Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Archive for 25 febbraio 2019

Giuliano Vangi: Dalla matita allo scalpello

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 febbraio 2019

Milano, giovedì 11 aprile ore 11.30 e fino al 12 maggio 2019 Galleria Bottegantica (via A. Manzoni, 45) Orari: da martedì al sabato 10-13; 15-19 Ingresso libero Visite guidate: su prenotazione, € 5 cad. Gruppi compresi tra le 10 e le 20 persone, mostra di Giuliano Vangi Dalla matita allo scalpello, curata da Enzo Savoia, Stefano Bosi e Valerio Mazzetti Rossi.
Con questa mostra, Bottegantica prosegue il suo progetto Contemporary / Lab, format con cui intende rendere omaggio alle principali personalità artistiche del nostro tempo.
In mostra una selezione di venti sculture e una serie di disegni realizzati tra 1960 e i primi anni 2000, fondamentali per comprendere la poetica del maestro toscano, al cui centro vi è l’uomo di oggi: con la sua solitudine, la sua violenza, la sua rassegnazione, il suo bisogno di speranza. Tra i meriti di Vangi c’è quello di aver rinnovato il concetto di scultura, allargandolo oltre il confine dell’architettura e della dimensione spaziale, giungendo a creare un linguaggio personale e di estrema originalità. A lui il merito di essere, per primo, riuscito a realizzare compiutamente una ‘saldatura’ tra l’uomo e il suo significato; espandendo il suo concetto estetico dalla pietra alla terracotta, dalla resina all’avorio, dal design all’architettura.Tra il 1959 e il 1962 Vangi si trasferisce in Brasile dove si dedica a studi astratti, lavorando cristalli e metalli quali ferro e acciaio. Le sue opere iniziano ad attirare l’attenzione pubblica: vince il Primo Premio al Salone di Curitiba, espone al Museo di San Paolo e partecipa ad una mostra itinerante negli Stati Uniti. Al suo ritorno in Italia recupera la figurazione, ricorrendo alle doti plastiche per imprimere la forza e lo spirito del Tempo: l’uomo, maschio o donna che sia, diventa esempio e riflesso della società contemporanea. Del resto, chi se non l’uomo può raccontare l’uomo?
Dopo la prima grande esposizione italiana, tenutasi nel 1967 presso Palazzo Strozzi di Firenze, Vangi attraversa un periodo di lunga e introversa sperimentazione di nuovi stilemi e contenuti avanguardisti. ‘Egli innalza la sua espressione artistica ad un livello esasperato e tragico, con implicazioni di una quasi insuperabile coscienza di solitudine’, scrive Enrico Crispolti. Nel percorso espositivo ci si imbatte in statue solitarie colte in attitudini riflessive, come Ragazzo con le mani in tasca (1986), esposto alla Promotrice di Torino del 1989 e a Castel Sant’Elmo a Napoli nel 1991, in cui la compattezza della materiale dialoga con l’evocazione spirituale del personaggio: aspetti che invitano a riflettere sul tema dell’impersonificazione, tipica dei nostri tempi. Diverse poi le opere dedicate alla complessa relazione uomo-natura, osservata nei suoi aspetti più eclatanti e contraddittori, con una particolare attenzione alla carica drammatica di quei fenomeni del mondo che sfuggono al dominio dell’uomo: la potenza distruttrice appare infatti deflagrante in opere come Katrina (2014), dedicata all’uragano che nel 2005 si è abbattuto sugli Stati Uniti. Accompagna la rassegna un catalogo di Bottegantica edizioni

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I fallimenti delle imprese italiane

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 febbraio 2019

Nel 2018 i fallimenti delle imprese italiane sono diminuiti del 5,9% rispetto al 2017 (da 11.939 a 11.233), con cali più significativi nel settore industriale (-8,1%, 2.010 aziende fallite) e più contenuti nell’edilizia (-2,3%), dove le imprese a chiudere i battenti sono state 2.248. È quanto emerge dall’Analisi dei fallimenti in Italia condotta da CRIBIS, società del Gruppo CRIF specializzata nella business information.L’analisi di CRIBIS ha rilevato nel 2018 3.475 fallimenti nel settore “commercio” (-6,4%) e 2.609 nei “servizi” (-6,7%). Negli ultimi 10 anni il 2014 è stato l’anno con più imprese fallite nel settore “commercio” (4643), “industriale” (3.343) ed “edilizia” (3.343), mentre il 2015 è stato l’anno nero per il settore servizi (3.019).“I dati sui fallimenti 2018 – commenta Marco Preti, amministratore delegato di CRIBIS – confermano un trend positivo che va avanti dal 2015 e che vede il numero delle aziende costrette a chiudere i battenti ridursi sempre più. Tra 2016 e 2017 (-11,3%) abbiamo rilevato il calo maggiore mentre in termini assoluti l’anno più negativo del decennio è stato proprio il 2014, quando ben 15336 aziende sono state costrette a portare i libri in tribunale. Il numero di fallimenti registrato lo scorso anno, è inferiore a quanto avevamo rilevato nel 2011, quando le imprese costrette a chiudere per il cattivo andamento del business erano state 11.840”.Dall’analisi di CRIBIS sui fallimenti in Italia negli ultimi 10 anni, si evince che le aziende che hanno portato i libri in tribunale lo scorso anno sono quasi il 20% in più rispetto al 2009 (9.384). Tra 2010 e 2009 il numero di imprese costrette alla chiusura è cresciuto del 16%: l’incremento più elevato del decennio seguito da quello rilevato tra 2012 e 2013 (+15,6%).
La Lombardia, motore economico dell’Italia, è la regione dove si registra il più elevato numero di fallimenti (2.433, 21,8% del totale), seguita dal Lazio (1417, 12,7%) e dalla Toscana (933, 8,3%). Poco più distante il Veneto (902, 8,1%), che precede Campania (854, 7,6%), Sicilia (749, 6,7%) ed Emilia-Romagna (745, 6,6%). In Piemonte il numero di aziende costrette a chiudere i battenti (720) è più elevato del 43% rispetto a quello che CRIBIS ha rilevato in Puglia (493) ed è più del doppio rispetto a Marche (328), Sardegna (285) e Calabria (272).

