L’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti chiede ai gestori delle autostrade che NON paghi alcun pedaggio l’utente che proviene dalla costa toscana diretto a Ventimiglia e l’utente che parte dalla costa ligure diretto alla costa toscana, a prescindere da quale casello entra e/o esce. Ciò quale per modesto risarcimento perché, il dover percorrere 105 chilometri in più (vedi deviazione aprendo https://goo.gl/maps/6Ff86hM77m92), comporta:
il perdere mediamente un’ora e mezza (un costo medio persona di circa 50,00 euro);
le spese consumo carburante, spese per consumi generali del veicolo per un costo medio autovettura di 50 euro e per un autotreno di 100,00 euro;
l’aumento del rischio di essere coinvolti in incidenti e/o nel maltempo (costi da tenere in conto anche se non ponderabili);
il dover pagare un pedaggio autostradale aggiunto Auto/moto 9,60 € e 4 Assi 19,50 € (prima il Percorso Genova Ovest – Genova Prà via Ponte Morandi era: Auto/moto 1,10 € e 4 Assi 2,30 € mentre oggi è rispettivamente di 10,70 e 21,80), quindi milioni di euro in più di incassi per i concessionari autostrade.
In sintesi, mediamente ogni utente che percorre la bretella obbligatoria per bypassare Genova, subisce una spesa di 150,00 euro che, se ricaricate su servizi e merci, arriva a danno del cittadino aumentata dell’IVA. Pronti a cambiare i dati se qualcuno ci dimostra un errore nei calcoli.
L’Associazione Nazionale Coordinamento CamperistiSi lamenta, altresì, che non arriva alcuna risposta dai concessionari autostrade nonostante i rilanci di alcuni organi di informazione ma, che Autostrade concede un pedaggio gratis su rete Genova, cioè meno di un’elemosina e i milioni di stranieri che percorreranno quella bretella, trovandosi penalizzati e costretti a pagare, riterrebbero gli italiani incapaci di saper governare un Paese.
Al Governo il diritto-dovere d’intervenire per verificare l’ottemperanza degli obblighi contrattuali dei concessionari delle nostre autostrade nonché attivare tempestive ispezioni su tutto il percorso autostradale al fine di verificare se gli interventi e le manutenzioni sono eseguite nel rispetto del contratto di concessione. Ispezioni a tappeto aumentando in modo significativo il numero dei tecnici della task force già in organico al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, attingendo tecnici dai Provveditorati Interregionali per le opere pubbliche e/o assumendoli.
Archive for 22 agosto 2018
Crollo del ponte Morandi e situazione autostradale in Italia
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 agosto 2018
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Rally Health and Maria Menounos Host “Rally on the Road”
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 agosto 2018
Event in Los Angeles to Celebrate Healthy Living. TV/radio personality Maria Menounos and digital health company Rally HealthTM hosted a free, family-friendly event today in the Venice neighborhood of Los Angeles as part of their “Rally on the Road” summer tour celebrating healthy living. Rally Health Ambassador Maria Menounos, who hosted today’s “Rally on the Road” event in Los Angeles, offered participants health-related gift packs to spread the message about eating better for better health.
Rally Health Ambassador Maria Menounos, joined by actor/comedian Kevin Hart’s personal trainer Ron “Boss” Everline, encouraged participants at the event to move more, eat better and improve their health. With the tour’s theme “Get Your Mind & Body in Motion,” the event on Abbot Kinney Boulevard in Venice offered Angelenos the chance to participate in small group workouts with Menounos and Boss that focused on simple exercises that can be done anywhere, anytime.
“It was a real treat today to be able to host the final stop of our 10-city Rally on the Road summer tour right here in my hometown,” said Menounos. “As a Rally Health Ambassador, it’s a privilege for me to meet people here and all over the country who are motivated to learn about the small steps they can take to help keep their health on track.”The Rally on the Road event also spotlighted healthy eating with an activity course that challenged people to separate food facts from myths. Participants who completed this and other courses at the event got to spin a wheel for health-related gift packs inspired by Rally’s three Health Ambassadors: Menounos, Hart, and Los Angeles Chargers running back Melvin Gordon.“We’ve had an incredible summer traveling across the country with our Rally on the Road tour bus, meeting thousands of people and sharing with them our message about how easy and fun it can be to adopt healthy habits and take charge of their health,” said David Ko, president and COO, Rally Health. “We especially enjoyed our last stop here in Los Angeles and want to thank all the people who joined us today.”
In addition to Los Angeles, the Rally on the Road summer tour stopped in New York City, Washington, D.C., Charlotte, Atlanta, Cleveland, Cincinnati, Minneapolis, Milwaukee and Chicago.
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Arriva a Trapani la eVolution dance theater con “Night Garden”
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 agosto 2018
Trapani. Martedì 28 Agosto, alle ore 21.30, al Teatro “Giuseppe di Stefano”, alla Villa Margherita, a Trapani, arriva l’eVolution dance theater con “Night Garden”, uno spettacolo di danza intriso di atmosfere notturne.L’evento è organizzato dall’ Ente Luglio Musicale Trapanese in collaborazione con la Fondazione “Umberto Veronesi – per il progresso delle scienze”. La regia e la coreografia sono di Anthony Heinl.La eVolution dance theater nasce nel 2008 ed è diretta dal coreografo di origini statunitense Anthony Heinl che, nella sua ricca carriera, ha ballato per coreografi di fama mondiale, quali Paul Taylor, David Parsons e Martha Graham, e ha fatto parte dei Momix del geniale Moses Pendleton. La forza della compagnia sta proprio nella varietà dei linguaggi artistici che fonde e propone, danza, acrobatica, illusionismo e video art, creando spettacoli innovativi e divertenti. Night Garden è un giardino luminoso nel quale la bellezza, la meraviglia e il mistero si contaminano immergendo al tempo stesso il pubblico in un luogo di luce. Lo spettatore viene introdotto in un regno magico: creature bio luminose si risvegliano per giocare in una nuova dimensione.
