Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Archive for 5 settembre 2020

Scuola: L’organico Covid porterà docenti “volatili” di serie B: operazione a rischio

Posted by fidest press agency su sabato, 5 settembre 2020

In vista del ritorno in classe previsto, tra pochi giorni circa 60-70 mila docenti cominceranno ad essere nominati come supplenti in aggiunta all’organico canonico: si tratta, in media, di un insegnante in più per ognuno dei 42 mila plessi scolastici che si metterà a disposizione dei dirigenti scolastici per permettere loro di organizzare la didattica in presenza anche con classi sdoppiate, orari pomeridiani, in aule aggiuntive o per dare seguito a tutte le disposizioni previste da ogni singolo istituto nell’ambito della sua autonomia. Secondo Tuttoscuola “se è corretta l’interpretazione secondo cui i docenti nominati avranno un contratto di lavoro come quello riservato ai supplenti temporanei in sostituzione per brevi assenze, lo sforzo finanziario potrebbe essere temporaneamente vanificato. Non si tratterebbe infatti di contratti a tempo determinato fino al 30 giugno, ma di ordinarie supplenze brevi, protratte, se tutto va bene, fino al termine delle lezioni”.L’Anief ha sempre reputato inopportuna l’introduzione di contratti atipici nella scuola pubblica: “Introducendo dei contratti senza scadenza, che potrebbero venire meno all’istante, in caso di secondo lockdown, si va a determinare un precedente pericoloso. L’istruzione impartita in sedi scolastiche statali non può comportare differenze contrattuali di sorta tra insegnanti che svolgono la medesima professione, hanno gli stessi doveri e responsabilità. Riteniamo centrale questo punto. Per questo motivo abbiamo deciso di farci tramite per chiedere un emendamento al decreto ‘agostano, con il quale collocare in organico di diritto i 60-70 mila docenti che verranno assunti in più rispetto all’organico aggiuntivo”.Cresce la polemica sui contratti anomali che ci si accinge a sottoscrivere per una parte di docenti. Il problema è quello della configurazione contrattuale depotenziata dei docenti cosiddetti ‘Covid’, finanziati in parte dal decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 e precedentemente dal decreto-legge n. 34 del 2020. L’inquadramento anomalo dei docenti-Covid è stato introdotto dalla lettera b) dell’articolo 231 bis del decreto-legge n. 34 del 2020, con la quale si dispone di “attivare ulteriori incarichi temporanei di personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) a tempo determinato dalla data di inizio delle lezioni o dalla presa di servizio fino al termine delle lezioni, non disponibili per le assegnazioni e le utilizzazioni di durata temporanea. In caso di sospensione dell’attività in presenza, i relativi contratti di lavoro si intendono risolti per giusta causa, senza diritto ad alcun indennizzo”.
“La necessità di inserire le cattedre-Covid in organico di diritto – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief – è fondamentale per garantire il personale sia in caso di un secondo lockdown sia per ridare alla scuola le innumerevoli cattedre cancellate negli ultimi due-tre lustri. La modalità “usa e getta” del personale è inaccettabile. Infine, l’Anief è dall’inizio del mese di maggio che ha quantificato in almeno 150-160 mila i docenti da assumere in numero maggiore e in 40 mila la quota di Ata da assegnare alle scuole per garantire in sicurezza da settembre la didattica in presenza. Le risorse del Recovery Fund vanno convogliate anche su questa necessità: sarà l’occasione buona per recuperare 250 mila posti, di cui 50 mila Ata, 15 mila plessi, 4 mila sedi di presidenza e Dsga”.

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Scuola: Assegnazioni temporanee all’estero dalle graduatorie del 2013 sui posti relativi alle graduatorie del 2019 esaurite

Posted by fidest press agency su sabato, 5 settembre 2020

La Direzione Generale del Ministero dell’Istruzione ha fornito precise indicazioni al sistema della formazione italiana nel mondo, procedendo ad una puntuale ricognizione delle graduatorie esaurite dei docenti: applicando quanto stabilito con il decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 15 luglio 2019, n. 1084 sul personale docente da destinare all’estero, ha comunicato l’esito della “ricognizione al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, affinché – attingendo alle graduatorie di cui ai decreti del Ministero degli affari esteri 9 agosto 2013, n. 4055 e 25 novembre 2013, n. 4944 – in applicazione dell’articolo 24 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 64, il competente Ministero degli affari esteri possa procedere alle assegnazioni temporanee per un anno scolastico con decorrenza 2020-21”. Dall’Ordinanza ministeriale, che “sarà trasmessa ai competenti organi di controllo”, si evince che il recupero dei posti utili a realizzare le assegnazioni temporanee all’estero si attuerà dalle graduatorie del 2013 sui posti relativi alle graduatorie del 2019 risultate esaurite e quindi senza più candidati.

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Ci siamo: il 14 settembre risuonerà la campanella in buona parte delle scuole italiane

Posted by fidest press agency su sabato, 5 settembre 2020

Sarà un periodo impegnativo per dirigenti, docenti e personale amministrativo, ma organizzando con precisione tutte le azioni necessarie sarà possibile affrontare il rientro con efficienza.Il Ministero dell’Istruzione ha riunito nella sezione “Rientriamo a scuola” del sito ufficiale tutte le normative, le risposte a domande frequenti e le indicazioni sanitarie.Anche noi di ALTIS Università Cattolica vogliamo starti accanto in questo momento. Scarica subito un approfondimento aggiornato e altri materiali utili per la tua scuola.Le scuole paritarie, grazie all’Autonomia, stanno già studiando la ripartenza alla grande, con una maggiore consapevolezza sull’importanza della loro esistenza per la Nazione, affinchè riparta tutta la scuola pubblica.
La scuola statale guarda alla scuola paritaria come ad una interlocutrice essenziale a che gli 8 Mln di studenti possano ritornare in classe.Sappiamo bene che di fronte ai momenti di crisi l’importante è non fermarsi. Siamo lieti che molti di Voi – lungo questi giorni – ci hanno manifestato l’interesse di poter partecipare alla sesta edizione del corso “Management scolastico e direzione scuole paritarie”.Le scuole paritarie restano quindi in campo, ma per affrontare e superare con successo la ripartenza occorre un approccio responsabile, pratico e collaborativo.Per andare incontro alle scuole che non si arrendono e sentono la necessità di investire per affrontare con competenza le sfide del momento, il costo di partecipazione è stato ridotto a 1.000 euro + IVA ed è prevista la partecipazione a distanza, in un’aula virtuale.Direzione scientifica a cura del Prof. Marco Grumo, docente di Università Cattolica e di Suor Anna Monia Alfieri, esperta di politiche scolastiche.

