Montesilvano (PE) domenica 28 aprile all’1 maggio, 200 tra animatori e vertici del personale della catena alberghiera italiana si riuniranno al Club Esse Mediterraneo di Montesilvano per condividere idee, entusiasmo ed esperienze.
C’è chi dice di investire nelle persone, e chi davvero lo fa. Club Esse (www.clubesse.it), catena alberghiera italiana con una quindicina tra villaggi e resort in Sardegna, Sicilia, Calabria e Abruzzo, da sempre crede nella forza della squadra, nel lavoro in team, nell’atmosfera piacevole e rasserenante che deve contraddistinguere il soggiorno nelle sue strutture. Per questo, ormai da 7 anni raduna i propri animatori e i vertici del personale (capistruttura, direttori, chef, capiservizio in tutte le aree clou, dalla cucina al ricevimento, al servizio in sala) per vivere giornate intense di aggiornamento professionale e di condivisione. La quattro-giorni di formazione professionale e team building si chiama “APP” ed è pensata in particolare per gli animatori, sia per dare una prima infarinatura – fatta di istruzioni base e linee guida – a chi si avvicina al mestiere, sia per aggiornare le competenze di chi invece ha già anni di esperienza ma vuole migliorare la propria professionalità e rinverdire l’entusiasmo. Perché “Scegli la felicità” in Club Esse vale per tutti, ospiti e collaboratori.
“Uno dei punti di forza di Club Esse sta proprio nella dedizione e nell’entusiasmo dei suoi professionisti, persone che vivono con passione il proprio lavoro, sempre capaci di accogliere col sorriso – conferma infatti Antonia Bucciero, Product Manager del Gruppo -. Un’atmosfera che gli ospiti nazionali e internazionali avvertono e apprezzano. Per questo ci impegniamo anno dopo anno a fare crescere la motivazione, la coesione e anche la fidelizzazione di chi lavora con noi”.Ad APP parteciperanno circa 200 persone, cioè, oltre alle figure apicali dei vari servizi nelle 14 strutture, tutti gli animatori che allieteranno la stagione 2019, sia quelli che hanno appena superato il lungo tour di selezione, sia quelli che da anni fanno parte della famiglia Club Esse. Questo permetterà loro di conoscersi, amalgamarsi anche attraverso giochi ad hoc e spettacoli da mettere in scena l’ultima sera, trasferire conoscenze ed esperienze, condividere idee e progetti. Insomma, fare squadra. Inoltre, verranno fornite tutte le informazioni legate ai prodotti, incluse le novità tese ad arricchire l’offerta della prossima estate.Nelle ultime edizioni si sono susseguiti coach di tutto rispetto, provenienti dal mondo dello spettacolo e da quello della comunicazione, come Giampiero Ingrassia, Mattia Inverni e Mauro Simone, stelle del musical italiano, o come Altea Russo e Giorgio Napolitano, performer, cantanti e ballerini professionisti.
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Formazione nel turismo: animatori si nasce o si diventa?
Posted by fidest press agency su sabato, 27 aprile 2019
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Castelli su Facebook: “Con l’impegno comune si migliora l’economia reale”
Posted by fidest press agency su sabato, 27 aprile 2019
Roma – “Leggo che Confindustria prevede una manovra ingente con effetti recessivi. In questi mesi abbiamo costruito, insieme, un metodo di lavoro, e i pronostici catastrofici di alcune associazioni di categoria sono stati smentiti. Produzione industriale + 1,7% (anche se qualcuno dice che è solo per via delle scorte), esportazioni + 2,5%, indice PMI settore servizi + 2,7, sofferenze bancarie – 32,4% rispetto al 2018, investimenti delle regioni + 85% e dei comuni + 22%. Continuiamo così, e ancora una volta potremmo dire di aver cambiato la tendenza, insieme, partendo dagli effetti sicuramente positivi dei prossimi trimestri del DL Crescita, tanto voluto da tutti i corpi intermedi e per questo scritto a più mani.
Solo un clima di condivisione, di confronto costruttivo e di impegno comune può consentire a questo Paese di volare alto. Noi lavoriamo per questo tutti i giorni”. Così, in un post su Facebook, il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli.
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Mercati irrequieti: incertezze anche sul prezzo del petrolio
Posted by fidest press agency su sabato, 27 aprile 2019
Il recente andamento del prezzo del petrolio riflette qualche cosa di più serio e complesso rispetto al solo comportamento della domanda e dell’offerta. Ora è al livello di circa 70 dollari al barile. Una crescita importante dai 53 dell’inizio dell’anno. Solitamente l’aumento è spiegato con la decisione dei Paesi dell’OPEC e della Russia di diminuire la loro produzione. A dicembre avevano annunciato di ridurla di 1,2 milioni di barili al giorno (bpd). A ciò naturalmente si aggiungono gli effetti della crisi politica e sociale del Venezuela, dell’embargo americano verso l’Iran, della preoccupante crescente incertezza sulla situazione libica e del raffreddamento della crescita globale. Globalmente, la produzione e il consumo di petrolio oggi si stimano in circa 100 milioni di bpd.
Si dimentica, però, di dire che le evoluzioni negative sono ampiamente compensate dall’aumento della produzione di petrolio da parte degli Stati Uniti, che hanno raggiunto i 12 milioni di bpd. Anche le esportazioni americane di petrolio hanno toccato il livello record di 3,6 milioni bpd e ci si aspetta che presto arrivino fino ai 4,6 milioni bpd. Si stima che la produzione giornaliera di petrolio da parte dei paesi non-OPEC, con gli Usa in testa, possa presto crescere di circa 2 milioni di barili al giorno.Già nel 2018 il prezzo medio del barile di greggio aveva registrato un aumento del 30% rispetto all’anno precedente. Però, l’aumento della media annuale salirebbe al 65% se il paragone lo facessimo con i dati del 2016, quando il prezzo del barile era poco sopra i 40 dollari.
