La riunione dei ministri dell’Interno svoltasi a La Valletta con la partecipazione di Francia, Italia, Malta, Germania e Finlandia, si conclude con dichiarazioni “d’intenti” partorendo un documento congiunto rispetto ai due presentati da Malta e Italia da un lato e Germania e Francia dall’altro. Il documento finale, qualificato come “accordo base”, sarò sottoposto all’approvazione di tutti i paesi dell’Unione europea in occasione del Consiglio europeo Giustizia e Affari interni che si terrà a Lussemburgo il prossimo 8 ottobre.
La realtà è che il cambio del linguaggio non porta ancora con sé un cambio nella sostanza, perché i muri restano alti sotto il cielo del Trattato di Dublino, che stabilisce che il paese di primo approdo ha la responsabilità di farsi carico del richiedente asilo fino alla definizione finale della sua procedura, trasformando lo spazio europeo in una prigione a cielo aperto.Un vero cambiamento rispetto all’attuale drammatica situazione, fatta di privazione di libertà e sfruttamento sociale e lavorativo di migliaia di persone, deve prevedere canali umanitari reali per i dannati della globalizzazione e della crisi climatica con superamento del Trattato di Dublino.Quindi l’abrogazione della legge Bossi-Fini e dei pacchetti detti di sicurezza, la regolarizzazione delle persone presenti in Italia, spesso costrette a subire sfruttamento e ricatti di ogni genere in ambito sociale e lavorativo.
Archive for 24 settembre 2019
Immigrazione, USB: da Malta cambi di linguaggio ma non di sostanza
Posted by fidest press agency su martedì, 24 settembre 2019
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Alitalia e il fallimento del tour operator Thomas Cook
Posted by fidest press agency su martedì, 24 settembre 2019
Ci evoca alcuni problemi simili che abbiamo in Italia con Alitalia e che si sta cercando (da anni) di risolvere. I modi però sono molto diversi.
I britannici della Cook avevano chiesto un aiuto al governo di 250 milioni di sterline, ma il governo ha rifiutato di intervenire preferendo spendere qualcosa come 100 milioni per il rimpatrio di 600 mila turisti lasciati a terra in varie parti del mondo; motivazione: si sarebbe trattato solo di un cerotto temporaneo su una situazione ormai insostenibile di quasi due miliardi di debiti e un’assenza di prospettive.
Gli italiani di Alitalia sono anni ed anni che vanno avanti solo grazie ai soldi pubblici, ed ora c’è una nuova scadenza in cui i soldi, anche se non dovrebbero essere solo pubblici, sono sempre in modo consistente dei contribuenti. Sulla vicenda è facile informarsi, sul web in generale e coi nostri varie articoli in materia.
La differenza tra britannici e italiani è quindi notevole e sintomatica di come i problemi che il mercato pone possano essere affrontati, dai governi e dai privati.
In entrambi i casi si tratta di offerte commerciali che, nonostante siano in un settore (trasporti e turismo) che è tra i più trainanti nelle singole economie nazionali e nell’economia mondiale, non riescono a far fronte alle innovazioni che questi stessi mercati impongono per poter essere protagonisti e non vittime.
Thomas Cook si è fatta schiacciare perché il mercato è sempre più online e low cost, e loro sembra che non siano stati all’altezza e – dicono.. anche perché è di moda sostenere una cosa del genere oggi in Uk e non solo – che sia colpa anche della Brexit.
Alitalia, anch’essa, si è fatta schiacciare dal mercato, e nonostante le iniezioni consistenti di denaro pubblico non ha mai provato di essere all’altezza delle innovazioni che il mercato richiedeva per cavalcarlo. Tronfia del suo essere “compagnia di bandiera”, con tanto di demagogia in merito da parte di tutti i governi che l’hanno foraggiata, ha solo macinato spese su spese senza modificare di una virgola la sua desueta ed elefantiaca struttura basata sull’essere prona al potere politico.
Queste le fotografie delle due situazioni. Mondi diversi, approcci diversi, “soluzioni” diverse. Chi ha ragione? (Vincenzo Donvito, presidente Aduc)
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Se la taglia si ‘allarga’ dopo la menopausa, più rischio di mortalità
Posted by fidest press agency su martedì, 24 settembre 2019
Un articolo di recente pubblicato su ‘Nutrition, Obesity and Exercise’ suggerisce che un punto vita abbondante, superiore a 88 cm (cioè un’obesità di tipo centrale), nelle donne in post-menopausa potrebbe associarsi ad un aumentato rischio di mortalità. Yangbo e colleghi sono giunti a questa conclusione, effettuando uno studio retrospettivo su dati del Women’s Health Initiative study.
Lo studio ha valutato 156.624 donne di età media 63,2 anni, nell’arco di un follow up corrispondente a 2.811.187 anni/persona; in questo periodo sono stati registrati 43.838 decessi, tra i quali 12.965 per cause cardiovascolari (il 29.6 per cento) e 11.828 per tumori (il 27.0 per cento). Confrontando questi dati con quelli relativi a donne di peso normale, senza obesità centrale, (a parità di caratteristiche demografiche, stato socioeconomico, fattori legati allo stile di vita e stato ormonale), in quelle con obesità centrale il rischio per tutte le cause di mortalità è risultato aumentato del 31 per cento; mentre tra le donne in sovrappeso ma senza obesità centrale, il rischio risultava aumentato solo del 16 per cento. Anche tra le donne normopeso, quelle con punto vita superiore a 88 cm presentavano rispetto a quelle con circonferenza vita normale, un rischio di mortalità cardiovascolare aumentato del 25 per cento e di mortalità per tumori del 20 per cento.
“Lo studio – commenta la professoressa Patrizia Burra, ordinario di Gastroenterologia, dipartimento di Scienze chirurgiche, oncologiche e gastroenterologiche dell’Università degli Studi di Padova e vicepresidente della Società Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva (SIGE) – presenta alcuni limiti perché ha preso in considerazione solo donne in post-menopausa; di conseguenza, questi risultati non possono essere estrapolati a donne più giovani, o alla popolazione maschile. Inoltre l’obesità centrale è stata valutata solo attraverso la misurazione del giro vita, mentre il ricorso a esami di imaging più sofisticati, avrebbero fornito informazioni e permesso una più accurata stratificazione del rischio della popolazione in studio.