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Vitamina D e Covid-19

Posted by fidest press agency su sabato, 5 settembre 2020

In relazione ai benefici effetti della Vitamina D nel contrastare gli effetti della pandemia COVID-19 recentemente sono stati pubblicati alcuni studi che confermano l’ipotesi diffusa nel marzo scorso da Giancarlo Isaia e da Enzo Medico, dell’Accademia di Medicina e dell’Università di Torino. In particolare, uno studio randomizzato in aperto condotto all’Ospedale Universitario di Cordoba (Spagna) e di prossima pubblicazione, ma già disponibile on line, sulla rivista “The Journal of Steroid Biochemistry and Molecular Biology” (https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0960076020302764), ha dimostrato che la somministrazione di elevate dosi di calcifediolo (il metabolita idrossilato della Vitamina D) è in grado di ridurre significativamente il numero di pazienti affetti da Coronavirus che hanno successivamente manifestato importanti complicanze, tali da richiedere il loro ricovero in rianimazione: 76 pazienti, tutti sottoposti a trattamento con idrossiclorochina secondo il protocollo standard, sono stati suddivisi in due gruppi e 50 di essi sono stati trattati con calcifediolo, mentre nei restanti 26 pazienti tale farmaco non è stato somministrato: i risultati hanno dimostrato una differenza molto significativa fra i due gruppi, segnatamente in ordine alla comparsa di complicanze importanti della malattia, in quanto fra pazienti trattati con calcifediolo, solo il 2% ha dovuto poi essere ricoverato in terapia intensiva, a fronte del 50% dei pazienti che non avevano ricevuto il trattamento. Lo studio, che richiede ulteriori conferme su un più elevato numero di pazienti, mostra che la Vitamina D è in grado di ridurre la comparsa delle maggiori complicanze della malattia e pertanto suggerisce l’opportunità della sua somministrazione in tutti i pazienti con COVID-19.

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Burraco fatale: al cinema dal 1 ottobre

Posted by fidest press agency su sabato, 5 settembre 2020

Claudia Gerini, Angela Finocchiaro, Paola Minaccioni e Caterina Guzzanti sono le protagoniste di Burraco Fatale, divertente commedia romantica che vede quattro delle più istrioniche interpreti del nostro cinema alle prese con amori, tradimenti, bugie e naturalmente… le carte! Le attrici, infatti, interpretano quattro donne diverse, ognuna con il proprio carattere, le proprie debolezze e le proprie eccentricità, ma legate da un’amicizia profonda, consolidata dall’amore per il gioco del burraco. Insieme a loro Loretta Goggi, Mohamed Zouaoui e Pino Quartullo. Burraco.

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L’eco della falena di Cantiere Artaud

Posted by fidest press agency su sabato, 5 settembre 2020

Rovigo. 11 settembre alle 21:00, al Teatro Studio di Rovigo nell’ambito del Festival Opera Prima, debutta L’eco della falena di Cantiere Artaud. Lo spettacolo ideato e creato da Ciro Gallorano, che vede sul palco Sara Bonci e Filippo Mugnai, è stato realizzato con il sostegno del MiBACT e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”.L’eco della falena è una ricerca sul tempo come ricordo, memoria felice e traumatica, che si fa assenza e mancanza, un tempo che scorre e porta via le persone care, che cura e invecchia il corpo, che trasforma le azioni in abitudine, un tempo che vorremmo possedere con violenza, ma che scivola dalle mani e si fa spesso paura del futuro in quanto ignoto.Anime in attesa, ispirate alla vita e alle opere di Virginia Woolf, si materializzano in scena svelandoci la loro melanconica natura. La scrittrice britannica entra spesso in conflitto con l’entità “tempo” e si confronta con questo elemento meschino che deteriora i suoi personaggi dal punto di vista emotivo e fisico in Gita al faro, in Mrs Dalloway, in Orlando, ne Le onde.Nonostante i riferimenti letterari, non ci sono personaggi né storia, ma figure e un luogo. Una donna ci guida nei meandri della sua stanza, che sta a rappresentare il suo mondo interiore. Sul fondo della camera ci sono due grandi porte chiuse, che rappresentano il futuro, uno spazio-tempo sospeso che ci invita a immaginare che cosa ci sia oltre. La donna è incapace di aprirle, forse per paura di ciò che non conosce, ma le porte si apriranno inevitabilmente per portare alla luce la memoria.In scena ci sono pietre, strumento di punizione ma anche simbolo della costruzione, e acqua, sorgente di vita ma anche elemento di morte (Virginia Woolf si è suicidata annegandosi nel fiume Ouse), che con il tempo corrode e arrugginisce gli oggetti.“Il lavoro L’eco della falena della promettente compagnia Cantiere Artaud riflette, invece, su un altro modo di intendere la temporalità, più paradossale e sfidante, ma proprio per questo anche più interessante.” (Enrico Piergiacomi, Gagarine Magazine)

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Alle Tenute La Montina visite con degustazione, merenda campagnola e una nuova mostra