In scena Chiara Morciano, Chiara Verdecchia, Carim Di Castro, Lavinia Scott, Bruno Batisti, Emiliano Serra, Anthony Heinl, Nadessja Casavecchia.
Le tracce musicali, che spaziano dai Massive Attack ai Radiohead, da Joni Mitchell ai Darkside, contribuiscono a creare l’atmosfera di Night Garden, un sogno ad occhi aperti. Inventiva, leggiadria, talento e sorpresa colorano lo spettacolo dotando di luce le ombre della notte. Costo biglietto: 15 euro.
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Amanti Piccanti: Fotografie di Daniele Duca
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 agosto 2018
Trieste, dal 29 agosto al 23 settembre 2018 Bastione Fiorito del Castello di San Giusto Piazza della Cattedrale 3 Inaugurazione con l’autore su invito della mostra di Daniele Duca: sabato 1° settembre alle ore 17,30. Orario: da lunedì a domenica, ore 10.00 – 19.00 (ultimo ingresso 18.30) Ingressi ad AIM e ai Musei del Castello: intero 8,00 €; ridotto 6,00 € Mostra promossa da: Fratelli Alinari. Fondazione per la Storia della Fotografia.
Uno spazio reale per contenuti virtuali. A Trieste, tra Europa e Mediterraneo. Un museo che cambia volto con l’alternarsi di mostre dedicate a grandi fotografi. Proiezioni, immagini a video, ma anche esposizioni di originali in cornice e vetrine con apparecchi fotografici e oggetti che hanno segnato la storia della fotografia. Gli Archivi Alinari accessibili da un database di 50.000 immagini digitali ne ripercorrono 160 anni, dalla seconda metà dell’Ottocento ad oggi nel mondo, riservando una particolare attenzione all’Europa Centrale e Orientale.
Nel 1998 Fratelli Alinari ha costituito la Fratelli Alinari. Fondazione per la Storia della Fotografia, al fine di svolgere un fondamentale ruolo di tutela, promozione e valorizzazione di tutto ciò che è riferito all’ambito della fotografia e alla sua storia, nonché alle arti figurative in genere. Il compito della Fondazione è di promuovere e realizzare i progetti espositivi, oltre che di gestire le attività museali sia scientifiche che didattiche, del Museo Alinari della Fotografia a Firenze e dell’AIM – Alinari Image Museum, nella sede del Bastione Fiorito del Castello di San Giusto a Trieste.
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Sei petizioni in reazione alla caduta del ponte Morandi
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 agosto 2018
Nelle ore successive alla tragedia del ponte Morandi in cui si contano, ad oggi, 43 vittime, sulla piattaforma CHANGE.ORG sono nate sei petizioni in reazione al drammatico evento, con cui i cittadini vogliono portare all’attenzione della politica alcuni interrogativi legati a sicurezza e infrastrutture. In primis quella in cui i cittadini chiedono al Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, l’annullamento governativo della concessione ad Autostrade per l’Italia S.p.A., il subentro statale e la proposta di passare ad una gestione simile al modello svizzero, dove ogni automobilista paga un abbonamento fisso annuale per usufruire della rete autostradale.
Un’iniziativa di solidarietà, lanciata da un sedicenne, per chiedere ad Autostrade per l’Italia di istituire subito un fondo in memoria delle vittime innocenti di questo dramma.
Anche se precedente al drammatico evento, è in corso anche una petizione che si lega alle emergenze per chiedere al Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e al Presidente della Regione Liguri, Giovanni Toti, il rinnovo della convenzione tra la Liguria e i Vigili del Fuoco per l’elisoccorso nella regione, poiché non sarà più valida dal 1° gennaio 2019.
Infine, sulla scia della preoccupazione legata alle disastrose condizioni del ponte Morandi e al successivo crollo, sono nate altre petizioni per chiedere la messa in sicurezza di alcuni ponti per cui si teme un’altra tragedia analoga: il ponte Preti di Strambinello a Torino e il ponte di Catanzaro (peraltro progettato anch’esso dall’ing. Morandi). Mentre alcuni cittadini in Sicilia chiedono la chiusura di un ponte di cui denunciano le pessime condizioni sulla SP 74 di Palermo, tra Ficarazzi e Bagheria, dove da mesi il limite è 10 km/h per evitare che le vibrazioni possano farlo crollare. A questo link tutte le petizioni di cui sopra https://www.change.org/m/italiainsicurezza-le-proposte-dei-cittadini-per-mettere-in-sicurezza-il-paese
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Caldo e farmaci
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 agosto 2018
Il calore dei mesi estivi può comprometter l’efficacia e la sicurezza delle cure farmacologiche, sia per interazione diretta con i farmaci, sia perché altera lo stato di alcune patologie croniche. Questa segnalazione è importante in questi giorni in quanto abbiamo subito gli alti e bassi della temperatura con picchi eccessivi. Un discorso che vale sia per chi si porta dietro i farmaci sia per quelli lasciati a casa nell’eventualità che siano stati esposti a temperature troppo alte.
