Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Archive for ottobre 2020

Esce oggi in digitale “Cambiamento”

Posted by fidest press agency su sabato, 31 ottobre 2020

Il nuovo brano della cantautrice siciliana, Beatrice Campisi, primo estratto dall’album in uscita nel 2021 (prodotto e arrangiato da Alessandro Alosi):“La traversata del Mediterraneo che compiono i migranti per cambiare le proprie vite, come il viaggio interiore che ogni essere umano deve affrontare per rinnovarsi e accogliere una profonda trasformazione.” Esce oggi in digitale “Cambiamento” (ascolta su Spotify), nuovo brano della cantautrice siciliana Beatrice Campisi, e primo estratto dal secondo album, in uscita nel 2021, prodotto e arrangiato da Alessandro Alosi. Online in contemporanea anche il videoclip.Beatrice Campisi ama definirsi un’esploratrice musicale e ha cercato di trasferire questo valore nella scrittura e nell’interpretazione di “Cambiamento”: “il brano, che rappresenta il filo rosso di tutto l’album, è legato alla ricerca, al movimento necessario e incessante, anche doloroso, dell’uomo verso un altrove migliore, sia in senso figurato, sia letterale – racconta l’autrice -. L’ispirazione nasce dalla mia esperienza di insegnante presso la Casa Circondariale di Voghera; dall’incontro con i detenuti, di cui molti segnati da un passato di fuga da guerre e povertà, è scaturito un momento di profonda riflessione sulla sofferenza altrui, sulla necessità di un riscatto individuale che passi attraverso un percorso di catarsi, sull’importanza dell’accoglienza e del rispetto per il prossimo.” Il brano vuole mettere in evidenza il parallelismo fra la traversata del Mediterraneo che compiono i migranti per cambiare le proprie vite, e il viaggio interiore che ogni essere umano deve affrontare per rinnovarsi. Da un lato la paura di lasciare ciò che è familiare, come l’attaccamento nostalgico al fanciullo che ha dovuto lottare e soffrire per “affrontare il mare” della vita; dall’altro il bisogno di riscattarsi da questa parte buia della nostra anima, per lasciare emergere, e poter accogliere, una nuova visione di noi stessi.L’arrangiamento del brano, registrato presso Downtown Studios (PV), mixato presso Duna Studio (RA) e masterizzato presso La Maestà Mastering di G. Versari è strutturato per rappresentare tanto l’aspetto drammatico di un percorso doloroso quanto la forza vitale della tensione verso un nuovo inizio.Il videoclip del brano, diretto da Lù Magarò, e realizzato in collaborazione con il collettivo “Riflessi ACV”, vanta la partecipazione di Christian Fagetti, ballerino solista del Teatro alla Scala: l’artista interpreta una coreografia originale incentrata sullo scontro/incontro di luci e ombre, di bianco e nero, e mette in scena con il proprio corpo le forze opposte che ci guidano e che possono convergere nella profonda trasformazione che chiamiamo “cambiamento”. Beatrice Campisi è una cantautrice siciliana trapiantata a Pavia e ama definirsi una “esploratrice musicale”.

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Un violentissimo terremoto ha colpito un’area tra la Grecia e la Turchia

