori delle fermissime scelte di allora non ne è rimasto neppur uno. Se invece è rimasta una memoria che è promessa di vita, è proprio la strenua lezione di Moro, politica e pubblica, che nega il valore salvifico della violenza e rivendica l’inesauribile possibilità della politica e del diritto.

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Mostra fotografica “Pantelleria: il Rumore del Silenzio”

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 Maggio 2018

San Felice del Benaco (BS) 19 maggio 2018 presso la Fondazione Cominelli mostra fotografica “Pantelleria: il Rumore del Silenzio”, a cura di Dario Pace. (La mostra, con ingresso libero, proseguirà fino al 17 giugno ed è visitabile nei giorni di sabato e domenica, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30)
Il Rumore del Silenzio si snoda in un percorso di oltre 60 opere a colori e in bianco e nero, che utilizzano tecniche di stampa ispirate al mondo dell’arte per poter trasmettere le intense emozioni dell’isola, come se si venisse avvolti dalla sua intensità.
Le immagini spingono nel profondo di questo paesaggio silente, incastonato nel suo meraviglioso mare blu verde e sembrano volerne fissare l’anima. Il progetto è quello di trasmettere queste emozioni, di far assaporare in qualche modo i profumi, far condividere i silenzi, e godere di tutte le sfumature dei suoi colori.” Gli autori, oltre agli stessi curatori, sono Anna Huerta, Grazia Cucci, Guido Santini e Adrian Hamilton.

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Gli investitori professionali italiani sono moderatamente positivi sulle prospettive dell’economia domestica

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 Maggio 2018

Al sondaggio, svolto da CFA Italy in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor presso i suoi soci tra il 20 ed il 30 aprile 2018, hanno partecipato 40 intervistati. Il 46% degli operatori finanziari ritengono sostanzialmente stabile, rispetto al mese passato, la situazione attuale dell’economia Italiana, mentre il 41% considera la congiuntura positiva.In termini di aspettative sui prossimi sei mesi, aumenta di otto punti la percentuale di coloro che si attendono una situazione stabile rispetto alla situazione attuale, pari al 59% del totale, mentre scende di sette punti la percentuale degli intervistati che si attende un peggioramento delle condizioni macroeconomiche, al 15,4%. La differenza tra coloro che risultano ottimisti sulle prospettive dell’economia italiana (25,6%), rispetto ai pessimisti (15,4%), è pari a 10,3, un valore che rappresenta il “CFA Italy Radiocor Sentiment Index” per il mese di aprile 2017. Il dato di sintesi sale di circa sei punti rispetto al minimo assoluto degli ultimi 18 mesi, a 4,4 punti, segnato il mese scorso.I partecipanti vedono un miglioramento delle condizioni economiche nell’Area Euro, mentre prevedono una sostanziale stabilità dell’economia USA.L’inflazione è vista in rialzo in tutte le regioni, in particolare negli Stati Uniti. Di conseguenza, sono attesi rialzi dei tassi di interesse, in particolare negli USA.
Sui mercati azionari, sono previsti rialzi dagli attuali livelli per i listini europei e, in maniera più contenuta, per la borsa americana, aspettative sostanzialmente stabili rispetto alla passata previsione. Relativamente al mercato italiano, gli operatori si attendono un miglioramento della redditività in tutti i settori, in particolare per il segmento petrolifero e bancario, ad eccezione di Utilities e Telecomunicazioni, dove prevalgono attese improntate a maggior cautela.Sulle valute permane l’attesa per un apprezzamento del dollaro USA contro l’Euro mentre sul petrolio dovrebbe realizzarsi un ulteriore aumento dei prezzi.

