La Giornata internazionale della pace è per l’umanità un’occasione importante di promuovere la pace come valore unico e di assicurare il proprio impegno incondizionato per la pace, a prescindere dalle differenze. Papa Francesco ha notato come “ogni guerra si riveli un fratricidio che distrugge lo stesso progetto di fratellanza, inscritto nella vocazione della famiglia umana”. Caritas Internationalis è in linea con il Santo Padre e crede fermamente che la pace sia una cultura che deve essere coltivata, condivisa e vissuta a tutti i livelli della società. Caritas è pertanto impegnata nel promuovere la pace attraverso la costruzione di comunità locali che vivono la loro fraternità attraverso il dialogo e la condivisione. Caritas trova profonda ispirazione anche nell’enciclica Populorum Progressio, in cui Paolo VI afferma che “lo sviluppo è il nuovo nome della pace”. Tale appello ha sempre incoraggiato l’opera di Caritas a combattere efficacemente la povertà e le profonde disuguaglianze sociali. Purtroppo, ancora oggi vi sono milioni di persone che a causa di guerre e violenze non possono vivere dignitosamente. Milioni di persone che muoiono per colpa di conflitti e violenze, le cui cause sono da ricercarsi nell’egoismo, nell’avidità, nella corruzione, nella discriminazione religiosa ed etnica e nello sfruttamento illegale delle risorse naturali. La memoria del passato deve spingerci alla conversione e ad aspirare ad un mondo in cui la pace e l’armonia possano contribuire allo sviluppo umano integrale. In un momento in cui COVID-19 ha rivelato a tutti noi la fragilità dell’esistenza umana e ha unito l’umanità intera nella lotta contro la propagazione del virus, dobbiamo combattere contro ogni forma di divisione e odio e – come ha ripetutamente detto Papa Francesco – agire contro “diffidenza e paura che indeboliscono le relazioni e aumentano il rischio di violenza”. Ogni persona per natura aspira alla pace e all’armonia e vuole vivere la propria vita con dignità. Caritas considera questa aspirazione una priorità e in tutto il mondo pone in essere programmi atti a promuovere la pace, l’armonia e la riconciliazione. Negli Stati di Kachin e Shan settentrionale, Caritas Myanmar porta avanti, assieme alla Chiesa locale, un programma di pace per gli sfollati interni e le comunità interessate dai conflitti. A Mindanao, nelle Filippine, Caritas e la Chiesa locale lavorano per trovare una soluzione pacifica in una regione dove prevale la violenza. In Pakistan, Caritas e la Chiesa promuovono la pace e l’armonia tra le comunità attraverso piccoli progetti di sviluppo. Nella Repubblica Centrafricana, l’arcivescovo di Bangui, insieme all’Imam e al leader della Chiesa protestante nazionale, è in prima linea nel promuovere la pace e la riconciliazione. In Colombia, Caritas rafforza i processi di sviluppo per una trasformazione non violenta dei conflitti attraverso la partecipazione e l’empowerment delle comunità locali.La pace non può essere raggiunta senza la scelta coraggiosa e disinteressata di porre la persona umana al di sopra di ogni altro interesse. In questa Giornata Internazionale della Pace, Caritas Internationalis ribadisce pertanto il proprio appello a: – porre fine alla guerra e alle violenze in tutto il mondo, e in particolar modo in Medio Oriente, e a promuovere il dialogo al fine di trovare una soluzione politica a tutti i conflitti. Le violenze e le uccisioni non faranno altro che generare altro odio. – rimuovere le sanzioni economiche contro la Siria, poiché è chiaro come queste non aiutino a promuovere la pace, bensì aggravino il conflitto e siano dannose per la pace. L’abolizione delle sanzioni può anche incoraggiare i leader politici a sedersi al tavolo dei negoziati. – promuovere la pace nelle aree di conflitto e garantire che gli aiuti internazionali allo sviluppo prestino particolare attenzione alla costruzione della pace e della riconciliazione a livello di base, promuovendo pace e armonia nelle comunità locali. Ciò include la creazione di opportunità di istruzione e di lavoro, in particolare per i giovani che rischiano di essere reclutati da gruppi armati e milizie. – sostenere l’impegno dei leader religiosi e delle comunità religiose nella promozione del dialogo interreligioso.
Archive for 25 settembre 2020
Mettere la “persona umana al di sopra di ogni interesse”
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 settembre 2020
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Oracle acquisirà una partecipazione del 12,5% in TikTok Global
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 settembre 2020
Oracle Corporation (ORCL: NYSE) ha annunciato di essere stata scelta per diventare il fornitore di tecnologia cloud sicuro di TikTok. Questa decisione tecnica di TikTok è stata fortemente influenzata dal recente successo di Zoom nel trasferire gran parte delle sue attività di video-conferencing al Public Cloud di Oracle.”TikTok ha scelto la nuova infrastruttura Cloud di Oracle di seconda generazione perché è molto più veloce, più affidabile e più sicura della tecnologia di prima generazione, attualmente offerta da tutti gli altri principali fornitori di cloud”, ha dichiarato Larry Ellison, fondatore e Chief Technology Officer di Oracle. “Nella recente ricerca dell’analista IDC, Industry CloudPath 2020, per cui sono stati intervistati 935 clienti di Infrastructure as a Service (IaaS) sulla loro soddisfazione nei confronti dei principali fornitori cloud IaaS, tra cui Oracle, Amazon Web Services, Microsoft, IBM e Google Cloud ecc, lo IaaS di Oracle ha ricevuto il punteggio più alto di soddisfazione”.Grazie alla sua esperienza di diversi decenni nella protezione dei dati più sensibili del mondo, Oracle ha creato – da zero – un’infrastruttura cloud di seconda generazione, che isola completamente le applicazioni in esecuzione e risponde in modo autonomo alle minacce di cybersecurity. Oracle unirà alla sua tecnologia cloud sicura anche la revisione continua del codice, il monitoraggio e l’auditing per dare una garanzia senza precedenti che i dati degli utenti TikTok degli Stati Uniti siano privati e sicuri.Oracle: Oracle Cloud offre una suite completa di applicazioni integrate per le vendite, i servizi, il marketing, le risorse umane, il finance aziennale, la supply chain e la produzione, oltre a infrastrutture cloud di seconda generazione, altamente automatizzate e sicure, tra cui Oracle Autonomous Database. Per ulteriori informazioni su Oracle (NYSE: ORCL), visitate il sito http://www.oracle.com.