Posted by fidest press agency su sabato, 31 ottobre 2020

L’epicentro è in una zona del Mar Egeo compresa tra l’isola di Samos (Grecia) e la città di Smirne/Izmir (Turchia). Il terremoto ha causato anche uno tsunami, che ha inondato alcuni quartieri abitati a Samos e una zona residenziale della periferia di Smirne.A questa prima scossa ne solo seguite altre di assestamento nelle ore successive.È ancora presto per poter stimare vittime, feriti e danni, ma c’è molta preoccupazione. La gente cerca di lasciare la città per recarsi in campagna, mentre i volontari stanno scavando tra le macerie. La zona più gravemente danneggiata sembra essere la città di Smirne, con 4 milioni di abitanti. Il terremoto ha provocato feriti e danni anche nell’isola di Samos, in Grecia. La forte scossa ha fatto crollare una parete della chiesa della Panagia Theotokou a Karlovassi, una delle mete turistiche dell’isola. Si registrano danni anche alla rete stradale.Caritas Italiana è in contatto fin dai primi momenti successivi al terremoto sia con Caritas Grecia, sia con Caritas Turchia. Ha espresso vicinanza e solidarietà ed è pronta a sostenere gli interventi di risposta all’emergenza. Il vescovo di Smirne, S.E. Mons. Lorenzo Piretto conferma che il terremoto è stato molto violento. I direttori di Caritas Turchia e di Caritas Smirne testimoniano che la situazione è ancora molto caotica e le notizie che provengono dalle zone più colpite sono frammentarie.Caritas Grecia è già presente a Samos con progetti e iniziative a supporto dei migranti. Infatti Samos è, insieme a Lesbos e Kios, una delle principali isole di sbarco dei migranti che tentano l’attraversamento via mare dalla Turchia alla Grecia.In Turchia, nella città di Smirne è presente la Caritas diocesana di Smirne che opera da anni a supporto delle fasce più bisognose della popolazione turca e dei migranti presenti sul territorio.Le Caritas di Grecia e Turchia hanno allertato i loro operatori, volontari, partner, e sono in contatto con le autorità governative e con le varie realtà ecclesiali presenti nelle zone più colpite. Si sta monitorando la situazione, cercando intanto di organizzare i primi aiuti.È possibile sostenere gli interventi di aiuto tramite Caritas Italiana (Via Aurelia 796 – 00165 Roma), utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line tramite il sito http://www.caritas.it,

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Arsenio Frugoni e quella storia inedita della pittura italiana

Posted by fidest press agency su sabato, 31 ottobre 2020

Arsenio Frugoni, Storia della pittura d’Italia, Introduzione di Chiara Frugoni, a cura di Saverio Lomartire, pagg. 636, euro 48, Morcelliana. Le conferenze del grande storico ritrovate dalla figlia Chiara diventano un monumentale volume illustrato da lei introdotto e curato da Saverio Lomartire. L’opera si rivela un lungo viaggio nella bellezza, dall’arte paleocristiana alle correnti pittoriche del secondo dopoguerra. E la prosa originalissima dell’autore ne fa – scrive Chiara Frugoni – “il romanzo della storia dell’arte”. L’unica copia rimasta della sola parte cartacea era in casa, un cimelio custodito e insieme dimenticato. Scritte di getto, le quindici conferenze dedicate alla pittura italiana offrono citazioni selezionate e illuminanti; i giudizi non sono né scontati né banali, ma scaturiscono da personali meditazioni e apprezzamenti. Mio padre scrive con una prosa semplice e affascinante; gli aggettivi sorprendenti si rivelano sempre necessari. Con una frase spiega la sostanza di un’intera epoca, comunica di un’immagine l’essenziale, fa vibrare un’emozione. Descrive le immagini dal punto di vista stilistico ma è molto attento anche alla personalità del pittore, alla sua vita, al suo carattere: quanto ad esempio poté incidere nell’espressione artistica la povertà, la sfortuna, un pessimismo o un ottimismo di fondo, l’indole più o meno morale del pittore. Questo libro non è un manuale di storia dell’arte e nemmeno una storia dell’arte raccontata come ha fatto Ernst Gombrich. È come se le immagini fossero parole. Lo definirei: il romanzo della storia dell’arte”. Così, Chiara Frugoni, a proposito del volume nato dagli scritti paterni ritrovati ora in libreria con i tipi dell’editrice Morcelliana. Dopo sguardi attenti sui primi secoli dell’era cristiana sino al periodo romanico, poi sul ‘400 nelle sue espressioni dalle Marche e dall’Umbria sino alla scuola emiliana, padovana, lombarda, veneziana, ecco dunque Leonardo e i leonardeschi settentrionali, Raffaello e la scuola raffaellesca, Michelangelo, i michelangioleschi e il Correggio, poi la grande Scuola veneziana del ‘500, i maggiori autori del ‘600 e del ‘700, del periodo del Neoclassicismo, poi dell’ ‘800 del ‘900. L’opera – unica nel suo genere, per l’originalissima esposizione accessibile ad un vasto pubblico, per la competenza, ma anche per le intuizioni lungimiranti dell’autore – è corredata da quasi un migliaio di immagini a colori.” Onestà intellettuale e indipendenza di giudizio di un autore – merce oggi difficile da trovare- non oscurate nemmeno dalla gratitudine.