Posted by fidest press agency su sabato, 5 settembre 2020

Un settembre ricco di eventi quello che si prospetta per le cantine franciacortine, che in occasione del Festival Franciacorta accoglieranno wine lovers e turisti nei weekend del 12 -13 e 19 – 20 settembre con visite guidate, degustazioni ed esperienze sul territorio. A La Montina di Monicelli Brusati, storica azienda fra le più conosciute ed apprezzate, durante i due fine settimana sono in programma alle 10.00 tour guidati della cantina con degustazione e domenica 20 settembre dalle 17.00 alle 19.30 una merenda campagnola in giardino. In quell’occasione, terminata la visita guidata della cantina, immersi nel verde delle Tenute La Montina, gli ospiti saranno invitati a provare una merenda rustica dai sapori tutti lombardi nel Giardino degli archi. Ad ogni partecipante sarà fornito un tagliere con assaggi di salumi e formaggi regionali, accompagnati da una focaccina morbida e un piccolo dolce ed abbinati a Franciacorta Satèn e Rosé Demi Sec La Montina. Un rilassante sottofondo musicale accompagnerà la degustazione.In settembre aprirà anche una nuova mostra nella Galleria d’Arte Contemporanea della cantina: intitolata Albaura, sarà dedicata alle opere del maestro Lorenzo Fontana. Il termine Albaura esprime il concetto cardine e ispiratore di tutta la collezione del giovane e poliedrico artista di Verolanuova, ovvero la suggestione creata dall’equilibrio tra colore e segno, che esprime con abile tecnica mista, spaziando dall’olio all’acrilico e utilizzando anche il segno della matita e l’oro. In esposizione, quadri e pezzi di design (quali lampade, vasi, piccoli oggetti). La mostra, che farà da corollario alla visita in cantina, sarà visitabile su prenotazione e resterà aperta fino a sabato 31 ottobre. Una piacevole occasione per incontrare personalmente l’artista saranno le due visite guidate ad ingresso libero delle domeniche 6 e 27 settembre, alle ore 10:30 (solo su prenotazione).

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Amazon Business Exchange ritorna con l’edizione 2020

Posted by fidest press agency su sabato, 5 settembre 2020

Amazon Business Exchange (ABX) conferma il suo ritorno dopo il debutto londinese dell’anno scorso: la conferenza si terrà il 6 e 7 ottobre 2020, con un nuovo format digitale.ABX è la conferenza intersettoriale gratuita dedicata ai leader del procurement aziendale, della finanza e della supply chain, che vogliono scoprire come innovare rapidamente e costruire processi e organizzazioni più efficienti. Nella formula virtuale di quest’anno, i partecipanti avranno la possibilità di seguire ABX, fare networking e acquisire nuove conoscenze comodamente da casa, grazie ad una serie di sessioni completamente digitalizzate ed interattive.ABX proporrà una serie di incontri con speaker di successo – gli ‘ABX Changemakers’ – che stanno guidando con efficacia la trasformazione digitale nei loro settori, nonostante le complessità causate dal Covid-19; e leader che stanno alzando il livello di resa semplificando l’esperienza di acquisto, promuovendo iniziative di sostenibilità o dimostrando il valore del procurement aziendale.Nel corso dei due giorni di conferenza, ABX ospiterà sette presentazioni sul palco principale e 12 sessioni di breakout dedicate a più percorsi tematici. Ognuno di questi appuntamenti offrirà una varietà di contenuti volti a favorire l’interazione fra i partecipanti, con talk, dibattiti e chat in diretta. Ci saranno anche una virtual expo, workshop, conferenze interattive, panel, laboratori di formazione, tavole rotonde e una selezione di case studies che dimostreranno come affrontare le sfide dell’approvvigionamento aziendale nell’era della “nuova normalità”. L’evento affronterà infatti le sfide dell’approvvigionamento aziendale, intese come spinta verso le iniziative di automazione e digitalizzazione per aumentare l’efficienza e l’impatto di un’organizzazione, attraverso l’utilizzo di strumenti di analisi in tempo reale per migliorare le decisioni di acquisto e il supporto alla responsabilità sociale d’impresa e agli obiettivi di sostenibilità. Novità di quest’anno per ABX è, inoltre, il Procurement Hero Award, una nuova categoria di premio volta a riconoscere le figure chiave dell’approvvigionamento di tutti i giorni, le cui nomination pubbliche rimarranno aperte fino a Mercoledì 9 settembre.

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28ª edizione del Festival ArteScienza

Posted by fidest press agency su sabato, 5 settembre 2020

Roma. 28ª edizione del Festival ArteScienzaRoma dall’8 settembre al 4 ottobre il Centro Ricerche Musicali organizza il festival fin dal suo nascere. Si parte l’8 settembre al Casino Nobile di Villa Torlonia con l’installazione sonora Voci sottese, e si proseguirà al Goethe-Institut Rom dove per ogni sera saranno in programma più appuntamenti multimediali, fra performance, concerti, video, incontri e tant’altro.ArteScienza fa parte di Romarama 2020, il palinsesto culturale promosso da Roma Capitale. Titolo di quest’edizione “Accelerazione || Decelerazione”, un titolo pensato prima dell’emergenza Covid e che alla luce degli ultimi mesi acquista un significato ancora più attuale e stimolante. Come sempre il Festival sarà occasione per scoprire i risultati delle nuove ricerche in campo musicale, legandole all’arte, alla danza, al video d’autore e a ciò che di più innovativo si sta realizzando in generale nel campo artistico.

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In Italia manca consapevolezza. I risparmiatori devono trasformarsi in investitori

Posted by fidest press agency su sabato, 5 settembre 2020

«In una situazione di totale incertezza sugli sviluppi futuri della pandemia, di estrema volatilità dei mercati e di perdurante guerra commerciale fra Usa e Cina che mette in mezzo anche l’Europa, da un adeguato utilizzo dei molteplici strumenti finanziari può arrivare un notevole aiuto alla ripartenza delle aziende e alla gestione di lungo periodo dei risparmi e degli investimenti privati. In Italia, purtroppo, però, sia fra gli imprenditori, sia fra i cittadini manca un adeguato livello di conoscenza della finanza per cui è fondamentale da un lato rivolgersi agli esperti, dall’altro che si dia vita a un grande piano di formazione economico-finanziaria a tutti i livelli che ci consenta di colmare il gap esistente con altri Paesi». Lo hanno affermato i tre relatori del terzo e ultimo incontro dell’edizione del decennale di “Economia sotto l’ombrellone”, la rassegna organizzata a Lignano Pineta (UD) dall’agenzia di comunicazione Eo Ipso: Mario Fumei, consulente finanziario e private banker, Paola Pallotta, managing director di Capital Group e Cristian Vida, presidente di Confidi Friuli.
Per quanto riguarda l’Europa, poi, la risposta dell’Ue, con il Recovery Fund e le altre importanti misure adottate per far fronte a una crisi del tutto anomala è stata così forte da far tramontare, secondo Vida, Pallotta e Fumei, qualsiasi previsione di uno scioglimento dell’Unione o di rinuncia alla moneta comune (l’Euro) e da far sperare che prossimamente si possa arrivare a una più stringente unione bancaria e fiscale che i tre relatori ritengono quanto mai necessaria. Un rafforzamento dell’Unione fondamentale anche per far sì che «in uno scenario di guerra commerciale fra Usa e Cina che durerà per almeno il prossimo decennio, l’Europa possa essere l’ago della bilancia e non il tipico vaso di coccio fra due vasi di ferro, uno dei quali, la Cina, molto aggressivo e con una approccio al mercato ancora molto lontano dal nostro».In questo scenario un ruolo fondamentale spetta anche ai decisori politici italiani che dovranno, secondo i tre relatori dell’incontro moderato dal giornalista Carlo Tomaso Parmegiani, essere in grado di progettare un grande piano di riforma del “sistema Italia” con l’utilizzo del Recovery Fund (che vede l’Italia come il Paese maggiormente beneficiato) per far sì che ci sia una potente ripresa del Pil. «Non va, infatti, dimenticato – hanno ricordato Vida, Pallotta e Fumei – che le tante misure messe in campo stanno facendo esplodere il rapporto fra debito e Pil in tutti i Paesi, a cominciare dall’Italia, e che l’unico modo per ridurli realmente è agire sul lato della crescita». «Speriamo – ha aggiunto provocatoriamente Fumei – che sull’utilizzo del Recovery Fund vigilino i “falchi” olandesi per evitare che questa montagna di finanziamenti vada sprecata come, purtroppo, è successo in passato nel nostro Paese».

