Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Archive for 25 settembre 2019

Il Nano Morgante del Bronzino ritorna a Pitti

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 settembre 2019

nano morganteFirenze Il Nano Morgante, ritratto realizzato dal Bronzino del più celebre dei cinque buffoni che vissero alla corte di Cosimo I de’ Medici, torna a Palazzo Pitti, nella reggia dove questo leggendario personaggio – al secolo Braccio di Bartolo – trascorse la maggior parte della sua vita. Dipinta su entrambi i lati, la tela raffigura il nano come “uccellatore”, cioè cacciatore di uccelli, giacché non gli era consentita la caccia ad animali di taglia più grande, attività riservata ai personaggi di rango più elevato. Il personaggio è ritratto rispettivamente di fronte e da tergo in due momenti successivi dell’azione: davanti lo si vede prima della caccia, mentre tiene al laccio una civetta usata come esca per attirare una ghiandaia che vola nell’aria, dietro viene mostrato quando impugna con la destra il risultato della sua impresa, voltandosi verso lo spettatore. In questo modo Bronzino, all’epoca coinvolto nella querelle sul “paragone” (ovvero la contesa del primato tra pittura e scultura) rispondeva con i fatti a chi sosteneva il vantaggio della statuaria perché essa offriva più punti di vista.
Il ritratto è ora esposto nella Sala di Apollo in Galleria Palatina. Questa opera assai fragile è stata dotata di una nuova teca, con vetro antiriflesso di ultima generazione e sistema di assorbimento degli urti, e trova in questa sede definitiva una collocazione più sicura. Infatti, nel corridoio al primo piano degli Uffizi dove era stata sistemata dal 2013 al 2016 – in dialogo con la galleria di ritratti dello stesso artista – le vibrazioni del pavimento al centro del corridoio, dove essa stava nella traiettoria dei flussi dei visitatori, costituivano un pericolo per la sua conservazione.
Braccio di Bartolo, chiamato con ironia paradossale Morgante, come il gigante protagonista dell’omonimo poema di Luigi Pulci, era un personaggio molto popolare al tempo di Cosimo I, noto ed apprezzato per la sua lingua tagliente e arguta, citato addirittura nelle Vite del Vasari e divenuto, nel tempo, soggetto di capolavori oggi celebrati. Oltre al doppio ritratto di Bronzino, sono da ricordare anche la scultura in marmo di Valerio Cioli per la fontana del Bacchino nel Giardino di Boboli, che lo ritrae a cavalcioni di una tartaruga, nonché quella in bronzo del Giambologna per la piccola fontana nel giardino pensile sopra la loggia dei Lanzi e oggi esposta al Bargello, dove lo si vede a cavallo di mostro marino. Giambologna ribadisce poi il ruolo di Morgante nella vita di Cosimo I ritraendolo anche alla base del monumento equestre del Granduca in Piazza della Signoria, mentre prende parte – disturbando, com’era da aspettarsi nel suo ruolo – alla cerimonia di incoronazione del suo signore.
Nell’Ottocento il dipinto di Bronzino venne sottoposto ad un pesante intervento di restauro che trasformò il nano nientemeno che nel dio Bacco, forse considerando la nudità della figura più consona a un personaggio mitologico: così una corona di foglie di vite fu aggiunta a cingergli il capo, bacino e genitali vennero nascosti da un’altra ghirlanda di pampini e grappoli, e la civetta ridipinta diventò un calice di vino.
Queste aggiunte furono rimosse solo nel 2010, durante una delicata operazione di ripristino che restituì finalmente all’opera l’aspetto originario, e al Nano Morgante la sua dignità di abile cacciatore di uccelli, celebrata dalle fonti storiche. “Le cronache ci tramandano che Braccio di Bartolo aveva una personalità complessa e arguta, carismatica e a volte anche litigiosa – spiega il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt – Fu uno dei protagonisti della vita sociale e politica della corte, molto caro a Cosimo I, di cui si festeggia quest’anno il cinquecentenario della nascita. L’installazione a Palazzo Pitti del suo ritratto dipinto da Bronzino (che di quella corte fu indiscutibilmente il massimo pittore) è dunque un’occasione insieme museografica e celebrativa. Ed è oltretutto un’operazione che salvaguarda un’opera tanto fragile dai rischi di distacco della pellicola pittorica”. (foto nano morgante copyright Uffizi)

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Castelli: “Far ripartire il Paese, sfida importante che vinceremo”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 settembre 2019

“È stata una settimana di lavoro intensa e la prossima lo sarà ancora di più. Stiamo costruendo una manovra, un progetto concreto che parta dalle esigenze reali dei cittadini, del mondo delle imprese, delle associazioni di categoria. Seguo con molta attenzione le loro proposte e esigenze al centro del dibattito politico di ogni giorno. Far ripartire questo Paese rappresenta una sfida importante, che sono certa vinceremo grazie al grande lavoro di squadra.
L’abbassamento della pressione fiscale, la lotta all’evasione e alle frodi, gli investimenti, la conversione “green”, il sostegno ai Comuni, rappresentano tutti pezzi di uno stesso puzzle”. Così il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, in un post su Facebook.