Il messaggio che emerge da questo studio – prosegue la professoressa Burra – è importante perché, analizzando un’ampia coorte prospettica, ha permesso di evidenziare come donne di peso corporeo normale, che presentino però obesità centrale, siano a maggior rischio di mortalità rispetto a donne di peso normale senza obesità centrale e che questo rischio sia simile a quello delle donne obese”.
Anche un altro studio, pubblicato nel 2015, analizzando i dati relativi a 15.184 persone (52.3 per cento donne) di età compresa tra i 18 e i 90 anni, aveva riscontrato che nelle persone normopeso, ma con obesità centrale, il rischio di mortalità generale e da eventi cardiovascolare fosse superiore rispetto a soggetti con indice di massa corporea simile ma senza distribuzione del grasso a livello centrale, dato che è stato confermato nelle donne.
Ma a far aumentare il rischio di mortalità non sono solo i chili di troppo e, in particolare, quelli che si depositano sulla pancia. Negli ultimi anni l’attenzione degli studiosi si sta focalizzando con sempre maggior attenzione su un’altra condizione metabolica, la perdita del tessuto muscolare scheletrico (sarcopenia). “Di recente – sottolinea la professoressa Burra – abbiamo effettuato presso il nostro centro uno studio su pazienti con cirrosi epatica, che di frequente presentano una sarcopenia progressiva e generalizzata. La sarcopenia è risultata associata ad aumento sia del rischio di complicanze cliniche che di mortalità, anche dopo che i pazienti vengono sottoposti a trapianto di fegato (Lucidi C J Hepatol. 2018, Merli M J Hepatol. 2017)”. L’alterata omeostasi metabolica è stata associata anche ad alterazioni della normale distribuzione del tessuto adiposo viscerale e sottocutaneo e tali alterazioni sono state correlate in modo indipendente ad un aumento del rischio di mortalità in pazienti con cirrosi, soprattutto di sesso femminile, ed ad aumento del rischio di recidiva di epatocarcinoma dopo trapianto di fegato soprattutto nel sesso maschile. Il nostro studio, ancora in corso, sta dunque valutando le immagini della TAC addome a livello della III vertebra lombare per studiare la distribuzione del tessuto adiposo sottocutaneo e del tessuto adiposo viscerale. I risultati non hanno riscontrato un’associazione tra le alterazioni della distribuzione del tessuto adiposo e un aumentato del rischio di complicanze, né con un aumento di mortalità dopo trapianto. Questo resta dunque un argomento ancora aperto alla ricerca clinica”.Secondo il presidente della Sige professor Domenico Alvaro “occorre che le società scientifiche si adoperino per diffondere nella popolazione messaggi chiari sulla prevenzione dell’obesità e sui semplici parametri da monitorare inclusi peso corporeo e giro vita!”
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Harambée e 150ma spedizione missionaria
Posted by fidest press agency su martedì, 24 settembre 2019
Torino. dal 27 al 29 settembre si svolgerà a Torino – Valdocco il tradizionale appuntamento missionario con l’Harambée che quest’anno si arricchisce di un anniversario importante con la 150ma spedizione missionaria: 36 salesiani riceveranno la croce missionaria dalle mani del Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, durante la celebrazione nella Basilica di Maria Ausiliatrice.Il sogno missionario di Don Bosco prosegue ancora, dopo 150 anni, grazie all’impegno dei 36 salesiani che riceveranno la croce missionaria. Sono stati 9.523 i missionari inviati nelle 150 spedizioni: “Dobbiamo rispondere con generosità al Signore: se oggi il carisma salesiano vive in 134 nazioni, si deve a confratelli come questi che hanno portato nel mondo il Vangelo educando i giovani”, ha detto il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime.Per sottolineare l’importanza di questo anniversario, durante le giornate dell’Harambée è prevista la rilettura salesiana delle testimonianze di Santi missionari salesiani insieme con la presentazione dei partenti, prima della grande celebrazione nella Basilica di Maria Ausiliatrice.Per dare ulteriore risalto all’evento, sabato 28 settembre si terrà l’inaugurazione del Museo Etnografico Missioni Don Bosco, voluto per rendere sempre più accessibile la conoscenza del mondo missionario ai pellegrini di Valdocco. Alle ore 14:00 sarà don Ángel Fernández Artime a benedire questo nuovo spazio, ricavato nella struttura della Procura Missionaria, che conterrà molti oggetti della vita quotidiana delle minoranze etniche che i salesiani hanno incontrato lungo il tempo nelle terre di missione. Con il Rettore Maggiore ci saranno il presidente di Missioni Don Bosco, Giampietro Pettenon, 17 ispettori da tutto il mondo, 13 missionari rientrati per corsi di aggiornamento e i 36 nuovi partenti.