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Rinnovo Protocollo di Intesa tra Ministero dell’Interno e l’Associazione “Democrazia nelle Regole”

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 febbraio 2019

Il Capo di Gabinetto del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi e l’Avvocato dello Stato, Giulio Bacosi, fondatore di Democrazia nelle Regole (DnR), hanno sottoscritto al Viminale il rinnovo del Protocollo di Intesa tra il Ministero dell’Interno e l’Associazione di promozione sociale “Democrazia nelle Regole”.Il Protocollo, che ha la validità di 3 anni, è finalizzato a proseguire nell’attività di collaborazione tra Ministero dell’Interno e DnR nella promozione di iniziative di sensibilizzazione per favorire l’educazione alla legalità e alla cittadinanza democratica tra i cittadini, con particolare riferimento ai giovani.Democrazia nelle Regole, Associazione di promozione sociale, promuove la cultura delle Regole e della Civiltà collaborando con le Prefetture e gli Istituti scolastici di tutta Italia; la mission che l’Associazione si propone è quella di far scoprire i valori della convivenza civile attraverso la Costituzione. I suoi interlocutori privilegiati sono innanzitutto i giovani e poi i cittadini tutti: proprio attraverso il dialogo costante e continuo con le scolaresche, DnR ha assistito ai cambiamenti evidenti che la società italiana vive in termini di relativa identità, multiculturalità e accoglienza.
Ad oggi l’Associazione ha superato il milione di studenti incontrati nelle scuole e nei teatri in tutta Italia; oltre 40 i Protocolli d’Intesa con le Prefetture siglati e un ebook interattivo sulla Costituzione.”Da dieci anni andiamo nelle scuole e nei teatri per parlare di Regole ed Educazione per formare uomini e donne di domani, con linguaggi e strumenti semplici e attuali affinché possano sempre sentirsi dei protagonisti attivi per il futuro. Ringrazio il Ministero dell’Interno per aver rinnovato la fiducia a Democrazia nelle Regole: onorati di continuare il nostro viaggio nelle Regole sul territorio Italiano”.Così in una nota l’Avvocato dello Stato Giulio Bacosi, Presidente di Democrazia nelle Regole, a margine del rinnovo del Protocollo d’Intesa al Viminale.

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Precari della ricerca: una vittoria storica

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 febbraio 2019

Il 18 febbraio il Tribunale amministrativo ha accolto il ricorso presentato da una ricercatrice precaria dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) nostra iscritta, che era stata esclusa dalla procedura di stabilizzazione di 76 unità di personale adottata dall’ente. Una vittoria storica che apre uno scenario, inedito finora, per tutti i dipendenti precari che lavorano a tempo determinato nelle Pa tramite contratti a progetto o assegni di ricerca.«Le Pubbliche amministrazioni – spiega Marco Tavernese, legale della ricorrente e dei Cobas – di norma emanano bandi per la stabilizzazione dei precari che prevedono, come condizione principale, l’aver lavorato alle proprie dipendenze con contratti di lavoro subordinato a tempo determinato per almeno tre anni, escludendo di fatto gli altri precari assunti con tipologie contrattuali di lavoro flessibile quali i contratti di collaborazione coordinata e continuativa e gli assegni di ricerca».«La riforma Madia – prosegue Tavernese – è stata sempre interpretata in modo restrittivo da tutti gli enti pubblici i quali hanno escluso, dall’anzianità utile ai fini della stabilizzazione, i periodi di lavoro espletati mediante tipologie di rapporti di lavoro flessibile, in tal modo impedendo la stabilizzazione dei titolari degli assegni di ricerca. E’ ciò che ha fatto anche l’Infn impedendo alla mia cliente di essere assunta a tempo indeterminato».«Esprimiamo enorme soddisfazione – dichiara Francesco Iacovone del Cobas nazionale – Il Tribunale amministrativo con questa sentenza ha condannato l’Infn a consentire ad una lavoratrice nostra iscritta, con contratto di ricercatore di III livello, di partecipare alla procedura di stabilizzazione e quindi di essere assunta a tempo indeterminato. Un precedente giurisprudenziale importante che sancisce che l’anzianità di servizio valutabile per l’assunzione a tempo indeterminato è anche quella acquisita tramite gli assegni di ricerca. Un plauso al nostro legale che con il suo prezioso lavoro ci apre strade importanti per la battaglia alla precarietà nel Pubblico Impiego. Adesso passeremo a rivendicare il riconoscimento di tutti i periodi di precarietà nelle cooperative che lavorano in appalto negli enti pubblici, a cominciare da quelle dalla sanità.»

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L’esodo venezuelano continua senza sosta: 3,4 milioni di persone in fuga

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 febbraio 2019

Sono 3,4 milioni i rifugiati e migranti provenienti dal Venezuela attualmente presenti nel mondo, secondo quanto reso noto oggi dall’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e l’OIM, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni.In base ai dati forniti dalle autorità nazionali per l’immigrazione e da altre fonti, i Paesi dell’America Latina e dei Caraibi ospitano circa 2,7 milioni di venezuelani, mentre i restanti si trovano in altre regioni.Si stima che nel corso del 2018, in media 5.000 persone siano fuggite dal Venezuela ogni giorno in cerca di protezione o di una vita migliore.
La Colombia ospita il maggior numero di rifugiati e migranti venezuelani: oltre 1,1 milioni. Seguono il Perù, con 506.000, il Cile con 288.000, l’Ecuador con 221.000, l’Argentina con 130.000 e il Brasile con 96.000. Anche il Messico e i Paesi dell’America centrale e dei Caraibi ospitano un numero elevato di rifugiati e migranti provenienti dal Venezuela.
“I Paesi della regione hanno mostrato una straordinaria solidarietà verso i rifugiati e i migranti venezuelani e hanno messo in atto ottime soluzioni per aiutarli. I dati, tuttavia, evidenziano le pressioni a cui sono sottoposte le comunità ospitanti e il continuo bisogno di sostegno da parte della comunità internazionale, in un momento in cui l’attenzione del mondo è rivolta agli sviluppi politici all’interno del Paese”, ha dichiarato Eduardo Stein, Rappresentante Speciale congiunto UNHCR-OIM per i rifugiati e i migranti venezuelani.
I Paesi dell’America Latina hanno concesso circa 1,3 milioni di permessi di soggiorno e altre forme di protezione ai venezuelani e hanno consolidato i sistemi di asilo nazionali al fine di valutare un numero senza precedenti di richieste di asilo. Dal 2014, sono state infatti presentate più di 390.000 richieste di asilo, di cui oltre 232.000 solo nel 2018.
A fronte di tale incremento, aumentano anche i bisogni dei rifugiati e migranti venezuelani e delle comunità ospitanti. I governi della regione hanno rafforzato la loro risposta nazionale e stanno cooperando – in virtù del Processo di Quito – per migliorare l’assistenza e la protezione dei cittadini venezuelani e per facilitare la loro inclusione legale, sociale ed economica. Nell’ambito di tale processo, il prossimo incontro regionale si terrà a Quito nella prima settimana di aprile.A complemento di queste iniziative, lo scorso dicembre è stato lanciato un Piano regionale di risposta per rifugiati e migranti venezuelani (RMRP), destinato a 2,2 milioni di venezuelani e 500.000 persone nelle comunità ospitanti in 16 Paesi.