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Est Europa: rischio di credito in aumento per le incertezze della politica commerciale globale

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 settembre 2019

Amsterdam/Roma, Nel 2019, è atteso un calo del PIL in Est Europa al 2.6% dal 3.4% dello scorso anno. Si prevede che le tensioni commerciali a livello globale, le crescenti incertezze relative al conflitto commerciale tra Cina e Stati Uniti, insieme al rischio di un potenziale esito “senza accordo” della Brexit abbiano un impatto negativo su molte economie dell’Est Europa, innescando un incremento dei casi di insolvenza in media pari al 2%, un’inversione di tendenza rispetto al calo del 5% dello scorso anno.Secondo quanto emerge dai risultati del “Barometro Atradius sui comportamenti di pagamento tra imprese a livello internazionale – Focus: Est Europa”, sondaggio condotto da Atradius, gruppo assicurativo mondiale nel settore dell’assicurazione del credito commerciale, cauzioni e recupero crediti, le imprese fornitrici intervistate in Est Europa (Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Turchia, Bulgaria e Romania) registrano una media del 24.4% di fatture emesse nei confronti di clienti italiani ed esteri non pagate alla scadenza. La percentuale più alta di crediti insoluti è registrata in Turchia (41.5%).Come già evidenziato, l’attesa contrazione della crescita per l’Est Europa potrebbe determinare un peggioramento del rischio di credito commerciale nella regione. Si attende un incremento delle insolvenze in Turchia (+10%), Polonia (+4%) e Romania (+3%). Il settore manifatturiero risulta il maggiormente esposto, a causa della sua forte integrazione all’interno della catena di fornitura a livello globale.Le insolvenze ed i mancati pagamenti da parte dei clienti si ripercuotono negativamente sui livelli di liquidità delle aziende, implicando la necessità di compensare eventuali carenze di liquidità con ricorso al credito bancario per garantire la sopravvivenza dell’azienda. Nel caso di un eventuale inasprimento delle condizioni di accesso al credito bancario nel breve-medio termine, le aziende fornitrici intervistate in Est Europa compenserebbero gli attesi incrementi di costo del capitale riducendo gli investimenti nella crescita del business, operando riduzioni di personale e congelando le assunzioni di nuove risorse.Massimo Mancini, Country Manager di Atradius Italia, ha commentato: “L’economia globale continua a rivelare le proprie fragilità, ed ora è in fase di notevole rallentamento. Nel quadro di tensioni geopolitiche e perduranti incertezze, cresce il rischio di una sempre maggiore debolezza del commercio globale. Si attende che questo indebolisca la crescita economica di molte economie dell’Est Europa, comportando un aumento dei livelli di insolvenza nei prossimi mesi. Con queste premesse, è essenziale che le aziende intraprendano una gestione strategica del rischio di mancato pagamento da parte dei propri clienti, per evitare gravi problemi di liquidità e garantire al contempo una crescita del business sicura e sostenibile.”

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Ricerca e Erasmus: il Parlamento rafforza il sostegno dell’UE

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 settembre 2019

I deputati hanno approvato un finanziamento aggiuntivo di 100 milioni di euro per i programmi di ricerca (Orizzonte 2020) e mobilità dei giovani (Erasmus+). I deputati europei hanno approvato, con 614 voti favorevoli, 69 contrari e 10 astensioni, un aumento di 100 milioni di euro per due programmi faro dell’UE, Orizzonte 2020 (80 milioni di euro per la ricerca) ed Erasmus+ (20 milioni di euro per la mobilità dei giovani), come da accordo raggiunto dal Parlamento europeo e dal Consiglio sul bilancio UE 2019 nel dicembre 2018.In un altro voto, con 601 voti favorevoli, 40 contrari e 12 astensioni, i deputati hanno deciso di restituire agli Stati membri dell’UE 1,8 miliardi di euro dal bilancio del 2018, attraverso una diminuzione dei contributi nazionali al bilancio UE. Si tratta di un esercizio annuale, con un’eccedenza solitamente derivante dagli interessi di mora e dalle multe ricevuti dalla Commissione, nonché dalla sotto-esecuzione di alcuni programmi dell’UE.

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Brexit: nuovo Parlamento europeo riafferma pieno sostegno alla posizione dell’UE

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 settembre 2019

In una risoluzione che ribadisce il sostegno del PE a una Brexit “ordinata”, i deputati hanno affermato che l’accordo di recesso è equo, equilibrato e garantisce la certezza del diritto.
Il Parlamento europeo continua a sostenere una “Brexit ordinata” basata sull’accordo di ritiro già negoziato, come ribadito dai deputati nella risoluzione approvata mercoledì con 544 voti favorevoli, 126 contrari e 38 astensioni.Inoltre, nel testo si sottolinea che l’attuale accordo di recesso tiene conto delle “linee rosse” del Regno Unito e dei principi dell’UE, fornendo una soluzione equa ed equilibrata.L’accordo salvaguarda i diritti e le scelte di vita di cittadini europei e britannici, offre un meccanismo di risoluzione rispetto agli obblighi finanziari del Regno Unito e risponde alla richiesta del Regno Unito di un periodo di transizione. Inoltre, fornisce il necessario meccanismo di backstop per salvaguardare lo status quo in Irlanda, proteggendo l’Accordo del Venerdì Santo e garantendo la cooperazione nord-sud. Nella risoluzione, i deputati confermano di essere pronti a ritornare alla proposta originaria dell’UE, per un dispositivo di protezione solo per l’Irlanda del Nord. Si dichiarano inoltre disponibili a esaminare “soluzioni alternative” che siano giuridicamente e operativamente credibili e in linea con i principi guida dell’UE. Tuttavia, I deputati sottolineano che non daranno il proprio consenso a un accordo di recesso che non preveda alcun meccanismo di salvaguardia.
Per quanto riguarda i recenti sviluppi, il Regno Unito dovrebbe assumersi la piena responsabilità di un’uscita senza accordo e delle gravi conseguenze che ciò comporterebbe.
Inoltre, uno scenario “no deal” non eliminerebbe gli obblighi e gli impegni del Regno Unito in materia di transazioni finanziarie, protezione dei diritti dei cittadini e rispetto dell’Accordo del Venerdì Santo. Tali condizioni preliminari sono necessarie per l’approvazione da parte del Parlamento di qualsiasi relazione futura tra l’UE e il Regno Unito. In quest’ottica, i deputati accolgono con favore la pianificazione di misure di preparazione e di emergenza in caso di un recesso senza accordo, adottate dalle istituzioni e dagli Stati membri. La salvaguardia dei diritti e delle scelte di vita dei cittadini UE nel Regno Unito e dei cittadini britannici nell’UE resta la massima priorità del Parlamento europeo, mentre i deputati esprimono preoccupazione per l’attuazione del regime del Regno Unito in materia di registrazione di residenza. I deputati incoraggiano gli altri 27 Stati membri ad adottare un approccio coerente e generoso al riguardo e a fornire la certezza del diritto ai cittadini britannici residenti in tutta l’UE. I deputati si dicono aperti a un’eventuale proroga del periodo di negoziazione di cui all’articolo 50, se richiesto dal Regno Unito, a condizione che sia giustificata e con uno scopo specifico, ad esempio per evitare un’uscita senza accordo, svolgere elezioni generali o un referendum, revocare l’articolo 50 o approvare un accordo di recesso. Tuttavia, tale proroga non dovrebbe incidere sul lavoro e sul funzionamento delle istituzioni UE. A seguito della decisione del Vertice straordinario del Consiglio europeo del 10 aprile 2019 di accettare la richiesta del Regno Unito di prorogare il termine di cui all’articolo 50, il Regno Unito dovrebbe lasciare l’UE entro il 31 ottobre.Nella risoluzione viene confermato il sostegno del nuovo Parlamento all’attuale approccio dell’UE, in vista del decisivo Consiglio europeo di ottobre. Qualsiasi accordo di ritiro e futuro accordo di associazione o accordo internazionale con il Regno Unito dovrà essere approvato dal Parlamento europeo.