Certamente sono lontani anni luce dai 100 dollari del periodo 2011-2013 e dai picchi di 150 dollari nel mezzo dell’euforia speculativa legata alla grande crisi finanziaria.Com’è noto, a ottobre del 2018 si raggiunsero i 73 dollari al barile per poi scendere ai 53 dollari di dicembre. Da gennaio scorso il prezzo è in progressiva salita. Si può dedurre che le varie spiegazioni fornite dagli esperti e dalle stesse compagnie circa le variazioni dei livelli delle produzioni non sono molto convincenti. In particolare non si giustificano le repentine oscillazioni del prezzo e i loro strettissimi tempi non riflettono gli andamenti della domanda e dell’offerta. Né l’evidente cambiamento del tasso della crescita globale e di quello del commercio internazionale può essere una giustificazione valida. A nostro avviso, l’attuale volatilità dei mercati energetici deve essere spiegata anche dalla crescente attenzione posta da settori della finanza sul petrolio e sulle commodity. La storia insegna che, quando altri settori finanziari – quali quelli del corporate bond, dell’immobiliare e dei titoli di stato arrancano, proprio come adesso, – le grandi banche e i fondi di investimento più speculativi tendono a cercare altrove possibilità di profitto, anche al prezzo di maggiori rischi. E i prodotti energetici e in generale le commodity possono diventare oggetto di speculazioni. Infatti, i recenti venti di guerra in Libia, anche intorno ai maggiori pozzi petroliferi, avrebbero accresciuto l’interesse da parte di taluni speculatori per operazioni finanziarie legate ai future sul prezzo del petrolio.
Non è un caso che la Banca dei regolamenti internazionali di Basilea abbia rilevato un notevole aumento nelle attività legate ai derivati finanziari otc. Il suo ultimo rapporto trimestrale, pubblicato in aprile, evidenzia che già a metà 2018 il valore nozionale totale degli otc ha raggiunto i 600.000 miliardi di dollari. Anche i derivati sulle commodity hanno registrato un notevole aumento, superando, dopo molti anni, i 2.000 miliardi di dollari, con un aumento del 15% rispetto ai dati rendicontati del semestre precedente. La Bri, perciò, parla “di mercati finanziari particolarmente irrequieti”. Bisognerà tenerne conto.Non è nostra intenzione immaginare future gravi crisi finanziarie frutto di nuove speculazioni. Sono tante le variabili, economiche e geopolitiche, in gioco. Inoltre, la storia non si ripete mai negli stessi modi. Dato, però, l’aggravamento generale del processo debitorio pubblico e privato, come da noi recentemente evidenziato, auspichiamo che non sia una ripetuta mancanza di controlli e di interventi a mettere il mondo di fronte a nuovi e insostenibili rischi di crisi.Soprattutto non vorremmo che, ai tanti danni che di norma le attività petrolifere generano (guerre, colpi di stato, corruzione, danni alla salute e all’ambiente), si aggiungano quelli più diffusi della speculazione finanziaria fatta sui barili di petrolio, che spesso sono solo sulla carta e non realmente pieni del liquido nero. (Mario Lettieri già sottosegretario all’Economia e Paolo Raimondi economista)
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UNHCR, OIM, OCHA: urgente garantire sostegno ai rifugiati Rohingya in Bangladesh
Posted by fidest press agency su sabato, 27 aprile 2019
Al termine di una missione congiunta in Bangladesh, tre alti rappresentanti delle Nazioni Unite – Mark Lowcock, Sotto Segretario Generale per gli Affari Umanitari e Coordinatore dei Soccorsi d’Emergenza, António Vitorino, Direttore Generale dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), e Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati – oggi hanno ribadito il proprio impegno a continuare a lavorare per assicurare soluzioni sicure e sostenibili per i rifugiati Rohingya in Myanmar, rimarcando gli sforzi profusi dalle Nazioni Unite volti a creare le condizioni che consentano loro di fare ritorno nella propria terra. Allo stesso tempo, i tre leader hanno rivolto un appello alla comunità internazionale affinché continui a garantire sostegno alle esigenze essenziali di 1,2 milioni di persone nel Bangladesh sudorientale, tanto i rifugiati Rohingya quanto, in numeri minori, le generose comunità di accoglienza.
Dopo aver fatto visita ai campi rifugiati di Cox’s Bazar e aver incontrato diversi gruppi di rifugiati, i tre alti rappresentanti ONU hanno evidenziato la cruciale importanza di assicurare supporto alla popolazione Rohingya durante l’esilio, in particolare assicurando maggiori opportunità di accesso all’istruzione e a corsi di formazione. I tre leader hanno registrato come quasi la metà dei 540.000 minori rifugiati di età inferiore ai 12 anni attualmente non riceva alcuna forma di istruzione, mentre per i restanti l’accesso a corsi scolastici è molto limitato. Attualmente, solo pochi adolescenti sono nelle condizioni di poter accedere a corsi scolastici o di formazione.“Questa continua a essere una delle più drammatiche crisi di rifugiati a livello mondiale”, ha dichiarato Filippo Grandi. “Vi sono oltre 900.000 rifugiati Rohingya in Bangladesh, la maggior parte dei quali è fuggita dal Myanmar nel 2017. Ho potuto constatare come siano stati fatti numerosissimi progressi, ma la loro condizione, soprattutto quella di donne e bambini, resta fragile. A quasi due anni dall’inizio della crisi attuale, è nostro dovere dare ai rifugiati la possibilità di accedere all’istruzione, sviluppare competenze e contribuire alle proprie comunità, permettendo loro, allo stesso tempo, di prepararsi a reintegrarsi una volta che avranno potuto fare ritorno in Myanmar”, ha dichiarato Filippo Grandi. “Il futuro dei rifugiati Rohingya è in bilico”.
“La comunità Rohingya è composta da moltissimi giovani che hanno bisogno di speranze e opportunità per potersi costruire una vita felice una volta tornati in Myanmar”, ha aggiunto António Vitorino.La visita, inoltre, è avvenuta proprio alla vigilia della stagione dei cicloni, che sarà seguita da quella dei monsoni. Entrambe espongono le già vulnerabili migliaia di donne, uomini e bambini a seri rischi, quali inondazioni, frane e diffusione di epidemie.