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Il mondo nell’abisso. Heidegger e i Quaderni neri

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 febbraio 2019

Milano Giovedì 28 febbraio 2019 ore 21 Casa della Cultura Via Borgogna 3 Eugenio Mazzarellapresenta Il mondo nell’abisso. Heidegger e i Quaderni neri intervengono Massimo Cacciari e Costantino Esposito. Con la pubblicazione nel 2014 dei tre volumi dei Quaderni neri si è di nuovo proposta una querelle classica della vicenda di pensiero di Martin Heidegger: «Heidegger e la politica». Più precisamente: «Heidegger e il nazismo». E più ancora «Heidegger e gli ebrei». Al di là, tuttavia, della evidente operazione di marketing editoriale che ruota attorno a questa riproposizione, i Quaderni neri pongono una serie di questioni rilevanti sul rapporto tra Heidegger e il suo tempo storico e sull’ultima fase della sua riflessione filosofica. Oggetto di questo libro sono esattamente tali questioni, strettamente connesse al grande tema heideggeriano della modernità e della tecnica. Eugenio Mazzarella mostra come dopo l’esplicita adesione al nazismo, attestata chiaramente dal celebre discorso del rettorato del 1933, Heidegger avviò un vero e proprio disimpegno dalla politica e dalla realtà storica del suo tempo. Disimpegno che assume un tono sempre più apocalittico man mano che, nell’inoltrarsi negli anni Trenta, diviene sempre più chiara, per il filosofo tedesco, la deriva di mera potenza del Reich «millenario»; da contropotenza politico-spirituale alla crisi dell’Europa a mera variante del mondo moderno, del calcolo della «tecnica». Un giudizio che consegna l’intero presente – il mondo, la vita, la storia, e l’umanità che vi è coinvolta – al puro abisso di un anatema gnostico, di fronte a cui non c’è scampo se non quello di un’altra possibile storia dell’Essere a venire, sancita dalla celebre espressione: «Soltanto un dio ci può salvare». La storicità concreta, esistenziale e storica, così come si offriva in Essere e tempo, viene in tal modo completamente abbandonata.
Eugenio Mazzarella insegna filosofia teoretica all’Università Federico II di Napoli. È stato preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ateneo friedericiano e deputato al Parlamento nella XVI legislatura. Tra le sue opere Vie d’uscita. L’identità umana come programma stazionario metafisico (Il melangolo, Genova 2004); L’uomo che deve rimanere. La smoralizzazione del mondo (Quodlibet, Macerata 2017); Sacralità e vita (Guida, Napoli 1998); Vita politica valori (Guida, Napoli 2010) e la raccolta di poesie Anima madre (ArtstudioPaparo, Napoli 2015)

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“2019: un anno smisurato. Cambiano le unità di misura fondamentali”

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 febbraio 2019

Milano Mercoledì 27 febbraio 2019, alle ore 11:15, presso il Liceo Classico Manzoni di Milano, si tiene infatti l’incontro “2019: un anno smisurato. Cambiano le unità di misura fondamentali”: quattro ricercatori INRIM – Michela Sega, Luca Callegaro, Enrico Massa e Marco Pisani – guidano il pubblico alla scoperta della metrologia, della sua storia e delle sue prospettive future.Modera il giornalista Federico Pedrocchi, autore e conduttore di programmi radiofonici e TV di scienza e tecnologia.I quattro ricercatori scendono in campo per raccontare l’avventurosa storia della misurazione, dagli albori della civiltà ai tempi moderni, dal proliferare di sistemi diversi, a seconda delle aree geografiche, all’esigenza di utilizzare ovunque le stesse unità di misura, dall’istituzione del sistema metrico decimale all’organizzarsi della metrologia come scienza coltivata all’interno di appositi centri di ricerca, coordinati da organismi internazionali.Nei secoli i riferimenti per misurare sono cambiati: dapprima il corpo umano e gli oggetti d’uso comune, poi le dimensioni della Terra, per arrivare a basarci sulle oscillazioni degli atomi e sulle leggi della fisica.I ricercatori presenteranno curiosi strumenti e sistemi di misurazione di altre epoche o di altri paesi, aiutando il pubblico a comprendere perché è così importante avere unità di misura ‘uguali per tutti i popoli e per tutti i tempi’, sia nella vita quotidiana, sia per sviluppare la conoscenza scientifica.L’entrata in vigore del nuovo Sistema Internazionale delle unità di misura, decisa dalla Conferenza Generale dei Pesi e delle Misure nel corso della sua ultima riunione, tenutasi a Versailles dal 13 al 16 novembre 2018, è prevista a partire dal 20 maggio 2019, Giornata Mondiale della Metrologia.
L’innovazione consiste nella ridefinizione di tutte e sette le unità di misura di base – metro, chilogrammo, secondo, ampere, kelvin, mole e candela – in termini di costanti fondamentali della fisica.I cambiamenti non sono del resto una novità per il Sistema Internazionale che, da sempre, è in costante evoluzione nell’intento di migliorare la capacità di misurare, rispondendo così alle sollecitazioni che provengono soprattutto dalla ricerca scientifica e dall’innovazione tecnologica.Il metro campione, ad esempio, oggi non è più definito da una barra di platino-iridio, come agli albori del Sistema Internazionale, ma come distanza percorsa dalla luce nel vuoto in un determinato intervallo di tempo. In questo modo l’unità di misura della lunghezza è già stata legata da tempo a una costante fisica fondamentale – la velocità della luce – e non è più basata su un campione materiale.
Il chilogrammo, invece, fa ancora riferimento a un manufatto, il famoso cilindro di platino-iridio, conservato a Parigi, presso l’Ufficio Internazionale dei Pesi e delle Misure, e noto anche come ‘Grand Kilo’. Questa definizione mostra appieno alcuni limiti dell’attuale Sistema Internazionale: il chilogrammo campione è un oggetto materiale e, come tale, non è immutabile – risulta infatti essere dimagrito di 50 microgrammi nel corso della sua esistenza – e per riprodurlo occorre recarsi a Parigi.