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Inondazioni 2018: 277 milioni di euro dall’UE all’Italia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 settembre 2019

Il PE ha approvato mercoledì 293,551794 milioni di euro in aiuti dal Fondo di solidarietà UE, in seguito agli eventi meteorologici estremi del 2018 in Austria, Italia e Romania.I 293,5 milioni di euro del Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE) sono così ripartiti: 277,2 milioni di euro per l’Italia per le copiose piogge, i forti venti, le inondazioni e le frane avvenute nell’autunno 2018; 8,1 milioni di euro per l’Austria, a seguito degli stessi eventi meteorologici, e 8,2 milioni di euro per la regione nordorientale della Romania, dopo le inondazioni avvenute nell’estate 2018.Nell’autunno del 2018 quasi tutte le regioni italiane, da nord a sud, sono state colpite da fenomeni meteorologici estremi che hanno causato frane, alluvioni e caduta di alberi, e all’origine di decine di decessi. Fra i danni materiali, si sono registrati gravi interruzioni delle reti stradali e fluviali, allagamenti di edifici pubblici e privati, interruzioni delle reti elettriche e del gas, oltre a perdite significative nei settori del legname e del turismo.I finanziamenti sono stati approvati dal Parlamento con 645 voti favorevoli, 18 contrari e 30 astensioni.Maggiori informazioni sono disponibili nella proposta della Commissione e nel progetto di relazione del PE del relatore Siegfried Muresan, (PPE, RO). La relazione che approva il relativo progetto di bilancio rettificativo, presentata dal relatore John Howarth (S&D, Regno Unito), è stata approvata con 649 voti favorevoli, 19 contrari e 30 astensioni.

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No ai brevetti di piante e sementi di origine naturale

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 settembre 2019

Il Parlamento europeo ha invitato la Commissione europea a fare tutto il possibile per convincere l’Ufficio europeo dei brevetti (UEB) a non concedere brevetti su prodotti ottenuti da processi essenzialmente biologici. Ha inoltre esortato l’UEB a ripristinare immediatamente la chiarezza giuridica in materia, sottolineando che nessuno dei 38 Stati firmatari della Convenzione sul brevetto europeo consente di brevettare i prodotti ottenuti con metodi tradizionali. Un accesso libero alle informazioni e al materiale vegetale biologico è essenziale per stimolare l’innovazione e la competitività nei settori dell’allevamento e dell’agricoltura, per sviluppare nuove varietà, migliorare la sicurezza alimentare e affrontare il cambiamento climatico, hanno inoltre sottolineato i deputati nella soluzione non legislativa approvata giovedì. Durante il dibattito di lunedì sera, molti deputati hanno affermato che l’accesso alle risorse genetiche non deve essere limitato, poiché ciò potrebbe portare a una situazione in cui alcune multinazionali detengono il monopolio sul materiale di coltivazione delle piante, a scapito degli agricoltori e dei consumatori dell’Unione europea.
Nel marzo 2015, la commissione allargata di ricorso dell’Ufficio europeo dei brevetti (UEB) ha deciso che, nei casi riguardanti i pomodori (G0002/12) e i broccoli (G0002/13), i prodotti ottenuti da processi essenzialmente biologici, come l’incrocio, possono ottenere la tutela brevettuale. Il Parlamento europeo ha risposto nel dicembre 2015 con una risoluzione non vincolante, in cui si chiedeva di chiarire le norme UE e si reiterava l’obiezione alla brevettabilità dei prodotti derivati dalla coltura convenzionale.In seguito all’intervento della Commissione Europea nel novembre 2016, l’UEB ha modificato la propria politica per non concedere brevetti ai prodotti ottenuti tramite processi essenzialmente biologici. Tuttavia, nel dicembre 2018 la commissione tecnica di ricorso dell’UEB ha respinto tale decisione, sostenendo che la Convenzione sul brevetto europeo abbia la precedenza giuridica sulle norme di attuazione dell’UEB (decise dalle Commissione europea). La risoluzione approvata giovedì precede la scadenza del 1° ottobre, relativa alla presentazione di dichiarazioni sulla brevettabilità delle piante ottenute naturalmente all’organo di appello finale dell’Ufficio europeo dei brevetti (UEB).

