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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 108

Basilica di San Petronio: Guida di Mario Fanti e Carlo Degli Esposti

Posted by fidest press agency su mercoledì, 30 settembre 2020

Bologna. Il campanile di San Petronio venne costruito tra il 1481 ed il 1492 sotto la direzione di Giovanni da Brensa, impostandolo sopra la cappella delle reliquie (allora sagrestia) alla quale vennero, per questa necessità, ingrossate notevolmente le pareti laterali. Di forme semplicissime, non presenta di particolarmente notevole che il solito connubio fra il rosso del mattone e il bianco del marmo, qui creato dalla colonna inserita nella bifora della cella campanaria, lavorata nella bottega di Albertino Rusconi. Nella cella campanaria si trovano quattro campane: la grossa (23-24 quintali) fusa nel 1492 dal provenzale Michele di Garello; la mezzana (8-9 quintali) fusa da Antonio di Anchise Censori nel 1584 (questa campana veniva detta anche “la scolara” poiché indicava con il suo suono l’inizio delle lezioni nel vicino Archiginnasio); la mezzanella (5-5,5 quintali) fusa nel 1492 dal provenzale Giovanni di Garello; infine la piccola (4 quintali circa) fusa nel 1578 da Anchise Censori. Poiché l’accordo fra i quattro bronzi non era soddisfacente, nel 1818 il fonditore bolognese Gaetano Brighenti ne limò gli orli migliorandone l’armonia.Il suono a festa, secondo il caratteristico sistema bolognese detto “a doppio”, vi viene eseguito manualmente da una squadra di “mastri campanari” composta da un minimo di sei membri a un massimo di quattordici, se viene eseguita la “scappata”, cioè la manovra composta da successive spinte che porta le campane, da una posizione iniziale a bocca in giù, a compiere un giro completo di 360 gradi attorno ai perni di sostegno, seguendo il tempo musicale.Dal 1920 nel campanile ha sede, nella sala sottostante la cella campanaria, la “Unione Campanari Bolognesi”, fondata nel 1912, cui si deve la continuazione della tradizione campanaria.

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