Lo ricorda l’Aifa in una guida all’uso, trasporto e conservazione dei medicinali in viaggio e in vacanza, dalla quale segnaliamo gli spunti meno comuni, che spetta al farmacista segnalare ai pazienti.
I farmaci possono compromettere direttamente i meccanismi centrali e periferici della termo-regolazione, come gli anticolinergici che sono dei potenti inibitori della sudorazione. Gli antipsicotici, in aggiunta, possono interferire con il controllo centrale della temperatura corporea; compromettere le vie nervose riguardanti ed efferenti e causare sudorazione o vasodilatazione cutanea; compromettere la gittata cardiaca e in tal modo l’eliminazione del calore; aggravare le patologie da calore, per esempio i vasodilatatori, che includono nitrati (antianginosi) e bloccanti dei canali del calcio (antipertensivi e antianginosi) possono peggiorare l’ipotensione in pazienti vulnerabili.
D’altro canto l’esposizione al caldo può: aumentare la tossicità e/o ridurre l’efficacia dei farmaci, per esempio aumenta la tossicità dei farmaci con un limitato indice terapeutico, come digossina o litio; aumentare o causare disidratazione e cambiamenti nella distribuzione del volume del sangue. La risposta termoregolatoria può influenzare le caratteristiche cinetiche, l’assorbimento e l’escrezione dei farmaci e quindi la loro attività farmacologica. Per i farmaci che provocano fotosensibilizzazione, specie se in forma topica, è importante non esporre la parte trattata al sole o a lampade abbronzanti, anche per due settimane dalla fine della terapia. (Servizio Fidest)
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Ansia, stanchezza e stress si gestiscono fin dalla tavola
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 agosto 2018
Sono da evitare i regimi squilibrati e troppo restrittivi, mentre è consigliabile seguire una dieta controllata ed equilibrata. La sensazione di stanchezza e la difficoltà di concentrazione si superano con cereali, noci e legumi. Come per il pesce, che si consiglia di consumare almeno due volte a settimana, questi sono alimenti ricchi di omega-3 e acidi grassi essenziali in grado non solo di prevenire le malattie cardiovascolari, ma anche di inibire la formazione dei radicali liberi e di svolgere un’azione trofica sul sistema nervoso centrale, migliorando la qualità del sonno e dell’umore e favorendo concentrazione e memoria» Carne e latte favoriscono il buonumore. «Contengono il triptofano, un precursore della serotonina che è utile per alzare il tono dell’umore» “Per combattere la sindrome dell’intestino irritabile, il meteorismo o la stitichezza è preferibile fare piccoli pasti durante la giornata, composti da piatti semplici, poco elaborati e ben cotti, introducendo molta acqua naturale, frutta e verdura, carni magre e pesce.” Sono da limitare caffè, fritti, insaccati, alcol, cibi molto piccanti e latte, consumando la frutta lontano dai pasti. (Servizio Fidest)
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Migliorare la sicurezza dei pazienti negli ospedali
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 agosto 2018
Come fare? Lo spiega un report di 955 pagine dell’agenzia federale degli Stati Uniti Ahrq (Agency for healthcare research and quality). Un gruppo di esperti ha lavorato più di tre anni e ha infine riassunto le proprie indicazioni in un decalogo di strategie che dovrebbero essere messe in atto dalle strutture ospedaliere. La prima raccomandazione è di migliorare l’igiene lavandosi regolarmente le mani; la letteratura è chiara nello stabilire che in questo modo si potrebbe ridurre la trasmissione di infezioni, ma solo il 39% di medici e infermieri si attiene scrupolosamente a questa abitudine. Nel trattare alcune tipologie di pazienti e nell’eseguire certe manovre, servono precauzioni aggiuntive: guanti e un abbigliamento adatto sono barriere efficaci contro le infezioni, che negli Usa uccidono 99.000 persone ogni anno. L’inserimento di cateteri è un’operazione particolarmente delicata e l’accesso vascolare teleguidato con l’utilizzo degli ultrasuoni può ridurre il rischio di infezioni.
Quando si tratta di cateteri al tratto urinario, le infezioni sono particolarmente frequenti e gli esperti consigliano di seguire dei protocolli precisi nell’eseguire la procedura. Anche in caso di intervento chirurgico è importante porre un’attenzione sistematica: ricorrere a checklist preoperatorie comporta una riduzione delle complicanze che, secondo uno studio condotto su 4.000 persone, si assesta tra il 7% e l’11%. Deve essere inoltre migliorata la profilassi del tromboembolismo venoso, un killer pericoloso che uccide oltre 100.000 americani ogni anno, mentre adeguati interventi preventivi si sono mostrati in grado di ridurre polmoniti e ulcere pressorie. È importante in questi casi il concetto di “bundle”: quando un gruppo di misure sono utilizzate insieme, il risultato è migliore.
A volte, infine, decimo e ultimo punto, l’errore medico non deriva da questioni cliniche ma orto-grafiche: l’uso di sigle e abbreviazioni si collega a migliaia di somministrazioni di farmaci sbagliati. (Servizio Fidest)
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Qui parliamo spesso di farmaci e di terapie ma il paziente dove lo mettiamo?
