Assisi. In scena venerdì 4 ottobre al Teatro Lyrick di Assisi dalle ore 21.00. Dalla volontà di Mogol (ideatore e socio fondatore della Nazionale Italiana Cantanti) e di Paolo Belli (presidente Nic), condivisa con Gianluca Pecchini (direttore generale Nic), nasce il “Concerto per la vita” a favore dell’Istituto Serafico di Assisi. Nel giorno dedicato a San Francesco, in cui si celebra anche la giornata nazionale del dono, Mogol e Paolo Belli presenteranno, accompagnati dalla Paolo Belli Big Band, il Concerto per la Vita con Paolo Belli, Arisa, Neri Marcorè, Simone Cristicchi, Morgan, Enrico Ruggeri, Marco Masini, Pupo, Riccardo Fogli, Paolo Vallesi, Rita Pavone, Mario Lavezzi, Amara, Giuseppe Anastasi, Gianmarco Carroccia e altri ospiti a sorpresa. Tanti grandi artisti del panorama musicale italiano che si esibiranno ad Assisi per sostenere con l’incasso della serata l’Istituto Serafico di Assisi e per far conoscere l’esistenza di questo luogo a tutta l’Italia.Radio Subasio sarà la radio ufficiale del “Concerto per la Vita” e trasmetterà in diretta l’intera serata, in FM e via streaming su radiosubasio.it e app.L’Istituto Serafico di Assisi da quasi 150 anni, rappresenta un modello di eccellenza italiana ed internazionale nella riabilitazione, nella ricerca e nell’innovazione medico-scientifica per i ragazzi con disabilità plurime. Bambini ciechi, sordomuti e autistici che, grazie ad oltre 160 collaboratori, hanno ogni giorno una vita più sopportabile e nuove speranze attraverso una ricerca a livello mondiale. Un lungo percorso costellato di importanti traguardi, che non hanno mai rappresentato dei punti d’arrivo, bensì dei punti di partenza volti a conquistare l’unica meta cui il Serafico tende: continuare a crescere per garantire giorno dopo giorno ai propri ragazzi maggiori servizi e una migliore qualità della vita restituendo al tempo stesso al territorio umbro delle reali opportunità di sviluppo. In poche parole, come dice Mogol, “se il mondo fosse come il Serafico sarebbe un mondo perfetto”.
Archive for 20 settembre 2019
Mogol e Paolo Belli presentano “Concerto per la Vita”
Posted by fidest press agency su venerdì, 20 settembre 2019
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Operazione antipirateria: stop 5 mln utenti in Italia
Posted by fidest press agency su venerdì, 20 settembre 2019
La polizia postale sta eseguendo la più vasta operazione antipirateria mai condotta nel settore delle Iptv (web tv) illegali, che consentono di usufruire gratuitamente di canali satellitari a pagamento. In Italia sono coinvolti 5 milioni di utenti, che saranno ora oscurati.”Bene, ottima notizia! Ben vengano operazioni come queste della Polizia Postale che mettono in luce quanto il fenomeno della pirateria sia radicato non solo tra chi diffonde illegalmente i contenuti protetti dal diritto d’autore ma tra gli stessi fruitori. E’ fondamentale un salto culturale affinché i consumatori prendano atto che non si tratta di un innocuo tentativo di risparmiare qualche euro ma di un vero e proprio reato gestito da organizzazioni sofisticate e ampie, che danneggia lo sport ma anche gli stessi consumatori che non sempre sono consapevoli di quello che rischiano” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Da tempo siamo in prima linea per promuovere questa cultura della legalità con campagne di informazione in collaborazione con la stessa Polizia Postale, con l’obiettivo di fornire ai consumatori le corrette informazioni per riconoscere i siti illegali e le indicazioni su come comportarsi in caso di problemi” conclude Dona.Di seguito alcuni consigli per gli utenti:
· Verifica che la connessione sia sicura controllando nella URL che il sito utilizzi il protocollo HTTPS.
· Assicurati che il sito sia legale cercando recensioni che lo riguardano e controllando le informazioni di registrazione (nome dell’azienda, ubicazione del server, indirizzo fisico e data di creazione).
· Installa un antivirus sul tuo pc: se ti imbatti in contenuti pirata online il tuo dispositivo rischia di essere “infettato”.
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Per una crescita economica sostenibile: il ruolo della formazione
Posted by fidest press agency su venerdì, 20 settembre 2019
Roma Il 2 ottobre 2019, dalle 10:00 alle 12:30, all’Università Europea di Roma, via degli Aldobrandeschi 190, si terrà la tavola rotonda “Per una crescita economica sostenibile: il ruolo della formazione” organizzata da UER ACADEMY il nuovo centro di Ateneo dedicato allo sviluppo delle professionalità che offre percorsi formativi finalizzati all’occupabilità e allo sviluppo delle carriere individuali, sviluppando congiuntamente competenze tecnico-professionali e soft skill e valorizzando l’apprendimento attraverso l’esperienza.L’evento sarà un’occasione di riflessione sulle sfide della sostenibilità, intesa in maniera integrata in senso economico, sociale ed ambientale e sul ruolo che le università e l’alta formazione possono svolgere per promuovere la causa dello sviluppo sostenibile nell’economia locale e nella società.Il dibattito riguarderà le azioni che è necessario intraprendere prioritariamente per sensibilizzare su tali temi un insieme sempre più ampio di attori economici. Tra queste, oltre a interventi formativi mirati sui temi, si possono citare i partenariati tra università e imprese o altri organismi istituzionali dei territori di riferimento, o le attività di divulgazione scientifica che siano efficaci e sfidanti.Ne discuteranno, con il moderatore Michele Guerriero (CEO di START Magazine), alcuni esperti di ambiti diversi, data la grande rilevanza del tema che può essere affrontato da diversi punti di vista. Dall’ambito accademico viene Lorenzo Fioramonti (Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), da quello aziendale vengono Roberto Zecchino (Vice Presidente dell’Organizzazione e Gestione Risorse Umane del Gruppo Bosch) e Marcella Mallen (Presidente della Fondazione Prioritalia) e, infine, da quello ecclesiastico viene Mons. Lorenzo Leuzzi (Vescovo di Teramo – Atri e membro della Commissione Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università).Nel corso dell’evento Matilde Bini (Direttore scientifico di UER ACADEMY) coglierà l’occasione per presentare le finalità e l’offerta formativa multidisciplinare di UER ACADEMY, il Centro che intende costituire un ponte tra il mondo accademico e le esigenze di nuove competenze di organizzazioni pubbliche e private per diventare una risorsa per il territorio e la crescita economica locale.L’incontro sarà aperto dai saluti istituzionali del Rettore Padre Pedro Barrajón LC e di Umberto Roberto, Direttore del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università Europea di Roma.