I leader delle Nazioni Unite hanno discusso col governo delle possibili strategie attraverso cui la comunità internazionale può supportare ulteriormente le misure di risposta. Durante la visita nei campi, essi hanno inoltre valutato la qualità del continuo lavoro svolto per rispondere ai rischi meteorologici, che prevede il rinforzo degli alloggi, il miglioramento delle infrastrutture e la formazione dei volontari. I tre leader hanno riconosciuto il ruolo cruciale giocato dai rifugiati stessi nella realizzazione di tali sforzi. “Le nostre organizzazioni esprimono preoccupazione sia per il benessere dei rifugiati Rohingya, dal momento che le circostanze in cui vivono a Cox’s Bazar li rendono estremamente vulnerabili, sia per le comunità di accoglienza che devono far fronte a prove parimenti significative, in particolare a ridosso della stagione dei monsoni”, ha affermato António Vitorino.I rappresentanti delle Nazioni Unite hanno inoltre incontrato le famiglie che si stavano sottoponendo alla procedura di registrazione biometrica gestita congiuntamente dal governo e dall’UNHCR che avrebbe permesso loro di ricevere quei documenti che per molti rifugiati rappresentano una novità assoluta e che riconoscono la loro identità in Bangladesh, rafforzando inoltre il loro diritto di accedere ai servizi e alle misure di protezione. I tre leader hanno inoltre assistito all’adozione di un innovativo sistema di e-voucher introdotto dal Programma Alimentare Mondiale (PAM/WFP) che permette ai rifugiati di scegliere da una selezione di alimenti di base e di prodotti ortofrutticoli freschi di origine locale in otto negozi convenzionati.Nel corso degli incontri tenuti coi rifugiati, i tre leader umanitari hanno ascoltato ancora una volta le terribili storie che hanno costretto queste persone alla fuga restando ammirati dalla resilienza che le contraddistingue.
“La prima volta in cui mi recai a Cox’s Bazar, nel 2017, centinaia di migliaia di Rohingya avevano appena attraversato il confine fuggendo dalla brutalità più sconcertante che si possa immaginare”, ha dichiarato Mark Lowcock. “Incontrai bambini che avevano assistito all’uccisione dei propri genitori. Donne che si tenevano in piedi a fatica mi raccontarono orribili storie di violenze sessuali a cui erano sopravvissute”.“Durante questo viaggio, abbiamo incontrato un gruppo di uomini rifugiati straordinari da prendere a modello, nonché donne volontarie che assicurano sostegno a quanti sono sopravvissuti a tale brutalità e che lavorano, inoltre, alla prevenzione dei casi di violenza sessuale e domestica nei campi. Un approccio saggio e lungimirante dovrebbe prevedere un intervento maggiormente volto a sostenere i rifugiati non solo a superare gli orrori che hanno vissuto, ma anche a prepararsi a un futuro dignitoso nel lungo periodo”, ha dichiarato Lowcock.
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Ad Arezzo è il giorno di Foto Antiquaria
Posted by fidest press agency su sabato, 27 aprile 2019
Arezzo domenica 28 aprile torna la storica mostra-mercato dedicata alla fotografia. Dalle ore 9 alle ore 18, le Logge del Vasari, affacciate sulla bellissima Piazza Grande, accoglieranno oltre 40 espositori provenienti da ogni parte d’Italia, che conquisteranno appassionati e collezionisti con fotocamere, cineprese e attrezzature fotografiche d’epoca.
Qui sarà possibile acquistare o scambiare apparecchiature sia analogiche che digitali usate o fuori produzione e ci si potrà muovere alla ricerca di pezzi rari e introvabili per arricchire la propria collezione o per riparare una antica fotocamera.Immancabile una sezione dedicata alla vendita di cartoline, libri e pubblicazioni varie di carattere fotografico.La giornata sarà arricchita anche da una mostra di fotografie storiche (allestita nella sede del Foto Club “La Chimera” che si trova sotto la stessa Loggia del Vasari).
Ideata e fatta crescere da un enorme lavoro finora svolto dal Foto Club “La Chimera” di Arezzo” FOTO ANTIQUARIA, che con questa giunge alla sua 67ma edizione, sarà organizzata per la prima volta dalla Fondazione Arezzo Intour in collaborazione con Confartigianato Arezzo, che raccolgono il testimone con l’obiettivo di offrire all’appuntamento ulteriori occasioni di sviluppo.
Nata nel 1986 e prima in Italia, FOTO ANTIQUARIA propone due appuntamenti annuale ed è visitata da migliaia di appassionati in cerca di occasioni uniche.Un motivo in più per visitare Arezzo e il suo straordinario centro storico, magari dedicando qualche scatto anche alle bellezze storico artistiche che la città e il suo territorio presentano.La Fondazione Arezzo Intour informa che in occasione di FOTO ANTIQUARIA, domenica 28 aprile il punto informazioni ubicato sotto le Logge del Vasari sarà aperto dalle ore 9 alle ore 19 per accogliere cittadini e visitatori.
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“La santità laicale”, convegno alla Pontificia Università della Santa Croce
Posted by fidest press agency su sabato, 27 aprile 2019
ROMA Martedì prossimo 30 aprile (ore 16.00, Aula Magna “Giovanni Paolo II”) la Pontificia Università della Santa Croce ospiterà una giornata di riflessione sulla santità laicale nel contesto della imminente beatificazione di Guadalupe Ortiz de Landázuri (guadalupeortizadelandazuri.org). Il tema verrà trattato attraverso la presentazione di alcuni esempi recenti di santità: la Beata Chiara Luce Badano (1971-1990), il Venerabile Carlo Acutis di Milano (1991-2006), l’imprenditore argentino Enrique Shaw (1921-1962), la romana Chiara Corbella Petrillo (1984-2012), e le studentesse Marta Obregón (1969-1992) e Angelica Tiraboschi (1995-2015), rispettivamente spagnola e italiana. Dopo il saluto iniziale di Mons. Fernando Ocáriz, prelato dell’Opus Dei e Gran Cancelliere dell’Università, la professoressa cilena Pilar Rio offrirà una riflessione teologica sulle caratteristiche della santità laicale. Il programma completo dell’evento si può trovare qui. Come afferma Papa Francesco nella sua ultima esortazione apostolica, la vocazione laicale “è vivere in mezzo al mondo e alla società per evangelizzarne le sue diverse istanze, per far crescere la pace, la convivenza, la giustizia, i diritti umani, la misericordia, e così estendere il Regno di Dio nel mondo” (Christus Vivit, n. 168). Il comitato organizzatore della giornata vuole riflettere su questi e altri aspetti che sono evidenti nella vita di tanti testimoni recenti che hanno vissuto la loro fede, con eroica carità, nelle circostanze ordinarie della loro vita: a scuola o all’università, in un’azienda, su Internet, nella vita familiare, in ospedale, ecc.
