Le grandi istituzioni economiche, come il Financial Stability Board e il Fmi, alla fine hanno dovuto ammettere che il sistema finanziario non bancario, ufficialmente chiamato “shadow banking”, ha surclassato il tradizionale sistema bancario nella gestione del risparmio e degli investimenti finanziari. Un recente paper “The specter of giant three”, preparato da due professori americani, Lucian Bebchulk e Scott Hirst, e pubblicato dalla rinomata Harvard Law School University di Cambridge, Massachusetts, analizza in dettaglio il ruolo dominante degli exchange trade funds (etf) nel variegato e sempre meno controllato mondo della finanza.
“Lo spettro dei tre giganti” non è soltanto un titolo provocatorio. Esso mostra una precisa fotografia del crescente potere di tre etf americani, i fondi BlackRock, Vanguard e State Street Global Advisors (SSGA). Il primo è di gran lunga il più conosciuto in quanto a suo tempo venne utilizzato dal Dipartimento del Tesoro per “fare pulizia” di titoli tossici presenti in varie istituzioni finanziarie americane. I fondi indicizzati etf sono fondi d’investimento che raccolgono capitali e risparmio da diversi soggetti e li investono in un “portafoglio di titoli” di corporation comprese in alcuni indici borsistici di Wall Street. Il caso emblematico è quello di Standard&Poor’s 500., Detti fondi comprano un ventaglio di partecipazioni azionarie, replicando così fedelmente la composizione dell’indice di riferimento. Com’è noto, gli etf sono anche quotati in borsa.
I Tre Giganti complessivamente gestiscono ben 14.000 miliardi di dollari di attivi (assets under management). La loro crescita è stata vertiginosa, anche per le non irrilevanti agevolazioni fiscali. In dieci anni, di tutti i capitali confluiti nei vari fondi d’investimento, l’80% è finito nei tre colossi. In venti anni la loro partecipazione azionaria nelle grandi corporation americane, che fanno parte dello S&P 500, è quadruplicata, passando dal 5,2% al 20,7%. BlackRock e Vanguard, di fatto, detengono ognuna più del 5% delle azioni di tutte le corporation comprese nell’indice menzionato. Il paper succitato stima che i Three Giants rappresentino il 25% dei voti nelle assemblee direttive delle imprese in questione.
Questo, ci sembra, l’aspetto più preoccupante. I manager delle Tre Big sarebbero nella posizione di essere azionisti dominanti in tutte le più importanti company americane, soprattutto in quelle ad azionariato diffuso e senza un azionista di controllo. Non è un caso, quindi, che molte istituzioni pubbliche, a cominciare dal Dipartimento di Giustizia Usa e dalla Commissione federale del commercio, che vigila sulla concorrenza, siano attenti al rispetto delle leggi anti trust, al conflitto d’interesse e in generale alle eventuali manipolazioni dei mercati e delle borse. Dopo la Grande Crisi del 2008 giustamente si era molto parlato della concentrazione di potere delle banche cosiddette “too big to fail” per tentare di introdurre nuove regole per contenerne lo strapotere. Oggi, invece, i giganti dello “shadow banking” hanno bypassato il sistema bancario, creando un nuovo e più potente oligopolio finanziario. Nessuno può essere indifferente. Con un’attività sempre più agguerrita i Tre Giganti puntano verso i mercati asiatici e verso quelli europei. Si spera che la Commissione Antitrust dell’Ue vigili con puntualità.E’ molto preoccupante assistere alla faticosa e spesso poco produttiva rincorsa delle varie agenzie di controllo dietro questi attori della grande finanza, che naturalmente corrono più veloci rispetto ai controllori. I numeri in questione e i tanti rischi per l’economia reale di molti paesi sono troppo grandi perché siano sottovalutati da parte dei decisori globali. (Mario Lettieri già sottosegretario all’Economia e Paolo Raimondi economista)
Archive for 6 settembre 2019
Tre fondi indicizzati controllano tutte le US corporation
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 settembre 2019
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Governo: Il soroche
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 settembre 2019
Il soroche, o mal di montagna, è una condizione patologica causata dal mancato adattamento dell’organismo alle grandi altitudini.Gli effetti del soroche sono vertigini, psicosi e allucinazioni.Ci è venuta in mente questa sindrome, ricordando ciò che diceva Giancarlo Giorgetti, leghista, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, all’inizio della esperienza del governo lega stellato. Giorgetti consigliava a tutti i ministri (compreso Matteo Salvini) di porre sulla scrivania una fotografia di Matteo Renzi. L’avvertimento era chiaro: ricordatevi di quello che è successo a Renzi.