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Codici: le finanziarie devono rimborsare i clienti Dentix

Posted by fidest press agency su sabato, 5 settembre 2020

Altolà dell’associazione Codici alle società finanziarie a cui si sono rivolti i clienti Dentix. Parliamo dell’azienda odontoiatrica spagnola che, finito il lockdown, non ha riaperto le oltre 50 cliniche presenti in Italia. Centinaia i consumatori lasciati senza cure e, in alcuni casi, con un finanziamento da pagare. Ed è su questo che si concentra l’intervento dell’associazione, che minaccia la segnalazione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per le società Agos e Fiditalia.“Abbiamo avviato una campagna di assistenza – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – per aiutare i consumatori che hanno prenotato e pagato un intervento che, con la mancata riapertura delle cliniche, non è stato più effettuato. La nostra azione non è rivolta, però, solo a Dentix, ma riguarda anche le società finanziarie. È a loro che diciamo di non frapporre ostacoli al rimborso degli utenti, richiedendo ad esempio perizie odontoiatriche. Ci riferiamo in particolare ad Agos e Fiditalia, che siamo pronti a segnalare all’Agcm per il comportamento che stanno tenendo. Il diritto al blocco dei pagamenti e la restituzione delle somme sono automatici. La chiusura delle cliniche del gruppo spagnolo non può essere addebitata ai consumatori. I clienti devono essere rimborsati oppure devono poter completare il lavoro presso un altro professionista. È quello che chiediamo con la campagna di assistenza avviata in tutta Italia, che, ripetiamo, è rivolta anche alle finanziarie”.

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Coronavirus: Rafforzare medicina del territorio

Posted by fidest press agency su sabato, 5 settembre 2020

“In meno di quattro mesi il Coronavirus ha causato circa 35mila morti nel nostro Paese e oltre 800mila nel mondo. Il decesso di oltre 170 nostri colleghi medici, insufficientemente informati e protetti, è stato un dramma nel dramma che non deve più ripetersi”. Lo dichiara Giuseppe Di Mauro, presidente della Società italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), che evidenzia i tre fondamentali interventi necessari da attuare contro una recrudescenza della pandemia, elaborati in seguito all’analisi del ‘Documento del Ministero della Salute – Istituto Superiore di Sanità’ dell’11 agosto sugli elementi di preparazione e risposta al Covid-19 nella stagione autunno-invernale e del ‘Rapporto ISS Covid-19’ del 21 agosto sulle indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS CoV 2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia.Per arrivare preparati a una possibile recrudescenza del virus nei mesi autunnali, Ernesto Burgio, membro del gruppo di specialisti sul COVID-19 della SIPPS, evidenzia tre punti fondamentali:
1) DISPOSITIVI DIAGNOSTICI- “Bisognerà preparare nei prossimi mesi un numero adeguato di tamponi (almeno 30 milioni) con la possibilità di ottenere il risultato in 24/48 ore massimo. Sarà importantissimo – consiglia l’esperto – anche validare i test rapidi perché, se si confermasse una buona accuratezza, sarebbe possibile abbattere i costi e i tempi dei controlli”.
2) CORRIDOI ALTERNATIVI- “Predisporre percorsi obbligatori con aree sanitarie (deputate al Triage) esterne al sistema sanitario stesso e gestite da operatori adeguatamente protetti, informati e formati. Solo in questo modo si eviterà che il virus torni a diffondersi nelle strutture sanitarie pubbliche, private e nelle residenze sanitarie per anziani e disabili. Per questo è necessario gestire il caso sospetto in teleassistenza e telefonicamente fino al risultato del tampone. In caso di necessità di visita immediata – aggiunge Burgio – questa dovrà essere demandata alle USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziali) o ad altro personale sanitario dedicato e formato. Per i casi moderato-gravi, avere la disponibilità di reparti e di ospedali COVID, anche se a oggi non utilizzati. Per le aree in cui non ci fossero reparti COVID, potrebbero essere facilmente adattati, con costi non esorbitanti, gli ospedali militari presenti in ogni provincia e regione e totalmente sottoutilizzati”.
3) DISPOSITIVI DI PROTEZIONE EFFICACI – “Dovranno essere distribuiti a tutti gli operatori sanitari. In particolare – fanno presente Di Mauro e Burgio – saranno necessari dispositivi sanitari di massima sicurezza per gli operatori di prima linea (solo inviando i primi possibili casi e i loro contatti nelle aree deputate al triage si eviterà la riattivazione delle catene di contagio e il diffondersi di casi con carica virale alta)”.
L’ultimo consiglio per una strategia efficace di contenimento dei contagi viene da Maria Carmen Verga, segretario nazionale SIPPS: “È urgente investire, quanto necessario, in prevenzione, protezione e messa in sicurezza dell’intero Sistema Sanitario, passaggio indispensabile per un ritorno della società, e in particolare della scuola, a condizioni di relativa normalità”.