Nella terza parte della Giornata sarà presentato l’evento della beatificazione di Guadalupe Ortiz de Landázuri, di professione chimico, che ha svolto un ampio apostolato in Messico e negli altri luoghi dove ha vissuto, e che ha risieduto a Roma dal 1956 al 1957. È la prima persona laica dell’Opus Dei ad essere beatificata. Carla Vassallo (del Comitato Internazionale della Beatificazione) introdurrà la sua figura e commenterà gli atti di beatificazione, in programma a Madrid il 18 maggio. Gema Bellido e Juan Narbona commenteranno il progetto digitale della beatificazione, mentre Rosalinda Corbi, coordinatrice internazionale dell’Ong Harambee Africa International, commenterà il progetto Guadalupe Ortiz de Landázuri attraverso il quale verranno concesse nei prossimi dieci anni un totale di cento borse di ricerca per ricercatori africani residenti in Africa, in memoria della nuova beata. Al termine dell’evento sarà inaugurata una mostra di pannelli informativi su Guadalupe.
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District 13: International art fair
Posted by fidest press agency su sabato, 27 aprile 2019
Paris. Forte du succès de sa première édition, District 13 – International Art Fair revient à Drouot, du 25 au 29 septembre 2019. Galeries, artistes, maisons de ventes aux enchères et d’édition de livres d’art se réuniront à nouveau pour dresser un portrait pointu de l’art urbain à l’échelle internationale. Qualité, création et échange sont les maîtres mots de cette deuxième édition à laquelle participera unetrentaine d’exposants. District 13 se pérennise et se distingue par une programmation complémentaire adressée à tous publics : conférences, signatures et ateliers découverte. Cette édition sera soutenue par un comité d’artistes ayant accepté le rôle d’ambassadeurs. Représentés par diverses galeries participantes, ils mettront en exergue la volonté de partage et de proximité mise en œuvre par District 13.
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Scuola: Precari, due procedure inutili per salvarli
Posted by fidest press agency su sabato, 27 aprile 2019
All’indomani dell’intesa Governo-sindacati sottoscritta il 24 aprile a Palazzo Chigi, cominciano a delinearsi i contorni di un progetto fumoso e tutt’altro che risolutivo. È bene che i sindacati rifiutino le tessere di questi docenti: lo dicano chiaro. Nessun precario, già abilitato all’insegnamento, con titoli e formato, dopo 36 mesi di servizio, ha intenzione di svolgere un nuovo concorso: quello che serve è solo la sua stabilizzazione. Perché nessun supplente abilitato vorrebbe insegnare senza la prospettiva di essere assunto nei ruoli dello Stato. Marcello Pacifico (Anief): Se qualcuno non li vuole difendere, abbia la decenza di tacere e non parlare a nome loro, perché significherebbe aver aggirato al proprio compito istituzionale di difendere il diritto al lavoro. Dopo l’accordo con il Governo, le procedure di stabilizzazione dei docenti precari “saranno due”: a breve dovrà essere convocato il primo dei tavoli tecnici previsti per dare “forma” all’Intesa. Il primo – Orizzonte Scuola – riguarderà proprio il capitolo Precariato. L’intesa prevede che il Governo, nel rispetto del principio costituzionale dell’accesso al pubblico impiego tramite concorsi pubblici, individuerà le più adeguate e semplificate modalità per agevolare l’immissione in ruolo del personale docente con esperienza di almeno 36 mesi di servizio (= 3 annualità)”. “Secondo quanto riferito dai sindacati, si tratterà di prevedere l’accesso diretto al concorso (no preselettiva), aumento della quota riservata dei posti tra il 35 e il 50%, no 24 CFU, valorizzazione servizio nella graduatoria finale. Nell’intesa è poi previsto che in via transitoria, sempre per i docenti con almeno 36 mesi di servizio, saranno previsti percorsi abilitanti selettivi finalizzati all’immissione in ruolo. Tempi e modalità saranno stabilite nel tavolo tecnico”. Il sindacato Anief, che ha confermato la mobilitazione del personale e l’adesione allo sciopero del 17 maggio contro le promesse di un Esecutivo che doveva essere del Cambiamento ed invece si conferma in piena linea con quelli che lo hanno preceduto, abili negli impegni e pessimi nei fatti, ribadisce che in quell’accordo è stata elusa la “madre” di tutte le soluzioni per vincere il precariato in Italia: la riapertura delle GaE rivolta a tutto il personale insegnante abilitato all’insegnamento e a quello con 36 mesi, previa frequenza di un corso rapido abilitante a costo dello Stato: l’accordo notturno con il Governo, infatti, rappresenta una bella intesa pre-elettorale ma nulla di più perché non entra nel merito dei problemi veri della scuola.
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Scuola: Storia magistra vitae, l’appello degli intellettuali per valorizzarla
Posted by fidest press agency su sabato, 27 aprile 2019
Come riporta la stampa nazionale, è stato lanciato un manifesto dallo storico Andrea Giardina, dalla senatrice a vita Liliana Segre e dallo scrittore Andrea Camilleri per ridare dignità nelle scuole alla materia. Il sindacato si era battuto affinché fosse prevista una modifica sul piano di revisione della Storia prevista dal nuovo piano orario settimanale degli istituti professionali e l’immediato inserimento dell’educazione civica in tutti gli ordini scolastici. Marcello Pacifico (Anief): Accettiamo di buon grado il manifesto e lo appoggiamo. La Storia mostra ai ragazzi gli strumenti per vivere e, come dicevano i latini, diviene maestra, ispirando essi nelle azioni future: è necessario, senza dubbio, riservarle il posto di prestigio che merita. Marcello Pacifico, presidente nazional Anief, che più volte ha proposto un incremento sostanziale del tempo dedicato a essa, ha sposato di buon grado la causa e ha appoggiato il manifesto lanciato e sostenuto dagli intellettuali citati, punta della cultura italiana. Inoltre, il sindacato si è battuto contro la riforma degli istituti superiori che prevedeva il dimezzamento delle ore settimanali della storia, lasciandole uno spazio ridottissimo. Infatti, nonostante le dichiarazioni favorevoli espresse da chi governa l’istruzione e dalle più alte cariche pubbliche, nei fatti la materia basilare continua a essere dimenticata. “Accettiamo di buon grado il manifesto e lo appoggiamo. La Storia mostra ai ragazzi gli strumenti per vivere e, come dicevano i latini, diviene maestra, ispirando essi nelle azioni future: è necessario, senza dubbio, riservarle il posto di prestigio che merita”, afferma il presidente Pacifico.
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Elimina gli alcolici dalla tua giornata e non ti viene il cancro: Si! No! Forse?