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“La richiesta di reintroduzione dell’obbligo del certificato medico per il rientro a scuola è priva di fondamento scientifico”
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 settembre 2020
“E contraddice le raccomandazioni sin qui promosse per contenere l’epidemia. Il mondo della scuola dovrebbe volere insieme a noi le misure che consentano a bambini e ragazzi di frequentare le lezioni in sicurezza. E la reintroduzione del certificato, che si basa solo sulla valutazione delle condizioni cliniche, offrirebbe invece una falsa sicurezza sulle condizioni di contagiosità degli alunni. Restiamo alle norme dell’ultimo DPCM e seguiamo il percorso assistenziale indicato che prevede l’esecuzione del tampone naso-faringeo in tutte le principali e più frequenti condizioni che causano l’assenza dalle comunità scolastiche. Piuttosto cerchiamo di migliorarne la gestione degli aspetti organizzativi, per la quale durante gli ultimi mesi si è fatto ben poco”. Questa la replica del Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri, Paolo Biasci alla richiesta dell’Associazione Nazionale Presidi di rendere obbligatoria, dopo un’assenza superiore a 5 giorni, la presentazione del certificato medico per la riammissione a scuola. “Abbiamo ormai un collaudato sistema di triage telefonico, eventualmente associato al videoconsulto – afferma Biasci – che ci permette di individuare tutti i casi sospetti di infezione da COVID-19. Per una frequenza scolastica in sicurezza abbiamo la necessità del referto di un tampone in tempi più rapidi possibili, per poter redigere un attestato che permetterà il rientro a scuola. Vogliamo tornare ad affollare gli studi dei pediatri di famiglia con accessi non necessari per un adempimento burocratico cancellato tempo fa, proprio perché privo di valore scientifico e che non permette di escludere la contagiosità? Come possiamo infatti certificare con certezza la non contagiosità di un paziente senza prima aver effettuato l’unico test ad oggi validato per risolvere la diagnosi?”. “Piuttosto – conclude Biasci – concentriamoci sugli aspetti organizzativi della gestione dell’epidemia. Noi stiamo facendo la nostra parte, ma non è possibile dover attendere 4-5 giorni ed anche più l’esito del tampone naso-faringeo per il Covid-19 quando, se lo stesso paziente va in Pronto Soccorso, la risposta arriva in 4 ore. Cerchiamo di ridurre la disparità tra tempi dell’ospedale e del territorio. I primi a beneficiarne saranno i bambini e le loro famiglie».
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Efficacia e sicurezza dello studio Clarinet Forte
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 settembre 2020
Parigi. Ipsen (Euronext: IPN; ADR: IPSEY) ha annunciato i primi dati di efficacia e di sicurezza dello studio CLARINET FORTE. L’abstract è stato presentato in versione mini-oral all’European Society for Medical Oncology (ESMO) Congress 2020. Lo studio esplorativo prospettico internazionale di Fase II, a singolo braccio, in aperto, ha analizzato l’efficacia e la sicurezza dell’aumento della frequenza di somministrazione di lanreotide, in pazienti con NET pancreatico o dell’intestino medio, precedentemente trattati con regime standard di lanreotide per almeno 24 settimane ed in progressione, valutata centralmente nel corso degli ultimi due anni di trattamento. In entrambi i tipi di tumori si è registrato un prolungamento incoraggiante dei tassi di sopravvivenza libera da progressione (PFS) e di controllo della malattia (DCR), senza segnalazione di nuovi eventi avversi. Lanreotide è una formulazione di sintesi di un ormone naturale chiamato somatostatina, utilizzato per controllare e trattare la crescita di alcuni tumori avanzati dell’intestino medio e del pancreas, chiamati NET gastroenteropancreatici o GEP-NETs. Precedenti studi hanno dimostrato l’efficacia di lanreotide 120 mg somministrato ogni 28 giorni nel controllare la crescita tumorale e alleviare i sintomi clinici. Oggi, i pazienti, che presentano progressione di malattia a seguito del trattamento con lanreotide a dosaggio standard (120 mg ogni 28 giorni), hanno opzioni di trattamento limitate e generalmente meno tollerate che comprendono chemioterapie sistemiche o terapie molecolari mirate. Poichè lanreotide ha un buon profilo di tollerabilità, l’aumento nella frequenza di somministrazione potrebbe ritardare la necessità di sottoporsi alle terapie sistemiche sopracitate, preservando potenzialmente più a lungo la qualità di vita dei pazienti. I tumori neuroendocrini (NETs) sono un gruppo di tumori rari che originano dalle cellule del sistema neuroendocrino diffuse in tutto il corpo.3,4 I NETs insorgono sia negli uomini che nelle donne, generalmente tra i 50 e i 60 anni di età, anche se possono colpire qualsiasi fascia di età.Le tre sedi principali di origine dei NETs sono il tratto gastrointestinale, il pancreas e i polmoni.3,5. Lanreotide è un analogo della somatostatina ad azione prolungata che inibisce la secrezione dell’ormone della crescita e di particolari ormoni secreti dall’apparato digerente. Le principali indicazioni terapeutiche di lanreotide sono: Il trattamento dei pazienti affetti da acromegalia nei quali la secrezione dell’ormone della crescita (GH) non risulti normalizzata in seguito a chirurgia e/o radioterapia.Il trattamento di NET di grado 1 e di un sottogruppo di grado 2 (indice Ki-67 fino al 10%) gastroenteropancreatici (GEP-NETs) dell’intestino medio, del pancreas o di origine sconosciuta, esclusi quelli originati dalla parte terminale dell’intestino e nei pazienti adulti con malattia metastatica o localmente avanzata non resecabile.Il trattamento dei sintomi associati ai tumori neuroendocrini. Le raccomandazioni dettagliate per l’utilizzo di lanreotide sono descritte nel Riassunto delle caratteristiche del prodotto (SmPC), disponibile https://www.medicines.org.uk/emc/product/4808/smpc Ipsen è un’azienda biofarmaceutica specializzata nell’innovazione e nelle cure specialistiche. (abstract)
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Parto cesareo e microbiota intestinale
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 settembre 2020