Non è servito.In particolare non è servito a Salvini, la cui frequenza del potere (determinava la politica governativa con il suo 14% di voti), gli ha indotto il soroche, politico s’intende: le vertigini hanno provocato sbandamenti ed è finito a sbattere contro un palo. Ovviamente, le cariche istituzionali di vicepremier e ministro, quelle partitiche, di segretario della Lega, e le vittorie elettorali, avrebbero indotto molti a soffrire di soroche, ma la differenza tra i molti e il capo è la capacità di tenere la barra dritta e non farsi travolgere da provvisorie cariche e temporanee vittorie, che inducono a pensare di rappresentare il popolo intero e di chiedere i pieni poteri.Anche Luigi Di Maio, ha avuto i sintomi del soroche, sempre politici, tra vice premierato, due ministeri e la carica di capo politico del M5S e il 33% dei voti alle politiche nazionali. Pur di mantenere le cariche si è lasciato travolgere da Salvini e non si è accorto cosa succedeva nel mondo della Lega. Crediamo che abbia ancora qualche problema di collocazione, vista la sceneggiata degli inderogabili 20 punti programmatici che ci ricordavano il titolo del film di Pedro Almodovar “Donne sull’orlo di una crisi di nervi” (Mujeres al borde de un ataque de nervios), cambiando genere, ovviamente.Ora, con il nuovo governo ci sentiamo di fare nostro il consiglio di Giorgetti, per non ritrovarci tra qualche mese sotto elezioni.I cittadini, utenti, consumatori e risparmiatori hanno già dato.E’ ora di cambiare registro. (Primo Mastrantoni, segretario Aduc)
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Conti correnti, al via i controlli sui movimenti in contante
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 settembre 2019
Partono da Settembre 2019 i monitoraggi e le segnalazioni alla Banca d’Italia dei movimenti in contante sui conti correnti nell’ambito delle regole fissate dalle norme antiriciclaggio, al fine di rilevare eventuali violazioni, secondo quanto previsto dal un Provvedimento di Marzo scorso.Da questo mese infatti le banche, Poste italiane, le finanziarie, gli istituti di pagamento e gli istituti di moneta elettronica dovranno comunicare mensilmente alla Banca d’italia (più precisamente all’UIF, Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia) i movimenti in contante di importo pari o superiore a 10.000 euro effettuati nel corso di ogni mese solare anche attraverso operazioni frazionale di importo pari o superiore a 1.000 euro.
La rilevazione è effettuata tramite le cosiddette “comunicazioni oggettive”, comunicazioni telematiche che vanno inviate a partire dal primo giorno del mese successivo a quello di riferimento ed entro il 15 del secondo mese successivo.La prima comunicazione sarà effettuata entro il 15/9/2019 con riferimento ai mesi di aprile maggio giugno e luglio.I dati saranno utilizzati per la verifica di operazioni sospette e per valutazioni in merito ad eventuali attività di riciclaggio o finanziamento al terrorismo.
Si fa presente in merito che le operazioni cosiddette “sospette” sono già oggetto di segnalazione obbligatoria, possono essere di varia natura (versamenti, bonifici, etc.) e non per forza collegate a movimenti in contante.
Non è detto, infatti, che una comunicazione oggettiva riguardi una “operazione sospetta”, ed anzi il collegamento può essere escluso quando i movimenti non sono collegati ad altre operazioni che facciano desumere operazioni sospette o non sono effettuati da clienti ad elevato rischio di riciclaggio.
E’ evidente quindi come le valutazioni siano complesse, non prevedibili nel dettaglio, con il coinvolgimento soprattutto di ditte e aziende ma anche di privati, in un’ottica prevalentemente anti-riciclaggio ma probabilmente anche anti-evasione fiscale, visto che nelle sue indagini e valutazioni l’UIF potrà avvalersi della Guardia di Finanza.
Si ricorda, infine, che per quanto riguarda i contanti esiste da anni un limite a quelli utilizzabili per i pagamenti, attualmente di 3.000 euro, sempre nell’ambito delle norme antiriciclaggio. Questa soglia -che si riferisce ad un divieto- NON riguarda i prelievi in contante dal conto corrente, che, stante l’obbligo di segnalazione già detto, rimangono liberi. (Rita Sabelli, responsabile Aduc aggiornamento normativo)
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Dall’Unione Europea 900mila euro all’Università di Parma per un progetto di “capacity building” in Rwanda
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 settembre 2019
Parma L’Università di Parma, attraverso il CUCI – Centro Universitario per la Cooperazione Internazionale, ha ottenuto dall’Unione Europea un finanziamento di 900mila euro per il progetto Enhancement of Rwandan higher education in strategic fields for sustainable growth – EnRHed, che vede l’Ateneo come capofila di 7 partner e che è coordinato da Roberto Valentino, Vice direttore del Centro Universitario per la Cooperazione Internazionale (CUCI) e docente del Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale.
L’iniziativa coinvolge l’Università di Scienze Applicate di Colonia (Germania), l’Università di Liegi (Belgio) e quattro istituti universitari del Rwanda: l’Università del Rwanda, l’Istituto di Scienze Applicate INES-Ruhengeri, la Scuola Politecnica IPRC di Musanze e l’Università di Arte e Tecnologia di Byumba.Il progetto ‘EnRHEd’ si pone quattro ambiziosi obiettivi specifici, da realizzare in 3 anni: sostenere la modernizzazione delle istituzioni rwandesi attraverso la revisione dei Curricula e il miglioramento dell’approccio didattico; l’implementazione di nuovi programmi di Laurea Magistrale e Dottorato di Ricerca; l’introduzione dell’e-learning e il miglioramento tecnologico, attraverso la creazione di una piattaforma per la didattica digitale; la promozione dell’internazionalizzazione dei percorsi educativi, con un rafforzamento degli scambi che si svilupperà nella mobilità di Professori, Staff e Studenti da e per il Rwanda.