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Pa: Cgil Cisl Uil, parte mobilitazione per contratti

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 febbraio 2019

“Parte la mobilitazione per il rinnovo dei contratti pubblici e si registrano i primi importanti risultati”. Già Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uilpa hanno dato vita a Roma ad una giornata di mobilitazione, partita in mattinata con gli attivi unitari e, a seguire, nel pomeriggio con il presidio all’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. Presso la Camera di Commercio, inoltre, le categorie dei servizi pubblici di Cgil, Cisl e Uil si sono riunite dando il via alla mobilitazione per il rinnovo dei contratti pubblici, relativi al triennio 2019-2021, insieme a quelli privati, come la Sanità Privata in attesa da oltre 12 anni, per il varo di un piano straordinario di nuove assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e per maggiori risorse per il sistema di welfare.
Vi è stato poi nei pressi dell’Aran, in via del Corso a Roma, presidio di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uilpa per rivendicare la convocazione delle commissioni paritetiche per la riforma del sistema di classificazione del personale, come previsto dai passati contratti. Un passaggio cruciale, propedeutico per dare il via alle trattative per i prossimi rinnovi e, soprattutto, per riconoscere il giusto valore alle lavoratrici e ai lavoratori pubblici. Nel corso del presidio una delegazione sindacale, guidata dai segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli, Michelangelo Librandi e Nicola Turco, ha incontrato il presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini. Nel corso dell’incontro, fanno sapere i sindacati, “si è deciso il calendario delle convocazioni: la commissione paritetica per la riforma dell’ordinamento e del sistema di classificazione del personale delle funzioni centrali si riunirà il 14 marzo, quella delle funzioni locali il 20 marzo e quella della Sanità pubblica il 27 marzo. Una prima importante risposta alle rivendicazioni che oggi abbiamo posto all’Aran”.

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Due istituti scolastici di Roma trionfano nel video contest europeo ‘Mai Più’

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 febbraio 2019

Roma Il Liceo Russell e l’Istituto Professionale Giulio Verne di Roma hanno conquistato due premi nell’ambito del video contest ‘Mai Più’: rispettivamente il primo premio della Giuria e il Premio nazionale. Il concorso ha registrato la partecipazione di 12 scuole italiane e di 11 scuole europee. Il lavoro presentato dai due istituti capitolini nasce dall’adesione al progetto ‘La psichiatria durante il nazionalsocialismo: disumanità e stigma della malattia mentale’, proposto alle scuole secondarie di II grado nella Mappatura dell’anno scolastico 2017/2018.
Il progetto prende spunto dalla Mostra “Schedati, perseguitati, annientati. Malati psichici e disabili durante il nazionalsocialismo” che si è tenuta presso il complesso del Vittoriano nel 2017 e che ora è visibile in altre città italiane. La Mostra racconta, mediante documentazioni biografiche e fotografiche, un atroce evento storico avvenuto nella Germania nazista: la sterilizzazione forzata e lo sterminio sistematizzato di 300mila persone tra malati mentali e disabili. La Mostra è corredata di una sezione sulla psichiatria italiana durante il fascismo, che avallò “scientificamente” le leggi razziali. Gli studenti delle scuole che hanno aderito al progetto hanno sviluppato la ricerca e approfondito le conoscenze storiche partendo dai documenti e testimonianze presenti nella Mostra.Sono 19 i progetti, le iniziative e gli eventi che negli ultimi dodici mesi hanno riguardato Shoah e Memoria. Nel complesso hanno coinvolto 245 istituti, 382 classi e 9.937 studenti. Tra i percorsi coordinati dall’Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità Solidale anche i viaggi a Fossoli, Sant’Anna di Stazzema e a Marzabotto e presso Auschwitz – Birkenau – Amburgo.
“Il riconoscimento ai due istituti conferma e certifica l’importanza della mappatura dei progetti didattici integrativi, cui possono aderire gratuitamente le scuole di Roma. L’offerta formativa presentata, che prevede la suddivisione in 6 aree tematiche (Ambiente e Scienza, Arte e Cultura, Diritti, Intercultura e Pace, Stili di Vita, Storia e Memoria), comprende percorsi educativi finalizzati alla partecipazione ed allo sviluppo del senso di appartenenza alla comunità, con approccio scientifico e inclusivo”, commenta l’Assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale Laura Baldassarre.

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Edilizia scolatica e diritto allo studio

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 febbraio 2019

Torino Un incontro pubblico nell’auditorium della Città metropolitana per un confronto tra studenti ed amministrazione sui nodi dell’edilizia scolastica e del diritto allo studio: “l’appuntamento, al quale lavoro da tempo, si terrà l’11 aprile nel pomeriggio – spiega la consigliera metropolitana delegata all’istruzione Barbara Azzarà – ma voglio annunciarlo oggi come risposta costruttiva al corteo degli studenti che questa mattina ha attraversato Torino “. La Consulta degli studenti sarà presente all’incontro dell’11 aprile con il presidente Simone Vial e la coordinatrice prof.ssa Stefania Lupo insieme ai rappresentanti degli studenti che siedono nei Consigli d’istituto delle scuole superiori: la Città metropolitana li incontrerà oltre che con Barbara Azzarà anche con Antonino Iaria, consigliere delegato all’edilizia scolastica.

