Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°87

Immigrazione: il cavallo di battaglia della Lega

Posted by fidest press agency su martedì, 19 giugno 2018

La domanda parte sulla base del rapporto statistico dei consensi popolari alla Lega per la sua politica di negazione all’accoglienza. Un interrogativo che in certi ambienti si cerca d’esorcizzare attaccandosi alla parola “magica” del populismo. In realtà il discorso ci porta più lontano. Da almeno quattro anni, a questa parte, i nostri governanti, in tema di accoglienza, hanno scelto un percorso oltremodo accidentato dovuto soprattutto a metodi che hanno mostrato d’essere incapaci d’avere una visione in prospettiva del problema. Alla fine tutti i nodi sono arrivati al pettine e hanno mostrato l’insostenibilità del sistema adottato. E l’inversione di rotta è oggi, senza dubbio, traumatica per tutte le parti in causa. Non dimentichiamo l’entità di questa “tragedia”: in quattro anni sono sbarcati sulle coste italiane oltre mezzo milioni di “fuggitivi”, disperati e ansiosi di trovare uno sbocco che permettesse loro di condurre una vita meno precaria. Li abbiamo soccorsi con umanità e solidarietà, al di là dell’immaginabile, perché sono stati soprattutto i poveri italiani a spezzare il loro frugale cibo con il forestiero e a mostrargli il senso della nostra ospitalità. Ma questo primo passo, legato all’emergenza, non ha avuto un adeguato supporto dalle istituzioni e le loro “distrazioni” hanno in pratica vanificato il tema dell’accoglienza per poi puntare su quello finale dell’integrazione. L’obiettivo era quello, anche se non esplicitamente dichiarato, di volerli dirottarli al più presto altrove, di là dei nostri confini. La mossa non ci è riuscita perché se noi vogliamo fare i furbi gli altri non sono stupidi. E così ci ritroviamo con una massa di diseredati che non riusciamo più a gestire e con l’aggravante di renderli nuovamente schiavi di chi senza scrupoli li sfrutta e riproduce le stesse miserie che hanno lasciato nei loro paesi d’origine. E ancora lo stato ha colpevolmente lasciato fare acuendo lo stesso rapporto tra immigrati e autoctoni. Ora ci chiediamo ci voleva proprio la Lega di Salvini per capire l’impiccio in cui ci siamo cacciati? E ancora possiamo definirli dei buoni o degli ingenui o peggio ancora i governi che hanno preceduto l’attuale nel voler ospitare tanti senza voler offrire loro un possibile sbocco di accoglienza ma anche lavorativo? Dicono che è colpa dell’Europa e si mettono l’animo in pace. E’ forse questo il modo di governare? Diciamo pure che chi è causa del suo mal pianga se stesso se non si trattasse di gente arida e che i loro dotti lacrimali si sono atrofizzati. (Riccardo Alfonso)

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