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Il più grande motore del cambiamento di fronte al più grande motore di ricerca
Posted by fidest press agency su martedì, 24 settembre 2019
Nel 2020, 825.000 posti di lavoro nell’UE saranno legati all’informatica e alle telecomunicazioni, ma attualmente, in seno all’OCSE, solo 1 laureato in Ingegneria su 5 è donna. Loro continuano a preferire fare la maestra o l’infermiera, le classiche ‘professioni da donna’. Anche se sono sempre più numerose quelle che sognano di diventare ‘youtuber’, ‘instagramer’ o influencer.Tuttavia, l’interesse delle bambine per la scienza e la tecnologia raddoppia quando hanno dei punti di riferimento in questo campo. Ed è qui che sorge il problema: non è affatto facile trovare dei referenti femminili. Soprattutto attraverso il primo strumento di ricerca di informazioni: Google.Internet si è dimenticato di loro. Neanche l’ombra, nelle prime ricerche, di referenti donne… in quasi nulla che non rientri nello stereotipo sessista femminile. Oggi Internet ci mostra un’immagine prevalentemente distorta della donna. C’è qualcosa che non va e la Fundación Esperanza Pertusa vuole risolvere il problema.A cominciare da quel modo di decidere che cos’è più rilevante. Per questo hanno chiesto a Google di renderle più visibili su Internet, al fine di aiutare a risvegliare l’interesse di altre bambine per le STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Una cosa così complessa (eppure così semplice) come cambiare il suo algoritmo. Quella formula segreta che decide ciò che esiste e ciò che no, e che, pur essendo aggiornata 500 volte all’anno, non ha ancora corretto quella carenza. «Se con Google Adwords è possibile apparire ai primi posti delle ricerche, semplicemente per aver pagato, supponiamo che Google potrà posizionare ai primi posti donne ispiratrici di altre donne, semplicemente per responsabilità» afferma Esperanza Navarro, presidente della fondazione.Infatti, allo stato attuale, è più probabile che una bambina preferisca essere ‘famosa’ che scienziata o ingegnera nucleare. Abbiamo bisogno «di più Marie Curie, di più Nuria Oliver, di più Walley… e di meno ‘silicone’». Un grido di aiuto che, prima o poi, dovrà essere ascoltato: «Cambiate il vostro algoritmo o tra non molto lo cambieremo noi!», assicurano queste future ingegnere del team di robotica di una scuola di Alicante, ‘Las Peque Robots’ (Le piccole robot), protagoniste del video della campagna.
Girls4Tech è un progetto educativo creato per promuovere l’interesse delle bambine per la scienza, la tecnologia, l’ingegneria e la matematica, che rientra nell’ambito del programma Women4Change della Fundación Esperanza Pertusa dell’azienda di calzature Gioseppo.
Abbiamo bisogno di più donne nei settori tecnologici, nella ricerca, nelle aziende e a capo dei principali progetti che stanno definendo il futuro, se vogliamo costruire un mondo più giusto, egualitario e sostenibile.
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Bergamo 1° ateneo lombardo per la crescita della popolazione universitaria
Posted by fidest press agency su martedì, 24 settembre 2019
Negli ultimi 5 anni nell’ambito del sistema universitario lombardo, che comprende 14 sedi universitarie, l’Ateneo di Bergamo, ha registrato il più alto tasso di crescita, con 9 mila immatricolati e oltre 23 mila iscritti, registrando una crescita di oltre il 50%.Gli studenti iscritti sono passati dai 15761 del 2014 – 2015 agli oltre 23.000 del 6 settembre 2019. E per il nuovo anno accademico, gli ultimi dati indicano oltre 6.000 immatricolati alle triennali (a fronte dei 5.200 dello scorso anno) e oltre 2.500 pre-iscritti alle magistrali (a fronte degli oltre 1.700 iscritti del 2018) con un rapporto di studente-abitante di 1:5. «In soli 50 anni sono stati costruiti percorsi d’avanguardia, con un’offerta formativa prestigiosa, per la capacità di essere al passo sempre con i tempi, come dimostrato anche dall’attivazione dei nuovi percorsi accademici, e per un ottimo placement pari all’81,5% di occupabilità a un anno dal conseguimento del titolo di studio.» sottolinea il Rettore Remo Morzenti Pellegrini.Per rispondere alla crescita straordinaria, entro la fine dell’anno prenderanno il via i lavori di ristrutturazione del chiostro minore di Sant’Agostino a Bergamo Alta dove saranno create sale lettura per la biblioteca, un punto ristoro per studenti, uffici, spazi per i docenti e aree dedicate alla Scuola di Dottorato. Da 2 settimane è entrato nel pieno dell’attività il cantiere presso la sede di Dalmine che in 18 mesi porterà al completamento del Campus di ingegneria con nuove aule, laboratori, spazi per i docenti e gli studenti e un’apertura ulteriore di uno spazio da condividere con la città. 8 sedi, 7 dipartimenti, 41 corsi di laurea (15 corsi di Laurea triennale, 23 corsi di Laurea magistrale, 4 corsi di Laurea a ciclo unico), 15 master di primo livello, 6 master di secondo livello, 7 corsi di dottorato, 9 corsi di laurea magistrali in inglese. Tra i corsi di laurea più richiesti figurano: Scienze umane e sociali, Economia e Lingue, ma anche Scienze psicologiche e Scienze della formazione primaria.
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Tumore alla mammella: Oggi si può evitare
Posted by fidest press agency su martedì, 24 settembre 2019
In Italia più di 24.100 donne con tumore della mammella metastatico possono essere trattate con la combinazione di ormonoterapia e terapia mirata, evitando così la chemioterapia. Un’analisi di 140 studi che ha incluso 50.029 pazienti, pubblicata su The Lancet Oncology, ha infatti dimostrato che la combinazione di ormonoterapia e delle nuove terapie a bersaglio molecolare (inibitori di CDK4/6) è migliore rispetto alla sola ormonoterapia standard (la sopravvivenza libera da progressione è raddoppiata). Non solo. Nessun regime di chemioterapia si è dimostrato più efficace rispetto alla combinazione. Lo studio è il risultato di una collaborazione internazionale, coordinata dal prof. Mario Giuliano dell’Università Federico II di Napoli e dal prof. Daniele Generali dell’Università di Trieste, e che ha visto la partecipazione di molti ricercatori italiani. “Nel nostro Paese, nel 2018, sono state stimate 52.300 nuove diagnosi di carcinoma della mammella e circa 37mila donne vivono con la malattia in fase metastatica – spiega la prof.ssa Lucia Del Mastro, Responsabile della Breast Unit dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova –. La ricerca ha coinvolto pazienti in postmenopausa con la patologia metastatica, positiva per i recettori ormonali e negativa per il recettore 2 del fattore umano di crescita epidermica (HR+/HER2-). Si tratta di un sottotipo che include circa il 65% di tutti i casi metastatici”. “Questa analisi – continua la prof.ssa Del Mastro – è molto importante perché, per la prima volta, pone a confronto, in prima e seconda linea, l’efficacia dei regimi oggi disponibili di chemioterapia e ormonoterapia, con o senza terapie mirate. E conferma quanto stabilito dalle linee guida internazionali, che raccomandano, anche in prima linea, l’impiego dell’ormonoterapia (con o senza terapie mirate), posticipando l’uso della chemioterapia in queste pazienti. Sono chiari i vantaggi di una scelta di questo tipo in termini di minore tossicità. Nonostante le raccomandazioni internazionali, oggi la chemioterapia è ancora diffusa nella pratica clinica. Ci auguriamo che l’analisi pubblicata su The Lancet Oncology possa cambiare la tendenza. Le nuove opzioni terapeutiche costituite dagli inibitori di inibitori di CDK4/6 infatti garantiscono quantità e qualità di vita”.