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Scuola: Anche in Commissione alla Camera stop ai precari

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 febbraio 2019

Anief aveva chiesto ai deputati di presentare una proposta simile a quella del Presidente della VII Commissione del Senato sulla stabilizzazione dei precari. Pur di non votarla è stata dichiarata inammissibile in Commissione dopo essere stata respinta in Senato. E ora la palla potrebbe ritornare alla Corte di Giustizia se la Commissione UE deciderà di attivare la procedura d’infrazione. Intanto, proseguono i ricorsi in tribunale.
Dopo il no del Senato a una proposta presentata dal senatore Antonio Iannone (FdI), ispirata da un emendamento di Anief, anche alla XIV Commissione alla Camera si perde un’occasione d’oro, perché è arrivato lo stop a un altro emendamento chiesto da Anief all’interno dell’Atto della Camera n. 1422 (Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2018); l’emendamento aveva l’obiettivo di stabilizzare decine di migliaia di insegnanti, amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici su posti liberi. Pur di non votarla è stata dichiarata inammissibile in Commissione alla Camera, dopo essere stata respinta in Senato.
La richiesta di modifica presentata da Augusta Montaruli (Fdi) e Francesco Lollobrigida (Fdi), con l’emendamento 18.03., prevedeva, dopo l’articolo 18, l’aggiunta del seguente articolo 18-bis: All’articolo 4, comma 1, della legge 3 maggio 1999, n. 124, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Qualora per effetto della successione di contratti di lavoro a tempo determinato stipulati con il personale docente per la copertura di posti vacanti e disponibili, il rapporto di lavoro abbia complessivamente superato i trentasei mesi, comprensivi di proroghe e rinnovi, indipendentemente dai periodi di interruzione, si dà luogo all’assunzione a tempo indeterminato, in ottemperanza a quanto previsto dalla direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999.»
Il mancato via libera avrebbe dato seguito finalmente alla direttiva UE 70/99, introdotta da Bruxelles proprio per scongiurare la reiterazione dei contratti a tempo determinato e il problema dei vuoti di organico, che costringe dirigenti ministeriali e scolastici a cercare supplenti nonostante ci siano decine di migliaia di lavoratori – selezionati, formati, con esperienza – che chiedono di essere stabilizzati. Una modalità che ha solo lo scopo di far risparmiare lo Stato, eliminando artificiosamente i mesi estivi, anche in presenza di cattedre e posti privi di titolare, di evitare l’incremento stipendiale per via della mancata ricostruzione di carriera e della negazione degli scatti stipendiali ai precari. Anche se moltissimi tribunali hanno già decretato risarcimenti, accogliendo ricorsi dei lavoratori danneggiati.
“L’approvazione dell’emendamento – fa notare Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief –, avrebbe evitato la quasi certa condanna dello Stato nella procedura d’infrazione 4231/14 sull’abuso delle supplenze in presenza di posti vacanti e di candidati già selezionati e formati, in attesa pure della sentenza C-494/17 Rossato sul mancato risarcimento riconosciuto agli insegnanti di ruolo”.

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Quota 100: fissare un tetto al tasso di finanziamento della liquidazione

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 febbraio 2019

Grazie ai senatori di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone e Stefano Bertacco, se approvato non potrà superare l’1,5% annuo. Dichiarate inammissibili le altre proposte illustrate in audizione dai dirigenti scolastici Pietro Perziani e Patrizia Costantini. Marcello Pacifico, presidente Udir, caldeggia l’approvazione dell’emendamento. Dichiarato ammissibile un emendamento di Udir al ddl A.S. 1018, con disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni (Quota 100). La richiesta di modifica all’articolo 23 del provvedimento punta a ridefinire l’importo di finanziamento per la liquidazione. L’emendamento richiesto dal giovane sindacato dei dirigenti scolastici, il 23.12, è stato formalmente presentato dai senatori Antonio Iannone (Fratelli d’Italia) e Stefano Bertacco (Fratelli d’Italia); con esso si punta a una modifica che tutela i lavoratori, fissando un tetto massimo (dell’1,5%) all’aliquota da definire nell’accordo quadro; nello specifico l’emendamento recita così: «all’articolo 23, al comma 2, dopo le parole “comma 5” aggiungere le seguenti: e comunque non superiore all’1,5%». Il 4 febbraio Udir era intervenuta per presentare altri emendamenti al decreto – la maggior parte ritenuti non ammissibili – in XI Commissione del Senato. Il presidente nazionale di Udir, Marcello Pacifico, si augura “che l’emendamento che abbiamo richiesto sia approvato, perché va nella direzione di un miglioramento del testo. Molto altro c’è da fare, consideriamo questo un punto di partenza. Sarebbe giusto tornare a regime alla pre Fornero, o comunque consentire di andare in pensione a 63 anni col massimo dei contributi, ferma restando, su richiesta, la possibilità di permanere in servizio, come accade per i magistrati”.

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Scuola: Laureati, in Italia appena il 23%