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Consumo suolo in Italia
Posted by fidest press agency su venerdì, 20 settembre 2019
«I dati diffusi dall’Ispra sottolineano impietosamente l’assenza di efficaci politiche a contrasto del consumo di suolo in Italia. Alla mancanza di una legge nazionale, mai licenziata dal Parlamento nonostante molteplici tentativi, si accostano spesso sciagurati provvedimenti degli enti locali, non certo in grado di arrestare le campagne speculative. È un fatto, purtroppo, che le tematiche ambientali riscuotano attenzione quasi esclusivamente in fase di campagna elettorale, mentre praticamente non se ne trova traccia durante l’attività istituzionale».Lo dichiara l’ing. Sandro Simoncini, urbanista e direttore scientifico del Centro Studi Sogeea.«Ciò che maggiormente colpisce nel dossier dell’Ispra sono in particolare due aspetti: innanzitutto, gli indici di consumo di suolo nel nostro Paese non si ridimensionano in valore assoluto nemmeno di fronte alla diminuzione della popolazione; secondo, la cementificazione più consistente avviene nelle città medio-grandi, che proseguono la loro folle corsa verso l’esterno accentuando il fenomeno della dispersione urbana e creando nuove periferie fisiche e spirituali. Il tutto mentre, salvo rare eccezioni, le buone pratiche come la deimpermeabilizzazione di aree edificate e poi abbandonate o la riqualificazione di apparati industriali dismessi sono sporadiche o addirittura neppure prese in considerazione. Segno inequivocabile che il tema della rigenerazione urbana è per lo più confinato ai dibattiti accademici e raramente trova lo spazio che merita nell’agenda di governo degli amministratori locali».
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Cambio di Governo: ciò che appare e ciò che è
Posted by fidest press agency su venerdì, 20 settembre 2019
I due passaggi parlamentari in cui si è sancita la caduta di Salvini, minoranza nel Parlamento e nel Paese, e si è formato il nuovo governo di salute pubblica, sono stati contraddistinti da una straordinaria passionalità e inusitata violenza. I giovani dicono che mai avevano visto una cosa simile al Senato e alla Camera, i vecchi invece l’avevano vista nei primi anni della Repubblica quando De Gasperi e Truman, elargitore del piano Marshall per rimettere in piedi l’Italia, espulsero i comunisti dal governo e cominciò il grande scontro che aveva per posta una scelta di campo (tra Est e Ovest) e di sistema (tra capitalismo e comunismo).
È proprio quando è in gioco una scelta di campo e di sistema che il Parlamento acquista (o riacquista, se l’ha perduta) la sua centralità, e che le passioni si accendono. Negli anni del dopoguerra volavano le tavolette degli scranni parlamentari (poi furono meglio imbullonate) e Pajetta giovane saltava i banchi per andare a scontrarsi con i democristiani; oggi le tavolette vengono sbattute con veemenza per impedire agli altri di parlare, si indossano magliette infamanti degli avversari, si innalzano tricolori altre volte destinati alle latrine e si agitano rosari blasfemi e altri simboli religiosi; e la scena si è ripetuta (“li ho visti in Pontida”, come cantava Giovanni Berchet) nel pratone invaso dalla Lega e soprattutto da un grande telone dove era scritto, con alto sprezzo del pericolo: “le donne con Salvini”.
Dunque tutti i segni convergono a dire che quella in atto in Italia, come in altri momenti di analoga criticità, è una scelta di campo e di sistema.
La scelta di campo implicata nella crisi di governo era pro o contro l’Europa; è stata scelta l’Europa, ma non si può considerare che tale scelta sia stata messa al sicuro; soprattutto occorre dire però che oggi il campo non è più solo l’Europa e l’Occidente, è il mondo, nella sua unità di destino e nel rischio della fine a cui lo espongono le minacce ambientali, politiche, economiche e militari che la politica non sa contenere; e questo è il nuovo vero campo che va scelto per dare una risposta alla crisi epocale in atto.
Quanto alla scelta di sistema è chiaro ormai che bisogna abbandonare gli eufemismi e le illusioni di pudiche parole, e dare il vero nome alle cose: non si tratta di sovranismi, di salvinismi, di populismi, si tratta di fascismo. Pane al pane, al di là delle diverse forme che esso storicamente può assumere, lo specifico identitario del fascismo è la negazione della democrazia come istituzioni di regole e di diritti e il realizzarsi del vero sogno dell’assolutismo, che è il solo uomo al comando, e i cittadini come parti del corpo di lui. Non importa che in Italia oggi il fascismo prenda le forme del Capitano che non lascia scampo ai naufraghi, che grida alla vittoria tradita, che si atteggia a difensore dei sacri confini e dà ai suoi la consegna irrevocabile di vincere, né importa che prenda le forme del fascismo popolano delle massaie rurali di un tempo, che ieri osannavano il duce e oggi invocano il presidenzialismo. Né deve ingannare che la via per l’uscita dalla democrazia sia cercata nei modi ancora formalmente democratici della legge maggioritaria. Quello che conta è la pretesa, brandita come una clava, che con un solo voto in più si governi, cioé si realizzi l’obiettivo di un solo uomo al comando. E questo traguardo sarebbe tanto più facile da raggiungere se il maggioritario si abbattesse su una società ricca di pluralismo politico e sociale, sicché tra molti contendenti sarebbe più agevole ottenere un voto in più di ciascuno degli altri. Dalla legge Acerbo in poi è il metodo classico della vittoria dei fascismi: una ristretta minoranza prende il potere – “i pieni poteri” – e non lo rende più negoziabile, lo toglie dal mercato, fino alla tragedia.
È altrettanto chiaro che gli unici due strumenti per salvare la democrazia e non avere il fascismo grazie a un pugno di voti o anche a uno solo, sono sul piano del diritto la Costituzione e sul piano della politica l’unità di tutte le forze e le anime che fasciste non sono. Per questo è grave che proprio ora, nel momento cruciale della lotta, venga rotta l’unità del Partito Democratico per inseguire, nel versante opposto, lo stesso obiettivo di un solo che comandi o almeno di un protagonista assoluto. È il vecchio demone delle scissioni. D’altronde è pur vero che chi ce l’ha messa tutta per distruggere un partito possa non sentirsi a suo agio a rimanere al suo interno.