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Elezioni americane: i pronostici di William Hill

Posted by fidest press agency su sabato, 31 ottobre 2020

Mentre nel mondo dilaga la pandemia e il Covid-19 è ancora in testa alle discussioni in tutto il globo, all’orizzonte si staglia un nuovo evento, destinato a incidere fortemente non solo sulla vita degli americani, ma sull’economia globale. Sono le presidenziali americane che il 3 novembre sanciranno se verrà premiato lo status quo o se gli Stati Uniti saranno pronti a cambiare registro.A combattersi il titolo sono rimasti in due: il repubblicano Trump contrastato dal democratico Joe Biden, che ha avuto la meglio alle primarie su ben ventisette candidati. Il primo step è stato un successo e le quote continuano a essere a favore dell’antagonista del tanto contestato Trump. William Hill, in gioco dal 1934, propone la vittoria di Biden a 1.50, ma Donald Trump non si distacca di molto, a listino a 2.62. Ben distanti gli altri candidati come la rappresentante del Partito Libertario Jo Jorgensen (501.00) che, in caso di vittoria, permetterebbe di sbancare, o Howie Hawkins (501.00), in corsa per il Partito Verde.Si tratta, quindi, di un vero e proprio testa a testa che fino alla fine potrebbe riservare sorprese; del resto Trump ha già superato l’ostacolo Covid! Non resta che attendere e salutare chi dal 21 gennaio prossimo sarà il nuovo Capitan America.

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Covid-19: “I test sierologici in arrivo fondamentali per screening e valutazione epidemiologica”

Posted by fidest press agency su sabato, 31 ottobre 2020

Con la ripresa dei contagi da Covid-19, oltre alle esperienze cliniche e terapeutiche acquisite sono indispensabili i test sia mediante tampone sia sierologici più precisi, specifici e sensibili e più rapidi nell’esecuzione e nella risposta. Il test molecolare con tampone naso-faringeo dovrebbe essere fatto al soggetto sospetto il più precocemente possibile alla comparsa dei primi sintomi mentre il test sierologico è utile per scoprire l’andamento anticorpale, identificare potenziali donatori di siero terapeutico, definire il tasso di letalità, diffusione geografica e nelle diverse fasce di età. I test molecolari e sierologici disponibili a breve sul mercato garantiranno risposte sempre più rapide per contenere la diffusione del virus nella speranza che al più presto venga reso disponibile un vaccino sicuro ed efficace capace di eradicarlo definitivamente. Per fare il punto della situazione, Mondosanità ha organizzato il webinar ‘I TEST SIEROLOGICI PER LA DIAGNOSI DI COVID-19 ESPERTI A CONFRONTO’, realizzato grazie al contributo incondizionato di Roche e Lifebrain.“I test sierologici rilevano la presenza nel sangue di anticorpi eventualmente sviluppati da chi è entrato a contatto con il virus. La cinetica degli RNA e degli anticorpi dopo aver contratto l’infezione da Sars-Cov2 non è la stessa: l’ RNA è dosabile da subito, presente anche in soggetti asintomatici, mentre le IgM, gli anticorpi indicativi di una infezione in corso, risultano dosabili verso il 7° giorno; dal 14°giorno in poi comincia la produzione delle IgG, le immunoglobuline deputate ad una risposta immunitaria più duratura e indicative di una infezione pregressa, le quali, poi, persisteranno nel tempo mentre le IgM scenderanno dal 21° giorno. I test sierologici possono essere di due tipi: uno basato sul prelievo di qualche ml di sangue e l’altro basato sull’utilizzo di una goccia di sangue, meglio noto come pungi dito. Attualmente nessuno dei due ha valore diagnostico, in caso di positività è sempre necessario effettuare un tampone molecolare. Ma è importante continuare la loro messa a punto, la loro sperimentazione, identificare un test sierologico altamente sensibile è una ulteriore arma per sconfiggere il virus, data la rapidità di risposta ed il facile utilizzo, ad esempio nelle scuole”, ha spiegato Antonio Giordano, Dipartimento di Biotecnologie mediche dell’Università di Siena e direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Philadelphia “Fermo restando che il Gold Standard per la diagnosi di SARS-CoV-2 è il test molecolare o tampone, che ricerca direttamente l’RNA del virus con tecniche di biologia molecolare (Reverse Real-Time PCR), il test sierologico, che non ricerca il virus ma ci dice se un soggetto è entrato a contatto in tempi più o meno recenti con esso, rimane uno strumento molto utile per lo screening e la valutazione epidemiologica dell’immunità al Covid-19 per determinate fasce di popolazione o categorie professionali”, ha dichiarato Graziella Calugi, Chief Medical Officer Gruppo Lifebrain