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Serve una profonda revisione delle regole economiche dell’Ue

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 settembre 2019

Il messaggio del presidente Mattarella per il riesame delle regole del Patto di stabilità, allo scopo di rinnovare la coesione europea e indirizzarla verso la crescita e gli investimenti produttivi, può aprire una stagione di grandi cambiamenti e innovazioni in tutti i campi della politica e dell’economia. Il Presidente interpreta bene le esigenze del nostro popolo e, soprattutto, la delicatezza della situazione che potrebbe minare l’unità dell’Unione europea. Infatti, il momento economico è difficile per tutti i paesi dell’Ue, colpiti dalla recessione, dalla deflazione e da ondate destabilizzanti di guerre doganali. Ciò, però, potrebbe augurabilmente consentire a dare la spallata definitiva all’assurda politica dell’“austerità a tutti i costi”. Negli anni scorsi anche noi abbiamo sovente rilevato le esigenze più stringenti che in Europa si dovrebbero affrontare. Anzitutto sottrarre gli “investimenti per la crescita”, quelli in infrastrutture, reti, innovazione, educazione e ricerca, alla logica delle spese correnti, alle restrizioni di bilancio e al calcolo del deficit. Il rigore non può essere fine a se stesso. E’ da prima dell’Accordo di Maastricht che la politica economica dell’Ue è stata improntata all’esclusiva bussola dell’austerità. Oggi, per fortuna, anche gli economisti monetaristi riconoscono l’errore e ne ammettono il fallimento. Tra l’altro, occorrerebbe ridefinire, con responsabilità e coraggio, anche la cosiddetta politica del bail in, che, in caso di crisi bancaria, prevede il coinvolgimento di azionisti, obbligazionisti e correntisti della stessa banca. Fu introdotto nel 2016, quando era previsto soltanto il salvataggio con soldi pubblici. Ora, a nostro avviso, sarebbe necessario introdurre la “separazione bancaria” tra le banche d’investimento e quelle commerciali. Le eventuali operazioni speculative dovrebbero essere consentite soltanto alle banche d’investimento. Alle altre, invece, dovrebbe essere vietato. Il risparmio delle famiglie andrebbe, quindi, maggiormente tutelato. Un bail in più duro dovrebbe essere applicato alle banche d’investimento che intendano usare i loro capitali per operazioni rischiose e speculative. Per aiutare la ripresa economica si potrebbe, inoltre, come più volte in passato indicato, fare ricorso agli eurobond. Sebbene reputiamo ancora difficile e lontana la piena trasformazione dei debiti nazionali in debito europeo, gli eurobond di project financing, cioè obbligazioni europee mirate a specifici investimenti produttivi, potrebbero essere attivati da subito. Gli eurobond sarebbero emessi dalla Banca Europea degli Investimenti (Bei) e acquistati dalla Bce ed eventualmente anche dagli Stati membri. Finora il Quantitative easing della Bce è stato usato per acquistare titoli di Stato dei paesi Ue, in proporzione al loro livello di Pil, e altri titoli in possesso delle banche europee. Purtroppo, troppo spesso la liquidità ottenuta dalle banche non è stata destinata ai crediti per l’economia reale ma è stata deposita presso la stessa Bce.Sarebbe, invece, opportuno vincolare le politiche monetarie della Bce, e quindi anche il Qe, direttamente ai programmi di sviluppo economico dell’Ue.Naturalmente l’Europa non può sottovalutare i gravi problemi della fiscalità e la necessità della lotta contro l’evasione e l’elusione. Si stima che l’evasione fiscale a livello europeo sia di circa 900 miliardi di euro. La cifra è enorme, in cui la quota italiana è, purtroppo, notevole. La tassazione delle grandi imprese multinazionali, che finora hanno cercato abilmente di sottrarsi ai controlli, non è rinviabile. La vera sfida è uniformare i sistemi fiscali dei vari paesi Ue. Del resto non si può ignorare che alcuni paesi – Belgio, Cipro, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo, Malta e Olanda – “mostrano tratti da paradiso fiscale e facilitano l’approccio fiscale aggressivo”, come dice anche il rapporto preparato da una commissione del Parlamento europeo.L’Europa deve sempre più essere la nostra casa comune. Perciò, a partire dall’Italia, è dovere di tutti mantenerla, cambiarla e migliorarla. (by Mario Lettieri già sottosegretario all’Economia e Paolo Raimondi economista)

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Diabete: “Ipoglicemia parliamone”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 settembre 2019