“I bambini nati da parto cesareo vengono scippati di quell’eredità microbica che madre natura ha programmato per il neonato, ovvero il passaggio attraverso il canale da parto e la conseguente consegna di microbiota materno. Questi bambini hanno un’alterata composizione del microbiota intestinale e quindi una disbiosi”. Lo dichiara Leonardo Miniello, vicepresidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) e docente di Nutrizione infantile all’Università di Bari, anticipando il proprio intervento al congresso virtuale in live streaming della Sipps ‘Napule è…’, in programma da domani al 20 settembre. Il titolo della sua relazione, prevista sabato, sarà ‘Microbiota: i biomodulatori’. Il microbiota intestinale agisce in difesa del nostro corpo da agenti patogeni, ha delle funzioni immunitarie vitali e sviluppa quelle metaboliche, però “l’Italia- denuncia il professor Miniello- detiene il triste primato, insieme alla Cina, sull’incidenza del parto cesareo. La media del Paese è del 38%, in Campania si arriva anche al 55/60% e la Puglia si attesta al 45%”. Secondo il vicepresidente SIPPS non solo neonati e bambini possono avere delle disbiosi intestinali, ma “quasi tutte le persone sotto stress. Queste, hanno delle ricadute sensibili sulla composizione del microbiota intestinale, dovuto all’esistenza di un asse tra intestino e cervello. Il 90% della serotonina, l’ormone del buon umore- approfondisce l’esperto- viene prodotto dall’intestino e regolato dal microbiota intestinale. Quindi, una disbiosi può determinare un’alterazione del carattere e del comportamento”.Per risolvere il problema di squilibrio microbico intestinale dei bambini “si può fare ricorso- consiglia Miniello- ai biomodulatori. Ce ne sono di quattro tipi: probiotici, prebiotici, simbiotici e postbiotici. L’importante è chiedere sempre al pediatra che saprà consigliarne uno che abbia funzioni immunomodulanti favorevoli”.Scavando più a fondo il professore definisce il microbiota intestinale come “l’organo fragile, perchè, negli ultimi 50 anni, abbiamo alterato la sua composizione con cibi sempre più curati microbiologicamente e con l’antibiotico terapia facile. Noi- prosegue- veniamo dalla campagna, consumavamo la carne una volta alla settimana e avevamo una dieta ricca di carboidrati, legumi e cereali. Purtroppo, questo tipo di alimentazione è stato abbandonato. Per un ragazzo è più ‘cool’, fa più ‘figo’ essersi ‘sparato’ un bigburger piuttosto che aver mangiato la pasta e ceci della mamma. Dobbiamo tornare alle nostre tradizioni ed esportare la nostra cultura culinaria. Invece- conclude- siamo stati assediati ed espugnati da culture oltreoceano che hanno alterato e violato la nostra entità biologica”.
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Diete vegetariane: aumento del 20%
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 settembre 2020
Secondo il più recente Rapporto Eurispes 2020, si è passati “da un 7,3% di popolazione che ha dichiarato di utilizzare la dieta vegetariana o vegana, a un 8,9%. C’è quindi un aumento tendenziale consistente di circa il 20%”. La raccomandazione più importante, dunque, è quella di “monitorare i bambini a dieta vegetariana, e controllare gli esami del sangue che possono rilevare delle carenze”. Queste le riflessioni di Marcello Bergamini, pediatra della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), nel presentare l’aggiornamento delle raccomandazioni riguardanti le diete vegetariane e vegane. L’intero studio scientifico, di prossima pubblicazione, è stato discusso durante la seconda giornata dell’evento ‘Napule è…pediatria preventiva e sociale’, in live streaming sulla piattaforma digitale – Health Polis, e in corso fino a domani 20 settembre.“Con la nostra position paper- ha continuato Bergamini- abbiamo verificato che non ci sono evidenze sufficienti per poter confrontare, in maniera corretta, la dieta vegetariana con le altre diete. In questi tre anni, infatti, non sono comparsi in letteratura lavori sufficientemente validi per poter modificare le raccomandazioni che in sostanza sono tutte uniformi e rimangono invariate. Non ce ne sono né di positive né di negative per le diete vegetariane, mentre ce n’è una per le diete vegane”.Con lo studio della “tendenza” delle diete vegetariane e vegane ci sono diversi nodi da sciogliere. Anzitutto, Bergamini ricorda come “non ci siano dimostrazioni che ci diano il ‘via libera’ nell’utilizzo” delle diete veg “da parte di tutta la popolazione generale. E al momento- continua- ci sono circa il 9% delle famiglie che le utilizzano, di cui un quarto sono vegane e in tendenziale aumento. Bisogna cercare di chiarire quali sono le evidenze che giustificano l’utilizzo eventuale di queste diete per i bambini”.A ciò si aggiunge, poi, che “non si può essere certi di quello che le famiglie faranno, se si occuperanno delle supplementazioni in modo corretto. Non sappiamo neanche- avverte- se porteranno con continuità i propri bambini dai pediatri per controllare il corretto sviluppo psicomotorio e fisico”.La realtà, a detta del pediatra, è che se si “volessero confrontare le diete vegetariane con altri tipi di diete, dovrebbero confrontarsi con il Gold standard di oggi. Non solo secondo il ministero della Salute e le società scientifiche ma anche per l’Oms”. Bergamini si riferisce “alla dieta mediterranea, che- puntualizza- è considerata la dieta sana perché include invece di escludere, è onnicomprensiva di tutti i cibi ed è una dieta che può consentire, senza necessità di supplementazioni, uno sviluppo psicomotorio e fisico dei più piccoli”.Le raccomandazioni, ricorda infine lo specialista, sono frutto di una collaborazione nutrita che ha dato vita al di un position paper: ‘Diete vegetariane in gravidanza e in età evolutiva’. A partecipare: SIPPS, Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza (Sima), Società Italiana di Medicina perinatale (Simp) e Federazione italiana dei medici pediatri (Fimp). Le società “si sono unite- conclude Bergamini- perché intendono affrontare il tema e la problematicità delle diete vegetariane in modo scientifico”. (fonte Agenzia Dire)
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Corsi Gratuiti per l’agricoltura
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 settembre 2020
Stimolare la competitività del settore agricolo, garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali, realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e comunità rurali favorendo la creazione e il mantenimento di posti di lavoro. Sono questi gli obiettivi strategici del Programma di sviluppo rurale (PSR), ovvero lo strumento del Fondo Europeo Agricolo (FEASR) attraverso il quale la Regione Lazio realizza gli interventi di sviluppo del settore.Tra le diverse azioni messe in campo dal PSR, l’ente di formazione Centro Europeo di Studi Manageriali propone, in riferimento alla Misura 1 “Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione”, due nuove iniziative riservate agli addetti del settore agricolo e forestale.I corsi di formazione e aggiornamento sono finalizzati ad acquisire competenze utili al miglioramento della competitività nelle aziende agricole e forestali del territorio, in particolare quelle che vogliono affacciarsi nel contesto internazionale.Le iniziative completamente gratuite, si terranno presso la sede del Centro Europeo di Studi Manageriali di Latina e sarà possibile scegliere tra due edizioni: una con un modulo di 60 ore di lingua Inglese, l’altra con un modulo della stessa durata di lingua Tedesca.Per poter presentare la propria domanda di adesione è necessario possedere alcuni requisiti definiti dai rispettivi bandi tra cui: essere addetti del settore agricolo, alimentare e forestale operanti nel Lazio; essere maggiorenni; aver assolto all’obbligo scolastico; non avere formalizzato ulteriori richieste di adesione per la stessa tipologia di corso presso altri enti di formazione.La domanda di ammissione ai corsi redatta in carta semplice con allegata la documentazione relativa al possesso dei requisiti richiesti, deve pervenire entro il termine improrogabile del giorno 16/10/2020 alle ore 17.30 presso una delle sedi di seguito indicate:Via Lavanga 97/99 – 04023 Formia (LT)Via Bruxelles n°30 Scala N – 04100 Latina (LT) Per informazioni e chiarimenti è possibile contattare i seguenti recapiti: Tel. 0771.771676. Ulteriori informazioni sono reperibili nei rispettivi bandi scaricabili dal sito http://www.centroeuropeo.it