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E’ possibile ridurre l’aggressività del Covid-19?

Posted by fidest press agency su sabato, 31 ottobre 2020

Scrive Salvatore Spagnolo, un cardiochirurgo con una competenza specifica nel trattamento dell’embolia polmonare massiva: “Lo scorso marzo avevo ipotizzato che la causa di morte nella patologia da Covid 19 non fosse solo una polmonite interstiziale ma anche un’embolia polmonare diffusa e proposi la somministrazione dell’eparina. Per validare questa mia ipotesi, pubblicai un articolo sul Journal of Cardiology Research dal titolo: Covid-19 as a Cause of Pneumonia and Diffuse Peripheral Pulmonary Embolism. Early Anticoagulant Treatment to Prevent Thrombi Formation. Questa ipotesi non venne presa in considerazione e, solo a fine aprile, studi autoptici confermarono la presenza di trombi nei polmoni dei pazienti deceduti per Covid 19 e fu introdotta la terapia con eparina nei pazienti in terapia intensiva, ottenendo miglioramenti clinici. Recentemente il prof. Nicola Magrini, Direttore generale dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, ha dichiarato che l’eparina è un pilastro nel trattamento del Covid-19. Tuttavia, abitualmente, questo farmaco è utilizzato solo nei pazienti ricoverati con segni di polmonite. Oggi sappiamo che, a differenza dei comuni virus antiinfluenzali, i coronavirus non danneggiano solo i polmoni ma entrano nei capillari polmonari e si riproducono nella loro parete interna chiamata endotelio. È dimostrato da studi anatomopatologici e clinici che, quando il virus passa dalle narici alla trachea e raggiunge gli alveoli polmonari, entra direttamente nei capillari che circondano gli alveoli e naviga nella corrente sanguigna. Spinto dalla pressione di perfusione, raggiunge il cuore ed i vari organi del corpo umano.Esso ha la proprietà di riprodursi nell’endotelio sia degli alveoli polmonari che dei capillari e determinare una progressiva infiammazione dei polmoni ed una trombosi del microcircolo. In alcuni pazienti, la distruzione dell’endotelio vascolare causa trombosi anche nel tessuto cardiaco, cerebrale o renale e determina infarti miocardici, ictus cerebrali o infarti renali. La somministrazione a domicilio dell’eparina e del cortisone potrebbe contrastare, fin dall’inizio, l’insorgenza dei processi infiammatori e trombotici.Una conferma che i farmaci antiaggreganti, somministrati all’inizio della malattia, possono ridurre la mortalità nei pazienti con Covid 19, arriva dall’Università Americana del Maryland. Mettendo a confronto le cartelle cliniche di centinaia di pazienti, un team di studiosi ha rilevato che l’uso abituale di aspirina ha ridotto in modo significativo il rischio di ricovero in terapia intensiva e di morte. Utilizzando eparina, cortisone ed antivirali, medici della New York University hanno stimato, su 5 mila ricoveri tra marzo e agosto, un abbassamento della probabilità di morte dal 25.6% al 7.6% ed uno studio dell’Alan Turing Institute su 21 mila pazienti ospedalizzati in Gran Bretagna ha documentato un calo dei tassi di mortalità di circa 20 punti.Tutti questi dati confermano che la medicina ha in mano farmaci in grado di contrastare l’azione del virus.Purtroppo, la loro efficacia è limitata dall’essere utilizzati tardivamente quando il virus ha già causato danni di entità variabile a carico dei polmoni e dei vasi sanguigni. Mi auguro che l’Aifa introduca nelle linee guida l’aspirina 100 per il trattamento dei pazienti positivi al COVID ma asintomatici e l’eparina a basso peso molecolare (Enoxaparina, clexane ecc.) quando compaiono i sintomi dell’influenza.Recentemente, le ASL di diverse Regioni stanno già inserendo l’eparina nella terapia a domicilio per i pazienti positivi al Covid e sintomatici ma pochi sanno di questa possibilità terapeutica e moltissimi sono i pazienti che vengono ospedalizzati.Mi sembra di rivivere la medesima situazione che si ebbe in cardiologia qualche anno fa.Avevamo i presidi terapeutici per prevenire l’infarto miocardico ma la popolazione non ne era a conoscenza e si continuava a morire per infarto.Solo dopo una efficace campagna pubblicitaria, si è riusciti a far conoscere che il dolore al petto era un segno caratteristico della ischemia cardiaca e che il salvataggio del muscolo cardiaco era legato alla velocità con cui si faceva diagnosi. Questo portò ad una rapida diminuzione del numero di decessi per infarto. È auspicabile che l’organizzazione sanitaria nazionale informi la popolazione di questa possibilità terapeutica e faciliti la somministrazione di questi farmaci. Questo, probabilmente, impedirebbe di essere travolti da un numero sempre crescente di ricoveri per Covid. (n.r. L’eparina (enoxaparina) è un principio attivo anticoagulante ma non è in grado di dissolvere i coaguli già formati. Occorrono in questo caso dei fibrinolitici.)

