Decreto scuola: caos graduatorie
Posted by fidest press agency su martedì, 24 dicembre 2019
Lo Stato ne utilizzerà ben otto per assumere gli insegnanti rispetto alle tre esistenti L’effetto delle norme promosse dal nuovo Decreto Scuola, in Gazzetta ufficiale il prossimo 29 dicembre, aumenterà il contenzioso nei tribunali e non risolverà il problema delle migliaia di cattedre scoperte durante la convocazione nei ruoli. Marcello Pacifico (Anief): “Chiederemo nel prossimo mille-proroghe la riapertura straordinaria delle Gae come sette anni fa, per risolvere il problema”
In origine, per vent’anni furono due, le graduatorie di merito riservate ai vincitori e idonei dei concorsi, e le graduatorie permanente riservati a chi conseguiva l’abilitazione. Le prime dovevano essere rinnovate ogni tre anni e le seconde ogni anno, ma poi a forza della continua volontà dello Stato di risparmiare sui contratti di lavoro privato nei confronti di migliaia di insegnanti con evidenti ricadute sul bilancio, entrambe furono prorogate per diversi anni, a dispetto di migliaia di altri docenti che hanno insegnato nelle nostre scuole.
Tra il 2001 e il 2012, rimasero in vigore le prime GM (graduatorie di merito), mentre le GP (graduatorie permanenti) del 2002 furono trasformate in graduatorie ad esaurimento nel 2006 e riaperte nel 2008 e nel 2012 dal Parlamento. Da allora, nessun nuovo docente poteva entrare nei ruoli se non inserito già in esse, a parte le Gm del 2012 che furono sostituite nel 2017. Nel 2018, il precedente governo pensò a un terzo canale da utilizzare in sub ordine a quello delle GM, è quello delle GMRE (graduatorie regionali di merito ad esaurimento).
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