Gli episodi di ipoglicemia, ovvero di eccessiva riduzione della quantità di zucchero nel sangue, hanno un impatto negativo su molti aspetti della vita quotidiana dei pazienti con diabete, in particolare sull’attività lavorativa, sulla vita sociale, sulla pratica sportiva e sulle attività del tempo libero, tanto che, in Italia, 6 persone con diabete su 10 vivono con la preoccupazione di incorrere in episodi di ipoglicemia. Grazie al progetto internazionale TALK-HYPO, che ha previsto la somministrazione di un questionario a 4.300 familiari di persone con diabete in 9 Paesi, Italia compresa, e i cui risultati sono stati recentemente pubblicati su Diabetes Therapy, è emerso che gli episodi di ipoglicemia non preoccupano solo le persone con diabete, ma anche i loro familiari (64 per cento). Nonostante ciò, solo il 34 per cento degli intervistati ha riferito di avere conversazioni regolari (una volta alla settimana o più spesso) sull’ipoglicemia con la persona con diabete a loro vicina, mentre la maggioranza degli intervistati ha concordato che avere più conversazioni sull’argomento probabilmente avrebbe un impatto positivo sulla vita delle persone con diabete. Proprio per approfondire questo aspetto, Novo Nordisk ha chiesto a persone con diabete e ai loro parenti più stretti, in stanze separate e davanti a una telecamera, le loro esperienze e le sensazioni provate durante gli episodi di ipoglicemia. La soluzione più semplice che queste persone hanno riportato per contrastare l’impatto delle ipoglicemie è stata di parlarne. I filmati realizzati sono disponibili sul sito http://www.ipoglicemiaparliamone.it insieme a materiali informativi utili per stimolare il dialogo sull’ipoglicemia sia in famiglia che con i medici. “Per coloro che sono in terapia insulinica, l’ipoglicemia rappresenta una vera e propria sfida, tant’è che il 46,5 per cento riporta uno o più episodi in un mese. Diversi studi hanno documentato che le preoccupazioni legate alla possibile comparsa di ipoglicemie possa portare a una eccessiva cautela nell’evitare oscillazioni glicemiche, avviando le persone con diabete a un percorso di peggioramento del compenso. Questa paura può infatti portare la persona con diabete ad aumentare volontariamente l’assunzione di cibo o modificare la dose di insulina” afferma Simona Frontoni, Professoressa di Endocrinologia, Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina, Università di Roma Tor Vergata “Le informazioni raccolte dallo studio TALK-HYPO possono rappresentare una risorsa importante anche per gli operatori sanitari. È infatti emerso che, attraverso conversazioni tra operatori sanitari e familiari è possibile ridurre l’onere e il rischio di ipoglicemia, come anche dichiarato da 9 intervistati su 10, confermando l’importanza di coinvolgere i membri della famiglia nella gestione del diabete”, conclude.“Le ipoglicemie sono responsabili di costi diretti e indiretti importanti. Sulla base di uno studio condotto in Italia e pubblicato l’anno scorso su Diabetes Therapy, per le sole persone con diabete tipo 1 e tipo 2 trattate con insulina, si stima un costo annuale legato alle ipoglicemie di circa 145 milioni di euro, dovuti da accessi al pronto soccorso, ricoveri in ospedale, ambulanza, visite mediche, strisce per automonitoraggio. In realtà l’importo complessivo è molto maggiore, perché questa stima non considera le ipoglicemie indotte da farmaci orali, che sono molto frequenti soprattutto nella popolazione anziana. Ai costi diretti vanno poi aggiunti i costi indiretti provocati dagli episodi di ipoglicemia, legati a perdita di produttività e assenteismo dal posto di lavoro sia delle persone con diabete sia dei familiari che le assistono”, dichiara Antonio Nicolucci, Direttore Coresearch – Center for outcomes research and clinical epidemiology, che aggiunge “Nell’indagine TALK-HYPO un familiare su tre ha dichiarato che a causa delle ipoglicemie del proprio caro dorme meno, mentre uno su quattro deve ridurre l’orario di lavoro, evidenziando come l’ipoglicemia non abbia un impatto solo sulla produttività del malato, ma anche sui suoi familiari. In definitiva, considerando che i costi indiretti rappresentano circa il 50 per cento dei costi totali, come documentato dallo studio HYPOS condotto in Italia, la spesa complessiva annuale attribuibile alle ipoglicemie supera largamente i 500 milioni di euro”.

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L’operazione di Renzi parte da uno zoccolo duro del 3,8%

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 settembre 2019

Nel giorno dell’annuncio dell’uscita dal PD, il nuovo soggetto politico lanciato da Renzi gode di un bacino di partenza del 3,8%, in larga prevalenza costituito da elettori del PD. Questa operazione avrà effetti negativi sulla tenuta del Governo per il 32% degli italiani, mentre il 45% ritiene che non avrà alcun effetto.
Le intenzioni di voto vedono quindi un arretramento del PD, al 21,6%, e un’ulteriore erosione della Lega, che in questa rilevazione scende per la prima volta sotto la soglia del 30%. Continua intanto a rafforzarsi Fratelli d’Italia e nel suo complesso il centro destra. (fonte: Istituto Ixe)

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Il 2 ottobre in Italia si celebra la Festa dei Nonni

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 settembre 2019

Roma Alla Conferenza Stampa di Presentazione della Campagna Festa dei Nonni 2019, che si terrà il 30 settembre presso l’Hotel Nazionale, parteciperanno il Presidente Senior Italia FederAnziani Roberto Messina, e sono stati invitati: l’attore Lino Banfi, Testimonial della Festa dei Nonni e icona di tutti i nonni d’Italia, Elena Bonetti, Ministra delle Pari Opportunità, della famiglia e delle disabilità Pierpaolo Sileri, Vice Ministro della Salute, Virginia Raggi, Sindaca di Roma Capitale Mauro Boldrini, CIAT Comitato Italiano per l’Aderenza alla Terapia,Nonno Romano Carletti, testimonianza nonché i rappresentanti dei partner della campagna e i suoi sostenitori.
La ricorrenza istituita con Legge 31 luglio 2005, n. 159 per celebrare l’importanza del ruolo dei nonni nelle famiglie e nella società.Come ogni anno, Senior Italia FederAnziani, attraverso l’omonima Fondazione, porta avanti la campagna Festa dei Nonni, con diverse iniziative per valorizzare il legame tra le generazioni e migliorare la qualità della vita della popolazione senior, anche attraverso progetti tesi a sostenere la prevenzione e la salute nella terza età.
La Conferenza Stampa anticiperà il grande evento di sensibilizzazione in programma a Roma per il 2 ottobre, giorno ufficiale della Festa dei Nonni. Dalle ore 10.00 in Piazza di Spagna partiranno i laboratori artistici, di manualità e di ricordi con sensibilizzazione sul rapporto tra nuove e vecchie generazioni, nonché una sessione di Pet Therapy, con il coinvolgimento dei nostri amici a quattro zampe, mentre alle ore 12:00 avrà luogo il flash mob che unirà le diverse generazioni per festeggiare i nonni d’Italia e sensibilizzare sul loro ruolo insostituibile: “Il grande cuore dei Nonni” che vedrà la partecipazione di Lino Banfi.