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 agosto 2018
E’ necessario, a nostro avviso, richiamare il concetto che il trattamento di una medicina non può prescindere dalla sua conoscenza sugli effetti clinici e quelli indesiderati, gli eventi avversi e la durata della cura.
In altri termini prima della registrazione si deve sapere tutto di un farmaco, ma non basta. Il suo studio, in realtà, non termina mai per tutta la sua vita commerciale. Il motivo di quest’attenzione è anche un altro. Il farmaco si cala in una vita reale con tutte le complessità personali e fisiche del paziente. Occorre, quindi, evitare ogni tipo d’interferenza e prestare una maggiore attenzione agli effetti prodotti da un farmaco e dalla possibilità che possa interagire con un altro in termini conflittuali. Significa anche che occorre porre più attenzione al rischio che si corre sulla minore considerazione che oggi si rileva nelle diagnosi e nella prescrizione di farmaci a fronte di pazienti che ricorrono per le loro patologie a più specialisti. Manca spesso un approccio interdisciplinare che permetta di conciliare le prescrizioni sulla base di una visione globale sullo stato di salute del paziente. Lo spezzettamento specialistico a volte può danneggiare e non certo migliorare un indirizzo terapeutico se l’occhio non si focalizza sull’insieme dei processi vitali che interagiscono tra loro e ne armonizzano i processi. (Servizio Fidest)
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Linguaggio medico ostico: i malati ne risentono
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 agosto 2018
Una mancata adesione alle cure può prendere avvio da una scarsa alfabetizzazione sanitaria, in altre parole da una bassa capacità di trarre indicazioni dalle informazioni offerte dal sistema sanitario.
Questo, almeno, stando a una ricerca condotta nel Regno Unito da Gill Rowlands, della London South Bank University (Lsbu), è dovuto al fatto che la comunicazione sanitaria è troppo complicata. Lo studio della Lsbu dimostra che circa il 43% dei soggetti di età compresa tra i 16 e i 65 anni non è in grado di comprendere tali informazioni, e la quota sale al 61% qualora l’informazione richieda anche capacità matematiche (“come indicazioni posologiche, con riferimento al numero di compresse da assumere, o a dosaggi da calcolare in base al peso corporeo”).
In Italia la situazione non si discosta dallo studio inglese in quanto il linguaggio della Pubblica amministrazione e della burocrazia è assolutamente incomprensibile e astruso per la maggior parte delle persone, e la comunicazione conseguentemente farraginosa.” (Servizio Fidest)
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Ridurre i ritardi della sanità meridionale è possibile
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 agosto 2018
“La sanità al Sud: best practices e nuovi scenari, non solo sprechi”: è stato il titolo del convegno nazionale del Sindacato dei medici italiani (Smi) tenutosi a Bari cinque anni fa e dove è emersa, tra l’altro, una situazione sanitaria nel meridione diversa da come spesso viene dipinta.
Da allora ad oggi è forse cambiata qualcosa? Diremmo proprio di no. Se lasciamo parlare i medici di allora ci accorgeremo ben presto che le loro parole continuano ad essere d’attualità.
Secondo lo Smi, condizione necessaria per combattere la malasanità è che siano messe a disposizione risorse adeguate e che si attui una programmazione che permetta di ridurre gli sprechi esistenti; occorre estendere le pratiche virtuose e sottrarre il governo delle Asl alla mala politica. Il segretario nazionale Smi, Salvo Calì, era convinto che sia possibile eliminare gli sprechi e le logiche clientelari: “Basta premiare la competenza e dialogare con chi opera in prima linea nel Ssn, cioè i medici.”
Il messaggio che cogliamo nella sua interezza è che nel sud esiste buona sanità ma è schiacciata dal clientelismo. Vi sono esperienze in settori sensibili e strategici per l’offerta di servizi sul territorio che sanno incontrare il gradimento dei cittadini e che contribuiscono a intercettare le mutate domande di salute di una popolazione che affronta problemi diversi rispetto a trenta anni fa, innanzitutto il nodo della cronicità e dell’invecchiamento della popolazione. In buona sostanza possiamo dire che se la domanda di prestazioni di un certo tipo aumenta non vi corrisponde, a livello istituzionale, una risposta adeguata e meno che mai nel suo approccio sul territorio. Vi sono nosocomi nel sud che presentano delle eccellenze in determinate discipline mediche ma difettano in personale medico ed infermieristico, in dotazione di fondi e nella logistica. Occorre concentrarsi sull’organizzazione dei servizi, nel seguire i malati anche dopo il dimissionamento ospedaliero e nel tenere aperto il dialogo con i medici di base. (Servizio Fidest)
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Budget del ricoverato
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 agosto 2018
Esistono due aspetti dello stesso problema: il dovere dell’assistenza e il diritto di farsi assistere. Ciò significa che tale situazione è da considerarsi prioritaria nella gestione delle politiche per la salute della comunità internazionale. E’ un valore che non è secondo ad altri, così come lo sono il bisogno di alimentarsi e l’aria per respirare.
Se noi trasformiamo questi bisogni primari e vitali in una merce di scambio per realizzare profitti possiamo, di fatto, limitare il diritto alla vita e alla salute di milioni di esseri umani e consentirne l’accesso solo a chi ha risorse economiche e vive in aree protette. E’ questo l’aspetto più doloroso e drammatico offerto dalle logiche consumistiche che, dalla rivoluzione industriale del XVI secolo, hanno, di fatto, disumanizzato il rapporto sociale e tracciato un solco sempre più profondo tra chi cerca il necessario per vivere e chi vive nel superfluo.
