Milano martedì 12 novembre presso Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana in Piazza Affari a Milano si terrà la 55esima edizione dello storico appuntamento organizzato da FERPI (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana). Fin dal 1954 l’Oscar di Bilancio ha premiato le aziende più virtuose nell’attività di reporting e nella cura dei rapporti con gli stakeholders, con l’obiettivo di promuovere e divulgare una cultura d’impresa capace di legare strategia e performance finanziaria con il contesto sociale e ambientale in cui l’azienda opera. Il bilancio non è più solo uno strumento per rendicontare il passato, ma anche un mezzo per raccontare la missione, il progetto e il futuro dell’impresa: quindi, per contribuire a costruire la reputazione del brand. “Oggi il bilancio non è più solo materia di professionisti finanziari, ma coinvolge anche esperti delle pubbliche relazioni e della comunicazione. Partecipare all’Oscar di Bilancio significa, per un’impresa grande o piccola, quotata o non, saper cogliere un’occasione di confronto con altre realtà in uno scenario sempre più complesso e dinamico, di condivisione di know how e best practice e di spinta verso l’eccellenza” dice Rossella Sobrero, Presidente di FERPI. Categorie:
§ Grandi imprese nei segmenti FTSE MIB (escluse le imprese finanziarie): lo scenario attuale è complesso, in continua evoluzione e spesso internazionale. Una maggiore trasparenza nella comunicazione, anche degli aspetti non strettamente finanziari, può tradursi in una maggiore fiducia verso il brand e, dunque, in una più forte competitività sul mercato.
§ Medie e piccole imprese quotate (escluse le imprese finanziarie): il tessuto economico italiano è costituito soprattutto da pmi. Tra le loro sfide di oggi, quella di comunicare dati e informazioni strettamente tecniche a stakeholders non sempre specializzati ricorrendo ad uno storytelling che sappia raccontare i numeri e spiegare il valore aggiunto che l’azienda è in grado di fornire alla società.
§ Imprese finanziarie quotate: le modalità e le qualità della comunicazione, a maggior ragione se obbligatoria per legge, possono fare la differenza nella costruzione di un rapporto di fiducia e di fidelizzazione degli investitori.
§ Imprese ed enti finanziari non quotati: la chiarezza e l’efficacia della comunicazione sono alla base della costruzione di un rapporto forte e duraturo con i diversi stakeholders.
§ Imprese sociali e associazioni non-profit: la credibilità delle associazioni passa soprattutto attraverso l’immagine di sé che trasmettono, per questo la comunicazione acquista un’importanza strategica.
§ Fondazioni erogatrici: la promozione degli scopi delle fondazioni riguarda, innanzitutto, la comunicazione dei valori che trasmettono.
Premi Speciali:
§ Oscar di Bilancio per la comunicazione: raccontare i numeri e i dati, spiegare il valore aggiunto generato dalla propria attività e far passare in maniera efficace i propri messaggi in coerenza con la propria immagine è la nuova sfida delle aziende.
§ Oscar per l’integrated reporting: si può innovare in campi diversi, dalle tempistiche della narrazione aziendale, alla presentazione visuale e concettuale, all’approccio e all’utilizzo dei canali.
§ Oscar di Bilancio per la Dichiarazione non Finanziaria: comunicare non solo i dati finanziari, ma anche relativi alla sostenibilità in tutte le sue declinazioni, non rappresenta solo un obbligo per le aziende, ma una vera e propria opportunità per puntare all’eccellenza.
La partecipazione all’Oscar di Bilancio è semplice e gratuita: è necessario compilare il modulo scaricabile al link https://www.ferpi.it/oscar-di-bilancio/ e inviarlo via e-mail entro il 14 ottobre 2019.
Archive for 26 settembre 2019
Oscar di Bilancio 2019
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 settembre 2019
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Eutanasia, Pro Vita & Famiglia:”Pericoloso precedente in sintonia con strategia dei radicali”
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 settembre 2019
La decisione presa dalla Corte Costituzionale sul caso Dj Fabo “e’ la fine della tutela del diritto alla vita, fino ad oggi costituzionalmente garantito e protetto. La Corte ha accettato il principio che non va combattuto il dolore, ma eliminato il sofferente che a questo punto si sentira’ un peso per tutti: per lo Stato, per la famiglia, per gli amici” e’ il commento di Pro Vita & Famiglia, onlus che da settembre ha promosso una campagna con manifesti choc e camion vela sul tema del fine vita, dopo che la Consulta ha deciso sul caso Dj Fabo in tema di suicidio assistito assolvendo Marco Cappato dal reato di aiuto al suicidio.”La Consulta formalmente ha chiesto al parlamento di intervenire con una legge, ma di fatto ha legiferato, creando un drammatico precedente: il caso per caso. Il tutto in perfetta sintonia con la strategia dei radicali, cioe’ di trasformare la cronaca in regola ideologica. Infatti, il testo e’ chiaro: non tutti i casi sono punibili e nella fattispecie, l’aiuto al suicidio a Dj Fabo e’ stato addirittura legittimato. Non a caso Cappato canta vittoria, la vittoria della morte sulla vita” hanno proseguito Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita e Famiglia e gia’ organizzatori del Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona. “Noi continueremo ad opporre i dati empirici allo storytelling di Cappato & Co. L’eutanasia e il suicidio assistito rimangono una vergognosa pratica incivile e da adesso in poi sara’ piu’ facile risparmiare o agevolare la morte del pensionato che pesa sullo Stato e sulla sanita’” hanno concluso Brandi e Coghe.