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Presentazione del libro Mai più schiavi

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 Maggio 2018

Roma Mercoledì 9 maggio 2018 • ore 16 Federazione Nazionale Stampa Italiana – Corso Vittorio Emanuele II, 349 Incontro con BIRAM DAH ABEID e MARIA TATSOS Intervengono Giuseppe Giulietti, Presidente FNSI, Riccardo Noury, Portavoce Amnesty International Italia Giuseppe Maimone, Storico – CoSMICA, Università di Catania, Coordina Romano Cappelletto, Ufficio Stampa Paoline.
Le donne lavorano quindici-venti ore al giorno e spesso sono violentate dai padroni e dai loro parenti. I bambini sono bollati come schiavi prima ancora che nascano e avviati al lavoro durante l’infanzia. Gli uomini, in cambio della loro attività, ricevono a malapena di che sfamarsi. Non è cronaca dell’Ottocento, ma viva attualità, realtà quotidiana di un Paese, la Mauritania, nel quale, sebbene la schiavitù sia stata ufficialmente abolita nel 1981, un numero difficilmente quantificabile di neri (tra oltre quarantamila e mezzo milione) è vittima di qualche forma di asservimento da parte della popolazione arabo-berbera. Con il tacito consenso delle autorità politiche e religiose.Per sovvertire questa situazione, Biram Dah Abeid, nero e nipote di una schiava ma nato libero, ha fondato l’Iniziativa per la Rinascita del Movimento Abolizionista (IRA): dal 2008 lotta con metodi non violenti per la difesa dei diritti umani e per una società senza schiavi. Imprigionato più volte, è riuscito a portare la condizione del suo Paese sotto i riflettori degli osservatori internazionali. Nel 2013 è stato insignito del premio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e l’anno successivo è stato candidato al Nobel per la pace. La stampa internazionale lo ha paragonato a Nelson Mandela e a Malcolm X. In realtà, le modalità della sua lotta lo avvicinano di più al Mahatma Gandhi. « Preferisco essere solo Biram », ribatte con un sorriso l’uomo che promuove marce pacifiche e sit-in, mobilita l’opinione pubblica e porta la voce degli schiavi anche fuori dai confini del suo Paese, la Mauritania. È grazie a Biram Dah Abeid e agli attivisti di Iniziativa per la Rinascita del Movimento Abolizionista in Mauritania (IRA Mauritanie), il suo movimento, se donne e uomini haratin hanno oggi il coraggio di spezzare le catene che li tengono in soggezione economica e psicologica dei loro connazionali arabo-berberi. E ciò senza mai reagire con la violenza a nessuna provocazione.È questa una caratteristica fondamentale di IRA Mauritanie e del suo fondatore: la lotta per rivendicare i diritti dei neri ancora soggetti a forme di schiavitù deve essere assolutamente pacifica. Biram crede nella bontà delle proprie idee e nella giustizia della propria battaglia.
La giornalista Maria Tatsos ne racconta ora la storia e l’impegno nel suo nuovo libro Mai più schiavi, una sorta di biografia narrata dalla voce dello stesso Biram. Scrive l’autrice: “A sentirlo parlare – senza mai un’invettiva né una parola d’odio verso la classe dirigente arabo-berbera responsabile di questa situazione – ricorda un altro grande uomo, più piccolo di statura, che seppe piegare un impero con le sue idee: Mohandas Gandhi. È a lui che Biram, uomo libero che avrebbe potuto felicemente godersi il suo status personale di hartani privilegiato, dice di ispirarsi. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo, suggeriva il Mahatma. Con ostinazione, energia e modestia, Biram sottoscrive, sognando una Mauritania in cui nessun essere umano sia padrone della vita di un altro”.
Maria Tatsos, di origine greca, è giornalista professionista. Laureata in scienze politiche e diplomata in lingua e cultura giapponese presso l’Isiao di Milano, attualmente lavora come freelance e collabora con il Museo Popoli e Culture del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime). Tiene corsi di scrittura autobiografica, svolge attività di ghostwriting ed è autrice di alcuni libri, che spaziano dai diritti dei consumatori alle religioni asiatiche. Con Paoline ha pubblicato il romanzo storico La ragazza del Mar Nero. La tragedia dei greci del Ponto (20172).
(MAI PIÙ SCHIAVI Biram Dah Abeid e la lotta pacifica per i diritti umani Maria Tatsos pp.208 – € 16,00)