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Cuore e Covid: dai cardiologi interventisti allarme sugli anziani con patologie valvolari

Posted by fidest press agency su sabato, 31 ottobre 2020

Blocco dei ricoveri programmati, differimento degli interventi in elezione, allungamento delle liste d’attesa, saturazione delle terapie intensive, riconversione dei reparti e anche, di nuovo, la paura del contagio in ospedale. Questo lo scenario che con la seconda ondata di Covid-19 mette a rischio la vita di un milione di italiani over 65, affetti da patologie strutturali dovute al deterioramento delle valvole cardiache. La denuncia arriva dalla Società Italiana di Cardiologia Interventistica che nel 41° Congresso Nazionale (edizione virtuale da oggi fino al 30 ottobre), presenta il suo Manifesto per la tutela del paziente cardiovascolare. “Lanciamo quattro proposte concrete volte a garantire un adeguato e tempestivo accesso alle cure per le persone cardiopatiche in era Covid-19 e per ridurne i tempi di ospedalizzazione – annuncia il Presidente del GISE Giuseppe Tarantini -. Ripartiamo da un Piano Nazionale Cardiologico che favorisca una visione complessiva, pragmatica e prospettica per assicurare una gestione tempestiva e appropriata delle patologie coronariche e strutturali cardiache, sempre più priorità di politica sanitaria. Mettiamo in campo un modello organizzativo organico in grado di affrontare la situazione conseguente all’emergenza: investire per riportare alla normalità i tempi delle liste d’attesa, potenziando la struttura dei reparti e rivedendo le modalità di accesso alle strutture sanitarie, con percorsi dedicati ai pazienti cardiopatici. Destiniamo risorse alla tecnologia e all’innovazione, sfruttando in maniera appropriata le opzioni diagnostico-terapeutiche non invasive oggi disponibili, riportando a casa un paziente più sano e in tempi più brevi. Infine impegniamoci per un accesso equo alle tecnologie/terapie più avanzate per tutti i pazienti che potrebbero trarne beneficio, dando vita a un Fondo per l’Innovazione tecnologica (in analogia con quanto fatto per i farmaci innovativi) che ne sostenga l’adozione nella pratica clinica e riduca le disomogeneità di accesso tuttora esistenti”. “Una nostra survey su 130 Emodinamiche italiane che svolgono procedure di interventistica strutturale – riferisce Tarantini – confermava a metà ottobre una ripresa delle attività comunque sotto il 50% rispetto al periodo di pre-lockdown. Anche sul fronte delle angioplastiche nei mesi della “ripartenza” dopo la prima ondata di Covid-19 rispetto al periodo “pre-Covid” c’è stata un’analoga contrazione, tra il 50 e 75% per il 40% dei centri. Le barriere che hanno impedito la ripresa delle attività sono, per il 45% dei centri, organizzative (disponibilità di posti letto e del personale), per circa il 30% legate alla gestione delle liste di attesa, il 35% ha evidenziato anche un minore flusso di pazienti derivante da restrittive indicazioni di accesso in ospedale, infine circa il 30% ha segnalato la paura di un contagio ospedaliero da parte dei malati. Una ripresa dunque, già fortemente parziale rispetto alla normale routine, ma oggi comunque bruciata dalla saturazione di molte terapie intensive, dalla conseguente riconversione dei reparti e dai nuovi più recenti provvedimenti di blocco dei ricoveri. Tutto questo con effetti potenzialmente disastrosi su un segmento di una popolazione tanto considerevole quanto fragile. Ricordiamo infatti che tra chi ha più di 75 anni sono 200.000 le persone colpite da stenosi aortica e circa 600.000 quelle alle prese con insufficienza della valvola mitrale”. “I pazienti con malattie cardiache pregresse – spiega il Presidente eletto del