La cessione di asset attende la ripresa
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 settembre 2020
Secondo il Divestment Performance Monitor (DPM) di Willis Towers Watson, in collaborazione con la Business School (ex Cass), il valore delle operazioni di cessione di asset è sceso ai minimi storici nei primi sei mesi del 2020. La pandemia causata dal COVID-19 ha cambiato le carte in tavola, con le aziende che hanno dovuto affrontare un improvviso e drammatico cambiamento nei loro mercati: il 63% tra quelle che hanno ceduto rami d’azienda nella prima metà del 2020 ha evidenziato performance inferiori alle aspettative. Le società attivamente impegnate in operazioni di disinvestimento, nel primo semestre del 2020 hanno sottoperformato l’Indice Globale di una media dell’11,3%. Si tratta di un calo ancora più netto rispetto alle performance negative del primo semestre del 2019 (-7,0%) e del secondo semestre del 2019 (-5,9%); si è rivelato il semestre peggiore dal lancio dello studio nel 2010. La performance negativa, seppur significativa, non è inattesa se si considera la tendenza negativa e la volatilità dei mercati nel primo semestre del 2020. Considerato il ruolo “difensivo” che le dismissioni possono svolgere in circostanze di crisi, l’assenza di un aumento del volume delle transazioni è forse più sorprendente. Con 292 operazioni concluse nella prima metà del 2020, i numeri complessivi sono globalmente in calo rispetto al semestre precedente (315). Un altro risultato imprevisto è stato l’atteso aumento delle attività dei private equity che finora non si è materializzato, nonostante il segmento detenga livelli record di capitale. I compratori di private equity hanno invece rappresentato solo il 22% di tutti i disinvestimenti nel primo semestre del 2020, una quota di mercato alla pari con lo stesso periodo dell’anno scorso.
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