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Al Prof. Roberto Dovesi il Premio “Prof. Luigi Tartufari”
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 settembre 2020
Torino. L’Accademia Nazionale dei Lincei ha attribuito il Premio Internazionale “Prof. Luigi Tartufari” per l’anno 2020, destinato alla Fisica-Chimica, al Prof. Roberto Dovesi del Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino, in ex aequo con il Prof. Pasquale Calabrese, docente di fisica statistica alla SISSA, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste.La Commissione ha ritenuto il Prof. Dovesi pienamente meritevole dell’assegnazione del Premio “Luigi Tartufari” per i suoi studi finalizzati alla realizzazione di strumenti formali e computazionali per lo studio quantomeccanico dei solidi cristallini.Il lavoro pluridecennale del Prof. Dovesi ha portato alla messa a punto di un raffinato e complesso programma di calcolo, CRYSTAL, che risolve l’equazione di Schrödinger a diversi gradi di sofisticazione per polimeri, superfici, strati, interfacce e cristalli veri e propri oltre che, ovviamente, per le molecole.In CRYSTAL gli orbitali cristallini sono combinazioni lineari di orbitali atomici di tipo Gaussiano centrati sull’atomo. Grazie a questa peculiarità, unica nel campo dei programmi di calcolo periodico e all’uso della simmetria cristallina, CRYSTAL può simulare le proprietà di sistemi di dimensioni estremamente grandi, come le strutture fullereniche giganti, le impalcature molecolari metallorganiche (MOF) o le proteine. CRYSTAL non solo predice la struttura di minima energia di un sistema, ma anche il suo spettro vibrazionale infrarosso e Raman e, di conseguenza, le proprietà termodinamiche (inclusa l’energia libera di Gibbs). Può inoltre predire molte altre proprietà dei sistemi estesi, quali le densità di carica e di spin, i tensori elastici, dielettrici e piezoelettrici, i potenziali elettrostatici e i campi elettrici, fino alle densità di momento e al contatto di Fermi. Per le sue peculiarità di robustezza numerica, velocità di esecuzione e trasportabilità su diverse architetture hardware, continua a mantenere una solida posizione nel panorama internazionale dei programmi di calcolo quantistico.Oltre alla ricerca di soluzioni per la messa a punto di strumenti formali e computazionali, il Prof. Dovesi si è dedicato a diverse importanti applicazioni di CRYSTAL nel campo della chimica delle superfici, della catalisi, in geofisica, scienze dei materiali, chimica dello stato solido, delle proprietà ottiche, vibrazionali e termodinamiche dei sistemi cristallini perfetti e difettivi, nanotubi e soluzioni solide.
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Progetto “Arte per la vita”
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 settembre 2020
Ancona Un’iniziativa che vede il sostegno dell’associazione Soroptimist di Ancona e della Fondazione Ospedali Riuniti di Ancona Onlus grazie alla quale, la Clinica Oncologica è diventata una galleria d’arte. Il progetto viene presentato oggi con una conferenza stampa presso l’aula S del Polo Murri della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche. Il nuovo reparto completamente rinnovato viene riaperto dopo tre mesi di lavori strutturali e di abbellimento con incluso un progetto di cromoterapia. E’ prevista anche la presenza, nelle camere di degenza, di luci colorate i cui colori possono essere scelti dai pazienti mediante una App. “Grazie a queste novità il nostro diventa un reparto all’avanguardia in Italia – afferma la prof.ssa Rossana Berardi, Prof. Ordinario di Oncologia all’Università Politecnica delle Marche, Direttore Clinica Oncologica degli Ospedali Riuniti di Ancona e Coordinatrice regionale AIOM Marche -. In particolare aprire la Clinica Oncologica all’Arte è stato naturale. In questi anni abbiamo rivoluzionato il reparto, con l’aiuto di tutti, per accogliere, prenderci cura, aiutare le persone a suon di musica, di parole, di danza, di moderna tecnologia. Il senso è quello di un luogo pensato non solo come luogo di cura, ma anche di benessere, dove la qualità delle prestazioni e le migliori terapie si accompagnano alla qualità della vita. Del resto prendersi cura vuol dire prendersi a cuore ed è un atto creativo, un gesto che modifica l’esistente generando bellezza. E l’arte è bellezza. Un ringraziamento speciale va all’Accademia di Belle Arti di Brera e alla Direttrice Maria Cristiana Fioretti che con i suoi allievi ha pensato con generosità e creatività un progetto speciale per la Clinica Oncologica, alle amiche del Soroptimist di Ancona, che hanno fortemente creduto e sostenuto questo progetto, alla Fondazione Ospedali Riuniti di Ancona Onlus e alla sua Presidente Marisa Carnevali, che ci aiuta da sempre a trasformare ogni sogno in realtà. Tutte donne meravigliose e sensibili. Grazie a loro abbiamo trasformato la Clinica Oncologica in una galleria d’arte, in un percorso espositivo tra cura e cultura sempre nell’ottica del miglioramento dell’accoglienza, perché il nostro obiettivo è quello di curare le persone, non solo le malattie.” “L’arte è da sempre una delle forme più spontanee e innate per rappresentare la bellezza e la voglia di orientare la vita nella sua direzione – aggiunge il dott. Michele Caporossi, Direttore Generale Ospedali Riuniti di Ancona -. L’arte in ospedale è il segno che questa ricerca non si interrompe mai, neanche di fronte alla malattia o alle ansie insite nelle attività ad alto contenuto emotivo come quelle che quotidianamente si svolgono da noi. Sui nostri muri appaiono le forme e i colori della speranza, della profondità delle cause prime e delle ragioni ultime, in una parola della necessità che l’uomo esprime di avere una risposta alla domanda delle domande: qual è il senso del nostro esistere”. “Le opere prodotte per la Clinica Oncologica – sottolinea il prof. Gian Luca Gregori, Rettore dell’UNIVPM – trasformeranno gli spazi dell’ospedale creando un ambiente nuovo non solo per i pazienti ma anche per i familiari e per tutti coloro che lavorano all’interno della struttura. Gli spazi dedicati alla cura e alla ricerca dialogheranno con la bellezza delle opere d’arte per diffondere sensazioni positive, le stesse che si percepiscono entrando in contatto con la cultura, visitando una mostra o un museo”. “Il bello provoca emozioni positive ed è in quest’ottica che si può contribuire ad aiutare i pazienti ricoverati in Clinica Oncologica, un reparto che si trasforma in una galleria d’arte – aggiunge il prof. Marcello D’Errico, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’UNIVPM -. E chi meglio di un artista sa guardare oltre l’immagine e trasformare il tutto in opera d’arte. Chi meglio di un medico, di un infermiere, di un operatore sanitario sa guardare oltre un corpo malato e vedere la persona. Si punta all’arte e alla bellezza per lenire la sofferenza e attutire l’impatto con la malattia in un reparto d’eccellenza che non trascura l’approccio olistico al paziente”.