GISE Giovanni Esposito – nel caso di infezione da Covid-19 sono esposti ad un maggior rischio di complicanze cardiovascolari e di ricovero in terapia intensiva, e a una probabilità di decesso più che doppia (da 2 a 4 volte maggiore) rispetto a chi non ha problemi di cuore. Tra le co-morbidità riscontrate nei pazienti morti in Europa per Covid-19, le malattie cardiovascolari risultano al primo posto. Parliamo di patologie che portano a una riduzione marcata dell’aspettativa di vita, spesso a una disabilità anche con perdita dell’autosufficienza. Senza trattamento, circa la metà dei pazienti con stenosi valvolare aortica severa sintomatica muore entro 2 anni dalla diagnosi. I pazienti affetti da rigurgito mitralico severo, se non trattato, vanno incontro ad un rischio di mortalità del 57% a un anno. Le procedure percutanee che sostituiscono o riparano con tecniche mini-invasive le valvole cardiache danneggiate in tempo di Covid-19 sono pertanto strategiche: non solo impattano positivamente sulla mortalità e la morbilità, ma rispetto agli interventi che richiedono intubazione ed ecocardiografia trans-esofagea, presentano un rischio minore di infezione da Covid-19 per il paziente e per gli operatori, riducono i tempi di ospedalizzazione e il rischio di complicanze, migliorano considerevolmente la qualità della vita del paziente. Per tali ragioni è fondamentale che i centri di Emodinamica siano messi in grado di erogare queste prestazioni in maniera continuativa”. “In questa seconda ondata di Covid-19 – dichiara il Segretario Generale di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso – stiamo ricevendo moltissime segnalazioni relative ai timori di blocco delle prestazioni in ambito cardiologico. Dobbiamo intervenire con tempestività e appropriatezza su tutto il processo, in fase di prevenzione, diagnosi e cura. Solo così potremo trattare la maggior parte delle patologie cardiovascolari cambiandone il decorso naturale e ripristinando la naturale aspettativa di vita delle persone. Pertanto affianchiamo con forza la Società Italiana di Cardiologia Interventistica per chiedere alle istituzioni sanitarie regionali, ai direttori generali di aziende sanitarie e ospedali, di individuare le strategie prioritarie e urgenti per abbattere le barriere che si ripresenteranno drammaticamente nei prossimi mesi. Investiamo nelle procedure salvavita, per evitare ai pazienti con patologie cardiovascolari di trascorrere più del necessario nelle rianimazioni e di dover dedicarsi a lungo alla riabilitazione. Contribuiamo anche così alla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale, già provata da questa epidemia”.

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Immuni: notifiche esposizione raddoppiate in 1 settimana

Posted by fidest press agency su sabato, 31 ottobre 2020

Le notifiche di possibile esposizione al Covid inviate dall’applicazione Immuni, secondo i dati forniti dal ministero della Salute, sono quasi raddoppiate in una settimana, passando dalle 19.485 del 20 ottobre alle 36.231 del 26 ottobre. I download dell’applicazione per il tracciamento dei contagi hanno raggiunto i 9,36 milioni al 25 ottobre.”Dati fallimentari! Il punto dolente, infatti, sono gli utenti che risultano positivi al Covid-19, appena 1.530″ afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. I 9,36 mln di download dimostrano che gli italiani stanno collaborando, anche se il dato dovrebbe ulteriormente salire. Se, però, poi non si caricano i dati dei positivi, allora tutto diventa inutile. Non ci interessa il solito rimpallo di responsabilità tra ministero della Salute, Regioni e Asl. Il Governo rimedi! Deve farsi carico del problema e risolverlo immediatamente” conclude Dona.

