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Tecnologia marina: La protezione delle nostre coste

Posted by fidest press agency su domenica, 30 agosto 2020

Gli sbarchi facili sulle coste italiane sono giornalieri. Nessun radar vede barchette, barchini, gommoni, scialuppe e barcaioli. Eppure, da oltre 40 anni esistono le boe anti-intrusione per la protezione delle coste..Il progetto della boa di protezione delle coste è stato sviluppato negli anni 1980-1986.In realtà la boa è paragonabile ad una mini-piattaforma, in grado di garantire una elevata stabilità anche con moto ondoso pari a forza 4.Alcune boe equipaggiate con radar e con sistemi di localizzazione subacquei sono state fornite alla marina militare egiziana per la protezione di una importante base navale.Lo scopo di questo sistema è quello di permettere al radar installato sulla piattaforma la localizzazione di piccole imbarcazioni, scialuppe, gommoni, etc. nel raggio di 20 miglia.Il controllo del radar è effettuato via satellite in modo remoto da una qualsiasi località.
Il sistema di trasmissione può essere in modalità standard con tecnologia civile, oppure in modalità militare.La boa è realizzata in acciaio inox AISI 316 per evitare qualsiasi costo di manutenzione dopo la sua installazione.Nella configurazione più semplice sulla piattaforma è installato un radar ad alta definizione con un raggio di scoperta di 20 miglia. ( circa 35 km )Il radar ha una potenza di uscita di 4 Kw e utilizza 8 colori.Sulla torre delle piattaforma sono installati diversi sensori:un fanale marino , un riflettore radar, un allarme sonoro, ed il segnalamento diurno a normativa IALA.La boa è protetta con telecamere di sorveglianza e da un sistema di allarme.Sulla boa è anche possibile installare una stazione meteorologica così come altri sensori per la raccolta di dati meteo-marini.L’alimentazione elettrica è fornita da una serie di pannelli solari e da un gruppo di batterie stagne.La boa ha una dimensione di circa 10 x 10 metri , è alta circa 12 metri, ed ha un peso di circa 25 tonnellate.
Il ponte della piattaforma si trova a circa 3 metri di altezza sul livello del mare ed è in grado di operare con mare forza 7.L’ormeggio è realizzato con catenaria e corpo morto, oppure, su fondali elevati, con un sistema “tension leg” in grado di ormeggiare la piattaforma anche su fondali di 2000 mt.L’immagine captata dal radar sulla boa viene inviata a terra alla stazione di comando e controllo attraverso un sistema di trasmissione satellitare.L’operatore a terra può regolare i principali parametri del radar e può facilmente identificare qualsiasi eco sospetto.Le immagini, opportunamente compresse, vengono inviate dalla boa a terra , in modalità standard, ogni 5 minuti.In questo modo si riduce il tempo di utilizzo del sistema di comunicazione satellitare.In caso di necessità l’operatore a terra può collegarsi al radar della boa in modo continuato.
Nella unità di comando e controllo vi è un primo schermo con le immagini provenienti dalla boa ed un secondo schermo ove le immagini vengono elaborate al fine di determinare facilmente la direzione e la velocità dell’imbarcazione localizzata nonché la sua posizione.Le immagini ricevute dalla boa sono registrate nel computer di terra e, a seconda delle necessità, possono essere memorizzate fino a 6 giorni. Insomma la tecnologia esiste da anni ed è pure di facile utilizzo..

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