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Green Deal, economically correct, politically correct. Ha ragione Greta Thunberg?
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 settembre 2019
L’intervento della Thunberg all’ONU ha segnato una ulteriore svolta nella battaglia contro il cambiamento climatico. La sincerità e la franchezza al governo? Vedremo.
Certamente si tratta di un metodo, ben noto quanto per niente usato in ambito politico ed economico: il problema c’è, esiste, è riconosciuto, ci sarebbe una soluzione, ma ci si continua a girare intorno con palliativi che non prendono in considerazione che la non-soluzione immediata aggrava comunque la situazione di base da cui si parte… riduzione del 50% delle emissioni entro il xxx? Bene… ma il problema che quando saremo arrivati ad xxx quel 50% sarà molto meno e così via…
Alcuni sostengono che questa è la politica. Sarà… ma sembra che se continua ad essere così, continueremo a farci male. Altri sostengono che questo sarebbe estremismo (tutto e subito) rispetto a moderatismo o riformismo con cui si otterrebbero le stesse cose, ma più dilatate nel tempo e senza traumi per le “specie” resistenti. Roba vecchia, decrepita, usata solo per giustificare il proprio conservatorismo economico, culturale e sociale che non si vuole venga intaccato per due motivi: pigrizia e privilegi acquisiti e consolidati. Il mondo è diverso: informazione e comunicazione a 360 gradi hanno rivoluzionato tutto distruggendo (con ancora alcune resistenze -1) i privilegi dei detentori dei meccanismi di costruzione di quel potere che ci ha dominato grossomodo fino alla fine degli anni 80 del secolo scorso.
Fatta questa premessa ci preme rilevare come il “correct” è un altro di quei modi di essere e di agire che nuoce ad economia e politica, nonché a tutte le forme di vita.
Facciamo due piccoli esempi tipici del mondo dei consumi: farmaci e sigarette.
Nella “orgia” di “green deal” il governo in carica sta cercando di metterci dentro diverse cose come bibite e merendine, voli aerei, gestione contante, etc. Al di là del merito o demerito di queste iniziative (2) ci sono alcune notevoli omissioni che, a nostro avviso sono tali proprio in virtù del “correct”: farmaci e sigarette.
Farmaci: economically correct. Perché dobbiamo continuare a comprarne confezioni che in buona parte poi buttiamo perché non utilizzati entro la scadenza o perché hanno assolto alla loro funzione sanitaria? Non sarebbe meglio si acquistassero solo quelli che ci servono, cioè farmaci sfusi? Risparmio garantito sotto diversi aspetti: acquisto in sé, rifiuti, stoccaggio domestico, pericoli di uso improprio, confezioni e materiali per la loro fabbricazione, etc… Eppure.. non succede. Economically correct? Sicuro: per case produttrici e farmacie. Risvolti su economia domestica e generale, nonché salute: enormi.
Sigarette: politically ed economically correct. Perché dobbiamo continuare a comprare pacchetti che il fatto stesso che ufficialmente sono di 20 pezzi rappresentano un incentivo al consumo? Non sarebbe meglio acquistare le singole sigarette? Le norme hanno anche abolito i pacchetti da 10 perché, per il fatto che costavano meno, sarebbero stati un incentivo al consumo per i giovani, ma siamo sicuri che l’effetto desiderato sia quello raggiunto (3)? Sembra di no. Risparmi garantiti sotto diversi aspetti: acquisto dei prodotti, rifiuti delle confezioni, salute. Qui si tratterebbe di rimettere in discussione tutte le politiche seguite fino ad oggi. Eppure… non succede. Economically correct? Sicuro: per le tasse dello Stato e per i produttori. Politically correct? Sicuro: impensabile rimettere in discussioni le dissuasioni usate fino ad oggi, anche se i risultati, una volta che si è stabilizzata una riduzione, ripuntano verso l’alto; ripensare il tutto costa, in soldi e
politiche, per cui… si prende tempo. E a noi sembra proprio che le sigarette vendute sfuse avrebbero un alto impatto di riduzione del danno.
Ora, dal particolare torniamo al generale, e viceversa. Sono giusti gli approcci che stiamo seguendo? (Vincenzo Donvito, presidente Aduc)
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Deutsche Bank annuncia l’ingresso nel capitale sociale delle fintech Deposit Solutions
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 settembre 2019
L’uso in banca delle “open architecture” ha da tempo aperto a terze parti alcuni segmenti di prodotto come fondi di investimento, mutui, prodotti strutturati e, da qualche anno, anche i depositi a risparmio, il cui mercato si attesta a quota 50.000 miliardi di dollari.
Il colosso tedesco Deutsche Bank oggi annuncia l’ingresso nel capitale sociale di Deposit Solutions (5%), la cui innovativa piattaforma Open Banking consente a banche partner di offrire ai propri risparmiatori prodotti di deposito di banche terze anch’esse partner, tramite un unico conto bancario.Il nuovo round di investimento comporta una valutazione di Deposit Solutions a quota 1 miliardo di euro, secondo l’annuncio pubblicato da Finlab, azionista di Deposit Solutions.Tim Sievers, CEO e fondatore di Deposit Solutions: “Con la nostra piattaforma open banking, stiamo costruendo l’infrastruttura per il business dei depositi del futuro. Il coinvolgimento di Deutsche Bank rappresenta una pietra miliare: da un lato, assicura l’espansione ad altre divisioni di Deutsche Bank in Germania e all’estero accelerando ulteriormente la nostra crescita; dall’altro, per la prima volta ci apriamo alla partecipazione dei nostri clienti come azionisti all’infrastruttura che utilizzano”.