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Food Made in Italy negli Stati Uniti

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 Maggio 2018

Secondo le stime di Coldiretti, ammontano a 4 miliardi i consumi di prodotti alimentari di origine italiana negli Usa, con un aumento del 6% nel 2017. Attualmente gli Stati Uniti sono al terzo posto tra i principali acquirenti di alimenti Made in Italy, dopo Germania e Francia. Gli USA sono dunque un enorme bacino di possibilità per l’export delle aziende food italiane, ma quali sono gli elementi da tenere in considerazione per esportare negli Stati Uniti? DHL Global Forwarding propone un vademecum con le informazioni più importanti da considerare.
Dal 12 dicembre 2013 tutte le aziende, anche straniere, che producono, trattano, confezionano e detengono alimenti destinati al consumo da parte di persone o animali negli USA devono registrarsi presso la Food and Drug Administration (FDA), l’agenzia governativa degli Stati Uniti incaricata di emanare le norme che regolano la vendita dei prodotti alimentari sul territorio americano, e notificare ogni spedizione effettuata negli Stati Uniti, per ottenere il cosiddetto “numero FDA”. Il mancato rispetto di tali regole può portare a conseguenze pesanti, tra cui l’interdizione per l’azienda di esportare prodotti negli Stati Uniti: si viene inseriti nella cosiddetta Black List.La notifica anticipata (Importer Security Filing – ISF) di ogni spedizione di prodotti alimentari destinati al mercato USA deve essere effettuata all’FDA tramite mezzo elettronico o via telefono, non prima di 5 giorni dall’arrivo della merce e almeno 24 ore prima che parta dall’Italia. La notifica deve contenere il codice completo FDA del prodotto; il nome comune o di mercato; il marchio o nome commerciale; la quantità descritta dalla confezione più piccola al container più grande; i codici di lotto o altri elementi di identificazione. Se la notifica non viene accettata, la spedizione rimane ferma al porto d’arrivo.
Le recenti norme introdotte dal Food Safety Modernization Act (FSMA) prevedono nuovi obblighi per le imprese che esportano negli Stati Uniti e rafforzano i controlli sugli alimenti da parte della FDA. Da settembre 2016, per commercializzare prodotti alimentari trasformati nel mercato statunitense, tutte le aziende registrate alla FDA (attualmente circa 10.300 operatori italiani), dovranno adeguarsi alle novità legislative nel caso in cui esportino in USA, che obbligano tutti gli operatori del settore alimentare che producono prodotti destinati al mercato statunitense ad adottare un sistema di gestione della sicurezza alimentare rispondente a Preventive controls e Standards for produce safety. I Preventive Controls for Human Food prevedono che l’azienda adotti un sistema di procedure di controllo preventivo, basate sull’analisi del rischio, H.A.R.P.C. – Hazard Analisys and Risk Based Preventive Controls – che dovranno andare ad integrare il Piano H.A.C.C.P. Per gestire queste procedure l’azienda dovrà formare un Preventive Controls Qualified Individual (PCQI) tramite un corso di 3 giorni tenuto da un Lead Instructor qualificato dalla FSPCA (Food Safety Preventive Controls Alliance). Ad ogni attestato corrisponderà un codice identificativo del PCQI, tale figura può essere anche un consulente esterno qualificato designato dall’ azienda, il cosiddetto “FDA Agent”.