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La qualità della vita. La clonazione

Posted by fidest press agency su sabato, 5 settembre 2020

Gli esseri viventi, salvo poche eccezioni, hanno conosciuto solo una forma di riproduzione: quella sessuale derivante dall’accoppiamento di due soggetti di sesso diverso e che in determinate condizioni possono mettere al mondo un loro simile.
Nel 1952 con un esperimento effettuato su una rana, si è aperta un’altra strada riproduttiva: la clonazione. Questo genere di tecnica ebbe il suo momento di gloria nel 1996 con la pecora Dolly, nata al Roslin Institute d’Edimburgo. L’inventore, per la cronaca, è stato il biologo scozzese Ian Wilmut. L’ovino divenne, in pratica, il capostipite di molti altri esperimenti che, da allora a oggi, sono stati fatti con topi, maiali ecc.
A questo punto fu inevitabile chiedersi se tale genere di sperimentazione valesse anche per la riproduzione umana. La risposta, prima ancora che scientifica, è stata religiosa, giuridica, politica ed etica. Fu un riscontro soprattutto negativo e allarmato perché parve a molti che si alterasse un ordine costituito e che, per i credenti, significasse mettere in discussione un’autorità divina, la sola preposta alla creazione della vita attraverso l’accoppiamento sessuale.
Un altro aspetto creativo è quello postulato dall’abiogenesi che prevede la possibilità che gli esseri viventi possono nascere da materia inerte come sostanze inorganiche o sostanze organiche in decomposizione per azione del calore o della luce solare o dell’umidità. Fu una tesi quasi generalmente accettata sino agli albori del XIX secolo e basata sull’autorità di Anassimandro, Aristotile e Democrito, dagli scritti biblici e dai poeti romani come Virgilio e Lucrezio. Nel Rinascimento ci pensò il filosofo Vanini a riprendere con più forza il discorso sostenendo che l’origine delle piante e degli animali derivasse da sostanze in fermentazione. Il fisico francese Redi nel 1668 fu di parere opposto e lo dimostrò con degli accurati esperimenti con le larve delle mosche che non si sviluppavano nella carne se questa era posta in un recipiente chiuso. In seguito nel 1765 Lazzaro Spallanzani lo dimostrò con esperimenti simili a quelli di Redi anche nei riguardi dei microorganismi. La questione fu risolta in modo definitivo nel 1862 da Louis Pasteur. Egli usò per l’esperimento una bottiglia fornita da un lungo collo ad S, aperto all’estremità, in modo che l’aria potesse liberamente entrare ed uscire dalla bottiglia, ma la polvere, le muffe e i batteri presenti nell’aria si depositavano nelle pareti del tubo ad S e non potevano raggiungere il brodo che si trovava nel recipiente. Se questo era bollito e conservato al freddo, non sviluppava alcun microorganismo: Omne vivum ex vivo secondo il celebre assioma del fisiologo Guglielmo Harwey.
Se, a questo punto, lasciassimo parlare gli scienziati e lo facessimo senza pregiudizi, ci renderemmo conto che vi sono due aspetti dello stesso problema che possono portarci a soluzioni differenti. Consideriamo il primo caso ovvero la riproduzione per via sessuale. Essa, per intenderci meglio, è da ritenersi più condivisibile e dagli effetti pratici alquanto convincenti sebbene vi sia il rischio che dal concepimento e per tutto il periodo della gestione vi possano essere interferenze di un certo rilievo. (Riccardo Alfonso)

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La diversa dimensione umana nell’età del declino psico-fisico