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Quando la democrazia blocca la violenza
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 settembre 2019
Se andiamo al tempo in cui l’essere umano decise di vivere in comunità credo che si pose da subito il problema del come conciliare la coabitazione con gli interessi corporativi e di governance. Nei millenni trascorsi da allora ad oggi è apparso evidente che a scompaginare il sistema è stata la tendenza prevaricatrice di alcuni componenti la comunità nei riguardi dei propri simili. In altre parole il voler giocare “sporco” per trarne benefici personali sia di natura economica che per sete di potere. La reazione popolare non si fece attendere e il focolaio si accese generando conflitti d’ogni genere e per motivazioni più disparate: etniche, religiose, sociali e culturali. Se riportiamo questo seme della discordia alla realtà dei nostri giorni possiamo dire che numerosi sono gli insuccessi ottenuti ma anche la riuscita di stabili equilibri.
Al che dovremmo chiederci, doverosamente, i motivi del mal funzionamento e del perché le aspettative virtuose non hanno attecchito a livello mondiale. D’altra parte come si può pensare che messo in atto un modello di gestione democratica della cosa pubblica essa possa, ad un certo punto, non reggere le aspettative popolari divenendo persino una contraddizione nei termini con manifestazioni di piazza cruente. E’ che l’aspetto negativo, a mio avviso, dipende dall’uso che abbiamo fatto della stessa democrazia introducendovi elementi conflittuali di portata mondiale. Pensiamo al capitalismo che è degenerato nell’avidità, nell’egoismo, nei facili arricchimenti a scapito dei più deboli. Pensiamo a ciò che ci ha lasciato il socialismo reale e ancor prima il Marxismo-Leninismo. Pensiamo alla globalizzazione dei mercati che è degradata in una conflittualità sociale permanente. Pensiamo ai danni che abbiamo provocato all’ambiente con economie espansive poco rispettose dell’habitat e quanto altro.
Da più parti i ben pensanti invocano correttivi e comportamenti virtuosi per restituire alla democrazia la sua identità primigenia, generata dalla rivoluzione ateniese, e che i nostri padri, nella loro saggezza, ne hanno riconosciuto il valore e la portata del messaggio. Perché il precetto democratico non si coltiva citandolo ma praticandolo e in tal senso può diventare l’unica forza capace di contrastare la violenza e portare l’homo novus a soffocare le passioni in nome della ragione. (Riccardo Alfonso)
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Diciottesima edizione della festa organizzata dall’Associazione Amici della Castagna
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 settembre 2019
Vallerano dal 5 ottobre al 3 novembre: diciottesima edizione della festa organizzata dall’Associazione Amici della Castagna e dalla rinnovata Pro Loco di Vallerano, che coinvolge il territorio in un programma diversificato di escursioni, degustazioni, visite guidate e spettacoli. Molte le iniziative che permetteranno di esplorare l’antico borgo medievale e i suoi dintorni in un clima di festa, cultura e divertimento aperto a tutti.Oltre agli stand, con vendita dei prodotti tipici locali e mercatini dell’artigianato, numerose saranno le visite di approfondimento a chiese, eremi e grotte, inframezzate da cortei storici con sbandieratori e musicisti e momenti di convivialità gastronomica in piazza insieme al grande calderone delle caldarroste e vino rosso, oltre ai pranzi e cene a tema nelle caratteristiche cantine di tufo aperte eccezionalmente per questa occasione.Tra gli appuntamenti culturali da segnalare la presentazione del libro “Storie normali di un ragazzo speciale, vivere in famiglia la disabilità quotidiana”, un’autobiografia di Mauro Messina, incentrata sulla storia del figlio affetto dalla sindrome di Down che vuole a tutti i costi fare il Carabiniere: e proprio alle famiglie con membri diversamente abili sarà dedicata una giornata con speciali itinerari, per far scoprire ai ragazzi down i suoni, colori e sapori del territorio.In programma anche stornellate, laboratori sull’intreccio dei canestri in vimini, esposizioni di rapaci e musiche con balli in piazza della Repubblica.Nel ricco menu à la carte all’interno dei tipici luoghi di ristoro (è consigliata la prenotazione) una varietà di ricette che sfruttano le particolarità del territorio e la camaleonticità della castagna che ben si sposa con zuppe di fagioli, ceci, gnocchi, polenta, spezzatini, funghi e bruschette, e ben si offre concubina di liquori, crostate, marmellate e sfiziosi dolcetti difficili da dimenticare. Allo stand degli amici della Castagna sarà anche possibile ricevere una copia omaggio del libro delle ricette, così da proseguire nelle proprie cucine il percorso gourmand incentrato su questo prodotto della Natura dotato di una particolare lucentezza ed insignito dalla Comunità Europea del marchio di Denominazione di Origine Protetta (DOP), primo ed unico ancora in Italia, il 7 aprile 2009.
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Scuola: Personale Ata, a novembre gli scritti del concorso Dsga
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 settembre 2019
Lo svolgimento della procedura è sicuramente importante, perché porterà, se va bene il prossimo anno scolastico, a coprire molti degli oltre 3 mila posti liberi da Dsga, visto che a oggi un posto su tre è in media assegnato in reggenza o a un assistente amministrativo facente funzione. Tuttavia, non si comprende per quale motivo lo Stato non abbia previsto di fare accedere alle prove scritte i 600 assistenti amministrativi facenti funzione con più di 36 mesi di servizio svolto o di indire il concorso per soli titoli previsto dalla legge sul 30% dei posti disponibili. E con loro anche altri lavoratori che avevano acquisito quel diritto sul campo.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “L’unica cosa che è stata fatta è stata la sottoscrizione, tra Miur e sindacati maggiori, di un accordo tampone senza prospettive: non si comprende, invece, perché non ci si è prodigati per stabilizzare come Dsga tutti quegli assistenti amministrativi che nell’ultimo ventennio hanno sopperito al problema dei posti vacanti, accettando l’incarico su ruolo superiore.”