Posted by fidest press agency su sabato, 27 aprile 2019
L’alcol è una sostanza edonica, ma nel creare piacere può indurre dipendenza e certamente danno a vari organi e apparati. Se questo è vero per tutti, è altrettanto vero che per i giovani rappresenta un rischio ancora maggiore, poiché i ragazzi lo metabolizzano male, ne abusano spesso senza neanche rendersene conto, si abituano ad un approccio alle bevande alcoliche che può durare tutta una vita, lo usano per ‘sballare’ senza spendere granché e senza avere rapporti con l’illegalità. Spesso, sobri o ubriachi, inconsapevoli, si mettono alla guida di veicoli e muoiono (o fanno morire). Per tutte queste e per altre tante ragioni non può esistere uso di alcol fra i giovani. Non può essere altresì promosso l’uso indiscriminato di alcol in tutte le altre popolazioni (adulti e anziani). Ciò detto, vanno tuttavia fatte alcune considerazioni su recenti articoli della letteratura scientifica che già di per sè presentano un grosso bias fra il titolo e il contenuto. “L’alcol fa venire il cancro, l’alcol è un cancerogeno primario, anche un bicchiere di vino ne aumenta il rischio”… Questo dicono i titoli di recenti articoli. Tuttavia, leggendo gli stessi lavori, si evince che l’associazione forte è, anche a basse dosi di alcol, solo per cancro della mammella dopo la menopausa, della prostata (su cui tuttavia incide la presenza di insulino-resistenza) e forse del melanoma (su cui pesa come fattore confondente l’esposizione a raggi solari). Addirittura si documenta effetto protettivo dell’alcol per tumore vescicale, renale, ovarico e linfomi. Se la ricerca bibliografica sui fattori determinanti il cancro viene fatta per dieta e ambiente, emergono strettissime associazioni causa-effetto per eccesso di carboidrati, obesità e diabete, ridotta attività fisica, fumo, esposizione a contaminanti alimentari utilizzati nell’industria o nell’agricoltura (nitrosamine, idrocarburi policiclici, cadmio, arsenico, policromobufenili, diossine, pesticidi, interferenti endocrini, e altri ancora), contatto con sostanze utilizzate nel lavoro industriale (ad esempio collanti o clorofenoli nelle lavanderie o nei ristoranti, distruttori endocrini derivanti da una non corretta gestione dei rifiuti, e così via). Più recentemente, particolare importanza nella patogenesi dei tumori viene data all’uso di sostanze anabolizzanti-dopanti nelle palestre. Tutto ciò ha fatto sì che l’American Institute for Cancer Research nel 2018 (Alcoholic drinks and the risk of cancer, CUP, Continuous Update Project analysing research on cancer prevention and survival, World Cancer Research Fund), dopo attenta revisione della letteratura, abbia rivisto le proprie posizioni rispetto al 2007. Un primo problema metodologico posto dagli autori è la valutazione del contenuto alcolico di un drink (unità di misura con cui si valuta il consumo di alcolici). Ad esempio, in Gran Bretagna il vino è servito in un bicchiere di 250 ml contro i 125 ml generalmente considerato in Italia! L’altro discorso metodologico riguarda i ‘confounders’ quali appunto tutti quei fattori intrinseci (metabolici, ormonali, genetici, eccetera) o estrinseci (altre abitudini voluttuarie, dieta, esposizioni ambientali e lavorative, sede di residenza e altro ancora) che certamente possono influenzare l’insorgenza di cancro. Gli autori concludono sulla stretta associazione tra alcol e cancro-tumore mammella in epoca pre-menopausale e, carcinoma squamoso dell’esofago (nessuna relazione con adeno-carcinoma). Per fegato, colon e stomaco bisogna superare dai 30 ai 45 grammi di alcol/die per avere una significativa associazione, e per il pancreas non vi è alcun dato conclusivo. Infine un lavoro di marzo 2019 (Int J Cancer 2019), in cui sono stati valutati come fattori di rischio per tumore il fumo, l’alcol, l’indice di massa corporea, la dieta, l’attività fisica, il digiuno prolungato, le infezioni e le polluzioni ambientali, mostra come circa il 35 per cento di nuovi casi di tumore nell’adulto siano collegati all’associazione di più fattori, fra cui particolarmente la ridotta attività fisica e il fumo.“Quello che ci preme sottolineare, afferma il presidente della Sige Domenico Alvaro, professore di gastroenterologia dell’università ‘la Sapienza di Roma’ – é il ruolo delle società scientifiche e, nel caso in oggetto, della Società italiana di gastroenterologia ed endoscopia digestiva (Sige) nella interpretazione e diffusione delle novità scientifiche riguardanti la salute dell’uomo”.
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Festival “Un Organo per Roma 2019”
Posted by fidest press agency su sabato, 27 aprile 2019
Roma Sabato 4 maggio 2019 alle ore 19, nella Sala Accademica del Conservatorio Santa Cecilia in via dei Greci 18, il Festival “Un Organo per Roma 2019” – ideato e diretto dal M° Giorgio Carnini e organizzato dall’Associazione Camerata Italica in collaborazione con il Conservatorio Santa Cecilia, l’Istituzione Universitaria dei Concerti, l’Accademia Filarmonica Romana, l’Associazione Nuova Consonanza, con il patrocinio dell’Accademia Tedesca Villa Massimo e della Società Dante Alighieri – propone una singolare serata: il concerto-spettacolo “Mi Buenos Aires perdido: la doppia nostalgia” in ricordo del grande Luis Bacalov, patrocinato dall’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.Un evento assolutamente da non perdere per molti motivi. In primo luogo la presenza di un attore come Andrea Giordana, che interpreterà un melologo in prima esecuzione assoluta composto da Giorgio Carnini su testo di Cesare Mazzonis, che descrive la doppia nostalgia e perdita delle radici di chi è emigrato da giovanissimo in Argentina ed è ritornato in Italia da adulto.Tutto si condensa intorno al tango: un complesso tipico formato da giovani affermati musicisti, un organo che sottolinea – da patriarca – le evoluzioni della musica e di una danzatrice, Luisa Pandolfi, che stilizza i movimenti tangueros.