Questa pessima distribuzione delle risorse oggi raccoglie più i frutti del malessere che quello dei benefici derivanti dal progresso delle scienze e della cultura della solidarietà. E’ una contraddizione che provoca gravi ricadute nel rapporto stato-cittadini. Qui non possiamo pensare che il disagio proviene perché mancano le risorse. E’ perché sono sprecate con i focolai di guerra che si accendono qua e là nel mondo. E’ perché favoriamo gli illeciti arricchimenti per l’interesse di pochi.
E’ perché cerchiamo di concentrare le ricchezze nelle mani di una ristretta cerchia di persone favorendo un uso improprio di tali disponibilità.
Il nostro è anche il periodo in cui si semina l’ipocrisia con una solidarietà di facciata, la disinformazione per non farci vedere la tempesta che si avvicina, e la politica delle promesse innescando la speranza, ma che si rende sempre più lontana nel tempo, per non onorarla. E lo facciamo nelle piccole e grandi cose. Da questa premessa partono taluni escamotage come quello del budget del ricoverato che non trova regole statuite, ma è, nei fatti, una realtà. Eppure i segnali ci sono e sono molto preoccupanti.
Partono dal budget assegnato alle spese sanitarie dalla finanziaria, dalla ripartizione alle regioni e dalle convenzioni stipulate con i nosocomi pubblici e privati. In altri termini lungo questa filiera la parola d’ordine è quella che bisogna spendere di meno, bisogna restringere i tempi di degenza e si cercano delle priorità persino per fasce di età.
E’ questo l’aspetto che ci fa dire che esiste il budget del ricoverato e anche di chi si cura in casa e sta diventando una mina vagante nella cultura popolare che incomincia a generare “mostri” di cinismo, se ci lasciamo convincere che la vita è un bene solo se siamo sani e che i malati cronici non sono altro che dei vuoti a perdere. (Riccardo Alfonso)
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Mostra di Devis Venturelli
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 agosto 2018
Capalbio (GR) 25 agosto – 30 settembre 2018 Inaugurazione sabato 25 agosto, ore 19 Il Frantoio, via Renato Fucini 10 mostra di Devis Venturelli con special Dj set di Emanuele Vesci. Il progetto “Superdecor” di Devis Venturelli, ideato per la galleria al Frantoio di Capalbio e a cura di Davide Sarchioni, costituisce nel suo insieme un intervento sitespecific che riflette sulle tematiche del decor di interni dialogando con l’architettura dello spazio espositivo, che viene così riscritto attraverso il ridisegno di una nuova architettura tessile in un inedito total living interiore.
Avvalendosi di una personalissima procedura scultorea, dove la superficie in tessuto assume un ruolo attivo e generativo della forma, Venturelli ha creato forme/sculture utilizzando diversi e numerosi oggetti rivestiti da superfici tensive in elastam dalle vivacissime tonalit. cromatiche e proposti sia come singoli pezzi, sia come elementi da congiungere e “cucire” insieme creando curiosi organismi tubolari, come quello che avvolge l’edificio del Frantoio e si snoda nello spazio, coinvolgendo sia l’esterno che l’interno e ridefinendo un ulteriore perimetro fino a marcare un fregio parietale.
Completa l’opera una serie di coloratissimi vasi pensili che invadono le pareti, intervallati da altre sculture composite che evocano partiture decorative, medaglioni o stemmi.
Gli sgargianti rivestimenti in elestan camuffano e al contempo suggeriscono le forme degli oggetti che inglobano, poich. il contatto degli oggetti interni mette in forma il dinamismo della superficie tessile, dando luogo ad un’ interessante ambiguit. percettiva e di senso.
Analogamente lo svolgimento interno dell’installazione allude a partiture architettoniche esteriori, sfumando sempre più i labili confini tra interno ed esterno, tra dentro e fuori. L’insieme sarà un’esplosione rutilante di forme, colori e fantasie eccessive che pervadono e trasformano lo spazio alludendo ad un eccentrico “superdecor” tessile assai articolato che, mettendo in gioco il dialogo tra oggetto e superficie, innesca ulteriori rapporti dialettici tra rigidit. e malleabilit., tra controllo e imprevedibilità, tra durevolezza e temporaneit., scaturiti dagli oggetti e dai materiali utlizzati.
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Walmart and Flipkart Announce Completion of Walmart Investment in Flipkart, India’s Leading Marketplace eCommerce Platform
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 agosto 2018
Walmart Inc. (NYSE: WMT) and Flipkart Group (“Flipkart”) today announced the closing of the agreements for Walmart to become the largest shareholder in the Flipkart Group.