Posted by fidest press agency su sabato, 5 settembre 2020

È un aspetto del mutato rapporto esistente tra l’uomo contemporaneo, della società evoluta, con l’ambiente e il lavoro. In tale ambito molte attività sono tipicamente sedentarie e tendono a ridurre la possibilità dell’organismo di condurre una vita più dinamica. È una circostanza che incide maggiormente sugli anziani.
Ciò spiega, probabilmente, il perché taluni tendono a partecipare intensamente alle attività della comunità locale oltre a continuare a prestare il proprio contributo dopo il pensionamento e a farlo, per lo più, nell’ambito delle organizzazioni non governative. Alla fine, dovremmo augurarci che diventi una regola. Se si riuscirà a coinvolgere una percentuale più ampia degli anziani, in buone condizioni di salute, nel volontariato e negli altri settori dell’economia sociale, si verrà ad avere uno strumento fondamentale d’attivazione delle strategie d’invecchiamento.
Prepararsi a una vita più lunga, più operosa e di qualità e andare in pensione in modo più graduale per afferrare l’opportunità di contribuire in modo attivo alla vita sociale, sono altrettanti fattori che garantiscono un’ottimizzazione della fiducia per se stessi e per l’autodeterminazione, lungo tutto il tratto della terza età. Ciò potrebbe compensare il progressivo e inevitabile calo delle facoltà intellettive dell’anziano. Concorrerebbe a diminuire il grado di dipendenza nei rapporti familiari e nella società in senso lato. D’altra parte, oggi vi sono non pochi motivi che dovrebbero indurre gli addetti ai lavori a una seria riflessione sui temi che riguardano l’invecchiamento e al modo da renderlo meno dipendente dall’assistenza sanitaria, favorendo la prevenzione e, sull’altro fronte, riducendo sensibilmente il carico previdenziale. È un aspetto che oggi è maggiormente attuabile con lavori in part-time o domiciliabili attraverso l’homeworking, teleworking e lo smartworking.
Il recupero d’efficienza, del resto, ha una sua indubbia componente psicologica. Pensiamo, ad esempio, al trauma che l’anziano affronta per una semplice caduta. La stessa persona si può trasformare da anziano, attivo e pieno di fiducia, in un individuo molto dipendente e con una salute in rapido declino.
L’accesso, a questo punto, a buoni servizi di riabilitazione può impedire che la situazione diventi drammatica per sé e per i familiari, che l’hanno in carico, e per le stesse strutture che sono proposte all’assistenza ordinaria, sia in termini economici sia in attrezzature e quanto altro. In ogni caso le capacità degli anziani non si possono solo definire virtuali. Essi costituiscono un notevole serbatoio di risorse, anche se fino ad ora il tutto è stato riconosciuto e mobilitato in misura poco efficiente. D’altra parte, non ci allontana dalla realtà affermare che tutte le generazioni possono trarre vantaggio dai cambiamenti di politiche che consentono agli anziani di realizzarsi e rimanere più efficienti, motivandoli in tal senso. La prima risposta può essere quella di diminuire fortemente il loro grado di dipendenza e di disabilità. In questo modo si potrà collaborare alla riconciliazione, tra la chiara aspirazione degli anziani di vivere più a lungo, in buone condizioni di salute, e le legittime preoccupazioni della società riguardo alla necessità di minimizzare i costi dovuti all’invecchiamento demografico. Se, a questo punto, mi concentro maggiormente sull’aspetto dell’invecchiamento fisiologico, posso affermare subito che esso non deve essere considerato malattia a dispetto di una certa letteratura. Si tratta, semmai, di un continuum d’adattamenti omeostatici compensatori legati in buona parte anche all’alimentazione. Uno squilibrio quantitativo o qualitativo della stessa e ancor più un errore nutrizionale delle cellule (permeabilità di “membranae” post recettoriale, deficit di ATP, ecc.) può provocare uno stato di malattia che potrei definire cronico.
Il primo dubbio deriva dall’incertezza sui tempi che presiedono al cambiamento del fabbisogno proteico nell’invecchiamento. Sta di fatto che Watkin nel 1978 ha dimostrato che il turnover delle proteine nell’anziano si riduce in rapporto al calo della massa proteica muscolare, ma è del tutto simile a quello del giovane adulto se espresso per unità di massa magra. Ciò l’ha portato alla conclusione che il fabbisogno proteico giornaliero ottimale per l’anziano è di gr. 0,80/kg di peso corporeo ideale. Nello stesso tempo il bilancio azotato diviene negativo se la quota proteica scende sotto i gr. 0,55/kg/die nell’uomo e di 0,42/kg/die della donna. È una condizione che, purtroppo, non trova riscontro pratico dato che la media, per quanto mi è dato di sapere, delle persone anziane non raggiunge la quota di assunzione proteica minimale e riscontrabile con livelli dell’albumina, della prealbumina e della transferrina in difetto.
Altre ricerche fanno dipendere il deficit proteico dal basso reddito finanziario dei soggetti anziani. Vi è, inoltre, chi sostiene che lo stato nutrizionale non è dipendente dall’età per se stessa, ma dalle condizioni psichiche soggettive, ambientali e socio-economiche. In linea di massi-ma, si può ritenere che gli introiti proteici animali minimi di sicurezza siano di 0,55 gr/kg/die nell’uomo e di 0,42 gr/kg/die nella donna in equilibrio metabolico. Questi valori diminuiscono dopo gli 80 anni del 16% nei soggetti auto-sufficienti e del 28% nei non-autosufficienti.
Qui non si tratta solo di prendere in considerazione alcuni aspetti nutrizionali, penalizzando gli altri ma di vederla nel loro insieme. Se noi, ad esempio, sotto il profilo dell’azione ipocolesterolemizzante e ipotrigliceridemizzante, trattassimo solo l’apporto delle proteine di soia ci troveremmo spiazzati nei confronti degli aminoacidi vegetali che, per altro, hanno lo stesso valore energetico e calorico di quelli animali ed entrano nella sintesi delle proteine dell’uomo, anche se la carne ha un più elevato valore biologico che acquista significante importanza in particolari circostanze in varie epoche dello sviluppo e nel mantenimento delle funzioni vitali dell’essere umano.
Da questo nasce l’opportunità d’introdurre nell’alimentazione umana anche elementi d’origine animale con funzione di “alimenti protettivi”. Sappiamo, d’altra parte, che l’eccesso di proteine vegetali va a scapito, tanto nella prima infanzia quanto nella vecchiaia, della nutrizione cerebrale e quindi nell’attività del sistema nervoso centrale (triptofano, serotonina, tirosina, DOPA, noradrenalina, istidina, oppiacei, releasing-factors: GnRH, RH, ecc., ormoni diencefalici (adiuretina) ed ipofasari ecc., del sistema scheletrico (sintesi della matrice proteica sotto controllo insulinico e del GH, calcificazione dello stesso: calcitonina, vit. D3, della costellazione endocrina tirosina e tetrajodotiroxina) ecc. Va ad aggiungersi la circostanza che non è ancora del tutto chiarito il rapporto tra la nutrizione “globale” e le necessità dei singoli organi ed apparati. Traguardo ultimo sarà, nel bambino il raggiungimento di un armonico sviluppo cerebrale, nell’adulto il mantenimento di una fisiologica attività cellulare, nell’anziano l’equilibrio omeostatico che garantisce il benessere psico-fisico e l’autosufficienza totale fino all’esaurirsi della “carica vitale” geneticamente determinata. Altri fattori che influenzano lo stato nutrizionale dell’anziano sono l’abbandono della vita attiva, la difficoltà di procurarsi il cibo (dieta monotona, cibi conservati ecc.), la ridotta attività motoria (osteoporosi, obesità relativa ecc.) l’eventuale assunzione di farmaci anoressizzanti a cause di male assorbimento intestinale, di perdita di elettroliti e di oligoelementi, di acqua, la diminuzione dell’olfatto e del gusto e dell’anoressia. Quest’ultima è strettamente collegata con la disponibilità d’aminoacidi, che intervengono nella neuro-modulazione dell’appetito. Se si tiene presente che gli anziani, oltre ai fattori esogeni di carenza, possono essere portatori di malattie croniche pauci o asintomatiche – dalla stipsi alla diarrea, alle bronchiti croniche, ecc – causa di ipermetabolismo o di carenza di assorbimento, è opportuno portare la quota proteica giornaliera anche al 12-15% dell’introito totale, salvo particolari controindicazioni (nefropatie, gotta, ecc.). La patologia di mancanza proteica cronica nell’anziano da cause ambientali o organiche, secondo l’espressione del Lanzola, può essere correlata a uno o più momenti patogenetici. (redazionale)

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Sistema politico e cultura politica

