A proposito dell’infermiere di famiglia l’Ail suggerisce
Posted by fidest press agency su domenica, 12 luglio 2020
L’AIL Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma, ha partecipato all’audizione informale nell’ambito dell’esame dei Disegni di Legge al Senato n.1346 e n.1751, riguardanti l’introduzione della figura dell’infermiere di famiglia e di comunità e le disposizioni in materia di assistenza infermieristica domiciliare. In proposito suggerisce che:l’infermiere di famiglia eroghi assistenza sanitaria al domicilio del paziente in collaborazione non solo con il medico di medicina generale ma anche con altri professionisti, tra cui i medici specialisti, presenti sul territorio e nelle strutture ospedaliere; identifichi e valuti lo stato di salute e i bisogni degli individui e delle famiglie non solo nel loro contesto culturale e di comunità, ma anche rispetto al contesto abitativo, che dovrebbe essere idoneo ad accogliere pazienti con alto rischio di infezione, come i pazienti ematologici; venga inserita la specifica di prevenzione primaria, secondaria e terziaria comprendendo così anche quelle legate alle infezioni correlate all’assistenza; sia fatto un richiamo all’integrazione con le organizzazioni del Terzo settore e con le Associazioni di volontariato e di pazienti, spesso indispensabili per dare risposte complete a pazienti e familiari; e nella definizione e misurazione degli obiettivi affidata agli infermieri di famiglia sia prevista la partecipazione del Terzo Settore e delle Associazioni di volontariato e di pazienti; sia prevista una adeguata formazione specialistica. (Alessandro Spinelli)
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