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Giornata mondiale dell’Alzheimer
Posted by fidest press agency su venerdì, 20 settembre 2019
Il 21 settembre è la giornata mondiale. Ancora non esiste una cura per questa malattia neurodegenerativa. L’Irccs Fatebenefratelli di Brescia è l’unico istituto di ricovero e cura a carattere scientifico dedicato alle malattie psichiatriche ed è un punto di riferimento per l’Alzheimer. Nell’ambito delle iniziative della Giornata, nella mattinata del 20 settembre (dalle 9 alle 13) all’Irccs in via Pilastroni 4 a Brescia si svolgerà un convegno che evidenzierà il ruolo sempre più importante dei giovani ricercatori in questo campo. «Saranno loro a illustrare le nuove applicazioni tecnologiche e le loro potenzialità in ambito diagnostico, prognostico e riabilitativo, a spiegare il ruolo dei biomarcatori per rilevare a livello molecolare i primi segni della malattia mediante amplificazione e identificazione di forme proteiche specifiche e ad approfondire il ruolo dei Big Data in quest’ambito» spiega Roberta Ghidoni, direttore scientifico dell’Irccs bresciano.«La malattia di Alzheimer – spiega la ricercatrice Rosa Manenti – rappresenta la forma di demenza più comune ed è caratterizzata dall’accumulo nel cervello di aggregati di proteina beta-amiloide e tau che sono considerati biomarcatori specifici di malattia. In questo contesto, durante il congresso saranno presentati gli studi relativi ai biomarcatori per il riconoscimento della malattia fin dal suo esordio: la messa a punto di un nuovo saggio di spettrometria di massa, che permette di quantificare forme di amiloide in precedenza non misurabili, l’utilizzo di un sistema di microscopia ottica per definire la concentrazione e la dimensione degli aggregati proteici, l’utilizzo di strumentazioni ultrasensibili per la quantificazione della catene leggere del neurofilamento nel sangue, biomarcatore sensibile ed alterato precocemente in differenti malattie neurologiche».Sarà presentata tra l’altro, sottolinea la ricercatrice, «una tecnica ultra-sensibile in grado di misurare – mediante amplificazione di forme proteiche specifiche – se in campioni biologici facilmente accessibili (tra cui l’urina e la mucosa olfattiva) di pazienti con Alzheimer siano presenti tracce di beta-amiloide e tau (non rilevabili con gli strumenti diagnostici classici) che possano essere utili per formulare una diagnosi. In questo convegno saranno inoltre presentate nuove tecnologie sviluppate con l’obiettivo di migliorare i percorsi terapeutici integrati e stimolare, allo stesso tempo, la ricerca clinica in questo ambito. I ricercatori descriveranno l’utilizzo delle metodiche di stimolazione cerebrale non invasiva sia nell’ambito di interventi riabilitativi mirati al miglioramento delle funzioni cognitive che come strumento diagnostico. Di estremo interesse l’impiego di sistemi di teleriabilitazione per garantire la continuità di cura».Negli ultimi anni sono stati sviluppati e validati infrastrutture e programmi informatici che sono in grado di prevedere come progredirà la demenza combinando molteplici livelli d’informazione biomedica provenienti da: liquido cerebrospinale, test clinici e neuropsicologici, imaging cerebrale tramite acquisizioni MR e PET e test molecolari. «Accurati modelli computazionali di malattia possono consentire di migliorare la stratificazione di pazienti permettendo un’analisi mirata per identificare sottogruppi di malati che potrebbero rispondere positivamente a trattamenti» conclude Manenti.
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CreatiWeb è tra le agenzie di marketing e comunicazione più grandi d’Italia
Posted by fidest press agency su venerdì, 20 settembre 2019
Da più di 15 anni CreatiWeb, partner di KoobCamp, network punto di riferimento nel settore del turismo en plein air, realizza le strategie coordinate più efficaci per aumentare la visibilità online delle aziende partner rafforzando la loro presenza nei mercati nazionali e internazionali. L’esperienza acquisita, in particolare nel mondo del turismo, è la garanzia di un approccio mirato al raggiungimento degli obiettivi per ogni target di riferimento.Nel corso del 2019 il settore delle agenzie di marketing, pubblicità e comunicazione mostra importanti segnali di sviluppo. In Italia si contano 309 imprese con fatturato in forte espansione e 499 aziende con utili in aumento.Studi approfonditi rivelano che la CreatiWeb si classifica tra le 882 agenzie di marketing e comunicazione più grandi in Italia e raggiunge il 153° posto tra le agenzie con marginalità più alta.Sono 309 le imprese che crescono di oltre il 10% e potrebbero espandersi ulteriormente entro la fine dell’anno, mentre le società che vendono in perdita sono 162. Le aziende che hanno invece diminuito il proprio fatturato, seppur operanti nel settore da diversi anni, sono 370 e hanno subìto una battuta d’arresto soprattutto nell’ultimo anno perdendo significative quote di mercato.CreatiWeb è stata analizzata sotto il profilo finanziario sulla base degli ultimi 4 bilanci depositati in Camera di Commercio: i risultati conseguiti sono stati organizzati in grafici di performance e analisi tabellari in modo da facilitarne il confronto con le altre agenzie dello stesso settore. Cristian Capizzi, CEO presso KoobCamp, partner di Creati Web afferma che: “Questo traguardo rende la CreatiWeb orgogliosa del proprio impegno e permette di offrire una sempre maggiore sicurezza ai clienti, anche grazie alla possibilità di nuovi e ulteriori investimenti sul piano dello sviluppo e soluzioni di comunicazione all’avanguardia”.
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Immobiliare.it annuncia l’acquisizione del 51% di Realitycs
Posted by fidest press agency su venerdì, 20 settembre 2019
E’ l’azienda di riferimento nel settore dei Big Data, delle Valutazioni Immobiliari Automatiche (AVM) e dei servizi a valore aggiunto per gli operatori di settore. A seguito di questa operazione, su Immobiliare.it è disponibile un nuovo servizio per calcolare online il valore degli immobili basato sull’intelligence location.Il progetto Realitycs è partito nel 2014, anno in cui Simone Gadenz, insieme ad altri data scientist con cui ha co-fondato la società, ha iniziato a lavorare alla definizione degli approcci valutativi e alla realizzazione degli strumenti di analisi e di supporto decisionale oggi disponibili sul mercato. L’azienda fornisce il servizio di Valutazione Immobiliare Automatica (AVM, Automated Valutation Model) a Immobiliare.it e ad altre società, come Homepal e Casavo, grazie al quale è possibile calcolare in pochi passaggi il valore di mercato di un immobile grazie alla localizzazione e alle caratteristiche dell’immobile stesso. Realitycs offre inoltre il servizio AVM a diverse banche e società di gestione di NPL (Non Performing Loans) per la valutazione dei loro stock immobiliari.L’acquisizione di Realitycs consente a Immobiliare.it di offrire ai suoi utenti un nuovo servizio di valutazione immobiliare online. Inserendo in pochi passaggi tutte le principali informazioni relative all’immobile di proprio interesse, come l’indirizzo, l’esposizione, il piano e le dimensioni, il sistema automatico restituisce velocemente la stima del valore dell’abitazione.