“Walmart and Flipkart will achieve more together than each of us could accomplish separately to contribute to the economic growth of India, creating a strong local business powered by Walmart,” said Judith McKenna, president and CEO of Walmart International. “Our investment will benefit India by providing quality, affordable goods for customers, while creating new skilled jobs and opportunities for suppliers. As a company, we are transforming globally to make life even easier for customers, and we are delighted to learn from, contribute to and work with Flipkart to grow in India, one of the fastest-growing and most attractive retail markets in world.” “We are poised and ready to deliver the full value of this partnership for India,” said Binny Bansal, Flipkart’s co-founder and group chief executive officer. “By combining Walmart’s omni-channel retail expertise, supply-chain knowledge and financial strength with Flipkart’s talent, technology and local insights, we are confident that together we can drive the next wave of retail in India.” The Flipkart investment transforms Walmart’s position in a country with more than 1.3 billion people, strong GDP growth, a growing middle class and significant runway for smartphone, internet and eCommerce penetration. As Walmart scales in India, the company will continue to partner to create sustained economic growth across agriculture, food and retail. Future investments by Walmart will support national initiatives and will bring sustainable benefits in jobs creation, supporting small businesses, supporting farmers and supply chain development and reducing food waste.
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Medicina: I pazienti informati
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 agosto 2018
Con le ampie opportunità offerte alle persone di accedere all’informazione medica tra la televisione, la radio, la carta stampata, dai quotidiani ai periodici, e il web si è aggiunta, come osserva il prof. Claudio Cricelli, past presidente della società italiana di medicina generale, “la crescente richiesta di “partecipazione” del paziente alla scelta dei percorsi di cura e una forte attrazione per tutto ciò che è “naturale” e che risponde ai paradigmi del salutistico.” “Diventa – soggiunge il professore – dunque sempre importante che il medico, e in particolare il medico delle cure primarie, rifletta su questi fenomeni e acquisisca i necessari strumenti cognitivi che gli consentano di comprendere, e per quanto possibile, guidare e rendere più consapevoli le scelte che le persone mettono in atto per migliorare il proprio stato di salute (automedicazione)”. In questo senso procede la crescente attenzione verso le ricerche sugli effetti biologici degli alimenti e delle piante medicinali.
La Fidest come organo d’informazione legato al rilancio di notizie avverte questo flusso mediatico e si sente in qualche modo responsabile sia nell’esercitare un maggiore controllo delle fonti sia per rispondere a una domanda dei lettori sempre più forte ma anche più ansiosa di trovare la strada giusta in termini di mantenimento e miglioramento dello stato di salute.
Un discorso in se molto difficile se si pensa all’ampiezza delle fonti inquinanti che danneggiano il suolo e pregiudicano la protezione dei bacini idrici rendendo sempre più complesso il controllo delle aree “grigie e indistinte” e la possibilità d’interventi sempre più efficaci a fronte della diversa e più intensiva composizione della popolazione e le variazioni della presenza delle patologie presenti.
Un altro capitolo andrebbe poi aperto sull’evoluzione della salute derivante dall’uso frequente, e a volte sconsiderato, di nutrienti, sostanze naturali, integratori e oligoelementi e il loro claim salutistico che può diventare incalcolabile per il numero degli alimenti che possono contenere.
La lezione che può valere per tutti è che la medicina è “un’arte complessa” che va presa con le molle e che non basta una infarinatura mediatica per ricavarne una terapia se non si ha dall’altro versante un valido interlocutore e che esso non può avvalersi della semplice lettura di un profano. Semmai si chiede al medico più pazienza, più attenzione, maggiore sensibilità. (Servizio Fidest)
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Scuola: Personale, la verità sulla ricostruzione di carriera tagliata
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 agosto 2018
Il 20 settembre prossimo la Corte di Giustizia Europea si esprime sull’ingiustizia tutta italiana. L’organismo di giudici sovranazionali dovrà decidere sulla causa C-466/17 Motter e sulla compatibilità del Testo Unico sulla Scuola con il diritto comunitario. Il parere dei giudici sovranazionali potrebbe così diventare l’atteso spartiacque: se verranno accolte le tesi dei legali di Anief, come già avviene presso diverse Corti di Appello italiane, tutti i decreti di ricostruzione di carriera emessi negli ultimi dieci anni dovranno infatti essere impugnati al fine di riconoscere per intero, fin da subito, tutto il servizio pre-ruolo superiore ai primi quattro anni, con evidenti ed inevitabili ricadute sul Contratto collettivo nazionale di lavoro e sulle graduatorie interne d’istituto per l’individuazione degli insegnanti sovrannumerari.
La Corte dovrà quindi vagliare se il principio di non discriminazione ex clausola 4 accordo quadro osti a una norma interna, quale quella dettata dall’art. 485 co.1 d.lgs. 16.4.1994, n. 297, la quale dispone che, ai fini della determinazione dell’anzianità di servizio al momento dell’immissione in ruolo con contratto a tempo indeterminato, fino a quattro anni il computo dei servizi svolti a tempo determinato si effettua per intero, mentre per quelli ulteriori si riduce di un terzo a fini giuridici e di due terzi a fini economici. E ciò in ragione della mancanza, allo scopo dello svolgimento di lavoro a tempo determinato, di un’iniziale verifica oggettiva della professionalità, mediante concorso pubblico, con esito positivo.Marcello Pacifico (Anief-Cisal): In questi anni di applicazione della norma prevista dal Testo Unico della scuola, si è di fatto deciso di punire due volte i lavoratori con un alto numero di anni svolti come supplenti prima di entrare in ruolo: alla lunga ed estenuante attesa si è aggiunta la beffa della riduzione stipendiale, come se il protrarsi del precariato fosse da arrecare al dipendente e non ad un’amministrazione pubblica sorda alle richieste di stabilizzazione provenienti dalla stessa Unione Europea ormai da vent’anni attraverso la direttiva comunitaria 70/1999. Ecco perché diventa centrale l’espressione del 20 settembre: potrebbe dare il la ad una modifica sostanziale di tutta la normativa che regola le ricostruzioni di carriera del personale, nonché la contrattazione interna che pone in essere, sotto varie forme, questa e altre palesi discriminazioni.