Il finanziamento è erogato dal Programma ‘Erasmus+ Cooperation for innovation and the exchange of good practises’, sotto l’azione ‘Capacity Building in higher education – Joint Projects’. Il progetto ha ottenuto una valutazione molto elevata che gli ha permesso di collocarsi nella “prima fascia” dei 163 progetti finanziati in tutta Europa (833 presentati), vedendosi così attribuito l’intero finanziamento richiesto.«Questo progetto – ha dichiarato il coordinatore Roberto Valentino – nasce nell’ambito delle attività del CUCI, in linea con le politiche di internazionalizzazione del nostro Ateneo, nella consapevolezza che le università dei Paesi industrializzati possano e debbano assolvere sempre più un ruolo ‘locomotore’ nei confronti di Paesi a basso reddito, dove la richiesta di una formazione superiore altamente qualificata si fa sempre più pressante. Da parte nostra, invece, la possibilità di lavorare con i colleghi di questi Paesi apre scenari innovativi di ricerca e, come ci insegna la nostra esperienza, offre una potente occasione di rimotivazione professionale. Un progetto di questo tipo si basa su una consolidata rete di rapporti istituzionali tra i partner coinvolti, ma è anche l’esito di incontri fortunati tra persone che si sono impegnate per renderne efficace l’attuazione. Determinante è stato l’incoraggiamento da parte del Rettore Paolo Andrei, della Pro Rettrice all’Internazionalizzazione Simonetta Anna Valenti e dei colleghi del CUCI, in particolare l’attuale Direttrice Nadia Monacelli e il precedente Direttore Leopoldo Sarli. Inoltre, l’elaborazione del progetto non sarebbe stata possibile senza il supporto della Unità Operativa Internazionalizzazione diretta da Alessandro Bernazzoli»
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Governo, Paoloni (Sap): «Preoccupati per il tema sicurezza
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 settembre 2019
«Siamo molto preoccupati riguardo al programma di Governo, poiché il tema della sicurezza viene trattato in modo alquanto marginale». A dichiararlo è Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap). «Nel punto 23 del programma, appare solo qualche menzione alla sicurezza, ma le questioni che la riguardano sono tante e molto complesse. La sicurezza è un bene primario per il Paese e gli uomini e le donne chiamati a garantirla, meritano attenzione e le giuste risposte. Dopo 10 anni di tagli che hanno letteralmente debilitato l’apparato – prosegue Paoloni – si stava nuovamente portando la sicurezza tra le priorità di governo con giusti investimenti e tutele per i suoi operatori. Il nostro auspicio è che tutto ciò prosegua con determinazione. Gli uomini e le donne in divisa attendono il pagamento degli straordinari del 2018, un nuovo riordino delle carriere, il rinnovo del contratto, l’apertura dell’area negoziale dirigenziale e soprattutto adeguati mezzi, dotazioni e garanzie funzionali per svolgere con e efficienza i compiti a cui sono chiamati. La sicurezza – conclude – è e deve restare una priorità».
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Istruzione: Sempre meno figli, sempre meno iscritti
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 settembre 2019
Secondo l’Anief, il calo di iscrizioni non deve incidere assolutamente negli organici: questi vanno non solo mantenuti, ma in alcune circostanze maggiorati. Prima di tutto assorbendo nei ruoli tutto il precariato storico, fatto di personale già selezionato e con comprovate capacità d’insegnamento. Poi puntando su un’Istruzione di qualità, anche valorizzando docenti e Ata con stipendi finalmente adeguati al prestigioso ruolo che ricoprono.Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Sulla scuola, per i nostri nuovi governanti c’è solo da scegliere tra la tentazione di fare ancora una volta cassa, come del resto giù previsto dall’ultimo Documento di economia a finanza, che ha fissato riduzioni progressive di spesa pubblica fino al 2040, approfittando proprio del calo delle nascite: in questo modo, si procederebbe a tagliare classi, scuole, organici e risorse da riversare agli istituti scolastici, introducendo un progressivo dimensionamento, come quello avviato dall’ultimo governo Berlusconi, in quel caso creando classi pollaio, riducendo tempo scuola e compresenze con la denatalità che era ancora agli inizi. L’altra strada da percorrere è quella che indichiamo noi: approfittare di questa situazione per puntare dritto a una scuola di qualità, fatta di non più di 20 alunni per classe, di organici potenziati nelle aree a rischio, introducendo una didattica per livelli con più docenti impegnati in contemporanea, il riammodernamento delle strutture, stipendi adeguati e la cancellazione di tutte le diversità di trattamento del personale precario”
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Scuola: Manifestazione a Montecitorio dei precari non abilitati
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 settembre 2019
I precari della scuola sono scesi ancora in piazza. I manifestanti hanno ricordato che lo scorso 24 aprile a Palazzo Chigi tra “le varie rappresentanze sindacali ed alla presenza del ministro all’istruzione e del presidente del consiglio Giuseppe Conte è stata sottoscritta e firmata l’intesa a favore del decreto “salva- precari” che avrebbe garantito a questo segmento della categoria di precari storici, 55.000 famiglie, di seguire un percorso abilitante ed una conseguente stabilizzazione attraverso un Concorso straordinario”. I precari ricordano, giustamente, che “l’Europa, non dimentichiamolo, ha parlato chiaramente di infrazione ed abuso del precariato nel pubblico impiego”. E che nel M5S “sulla piattaforma Rousseau, il 79,50 % dei votanti si è detto favorevole ad un’intesa fra due schieramenti politici che si spera non debbano ostacolare il processo messo in atto dal Governo uscente e voluto dallo stesso presidente del consiglio affinché i prof, precari non siano sfruttati dallo Stato, ma rispettati e stabilizzati come accade in tutti Paesi democratici”.