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I pazienti reumatologici vanno vaccinati

Posted by fidest press agency su sabato, 31 ottobre 2020

La SIR ha ritenuto opportuno stilare una guida pratica alle vaccinazioni per i pazienti reumatologici in una stagione particolarmente critica perché segnata dalla grave pandemia di Covid 19.Il testo, elaborato da un gruppo di lavoro coordinato dal Professor Guido Valesini Vicepresidente SIR, risponde ai quesiti circa l’opportunità di vaccinarsi, con quali vaccini e quando.In merito al primo quesito il testo chiarisce che le vaccinazioni sono opportune e necessarie per scongiurare il rischio di infezioni che potrebbero peraltro condizionare negativamente la malattia reumatologica. La somministrazione dei vaccini a questi pazienti, per essere sicura ed efficace, non deve avvenire in fase di acuzie di malattia, deve tenere conto delle terapie già in atto o programmate, così come del contesto ambientale in cui vive il paziente.“Le vaccinazioni sono il più efficace strumento di prevenzione e controllo delle malattie infettive – sottolinea Luigi Sinigaglia, Presidente Nazionale SIR – e la pandemia in atto rende particolarmente importante le vaccinazioni antinfluenzale ed antipneumococcica.” Infatti, sottolinea Valesini, la protezione contro queste patologie, che colpiscono gli stessi organi bersaglio del Covid19, ha un qualche effetto protettivo anche nei confronti di quest’ultima stimolando in qualche modo l’immunità innata che rappresenta una risorsa naturale di grande importanza in mancanza di un vaccino specifico”.Il documento prende in esame tutte le vaccinazioni disponibili che, fatte salve le raccomandazioni di cui sopra, sono tutte raccomandate con l’esclusione di quelle con virus/batteri vivi attenuati. Un’utile tabella riassuntiva chiarisce poi i tempi delle vaccinazioni (agenda vaccinale) differenziando le diverse categorie di pazienti.Si segnala infine come le stesse raccomandazioni debbano essere estese ai familiari, ai caregiver e più in generale per tutte le persone che vivono a stretto contatto con chi è interessato da una patologia reumatologica.

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COVID: Dotare ospedali di tablet

Posted by fidest press agency su sabato, 31 ottobre 2020

“Tra code per i tamponi, ipotesi di lockdown, numeri in crescita e polemiche pretestuose rischia purtroppo di rimanere sullo sfondo la grande solitudine dei malati Covid ospedalizzati che devono fare i conti con la malattia lontano dagli affetti e nell’impossibilità di ricevere visite.Proprio per questo ho depositato da tempo una mozione, che mi auguro sia discussa al più presto, che chiede alla Lombardia di garantire la possibilità di effettuare chiamate telefoniche o videochiamate dai reparti ospedalieri.Propongo che la Lombardia doti i reparti degli ospedali pubblici di tablet che possano essere utilizzati per favorire la comunicazione con l’esterno, sarebbe un gesto di grande sensibilità”, così Luigi Piccirillo, consigliere regionale del M5S Lombardia.“Sappiamo ovviamente che i tablet non sostituiscono il contatto umano, ma non possiamo permetterci che ai pazienti Covid sia destinato il solo isolamento forzato. E nemmeno che la gestione dei contatti con l’esterno sia demandata alle singole strutture o alla grande sensibilità che stanno dimostrando infermieri e Oss.La possibilità di mantenere contatti con l’esterno va sostenuta dalla Regione: isolamento e senso di abbandono sono un ostacolo alle cure dei pazienti Covid”, conclude Piccirillo.