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Opinion mensile sull’asset allocation
Posted by fidest press agency su venerdì, 20 settembre 2019
A cura di Adrien Pichoud, Chief Economist Portfolio Manager. Come spesso accade, agosto non è stato un mese tranquillo sui mercati finanziari come avrebbe potuto credere chi è andato in vacanza. Dopo due mesi in cui il dolce nettare dei previsti tagli dei tassi ha alimentato i mercati azionari e obbligazionari, è bastato un tweet per riportare gli investitori alla dura realtà: le tensioni commerciali e le incertezze riguardanti la crescita economica permangono e con loro i potenziali rischi di ribasso incombenti sul sentiment e sull’attività economica. In questo contesto è importante distinguere tra sviluppi potenziali e reali. Obiettivamente l’attuale situazione è quella di un continuo rallentamento della crescita economica causato dall’indebolimento della dinamica ciclica, da un’attività industriale che perde vigore e dalle incertezze riguardanti le condizioni commerciali e geopolitiche mondiali (dazi USA e Brexit, solo per citarne alcune). Finora però, la crescita economica resta sostenuta da un’attività resiliente nel settore dei servizi e dei consumi delle famiglie, con una disoccupazione bassa o in calo, condizioni di finanziamento accomodanti e la risalita dei prezzi delle abitazioni. Per il futuro, è evidente che il rischio di un trend ribassista dell’attività industriale e della fiducia delle imprese potrà
avere ripercussioni sul settore dei servizi e sulla fiducia dei consumatori. Più questa tendenza al ribasso continua e maggiori saranno le possibilità che la conseguente ricaduta possa provocare il temuto scenario di recessione mondiale. Non ci sono tuttavia prove che questo scenario stia già prendendo forma. Pertanto presumere la concretizzazione di tale scenario negativo sarebbe altrettanto imprudente come supporre che le cose finalmente miglioreranno.
Lo scenario macroeconomico mondiale ha mostrato tendenze simili dall’inizio dell’anno, con il dualismo tra la permanente debolezza dell’attività industriale ciclica e la resilienza dell’attività interna trainata dai servizi. Poiché quest’ultima incide di più sul PIL della prima, è per ora sufficiente a mantenere la crescita del PIL in territorio positivo nel mondo sviluppato, ad eccezione della Germania che registra una contrazione nel secondo trimestre.
In altre parole, la divergenza tra l’attività industriale e dei servizi non può ampliarsi all’infinito e, a seconda di quale settore interrompe il trend, le crescenti preoccupazioni sulle prospettive macroeconomiche mondiali potrebbero rivelarsi sbagliate o essere confermate. In entrambi gli scenari potrebbe essere dato per scontato che le banche centrali diventeranno sempre più accomodanti, quantomeno a causa del basso livello di inflazione e delle pressioni inflazionistiche. La maggior parte dell’economia mondiale continua a decelerare in seguito alla stessa combinazione di fattori negativi dei mesi precedenti: rallentamento del commercio e degli investimenti a livello mondiale per effetto dei dazi statunitensi e cinesi, incertezze commerciali globali e incertezze legate alla Brexit in Europa. Per ora non ci sono prove che il rallentamento si sia affievolito o abbia addirittura registrato un’inversione di tendenza. L’inflazione resta bassa e sostanzialmente inferiore ai target delle banche centrali nelle economie sviluppate ed emergenti. Tuttavia, negli Stati Uniti e in Europa si registrano segnali del raggiungimento di un punto di minimo, dovuti principalmente a fattori tecnici. Ciò significa tuttavia che il trend deflazionistico del primo semestre dell’anno potrebbe essere sul punto di invertirsi gradualmente.Dopo il netto e ben pubblicizzato cambiamento di orientamento da parte delle banche centrali che hanno annunciato un imminente allentamento monetario, è ora di raccogliere i risultati. La Federal Reserve ha già tagliato i tassi di interesse ufficiali a luglio ma continuerà probabilmente a faro a settembre. L’economia statunitense continua a mostrare indicatori economici contrastanti, leggermente più deboli ma senza una contrazione dell’attività industriale e con un’attività del settore dei servizi e i consumi delle famiglie che restano abbastanza solidi, grazie al basso livello di disoccupazione e a condizioni di finanziamento agevolate. In questo contesto, i timori di recessione o il previsto allentamento monetario da parte della Fed sono basati sulle preoccupazioni che un rallentamento globale e i dazi doganali possano penalizzare in modo significativo l’attività in futuro.
Per quanto riguarda la Svizzera, questa combinazione di rallentamento dell’attività industriale nell’eurozona e di probabili tagli dei tassi da parte della BCE rappresenta un mix macroeconomico molto negativo. Penalizza fortemente una parte importante dell’economia, a causa del calo della domanda di esportazioni svizzere e dell’impatto negativo di un franco svizzero più forte rispetto all’euro. La Banca nazionale svizzera ha a disposizione opportunità limitate di controbilanciare queste dinamiche. Allo stesso modo la Banca del Giappone ha poche opzioni di contrastare il ribasso della dinamica inflazionistica del paese sostenuta dall’apprezzamento dello yen. Il rallentamento della crescita mondiale nonché le incertezze a livello commerciale e di dazi penalizzano gradualmente le economie emergenti nonostante una domanda interna relativamente resiliente. L’Europa dell’Est risente dell’impatto del rallentamento dell’attività industriale in Germania, il Sud-Est asiatico è direttamente esposto alle ripercussioni delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, proprio come le tensioni tra Giappone e Corea del Sud non fanno altro che aggravare l’instabilità commerciale.