I risultati dell’analisi, che ha incluso ricerche pubblicate fra gennaio 2000 e dicembre 2017, erano in linea con gli studi (PALOMA-2, MONARCH 3, e MONALEESA-2), che hanno condotto all’approvazione degli inibitori di CDK4/6 (palbociclib, abernaciclib e ribociclib) da parte dell’ente regolatorio americano, la Food and Drug Administration, nel tumore della mammella metastatico.
“Servono opzioni terapeutiche innovative – spiega il prof. Giuliano -. Gli inibitori di CDK4/6 rappresentano una nuova strategia nella gestione del tumore del seno metastatico positivo per i recettori ormonali e HER2 negativo. In queste pazienti, la pratica clinica si sta progressivamente allontanando dall’impiego della chemioterapia per adottare la combinazione, in prima linea, di diverse molecole a bersaglio molecolare con la terapia endocrina. Gli inibitori di CDK4/6 infatti stanno progressivamente sostituendo la chemioterapia in prima linea, proprio perché, a parità di efficacia, garantiscono una migliore qualità di vita grazie all’ottima tollerabilità. Va sottolineato che non viene meno l’importanza della chemioterapia, soprattutto nelle pazienti già trattate”.
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“Laboratori Mecspe, la via italiana alla fabbrica intelligente”
Posted by fidest press agency su martedì, 24 settembre 2019
Bari giovedì 26 settembre alle h 14.30, presso la Nuova Fiera del Levante (Sala 1 – Centro Congressi) si terrà il nuovo appuntamento dei “LABORATORI MECSPE, la via italiana alla fabbrica intelligente”.
Dopo il successo della conferenza stampa di presentazione di Mecspe Bari 2019 lo scorso giugno, che ha visto la partecipazione anche del Sindaco Antonio Decaro, la roadmap di Senaf fa tappa ancora una volta a Bari per raccontare il processo di trasformazione digitale delle imprese made in Puglia prima del prossimo appuntamento con la prima edizione di MECSPE BARI. Alla presentazione di case 4.0 e al dibattito con imprenditori, associazioni e realtà locali, sarà affiancata la proiezione di alcune anticipazioni dell’Osservatorio MECSPE focus Puglia, con uno spaccato su Industria 4.0 e nuove competenze nell’era digitale.
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I numeri del cancro in Italia
Posted by fidest press agency su martedì, 24 settembre 2019
Roma Il volume sarà presentato nell’Auditorium del Ministero della Salute (Lungotevere Ripa 1) martedì 24 settembre alle 11 in un convegno nazionale con gli interventi, tra gli altri, di Stefania Gori (Presidente Nazionale AIOM), Massimo Rugge (Presidente AIRTUM), Pierpaolo Sileri (Viceministro della Salute) e Silvio Brusaferro (Commissario Straordinario Istituto Superiore di Sanità). È stato invitato il Ministro della Salute, Roberto Speranza.Un’analisi a 360 gradi sui numeri del cancro relativi all’anno in corso permette a tutti gli attori della sanità di pianificare al meglio gli interventi necessari. Quanti nuovi tumori saranno diagnosticati in Italia nel 2019? Saranno più colpiti gli uomini o le donne? Quanti saranno i decessi? Quanti sono oggi i giovani malati? Esistono differenze nella incidenza, mortalità e sopravvivenza tra Nord, Centro e Sud? Sono solo alcune delle domande a cui risponde il volume “I numeri del cancro in Italia 2019”, il censimento ufficiale in grado di offrire una panoramica aggiornata sui numeri delle neoplasie relativi all’anno in corso. Questa pubblicazione, firmata dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dall’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), da Fondazione AIOM, PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), PASSI d’Argento e dalla Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica (SIAPEC-IAP), rappresenta un appuntamento annuale, indispensabile sia per gli addetti ai lavori che per i cittadini per conoscere l’impatto dei tumori con i dati epidemiologici relativi agli ultimi 12 mesi.
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Donne: incontinenza urinaria e prolasso genitale
Posted by fidest press agency su martedì, 24 settembre 2019
Una donna su quattro dopo la menopausa soffre di problemi uroginecologici che vanno dall’incontinenza urinaria al prolasso genitale. A fare il punto sull’argomento è il professor Rodolfo Milani dell’Uroginecologia del Centro Medico Lazzaro Spallanzani di Reggio Emilia, che in occasione del Corso di alta formazione “Le disfunzioni del pavimento pelvico, diagnosi e trattamento ”, che si terrà presso il centro medico il giorno 21 settembre , spiega come entrambe le patologie, spesso associate, possono essere risolte definitivamente con avanzate tecniche di restyling urogenitale. Dice il professore: “Sono circa 5milioni in Italia le donne interessate ma solo il 25% di loro, vincendo imbarazzo e pudore, chiede aiuto al medico, le altre si rassegnano ai pannolini peggiorando, i disturbi e devastando la qualità di vita con ansia, depressione, tendenza a isolarsi per il timore di improvvise perdite di urina, e nel caso del prolasso perdite vaginali e sanguinamenti, e questo incide pesantemente sui rapporti sociali, sull’intesa di coppia e sulla sessualità”. Il prolasso e l’incontinenza colpiscono maggiormente donne in età sopra 50 anni ma si riscontrano anche nelle più giovani. Si tratta di disturbi sempre più diffusi e in aumento ma che restano un tabù. Moltissime donne subiscono queste malattie per anni perché non sanno che ora esistono efficaci soluzioni come farmaci mirati, infiltrazioni di botulino, la rieducazione perineale e la nuova chirurgia uroginecologica.