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Mostra TEL AVIV the WHITE CITY a cura di Nitza Metzger Szmuk

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 Maggio 2018

Roma 16 maggio – 2 settembre 2018 MAXXI, Preview stampa martedì 15 maggio ore 12.00 Museo nazionale delle arti del XXI secolo Via Guido Reni 4/A In occasione dei 70 anni dalla nascita dello Stato di Israele, l’Ambasciata in Italia organizza in collaborazione con il MAXXI la mostra TEL AVIV the WHITE CITY a cura di Nitza Metzger Szmuk. Cento foto, schizzi, plastici, video, svelano una città nata da un progetto urbanistico di eccezionale portata a cui collaborarono più di 70 architetti e ingegneri tra gli anni ’20 e ’30 del Novecento. La nuova città fu disegnata secondo lo spirito del Bauhaus dai più importanti nomi dell’epoca, in primis Patrick Geddes, l’urbanista della Città Bianca, e gli edifici furono progettati sotto le influenze di Walter Gropius, Le Corbusier e Erich Mendelsohn.
“Questa mostra è per noi un modo per far conoscere un Paese e la sua cultura, frutto di scambi e di apporti da tutto il mondo. Tel Aviv è la prima città ebraica emersa dalle dune lungo la costa del Mediterraneo. In questa esposizione si mette in rilievo il suo stile inaspettatamente europee, il suo centro storico infatti è stato progettato, a inizio Novecento, secondo il gusto della scuola modernista. È una città che è stata concepita per essere moderna e contemporanea in una accezione vivacemente cosmopolita” spiega Eldad Golan, addetto culturale dell’Ambasciata di Israele in Italia e responsabile del programma culturale per le celebrazioni dei 70 anni di Israele.Alla preview per la stampa interverranno Addetto Culturale dell’Ambasciata Eldad Golan
Curatrice della mostra Nitza Metzger Szmuk Presidente del MAXXI Giovanna Melandri Segretario Generale del MAXXI Pietro Barrera. Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo Stefano Lucchini

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Mostra Georgina Spengler: Thàlassa Ouranòs

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 Maggio 2018

Roma 17 maggio – 30 giugno 2018 Inaugurazione: giovedì 17 maggio 2018, ore 18 Orari apertura: martedì – venerdì h. 15-20; sabato h. 11-13 / 15-19,30. Chiuso lunedì e festivi. Altri orari su appuntamento. Ingresso libero MAC Maja Arte Contemporanea, via di Monserrato 30.
Nelle dieci opere esposte (olio e a carboncino su tavola) il punto di partenza è una macchia di colore ottenuta sovrapponendo tra di loro due tavole di compensato non preparate, una delle quali inizialmente cosparsa con uno strato di pigmento ad olio molto diluito.Osserva Claudio Zambianchi nel testo critico che accompagna la mostra: “Il colore, liquido e fluido, intride il legno e ne rileva le venature, un po’ com’era successo nella Histoire naturelle di Max Ernst, ma con modalità tecniche diverse (lì si trattava di frottage). La macchia fa affiorare il disegno segreto del legno, la sua complessa epidermide che altrimenti rimarrebbe in buona parte nascosta. Il raddoppiamento speculare dell’immagine, come nelle macchie di Rorschach, aggiunge un ulteriore elemento di sollecitazione visiva e immaginativa alla mente dell’artista.Il processo preparatorio […] serve a liberare l’immaginazione, che ora può proiettare sulla macchia un mondo a un tempo aereo e abissale, fatto di cieli e profondità marine, di Ouranòs e di Thàlassa; e, se la parte celeste si popola di nuvole dalle forme fantastiche, nella parte acquatica dei dipinti appaiono gorghi e creature del profondo, queste ultime legate spesso più alla mitologia che alla zoologia.”

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Ulteriore crescita nel 2017 dell’import italiano di prodotti ittici