Le prove scritte del concorso per Direttori dei servizi generali e amministrativi del personale Ata della Scuola, con 2.004 posti a bando, si svolgeranno il 5 e 6 novembre prossimi: lo si apprende dalla Gazzetta Ufficiale n. 75. La prova della procedura selettiva, organizzata su base regionale e nel rispetto di quanto stabilito dal decreto ministeriale 863 del 18 dicembre 2018, seguirà i test pre-selettivi svolti alcuni mesi fa e si svolgerà nell’arco temporale di 180 minuti. “L’elenco delle sedi con la loro esatta ubicazione, l’indicazione della destinazione dei candidati distribuiti in ordine alfabetico, nonchè l’orario di inizio delle operazioni di riconoscimento dei candidati e le ulteriori istruzioni operative – scrive Orizzonte Scuola -, saranno comunicate almeno quindici giorni prima della data di svolgimento delle prove tramite avviso pubblicato sul sito internet del Ministero (www.miur.gov.it) e degli USR competenti. Tale pubblicazione ha valore di notifica a tutti gli effetti”.
“Serviva una soluzione che – sottolinea Pacifico – dando anche seguito a quanto previsto dal Ccnl, che prevede di ricollocare coloro che ricoprono una funzione superiore, prevedendo lo sblocco immediato dei concorsi riservati sui passaggi verticali. Ci si è volutamente dimenticati di valorizzare i tanti che si sono prodigati in questi anni per gestire le scuole, affiancando i dirigenti scolastici, in cambio di somme risibili che hanno anche permesso di far risparmiare tantissimi soldi all’erario. La logica della loro esclusione è la stessa che ha portato quest’anno a 40 mila posti Ata da coprire con supplenze, senza prevedere la stabilizzazione del personale con 36 mesi, come chiede da tempo la Commissione europea”.
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Premiati i vincitori del Concorso fotografico nazionale “La Custodia del Creato”
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 settembre 2019
E’ stato, inoltre, consegnato un dono agli artisti che hanno esposto le loro opere con la Mostra d’Arte “Coltiviamo la biodiversità”. L’iniziativa si è svolta nella Parrocchia di “San Giovanni Bosco” a Palermo, diretta da don Giuseppe Calderone, in sinergia con la Caritas Diocesana, l’Ufficio per le comunicazioni sociali, l’Unione Stampa Cattolica di Palermo, del Progetto Policoro, del “Progetto Vento Damare”, l’Associazione We Can Hope di Termini Imerese e l’Associazione “Cuore che vede” di Palermo in occasione della XIV Giornata per la custodia del creato 2019. “Siamo soddisfatti della partecipazione degli artisti provenienti da diverse parti d’Italia – dichiara don Calderone – ma soprattutto di avere contribuito a sensibilizzare la comunità diocesana al rispetto del Creato e approfondire le urgenti tematiche ambientali secondo il magistero di Papa Francesco. Anche il nostro Arcivescovo, mons. Corrado Lorefice ci ha incoraggiato e per questo gli e ne siamo grati”. Nell’ambito di tali iniziative si sono tenute anche due incontri di riflessione sull’enciclica “Laudato sì” aiutati da esperti del settore”.I vincitori sono stati premiati con opere artistiche realizzate da Laura Calderone. La giuria tecnica, per la sezione “La bellezza del creato” ha assegnato il 1° posto ex aequo, Daniela Marzano e Giovanni Alongi, al 2° posto Valentina Gasparre e al 3° posto Davide Capece. Per la sezione “Coltivare la biodiversità” al 1° posto si è classificato Massimo Gugliucciello, al 2° posto Barbara Cascini e al 3° posto Letizia Messineo. Inoltre, la giuria popolare ha premiato Igor Francesco Passafiume. Durante la cerimonia si è esibita il soprano Beatrice Grimaldi, accompagnata al piano dal maestro Gugliemo Grimaldi.