Abbiamo lasciato invariato a “lieve avversione” il posizionamento sul rischio orientando però la struttura dei portafogli verso mercati e attivi più difensivi, senza alterare l’equilibrio complessivo del portafoglio. Abbiamo innalzato il giudizio sul mercato azionario giapponese e svizzero (con esposizione valutaria aperta) a “lieve preferenza”. Abbiamo mantenuto generalmente invariata a “lieve avversione” l’esposizione alle azioni dell’eurozona ma sottolineiamo l’elevato livello di cautela e una netta avversione alle azioni tedesche a causa delle preoccupanti dinamiche macroeconomiche del paese e dell’orientamento settoriale nei confronti del settore automobilistico. Abbiamo, da una parte, ridotto di un livello la nostra preferenza per le obbligazioni dei mercati emergenti in valuta forte e in valuta locale, portandola rispettivamente a “lieve avversione” e ad “avversione”, alla luce delle crescenti incertezze nelle prospettive di crescita globale, delle potenziali onde d’urto provenienti da Argentina e Hong Kong e di alcuni possibili rischi di ribasso dei tassi di cambio per il debito in valuta locale. Dall’altra abbiamo innalzato a “lieve preferenza” il giudizio sui titoli di Stato nominali in quanto siamo disposti a mantenere una certa esposizione ai titoli di alta qualità allo scopo di bilanciare i portafogli. Non abbiamo apportato modifiche ai giudizi sulle obbligazioni investment grade e high yield, rimasti rispettivamente a “lieve avversione” e “avversione”, dopo averli già declassati un mese fa.
Per finire abbiamo ridotto a “lieve avversione” l’orientamento nei confronti del debito russo in valuta locale.
Continuiamo a preferire il dollaro statunitense all’euro, malgrado le valutazioni più elevate del biglietto verde, poiché offre previsioni di crescita più rosee e un differenziale di rendimento ancora positivo. Manteniamo infine una “lieve propensione” per l’oro, data la sua caratteristica di diversificazione in un contesto di avversione al rischio. (in abstract)
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Giornate Europee del Patrimonio al Parco Archeologico di Ercolano
Posted by fidest press agency su venerdì, 20 settembre 2019
Ercolano. Sabato 21 e domenica 22 settembre si celebrano in tutta Italia le GEP – Giornate Europee del Patrimonio che nell’edizione 2019 sono ispirate al tema “Un due tre… Arte! Cultura e intrattenimento”. Visite guidate, iniziative speciali e aperture straordinarie saranno organizzate nei musei e nei luoghi della cultura statali, cui si accederà con orari e costi ordinari. Inoltre, sabato sono previste aperture serali con ingresso al costo simbolico di 1 euro.Il Parco Archeologico di Ercolano si prepara all’evento internazionale delle Giornate Europee del Patrimonio con l’apertura diurna con i costi di accesso ordinari e la straordinaria apertura serale a 1 €: I Venerdì di Ercolano – Speciale #gep2019. Il Parco dunque non si limita ad offrire il semplice ingresso a biglietto ridotto ma propone al suo pubblico lo spettacolo serale che ha incantato centinaia di visitatori durante l’estate con continui sold out.Sarà così possibile ammirare le rovine della cittadina vesuviana al chiaro di luna con percorsi notturni di visite guidate e performance. Il programma di visite del Parco, che si è svolto per l’intera estate, realizzate in cofinanziamento dal Parco con la SCABEC Regione Campania, e in collaborazione con il Comune di Ercolano e numerose associazioni di volontariato, ha offerto percorsi accompagnati al sito, arricchiti da proiezioni di luci e riproposizioni in videomapping degli affreschi e delle statue attualmente conservate al Museo Archeologico Nazionale di Napoli provenienti dagli scavi borbonici. Suggestivi “Tableaux Vivants”, a cura di Teatri 35, completano questo percorso tra gli incanti della città antica.
E’ all’interno della più ampia cornice delle Giornate Europee del Patrimonio che il Parco Archeologico di Ercolano ha voluto offrire ai suoi visitatori non solo l’ingresso serale a 1 €, ma anche riproporre la suggestione dei percorsi serali, che terminano venerdì 20 settembre, anche nell’ultima serata del 21 settembre, con le solite comode modalità di acquisto on line su http://www.ticketone.it e presso la biglietteria del Parco. L’apertura di sabato 21 settembre partirà dalle ore 20.00 e fino alle ore 24.00, con ultimo ingresso alle ore 23.00.Il weekend al Parco continua con l’offerta di visita della domenica mattina all’Antico Teatro con il regolare pagamento del biglietto al costo speciale di 10€; (acquisto dei biglietti in prevendita al sito http://www.ticketone.it e presso la biglietteria del Parco). S tratta di un percorso sotterraneo concepito come una vera e propria esplorazione, i visitatori scendono sotto il materiale eruttivo a più di 20 metri attraverso scale realizzate in età borbonica. Un viaggio nel tempo concepito come una vera ‘avventura’ speleologica, un immergersi anche fisicamente in un’atmosfera che permette di ripercorrere idealmente, appunto immergendosi fisicamente nell’antico monumento, gli spettacoli che un tempo vi si svolgevano all’interno. I visitatori oltre ai resti dell’antico edificio possono osservare reperti e graffiti lasciati nei secoli dai visitatori, che alla luce delle fiaccole attraversarono nel XVIII e XIX secolo le gallerie e i pozzi creati per penetrare nelle viscere dell’antica Ercolano, e si potranno ammirare persino piccole stalattiti.
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Evasione fiscale: I comuni non si attivano
Posted by fidest press agency su venerdì, 20 settembre 2019
E’ il famoso detto “chi semina vento raccoglie tempesta” che può essere usato per cercare di capire perché solo il 5,1% (393 su 7.914) dei Comuni abbia attivato lo scorso anno l’attività di contrasto all’evasione fiscale. Una attività che avrebbe portato più soldi nelle case delle singole amministrazioni (premiate alla bisogna) ma che, invece, ha fatto anche diminuire il gettito complessivo raccolto: 11,4 milioni, in calo del 14,1% rispetto all’anno precedente. Sono i dati del ministero dell’Interno di agosto 2019 dell’anno 2018 che, elaborati dal sindacato Uil ci danno questa fotografia.Se pensiamo che le politiche di tutti i governi hanno sempre al primo posto la lotta all’evasione fiscale, la notizia ci lascia ancor più perplessi, oltre a convincerci che probabilmente i metodi che vengono adottati per la cosiddetta lotta all’evasione fiscale non sono quelli giusti: premi per chi evade e premi per chi scova gli evasori.La politica dei premi, quindi, ha oggi registrato l’ennesimo fallimento! I premi per chi evade sono i condoni (o rottamazioni, come vengono chiamate nel nuovo lessico politico), mentre i premi ai Comuni sono quanto dovrebbe essere da questi ultimi trattenuto per questa attività. E se pensiamo che ogni giorno tutti i Comuni si lamentano per la mancanza di introiti, soprattutto per le ridotte entrate che arrivano loro dallo Stato centrale, la vicenda appare con una luce ancor più sinistra. E questo accade in un Paese che paga chi non lavora e tassa chi lavora. Sintomatico? Sembra proprio di sì! Da questo mix di sostentamento a chi non lavora, condoni/rottamazioni, periferia dello Stato che sembra non interessata a nuovi introiti che porterebbero loro giovamento diretto ed indiretto, tasse sul lavoro che stentano ad essere minuscole per incentivare offerte e creazione… da questo mix sembra più che scontato il tradizionale “chi semina vento raccoglie tempesta”.