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La pace desiderata dai tedeschi
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 agosto 2018
Una pace che fu desiderata, durante gli anni di guerra, non solo dagli italiani ma da una parte dei tedeschi se pensiamo a tanti tentativi per spezzare il corso degli eventi drammatici con un delitto “eccellente.” Ancora sussulti di battaglie e di congiure quando il 20 luglio del 1944 alle 12,42 un ordigno esplose nel bunker (la lagebaracke della wolfsschanze = tana del lupo) di Hitler mentre era in riunione con alcuni alti ufficiali. Molti morirono ma Hitler rimase solo lievemente ferito. Mussolini arrivato a Rastenburg, verso le quattro del pomeriggio di quel fatidico giorno, si vide venire incontro un Hitler allucinato e seppe direttamente da lui cosa era successo.
Sia Shirer, sia Wheeler-Bennet, i due massimi storiografi della caduta del terzo Reich, descrivono il Duce prima sbigottito, poi convinto di scorgere nello scampato pericolo del Fuhrer, un segno della provvidenza la quale stava dalla loro parte. In privato, ad Anfuso, lasciò capire come in fondo non gli dispiacesse la faccenda: anche i tedeschi, questo popolo senza “traditori”, avevano avuto il loro 25 luglio. Venne così alla luce il terzo attentato al Fuhrer. Tutti e tre gli eventi puntavano alla realizzazione di un solo risultato.
Nei progetti delle alte gerarchie militari tedesche tali tentativi, se fossero andati a buon segno, avrebbero potuto portare l’Europa alla pace. In quest’ultima circostanza la bomba fu piazzata dal colonnello Klaus Philip Schenk, conte di Stauffenberg, trentasettenne e con uno splendido passato militare. Egli non era nuovo a queste iniziative e già altre due volte ci aveva provato, ma in entrambe Hitler si era sottratto, per un puro caso, e all’ultimo momento.
La reazione nazista non si fece attendere. Nel processo “lampo” celebrato il 7 agosto dello stesso anno ci furono otto condanne a morte eseguite con l’impiccagione dei colpevoli ai ganci da macellaio e strozzati con corde di violino. In aula erano stati costretti a presentarsi senza cinture e bretelle in modo da doversi reggere i calzoni con le mani, rendendosi ridicoli. Difficile, in questa circostanza, sapere quanti fossero, nel complesso, le vittime della brutale reazione nazista all’attentato. Si parla, comunque, di 16/20mila uccisioni. Ultimi a morire furono quelli che sembravano ormai salvi, dimenticati nei campi di sterminio come Canaris, assassinato il 9 aprile del 1945, un mese prima della resa tedesca.
Tra il settembre del 1943 e il gennaio del 1944 fallirono almeno una mezza dozzina d’attentati contro Hitler. Ricordiamo, ad esempio, quello del 13 marzo del 1943 a-lorché il generale Schlabrendorff, con uno stratagemma, riuscì a piazzare una bomba ad orologeria sull’aereo in cui viaggiava il Fuhrer. Ma l’ingranaggio non funzionò. Ci riprovò nel novembre del 1943 il capitano Axel Von dem Bossche con un gesto da “kamikaze” portandosi in tasca del pastrano due bombe a mano e deciso di lanciarsi addosso al dittatore. Per sua sfortuna l’incontro fu rinviato sine die. Lo stesso tentativo avvenne nel febbraio successivo per opera del tenente Heinrich von Kleist e nuovamente fallì. Questi episodi non furono casuali. C’era stato a Monaco il movimento studentesco della “rosa bianca” finito il 18 aprile del 1943 con la barbara decapitazione, con la scure, dei fratelli Hans e Sophie Scholl e di altri martiri.
Tra le file della stessa Luftwaffe vi era una centrale di spionaggio denominata “Orchestra rossa” a favore dei sovietici e diretta dall’aristocratico conte Harold Schulze-Boysen. C’erano gli intellettuali del circolo di Kreisau, fautori non di attentati ma di resistenza passiva ai nazisti e capeggiati da un nome illustre della nobiltà tedesca: il conte Helmuth von Moltke. C’erano i politici come l’ex sindaco di Lipsia Carl Goerdeler e altri e c’era persino il capo dello spionaggio ammiraglio Canaris con i suoi agenti e pure due religiosi protestanti. Lo stato maggiore, scrive Silvio Bertoldi, in questo fermentare d’inquietudini, era stato il primo a opporsi ai nazisti in ordine di tempo.