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La rassegnazione cristiana
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 settembre 2019
Le generazioni che hanno vissuto la pienezza della loro maturità gli anni che hanno composto il XIX ed il XX secolo sono state educate alla ricerca della “rassegnazione” di fronte ai tanti mali esistenziali legati alla povertà, alla sofferenza, alle ingiustizie e quanto altro. Da alcuni anni a questa parte questo sentimento è decisamente in crisi sia sotto il profilo della dottrina che della stessa pratica di vita cristiana. E’ una presa di coscienza sempre più forte e determinata. E’ la voglia di giustizia che sembra voler essere in perenne conflittualità con un modo di dividere l’umanità tra i più “fortunati” o se vogliamo più “furbi” e gli emarginati. La stessa carità si è trasformata in solidarietà, attraverso il volontariato, ed è diventata persino una parola tabù poiché significa per molti un modo d’offrire un’elemosina per mettere la coscienza a posto. E per molti cristiani tutto ciò è diventato una nuova consapevolezza, un nuovo concetto di Fede che si traduce in una missione intesa come servizio e che respinge al mittente ogni pretesa di attaccamento al potere e ai suoi privilegi. Ma non basta per dare forza a questo “movimento”. Occorre uno sforzo in più. Bisogna prestare più attenzione all’azione educativa prestata nell’insegnamento scolastico e in tutti quegli ambienti dove è possibile dialogare con le parti sociali: oratori, sindacati, volontariato, associazione di varia natura. Il tutto si deve tradurre in un itinerario metodologico secondo la scansione di una serie di tappe progressive, al cui interno si presuppongano ulteriori obiettivi intermedi. Tutto questo perché se si sconfigge la rassegnazione al suo posto non può e non deve subentrare la rabbia, la rivolta, l’anarchia. (Riccardo Alfonso)
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Est Europa: rischio di credito in aumento per le incertezze della politica commerciale globale
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 settembre 2019
Amsterdam/Roma.Nel 2019, è atteso un calo del PIL in Est Europa al 2.6% dal 3.4% dello scorso anno. Si prevede che le tensioni commerciali a livello globale, le crescenti incertezze relative al conflitto commerciale tra Cina e Stati Uniti, insieme al rischio di un potenziale esito “senza accordo” della Brexit abbiano un impatto negativo su molte economie dell’Est Europa, innescando un incremento dei casi di insolvenza in media pari al 2%, un’inversione di tendenza rispetto al calo del 5% dello scorso anno.Secondo quanto emerge dai risultati del “Barometro Atradius sui comportamenti di pagamento tra imprese a livello internazionale – Focus: Est Europa”, sondaggio condotto da Atradius, gruppo assicurativo mondiale nel settore dell’assicurazione del credito commerciale, cauzioni e recupero crediti, le imprese fornitrici intervistate in Est Europa (Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Turchia, Bulgaria e Romania) registrano una media del 24.4% di fatture emesse nei confronti di clienti italiani ed esteri non pagate alla scadenza. La percentuale più alta di crediti insoluti è registrata in Turchia (41.5%).Come già evidenziato, l’attesa contrazione della crescita per l’Est Europa potrebbe determinare un peggioramento del rischio di credito commerciale nella regione. Si attende un incremento delle insolvenze in Turchia (+10%), Polonia (+4%) e Romania (+3%). Il settore manifatturiero risulta il maggiormente esposto, a causa della sua forte integrazione all’interno della catena di fornitura a livello globale.
Le insolvenze ed i mancati pagamenti da parte dei clienti si ripercuotono negativamente sui livelli di liquidità delle aziende, implicando la necessità di compensare eventuali carenze di liquidità con ricorso al credito bancario per garantire la sopravvivenza dell’azienda. Nel caso di un eventuale inasprimento delle condizioni di accesso al credito bancario nel breve-medio termine, le aziende fornitrici intervistate in Est Europa compenserebbero gli attesi incrementi di costo del capitale riducendo gli investimenti nella crescita del business, operando riduzioni di personale e congelando le assunzioni di nuove risorse.Massimo Mancini, Country Manager di Atradius Italia, ha commentato: “L’economia globale continua a rivelare le proprie fragilità, ed ora è in fase di notevole rallentamento. Nel quadro di tensioni geopolitiche e perduranti incertezze, cresce il rischio di una sempre maggiore debolezza del commercio globale. Si attende che questo indebolisca la crescita economica di molte economie dell’Est Europa, comportando un aumento dei livelli di insolvenza nei prossimi mesi. Con queste premesse, è essenziale che le aziende intraprendano una gestione strategica del rischio di mancato pagamento da parte dei propri clienti, per evitare gravi problemi di liquidità e garantire al contempo una crescita del business sicura e sostenibile.”Il “Barometro Atradius sui comportamenti di pagamento tra imprese a livello internazionale – Focus: Est Europa” è il risultato del sondaggio condotto in Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Turchia, Bulgaria e Romania). I report possono essere scaricati dal sito Web Atradius all’indirizzo https://group.atradius.com (sezione Publications/Payment Practices Barometer).
Atradius: Atradius è un gruppo assicurativo globale nel settore dell’assicurazione del credito, cauzioni, recupero crediti ed informazioni commerciali, con una presenza strategica in oltre 50 Paesi. I prodotti offerti da Atradius proteggono le imprese nel mondo dal rischio di mancato pagamento associato alla vendita di beni e servizi a credito. Atradius fa parte del Grupo Catalana Occidente (GCO.MC), uno dei principali assicuratori in Spagna ed uno dei maggiori assicuratori a livello mondiale. Maggiori informazioni presso https://group.atradius.com
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Il fiato pesante del dollaro
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 settembre 2019
By Mario Lettieri già sottosegretario all’Economia e Paolo Raimondi economista. Se persino un economista della banca americana Jp Morgan Chase, la più grande tra le «too big to fail» (troppo grosse per poter fallire ndr) ammette che l’era del dollaro come moneta degli scambi internazionali è arrivata al termine, vuol dire che qualcosa d’importante sta veramente cambiando nel sistema monetario mondiale. Il dollaro è stato la valuta di riserva dominante per quasi un secolo. Ma Craig Cohen, l’economista della citata banca, afferma che «il dollaro potrebbe perdere lo status di principale valuta internazionale».