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Due riconoscimenti internazionali per Gabriele Tebaldi
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 settembre 2020
Parma. Gabriele Tebaldi, docente di Costruzione di strade, ferrovie ed aeroporti al Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Parma, ha ricevuto nei giorni scorsi due riconoscimenti a livello internazionale per la sua attività scientifica. Il Consiglio Generale del Rilem (International Union of Laboratories and Experts in Construction Materials, Systems and Structures) gli ha conferito il titolo di Rilem Fellow, un titolo onorifico creato nel 1993 dal Consiglio Generale del Rilem che viene assegnato a coloro che hanno dato un contributo eccezionale con le loro capacità di ricercatore, ingegnere, leader tecnico o educatore nell’ambito dei materiali e delle strutture da costruzione. Il titolo è stato in passato conferito a personalità del livello di Zdenek P. Bazant e Surendra P. Shah.Il Consiglio Direttivo della AAPT (Association Asphalt Paving Technologists) ha invece conferito a Gabriele Tebaldi il President’s Award, che premia coloro che si sono particolarmente distinti nell’attività scientifica e divulgativa nel campo della tecnologia delle pavimentazioni stradali.I riconoscimenti, conferiti dalle due associazioni di ricercatori più prestigiose a livello mondiale nel campo dei materiali da costruzione, evidenziano l’alto livello dell’attività di ricerca svolta dal gruppo di costruzione di strade dell’Università di Parma.
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Cancro del colon-retto: le possibili conseguenze del rinvio degli screening dovuto alla pandemia di Covid-19
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 settembre 2020
I risultati di uno studio guidato da ricercatori dell’Università di Bologna, dell’Università di Parma e IRCCS Humanitas, pubblicati sulla rivista Clinical Gastroenterology and Hepatology, stimano le conseguenze che il rinvio degli esami di screening per il cancro del colon-retto, dovuto alla pandemia di Covid-19, potrebbero avere sulla ritardata diagnosi di malattia e sull’aumento della mortalità. Lo studio stima che ritardi nello screening di oltre 4-6 mesi aumenterebbero significativamente la diagnosi di casi più avanzati di cancro colorettale, e se i ritardi superassero i 12 mesi, sarebbe destinata ad aumentare anche la mortalità. Dopo i mesi di sospensione dovuti al lockdown, l’attività di screening è spesso ripresa in misura ridotta, ma in alcune realtà si sta cercando di trovare percorsi alternativi. «Qui a Bologna il programma di screening, in collaborazione con le associazioni delle farmacie, ha riorganizzato l’accesso al test del sangue occulto fecale facilitando l’adesione. Questa modalità evita l’accesso nelle strutture sanitarie e aumenta il numero dei punti di riconsegna», aggiunge Ricciardiello. «È necessario continuare a lavorare per aumentare ancora il numero degli utenti che aderiscono al programma». Pubblicato sulla rivista Clinical Gastroenterology and Hepatology con il titolo Impact of SARS-CoV-2 pandemic on colorectal cancer screening delay: effect on stage shift and increased mortality, lo studio è stato coordinato da Luigi Ricciardiello (Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Università di Bologna – U.O. Gastroenterologia, Policlinico di Sant’Orsola) e Luigi Laghi (Università di Parma, IRCCS Humanitas), con la collaborazione delle statistiche Clarissa Ferrari (IRCCS Fatebenefratelli di Brescia) e Michela Cameletti (Università di Bergamo). Lo studio è stato realizzato anche grazie al sostegno di Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro: i due ricercatori Luigi Ricciardiello e Luigi Laghi sono titolari di Investigator Grants AIRC quinquennali.
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La Commissione Europea approva e finanzia il progetto VIT
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 settembre 2020
E’ stato presentato da un Consorzio di Ricerca di cui l’Università di Parma è coordinatrice, tramite la principal investigator Roberta Pinalli, docente del Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale-SCVSA. Il progetto approvato da H2020 si occupa di vitrimeri, i nuovi polimeri che hanno le proprietà meccaniche dei termoindurenti alla temperatura di esercizio e la fluidità dei termoplastici in condizioni di formatura. Tali polimeri sono studiati per superare le criticità legate all’impiego dei compositi, materiali di elezione per applicazioni strutturali, che però non possono essere riciclati poiché a temperature elevate non fluiscono ma si degradano. Il Progetto VIT vuole dotare i vitrimeri di proprietà ottiche ed elettriche funzionali al loro impiego nella mobilità sostenibile (E-cars), che vengono mantenute dopo il riciclo, soddisfacendo il paradigma dell’economia circolare “uso-riutilizzo-riparazione-riciclo”. Con il distaccamento di 97 dottorandi/postdoc in Europa e nel mondo, l’obiettivo del Consorzio di Ricerca è di capitalizzare l’esperienza del Consorzio stesso nella chimica e nella lavorazione di materiali funzionali per sviluppare una nuova generazione di vitrimeri avanzati in grado di soddisfare sia le richieste della mobilità sostenibile sia quelle dell’economia circolare. Inoltre, il progetto ambisce a promuovere la carriera di giovani ricercatori e a rafforzare e sviluppare collaborazioni scientifiche internazionali e intersettoriali.