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Roma: Il turn over dei dipendenti capitolini

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 settembre 2019

In riferimento a quanto riportato da un quotidiano, si precisa che non vi è alcun blocco delle assunzioni a Roma Capitale. Al contrario, da luglio 2016 a oggi sono state assunte oltre 5mila persone nei vari settori della macchina amministrativa capitolina, garantendo un ricambio complessivo pari al 21%. Riguardo le progressioni verticali si ricorda che lo scorrimento delle graduatorie per la procedura selettiva del 31.12.2009 nei confronti degli idonei non è attuabile in quanto non sussistono i relativi presupposti di legge, come certificato da tutta la giurisprudenza in materia e da una recente sentenza. A ciò si aggiungono i riscontri rappresentati in un parere prodotto dal Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in risposta all’apposita richiesta formulata dall’Amministrazione capitolina. Lo riferisce, in una nota, il Campidoglio.

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Melanoma: Paolo Ascierto ai vertici mondiali nella ricerca

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 settembre 2019

Primo in Italia su 4.000 specialisti, secondo in Europa su 25mila, quarto nel mondo su 65mila esperti. Paolo Ascierto, Direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto “Pascale” di Napoli, è ai vertici internazionali nella cura del melanoma. Lo evidenzia la classifica stilata dal sito americano Expertscape.com in relazione alla produzione scientifica dei clinici nei vari settori della medicina, tenendo in considerazione soprattutto le pubblicazioni dell’ultimo decennio, valutando la qualità della rivista e la posizione come autore nell’articolo. “Sono orgoglioso del risultato raggiunto, che voglio condividere con il gruppo di ricercatori con cui lavoro ogni giorno – afferma il prof. Ascierto -. Guido una squadra molto valida, formata da cinque oncologi medici, quattro dermatologi, cinque biologi, cinque study coordinator, due data management che aiutano nella conduzione delle sperimentazioni cliniche e controllano che siano rispettati gli standard richiesti, e tre infermieri di ricerca. In questi anni abbiamo condotto importanti studi per la messa a punto di terapie sempre più efficaci in grado di contrastare il melanoma, una neoplasia della pelle molto aggressiva in fase metastatica e in forte crescita, con 13.700 nuove diagnosi nel 2018 in Italia. Nell’ultimo decennio, al ‘Pascale’, sono state condotte più di 120 sperimentazioni su questo tumore, per un totale di oltre 3.000 pazienti coinvolti”.
Proprio l’Istituto partenopeo, a livello europeo, si colloca al nono posto nella cura del melanoma e nella classifica degli esperti rientra anche Ester Simeone, che fa parte del gruppo del prof. Ascierto. In Italia, il “Pascale” è primo fra gli Istituti e, oltre a Ester Simeone, fra gli esperti si colloca anche Antonio Grimaldi.
Expertscape, ideato da ricercatori dell’Università del North Carolina, copre tutte le aree della medicina e periodicamente aggiorna le classifiche di Atenei, ospedali ed esperti, sia a livello mondiale, che europeo e di singoli Paesi, utilizzando come parametro principale il numero delle pubblicazioni e delle citazioni. Il prof. Ascierto ha un Impact Factor e un H-Index, i due parametri utilizzati per “misurare” la produzione scientifica, molto alti, pari rispettivamente a oltre 3000 e 60. Inoltre, il ricercatore partenopeo è componente dei gruppi di lavoro che stilano le linee guida di ASCO (American Society of Clinical Oncology) e ESMO (European Society of Clinical Oncolgy) sul melanoma ed è coordinatore delle linee guida su questa neoplasia di AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica).
“Ringrazio il Direttore Generale del ‘Pascale’ Attilio Bianchi, il Direttore Scientifico Gerardo Botti e tutti i colleghi e personale dell’ospedale partenopeo, grazie ai quali abbiamo raggiunto livelli di eccellenza – conclude il prof. Ascierto-. Dietro alla squadra che va in campo, ce n’è un’altra grande e invisibile, solo grazie alla quale chi va in campo è in grado di vincere”.

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Manifestazione culturale “Un Castello all’Orizzonte”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 settembre 2019

Castello di Postignano sabato 28 settembre 2019 nella Chiesa SS. Annunziata, alle ore 18, si terrà un incontro con Marisa Albanese, pittrice, scultrice e fotografa. L’artista dialogherà con l’antropologa Mariella Pandolfi. Sarà presentato un video dal titolo “Sguardo nomade”, con la regia di Fiamma Marchione, nel quale Marisa Albanese parla della sua poetica, delle sue creazioni e del suo approccio che mette al centro i temi del viaggio, delle migrazioni degli uomini, del mutamento e dell’interazione tra visione e gesto. L’appuntamento è con ingresso gratuito.
Uno sguardo sui temi e le origini del lavoro di Marisa Albanese attraverso le immagini delle sue più recenti esposizioni. Marisa Albanese è un’artista italiana nata a Napoli. Ha conseguito un Diploma al Liceo Artistico, una Laurea presso l’Accademia di Belle Arti e la Laurea in Arte Moderna e Letteratura presso l’Università Federico II di Napoli. Le sue opere sono fondamentalmente composte da sculture, disegno, video e fotografia. Ha realizzato numerose mostre in Italia e all’estero.Negli ultimi anni ha promosso workshop con giovani emarginati ed è stata più volte visiting professor presso istituzioni culturali italiane ed europee.