Sappiamo che i nostri governi e le nostre amministrazioni sono abituati e si formano per navigare in tempesta… ma visti i risultati, forse sarebbe il caso di creare situazioni di bonaccia. Certo, va ripensato e riscritto tutto, ma perché no? A nostro avviso, più che continuare coi fallimentari premi per evasori e controllori, il problema andrebbe affrontato alla radice, cioè abbattendo le tasse e la burocrazia il più possibile. Parole? Certo! Ma continuiamo a sbagliare? (Vincenzo Donvito, presidente Aduc)
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Convegno “La green economy nel reporting non finanziario”
Posted by fidest press agency su venerdì, 20 settembre 2019
Roma 10 ottobre presso la Sala del Tempio di Adriano – Camera di Commercio, in Piazza di Pietra, avrà luogo il convegno “La green economy nel reporting non finanziario” organizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile con il supporto di Itelyum e in partnership con il Global Compact.Con il 2019 si apre il secondo anno di rendicontazione nel rispetto del D.lgs. 254 del 2016 (attuativo della direttiva 2014/95/UE) che impone l’obbligo, per le imprese e alcuni gruppi di grandi dimensioni, alla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario. L’evento sarà un’occasione per fare il punto sullo stato delle DNF in Italia con focus specifico sulle modalità e sulla qualità della rendicontazione delle performance e degli impegni ambientali delle imprese.La mattinata si aprirà con la presentazione dei risultati della “Prima indagine sull’ambiente nelle Dichiarazioni Non Finanziarie delle imprese italiane” condotta dalla Fondazione al fine di valutare gli approcci con cui i temi green vengono trattati nelle DNF delle imprese italiane. Lo studio non si limiterà ad indagare il livello di applicazione degli indicatori ambientali nel rispetto degli standard adottati e delle richieste del Decreto, ma valuterà l’impegno ad una adeguata rendicontazione dei temi green attraverso la verifica di specifiche evidenze, quali l’indicazione di attività e target sfidanti per: l’abbattimento delle emissioni e l’efficientamento energetico, una gestione circolare di materiali e rifiuti, l’applicazione di criteri di green procurement e la tutela del capitale naturale e della biodiversità, ecc…. Su questi temi saranno chiamati a confrontarsi stakeholder e attori di rilievo nel mondo del reporting, guardando al futuro della rendicontazione non finanziaria alla luce dei nuovi e più sfidanti impegni nell’ambito del cambiamento climatico, della circular economy e della tutela del capitale naturale.
Infine, la parola alle imprese! Veri protagonisti del tema della giornata, che saranno invitate a dire la loro in una dinamica tavola rotonda.
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InfoCert presenta DIZME, la rivoluzionaria piattaforma per l’identità digitale
Posted by fidest press agency su venerdì, 20 settembre 2019
InfoCert (Tinexta Group), il più grande Qualified Trust Service Provider a livello europeo, presenta DIZME, la piattaforma per l’identità digitale ideata e realizzata con l’obiettivo di integrare il mondo SSI (Self Sovereign Identity), basato su tecnologia blockchain, con la compliance normativa eIDAS, sommandone i rispettivi benefici, ossia una identità digitale distribuita ma a piena validità legale.DIZME è il Domain Specific Network basato sul framework Sovrin, la fondazione non profit con sede negli Stati Uniti nata per la diffusione della visione self-sovereign di cui InfoCert è Founding Steward.DIZME è stata concepita da InfoCert e implementata tecnologicamente da eTuitus, spinoff dell’Università di Salerno partecipata da InfoCert stessa.In pratica, con DIZME, InfoCert anticipa il mercato avviando una fase di ulteriore innovazione rispetto al semplice enrollment remoto dell’identità digitale di cui, peraltro, è da sempre leader.DIZME è attualmente disponibile in versione BETA ed è già iniziata la fase di costituzione dell’ecosistema di partner – costituito da primarie realtà del mondo finanziario, industriale e accademico – e sono stati lanciati i primi progetti pilota.
La Governance Authority (cioè InfoCert) definisce lo schema di credenziali di identità gestite da DIZME e la mappatura dei tre Level of Assurance (differenti per modalità di accertamento dell’identità e conseguenti “gradi di confidenza”). Su proposta dei singoli Issuer, sono definibili ulteriori schemi e tipi di credenziali (Context Specific Credentials) relativi, ad esempio, a preferenze personali, informazioni creditizie o reddituali, certificazioni e così via: tali credenziali – non limitate da specifici data type o modalità di implementazione né imposte da un central hub – sono accessibili e verificabili istantaneamente senza complesse logiche di integrazione o contratti commerciali.La verifica di identità o di attributi context-specific (Proof Request) può essere Full Disclosure (con la richiesta di condivisione di un set di Credential, formulata dal Verifier all’Owner che deve esplicitare il consenso) oppure Zero Knowledge (con l’Owner che garantisce al Verifier un determinato requisito senza svelare integralmente le proprie Credential). E, in funzione della Identity Credential presentata dall’Owner, il Verifier può emettere una SignRequest – di tipo Advanced o Qualified – per ottenere una firma digitale – one-shot ed eIDAS compliant – con cui l’Owner può confermare una specifica transazione, in piena garanzia di conformità e valore legale.