Devono essere progressivamente immessi in ruolo tutti coloro che hanno superato i 36 mesi di supplenze, come dice l’UE da vent’anni, anche riaprendo le GaE e utilizzando al meglio le graduatorie derivanti dai concorsi (Gm e Gmre). Per le graduatorie di merito dei concorsi ordinari e straordinari, invece, è necessario sbloccare, a domanda, le assunzioni a livello nazionale anche su altre regioni. Invece, in Italia il nuovo anno scolastico inizia nel peggiore dei modi: con 20 mila posti su quota 100 che potevano essere dati in ruolo; ancora di più avanzati dalle assunzioni andate deserte per colpa della cattiva gestione del reclutamento e un numero inaudito di supplenze annuali. Con queste dichiarazioni il presidente Anief, Marcello Pacifico, commenta le ragioni dei manifestanti, mentre il Governo che dovrà prendere le opportune decisioni si accinge a costituirsi con il giuramento di rito.
Per Anief non è possibile avere quasi 200 mila supplenze annuali, di cui oltre 50 mila ad insegnanti di sostegno, con l’80 per cento pure senza specializzazione, e poi avere tantissimi docenti precari arruolabili e invece lasciati ai margini perché così lo Stato continua a lucrare sui mesi estivi, sulle ricostruzioni di carriera e sugli stipendi fermi al minimo. Con la beffa finale di assistere poi all’assegnazione di supplenti fuori graduatoria, attraverso le cosiddette MAD. Il giovane sindacato ha già detto che tra i colpevoli di questa situazione c’è sicuramente il ministro Marco Bussetti, che infatti nessuno rimpiangerà. “Con l’avvio di questo nuovo Governo giallo-rosso – dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief – ci accingiamo a vivere una nuova politica. Anche della scuola. La nostra speranza è che si volti pagina, dimostrando con i fatti di volere assorbire nei ruoli dello Stato chi da anni porta avanti a testa china la didattica con compensi da fame e senza avere alcuna prospettiva sul futuro professionale: è l’ora della svolta, confidiamo nella sensibilità del nuovo esecutivo e di chi lo guiderà perché davvero si proceda in questa direzione”.
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Scuola: Supplentite in Piemonte
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 settembre 2019
L’Ufficio scolastico regionale non si nasconde: è vera emergenza. Anief: i prof però ci sono, serve il coraggio di assumerli stabilmente. Il Direttore Generale dell’Usr piemontese lancia l’allarme sulla mancanza di docenti, che all’ombra delle Alpi assume ogni giorno contorni più drammatici. “Abbiamo bisogno di un concorso per riuscire a migliorare una situazione che si sta aggravando”, ha dichiarato in una lunga intervista rilasciata all’edizione torinese di Repubblica. Il giovane sindacato rappresentativo condivide in larga misura la sua analisi, ma va detto che le procedure concorsuali non bastano a risolvere il problema. Lo dimostra il fatto che ancora quest’anno si è attinto alle graduatorie di merito di due concorsi (quello ordinario del 2016 e quello straordinario del 2018) e la situazione è paradossalmente peggiorata. Bisogna tornare al doppio canale con la riapertura delle GaE, l’abilitazione rapida e gratuita di tutti i precari con almeno tre anni di servizio, l’utilizzo delle graduatorie d’istituto anche per le assunzioni a tempo indeterminato e non solo per le supplenze, come invece accade oggi. Marco Giordano (Anief Piemonte): La situazione è grave non perché manchino i prof, ma solo perché non c’è il coraggio di assumerli stabilmente. Serve un profondo ripensamento del sistema di reclutamento, è sempre più evidente che i concorsi da soli non bastano per una macchina complessa come quella della Scuola e bisogna attingere per forza di cose anche dagli altri canali. La grave carenza di insegnanti che affligge il Piemonte e altre regioni d’Italia, specie al Nord, è il tema affrontato dal Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, Fabrizio Manca, in una lunga intervista rilasciata oggi all’edizione torinese di Repubblica. “Nonostante gli sforzi, anche quest’anno quasi 8 docenti su 10 saranno precari: se aggiungiamo l’organico ‘di fatto’ arriviamo a 6mila supplenze”. Questi i numeri snocciolati dal dirigente dell’U.S.R. piemontese, che si sofferma in particolare sulla drammatica carenza di insegnanti di sostegno: “Abbiamo più di 12mila posti e la stragrande maggioranza sarà coperta da persone che non hanno l’abilitazione e fanno uno sforzo generoso. Gli atenei piemontesi devono fare di più”.Il riferimento polemico è all’ultima tornata di corsi per conseguire la specializzazione per la didattica di sostegno, che la scorsa primavera in Piemonte ha visto assegnati la miseria di 200 posti sugli oltre 14mila disponibili a livello nazionale. Per non parlare dei 50 mila in deroga altrettanto liberi. Uno schiaffo al diritto all’inclusione degli studenti disabili che Anief aveva prontamente denunciato sia al Direttore Generale che all’allora assessore regionale all’istruzione, Giovanna Pentenero, ma nonostante le sollecitazioni nessuna risposta è arrivata dall’Università di Torino.“Comprendo – ha dichiarato Manca – le difficoltà delle università perché anche loro hanno problemi di personale docente e di spazi, ma bisogna trovare una soluzione. Questa situazione comprime il diritto allo studio dei disabili”.