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55° congresso annuale dell’EASD

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 settembre 2019

Barcellona. Le cellule beta pancreatiche, stressate dall’iperglicemia e dall’insulino-resistenza, vanno in tilt e cominciano a rilasciare forme immature e disfunzionali di insulina, inutili a svolgere il loro compito metabolico. L’apparato di produzione dell’insulina nel diabete, ma anche nel pre-diabete, va insomma nel pallone ed entra in circolo vizioso di super-lavoro che ‘impalla’ sempre di più il sistema e peggiora il controllo metabolico. Per la prima volta uno studio italiano ha osservato tutti questi fenomeni direttamente a livello del pancreas. Da queste osservazioni potrebbero derivare nuovi approcci terapeutici. L’aumento dei livelli circolanti di proinsulina (PI), precursore dell’insulina e un elevato rapporto proinsulina/insulina (PI/INS) sono indici di disfunzione delle cellule beta pancreatiche (quelle deputate alla produzione di insulina) ben noti nel diabete di tipo 2 (T2D). È stato ipotizzato che l’elevato rapporto PI-INS sia determinato da un’aumentata richiesta di secrezione di insulina da parte delle beta cellule, indotta dall’insulina resistenza e dall’iperglicemia. Questi stimoli ‘stressano’ le beta-cellule, portandole a rilasciare in circolo dei granuli di insulina immaturi, cioè caratterizzati da un elevato contenuto di proinsulina e dei suoi prodotti intermedi. Tuttavia, l’esatto meccanismo alla base di questo aumento non è ancora chiaro.
Spiega la dottoressa Noemi Brusca: “Attraverso l’utilizzo di tecniche immuno-istologiche, di microscopia a fluorescenza e di analisi di immagine su preparati istologici di biopsie di pancreas, abbiamo osservato che nelle cellule beta di isole pancreatiche di pazienti con diabete di tipo 2 e di pazienti con alterata tolleranza al glucosio, si rilevava un aumento dei livelli di proinsulina rispetto ai pazienti non-diabetici. Inoltre, abbiamo osservato che, all’interno delle cellule beta, tale incremento induceva un’anomala sovrapposizione tra le molecole di proinsulina e di insulina che, in condizioni normali, si trovano in zone diverse delle cellule beta, per impedire che la proinsulina venga rilasciata insieme all’insulina. Di rilievo, siamo stati in grado di correlare tali fenomeni, osservabili all’interno del pancreas, con le tipiche alterazioni metaboliche misurabili in circolo nei suddetti pazienti, quali la secrezione insulinica stessa o la sensibilità al glucosio delle cellule beta, dimostrando come l’incremento del rapporto proinsulina/insulina nelle cellule beta sia fortemente correlato alla loro funzione. Questo studio rappresenta l’anello di congiunzione tra le alterazioni metaboliche tipiche del diabete di tipo 2 e le alterazioni molecolari in atto all’interno delle cellule beta. Sebbene diversi studi abbiano in precedenza osservato tali fenomeni nei modelli animali di diabete di tipo 2, questa ricerca ha osservato queste alterazioni direttamente nell’uomo e le ha correlate con i difetti metabolici tipici del diabete di tipo 2. “Per la prima volta – afferma il professor Francesco Dotta, direttore UOC Diabetologia-Siena, professore di Endocrinologia e direttore del Dipartimento di Scienze Mediche Chirurgiche e Neuroscienze, Università di Siena – siamo stati in grado di correlare i fenomeni di alterazione del rapporto proinsulina/insulina circolanti e le disfunzioni metaboliche tipiche del diabete di tipo 2, a quello che avviene all’interno delle isole pancreatiche; questo è stato possibile grazie alla disponibilità di materiale preziosissimo derivante da campioni bioptici ottenuti da pazienti sottoposti a chirurgia pancreatica e con diverso grado di tolleranza al glucosio nonché affetti da diabete di tipo 2 ed il cui reclutamento e caratterizzazione metabolica sono stati coordinati dal gruppo di ricerca del professor Andrea Giaccari e della dottoressa Teresa Mezza presso il Policlinico Gemelli e l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma”. Nelle isole pancreatiche l’espressione in-situ di proinsulina e insulina rispecchia i difetti metabolici osservati nei donatori con diabete di tipo 2 e intolleranti al glucosio.

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Integratori alimentari e standard di qualità

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 settembre 2019

Nella fabbricazione di integratori alimentari occorre impiegare materie prime di qualità per garantire ai consumatori “un elevato livello di tutela”, obiettivo che si prefigge la direttiva 2002/46/CE. È l’inizio della nota con cui il Ministero della Salute fissa gli standard di qualità delle materie prime e buone pratiche di fabbricazione per gli integratori alimentari.Sono diverse le indicazioni riportate nel provvedimento, in cui si sottolinea che la qualità è assicurata dalla rispondenza a standard di purezza generalmente riconosciuti. Non solo. La fabbricazione richiede la documentazione di procedure di controllo sulle condizioni operative dello stabilimento. “Richiami ed indicazioni importanti – dichiara il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – ci auguriamo che vengano presi alla lettera per tutelare i consumatori. Solo pochi mesi fa, come si ricorderà, si sono registrati casi di epatite colestatica acuta segnalati dopo l’assunzione di integratori alimentari alla Curcuma. Stiamo assistendo alcuni cittadini che hanno avuto problemi di salute. Andremo fino in fondo su questa vicenda, abbiamo chiesto anche l’accesso alla relazione degli esperti – conclude il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – intanto ci auguriamo che la nota del Ministero contribuisca a tutelare i consumatori”.