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 Maggio 2018

Cresce ancora la domanda italiana di prodotti ittici esteri. Nel 2017 le importazioni dell’Italia sono cresciute rispetto al 2016 del +3,6% in volume e del +4,2% in valore. Un ulteriore incremento nel ricorso agli acquisti di prodotto estero che, come primo effetto, ha comportato il peggioramento del deficit della bilancia commerciale italiana di prodotti ittici, che, già strutturalmente in negativo, è giunta a superare la soglia record di 5 miliardi di euro. Un peggioramento nonostante i segnali positivi osservati sul fronte dell’export, cresciuto rispetto al 2016 del +3,7% in valore. E’ quanto emerge nell’analisi periodica sul mercato ittico realizzata da BMTI Scpa.Tra i singoli prodotti, ulteriore crescita si è osservata per le importazioni italiane di tonno, che in volume hanno superato nel 2017 le 100mila tonnellate (+15% rispetto al 2016), per un esborso monetario di poco inferiore ai 500 milioni di euro (+11%). La Spagna si è confermato principale mercato di approvvigionamento, con una quota pari al 53% dell’import italiano di tonno. In particolare, gli arrivi dal paese iberico hanno chiuso il 2017 in crescita del 27% rispetto al 2016.Spagna che si è confermata nel 2017 anche come principale destinazione dell’export italiano di prodotti ittici. Su base annua, tuttavia, le spedizioni verso il paese iberico hanno registrato delle difficoltà, accusando in volume un calo del 10,2%. Note positive per l’Italia sono invece giunte sul fronte dei consumi dei prodotti ittici freschi, che hanno messo a segno nel 2017 un aumento sia in volume (+3,3%, elaborazione su dati Eumofa) che in valore (+5%). Un buon risultato dipeso dalla crescita osservata per tutte le principali specie ittiche consumate.

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“Scalare il muro della paura: perché questo è il mercato rialzista più affannato di sempre”