Come Anief abbiamo proposto una ricetta semplice: abilitazioni con procedure snelle e gratuite per i precari con almeno tre anni di servizio, riapertura delle graduatorie ad esaurimento (GaE) agli abilitati, conferma dei ruoli assegnati con riserva nelle scuole primarie e dell’infanzia in questi anni ai diplomati magistrale che hanno attivato contenziosi per entrare nelle GaE, utilizzo delle graduatorie d’istituto per le immissioni in ruolo dei docenti e non solo, come avviene oggi, per l’assegnazione delle supplenze”. “Con queste semplici mosse – afferma Giordano – le scuole avrebbero a disposizione, in modo stabile, buona parte dei docenti – già con anni di esperienza alle spalle – per coprire i vuoti in organico. E al resto si potrebbe fare fronte con i concorsi. Solo così potremo davvero sconfiggere la piaga della supplentite”.
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Alternanza scuola-lavoro: contributi per le imprese
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 settembre 2019
Scadono il prossimo 30 settembre i termini per presentare domanda di contributo da parte delle imprese che hanno ospitato percorsi di alternanza scuola-lavoro o che li ospiteranno nell’anno scolastico 2019/2020, entro il 31 dicembre. Il bando, approvato la Camera di Commercio di Pordenone-Udine, si è aperto il 15 luglio scorso e possono essere beneficiarie dei contributi tutte le imprese, le cooperative e i consorzi, che rientrino nella definizione di micro, piccola e media impresa secondo la normativa comunitaria, con sede o unità locale nelle province di Pordenone e Udine. È previsto il riconoscimento di un contributo a fondo perduto a favore dell’impresa ospitante di euro 600 euro per la realizzazione di uno o due percorsi individuali di alternanza scuola-lavoro, mille euro per 3 o quattro percorsi e mille 200 euro per 5 o più percorsi di alternanza. Per fare domanda, a pena di inammissibilità, va utilizzata la modulistica presente sui siti http://www.ud.camcom.it e http://www.pn.camcom.it. La domanda dovrà essere presentata esclusivamente tramite Posta elettronica certificata (PEC): per Udine a contributi.ud@pec.pnud.camcom.it e per Pordenone a cciaa@pn.legalmail.camcom.it. I contributi sono assegnati secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande fino ad esaurimento dei fondi. Come detto, i percorsi finanziabili dovranno essere realizzati tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre prossimo e dovranno avere una durata minima di 40 ore.
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Pagine di storia. Le due dittature: nazisti e fascisti
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 settembre 2019
Sembravano destinate a vivere insieme ricalcando gli stessi rituali politici, militari e d’immagine. Il fascismo, come lo fu anche per il nazismo, impose l’addestramento militare ai bambini e s’illuse di avere così trasformato l’Italia in una potenza militare di primo piano. La Germania, a sua volta, non si limitò alle grandi parate, ma aveva chiara l’idea che il suo posto nella storia poteva essere conquistato solo con la forza delle armi e per raggiungere un siffatto obiettivo era necessario avere un popolo preparato a dovere per tali cimenti.
Ciò non vuol dire, ovviamente, che il fascismo curasse solo la facciata. La prima palestra nella quale il Duce misurò la sua forza fu la conquista dell’Etiopia nel 1934.
L’anno successivo concluse con la Francia un patto contro la Germania e per la difesa dell’Austria. In quell’occasione Mussolini rimproverò alla Germania e al Giappone di tentare di dominare il mondo. Questa tattica gli permise di conquistare l’Etiopia senza che l’Inghilterra e la Francia intervenissero nel timore di gettare tra le braccia di Hitler il dittatore italiano.
Ma il cambiamento di rotta avvenne lo stesso. Nella notte del 6 maggio del 1939 Mussolini svegliò Ciano, suo genero e Ministro degli Esteri, che dormiva nella sua camera all’albergo Continental di Milano, per proporgli l’indomani stesso, durante il già fissato incontro con il ministro tedesco Ribbentrop, un’alleanza indissolubile che fu definita dalla propaganda fascista “patto d’acciaio” tra la Germania, l’Italia e il Giappone.
Taluni osservatori dell’epoca la ritennero un’iniziativa assunta in seguito allo scarso entusiasmo popolare per la visita in Italia del Ministro degli esteri nazista e che aveva profondamente infastidito Mussolini, anche perché la stampa francese vi aveva dato un notevole risalto.