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OMS: Susanna Esposito scelta come esperta in due gruppi di lavoro sul Covid-19
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 settembre 2020
Ordinaria di Pediatria all’Università di Parma, Susanna Esposito, Presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid), è stata inserita come esperta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nei Maternal, Neonatal, Child and Adolescent Health (MNCAH) Research Network Working Groups. Nei gruppi di lavoro dell’OMS si occuperà di Scuole e dell’impatto dell’apertura e della chiusura di queste sulla pandemia di Covid-19 e della Sindrome Infiammatoria Multisistemica nei bambini, al fine di definire le terapie raccomandate nei casi pediatrici gravi di infezione da SARS-CoV-2. Non è la prima volta che Susanna Esposito ricopre un ruolo importante a livello internazionale. Dal 2012 al 2015 è stata infatti Presidente della Commissione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’eradicazione del morbillo e della rosolia congenita e da più di 10 anni è uno dei docenti del Paediatric Infectious Diseases Diploma dell’Università di Oxford.
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Made in Italy agroalimentare regge al Covid
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 settembre 2020
Nonostante gli effetti della crisi globale da Covid-19, reggono le esportazioni del Made in Italy agroalimentare, che valgono 26,1 miliardi di euro tra gennaio e luglio, con una crescita del 3% sullo stesso periodo del 2019. Così Cia-Agricoltori Italiani a commento dei dati Istat pubblicati oggi, spiegando che si tratta di un segnale di ripresa, in controtendenza rispetto agli altri settori, che aiuta a compensare le perdite dei mesi di lockdown.Allo stesso tempo, si riducono del 5% le importazioni di cibo e bevande, producendo un surplus della bilancia agroalimentare nazionale che sfiora il miliardo di euro e rende il Paese esportatore netto nei primi sette mesi del 2020. Una circostanza più unica che rara -sottolinea Cia- visto che l’Italia importa più di quanto spedisce all’estero e che, qualora fosse confermata a fine anno, porterebbe a un risultato storico.Il rialzo dell’export agroalimentare è ancora più evidente se poi si considerano i principali mercati di sbocco di cibo e bevande tricolori. Tra gennaio e luglio, infatti, crescono Germania (+6%), Francia (+3,4%), Usa (+5%), Regno Unito (+5%), Giappone (+9%).Nel solo mese di luglio, l’export agroalimentare Made in Italy guadagna poco più di 4 miliardi di euro (+1% annuo), con un aumento delle vendite sostenuto in particolare in Germania (+9%) e Regno Unito (+11%). Di fronte a queste percentuali -osserva Cia- preoccupa ancora di più l’andamento negativo dei negoziati tra UE e UK post Brexit, considerato che un “no deal” colpirebbe l’Italia in modo significativo, mettendo a rischio gli scambi commerciali con quello che è il quarto mercato di riferimento mondiale per le esportazioni di cibo nazionali.Più in generale -aggiunge Cia- i segnali incoraggianti di questi mesi non bastano a invertire la tendenza. Per rilanciare sul serio il Made in Italy all’estero, riportandolo ai livelli pre crisi dopo il freno imposto dall’emergenza, serve un grande piano nazionale strategico che, riaffermando il ruolo economico, sociale e ambientale di agricoltura e agroalimentare, punti sempre di più su innovazione e digitalizzazione. In tal senso, l’implementazione interna del Next Generation Eu rappresenta un’opportunità da cogliere assolutamente.
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Allarme clima: entro questo secolo +5°C e -8% del PIL
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 settembre 2020
Nonostante gli sforzi già profusi nell’efficientamento dell’illuminazione, dei sistemi di riscaldamento e nella produzione di acqua calda, le emissioni di CO2 dovute agi consumi degli edifici sono cresciute del +7% dal 2010 ad oggi. Nelle grandi città si sono registrati maggiori consumi per il raffrescamento (+33%) e per l’uso di elettrodomestici (+18%). A lanciare l’allarme è Ener2Crowd.com, la prima piattaforma italiana di lending crowdfunding energetico.A contribuire pesantemente alla situazione «emissioni climalteranti» è dunque il patrimonio edilizio Italiano. «Il 60% del quale ha più di 45 anni ed è stato progettato senza alcuna considerazione alle tematiche energetiche ed ambientali» avvertono gli analisti di Ener2Crowd.com.La media dei consumi è di circa 160-230 kWh/mq per una spesa energetica totale di circa 2.500 euro annui ogni 100 metri quadrati, contro i 400 euro annui di consumo delle abitazioni della stessa metratura che rispondono agli ultimi standard energetici.Ciò crea un divario enorme con il resto dell’Europa —in particolare quella del Nord)— dove la riqualificazione energetica è già molto avanti a livello civile e residenziale, con un forte coinvolgimento dei cittadini, dei proprietari e dei gestori, dove da decenni si prevedono sviluppi urbanistici in cui il tema centrale è il rapporto tra la natura, l’uomo e le sue attività sociali e produttive, e dove l’energia da fonti rinnovabili è già da tempo preferita da tutti.Il Superbonus 110% è dunque un grande «Piano Marshall» per l’economia e per l’ambiente del nostro Paese. È un’opportunità che si fonda su un meccanismo incentivante garantito dallo Stato, che Ener2Crowd.com sta trasformando in un’occasione accessibile a tutti per la creazione di benefici diretti attraverso il crowdfunding, oltre a quelli collegati al risparmio in bolletta ed all’ambiente.Ogni euro investito nel crowdfunding energetico, —e più in particolare nel Superbonus 110%— attiva un meccanismo che è in grado di riportare circa 2 euro nelle casse dello Stato, tra gettito IVA e tassazione utile.Per una famiglia tipo —che la statistica ci dice possedere un appartamento con dimensioni pari a 117 metri quadrati— un investimento di circa 3.500 euro nell’operazione di riqualificazione energetica è in grado di produrre benefici economici diretti (tra risparmio è rendimento) pari a 2.700 euro al primo anno tra risparmi in bolletta e rendimento ottenuto tramite Ener2Crowd.com, oltre all’immediata restituzione del capitale dopo i 12 mesi.I primi investimenti finanziari sui progetti edilizi coperti da ecobonus, sismabonus e superbonus 110% sono promossi proprio da Ener2Crowd.com in collaboratione con «Ecobonus in Rete» —una neonata rti di imprese guidate da «Fenice Invest»— ed hanno per oggetto 30 ville situate in provincia di Forlì, Ravenna e Rimini, per un tetto complessivo di spese in conto capitale di 2.700.000.