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 Maggio 2018

(By William Davies, Responsabile azionario globale, Columbia Threadneedle Investments) L’attuale fase rialzista dei mercati azionari è giunta al nono anno, un periodo straordinario per gli investitori. All’inizio del mese di marzo 2018, l’indice S&P 500 era quasi quadruplicato rispetto al minimo toccato a marzo 2009 durante la crisi finanziaria e aveva guadagnato il 66% sul massimo pre-crisi dell’ottobre 2007. Sono passati quasi dieci anni, ma non è stata una passeggiata.La correzione di febbraio è stato l’ultimo di una serie di allarmi che si sono susseguiti per quasi un decennio e che hanno visto gli investitori scalare continuamente un muro di paura, in un certo senso benaccetto: la compiacenza dei mercati non è voluta.La reazione alla crisi finanziaria mondiale è stata per lungo tempo incentrata sulla cautela. Una profonda recessione ha gravemente indebolito i bilanci delle società finanziarie, alimentando costantemente i timori sulla fragilità delle banche. I tassi di interesse sono stati ridotti all’osso e a novembre 2008 la Federal Reserve statunitense ha annunciato un programma di quantitative easing (QE) da 600 miliardi di dollari USA. Ad aprile 2009, il Regno Unito ha avviato un programma analogo da 50 miliardi di sterline.Ma la gravità della crisi ha richiesto ulteriori interventi e questi paesi hanno finito per acquistare titoli di Stato per importi, rispettivamente, di 4.500 miliardi di dollari USA e 435 miliardi di sterline. Nel 2015 l’Unione europea ha annunciato il suo programma di QE, che ad oggi ha raggiunto un importo di circa 2.300 miliardi di euro, mentre il Giappone ha rastrellato sul mercato attivi per 521.000 miliardi di yen (4.950 miliardi di dollari USA).
In seguito a questi programmi, le economie si sono gradualmente riprese, molto gradualmente: non ci sono mai stati periodi di espansione eccezionale, ma piuttosto un tasso di crescita nominale costante di circa il 3-4% negli Stati Uniti. I mercati erano in preda a un clima di persistente paura per l’economia e aleggiava sempre la sensazione che il treno stesse per deragliare: il mondo ripiomberà nella recessione? Le banche sono stabili? la Grecia trascinerà l’area euro al ribasso? Fino a quanto scenderanno i prezzi petroliferi? La Cina sarà costretta a svalutare? Gli utili smetteranno di crescere? Vi sono stati periodi di forte agitazione dei mercati negli Stati Uniti, in Europa, in Cina e nei mercati emergenti. Dal punto di vista geopolitico, è stato un periodo tumultuoso, caratterizzato, tra l’altro, dai timori per il fallimento dell’area dell’euro, culminato nella Brexit, la vittoria del Presidente Trump, continue tensioni politiche tra Stati Uniti e Corea del Nord e uno stuolo di elezioni in Europa. C’era sempre qualcosa da temere.
Poi è arrivato il 2017. Stranamente, i dati sulla crescita europea a inizio anno non hanno deluso le aspettative. Allo stesso tempo, i timori degli investitori riguardo al renminbi e al rischio si svalutazione si sono attenuati, anzi la moneta cinese si è persino rivalutata, e la Cina ha conseguito un tasso di crescita economica sostenuto e apparentemente più sostenibile. Tutto ciò ha avuto un effetto di ricaduta sui mercati emergenti, favoriti anche da un lieve indebolimento del dollaro USA.Intanto, le tensioni geopolitiche sono rimaste, ma senza mai evolversi secondo le aspettative: la questione della Brexit si è trascinata a lungo, Trump ha sovrinteso a 15 mesi consecutivi di rialzi del mercato, le elezioni in Francia e nei Paesi Bassi si sono concluse senza particolari incidenti e in Italia, nonostante le elezioni abbiano consegnato al paese un parlamento senza maggioranza, le probabilità di un’uscita dall’euro si stanno ridimensionando. Vi sono stati persino segnali di riconciliazione tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti. In un quadro così complesso, l’aspetto più sorprendente per gli investitori è stato che il peggio, di fatto, non è mai arrivato. Tutto considerato, si è verificato un consolidamento che apre a un contesto propizio alle azioni.
All’inizio del 2018, la paura residua è sembrata dissolversi. Gennaio è stato un mese molto positivo: a livello globale, le azioni hanno guadagnato circa il 7% in poche settimane, grazie al persistere della crescita globale sincronizzata già emersa nell’ultima parte dell’anno precedente. Le prospettive sono state addirittura riviste al rialzo: l’economia statunitense si è rinvigorita, Trump ha approvato un provvedimento di sgravi fiscali da 1.500 miliardi di dollari USA e ha concordato un massiccio incremento della spesa federale. La disoccupazione ha continuato a diminuire: negli Stati Uniti si è attestata al minimo degli ultimi 16 anni (4,1%), nel Regno Unito al minimo degli ultimi quattro decenni (4,3%) e in Europa, complessivamente, ai minimi degli ultimi nove anni.
Il contesto sopra descritto segna di norma l’inizio della fine del ciclo economico: il modesto tasso di disoccupazione e la crescita accelerata sfociano in una limitazione della capacità produttiva, la quale porta ad aumenti salariali che, a loro volta, alimentano i timori che le crescenti pressioni inflazionistiche comincino a farsi sentire. Aumentano le probabilità che siano necessari rialzi dei tassi di interesse più rapidi e consistenti. Quando a gennaio l’inflazione salariale statunitense è cresciuta del 2,9% su base annua, il rialzo più cospicuo dal 2009, la reazione dei mercati non si è fatta attendere: i rendimenti obbligazionari sono balzati in avanti, mentre gli indici azionari mondiali sono crollati. Improvvisamente, c’era di nuovo qualcosa di cui aver paura… e per fortuna.
Una delle tesi più accreditate è che numerosi fattori strutturali abbiano mantenuto basse le retribuzioni, dalle tecnologie rivoluzionarie che hanno fatto esplodere l’economia del precariato ai cambiamenti demografici a livello mondiale. Altri fattori in gioco possono essere il minor potere negoziale da parte dei lavoratori e l’indebolimento dei sindacati rispetto agli anni Settanta e Ottanta del Novecento. Nel frattempo, l’inflazione si è mantenuta bassa perché l’innovazione tecnologica sconvolge i modelli economici tradizionali e inasprisce la concorrenza, costringendo i fornitori ad arginare i prezzi.In prospettiva, questo è il contesto che i mercati dovranno affrontare e da cui sorge spontanea una domanda: l’inflazione tornerà a crescere più di quanto non si sia previsto?
Con il passare del tempo, constatiamo che vi sono le premesse per un ulteriore periodo di crescita “più bassa più a lungo”, ma con i limiti esistenti già durante la turbolenza economica del 2009: incertezza e preoccupazione continue.La globalizzazione, o quanto meno il libero scambio, sono stati un bene per l’economia, un bene per l’Europa e un bene per i mercati emergenti, ma la loro messa in discussione ora è la principale fonte di preoccupazione per i mercati. I leader carismatici di alcuni paesi, come la Russia, la Cina e l’Arabia Saudita (e, secondo alcuni, gli USA), stanno adottando atteggiamenti sempre più dittatoriali. Anche le scelte che questi e altri governi stanno compiendo, su dazi doganali, guerre commerciali e Brexit, sono incentrate sulla limitazione del libero scambio. Questo non andrà a vantaggio dei mercati e il muro della paura continuerà a incombere su di noi. (Abstract) (grafico: titoli azionari)