Lo stesso Ciano non si aspettava quest’improvvisa decisione, dopo i tanti tentennamenti della vigilia. Sembrava un semplice incontro di routine tra due ministri degli esteri. Quella sera anche il menù fu ottimo ma frivolo (brodo ristretto, trota del Garda, filetto in crosta, fragole) e i commensali erano euforici e circondati da belle donne. Nulla lasciava immaginare che il Duce prendesse una tale decisione e così in fretta. Più realisticamente possiamo affermare che la causa scatenante risaliva al 15 marzo precedente, allorché i tedeschi invasero la Bosnia e sancirono, di fatto, la fine degli accordi di Monaco. Hitler aveva agito senza informare, se non a cose fatte, il suo “alleato” italiano, attraverso un messaggio orale recapitato dal principe d’Assia. In quell’occasione Mussolini non volle che la stampa ne fosse informata: “Gli italiani riderebbero di me, ogni volta che Hitler prende uno Stato mi manda un messaggio”. (Riccardo Alfonso)
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Pagine di storia: La conquista dell’Albania
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 settembre 2019
Il voler dimostrare ad Hitler che si permetteva di conquistare stati come se fossero noccioline e d’informare il Duce a cose fatte lo spinse alla conquista dell’Albania per dimostrare che anche l’Italia riusciva a impadronirsi di una nazione senza chiedere il permesso a nessuno. Fu una campagna di guerra dove si ebbe chiara la misura della disorganizzazione e della scarsezza di mezzi che le forze armate italiane potevano disporre. Con questa stessa chiave di lettura si registra, nei primi mesi del 1939, una visita a Roma dell’inglese Chamberlain e di Halifax. Tuttavia a spingere Mussolini tra le braccia della Germania fu il suo odio viscerale per la Francia, per uno sgarbo ricevuto, personalmente, dal presidente del consiglio dell’epoca. Lo stesso Patto d’Acciaio, che segnerà tragicamente il destino dell’Italia, nacque da queste esplosioni umorali, mentre il Paese non sapeva cosa si decideva sulla sua pelle. Queste, dunque, furono le premesse per arrivare al 22 maggio a Berlino, con la solenne cerimonia della firma. Il testo fu quello in sette paragrafi preparato dai tedeschi.
Al terzo c’era l’obbligo d’intervenire in guerra, automaticamente, a fianco di quella delle due parti contraenti che si fosse impegnata. Neanche ci si era cautelati con la clausola dei tre anni di preparazione e di pace, prima voluta dal Duce. Nella fretta se n’era dimenticato. Così tra il tintinnio dei calici di champagne, i brindisi e le toilette femminili molto ardite, l’Italia si avviò verso la catastrofe. (Riccardo Alfonso)
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Lagarde: analisi costi benefici su QE
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 settembre 2019
La prossima presidente della Bce, Christine Lagarde, ha dichiarato che l’impatto delle misure non convenzionali, per continuare ad essere positivo, dovrà basarsi su analisi costi-benefici e che la Bce deve riflettere se il quadro di politica monetaria è sufficientemente solido per far fronte alle nuove sfide.”Ahi, primo campanello d’allarme!” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Di per sé, quanto dice la Lagarde, sembra ragionevole e ovvio, ma in realtà potrebbe anche essere un primo segnale lanciato ai mercati e ai Paesi dell’Eurozona, per indicare un orientamento differente rispetto alla politica monetaria altamente accomodante attuata dalla Bce sotto la presidenza di Draghi. Se fosse così, sarebbe un bel guaio per l’Italia” conclude Dona.
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La vita moderna è colma di fonti di stress
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 settembre 2019
La rincorsa alle nuove tecnologie poi è sempre più frenetica e travolgente e sta culminando nella controversa installazione e sperimentazione di sempre più apparati e applicazioni per le reti 5G. Un aspetto delle nostre esistenze che ha dato vita ad una ricerca specifica sulle fonti di stress della vita moderna, curata dall’associazione “Amore con il Mondo”.La ricerca è stata curata da Paolo Goglio, presidente dell’associazione, che da oltre 10 anni si è dedicato ad un progetto di comunicazione monitorando il comportamento sociale che deriva dal flusso di informazioni mediatiche, per il quale ha già realizzato numerosi reportage, conferenze, libri di saggistica sociale e documentari televisivi e cinematografici.La ricerca ha evidenziato che la sola affissione stradale ci porta a ricevere messaggi condizionanti con una frequenza che supera i 3.000 input/giorno e sono posizionati ovunque, ai semafori e agli incroci, nei punti di maggiore affluenza, stazioni, fermate dei bus e aeroporti, sempre più grandi, accattivanti e aggressivi.E’ un bombardamento che supera le 5.000 unità input/giorno considerando che, qualunque cosa facciamo e ovunque ci troviamo, riceviamo questo mitragliamento feroce e costante di messaggi da televisioni e monitor posizionati ovunque ormai.Le stesse vetrine dei negozi invitano ad acquisti che sollecitano costantemente la percezione di avere sempre desiderio e bisogno di qualcosa, depliant e volantini ovunque, persone che cercano in ogni modo di catturare la nostra attenzione per vendere prodotti e servizi e per completare il quadro ora non esiste più neppure un minuscolo rifugio, un’isola che ci consenta di avere quel momento di pace per dedicare un istante a noi stessi, vedere la realtà che ci circonda, rapportarci alla vita e all’essere.”L’avvento della telefonia mobile ha posto la pietra tombale su questa triste realtà, e ha saturato ogni restante minuscolo spazio di vita rimasto, portando questi input su un piano talmente elevato da deformare completamente la nostra vita. La nostra percezione della realtà, le nostre esigenze, i gusti e le abitudini sono deformate, non c’è quasi più nulla di autentico e l’invadenza dei call center e della profilazione ai fini di advertising ha trasformato la nostra vita in un frenetico e logorante percorso di astrazione” spiega Paolo Goglio, presidente dell’associazione “Amore con il mondo” (www.amoreconilmondo.com).