Una causa non secondaria è il crescente potere delle economie asiatiche, in particolare quello della Cina e del Giappone. Oggi l’intera regione asiatica, che comprende anche la Russia, vanta più del 50% del pil mondiale. E, com’è noto, per i commerci interni di questa vasta area si fa sempre più spesso uso di monete locali. L’altra ragione sta nel gigantesco debito pubblico americano che ha raggiunto i 22 mila miliardi di dollari. Ciò, inevitabilmente, rende la valuta americana più vulnerabile e meno appetibile per gli investitori. La prova evidente è la corsa all’oro e la crescita del suo valore. La Russia e la Cina guidano quest’azione. Nei primi cinque mesi dell’anno hanno aumentato le loro riserve auree di ben 70 tonnellate.Sembra che negli ultimi 10 anni la quota di oro nelle riserve russe sia quasi decuplicata. La Banca centrale di Mosca ne detiene 2190 tonnellate per un valore di circa 90 miliardi di dollari. Un quinto di tutte le riserve russe. Nel 2018 la Banca centrale russa ha dimezzato le riserve di dollari passando dal 45,8% al 22,7% del totale, sostituendoli con l’euro (passato dal 21,7% al 31,7%) e con lo yuan (salito dal 2,8% al 14,2% del totale) La Cina da gennaio sta acquistando decine di tonnellate di oro il mese che in parte sono destinate a incrementare le riserve. La quantità totale di oro è di circa duemila tonnellate. Rimane ancora molto spazio, poiché l’oro rappresenterebbe solo il 3,5% del totale delle riserve cinesi. Comunque, la concentrazione di oro è ancora negli Usa. Vi sarebbero, infatti, circa 8.200 tonnellate, pari a oltre il 70% di tutte le riserve americane. Una simile percentuale vale anche per la Germania. In Italia l’oro, con circa 2.450 tonnellate, rappresenta il 66% di tutte le nostre riserve. Ma la tendenza a livello mondiale di rimpiazzare il dollaro, nella composizione delle riserve, con l’oro e con altre monete prosegue speditamente. La progressiva perdita di affidabilità del «sistema dollaro» è testimoniata anche dalla presa di distanza di molti investitori istituzionali internazionali dai titoli di stato americani. In passato la Russia era ritenuta uno dei maggiori investitori in Treasury bond. Nel 2010 ne aveva 176 miliardi di dollari. Adesso la quota è scesa a 12 miliardi. La Cina, il principale detentore mondiale di Treasury bond, mese dopo mese ne vende per decine di miliardi di dollari. Negli ultimi due anni ha raggiunto il minimo storico, scendendo a 1.100 miliardi. Anche i più stretti alleati degli Usa incominciano ad avere dubbi circa l’attendibilità del sistema finanziario americano, tanto che persino la Gran Bretagna nel solo mese di aprile ha ridotto il portafoglio di obbligazioni americane di 16,3 miliardi di dollari. Il Giappone, che è il secondo creditore degli Usa, ha fatto lo stesso. Secondo il ministero delle Finanze di Washington, la stessa disaffezione si starebbe manifestando anche nella borsa di Wall Street, dove nei passati 13 mesi gli investitori stranieri avrebbero venduto azioni di società americane, soprattutto dei settori high tech, per circa 215 miliardi di dollari. Nonostante tutto ciò, Trump auspica una svalutazione del dollaro. Così, sostiene lui, si comprerebbero meno beni sui mercati mondiali e le esportazioni americane diventerebbero più competitive. In uno dei suoi recenti «messaggini» ha detto che «la Cina e l’Europa giocano con la grande manipolazione monetaria e immettono ingenti quantità di soldi freschi nei lori sistemi allo scopo di competere con gli Usa». Il presidente americano chiede, quindi, di stampare più dollari e con essi comprare altre monete, rendendo più conveniente per gli investitori stranieri cambiare le loro valute in dollari. Molti, anche negli Usa, gli hanno fatto notare che un dollaro svalutato non è la soluzione. È soltanto il percorso più sicuro per far aumentare i prezzi all’interno del paese, poiché le importazioni Usa sono in gran parte prodotti semilavorati che entrano nei processi produttivi nazionali. Ma Trump non ci sente. Se oltre alla guerra dei dazi si dovesse rischiare anche una guerra delle valute, la stabilità economica mondiale potrebbe essere messa pericolosamente a rischio e con essa, naturalmente, anche il ruolo del dollaro. (fonte: http://www.societalibera.org)
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Angelo D’Orsi: L’intellettuale antifascista. Ritratto di Leone Ginzburg
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 settembre 2019
Una biografia intensa quanto breve, quella del russo italiano Leone Ginzburg, consumata fra il 1909 e il 1944, fra Odessa, dove nacque, e Roma, nel carcere di Regina Coeli precisamente, dove trovò la morte per mano dei nazifascisti, guadagnandosi così un posto di prima fila del martirologio dell’antifascismo italiano. Da Viareggio al mitico liceo D’Azeglio di Torino, dalle amicizie giovanili al lavoro editoriale presso la Casa Einaudi, di cui fu fondatore con Giulio e con Cesare Pavese, l’intera esperienza biografica di Leone Ginzburg – la sua opera migliore – s’inscrive nella cifra unificante del modello gobettiano di intransigenza politica e apertura culturale e culmina con il rifiuto del giuramento imposto dal governo fascista ai liberi docenti, con la militanza in GL, la carcerazione, il lavoro clandestino nel Partito d’Azione, il confino e dopo il 25 luglio, l’impegno nella Resistenza romana. Esempio altissimo di moralità della politica, la voce di questa splendida figura d’intellettuale, straordinario suscitatore di cultura, che alle cattedre preferì l’azione diretta per la libertà di tutti, fino a pagarne le conseguenze con la sua stessa vita, ci appare oggi come una difficile eredità, un’eredità che pochi saprebbero raccogliere, ma a cui dobbiamo guardare con reverenza. 432 pagine Neri Pozza editore
ANGELO D’ORSI, allievo di Norberto Bobbio, già Ordinario di Storia del pensiero politico all’Università di Torino. È membro dell’Edizione Nazionale degli scritti di Antonio Labriola e di quella di Antonio Gramsci, autore al quale ha dedicato numerosissimi studi. Svolge anche attività di commentatore giornalistico e di organizzatore culturale. Ha ideato e dirige le riviste Historia Magistra e Gramsciana. Ha al suo attivo alcune decine di volumi. Tra i più recenti: Alfabeto Brasileiro. 26 parole per riflettere sulla nostra e l’altrui civiltà, con un fotoreportage di Eloisa d’Orsi (Ediesse, 2013); Inchiesta su Gramsci. Quaderni scomparsi, abiure, conversioni: leggende o verità? (Accademia University Press, Torino 2014); Gramsciana. Saggi su Antonio Gramsci (Mucchi, 2014; ed. riv. e accr., 2015); 1917. L’anno della rivoluzione (Laterza, 2016); Gramsci. Una nuova biografia (Feltrinelli, 2017; ed. riv. e accr., 2018).