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The Oliver Hoare Collection
Posted by fidest press agency su venerdì, 20 settembre 2019
London – On October 25th, Christie’s will present the collection of the late Oliver Hoare (1945-2018). A highly influential and much loved art dealer who specialised in Islamic art, Oliver inaugurated Islamic sales at Christie’s in 1975 when working for the auction house. Known for celebrating the remarkable stories of objects from across countless countries and eras, and the joy and intrigue that they could bring, Oliver assembled a collection of works of art for his exhibitions under the banner ‘Every Object Tells a Story’ where a number of these pieces were shown. Comprising approximately 130 lots, the sale will include works of art from all over the globe, ancient and modern, with individual estimates from £300 to over £1.5 million. Led by works from the Islamic world, the top lot is an exceptional 15th century Timurid manuscript – known as the Jam-I Jam – by Mawlana Shir Ali, with four illustrations by the celebrated and extremely rare artist [Kemal al-Din] Bihzad which was once part of the Mughal Imperial Library; it is the earliest known work by the artist, produced with the calligrapher with whom he worked again on a manuscript now in the Bodleian Library, Oxford (estimate: £1-1.5 million). Equally characteristic of the collector’s eye is an arresting 17th century silver apple with bite marks; it opens to reveal a pomander in the shape of a skull, which is reputed to have been in the possession of King James II (estimate: £12,000-18,000, illustrated above). It was sold at Christie’s in 1855 as part of the Bernal Collection.William Robinson, Christie’s International Head of Group, World Art: “As head of the Islamic Department, I for many years enjoyed filling the position which was first created for Oliver. It therefore gives me huge pleasure that Christie’s have been asked to handle the Oliver Hoare sale, his family actively wanting to encourage new collectors, and with them, new stories to be told. Oliver was such an enthusiast for each individual work, the story it can tell, that it came alive when he discussed it. Our aim is to recreate the spirit of Oliver: both the relaxed gallery ambience, with an encouragement of dialogue, and by conveying the simple wonder of arcane, intriguing and simply beautiful works of art.” Oliver’s children, Tristan, Damian and Olivia: “Our father’s interest in Islamic art can be traced back to his childhood when he was gifted a large silver coin from Persia; from that moment, it became a place of mystery and fascination to which he longed to go. That opportunity would only come after he became a student in Paris, from where he set off overland by train and then bus, taking more than a week to reach Tehran. He had a total fascination with all objects; both the modest and the masterpiece, and from across cultures – he loved their stories, their beauty and the potential to learn from them. This last point was perhaps the most important for him and the reason he never considered himself the owner of any object, his intention always being to learn what he could and then pass it on. It is in this spirit that the family are happy to offer this collection in the hope that others will be able to enjoy, learn and delight in these objects, just as he did.”
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Christie’s: Thinking Italian
Posted by fidest press agency su venerdì, 20 settembre 2019
London Christie’s Thinking Italian Evening Auction will take place during Frieze Week on 4 October 2019 and directly follows the Post-War and Contemporary Art Evening Auction. The auction will be led by Alberto Burri’s Sacco (1953, estimate: £3,000,000-5,000,000), a rare, early example of the artist’s famed Sacchi, the iconic series that he began in 1950 and by an early steel work by Lucio Fontana that encapsulates the artist’s exploration of space, Concetto spaziale (1954, Estimate on Request). ‘Art for Future, Selected Works from the UniCredit Group’ will be presented across both evening auctions with Enrico Castellani and Giuseppe Gallo starring in Thinking Italian. Mario Schifano’s oeuvre during the 1960s was defined by the artist’s experimentation as he sought to carve out his indefatigable style. This decade of his career is represented by Non misterioso (‘Not mysterious’) (1961, estimate: £300,000-500,000) and Paesaggio anemico III (1965, estimate: £350,000-500,000). There will be 33 works included in Thinking Italian, which will all be on view in London from 27 September to 4 October 2019.Mariolina Bassetti, Chairman, Post-War and Contemporary Art, Continental Europe stated: “We are thrilled to present the third edition of Thinking Italian, after 12 years of The Italian Sale, our international series of sales that focus on Italian Masterpieces throughout the 20th and 21st centuries. Artists in Italy pushed the boundaries of representation and continued to pioneer new techniques and styles, something that had far reaching impact throughout the international art scene. Showcasing these works during London’s Frieze Week provides a truly global platform, and we are honoured to be the only auction house with a sale dedicated to Italian art that provides this focus.”
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Una moneta internazionale virtuale al posto del dollaro: Azzardo e rischio
Posted by fidest press agency su venerdì, 20 settembre 2019
Alla recente riunione di banchieri a Jackson Hole il governatore della Bank of England, Mark Carney, ha proposto di sostituire il dollaro, come moneta di riferimento negli scambi commerciali e nelle riserve internazionali, con la Synthetic Hegemonic Currency (SHC), una nuova valuta, non più fisica ma digitale. Un’idea temeraria, come lui stesso ammette. Secondo noi, si tratta di una proposta che potrebbe rendere ancor più instabile il già precario sistema monetario internazionale.Il governatore centrale inglese prende come esempio la moneta digitate Libra, recentemente proposta da facebook.com, che dovrebbe diventare il nuovo strumento di pagamento per le transazioni commerciali fatte sempre più online. Libra dovrebbe essere la nuova moneta privata che sostituirebbe le valute nazionali finora utilizzate, a cominciare dal dollaro. Sarebbe utilizzata da acquirenti e altri clienti privati che operano con strumenti telematici. La SHC, invece, dovrebbe essere emessa dall’autorità pubblica, cioè dalle banche centrali attraverso una loro rete di monete digitali. L’intento britannico sembra essere soprattutto volto a opporsi alla tendenza egemonica dello yuan cinese che, come Carney afferma, dal 2018 avrebbe già superato la sterlina nei contratti petroliferi. Naturalmente la nuova moneta digitale ridurrebbe anche l’influenza dominante del dollaro stesso. Un mondo con due monete competitive di riserva, afferma il governatore, renderebbe instabile l’intero sistema monetario mondiale. La Grande Depressione del ’29, aggravata dalle tensioni tra la sterlina e il dollaro, dovrebbe essere d’insegnamento.La nota di Carney rivela che la Bank of England è consapevole di ciò che avviene a livello globale. Del resto egli sottolinea che “la City è il principale centro finanziario internazionale”. La conclusione della Bank of England è sicuramente azzardata. Le sue analisi di fondo, però, meritano una certa considerazione. Il governatore afferma che la globalizzazione ha accresciuto l’impatto e i riverberi degli eventi internazionali sulle varie economie. Di conseguenza, il sistema del tasso d’inflazione flessibile e dei tassi d’interesse fluttuanti, adottato dalle banche centrali, non regge più.