Lo Stato Maggiore doveva vendicare tra l’altro, alcuni dei suoi capi più rappresentativi, caduti sotto i colpi di Hitler: dal generale Kurt von Schleicher, cancelliere del Reich al generale Kurt von Bredow, e più tardi, al capo di stato maggiore Werner von Blomberg, tolto di mezzo per avere sposato una ragazza di piccola virtù, per finire al generale Wilheim Fritsch, capo di stato maggiore dell’esercito, ignobilmente ricattato con la falsa accusa di intrattenere rapporti omosessuali. (Riccardo Alfonso)
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Lotta di popolo, lotta di civiltà: Onore ad Amedeo d’Aosta
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 agosto 2018
Il 17 maggio del 1941 sull’Amba Alagi il Duca d’Aosta firma la resa delle sue truppe. Nello stesso giorno e ora tramonta il sogno imperiale italiano. La resa del contingente italiano ebbe un prezzo altissimo in morti e feriti. Fu il conto pagato da una resistenza spinta sino ai limiti delle forze umane. Quel giorno Churchill scrisse: “Così terminava il sogno di Mussolini di un impero da creare con la conquista e da colonizzare nello spirito dell’antica Roma”. Amedeo D’Aosta morì nell’ospedale di Nairobi alle 3,45 del 3 marzo 1942, aveva 43 anni.
Ciano annotò nel suo diario: “E’ morto il duca d’Aosta. Scompare con lui una nobile figura di principe e d’italiano, semplice nei modi, largo nella comprensione, umano nello spirito. Non voleva la guerra. Era convinto che l’impero avrebbe potuto reggere soltanto pochi mesi. Poi detestava i tedeschi. Dalla vicenda che insanguina il mondo temeva più la vittoria tedesca che quell’inglese. Quando partì per l’Etiopia, nel maggio del 1940, ebbe il senso del suo destino: era deciso ad affrontarlo, ma era pieno di tristezza”. Il duca Amedeo d’Aosta, a detta del ras Abebe Aregai, capo della resistenza abissina e che lo aveva sempre combattuto: “E’ stato il più terribile nemico dell’Etiopia perché era riuscito a conquistare gli abissini e a far loro dimenticare l’amore per l’indipendenza”. Ecco per cosa gli italiani differivano dai tedeschi: la loro gran voglia di vivere in pace. Una pace che in Europa, come sappiamo, fu tanto desiderata mentre per i dittatori si era trasformata in un atto di codardia e di tacita sottomissione.
Il 1942 è l’anno della svolta. Il risveglio brusco da un sogno è tragico. La guerra prende una brutta piega. La fame incomincia a picchiare duro, i divieti si fanno più severi, i bombardamenti più fitti. Arriviamo a due passi da Alessandria d’Egitto, ma perdiamo il treno dell’Africa. Rommel non fa più miracoli, a El-Alamein Montgomery è troppo forte. Da Stalingrado non si passa. Nel 1943 molti avvenimenti precipitano. Il 25 luglio a Roma il Gran Consiglio del fascismo sfiducia Mussolini. E’ l’onda lunga che ha segnato in Russia la sconfitta della Germania: i russi sfondano sul Don, l’ARMIR, l’armata italiana sul fronte sovietico, è costretta a una precipitosa ritirata per non essere circondata e annientata.
Si combatte e si muore a quaranta gradi sotto zero. Le perdite assommano a oltre 80.000 uomini sui 120mila del corpo di spedizione. In Italia, intanto si vive come si può tra luci e ombre, sotto i bombardamenti e qualche evasione. Il film dell’anno è “Ossessione” con Luchino Vi-sconti. Aldo Fabrizi, al suo debutto, interpreta “l’ultima carrozzella”. Macario fa la donna nella “Zia di Carlo”, ma non ride nessuno. Così si compie il destino di un popolo con la sua avventura fascista. In quel momento riecheggiano le parole di George Sorel: “Un bosco impiega secoli per crescere, ma basta una notte per bruciarlo”. (Riccardo Alfonso)
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La forza del progresso umano a dispetto delle sue perversioni
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 agosto 2018
Il XX secolo incomincia con le scoperte di Marconi e di madame Curie, le geniali intuizioni d’Einstein, Fermi e Fleming e si completa con i sogni d’intere generazioni verso una società migliore e più evoluta. In quegli anni pieni di tormenti esistenziali l’autorità sembra libertà quando succede all’anarchia. Succede in Italia, con il fascismo, e si ripete in Germania quando un ex caporale austriaco assume il potere a Berlino. E’ la prima avventura che devasta il precario equilibrio europeo. L’Europa vincitrice del 1918 muore all’alba del 7 marzo del 1936 quando Hitler rioccupa la Renania. E’ la prima tappa di una cavalcata che porterà i nazisti a Vienna, nei Sudeti, a Praga, a Danzica, a Varsavia, a Parigi.
La Germania inghiotte tutti questi paesi e lo fa, sia pure in modo diverso, con l’Italia di Mussolini. Questi è travolto dalle suggestioni naziste: bagni di folla, parate, grida di popolo. Non vi può essere pace né a Monaco né altrove. Hitler tratta solo sulla punta delle baionette. Diventa, così, l’anticamera della guerra con la sconfitta della sperata pace dei trattati e dei protocolli d’intesa. Il 1° settembre del 1939 si scatenano gli dei della guerra. Berlino da quel momento in poi è ubriaca di vittorie.
L’Italia resta sola di fronte a Hitler e Mussolini. Quest’ultimo, solo per paura e voglia di bottino, rende comune l’avventura. “Una guerra, per l’Italia, senza entusiasmo, senza mezzi, estranea agli interessi vitali del Paese. ”Mussolini aveva portato il suo Paese al disastro e alla rovina per una manciata di fichi secchi. Il 1941 incomincia con le preoccupazioni, prosegue con la rassegnazione del 1942 e lo sgomento del 1943 e poi verrà la guerra civile e sarà la pagina più crudele perché fraticida. (Riccardo Alfonso)
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