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Silvio Villa: L’amico fucilato
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 settembre 2019
Questo volume presenta per la prima volta al lettore italiano la figura di Silvio Villa (1882-1934), un ricchissimo industriale tessile piemontese che a New York, insieme con il fratello, seppe creare un impero della seta, e che nel 1919, esattamente un secolo fa, pubblicò a proprie spese il racconto Claudio Graziani. An Episode of War, forse il primo testo letterario dedicato all’orrore delle fucilazioni sommarie così frequenti nell’esercito italiano nell’ultima fase della Prima guerra mondiale, cui Villa aveva partecipato come volontario. Fu l’inizio di una piccola carriera letteraria che fece di lui uno dei primi narratori italo-americani: dopo Claudio Graziani, pubblicò infatti altri due libri, stavolta per l’importante editore Macmillan. Nell’autobiografico The Unbidden Guest (1922) offrì vivaci racconti delle sue esperienze in Italia e in America, inserendovi anche alcune storie della Grande Guerra e lo stesso racconto d’esordio, materiali tutti che sono stati recuperati in L’amico fucilato. Pubblicò infine la raccolta di racconti fantastici Ultra-Violet Tales (1927). Socio dei pionieri torinesi del cinema, Sciamengo e Pastrone, Villa inoltre importò e distribuì in America Cabiria, il kolossal cinematografico di Gabriele D’Annunzio, che tanta influenza avrebbe avuto anche sui registi statunitensi. Onnipresente nelle cronache mondane dei giornali newyorkesi del suo tempo, Villa fu in contatto con i nomi più in vista della cultura e dello spettacolo, della politica e dell’alta società in generale: da Enrico Caruso a Douglas Fairbanks e a tanti altri. Morì a Sankt Moritz, in Svizzera, durante una vacanza sulla neve, in seguito a un incidente. 128 pagine Neri Pozza editore.
SILVIO VILLA (1882-1934), industriale tessile piemontese, emigrò a New York, dove creò un impero della seta. Nel 1919 pubblicò a proprie spese il racconto Claudio Graziani. An Episode of War, forse il primo testo letterario dedicato all’orrore delle fucilazioni sommarie così frequenti nell’esercito italiano nell’ultima fase della Prima Guerra Mondiale, cui Villa aveva partecipato come volontario. Fu l’inizio di una piccola carriera letteraria che fece di lui uno dei primi narratori italo-americani: dopo Claudio Graziani, pubblicò infatti altri due libri, stavolta per l’importante editore Macmillan. Nell’autobiografico The Unbidden Guest (1922) offrì vivaci racconti delle sue esperienze in Italia e in America, inserendovi anche alcune storie della Grande Guerra e lo stesso racconto d’esordio, materiali tutti che sono stati recuperati in L’amico fucilato. Morì a Sankt Moritz, in Svizzera, durante una vacanza sulla neve, in seguito a un incidente.
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EstOvest Festival il tradizionale appuntamento autunnale con la musica classica contemporanea
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 settembre 2019
Torino Dal 5 ottobre al 2 dicembre h. 17.30 – 18.30 Museo Ettore Fico Via Francesco Cigna 114, Torino ospita EstOvest Festival il tradizionale appuntamento autunnale con la musica classica contemporanea. Il Festival, promosso dall’Associazione Ensemble Xenia, quest’anno diventa maggiorenne: un traguardo significativo per una iniziativa che ha saputo crescere negli anni diventando un punto di riferimento a livello nazionale per i cultori del settore. L’iniziativa quest’anno aumenta la programmazione: gli appuntamenti saranno infatti 27 distribuiti nell’arco temporale di due mesi e spazieranno fra concerti, produzioni esclusive, spettacoli, prime esecuzioni e incontri che partendo dalla musica esploreranno altre discipline artistiche come la danza, l’arte e la letteratura in una commistione all’insegna della fluidità e della continuità. Tanti gli ospiti di rilievo: da Virgilio Sieni a Gabriele Mirabassi, da Gianluigi Beccaria a Michaël Levinas, da Christa Butzberger a Lukas Hagen solo per citarne alcuni. Gli episodi del Festival, come di consueto, saranno ospitati dai più prestigiosi luoghi della cultura torinese: Museo Ettore Fico, Castello di Rivoli, Museo Egizio, Polo del ‘900 tra gli altri, ma si spingeranno oltre i confini cittadini toccando ll teatro Giacosa di Ivrea, l’Accademia di Musica di Pinerolo, le Langhe di Castino e Clavesana, lo spazio Kor di Asti, i castelli della Manta e di Masino fino a spostarsi in territorio Ligure. Domenica 6 ottobre 2019 h. 16.30 – 17.30 Pavaglione Frazione San Bovo, Castino (CN)
Ingresso gratuito.