Prolasso e incontinenza sono diretta conseguenza di gravidanze e parti – il 30% delle donne riporta un danno pelvico già al primo parto. Altre concause sono la menopausa, sovrappeso, obesità, tosse cronica, fumo, stipsi, attività pesanti e sportive ed esiti di chirurgia pelvica. Le soluzioni per l’incontinenza urinaria. “Le metodiche di restyling per l’incontinenza urinaria da sforzo”, spiega il professor Milani, “prevedono l’applicazione per via vaginale di una sling, una retina in polipropilene che posta sotto all’uretra ripristina la normale continenza. Le retine non agiscono solo da supporto ma intervengono anche nei processi di riparazione biologica che favorisce la cicatrizzazione ottimale dei tessuti. I vantaggi rispetto ai vecchi interventi invasivi, che richiedevano incisione addominale, anestesia generale, ricovero e convalescenze prolungate, sono l’efficacia, la brevità degli interventi (circa 20 – 30 minuti in day hospital con anestesia locale o locoregionale) e recupero con ritorno alle normali attività entro una settimana. L’incontinenza urinaria consiste nell’emissione involontaria di urina e si distingue in due forme: da sforzo (IUS), quando un colpo di tosse, una risata o il sollevare una borsa o un esercizio fisico causano fughe di urina; da urgenza o da sindrome della vescica iperattiva, dovuta a contrazioni involontarie della vescica e caratterizzata da un improvviso e irrefrenabile bisogno di urinare più volte durante il giorno e la notte.
Le soluzioni per il prolasso “Il prolasso genitale”, prosegue Milani, “consiste nell’abbassamento dalla sede naturale e talvolta fuori dall’introito vaginale di una o più strutture pelviche – utero, vescica e retto – e spesso si associa all’incontinenza urinaria. Il restyling del prolasso si basa su sofisticate tecniche di chirurgia vaginale in grado di effettuare una minuziosa e millimetrica ricostruzione del pavimento pelvico con le sue strutture fasciali preesistenti. Questo intervento consente di non asportare sempre l’utero quando è sano e si può effettuare in anestesia spinale, il che consente una rapida ripresa.La guarigione dall’incontinenza migliora la sessualità, il desiderio e la soddisfazione della donna e del suo partner “Particolarmente critiche”, precisa Milani, “sono le conseguenze sulla sessualità di questi disturbi. Secondo studi clinici il mancato controllo della vescica e la perdita di urina durante l’attività sessuale di coppia abbattono il desiderio fino a evitare una relazione sentimentale. Le pazienti trattate chirurgicamente riferiscono un miglioramento della funzione sessuale, in particolare del desiderio e della soddisfazione. L’incontinenza urinaria e il prolasso genitale ”, ricorda ancora Milani, “rimangono patologie nascoste a causa di una scarsa informazione alle pazienti, che possono invece risolvere definitivamente questi problemi come dimostrano i risultati della nuova chirurgia mininvasiva, facendo ritrovare alla donna la sua integrità fisica e soprattutto la sua femminilità”.
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Mostra: Gianni Berengo Gardin
Posted by fidest press agency su martedì, 24 settembre 2019
Roma 29 settembre 2019 – 12 gennaio 2020 Casale di Santa Maria Nova via Appia Antica 251.
È il Casale di Santa Maria Nova, tra i prestigiosi siti dell’area archeologica dell’Appia Antica, a ospitare la prima grande mostra di Gianni Berengo Gardin dedicata unicamente alla Capitale. Una selezione di settantacinque scatti, tra cui molti inediti, rivelano al pubblico il fascino di Roma dal secondo dopoguerra a oggi. Roma è il titolo della rassegna a cura di Giuliano Sergio promossa dalla Soprintendenza Speciale di Roma, diretta ad interim da Daniela Porro, con l’organizzazione di Electa, e aperta al pubblico.
L’esposizione è un sorprendente affresco dell’evoluzione e delle contraddizioni della città. Un ritratto complessivo capace di cogliere nei dettagli, nei gesti e negli sguardi dei romani quella franchezza aperta e sfacciata che li contraddistingue. Poesia e bellezza, forza e violenza, architettura storica e trasformazione delle periferie tessono un racconto denso di emozione.
Il catalogo della mostra, edito da Electa, racconta sessant’anni di fotografia del grande reporter nella Capitale, oltre a riunire la documentazione di libri e provini a contatto che arricchiscono anche la rassegna.
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“Strategie contro mafie e corruzione in Europa e in Regione”
Posted by fidest press agency su martedì, 24 settembre 2019
Parma Giovedì 26 settembre, dalle ore 9.30 nell’Aula Magna dell’Ateneo di Parma (via Università 12), si terrà l’evento formativo “Strategie contro mafie e corruzione in Europa e in Regione”, organizzato dall’Università di Parma, dall’Associazione culturale antimafia Cortocircuito e dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna.I saluti introduttivi saranno portati da Paolo Andrei, Rettore dell’Università di Parma, e da Monica Cocconi, delegata del Rettore per l’Anticorruzione e la trasparenza. Interverranno, dialogando con studenti e neolaureati, Giovanni Kessler, magistrato che lavora presso la Commissione Europea a Bruxelles e già direttore dell’Ufficio europeo antifrode, Elisabetta Pugliese, magistrato della Direzione Nazionale Antimafia, e Leonardo Draghetti, Direttore Generale dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna.