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 febbraio 2019

Oggi i laureati nel nostro Paese sono appena il 23%, contro il 66% della California – e in California non c’è il numero chiuso nelle Università –, mentre in Europa sono il 39% della popolazione; in Italia solo 39 diplomati su 100 si iscrivono all’università contro gli 85 della Spagna. Ancora, in Italia gli iscritti che prendono una laurea triennale sono solo il 31% (di quei 39 diplomati su 100 che si iscrivono), mentre solo il 20% consegue la laurea specialistica. Lo ha ricordato il sociologo Domenico De Masi, nel corso del convegno “Scienza e Tecnologia 2030”, svolto all’Università ‘La Sapienza’ di Roma, facendo riferimento all’influenza dei vari fattori culturali. Anche Anief era presente all’incontro con Daniela Rosano: il sindacato da tempo lamenta la scarsità di interesse dello Stato per l’Università pubblica, con la riduzione dei finanziamenti, la cancellazione della figura del ricercatore, il mancato turn-over, il caro-rette e un pessimo orientamento post-diploma.
Tra i relatori al convegno anche l’on. Luigi Gallo (M5S), presidente della Commissione Cultura della Camera. I relatori hanno tenuto a sottolineare che la percentuale di laureati è più importante del prodotto interno lordo di un Paese. Ma perché i laureati latitano? Le risposte stanno nei numeri: i finanziamenti all’università sono diminuiti del 22%, mentre in Germania sono cresciuti della stessa percentuale; le borse di studio in Italia sono complessivamente di 280 milioni annui contro i 2 miliardi della Germania.De Masi ha anche parlato del metodo della ricerca per il convegno in corso, trattando dei tipi di cultura che conosciamo: si è fatto riferimento a Cultura ideale, intesa come linguaggi, idee, credenze, stereotipi e paradigmi; Cultura materiale, come luoghi, territori, manufatti; Cultura sociale, infine, da considerare come usi e costumi. Con la modernità si sono configurate due culture: quella umanistica e quella scientifica. A queste due, si aggiunge la cultura sociale. Adesso anche la cultura virtuale.
Durante il convegno è stato quindi ricordato come l’umanità abbia dimostrato che saprà auto sopprimersi: aumenteranno i timori su diseguaglianze, incapacità politica, terrorismo, riscaldamento globale; si tenderà a uno sfruttamento più sostenibile delle risorse; verrà riconosciuta l’unitarietà del sapere. Il professor De Masi ha aggiunto che in futuro sopravvivrà chi si mostrerà credibile e sarà sponsorizzato da influencer e vip dell’intelligenza collettiva: tale situazione, porta al rischio che il potere possa andare in mano a un élite culturale, le basi teoriche della cultura scivoleranno verso l’uso dei big data e blockchain, per dare sempre maggiore spazio ad interdisciplinarietà e orizzontalità degli studi, scrittura sgrammaticata, intelligenza femminile che assume i caratteri della capacità di sfruttamento e competitività che appartengono al potere.
Nell’ottica di tale visione, ogni individuo percepirà la propria condizione di giovane come non terminabile, avrà un’identità sui social più che dentro di sé, con impossibilità di introiettare tutto il cambiamento; sarà possibile solo fruirne in maniera superficiale; si avranno lavori automatizzati grazie ad algoritmi, con una società votata all’organizzazione di rete per mantenere il potere con una élite che non condivide gli strumenti.
Ci sarà poi un miglioramento delle tecniche di comunicazione a distanza, con nuove forme di cosmopolitismo; inoltre la dissociazione spazio temporale sarà sempre più evidente e diffusa, assisteremo alla robotica domotica manifattura additiva, i lavoratori diminuiranno a causa delle tecnologie, gli spazi pubblici si confonderanno con quelli virtuali. Tutto questo porterà inoltre alla geografia dell’impalpabile: sarà possibile essere contemporaneamente in diversi luoghi del pianeta. Aumenterà l’importanza delle materie scientifica che incontrerà la reazione di valori conservatori e nostalgici. E purtroppo, il concetto di privacy tenderà a scomparire. Allo stesso tempo, ha concluso il sociologo fautore del tempo libero, sarà impossibile perdersi, annoiarsi, isolarsi, dimenticare.

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Hokkaidō: Francesco Civita racconta il suo viaggio sull’isola giapponese

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 febbraio 2019

Firenze Mercoledì 27 Febbraio 2019 ore 17:00 Caffè Astra al Duomo Via de’ Cerretani 56r. L’Hokkaidō è l’isola più settentrionale dell’Arcipelago Giapponese che è composto da altre tre grandi isole: lo Honshū, lo Shikoku ed infine il Kyūshū, all’esstremo sud rispetto l’Hokkaidō. “La Via per il Mare settentrionale”, come viene tradotto letteralmente il nome “Hokkaidō è di una bellezza straordinaria, selvaggia, ricoperta da enormi foreste e alte montagne e per gran parte dell’anno è ricoperta di neve che spesso raggiunge i 4-5 metri di altezza. Clima rigido d’inverno, tanto da divenire meta famosa per gli sport invernali, da giugno a settembre si trasforma in un paradiso per escursionisti, amanti del trekking, fotografi naturalistici, semplici campeggiatori. L’Isola ospita più di 60 vulcani che rappresentano il 10% di tutti i vulcani presenti al mondo. Per questo durante la primavera e l’estate, la natura è rigogliosa e ricca il che ne fa la maggiore produttrice di agricoltura di tutto il Giappone. In antichità era anche chiamata Ezo per via dei suoi abitanti originari, appunto gli Ezo, ora Ainu, relegati in questa parte del Giappone nel corso dei secoli.
La Signora Toyoko Mizuguchi Kii è figlia di questa terra, e la sua origine è ben visibile nelle sue opere, realizzate con una straordinaria perizia e seguendo una delle qualità più apprezzate nel popolo giapponese: il perseguimento della perfezione e della armonia finale, come scopo di tutta una vita.
II ciclo di incontri culturali è promosso dal Centro Studi e Incontri Internazionali che ha fondato la Fondazione Romualdo Del Bianco, in collaborazione con il Centro Congressi al Duomo e con le Associazioni culturali della città nell’ambito di Life Beyond Tourism® per contribuire a una migliore conoscenza di culture diverse.Durante “I Mercoledì al Caffè” viene servito un aperitivo a buffet al costo speciale di 5 Euro.