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Mostra: Michelangelo a colori
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 settembre 2019
Roma Giovedì 10 ottobre 2019, alle ore 11.00, a Palazzo Barberini, sede delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, si terrà l’anteprima stampa della mostra Michelangelo a colori.
Introduce Flaminia Gennari Santori, Direttrice Gallerie Nazionali di Arte Antica Interviene Yuri Primarosa, coordinatore scientifico della mostra. Segue la visita guidata con i curatori Francesca Parrilla e Massimo Pirondini. Il coordinamento scientifico è di Yuri Primarosa. La mostra, attraverso l’esposizione delle riproduzioni di una serie di disegni di Michelangelo e una selezione di dipinti di alcuni dei suoi più importanti seguaci, intende mettere a fuoco quanto le idee del maestro toscano siano state principale fonte d’ispirazione per molti artisti durante il XVI secolo.
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Libro: Estremi rimedi di Thomas Hardy
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 settembre 2019
Torna in libreria il romanzo d’esordio di uno dei vertici assoluti della narrativa inglese, autore di classici intramontabili. Un intreccio narrativo vivace e ricco di colpi di scena: incendi, fughe nella notte, omicidio, inganno e suspense che ricordano da vicino la sensation novel di Wilkie Collins. (Fazi Editore)
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Libro: Vera Elizabeth di Von Arnim
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 settembre 2019
Un nuovo romanzo – in una nuova traduzione – di Elizabeth von Arnim: il libro che l’autrice considerava il suo migliore. «Ogni volta che esce un libro di Elizabeth von Arnim corro a comprarlo». (by Natalia Aspesi, «Elle») (Fazi Editore)
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Libro: Nel profondo di Daisy Johnson
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 settembre 2019
A 27 anni, Daisy Johnson è stata la più giovane scrittrice di sempre a entrare nella shortlist del Man Booker Prize con questo suo folgorante romanzo d’esordio.
La commovente storia tra una madre e una figlia che si perdono per poi ritrovarsi, sondando le profondità delle parole non dette e i segreti nascosti nel loro passato: l’intensità del loro rapporto viscerale richiama in chiave moderna il mito di Edipo. (Fazi Editore)
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Libro: Rosamund di Rebecca West
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 settembre 2019
Dopo La famiglia Aubrey e Nel cuore della notte, arriva Rosamund, ultimo volume dell’acclamata trilogia di Rebecca West. Negli anni Venti Rose e Mary sono ormai due pianiste affermate che girano il mondo, mentre la cugina Rosamund vivrà una travagliata e turbolenta storia d’amore. Nel ricordo malinconico della mamma e di Richard Quin, la saga degli Aubrey trova il suo finale nel terzo capitolo che riconferma lo stile originale e inimitabile della scrittura di Rebecca West. «Quel poco che so della bellezza, e della delizia, lo devo a Rebecca West… Mille sono le bellezze che ne ho ricevuto in eredità e di cui ho fatto tesoro soprattutto nella fatica del vivere». (by Andrea Marcolongo) (Fazi Editore)
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Malattie cardiovascolari, una sola polipillola efficace per prevenire infarti e ictus
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 settembre 2019
Secondo i risultati di uno studio pubblicato su Lancet, una pillola con più componenti a dose fissa da assumere una volta al giorno è risultata efficace nella prevenzione di eventi cardiovascolari gravi negli adulti residenti in regioni a basso e medio reddito, e ha fatto registrare elevata aderenza e pochi eventi avversi. I ricercatori hanno arruolato 6.838 persone che vivevano in aree a basso e medio reddito nella regione del Golestan in Iran e le hanno randomizzate a ricevere un trattamento con questa “polipillola” a dose fissa contenente acido acetilsalicilico, atorvastatina, idroclorotiazide ed enalapril o valsartan o le cure minime standard. L’esito primario dello studio erano eventi cardiovascolari importanti, tra cui ricovero per infarto miocardico fatale, morte improvvisa, insufficienza cardiaca, procedure di rivascolarizzazione dell’arteria coronarica e ictus non fatale e fatale. Entrambi i gruppi, composti sia da persone con malattia cardiovascolare che sane, hanno ricevuto una formazione educativa su stile di vita sano, dieta, controllo del peso e astinenza dal fumo e dall’oppio. Ebbene, gli individui nel gruppo di intervento hanno mostrato una minore incidenza dei principali eventi cardiovascolari (HR=0,66) rispetto ai partecipanti che non hanno ricevuto la polipillola. Ma non solo, i dati infatti hanno mostrato che non vi erano differenze significative negli esiti in base al fatto che i partecipanti avessero già una malattia cardiovascolare al basale o meno. «Per la pratica clinica, il messaggio principale è che non dovremmo aspettare fino al verificarsi dell’infarto o dell’ictus per iniziare il trattamento. Piuttosto, dovremmo prevenire infarto e ictus in persone apparentemente sane che hanno uno o più fattori di rischio avviando la prevenzione con una polipillola una volta al giorno, che è sicura» conclude Reza Malekzadeh, della Teheran University of Medical Science, Iran, che ha guidato il gruppo di lavoro. La sicurezza del trattamento è confermata dal fatto che l’incidenza di emorragia intracranica e sanguinamento gastrointestinale è risultata simile nei due gruppi (rispettivamente 0,6% rispetto a 0,3% e 0,4% rispetto a 0,3%). Gli autori sottolineano la necessità di ampliare la popolazione di studio per comprendere altre etnie in modo da rendere generalizzabili i risultati. (fonte doctor33)
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