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Brunetta: cattive notizie dall’economia italiana

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 Maggio 2018

“Ancora cattive notizie provengono dall’economia italiana, nonostante il presidente del Consiglio Gentiloni e il ministro dell’economia senza poteri Pier Carlo Padoan abbiano sbandierato, anche in occasione della presentazione del Documento di Economia e Finanze, una situazione economica rosea e in crescita.L’ultimo dato, in ordine di tempo, a dimostrare come l’ottimismo di Gentiloni e Padoan sia del tutto fuori luogo, è l’Indice Pmi pubblicato oggi da Markit che ha certificato un rallentamento dell’attività manifatturiera in Italia nello scorso mese. L’Indice Pmi manifatturiero si è, infatti, attestato a 53,5 ad aprile dal 55,1 registrato a marzo e dal 56,8 di febbraio. Con il calo di oggi, l’Indice è sceso così al livello più basso dal gennaio 2017.
Un dato, quello italiano, in controtendenza rispetto a quello del resto delle economie europee. Il settore manifatturiero nell’Eurozona si è confermato, infatti, in crescita ad aprile. L’indice dei responsabili degli acquisti del settore ha segnato una risalita a 56,2, contro quota 56,0 segnalata nel mese precedente, al di sopra delle stime degli analisti che si attendevano un risultato invariato a 56,0.Anche nella manifattura, tradizionale punto di forza dell’economia italiana, il nostro Paese si conferma ormai tra le ultime ruote del carro in Europa. Anche la fiducia degli esperti del settore è cominciata a venir meno, per effetto della totale assenza di politiche industriali efficaci varate negli ultimi anni dai governi di centrosinistra”.Lo afferma in una nota Renato Brunetta, deputato di Forza Italia.

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In aumento gli studenti del Sud Italia che scelgono le vacanze all’estero per imparare la lingua