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Meloni: Un governo più a sinistra della storia repubblicana
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 settembre 2019
«Da un anno e mezzo la destra vince tutte le elezioni ma oggi ci ritroviamo il governo più a sinistra della storia repubblicana. E la chiamano democrazia! Il Governo Conte bis è il perfetto prodotto di un’orrenda spartizione di poltrone e di una tragica, consapevole, sottomissione ai diktat dell’Unione Europea e della BCE. Il M5S si accontenta di placare la sua fame di poltrone aumentando i ministeri e mantenendo il dicastero del Lavoro per poter fare propaganda con provvedimenti inutili come il reddito di cittadinanza, ma lascia tutto il vero potere nelle mani del Pd, un partito che gli italiani hanno ripetutamente e sonoramente bocciato in tutte le competizioni elettorali. A partire dall’economia fino ad arrivare all’immigrazione, questo governo farà l’esatto contrario di ciò che la maggioranza degli italiani chiede ma in compenso le consorterie di mezza Europa stanno già festeggiando. Invitiamo tutti gli italiani che vogliono difendere la sovranità e la democrazia delle nostre Istituzioni a scendere in piazza insieme a noi. L’appuntamento è per lunedì 9 settembre alle ore 11: Fratelli d’Italia sarà in Piazza Montecitorio per protestare con tutti gli italiani liberi che vogliono dire no al patto delle poltrone e chiedere libere elezioni». È quanto dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
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Servizio sanitario: Nuovo ministro nuove speranze
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 settembre 2019
“Desidero esprimere al Ministro della Salute, onorevole Roberto Speranza, un sincero augurio di un proficuo lavoro di potenziamento del sistema di sanità pubblica del nostro Paese. Il servizio sanitario nazionale è una delle maggiori conquiste italiane e garantisce qualità delle cure, universalità di accesso per tutti i cittadini ed è elemento di democrazia sanitaria e sociale”. Il dott. Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), augura buon lavoro al nuovo Ministro della Salute. “Siamo certi che il Ministro saprà interpretare questo ruolo e fare del servizio sanitario italiano, oltre che un vanto, un sistema in rapida crescita e sviluppo. La Medicina Generale è la poderosa architrave di ogni moderno, evoluto sistema sanitario vicino ai reali bisogni dei cittadini. Auguriamo al Ministro Speranza, sopra ogni cosa, di esaltare e migliorare i valori e le eccellenze del nostro sistema di salute”.
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Photography Exhibition: “Striking Piazzas Of Sicily”, by Armando Rotoletti
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 settembre 2019
Toronto 09/13/2019. After 156 days of shooting; 7000km crossing Sicily coast to coast, east to west and north to south; 256 emails sent to municipalities requesting to free the squares of cars and catering equipment that would upset their appearance; Armando Rotoletti, renowned portrait and reportage photographer from Messina, offers to us in this book 82 Sicilian squares as we have never seen them. His squares lay empty in wait for the people to arrive, stirring our imagination, unnerving, bewitching, annihilating and surprising us.
The art historian, Salvatore Settis, says about the photographic book of Armando Rotoletti: “In Sicily, the square is a scenery that does not follow any script, but that of the pulsating life of its city. The square in Sicily (or rather, in Italy) is the most original creation of an idea of a city that not only acts as a den or nest but rather as the temple of humans, the theatre of political and social life. Therefore, Rotoletti’s enterprise is somewhat heroic (because of the difficulties surely met taking photos of squares without the thousands of contraptions invading them), but above all, it is innervated with beauty and hope.”
Armando Rotoletti was born in Messina, Italy in 1958. He studied at the St. Mary College of London and at the London Polytechnic (nowadays University of Westminster) and then he moved to Milan to work in photojournalism. Between 1985 and 1995 he produced a number of works which appeared in both personal and ensemble exhibitions. In 1990 he was invited by Grazia Neri to join her famous agency, thus starting his career as portrait photographer of renown people from the arts, entertainment and economics. His work was published on a number of magazines such as Corriere della Sera’s supplements “Sette” and “Io donna”, Vanity Fair and The Sunday Times.For the past fifteen years, he has also been involved in works dedicated to social investigation and photographic stories of his sicilian territories. Among his books: Casa della Carità. I volti e le storiw(2005), Barbieri di Sicilia (2007), Gente di Barbaresco (2013), Circoli di conversazione a Biancavilla (2013), Valelapena (2013), Scicli, città felice (2014), Vino e gente dell’ Etna, (2014) Il volto dell’ IO (2015) Noto. Le pietre e i volti (2015).With his most recent publication, Sicilia in Piazza (Striking Piazzas of Sicily, 2017), he continued investigating the land of Sicily by working on a complex project that lead him to photograph 82 squares of famous cities and other lesser known towns, by following a rigorous method of emptying the piazzas from cars and precarious installations: a magnificent fresco of these spaces, free -at least for the duration of a shot- from the visual conditioning of our age.