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KLM,Thalys e NS Dutch Railways: partnership per il trasporto ferroviario alternativo ai voli

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 settembre 2019

A partire dal 29 marzo 2020, KLM Royal Dutch Airlines sostituirà uno dei collegamenti giornalieri tra Bruxelles e l’aeroporto di Amsterdam Schiphol con posti garantiti a bordo del treno ad alta velocità Thalys. Negli ultimi mesi, KLM, Thalys e NS Dutch Railways hanno sviluppato un piano a lungo termine per ridurre il numero di voli tra Bruxelles e Schiphol. La premessa di base è che la soluzione garantisca la stessa qualità del servizio attualmente assicurato dalla compagnia aerea. Questa operazione fa parte dell’impegno di KLM a sensibilizzare tutti per “volare responsabilmente”, con l’obiettivo di creare un futuro sostenibile per il settore del trasporto aereo. Sostituendo i voli a corto raggio con servizi ferroviari, gli slot che si liberano possono essere utilizzati per voli a lungo raggio. Il servizio ferroviario manterrà il traffico verso l’aeroporto di Schiphol mentre la qualità della rete migliorerà grazie a una più ampia gamma di destinazioni disponibili.

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Roma conferirà la cittadinanza onoraria all’astronauta Michael Collins

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 settembre 2019

Roma.L’astronauta Michael Collins, membro dell’equipaggio del primo sbarco sulla Luna, diventerà cittadino onorario di Roma. Lo prevede la proposta di delibera appena approvata in Giunta capitolina che approderà presto per il sì definitivo in Aula Giulio Cesare.
A 50 anni dallo sbarco, ad opera dell’equipaggio dell’Apollo 11, la missione che portò il primo uomo sulla Luna, Roma ricorda uno degli uomini che rese possibile quell’impresa. Michael Collins fu infatti pilota del modulo di Comando, la navicella dalla quale si distaccò il modulo lunare che portò gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin a mettere piede per la prima volta, il 21 luglio del 1969, sul suolo del satellite terrestre. Collins restò, da solo, in orbita intorno alla Luna e fu artefice del delicato ricongiungimento con il modulo lunare, guidando l’Apollo 11 fino al ritorno sulla Terra. Lo scorso luglio, in concomitanza con le celebrazioni per il cinquantesimo anniversario dello sbarco sulla Luna, l’Assemblea capitolina ha votato all’unanimità una mozione per conferire la cittadinanza onoraria a Collins. L’attribuzione della cittadinanza onoraria renderà ancora più stretto il legame tra Collins e Roma. Il leggendario astronauta dell’Apollo 11 è, infatti, nato a Roma il 31 ottobre del 1930, anno in cui il padre prestava servizio presso l’Ambasciata degli Stati Uniti nella Capitale.

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Acidosi Tubulare Renale

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 settembre 2019

Padova. Tommaso e Giorgia sono genitori di Guglielmo, un bambino colpito a soli due mesi di vita da acidosi tubulare renale distale, una malattia rarissima di origine genetica e cronica che si stima colpisca in Italia circa 5 persone su 1 milione. La mamma e il papà di Guglielmo sono i promotori del primo incontro nazionale tra i principali esperti della materia e le famiglie, in corso oggi e domani presso la sala eventi Civitas Vitae del Centro Congressi di Padova, con la collaborazione delle associazioni Il sogno di Stefano, di Padova e AMaRTI (Associazione Malattie Renali della Toscana per l’Infanzia) di Firenze.
L’acidosi tubulare renale distale è una malattia ereditaria rara e cronica che rappresenta il 10% circa di tutte le tubulopatie (patologie dei tubuli renali). Colpisce prevalentemente i bambini e non sempre viene identificata con rapidità. “Disidratazione, poliuria e rallentamento della crescita sono campanelli d’allarme importanti da cui partire per strutturare un percorso di approfondimento. – afferma la dott.ssa Luisa Murer, nefrologa dell’Unità di Nefrologia Pediatrica, Dialisi e Trapianto presso l’Azienda Ospedaliera di Padova ed ospite dell’incontro. – Occorre iniziare immediatamente una terapia adeguata. I bambini piccoli devono assumere la giusta quantità di bicarbonati per raggiungere il controllo metabolico dell’acidosi, valutato con la concentrazione plasmatica di bicarbonato e con quella urinaria di calcio”. La malattia si comincia a mostrare mediamente tra il primo mese e il secondo anno di vita con un rapporto maschi femmine di circa 1:1.
Ad oggi, non esiste un registro italiano dei casi di acidosi tubulare renale distale, per cui è molto difficile avere chiaro quanti possano essere i malati sul territorio nazionale. L’appello di Tommaso e Giorgia per cercare altre famiglie ha generato questo primo incontro nazionale tra esperti e famiglie, con lo scopo di promuovere una maggiore conoscenza della malattia e raggiungere una diagnosi sempre più tempestiva e cure sempre più efficaci.

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Procedure di risanamento dei comuni

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 settembre 2019

“Il tema delle procedure di risanamento dei comuni è sempre stato un obiettivo prioritario nella mia azione di Governo. Abbiamo attivato presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze un tavolo di studio, unitamente al Ministero dell’Interno ed alla Corte dei Conti, per analizzare le modifiche del Testo Unico degli Enti Locali, necessarie per andare incontro ai Comuni che si trova in una situazione di dissesto o pre-dissesto ed offrire loro un supporto normativo concreto.
L’obiettivo è quello di prevedere procedure di assistenza che siano di accompagnamento agli enti per individuare le migliori soluzioni “su misura” per l’uscita dalle criticità finanziarie, nell’ambito di una cornice normativa unica. Questo deve portare ad una forma di autocorrezione dell’Ente stesso, al fine di determinare un percorso di risanamento spontaneo e non forzato”. Lo ha detto il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, intervenendo alla presentazione del Rapporto Ca’ Foscari sui Comuni, durante l’anteprima dell Festival della Statistica e della Demografia di Treviso.

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