Interverrà e condurrà l’incontro Elia Minari, autore del libro-inchiesta “Guardare la mafia negli occhi. Le inchieste che svelano i segreti della ‘ndrangheta al Nord”, edito da Rizzoli con la prefazione del Procuratore Nazionale Antimafia. Le inchieste di Elia Minari sono state citate nel maxi-processo “Aemilia” e in cinque indagini della magistratura sulla penetrazione della ‘ndrangheta nel Nord Italia.Nel corso dell’incontro la Delegata del Rettore Monica Cocconi presenterà l’Osservatorio Permanente Legalità sui fenomeni mafiosi e corruttivi, promosso dall’Università di Parma insieme all’Associazione culturale antimafia Cortocircuito, in collaborazione con altre istituzioni.
L’incontro è aperto a tutti gli studenti e ai neolaureati, di ogni corso di laurea. Per partecipare occorre inviare una e-mail con nome, cognome e corso di studio all’indirizzo mail formazione.antimafia@gmail.com. A tutti i presenti verrà rilasciato un attestato di partecipazione. La partecipazione è gratuita, i posti sono limitati.
Nella stessa giornata di giovedì 26 settembre, dalle ore 15.30 alle ore 17.30, sempre nell’Aula Magna dell’Università, si terrà un altro evento formativo: un laboratorio interattivo, intitolato “Strategie informatiche e telematiche per prevenire e contrastare criminalità organizzata, corruzione e riciclaggio”. L’iniziativa pomeridiana sarà coordinata da Elia Minari e interverrà Maurizio Ricciardelli, responsabile del Servizio Affari legislativi e aiuti di Stato della Regione Emilia-Romagna. È possibile partecipare solo al seminario formativo della mattina o solo al laboratorio interattivo del pomeriggio oppure a entrambe le iniziative. Per altre informazioni: http://www.cortocircuito.re.it. L’evento è la seconda giornata formativa del corso di formazione “Prevenzione e contrasto della corruzione e della criminalità organizzata”, aperto anche a chi non è iscritto al corso.
Il progetto è realizzato dall’Università di Parma insieme all’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna e all’Associazione culturale antimafia Cortocircuito. Il progetto offre anche l’opportunità di partecipare a quattro giornate formative gratuite a Bruxelles e L’Aja sul contrasto a mafie e corruzione che si terranno dall’11 al 14 novembre 2019. Per informazioni e per partecipare gratuitamente, visitare il link http://www.cortocircuito.re.it/formazione-antimafia-europea.
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Alfio Caruso: Salvate gli italiani. Mussolini contro Hitler Berlino 1944
Posted by fidest press agency su martedì, 24 settembre 2019
Nel luglio ’44, sul treno verso Rastenburg, dove il 20 luglio avrà l’ultimo incontro con Hitler appena sopravvissuto all’attentato di von Stauffenberg, Mussolini spiegò al generale Morera, comandante della missione militare italiana a Berlino, che il suo compito più impellente sarebbe stato salvare i 700 mila connazionali presenti in Germania, fascisti o antifascisti che fossero, e rimandarli a casa sani. Ad aiutare Morera fu un gruppetto di diplomatici dell’ambasciata i cui uomini di punta furono il ventisettenne consigliere d’ambasciata Giangaleazzo Bettoni e il delegato della Croce Rossa Armando Foppiani. Battendosi in nome di un’Italia senza ideologie, sebbene rappresentassero la Repubblica Sociale, questi italiani perbene, oggi dimenticati, riuscirono a impedire che i militari delle divisioni Littorio e Italia fossero inviati quale forza lavoro a farsi macellare sul fronte orientale; a strappare alla forca i condannati a morte per aver rubato una saponetta e a tutelare i 70 mila soldati e ufficiali italiani che continuavano a manifestare una netta opposizione al nazismo. Grazie anche all’inedita testimonianza di Renzo Morera, Prisca Bettoni e Oreste Foppiani, Alfio Caruso fa finalmente luce su una pagina eroica e sconosciuta della Seconda guerra mondiale. 224 pagine Neri Pozza Editore.
Alfio Caruso (Catania, 1950), una laurea, una moglie, tre figli, una nuora, due nipotini, dopo quattro romanzi con Leonardo e Rizzoli si è dedicato con Longanesi alla storia italiana del Ventesimo secolo. Ne ha narrato l’escalation mafiosa (Da Cosa nasce Cosa, Perché non possiamo non dirci mafiosi, Io che da morto vi parlo, Milano ordina: uccidete Borsellino), l’abbondanza di misteri (Il lungo intrigo), i più importanti episodi della seconda guerra mondiale (Italiani dovete morire, Tutti i vivi all’assalto, Arrivano i nostri, In cerca di una Patria, Noi moriamo a Stalingrado, L’onore d’Italia). Con Einaudi ha pubblicato due romanzi, Willy Melodia e L’arte di una vita inutile, con Salani Breve storia d’Italia.
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“Sorveglianza, prevenzione e controllo dei microrganismi multiresistenti”
Posted by fidest press agency su martedì, 24 settembre 2019
“Sorveglianza, prevenzione e controllo dei microrganismi multiresistenti”By Daniela Ponticelli. Informazione capillare in tutte le strutture aziendali sulle procedure e i comportamenti da adottare rivolte ai pazienti e alle loro famiglie, al fine di contrastare i microrganismi multiresistenti agli antibiotici. Si tratta di microrganismi che fanno parte della normale flora microbica intestinale, e che sono presenti anche sulla cute degli individui. Come per altri microrganismi, se le funzioni immunitarie del soggetto portatore si riducono, come in caso di particolari terapie, o le barriere di difesa vengono meno, come nel caso di terapie chirurgiche o altre tecniche invasive, questi batteri possono dare luogo ad infezioni, cioè causare malattia. A seguito di prolungate terapie antibiotiche, alcuni di questi microrganismi possono sviluppare dei meccanismi di resistenza agli antibiotici. Uno di questi meccanismi è la Metallo Lattamasi New Delhi (NDM). Le infezioni sostenute da batteri con questo tipo di meccanismo di resistenza sono difficili da trattare, perché i più comuni antibiotici hanno perso la loro efficacia: ecco perché è nell’interesse di tutti limitarne la diffusione. Si tratta di germi per i quali è difficile prescrivere una terapia efficace e che possono essere responsabili di infezioni soprattutto in quei pazienti con difese immunitarie ridotte.