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HeadApp ed Eco-Mind: alleanza strategica nel mercato dell’IoT

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 febbraio 2019

Milano. In ottica di rafforzamento della strategia di sviluppo e della sua posizione competitiva, Eco-Mind Ingegneria Informatica, azienda specializzata nello sviluppo di soluzioni per lo smart working, è entrata nel capitale sociale di HeadApp, start-up innovativa che opera nel mercato dell’IoT e delle soluzioni dedicate all’industry 4.0.
Eco-Mind ha deciso di investire nella start-up HeadApp acquisendone il 51% delle quote attraverso un’operazione di ricapitalizzazione che permetterà ad HeadApp di accelerare il suo percorso di crescita.Mettendo a fattor comune le proprie esperienze Eco-Mind ed HeadApp intendono ampliare le proprie soluzioni nell’ambito delle tecnologie immersive e dell’IoT al fine di offrire servizi a valore aggiunto nell’ambito dell’assistenza remota on-field, della logistica, della maintenance e dell’healthcare.Eco-Mind Ingegneria Informatica opera dal 2009 nell’ambito della trasformazione digitale realizzando soluzioni innovative per lo smart working. Eco-Mind offre servizi di progettazione e sviluppo nell’ambito della firma digitale e del digital board management, basati sui prodotti GoSign e Meeting Book(acquisiti nel 2015 da InfoCert S.p.A.) ed opera come factory specialistica sulle tecnologie mobile e cloud.HeadApp nasce nel 2014 dallo spin-off di competenze di Digisky, società attiva nel settore aeronautico e aerospaziale, che ha sviluppato la prima tecnologia wearable in ambito aviazione generale e che beneficiando dell’impostazione “errore zero” necessaria per ottenere le certificazioni per lavorare nell’industria aeronautica, si occupa dal 2014 del trasferimento tecnologico verso l’industria 4.0.
HeadApp si occupa della realizzazione di piattaforme collaborative evolute, integrate con smart-glasses, con la missione di supportare gli operatori che devono lavorare e in “contesti critici” utilizzando tecnologie indossabili. L’obbiettivo è incrementare la capacità umana di gestire sequenze complesse di operazioni, migliorando l’interazione uomo-macchina, mantenendo il migliore livello di attenzione verso l’ambiente circostante.

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Concorso letterario “Mille Parole per una Foto”

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 febbraio 2019

Napoli venerdì 8 marzo 2019, ore 17.00 Grand Hotel Parker’s Napoli Corso Vittorio Emanuele 135 fasi finali della prima edizione del concorso letterario “Mille Parole per una Foto”, indetto da Confartigianato Imprese Napoli e ANCoS Napoli, l’Associazione Nazionale Comunità Sociali e Sportive interna al sistema federale. I racconti brevi in gara, ispirati alle suggestioni prodotte dal ritrovamento autentico di due libri scompaginati e abbandonati sul lungomare di Bagnoli, uno dei quali è le “Le Mille e Una Notte”, verranno premiati nel corso di un evento di cultura, informazione e spettacolo, inserito nella rassegna Parker’s in Naples, presentato dall’attrice Stefania De Francesco, con ospiti lo scrittore Pino Imperatore e la giornalista Nicole Lanzano. L’iniziativa gode del patrocinio del Comune di Napoli e della Banca di Credito Cooperativo e del sostegno delle aziende Bellabrì gioielli in resina, Energy Total Capital (ETC), attiva nel campo delle energie rinnovabili e Edizioni Simone e dell’Associazione Internazionale per lo Sviluppo Economico, la Ricerca, le Tecnologie e le Politiche Sociali (AISEPS).
Due le categorie, Giovani e Adulti, per un totale di tredici finalisti juniores – Sveva Alvino, Francesco Cioffi, Francesco Del Giudice, Francesco Fortunato, Lucrezia Fortunato, Veronica Liccardo, Fortuna Monaco, Piermario Napoli, Camilla Salvari, Giada Solimene, Federica Striano, Francesco Tieri, Sabrina Valentino – e dieci seniores – Luigi Ammaturo, Emilia Bassolino, Maria Rosa Bellezza, Slobodanka Ciric, Cristina Di Pilla, Silvana Fumo, Bruno Galasso, Daniela Langella, Gaspare Natale, Rosaria Pupo – selezionati dalla giuria di qualità, composta da professionisti della cultura e dell’editoria e da lettori appassionati, presieduta da Angela Procaccini, dirigente scolastica e collaboratrice dello staff del Vicesindaco del Comune di Napoli e composta dalle giornaliste Lia Aurioso e Anna Copertino, dall’editore Raffaele Delpino, dalla bibliotecaria Patrizia de Filippis, dall’insegnante Daniela Ciafrone e da Amedeo Manzo, Presidente della Banca di Credito Cooperativo, Flavio Beninati, studente di Scienze Politiche e istruttore di Protezione Civile, Alida Competiello, impiegata e Conchita Di Martino, bancaria.
In palio per i primi tre classificati di ciascun gruppo, buoni libro per un ammontare complessivo di 1000€. Rigoroso il metodo di valutazione; i giurati hanno, infatti, votato i testi giunti senza conoscere le identità degli autori, custodite dal Presidente di Confartigianato Napoli, Enrico Inferrera, scrittore e poeta che dice: «verso la fine di novembre, un’amica insegnante mi ha inviato la fotografia di queste pagine trovate fuori scuola, incoraggiandomi a immaginare una storia; in poco tempo ne è scaturito un progetto che ha coinvolto tanti amici.

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Primo rapporto Fao sullo stato della biodiversità nel mondo