Scorreranno sullo schermo immagini di una Buenos Aires ormai scomparsa, dovute alla ricerca e all’arte di Marina Rivera. Organizzazione scenica di Carlos Branca, regista tra l’altro di molte opere di Luis Bacalov.Completerà la serata la Suite Baires I di Bacalov in una versione di Angelo Bruzzese per organo, archi e pianoforte solista.Al pianoforte e alla direzione lo stesso Giorgio Carnini. Suona il gruppo strumentale di tango El Malandrín è composto in gran parte da studenti ed ex studenti argentini del Conservatorio Santa Cecilia. All’organo Angelo Bruzzese.Giunto ormai al suo penultimo concerto, il Festival “Un Organo per Roma” conferma la sua inclinazione alla riscoperta di uno strumento non esclusivamente a vocazione ecclesiastica ma inserito a pieno titolo nel grande concertismo.
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Diritto alla Pace e Diritto ad un Ambiente sano per una Economia di Pace
Posted by fidest press agency su sabato, 27 aprile 2019
Roma, martedì 30 Aprile 2019 ore 9.30- 13.30 CESV, Via Liberiana n.17. Le donne della WILPF Italia, come tutte le wilpfers nel mondo, si impegnano a rilanciare con forza la consapevolezza collettiva dell’urgente necessità planetaria di una Economia di Pace, come unica strada per garantire un futuro all’umanità, ora sotto minaccia di un modello di sviluppo predatorio, iniquo, alimentatore di continue guerre e disastri ambientali.
“La distruzione ambientale e l’ecocidio sono entrambi cause e conseguenze di conflitti e forse il più grande pericolo che dobbiamo affrontare nel mondo moderno” (WILPF, Manifesto 2015).Centrale sarà la riflessione su due imprescindibili diritti dell’Umanità: Diritto alla Pace e Diritto all’Ambiente, la cui stretta interconnessione impone all’economia di cambiare rotta, spostando le risorse – finanziarie, umane, culturali e scientifiche – dagli armamenti e la guerra al sociale e alla tutela e salvaguardia dell’ambiente naturale.
WILPF Italia invita le associazioni ambientaliste e pacifiste a iniziare un percorso di dialogo sulle tematiche proposte per ritessere progettualità comuni miranti a costruire una comune “rode map”. L’obiettivo è una rinnovata convergenza eco-pacifista, capace di promuovere mobilitazione sociale e pressione sulla sfera politica, affinché sia realmente garante dei beni comuni da tutelare e preservare per la “collettività dei viventi”, come scritto nella Carta della Terra del 1992.
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Arteam Cup Focus Reggio Emilia
Posted by fidest press agency su sabato, 27 aprile 2019
Reggio Emilia, 4 maggio – 1 giugno 2019. La manifestazione sarà presentata al pubblico sabato 4 maggio, alle ore 16.00, presso la Galleria de’ Bonis Vicolo Folletto Art Factories, Galleria 8,75, con la partecipazione di Arteam, degli artisti, dei galleristi e della curatrice. A seguire, sarà possibile visitare in anteprima le mostre di Evita Andújar (Galleria de’ Bonis), Patrizia Novello (Vicolo Folletto Art Factories), Serena Piccinini (Galleria 8,75 Artecontemporanea), Gianluca Patti (Bonioni Arte) ed Alice Faloretti (1.1_ZENONEcontemporanea). L’inaugurazione ufficiale si terrà dalle 17.30 alle 20.00.
Premio assegnato nell’ambito di Arteam Cup 2018 in collaborazione con In Contemporanea.
Cinque artisti (Evita Andújar, Patrizia Novello, Serena Piccinini, Gianluca Patti, Alice Faloretti) per cinque gallerie (Galleria de’ Bonis, Vicolo Folletto Art Factories, Galleria 8,75 Artecontemporanea, Bonioni Arte, 1.1_ZENONEcontemporanea) che, come di consueto, hanno scelto di fare rete, lavorando insieme al progetto “Ricognizioni In Contemporanea”, a cura di Chiara Serri.
Tra i finalisti di Arteam Cup 2018, concorso nazionale promosso da Arteam per creare sinergie tra i vari operatori del sistema artistico, ogni galleria ha selezionato un artista, premiandolo con una mostra personale presso la propria sede. “Ricognizioni In Contemporanea” che coinvolgono cinque artisti tra i 26 e i 45 anni, provenienti da diverse città italiane. «Sebbene differenti per esperienza e linguaggio, le cinque ricerche – spiega la curatrice – presentano alcuni interessanti punti di tangenza: in primo luogo il recupero della memoria, intesa come terreno fertile per processi immaginativi che consentono ampie aperture oniriche; in secondo luogo la riflessione sul binomio realtà/finzione, punto di partenza per una riflessione che coinvolge la società contemporanea, dalle dinamiche identitarie al tempo dei social media alla riconsiderazione del rapporto uomo/natura in relazione al progressivo depauperamento del capitale naturale; in terzo luogo la particolare attenzione rivolta alla parte tecnica, sia che essa attinga alle esperienze del passato per sviluppare un linguaggio personale, sia che nasca dalla sperimentazione di nuovi processi e materiali, elementi portanti di un percorso in divenire».Le mostre, realizzate con il supporto di Miselli accessori per componenti oleodinamici e Zuliani Impresa Edile, saranno visitabili fino al 1 giugno 2019, negli orari di apertura delle singole gallerie riportati nei siti http://www.arteam.eu e http://www.incontemporanea.eu. Ingresso libero. Catalogo Vanillaedizioni.
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Quando il sipario sale: doppio appuntamento per il primo album di Ciliberti
Posted by fidest press agency su sabato, 27 aprile 2019
Bari Domenica 12 maggio, alle 18 e alle 21, all’Anchecinema di Bari Corso Italia, 112 si terrà la presentazione di “Quando il sipario sale”, il primo album del cantante e attore Giuliano Ciliberti, una raccolta di reinterpretazioni di brani di Charles Aznavour e una canzone originale, con una tiratura limitata di 1000 cd e 100 vinili.
Questo lavoro, primo in Italia dedicato da una voce maschile allo chansonnier francese, secondo a quello di Iva Zanicchi del 1971, è stato realizzato con la collaborazione del maestro Marco Tamma, di Gianni Pollex e Roberto William Guglielmi. Il progetto ha origine tre anni fa ed è una sintesi dell’attività artistica di Ciliberti che, dai primi anni del nuovo millennio, è impegnato nella promozione della canzone d’autore, prediligendo importanti cantanti quali Renato Zero, Mina, De Andrè, Dalla, Mia Martini e altri ancora. Ha fatto questo soprattutto attraverso il format del recital, durante i quali ha evidenziato le caratteristiche di ognuno di loro, raccontando parti delle loro vite e del loro percorso artistico.