Le nuove indicazioni vanno dalla regola più semplice, quella di adottare un efficace lavaggio delle mani, all’adozione delle misure di prevenzione e controllo, all’utilizzo delle protezioni individuali fino ai comportamenti da osservare per impedire il più possibile il diffondersi di un’infezione.Le procedure raccomandate ai cittadini hanno, infatti, l’obiettivo di contenere la diffusione dei germi multi resistenti e di omogeneizzare i comportamenti e le azioni.L’iniziativa, promossa dalla Direzione Sanitaria Aziendale , attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro, con l’obiettivo di mettere in atto tutti gli interventi volti a sorvegliare l’evoluzione del fenomeno tramite screening attivo, a rinforzare le procedure di prevenzione e controllo delle infezioni nelle strutture sanitarie e ad adottare schemi terapeutici più adeguati per il trattamento delle infezioni da batteri NDM.Per contrastare la diffusione dei germi multiresistenti sono state messe a punto procedure aziendali omogenee, standardizzate e regolamentate da indicazioni di misure irrinunciabili dove l’elemento chiave è il tempestivo riconoscimento del paziente colonizzato/infetto e il loro rapido isolamento.Ormai da anni anche la AUSL Toscana centro si dedica alla riduzione delle infezioni, in particolare nelle degenze ospedaliere, attraverso diverse azioni, interventi e monitoraggi e tra queste anche riservando specifici percorsi formativi ai sanitari.
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Progetto stazione ferroviaria in Lettonia
Posted by fidest press agency su martedì, 24 settembre 2019
CREW, società di architettura controllata di Italferr (Gruppo FS Italiane), svilupperà il progetto di riqualificazione e ampliamento della stazione ferroviaria Riga Centrale in Lettonia. La società affiancherà nelle attività di progettazione la joint venture composta dal contractor belga BESIX e dall’italiana Rizzani De Eccher. Il progetto prevede un nuovo ponte di oltre un chilometro di lunghezza sull’estuario del fiume Daugava, l’ampliamento della stazione esistente con la costruzione di un nuovo fabbricato dedicato ai viaggiatori e la ricucitura del tessuto urbano di Riga, oggi diviso dal rilevato della stazione.
La riqualificazione della stazione Riga Centrale è uno dei più importanti progetti del programma “Rail Baltica”, finanziato dall’Unione Europea per la realizzazione di una nuova linea ferroviaria che collegherà la Polonia alla Finlandia.
La fase progettuale si concluderà a settembre del 2020. Successivamente, in fase di costruzione, è previsto un impegno nelle attività di direzione artistica dei lavori.
CREW è uno dei principali studi di architettura in Italia. Nel 2018 è stata acquisita all’80% da Italferr per sviluppare progetti con i più alti standard di qualità in Italia e nel mondo, incrementando le competenze e la specializzazione nella progettazione integrata di modelli architettonici e ingegneristici.
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Mostra: Da Sketch a MURo
Posted by fidest press agency su martedì, 24 settembre 2019
Roma dal 5 ottobre al 16 novembre 2019, Inaugurazione sabato 5 ottobre 2019 ore 18.30 presso la galleria Rosso20Sette Arte Contemporanea di Roma Via del Sudario 39 (Largo Argentina)
(Fino al 16 novembre 2019 Orari: dal martedì al sabato 11.00 – 19.30 – lunedì chiuso) saranno esposte le opere di Jim Avignon, Lucamaleonte, Beau Stanton, David Diavù Vecchiato e Nicola Verlato. Cinque firme di spicco dal discusso percorso che in questi anni ha visto le nuove forme della pittura contemporanea muoversi rapidamente tra gli spazi urbani e le gallerie d’arte (e viceversa) fino a conquistare i più grandi musei, e tra le forme illegali di Street Art e le commissioni istituzionali di Arte Pubblica. La collettiva, curata dallo staff del MURo – Museo di Urban Art di Roma, chiude idealmente il MURo Festival che ha inaugurato il decimo anno di attività del pionieristico progetto di Arte Urbana, nato da un’idea di Diavù nel 2010 nel quartiere Quadraro di Roma e diramatosi poi in tutta Italia. Il Festival ha prodotto, durante il 2019, una serie di incontri, proiezioni ed attività, tra cui la realizzazione delle cinque opere murarie del progetto MURo mARkeT al Mercato Menofilo di Quarto Miglio, in collaborazione con il VII Municipio di Roma Capitale, l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America e l’Ambasciata di Germania. E sono proprio i soggetti di questi ultimi murales i protagonisti di alcune delle opere in esposizione, che rivelano – dai primi disegni preparatori fino al dipinto definitivo – i diversi processi creativi di questi cinque artisti.Da Sketch a MURo espone infatti schizzi, bozzetti e opere che precedono e accompagnano il lavoro finale sulle pareti urbane. Abbiamo finalmente l’occasione unica di ammirare le prime idee su carta che hanno dato origine al celebre murale Hostia del 2015 di Verlato dedicato a Pier Paolo Pasolini, i disegni preparatori di murales-simbolo del progetto MURo come il Nido di Vespe del 2014 di Lucamaleonte, fino alle bozze realizzate in stili e tecniche differenti che rivelano l’elaborato processo creativo che ha portato Diavù alla realizzazione di uno dei suoi ultimi murales, Appia-Latina. Cinque modi di concepire la propria arte nello spazio pubblico si sono incontrati prima sui muri della città di Roma e ora in Da Sketch a MURo.