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“Il Sannio è una realtà sana, immersa nel verde, non densamente popolata e ricca di storia”
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 settembre 2020
By Floriano Panza. “Abbiamo tutte le potenzialità per diventare una capitale verde europea, valorizzando i suggestivi percorsi del Parco regionale del Taburno-Camposauro ed investendo in green economy e in infrastrutture per offrire una prospettiva occupazionale ai nostri giovani e per mettere in sicurezza i tratti montani e di interesse paesaggistico. Dobbiamo puntare sulla salvaguardia ambientale, sullo sviluppo economico sostenibile e sul nostro brand territoriale. Anche il Parco nazionale del Matese, che comprenderà i Comuni della provincia situati sul versante del Matese, può rappresentare una grande opportunità per il rilancio dei nostri borghi, purché le norme urbanistiche di attuazione consentano davvero attività ecocompatibili, senza imbalsamare in maniera rigida le offerte turistiche. Un contesto di rara bellezza, dove diverse associazioni locali sono riuscite ad innescare un circuito di promozione particolarmente significativo, che ha già superato i confini regionali. Mi riferisco, ad esempio, ai percorsi avventura delle Forre di Lavello e prima ancora delle Gole di Caccaviola e Conca Torta, che hanno configurato un’idea di turismo esperienziale che viaggia esattamente nella direzione indicata. Occorre, però, disporre di un piano di conservazione e sviluppo in via preliminare, in grado di attrarre anche le nuove generazioni ed i turisti stranieri, sempre più sensibili all’impegno ambientalista e sociale. Dopo gli incendi che hanno mandato in fumo centinaia di ettari di vegetazione sul Monte Erbano, Floriano Panza – coordinatore di Sannio Falanghina “Capitale europea del Vino 2019” ed ideatore, sei anni fa, del progetto di South Working nel Comune di Guardia Sanframondi (Benevento) – propone un nuovo modello di sviluppo turistico, dedicato alla difesa del patrimonio paesaggistico, naturalistico e faunistico sannita.E’ arrivato il momento di presentare un’offerta turistica unica, basata sul fenomeno dell’ecoturismo, sulla tutela della biodiversità e sulla valorizzazione del territorio. Il turismo sta cambiando, anche alla luce del Covid e grazie alla banda ultralarga. Sempre più turisti sono alla ricerca di luoghi incontaminati per praticare attività a contatto con la natura, come ad esempio l’arrampicata o il trekking, e le nostre valli non hanno nulla da invidiare alle altre località europee. Mettiamo in rete parchi, vigneti, borghi, musei, cantine, boschi e patrimonio UNESCO di Benevento, e lanciamo una grande campagna di comunicazione destinata ai tour operator internazionali. Ricominciamo con orgoglio dalle nostre radici”.Sono le parole pronunciate dal Vescovo Don Mimmo Battaglia. Una sfida, sottolinea Floriano Panza, che possiamo affrontare insieme e che riguarda il rimboschimento, la piantumazione e, naturalmente, la capacità di intercettare risorse utili al mitigamento del rischio idrogeologico e al monitoraggio ambientale, anche attraverso nuove tecnologie come droni e sensori. Lavoriamo per fare del nostro Sannio una eccellenza anche nella prevenzione degli incendi e nel turismo sostenibile”.
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“Rialzati Italia”: Monito per le imprese
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 settembre 2020
1.300 piccole e medie imprese hanno già aderito a Rialzati Italia – il progetto di Stefano Versace e Omar Bertolla per valorizzare nel mondo con soluzioni tecnologiche d’avanguardia i prodotti di eccellenza del made in Italy – potranno beneficiare dei Finanziamenti agevolati Simest, la società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Un supporto che è diventato ancor più vantaggioso perché questi strumenti dal 17 settembre fino a fine anno prevedono una quota a fondo perduto del 50%, senza presentare garanzie bancarie. Inoltre, la loro operatività è stata estesa anche a iniziative all’interno dell’Unione Europea.Rialzati Italia, infatti, affiancherà le imprese della propria Rete, oltre che nel processo di digitalizzazione, anche nel percorso per dotarsi della struttura gestionale e finanziaria prevista come requisito per poter ottenere tramite Simest liquidità da investire nel salto verso i mercati internazionali. “Rialzati Italia – sottolinea Omar Bertolla, uno dei fondatori – sta attraendo talenti ed esperti, ne siamo orgogliosi. E’ il primo progetto ideato e realizzato totalmente in Italia che sfrutta appieno tutte insieme le più importanti tecnologie emergenti: blockchain, intelligenza artificiale e 5G”. Nata nel marzo scorso e cresciuta durante il lockdown, l’iniziativa è pronta per la partenza ufficiale, prevista nel mese di ottobre. Il lavoro dei Segnalatori, la comunità di persone che hanno sposato il progetto Giovanna Marchi Comunicazione.
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Una ripresa “verde” per l’agricoltura europea
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 settembre 2020
Lo chiedono in una dichiarazione pubblicata questa mattina 198 decisori politici, imprenditori, associazioni di categoria, Ong e think tank riuniti sotto la guida di Janez Potocnik, ex commissario europeo per l’ambiente dal 2009 al 2014 e attuale presidente della Fondazione RISE e del Forum per il futuro dell’agricoltura, dichiarazione resa nota e condivisa oggi nel nostro Paese dalle associazioni della Coalizione italiana #CambiamoAgricoltura. La prossima Pac ammonterà probabilmente a quasi 400 miliardi di euro a cui si uniranno i fondi del Recovery Fund: il voto del Parlamento europeo darà quindi un indirizzo chiaro su come spendere oltre il 32% del Bilancio Ue nei prossimi sette anni e, considerata l’entità delle risorse pubbliche destinate all’agricoltura, determinerà se questo settore primario fornirà il supporto necessario all’Unione europea per raggiungere gli obiettivi del Green Deal o se remerà in direzione diametralmente opposta, rimanendo ancora come ora vicina agli interessi di pochi.Nella dichiarazione, l’ex Commissario per l’Ambiente chiede che il denaro dei contribuenti dell’UE sia utilizzato in modo prioritario per il passaggio da una politica di sussidi verso una politica che fornisca gli strumenti necessari ad aiutare gli agricoltori nella transizione verso un modello sostenibile a lungo termine.La dichiarazione ha ricevuto un sostegno senza precedenti da parte di tutti i settori, compresi 21 eurodeputati e altri stakeholder influenti (per un elenco ristretto di stakeholder più influenti, vedi qui) e dimostra un forte impegno a costruire un nuovo sistema agricolo rispettoso dell’ambiente a beneficio delle persone, della natura e del pianeta. All’inizio di quest’anno, inoltre, oltre 3600 scienziati di 63 Paesi hanno chiesto una radicale riforma della Pac mentre la Corte dei conti Ue ha dichiarato che “la maggior parte dei finanziamenti della Pac ha uno scarso impatto positivo sulla biodiversità” come confermato da un ultimo studio pubblicato di recente sulla rivista scientifica People and Nature che evidenzia come l’attuale Pac e il modello di agricoltura intensiva che essa promuove conduca direttamente alla perdita di biodiversità, all’inquinamento dell’acqua e dell’aria, all’eccessiva estrazione dell’acqua e contribuisca alla crisi climatica.“È quindi davvero giunto il momento di una modifica radicale dei sistemi agricoli europei che garantisca la salute dell’ambiente e dei cittadini e la sicurezza alimentare a lungo termine” dichiarano le associazioni della Coalizione italiana #CambiamoAgricoltura che condividono l’appello lanciato da Janez Potocnik ed auspicano che il nostro Governo, con la Ministra Teresa Bellanova, faccia proprio questo appello già nel prossimo Consiglio AgriFish dei Ministri dell’Agricoltura europei che si terrà il prossimo lunedì, 21 settembre, sostenendo una reale condizionalità rafforzata e un budget minimo obbligatorio dedicato agli Ecoschemi nel primo pilastro della PAC”.