“Ho voluto omaggiare gli autori delle canzoni che fanno parte del nostro dna – ha affermato Ciliberti – attraverso racconti del loro amore per la musica. Gli spettacoli a loro dedicati sono emozionali, sempre con un taglio teatrale”.
Antesignano di questi lavori e di respiro nazionale, è stato “Varaity”, spettacolo che ha debuttato nel 2011, dedicato ai 60 anni della Rai. Questo è stato portato in giro per tutta Italia, con centoventi repliche, i costumi originali della Rai e un cast che comprendeva un organico di dieci persone tra cui Eleonora Magnifico e Mirko Guglielmi. È stato il primo grande momento di musica per Giuliano Ciliberti che precedentemente, in un percorso artistico ventennale, ha coperto vari ruoli, spaziando dal teatro alla radio, dalla televisione al cinema.
“Il mio amore per Aznavour è iniziato nel 2000, incuriosito da questo artista ottantenne. Mi sono appassionato alle tematiche da lui affrontate trovandolo estremamente moderno. Tra il 2001 e il 2002 ho iniziato a cantare le sue canzoni ed è stato un onore per me riuscirlo ad incontrare di persona in occasione della data barese del suo tour in Italia”.
L’evento del 12 maggio, che coincide anche con il compleanno dello stesso Ciliberti, sarà proposto con doppio appuntamento, il primo alle 18 e il secondo alle 21, dedicato alla Croce Rossa – sezione Bari, dove parte del biglietto sarà devoluta in beneficenza. Ciliberti salirà sul palco, accompagnato da un organico di otto ballerini, con una scenografia arricchita da ledwall e proiezioni che forniranno un taglio di luci e di colori straordinari. In un’ora e mezza circa, con l’accompagnamento di Marco Tamma alla tastiera, saranno proposte tutte le canzoni dell’album, tra le quali il brano inedito, più altre di Mina, Gabriella Ferri e Edith Piaf, spesso intervallate da coreografie.
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Premio Bindi di Santa Margherita Ligure
Posted by fidest press agency su sabato, 27 aprile 2019
Santa Margherita Ligure (Genova) dal 5 al 7 luglio e, oltre al concorso, che è in programma sabato 6, ospiterà incontri, presentazioni, live, showcase e, il 7 luglio, una serata tributo a Fabrizio De André a vent’anni dalla scomparsa, con The André (il misterioso cantante che unisce una voce alla Faber e la trap) e vari altri artisti che saranno annunciati prossimamente.Il concorso è riservato a singoli o band che compongano le proprie canzoni. Non ci sono preclusioni per il tipo di proposte artistiche, da quelle stilisticamente più tradizionali a quelle più innovative. Fra tutti gli iscritti, una commissione selezionerà dieci artisti che si esibiranno nella finale del 6 luglio di fronte ad una prestigiosa giuria composta da musicisti, giornalisti e addetti ai lavori.Caratteristica del Premio Bindi è quella di non premiare una singola canzone ma l’artista nel suo complesso, dal momento che tutti i finalisti avranno modo di eseguire ben quattro canzoni, tre proprie e una cover di Umberto Bindi.
Il 1° classificato riceverà una targa di riconoscimento e una borsa di studio di 1000 euro. Ma molti altri sono i premi in palio, come la “Targa Giorgio Calabrese” al miglior autore, assegnata in collaborazione con Warner Chappell Music Italiana, la Targa “Migliore canzone” scelta in base ai canoni radiofonici in collaborazione con l’etichetta “Platonica”, la “Targa Beppe Quirici” al miglior arrangiamento e composizione musicale. Altre premi potranno aggiungersi nelle prossime settimane,L’iscrizione è gratuita. La domanda deve essere effettuata entro e non oltre il 1° maggio 2019 esclusivamente tramite il sito http://www.premiobindi.com nell’apposita sezione. Sul sito è disponibile anche il bando completo del concorso.
Per questa edizione, il Premio Bindi avrà un nuovo media partner: iLiveMusic, app che mette in contatto artisti e organizzatori, senza nessuna intermediazione. La collaborazione si realizzerà con una duplice modalità. Da una parte sarà possibile iscriversi al Premio anche tramite iLiveMusic. Dall’altra iLiveMusic contribuirà all’organizzazione di un evento speciale a cui parteciperanno alcuni dei finalisti. Luogo e data saranno annunciati successivamente.Il Premio Bindi si avvale della direzione artistica di Zibba ed è organizzato dall’Associazione Le Muse Novae. È sostenuto dal contributo del Comune di Santa Margherita Ligure, della Regione Liguria e della SIAE.
Le scorse edizioni del Premio sono state vinte da Lomè (2005), Federico Sirianni (2006), Chiara Morucci (2007), Paola Angeli (2008), Piji (2009), Roberto Amadè (2010), Zibba (2011), Fabrizio Casalino (2012), Equ (2013), Cristina Nico (2014), Gabriella Martinelli (2015), Mirkoeilcane (2016), Roberta Giallo (2017), Lisbona (2018). http://www.premiobindi.com
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Teatro: Signorotte”
Posted by fidest press agency su sabato, 27 aprile 2019
Roma Dal 2 al 5 maggio 2019 Teatro Spazio 18b_ Via Rosa Raimondi Garibaldi, 18/B, 00145 Roma (zona GARBATELLA) Dal giovedì al sabato ore 21.00 – domenica ore 18.00 Spazio 18b, “Signorotte”, spettacolo scritto e diretto da Massimo Odierna e interpretato da Viviana Altieri, Elisabetta Mandalari e Sara Putignano.
Signorotte è una tragicommedia dalle tinte rosa incentrata intorno alla figura di tre amiche, Ada, Ida e Beta, ormai più che cinquantenni, che si ritrovano dopo tanto tempo in occasione dei funerali del marito di una della tre. Un viaggio tra ricordi cupi e promesse fatte che rivelerà un passato nero, violento e ambiguo. La pièce ha un taglio bizzarro e assurdo, dove l’azione scenica si sviluppa in un continuo alternarsi tra presente e passato, attraverso l’utilizzo di una drammaturgia scarna, eccessiva ed immediata.