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 febbraio 2019

Il modello attuale di agricoltura, industriale ed estensivo, alla base dei nostri sistemi alimentari è al collasso, con gravi ripercussioni anche per la nostra salute. È questa la conclusione del rapporto Stato della biodiversità mondiale per l’alimentazione e l’agricoltura che la Fao ha pubblicato oggi illustrando prove preoccupanti rispetto al danno irreversibile e catastrofico sulla biodiversità del nostro pianeta, in particolare quella legata al cibo. Il rapporto denuncia, tra le altre cose, la riduzione nella diversità delle coltivazioni e delle razze da cui dipende la nostra alimentazione, la distruzione di habitat e terre destinate alle coltivazione e la gestione insostenibile delle risorse naturali.
«Sono anni che Slow Food denuncia questi pericoli e ogni tanto abbiamo avuto la sensazione di predicare nel vuoto. Oggi la situazione sta cambiando, ci pare che la gente sia più sensibile, ma forse non ci si rende conto della gravità del problema: un conto è una perdita, un conto è un collasso catastrofico. Dobbiamo sperare di essere ancora in tempo evitare questa estinzione di massa ma abbiamo bisogno dell’impegno di tutti, non solo della Fao e di Slow Food, ma di tutta la gente di buona volontà» commenta Piero Sardo presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità.Il rapporto presenta una ricerca approfondita ed è il primo nel suo genere, ma il soggetto trattato è il cuore della missione di Slow Food. Dal 1996 l’associazione internazionale si batte per la salvaguardia del nostro pianeta: con l’Arca del Gusto, un catalogo di cibi a rischio di estinzione che ha da poco raggiunto il traguardo del 5.000esimo prodotto censito; con i Presìdi Slow Food che promuovono e tutelano agricoltori e produttori che lavorano in armonia con l’ambiente e che promuovono tecniche favorevoli alla biodiversità locale; con numerose campagne che denunciano l’insostenibilità dell’attuale modello di produzione. Slow Food lavora insieme alla Fao da molto tempo per definire e sviluppare un modello migliore per i consumatori, per i produttori e per il pianeta. Inoltre, il presidente di Slow Food Carlo Petrini è da diversi anni ambasciatore speciale della Fao in Europa per Fame Zero, ulteriore prova di affinità tra le due organizzazioni.Non resta più molto tempo. Abbiamo 10 anni per invertire lo stato attuale delle cose o si rischia un collasso totale e irreversibile. E questo cambio di rotta si può innescare rinforzando le conoscenze e le tecnologie moderne con i saperi tradizionali, ridefinendo il nostro approccio all’agricoltura e alla produzione di cibo, ponendo la tutela della biodiversità e l’ecologia al centro delle agende politiche. A ogni livello, dalle piccole produzioni fino ai governi, è necessario adottare regolamenti – come ad esempio le politiche agricole comunitarie in Europa – che proteggano la biodiversità alimentare e agricola.
Non dobbiamo perdere le speranze che lo stato attuale possa cambiare. Il successo dei progetti di Slow Food ne è la prova. Dobbiamo agire insieme, e dobbiamo agire subito, per salvare il nostro cibo, per salvare il nostro pianeta, per salvarci.

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Cammarota: “I piccoli borghi si stanno spopolando”

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 febbraio 2019

Scrive Cammarota: L’allarme c’è tutto. Durante i miei viaggi a piedi sulle orme di Goethe, terminato nel 2018, e dell’attraversamento fino al Golfo di Manfredonia nel 2016, ho trovato borghi privi della loro identità e della loro storia. Ora la mia nuova sfida: ai primi di Marzo a piedi racconterò Carlo Levi con il suo “Cristo si è fermato ad Eboli” e lo farò percorrendo a piedi dai Monti Lattari, entrando nei borghi interni della Campania, a Matera Capitale della Cultura e fono ai Laghi di Monticchio. Verificherò cosa si sta facendo sul ripopolamento di questi piccoli centri e cosa sui Cambiamenti Climatici. Arriverò a piedi al Meeting Nazionale AIGAE del 13 Marzo”. Ripopolamento dei piccoli borghi – AIGAE sceglie sempre loro per i suoi Meeting Nazionali portando Guide da tutta Italia.Galli: “I piccoli borghi sono sempre nei nostri racconti. Ogni anno ci portiamo 3 milioni di turisti. C’è una Guida Ambientale Escursionistica per ogni 3 borghi d’Italia. Siamo disponibili a collaborare con le Istituzioni Nazionali, con il Governo, con l’Anci e con Istituzioni Regionali, al fine di attivare tutte le politiche di rilancio di questi borghi che rappresentano la vera anima dell’Italia”.

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World Wide Technology Teams Up with Red Hat to Accelerate Service Provider Time to Revenue

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 febbraio 2019

World Wide Technology (WWT), a market-leading technology solution provider, is collaborating with Red Hat’s extensive partner ecosystem to validate and customize the Red Hat Virtual Central Office (VCO) solution in WWT’s Advanced Technology Center (ATC).
Once validated, WWT can deploy the VCO solution at scale through its global Integration Centers to help customers make the most of customized open solutions by enabling innovative services and enhancing the customer experience.Joe Wojtal, vice president of open systems and solutions for WWT, said, “Service provider customers are looking to deliver new, innovative services to their customers. By delivering these services via software, they can quickly change or add features based on customer demand and improve their time to market.” As interest grows around edge-based services, VCO will experience increasing demand for software-based services and operational simplicity. Red Hat’s advanced capabilities are foundational in WWT’s ability to deliver full-stack network function virtualization (NFV) solutions four times faster than traditional validation.The ecosystem partners actively working in WWT’s ATC include Affirmed Networks, Altiostar, Amdocs, Cumulus Networks, Edgecore Networks, F5 Networks, Hewlett Packard Enterprise, MYCOM OSI and Trilio.
Red Hat delivers reliable and high-performing Linux, hybrid cloud, container and Kubernetes technologies that help customers integrate new and existing IT applications, develop cloud-native applications, standardize its industry-leading operating system, and automate, secure and manage complex environments.

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Zayo Executives to Present at February Investor Conferences

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 febbraio 2019

Zayo Group Holdings, Inc. (NYSE: Zayo) announced today that executives from the company will present at two investor conferences in February. The links to the live webcasts for the conferences will be made available through the Investor Relations section of the Company’s website at: http://investors.zayo.com.
Matt Steinfort, CFO, will present at the J.P. Morgan Global High Yield & Leveraged Finance Conference at the Loews Miami Beach Hotel in Miami on Tuesday, February 26, 2019.
Dan Caruso, chairman and CEO, will present at the Morgan Stanley Technology, Media and Telecom Conference at the Palace Hotel in San Francisco on Wednesday, February 27, 2019. The presentation will be webcast live at 1:30 p.m. PST.
Zayo Group Holdings, Inc. (NYSE: ZAYO) provides communications infrastructure solutions, including fiber and bandwidth connectivity, colocation and cloud infrastructure to the world’s leading businesses. Customers include wireless and wireline carriers, media and content companies and finance, healthcare and other large enterprises. Zayo’s 130,000-mile network in North America and Europe includes extensive metro connectivity to thousands of buildings and data centers. In addition to high-capacity dark fiber, wavelength, Ethernet and other connectivity solutions, Zayo offers colocation and cloud infrastructure in its carrier-neutral data centers. Zayo provides users with flexible, customized solutions and self-service through Tranzact, an innovative online platform for managing and purchasing bandwidth.

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