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Il fuoco minaccia insediamenti indigeni in Brasile
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 settembre 2020
Non solo l’Amazzonia sta bruciando: il biotopo umido del Pantanal sta vivendo la peggiore crisi degli ultimi decenni. Una grave siccità e gli incendi provocati dall’uomo stanno attualmente minacciando una delle più grandi zone umide interne della terra. Il Pantanal è un biotopo di zona umida ricco di specie, che è protetto e dal 2000 è patrimonio naturale dell’umanità dell’UNESCO. Il popolo Guató, tra gli altri, vive in questa zona. È uno degli ultimi rappresentanti del popolo della canoa. Circa 80 famiglie appartenenti a questo popolo sono minacciate dagli incendi della terra indigena Baía dos Guató. Le 35 famiglie del popolo Bororo nel territorio indigeno del Perigara hanno perso 8.100 ettari di terra negli incendi, più del 75% della loro terra. Il territorio indigeno Tereza Cristina ha perso il 12% dei suoi 3.300 ettari.Le popolazioni colpite hanno perso casa, cibo e medicine naturali, che sono il loro sostentamento. Ora i Guatós, in particolare, temono che i pesci possano morire a causa dell’inquinamento dei fiumi se gli incendi dovessero continuare durante la stagione delle inondazioni. Senza pesci perderebbero un’importante fonte di cibo. L’area distrutta continuerà a crescere fino alla fine della stagione secca. Lo sottolinea anche il Burn Monitor dell’Instituto Centro de Vida (ICV), che controlla il numero di incendi nel Mato Grosso. L’ICV analizza il Global Fire Emissions Database della NASA e dell’Istituto Nazionale per la Ricerca Spaziale (Inpe). I dati mostrano 148 incendi nelle aree indigene del Pantanal da gennaio ad agosto di quest’anno. Di questi, l’81% è stato osservato in agosto – in quel periodo, i venti forti aumentano il rischio di propagazione degli incendi.Le cifre descrivono un aumento significativo degli incendi sulle terre indigene in questo bioma. Nel 2019 c’erano stati cinque incendi nello stesso periodo, e nessuno nel 2018. Secondo il Centro nazionale brasiliano per la prevenzione e la lotta contro gli incendi boschivi, il Pantanal ha già perso circa il 15% della sua superficie a causa delle fiamme. Si tratta di oltre 2,3 milioni di ettari. Tra gennaio e il 10 settembre 2020, ci sono stati 12.703 incendi nel Pantanal. Questo è il numero più alto per questo periodo da quando l’Inpe ha iniziato il monitoraggio nel 1998.
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SACE e PetrolValves consolidano la loro partnership
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 settembre 2020
Sace e PetrolValves consolidano la loro partnership grazie alla finalizzazione di diverse operazioni di networking capital e reverse factoring. L’obiettivo è di supportare non solo l’azienda in Italia e sui mercati internazionali, ma anche di sostenere l’ecosistema di PMI italiane che compongono la sua filiera. La collaborazione con SACE supporterà infatti PetrolValves nell’obiettivo di promuovere il sistema Italia, rafforzando la relazione con i loro clienti e con la filiera per garantire un continuo supporto finanziario oltre che operativo e mantenere così alti i livelli di qualità e competitività, fornendo inoltre al gruppo una solida assicurazione su alcuni mercati esteri.Una delle operazioni consiste nel finanziamento da 35 milioni di euro che PetrolValves ha recentemente ottenuto, erogato da Banco BPM e garantito da SACE attraverso Garanzia Italia, la misura prevista dal Decreto Liquidità per sostenere le imprese colpite dall’emergenza Covid-19 e alla quale PetrolValves ha deciso di aderire in ottica cautelativa, pur non avendo nell’immediato tensioni finanziarie. Le risorse verranno utilizzate dall’azienda per sostenere le esigenze di capitale circolante in Italia e all’estero.SACE e PetrolValves, inoltre, hanno firmato ad inizio 2020 un importante accordo in favore della filiera di fornitori di PetrolValves, che permetterà loro di avvalersi di strumenti assicurativo-finanziari, come garanzie sui finanziamenti bancari e servizi di factoring, per ottimizzare i propri flussi di cassa e rafforzare la propria competitività. Altre operazioni siglate dai due partner, come l’assicurazione di crediti e il factoring diretto verso clienti, hanno invece supportato ulteriormente il gruppo PetrolValves nel processo di internazionalizzazione in aree strategiche per lo sviluppo del loro business.SACE e PetrolValves, consolidano così una relazione commerciale che già dallo scorso anno ha visto le due aziende collaborare insieme con successo su diversi progetti sui mercati internazionali.PetrolValves, attiva nella produzione di valvole per l’Oil&Gas, è uno dei più importanti player del suo settore, con oltre 500 dipendenti e una forte presenza in tutto il mondo. Fondata oltre 60 anni fa, PetrolValves ha da sempre considerato l’innovazione tecnologica, la qualità e l’attenzione continua ai propri Clienti come valori costanti per contraddistinguersi nel mercato internazionale.
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