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Letture su società e politica nell’età della globalizzazione
Posted by fidest press agency su martedì, 24 settembre 2019
E’ il nuovo saggio di Francesco Giacomantonio. Dalla metà degli anni Novanta del xx secolo sino ai giorni più recenti si può ormai individuare la transizione cruciale dei processi di globalizzazione, spesso non agevoli da decifrare univocamente. Numerosi studiosi nell’ambito delle discipline sociologiche, filosofiche, politiche hanno prodotto una mole enorme di analisi legate all’età globale e in questo volume sono raccolte 90 recensioni di altrettanti testi, usciti lungo tutti questi anni, equamente suddivise in sei precise sezioni tematiche. Trovano così spazio le prospettive di autori come Bauman, Beck, Giddens, Habermas, Žižek, Touraine, Derrida, Morin, Galimberti, Sartori, e di maestri i cui contributi sono costantemente ripresi come Marx, Simmel, Husserl, Heidegger, Arendt, Weber, Foucault, la Scuola di Francoforte ecc., a cui si accompagnano molti volumi di critici italiani e non solo. Tutte letture che toccano concetti chiave del dibattito contemporaneo: immaginari socio-politici, individualizzazione, identità, modernità, democrazia, potere, globalizzazione, Europa, biopolitica. Ne risulta un utile e interessante strumento di consultazione e confronto, che si indirizza a laureandi, dottorandi, ricercatori, studiosi, e a quanti vogliano avvicinarsi a questi temi, sia per avere una preliminare mappatura, sia per cominciare a delineare possibili visioni d’insieme.Una biblioteca essenziale su società e politica nell’età globale. Francesco Giacomantonio Ph.D. in Filosofie e teorie sociali contemporanee, è autore dei libri: Il discorso sociologico della tarda modernità, Il melangolo, 2007, Minima cura. Lunario del filosofo sociale, Aracne, 2008, Introduzione al pensiero politico di Habermas, Mimesis, 2010, Sociologia e sociosofia, Asterios, 2012, (con D’Alessandro, R.) Nostalgie francofortesi. Ripensando Horkheimer, Adorno, Marcuse e Habermas, Mimesis, 2013, Sociologia dell’agire politico. Bauman, Habermas, Žižek, Studium, 2014, (con D’Alessandro, R.) Post-strutturalismo e politica-Foucault, Deleuze, Derrida, Morlacchi, 2015, (con Pellitteri, M.) Shooting star-Sociologia mediatica e filosofia politica di Atlas ufo robot, Mario Luzi Editore, 2017, Il lungo addio della filosofia politica contemporanea, goWare, 2018 e ha diretto e curato La filosofia politica nell’età globale (1970-2010), Mimesis, 2013. Collabora con varie riviste accademiche.
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60° Congresso Nazionale SIN
Posted by fidest press agency su martedì, 24 settembre 2019
Milano Martedì 1 ottobre, dalle ore 11.00 alle 12.30, si terrà presso l’Hotel Michelangelo (Piazza Luigi di Savoia, 6) la Conferenza stampa della Società Italiana di Nefrologia (SIN)
La conferenza moderata da Federico Mereta vedrà la partecipazione di:
Dott. Giuliano Brunori (Presidente SIN)
Dott. Filippo Aucella (Segretario SIN)
Prof. Luca De Nicola, Responsabile Scientifico 60° Congresso Nazionale SIN
L’incontro, che precede l’apertura del 60° Congresso Nazionale della SIN (Rimini, 2-5 Ottobre), sarà l’occasione per fare il punto su:
Gli italiani e la Malattia Renale Cronica, una patologia silente che arriva a colpire fino al 6-7 per cento della popolazione.
Lo stato dei trapianti di rene, bilancio di un settore che ha fatto passi da gigante, con vicende umane eccezionali (donazioni samaritane, trapianti da vivente)
Rene e Diabete, lo stato dell’arte. Presentazione dei contenuti del primo simposio congiunto della Società Italiana di Nefrologia e della Società Italiana di Diabetologia
Il punto sulle linee guida in nefrologia
La presentazione del centro studi della SIN
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VI edizione di FarmacistaPiù
Posted by fidest press agency su martedì, 24 settembre 2019
Milano. Il congresso nazionale dei farmacisti italiani è previsto il 4 e 5 ottobre al Mico di Milano. La manifestazione, il cui tema principale sarà “Conoscere, innovare, evolvere: strategie della professione per l’efficienza e la sostenibilità del sistema sanitario”, promossa dalla Fofi, dalla Fondazione Francesco Cannavò e dall’Utifar, con la partecipazione di Federfarma, si aprirà con la cerimonia inaugurale a partire dalle 9:30 nella Sala Orange, alla presenza del Presidente Regione Lombardia Attilio Fontana, dell’Assessore al Welfare Regione Lombardia Giulio Gallera, del Comandante Nas D. Adelmo Lusi, di Roberto Bagnasco della XII Commissione “Affari Sociali” Camera dei Deputati, di Giuseppe Chiazzese IV Commissione “Difesa” Camera dei Deputati, del Segretario XII Commissione “Affari Sociali” Camera dei Deputati Marcello Gemmato, di Angela Ianaro e di Carlo Piastra della X Commissione “Attività produttive, commercio, turismo” Camera dei Deputati, nonché dei comitati centrali Fofi, Fondazione Cannavò, Utifar e Federfarma.(fonte: http://www.farmacistapiu.it)
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Sicurezza: Fp Cgil, bene Conte su risorse per riordino carriere
Posted by fidest press agency su martedì, 24 settembre 2019
Roma. “Finalmente una buona notizia per i lavoratori della Polizia Penitenziaria, scesi in piazza in diverse manifestazioni nei mesi passati, apprendere dal premier Conte l’intenzione del governo di reperire ulteriori risorse per il riordino delle carriere del personale del comparto Sicurezza e Difesa”. Ad affermarlo è la Fp Cgil.
“Siamo scesi in piazza – prosegue – per due volte nel recente passato per chiedere maggiori risorse per il riordino delle carriere del personale delle Forze di Polizia e apprezziamo che oggi si sia deciso di concludere il percorso normativo relativo al riordino, di esercitare compiutamente la delega e soprattutto di individuare ulteriori risorse per completare definitivamente la manovra nei termini di legge previsti dalla delega stessa, e comunque non oltre il 31 dicembre 2019. Malgrado le nostre proteste, il precedente governo non aveva dato alcun segnale di riscontro e gli impegni presi oggi costituiscono sicuramente un buon inizio per la nuova compagine governativa”, conclude la Fp Cgil. (by Giorgio Saccoia)
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