Posted by fidest press agency su sabato, 5 settembre 2020

Sono due facce dello stesso problema ma soprattutto dobbiamo capire cosa intendono esprimere e realizzare. Al cospetto di un popolo che detiene una solida cultura politica è agevole supporre che possa derivarne un sistema politico conseguente. Ma questa, purtroppo, sarebbe una situazione ideale che ha ben miseri riscontri nella fattispecie pratica. Mi chiedo, di conseguenza, come si fa a realizzare un “cultura politica” di popolo tale da determinare un sistema politico volto all’evoluzione della vita politica, contemperando le esigenze fondamentali della società con un apparato di incentivi e disincentivi per favorire o ostacolare certe dinamiche economiche e sociali, se non si ha la ferma convinzione che la politica è mediazione per rendere conciliabili, e di conseguenza condivisibili, i bisogni degli uni e i lucrosi profitti degli altri.
Questa ragione va ricercata nei valori che riusciamo a produrre ma innanzitutto al modo come renderli riconoscibili e accettabili nel sentire popolare e che è anche il frutto di una istruzione mirata a tali finalità.
Non ci aiuta di certo il nostro attuale modulo di vita nella logica consumistica, nello sfruttamento selvaggio delle risorse, nei facili arricchimenti, nell’informazione asservita agli interessi di parte e nello smantellamento sistematico dei valori portanti delle istituzioni che ci amministrano e ci governano.
Non ci aiuta in primis la nostra difficoltà ad essere al passo dei tempi che si stanno velocizzando tanto da richiedere risposte più celeri ai nostri bisogni quotidiani dalla circolazione all’istruzione, dal lavoro alla pensione e via con questo procedere.
Ecco perché diventa indispensabile che la politica si appropri del suo significato originale come una guida capace di rispondere celermente alle istanze di una società in continua evoluzione culturale e tecnologica. (Riccardo Alfonso)

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Un solo Dio per quattro chiese

Posted by fidest press agency su sabato, 5 settembre 2020

Cristiani, arabi, ebrei e buddisti sono i portatori di quattro distinte Chiese monoteiste. Pur partendo da una comune radice etnica, si sono trovati, nel corso dei secoli che li hanno portati sino a noi, più impegnati a combattersi, e ad accrescere le rispettive rivalità religiose e politiche, che a scegliere momenti di più attenta riflessione ed anche rispetto, per le scelte religiose che hanno, nel tempo, consolidato e si sono ritrovati a gestire. Hanno, alla fine, perso del tutto l’impareggiabile occasione di riprendere il dialogo sulle certezze.
Ricordiamo, tanto per la cronaca, che uno dei figli d’Abramo, che non fu capostipite del popolo ebraico come lo sarebbe stato Isacco, era nato da una schiava. Si chiamava Ismaele e si sa che apparteneva a una di quelle tribù beduine che diedero i natali, molti secoli dopo, a Maometto.
Ismaele fu benedetto e salvato, secondo le sacre scritture, da Dio che accolse le preghiere della madre e si vuole che avesse detto ad Abramo, il padre naturale: “Io farò diventare una grande nazione anche il figlio della schiava, perché è tua prole”. Dio, quindi, benedisse entrambi i figli di Abramo e diede a essi pari dignità nel regno degli uomini come nel suo.
Ciò ci fa capire, da una parte, quanta pace e serenità regni, per la comune appartenenza etnica e religiosa dei popoli antichi, e quanta crudeltà ed egoismo alberga nei loro eredi quando persino la fede si trasforma in un’occasione di scontri, d’ingiustizie, e di genocidi. Il grande, spesso ignorato ed anche sottovalutato, pericolo è un altro: è l’indifferenza, l’agnosticismo, la rinuncia alla lotta per i valori. Non si possono sottacere le sofferenze umane e ancor peggio limitarsi a denunciare le infamie a parole. È il dolore di chi vede la violenza pubblica e privata seminare le sue vittime colpevoli solo d’essere diverse nella fede, nell’etnia, nel colore della pelle, nel proprio status fisico di anziano, di handicappato, di bambino.
È il dolore di chi assiste, impotente, alla miseria degli emarginati che albergano, per ogni dove, nel mondo e muoiono di fame e di sete.
È il dolore che ci sovrasta là dove si coltiva la Fede, ma si permette nel frattempo che da essa non venga un messaggio forte di solidarietà e di sostegno per i più deboli.
È il dolore per l’indifferenza altrui. Sta proprio in questa “indifferenza” il segno più tangibile del pericolo che ci sovrasta. Non è possibile cogliere con distacco tale e tanta sofferenza. Non è possibile nascondere il capo sotto la cenere per non vedere ciò che ci circonda. Non è possibile assistere indifferenti a tante asprezze della vita per un nostro comportamento egoistico.
Se tutti noi, nessuno escluso, facessimo a meno del nostro superfluo e lo donassimo a chi non dispone nemmeno del necessario per vivere, la vita avrebbe di certo un senso più dignitoso e meno traumatico di quanto non lo sia oggi. O voi che credete! Date in elemosina una parte dei beni che vi abbiamo elargito, prima che venga il giorno in cui non ci saranno più traffici né amicizie, né raccomandazioni. (Riccardo Alfonso)

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Quanto la politica perde il contatto con la realtà

Posted by fidest press agency su sabato, 5 settembre 2020

Se non è stata in grado di riconoscere per tempo le crisi del sistema per coglierne il significato. Non è riuscita a capire, di fronte ai crolli delle istituzioni e alle sofferenze umane, che gli uomini dell’apparato avrebbero dovuto trovare il modo migliore di comportarsi. È stato il momento in cui non si è stati capaci d’uscire dal pantano delle crisi istituzionali, civili, economiche e sociali per una più appropriata ricerca dei modelli culturali e dei costumi, del linguaggio, della trasmissione dei valori, dei rapporti tra generazioni. È mancata la coscienza politica. Quella stessa coscienza che sembra vagare solitaria e sconsolata e capace di rendere viva solo una diaspora.
È il momento che la coscienza civile degli italiani riconosca i valori di sempre e s’identifichi con essi. È il momento che questi valori siano restituiti al nostro patrimonio comune. In questo patrimonio comune si collocano quei movimenti politici vecchi e nuovi. Ecco perché oggi guardiamo con simpatia quei pionieri che hanno l’ardire di riportarla alla comune memoria, a risvegliare l’interesse dei giovani e di chi ha la memoria corta per fatalità genetica o per ipocrite chiusure. Agli altri che, si richiamano ai suoi valori, ma non hanno osato assegnarne il nome che li riallacci a un passato, occorra dire che può essere vergogna d’uomini ma non d’idee e di valori se questi attributi affondano le loro radici nella nostra coscienza positiva nella singola persona, nella comunità e nella società. Questa nostra coscienza politica va acquistata quotidianamente nella misura dell’impegno a osservare, a riflettere, a realizzare la sintesi fra diverse tendenze separate e contrapposte, ad aprire il proprio animo, agli altri e agli eventi, a convertire la propria vita, liberandosi, per quanto è possibile, dall’egoismo. (Riccardo Alfonso)