Ciò ha determinato destabilizzanti asimmetrie nel sistema monetario internazionale. Infatti, mentre l’economia mondiale è passata attraverso processi di aggiustamenti, il ruolo del dollaro, invece, è rimasto uguale a quello che aveva quando il sistema di Bretton Woods nel 1971 collassò. E’ innegabile il fatto che le decisioni monetarie della Federal Reserve stiano producendo effetti negativi in molti paesi, anche in quelli che hanno pochi rapporti economici con gli Usa.Egli afferma giustamente che “un sistema unipolare non è adatto per un mondo multipolare”. Ricerche ufficiali dimostrano come una rivalutazione del dollaro dell’1% comporterebbe una contrazione dello 0,6% nei volumi di commercio nel resto del mondo.Si ricordi che metà delle transazioni commerciali mondiali è effettuata ancora in dollari! Ma la quota delle importazioni Usa è solo un quinto del totale dell’import mondiale. Perciò, a nostro avviso, anche la riforma delle regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), è sempre più necessaria.Il dollaro, in quanto moneta dominante del commercio mondiale, è anche la valuta principale di riserva e di rifermento per la maggior parte dei titoli emessi nei paesi emergenti. Per circa due terzi del totale. Ciò ha inevitabilmente indotto queste economie a creare delle misure di sicurezza, aumentando le loro riserve in dollari e contribuendo così a creare quello che da tempo è chiamato “carenza mondiale di risparmi”. Si stima che le riserve monetarie dei paesi emergenti potrebbero raddoppiare nei prossimi dieci anni, con un aumento di ben 9.000 miliardi di dollari.Noi riteniamo che la nuova moneta digitale SHC non sia la soluzione giusta. Essa, di fatto, annullerebbe progressivamente il ruolo, anche di controllo, delle banche centrali e degli stessi governi. Una questione, affatto secondaria, riguarda la sicurezza e le garanzie monetarie: chi sarebbe il “prestatore di ultima istanza”? Finora, e lo abbiamo visto nella Grande Crisi anche se con ritardi e lacune, il garante finale è stato la banca centrale dei vari paesi coinvolti. Come abbiamo più volte scritto in passato, il dollaro da solo non è oggettivamente più in grado di sostenere l’intero sistema monetario, finanziario, economico e commerciale mondiale. Riteniamo perciò che sia giunto il tempo per la creazione di un sistema monetario multipolare basato su un paniere di monete importanti e per l’attivazione di una nuova “moneta di conto” simile ai Diritti Speciali di Prelievo. (Mario Lettieri già sottosegretario all’Economia e Paolo Raimondi economista)
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Governo: La tassa sul bancomat
Posted by fidest press agency su venerdì, 20 settembre 2019
Così, potremmo definire la proposta della Confindustria di tassare, al 2%, il prelievo di denaro dal bancomat, superiore a 1500 euro mensili. Non sappiamo se la proposta della Confindustria troverà consenso in sede governativa, ma ha tutta l’aria della palla alzata per essere poi essere schiacciata. Chi alza è la Confindustria e chi schiaccia è il governo.La domanda sorge spontanea: perché un risparmiatore deve pagare una tassa per prelevare soldi sui quali ha già pagato le tasse? Serve per incentivare l’uso delle carte, dichiara la Confindustria, perché una analoga percentuale, cioè il 2%, sarebbe utilizzata come credito di imposta per chi paga con le carte. Già, cosi si innesca un meccanismo complicato, perché la detrazione verrebbe applicata quando si farà la dichiarazione dei redditi.Insomma, il debito si paga subito, il credito si avrà in seguito. Un film già visto.Nel nostro Bel Paese ci sono circa 108 miliardi di evasione fiscale e contributiva. Basterebbe controllare i settori a maggior rischio, piuttosto che inventarsi tasse aggiuntive per il contribuente che le tasse già le paga. (Primo Mastrantoni, segretario Aduc)
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Altice USA to Launch Amazon Prime Video on Altice One
Posted by fidest press agency su venerdì, 20 settembre 2019
Altice USA (NYSE: ATUS) and Amazon (NASDAQ: AMZN) today announce plans to launch Amazon Prime Video on the Altice One entertainment and connectivity platform, providing seamless access to the entire Prime Video catalog, including Amazon Originals like 2019 Emmy-winning The Marvelous Mrs. Maisel, Emmy-winning Fleabag and Emmy-nominated Tom Clancy’s Jack Ryan and new releases Carnival Row, Undone and Late Night to Altice’s Optimum and Suddenlink customers across the country.Altice One is an ever-evolving platform that combines 4K video, high-speed broadband, powerful WiFi, and voice capabilities into a compact home hub with a personalized user interface, integrated access to streaming apps, and advanced search via a Bluetooth voice-activated remote control.With this launch, the Prime Video app with award-winning content will be available directly on Altice One and alongside a user’s live, on demand, and streaming video services included with Altice One. Additionally, the Prime Video content will be accessible via the Altice One voice-activated remote control.The integration of Prime Video is the latest enhancement to Altice One, which continues to evolve with new features and functionalities that simplify and improve the user experience, such as the recent launch of an all-new sports hub that gets fans to their must-see games faster and a refreshed home screen for faster navigation to popular live content.
This is the second innovative collaboration between Amazon and Altice USA; the two companies recently partnered on Altice Amplify, an industry-first intelligent home speaker that features high-fidelity audio from sound leader Devialet and Amazon Alexa Built-in for seamless smart home control, including control of Altice One.Altice One customers will have access to Prime Video in the coming months through the Prime Video app on the Altice One user interface and via the Amazon Prime Video mobile app. For more information on Altice One, click here in the Optimum region and here in the Suddenlink region.Prime Video includes thousands of popular movies and TV shows such as critically-acclaimed Amazon Originals including the Emmy Award-winning The Marvelous Mrs. Maisel, Tom Clancy’s Jack Ryan, The Boys, Homecoming, Hanna, Fleabag, Good Omens, Donald Glover’s Guava Island, the Academy Award-winning Manchester by the Sea and The Salesman, Academy Award-nominated The Big Sick and Cold War, and the critically-acclaimed Beautiful Boy and Late Night. Prime Video offers users exclusive features like X-Ray as well as access to 4K UHD titles included with Prime at no additional cost. With Prime Video users can also rent or purchase titles or choose from more than 150 Prime Video Channels including Showtime, HBO, NBA League Pass, MLB.TV, CBS All-Access, and STARZ.
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Questback Announces New U.S. Headquarters in Houston
Posted by fidest press agency su venerdì, 20 settembre 2019
Questback, a global technology leader in employee and customer experience management, today announced that its U.S. headquarters would be formally seated in Houston. The company has had an office in Houston since 2015 and has hundreds of employees worldwide, including a presence in New York City.“Houston is home to forty-seven Fortune 1000 company headquarters, making it the perfect place for our continued expansion in the U.S. market,” said Maurice Milton, President and General Manager of North America Sales and Field Operation at Questback. “The city’s vibrant and diverse business community presents a wide range of new opportunities for Questback’s experience management solutions.” Questback has already invested in local organizations, including the Greater Houston Partnership. Founded in 1840, the Partnership is a gathering place for community-minded business leaders who want to be involved in Houston’s positive growth and influence its economic trajectory. Questback has also partnered with The American Society for Training and Development (ATD), which promotes all facets of workplace learning including training and development, instructional systems design, organization development, human resource management, performance improvement and consulting in diverse industries. Questback CEO Frank Møllerop will be speaking at ATD’s conference on September 19 on the topic of how elevating the employee experience at a company will bolster its brand and directly grow customer loyalty and sales.
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