Si affrontano tematiche come il disagio e la miseria, la ricerca di un posto nel mondo, le nevrosi ed i vizi umani, e focalizzano l’attenzione sulle contraddizioni moderne e sulla brutalità dell’uomo. Dopo Toy Boy e Posso lasciare il mio spazzolino da te?, Signorotte, è l’ultimo capito di Disalogy- La trilogia del disagio, ovvero tre spettacoli scritti e diretti da Massimo Odierna, apparentemente senza nessun legame narrativo tra loro, che affrontano l’attualità del disagio. “Esiste per tutti un momento di crisi e di disagio nel quale l’individuo si confronta con se stesso, con le proprie fobie e con il proprio tempo, in un’ epoca che sembra paralizzata e figlia dell’ ignoto. Il disagio è dunque una condizione umana, uno stato d’animo che racchiude in sé malinconia e tristezza, preoccupazione e agitazione”- annota l’autore e regista Massimo Odierna. “ Disagio, però, vuol dire anche ironia, cinismo, eccesso, tutti aspetti che i personaggi della trilogia traducono con un linguaggio grottesco, sopra le righe ed esasperato, essa si trasforma dunque in linguaggio teatrale, in condizione perenne dell’artista, che traspare dai pochi elementi di scenografia, da una drammaturgia scarna e dall’utilizzo di spazi alternativi. Ad una povertà di mezzi corrisponde un eccesso espressivo che spesso si traduce in follia, imprevisti e colpi di scena, meta teatro, tutti ingredienti che ritroveremo nelle tre pièce.” Intero € 15,00 | Ridotto € 12,00 | Giovedì promo € 10,00 tessera associativa semestrale € 3,00 Abbonamento unico libero nominale a 5 spettacoli € 45,00 06 92594210 / 3341978135 http://www.spazio18b.com
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Rufa e iCompany: protagonisti al concerto del Primo Maggio
Posted by fidest press agency su sabato, 27 aprile 2019
Roma. Non una semplice piazza, ma un luogo in cui storia, fede e protesta si rincorrono senza sosta, generando emozioni e contrapposizioni. San Giovanni in Laterano è una sorta di simbolo: da un lato l’aspetto monumentale di una delle basiliche più belle e suggestive di Roma, dall’altro le proteste e le mobilitazioni, l’agorà politico e sindacale che mantiene inalterato il suo fascino. Tra questi due estremi, quasi fossero confini fisici e non solo ideologici, il concerto del Primo Maggio. Gli studenti RUFA supporteranno l’organizzazione di quello che, per preciso volere della Cgil, Cisl e Uil, resta “il più grande evento gratuito di musica dal vivo in Italia”. Nato nel 1990, il “concertone”, è una maratona musicale programmata per divulgare valori sociali importanti: la dignità del lavoro, l’uguaglianza, la libertà, il no al razzismo e allo sfruttamento. Di anno in anno quel palco, grande e magnifico come pochi altri al mondo, è un dispenser di energia e passione, capace di raggiungere le giovani generazioni in maniera chiara e diretta. Per fare ciò la contemporaneità del linguaggio è fondamentale. Ed è su queste basi che, anche per il 2019, è stato siglato un accordo di partenariato tra la Rome University of Fine Arts e iCompany, che gestisce il flusso organizzativo ed artistico dell’intera kermesse. Le grafiche scenografiche che verranno proiettate per avvolgere le note sul palco saranno progettate dagli allievi RUFA dei corsi di Graphic e Visual design (Aurora Achille, Benedetta Colonna, Francesco Floris, Ina Jung, Andrea Palmieri, Marina Picari, Luca Santarelli, Pietro Santovetti, Alessio Spigola, Ludovica Testa). Gli studenti RUFA del corso di Fotografia e di Cinema (Martina Acanfora, Angelo De Marchis, Alessia Mugnari, Andrea Napolitano, Federica Pace, Francesca Santoro, Giovanna Scozzese, Agnese Zingaretti) documenteranno l’intero concerto, dall’allestimento alla chiusura, per raccontare ciò che accade non solo tra le quinte, ma anche “on the stage”, raccogliendo le espressioni, le attese, le speranze di chi vive il Primo Maggio nella sua essenza. Una “Rufa – experience” originata per mettere in campo competenze e voglia di fare.
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“Nuove idee per una nuova cultura d’impresa”
Posted by fidest press agency su sabato, 27 aprile 2019
Catania Giovedì 23 Maggio 2019, – Grand Hotel Baia Verde – Via A. Musco 8/10 Acicastello (CT), dalle 9 alle 13,00 “Nuove idee per una nuova cultura d’impresa”. Dedicato alle competenze del Middle Management e alle sfide digitali che aspettano le imprese, si articola in quattro incontri gratuiti ed aperti a tutti previa iscrizione al link: https://formazione.quadrifor.it/eventi/evento
Quattro le città italiane toccate dall’iniziativa: dopo la data di Catania del 23 maggio, il Roadshow raggiungerà Firenze il 13 giugno, Cagliari il 26 giugno per concludersi a Bari il 1 luglio.
Obiettivi del Roadshow: far conoscere meglio ed in modo più diffuso l’ampia, robusta e gratuita offerta formativa di Quadrifor, soprattutto alle PMI, in alcune aree specifiche del Paese (Sicilia e Calabria, Centro Italia, Sardegna, Puglia e Basilicata); diffondere e far crescere la cultura manageriale, anche restituendo i risultati dell’ultima ricerca, realizzata da Quadrifor in collaborazione con Doxa, sull’evoluzione del ruolo e delle competenze del Management del Terziario, con un focus specifico sulle caratteristiche dell’area geografica del singolo incontro; acquisire, soprattutto, informazioni ed input, dai partecipanti presenti, sulle esigenze formative del Management del territorio, attraverso un “Focus Group” allargato, al termine di ogni incontro.Un’importante iniziativa di promozione della cultura manageriale e di apertura al dialogo con i destinatari della formazione che mette al centro i diversi territori con le loro specificità.
Il programma della tappa di Catania – Giovedì 23 maggio 2019, dalle 9:00 alle 13:00 – prevede i saluti istituzionali da parte del Presidente della Camera di Commercio di Catania, Pietro Agen. Ad aprire i lavori il Presidente di Quadrifor, Rosetta Raso. Il Direttore, Roberto Savini Zangrandi, presenterà l’Istituto e le sue attività e Pierluigi Richini, Responsabile Area Formazione e Studi, interverrà su “L’evoluzione del profilo manageriale nel terziario: nuove competenze e bisogni formativi”. Seguirà un “Open Focus Group” con tutti i partecipanti per raccogliere feedback sulle esigenze formative specifiche emerse nel territorio. Le conclusioni saranno affidate a Maria Luisa Coppa, Vicepresidente Quadrifor. http://www.quadrifor.it
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