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Le logiche capitalistiche

Posted by fidest press agency su sabato, 5 settembre 2020

Esse fanno del consumismo lo strumento più qualificante, e così operando dimostrano questo nostro distacco dal futuro e quell’insistente imperativo di racchiuderci nel presente.
Le distorsioni sono evidenti. Noi corriamo il serio pericolo di distruggere il nostro futuro. Lo facciamo con l’inquinamento atmosferico, con l’abbattimento delle foreste equatoriali, con le scorie inquinanti, con i rifiuti, con le produzioni dissennate e con una sfrenata natalità. Lo facciamo perché corriamo verso la logica dei facili arricchimenti. Il successo, il potere, le ambizioni e gli egoismi sono altrettanti figli del nostro tempo. Da ciò può provenire solo del male. Per essi non vi è futuro. Ne siamo consci, ma ci sentiamo troppo succubi delle nostre debolezze per reagire.
Presiede su tutto ciò l’errata convinzione che ogni cosa è riconducibile alle dialettiche del passato. Basta dare loro una strigliata. Non è così. La ragione oggi è diversa da quella che apparteneva alle altre generazioni, quando immaginavano i possibili scenari del loro futuro. La situazione ora si presenta diversa e non ha precedenti. Mi riferisco, nello specifico, al crescendo delle innovazioni tecnologiche. La loro invadenza, nella vita di tutti i giorni, è così ampia ed estesa che ci procura pesanti contraccolpi esistenziali d’ogni genere: dal lavoro al divertimento, dalla vita di coppia ai rapporti con i colleghi e via di questo passo.
Sappiamo che l’industria delle auto a benzina o a gasolio non ha un futuro, eppure continuiamo a produrle in gran quantità.
Sappiamo che il petrolio è una fonte energetica che potrà garantirci alcuni lustri di tranquillità, ma sarà destinata a esaurirsi. Non ha, quindi, futuro ma non facciamo nulla di serio per ricercare e sviluppare fonti alternative.
Stiamo letteralmente sprofondando nei rifiuti urbani e industriali eppure adoriamo quel vezzo dell’usa e getti. S’imporrebbe una riconversione industriale per la produzione di beni che possono essere riciclati o integrati con parti più innovative. Ne siamo consci, ma non facciamo nulla poiché qualcuno ritiene che sia una strada che fa arricchire di meno.
Sul piano sociale si matura la stessa condizione tralasciando le riforme che ci fanno risparmiare tempo e risorse perché chi fa economia non consuma e, chi non consuma, non arricchisce chi vende.
La stessa prevenzione, in medicina, per un corretto tenore di vita, è guardata con sospetto da chi ricava grossi profitti propinandoci gli unguenti salvifici di lunga vita.
Verrebbero meno quei farmaci che hanno il gran merito, per loro, di avere effetti collaterali all’infinito e capaci di stimolare l’assunzione di altri medicamenti e via di questo passo. Analoga situazione accade con lo sfrutta-mento economico delle ricerche e il loro asservirlo a interessi partigiani.
E’ questo il presente che noi non riusciamo a scrollarci di dosso. È questo il futuro che non ci appartiene. (Riccardo Alfonso)

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Nutanix e Intel collaborano per lanciare un Innovation Lab

Posted by fidest press agency su sabato, 5 settembre 2020

Nutanix (NASDAQ: NTNX), leader nell’enterprise cloud computing, annuncia il lancio di un laboratorio di innovazione, unico nel suo genere, in collaborazione con Intel, leader mondiale nell’innovazione informatica. L’Innovation Lab Nutanix-Intel concentrerà le risorse di prodotto e progettazione sulla costante esplorazione, adozione e creazione di prodotti basati sulle ultime innovazioni di Intel in materia di elaborazione, rete e archiviazione unitamente allo stack software di Nutanix.
L’Innovation Lab di Nutanix e Intel mostra l’impegno assunto da entrambe le aziende per il successo dei propri clienti; questo accordo unisce progettazione e risorse specializzate con il meglio del cloud ibrido e del multicloud, con una potenza di elaborazione all’avanguardia dedicata agli utenti finali.Per accelerare lo sviluppo congiunto di soluzioni innovative, Nutanix e Intel creeranno laboratori fisici, con accesso sia in locale che in remoto, per abilitare e velocizzare l’adozione delle nuove tecnologie Intel su architettura Nutanix, sfruttando strumenti e competenze per ottimizzare soluzioni congiunte, contando su azioni di marketing efficaci congiunte.”Il lancio dell’Innovation Lab con Nutanix è un punto di partenza stimolante per integrare la tecnologia più recente e innovativa di Intel nello stack software di Nutanix”, ha affermato Jason Grebe, Corporate Vice President Cloud & Enterprise Solutions Group di Intel. “Grazie a questa collaborazione offriremo ai nostri clienti prestazioni e agilità, costantemente”.

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Ipertensione arteriosa polmonare

Posted by fidest press agency su sabato, 5 settembre 2020

Milano Lunedì 7 settembre 2020 h 10:45 – 12:00 Sala Terrazzo presso Palazzo Giureconsulti, Piazza dei Mercanti 2. All’evento parteciperanno: Sen. Paola Binetti*, Presidente Intergruppo Parlamentare per le malattie rare; Leonardo Radicchi, Presidente Associazione Ipertensione Polmonare Italiana (AIPI); Prof. Nazzareno Galiè, Responsabile Centro IP Cardiologia Policlinico S. Orsola, Università Bologna, referente scientifico mondiale della PAH, responsabile Comitato Scientifico AIPI; Massimo Scaccabarozzi, Presidente e Amministratore Delegato Janssen Italia. L’Ipertensione arteriosa polmonare (PAH) è una malattia rara, poco conosciuta. Riconoscerla è difficile, ma diagnosticarla precocemente è fondamentale per dare più speranze ai pazienti. In Italia la PAH colpisce circa 3 mila persone, in prevalenza donne.Janssen, anche grazie alla recente acquisizione di Actelion, rivolge il suo impegno verso una nuova area terapeutica di significativa importanza: le malattie rare e in particolare la PAH, dove è attiva nella ricerca e sviluppo di soluzioni terapeutiche e servizi innovativi per i pazienti.

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