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Segunda Misión de Referencia de Investigación de Roedores de la Estación Espacial Internacional
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 settembre 2019
RENSSELAER, Nueva York, (GLOBE NEWSWIRE) Taconic Biosciences, líder mundial en la provisión de soluciones de modelos de roedores modificados por ingeniería genética, anuncia su participación en la Segunda Misión de Referencia de Investigación de Roedores de la Estación Espacial Internacional. Taconic tiene una historia con la NASA que data de 1985. Aunque los programas anteriores de la NASA eran colaboraciones con organizaciones académicas y/o comerciales para estudiar una función biológica particular para el avance de su propia investigación, las misiones RRR son agnósticos. Este proyecto representa una colaboración directa entre el Laboratorio Nacional de la Estación Espacial Internacional (ISS), la Administración Nacional Aeronáutica y Espacial (NASA), Bioserve Space Technologies con el apoyo de Leidos Corporation y Taconic. Estos modelos de investigación no están vinculados a un estudio específico, más bien proporcionan datos de referencia críticos para los investigadores más allá del programa espacial, ampliando su impacto. ISS y Taconic solicitaron solicitudes de propuestas (RFP), en marzo de 2019 en busca de científicos que deseen acceder los especímenes de esta misión. El 27 de julio, el cohete SpaceX Falcon lanzó la nave espacial Dragon que transportó 40 ratones C57BL / 6NTac de Taconic a la ISS para la segunda misión de Referencia de Investigación de Roedores (RRR-2). La misión de julio se expande de una misión anterior (RRR-1); que evaluó los efectos generales de la microgravedad en la salud de los ratones en dos edades discretas. La RRR-1 utilizó la cepa ratones genéticamente endogámicos, BALB / cAnNTac . Los investigadores ahora pueden comparar los resultados de las dos cepas para obtener una perspectiva sobre cuál proporciona los mejores datos translacionales, optimizando la capacidad de predecir el éxito clínico de terapias futuras.
La nave espacial Dragon y los ratones regresaron a la Tierra el 29 de agosto. Una vez que los ratones sean transportados al laboratorio de manera segura, las muestras se recopilarán y distribuirán a los investigadores participantes.
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AscellaHealth Recognizes Blood, Prostate Health & Cancer Awareness Months
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 settembre 2019
During September 2019, AscellaHealth, a national Pharmacy Benefit Management (PBM) serving commercial, Medicare and Medicaid segments, calls for increased awareness about how to manage the wide-ranging impact of a number of cancers and shows its support for Blood Cancer Awareness Month, encompassing leukemia, lymphoma, and myeloma, Prostate Health Month and Thyroid Cancer Awareness Month. The annual cost of treating blood cancer is $156,000 per patient in the first year following diagnosis, with high costs persisting beyond the first year. The typical cost of therapy for a prostate cancer patient is $2,800/month after diagnosis, primarily from surgery. The total cost of care for metastatic thyroid cancer can reach $60,000 or more in the first year and about $35,000 the following year.The AscellaHealth high-touch model focuses on better outcomes and care coordination for members living with cancer and offers discounted pricing to deliver value to payers and members. Its innovative specialty pharmacy strategy offers clinical interventions, adherence counseling, psychosocial assessment, integrated nursing staff, refill reminders and delivery coordination.
AscellaHealth’s program is available on a standalone basis, or as part of a full-service pharmacy benefit management option that includes specialty drug management, formulary management services/rebates, competitive pricing and innovative discounting, drug utilization review, case management services/therapy management, clinical review/prior authorization, pharmacy and therapeutic management committee, flexible claims adjudication system, drug information and news reporting.
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OncLive® Presents State of the Science Summit™ on Breast Cancer
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 settembre 2019
OncLive®, the nation’s leading multimedia resource focused on providing oncology professionals with the most current and insightful information they need to offer the best patient care, will host its latest State of the Science Summit™ on Breast Cancer on Tuesday, Sept. 10 at 5 to 9 p.m. at the DoubleTree by Hilton Raleigh Durham Airport at Research Triangle Park. The summit will be chaired by P. Kelly Marcom, M.D., oncologist, professor in the department of medicine at Duke Cancer Institute.This interactive and educational meeting will explore the variety of novel treatment approaches for patients with breast cancer. Expert presenters will discuss topics facing breast cancer specialists, oncologists, nurses and other medical professionals, such as management of hormone receptive-positive/HER2-negative early stage disease, updates in metastatic hormone receptor-positive/HER2-negative disease, cardio-oncology in breast cancer, managing brain metastases in breast cancer, and HER2-positive breast cancer and triple-negative breast cancer. The presenters will also engage in a peer exchange and address questions from the audience.
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Second Rodent Research Reference mission to the International Space Station
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 settembre 2019
RENSSELAER, N.Y. (GLOBE NEWSWIRE) Taconic Biosciences, a global leader in providing genetically engineered animal model solutions, announces its participation in the second Rodent Research Reference mission to the International Space Station.
Taconic has a history with NASA dating back to 1985. While previous NASA programs were collaborations with academic and/or commercial organizations to study a particular biological function to advance their own research, the RRR missions are agnostic. This project represents a direct collaboration between the International Space Station (ISS) National Lab, National Aeronautics and Space Administration (NASA), Bioserve Space Technologies with support from the Leidos Corporation, and Taconic. These research models are not tied to a specific study, but rather provide critical reference data to researchers beyond the space program, expanding their impact. ISS and Taconic solicited requests for proposals (RFPs) in March 2019 seeking scientists who would like to access the specimens from this mission.
On July 27, the SpaceX Falcon rocket launched the Dragon spacecraft carrying 40 Taconic C57BL/6NTac mice to the ISS for the second Rodent Research Reference mission (RRR-2). The July mission expands upon a previous mission (RRR-1); which evaluated the general microgravity effects on mice health at two discrete ages. RRR-1 utilized the genetically inbred mice strain, BALB/cAnNTac. Researchers can now compare results from the two strains to gain insight as to which provides the best translational data, enhancing the ability to predict clinical success of future therapies. The Dragon spacecraft and the mice returned to earth on August 29. Once the mice are safely transported to the lab, specimens will be collected and distributed to the participating researchers.
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