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 Maggio 2018

Imparare una lingua straniera è uno degli obiettivi che universalmente accompagnano la vita della maggior parte delle persone, che siano alle scuole elementari o abbiano varcato la soglia della pensione. Secondo una recente statistica, l’Italia è al secondo posto in Europa per numero di studenti delle scuole medie che imparano più lingue straniere, preceduta dal Lussemburgo, dove la scolarizzazione avviene obbligatoriamente sia in francese che in tedesco, registrando il 100% di allievi che studiano due lingue straniere, e dalla Finlandia, dove, dopo l’inglese, lo svedese è obbligatorio come seconda lingua nazionale. Terza appunto l’Italia, il con 95,8% degli studenti alle prese con l’inglese (nettamente sul podio con il 98,1% delle preferenze) e, a seguire, con il francese (scelto dal 65,4% degli studenti).
La meta più ambita resta la Gran Bretagna, scelta dal 39% degli studenti italiani, di tutte le età: “Corsi universitari, Master, vacanze studio e corsi di lingua all’estero sono richiestissimi per migliorare il proprio inglese, soprattutto nei mesi estivi, o per prepararsi ad esami internazionali quali Cambridge o Ielts. Riceviamo richieste da studenti sempre più giovani, a partire dagli 8 anni, che desiderano partecipare a vacanze studio, anche accademiche o intensive. I ragazzi un po’ più grandi, dai 14-15 anni in su, preferiscono invece iscriversi a un trimestre, semestre o addirittura anno scolastico nel Regno Unito, o richiedono talvolta di rimanere per più di un anno in Boarding School per il diploma Ib o A level. Infine stanno aumentando gli studenti universitari e gli adulti che desiderano laurearsi all’estero in Inghilterra o conseguire un Master che dia loro maggiori opportunità lavorative future”. Le destinazioni più richieste per l’Erasmus sono la Spagna, la Francia, la Germania e il Regno Unito. Ci sono poi delle mete in crescita, soprattutto verso l’Europa orientale: analizzando le destinazioni dal 2006 al 2017, si osserva che la mobilità verso gli atenei di quest’area europea ha registrato un incremento medio del 34%. In particolare la Polonia, che ha fortemente intensificato gli scambi con l’Italia.
“A seguire, segnaliamo la mobilità verso i Paesi settentrionali e occidentali, Norvegia, Finlandia, Svezia e Olanda, scelti dall’11% degli studenti, e verso l’Europa meridionale – Repubblica Ceca, Spagna e Portogallo – con un incremento dell’8,4%”, spiega Stefano De Angelis, CEO di Giocamondo, azienda fondata nel 2004 per la progettazione e l’organizzazione di vacanze per ragazzi e senior, in Italia e all’estero. “Altri Paesi europei, che attraggono per la vicinanza all’Italia, sia geografica che culturale, sono Austria – inaspettatamente, dobbiamo riconoscerlo -, Francia, Spagna, Germania e Svizzera”.
La Cina è terza nella classifica del nostro import e ottava per l’export: appare quindi chiaro come sia diventato fondamentale imparare a dialogare con questo importante partner economico, “Senza dimenticare inoltre che il cinese è la lingua più parlata al mondo per numero di madrelingua (circa un miliardo di persone)”. In merito all’arabo, pur essendo gli scambi economici meno rilevanti, va considerato un altro aspetto: “Si tratta della terza lingua più diffusa, con 221 milioni di madrelingua sparsi tra 57 Paesi”, aggiunge De Angelis. Sappiamo bene inoltre quanto, soprattutto negli ultimi anni, gli eventi geopolitici abbiano reso fondamentale il dialogo con il mondo arabo. “Studiare per diventare traduttore può essere un’ottima idea, ma anche per lavorare in settori come la finanza, il giornalismo e il turismo”.
Quanti sono gli studenti italiani che hanno iniziato a studiare queste lingue e queste culture? Dove vanno a studiare e come si organizzano? Quali sono i metodi migliori per apprendere idiomi così distanti, anche a livello fonetico, dal nostro? “Negli ultimi anni abbiamo ricevuto sempre più richieste di corsi di lingua cinese, per questo abbiamo aperto ottimi canali con Shanghai e Pechino. Una fra tante università con cui collaboriamo è la BLCU – Bejing Language and Culture University, ma abbiamo anche partner che si appoggiano ad atenei meno conosciuti, ma non per questo meno validi, come la Chongqing University, proprio nella città di Chongqing. I nostri studenti alloggiano in modernissimi campus universitari o in residenze destinate a studenti, frequentano lezioni il mattino e svolgono attività ricreative o ludiche nel pomeriggio insieme ad altri studenti internazionali. In questo modo sono completamente immersi nella cultura e nella lingua del posto, per coglierne a pieno tutte le sfumature”.Infine è interessante notare come, secondo i dati raccolti da Giocamondo, siano in aumento gli studenti del sud Italia che decidono di partire per studiare una lingua straniera. (fonte: (http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2017/02/23/scuola-italia-al-top-ue-per-lingue-studiate-alle-medie_987f8d53-ccdf-495c-a101-7032d4cd9b05.html)

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