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Tumori neuroendocrini: “Teragnostica la nuova arma a difesa dei pazienti”

Posted by fidest press agency su sabato, 31 ottobre 2020

Approccio multidisciplinare, accesso uniforme alle terapie innovative e loro uso appropriato e personalizzato alle caratteristiche del paziente, per stabilire la necessità per le strutture ospedaliere e per il servizio sanitario regionale di introdurre la teragnostica nella pratica clinica. Questo l’obiettivo del webinar.“Oggi è possibile fare la diagnosi e la terapia di una determinata malattia insieme, non con strumenti molto diversi e non in luoghi e tempi spesso differenti. Con il termine teragnostica si riassume questa nuova disciplina che trova applicazione in Medicina Nucleare e nella pratica clinica, impiegando diverse sostanze che sia da sole sia in coppie possono essere utilizzate per questo scopo: radiofarmaci marcati con radioisotopi gamma o positrone emittenti per la diagnostica possono essere marcati anche con radioisotopi alfa o beta- per la terapia. Una delle più interessanti novità in questo campo è in una classe di neoplasie rare ma piuttosto difficile sia da diagnosticare precocemente che da trattare: i tumori neuroendocrini. È importante arrivare ad un PDTA di riferimento sui tumori neuroendocrini, al fine di garantire la presa in carico ed un trattamento ottimale secondo linee guida basate sull’evidenza scientifica, attraverso un approccio multidisciplinare integrato in tutto il territorio regionale”, ha spiegato Orazio Schillaci, Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina Nucleare, Rettore Università “Tor Vergata”, Roma Note dai primi del 1900, solo nel 2010 sono state riconosciute dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come universalmente maligne e perciò dotate di un sistema omogeneo di misura della loro aggressività biologica (grado) e diffusione (stadio). Possono insorgere in ogni organo mantenendo caratteristiche di tipo ed aggressività distintive per ogni sede. Sono più spesso caratterizzate da un comportamento clinico di basso grado di malignità, a significare che, se non trattate, possono diffondere nell’organismo con passo lento ma progressivo. Il loro trattamento d’elezione è la chirurgia, tuttavia soprattutto quando diffuse a multiple sedi dell’organismo (alto stadio) necessitano anche di terapia medica. Le neoplasie neuroendocrine sono tra i primi esempi di cancro per i quali esiste almeno un bersaglio terapeutico molecolare utile a “vedere” la neoplasia ed efficace a frenare la crescita neoplastica. Il bersaglio è il recettore/i dell’ormone somatostatina, presente in grande quantità sulle cellule tumorali. La molecola usata sia per l’imaging sia per il trattamento è l’analogo/i sintetico della somatostatina, coniugato o meno con radionuclidi, che specificamente aggancia il recettore/i. In sintesi, un esempio di teragnostica disponibile e di comprovata efficacia clinica”, ha detto Guido Rindi, Direttore UOC Anatomia Patologica Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli” IRCCS, Roma

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Un nuovo configuratore per progettare l’ospedale del futuro

Posted by fidest press agency su sabato, 31 ottobre 2020

Il progetto dell’Ospedale del Futuro, depositato e registrato presso European Intellectual Property Office, vuole ridisegnare il modo di pensare ma soprattutto di vivere la vita ospedaliera, realizzando strutture capaci sia di gestire i bisogni quotidiani, sia le emergenze come quella rappresentata dal Coronavirus. Il progetto, che fa della fruibilità della struttura, della flessibilità organizzativa degli spazi interni e dei bassi costi di gestione i propri punti cardini, parte dall’idea che un’organizzazione sanitaria moderna debba avere una struttura ”elastica”, che tenga conto delle esigenze ospedaliere e delle innovazioni tecnologiche che variano velocemente nel tempo. Il modello – composto di moduli funzionali e funzionanti – si presta per adeguarsi alle necessità del paziente secondo una logica “win-win”.Proprio per favorire il rinnovamento delle strutture sanitarie pubbliche esistenti, il configuratore consente di modulare i volumi, le superfici, l’organizzazione funzionale, i volumi di produzione attesi e restituisce una serie di dati di sintesi tra i quali spiccano per interesse le stime sui costi dell’intero sistema Ospedale. Il programma, in particolare, si basa su un algoritmo ben preciso, il cui impianto risponde ai criteri di sostenibilità funzionale, gestionale, di comfort ed economica, senza trascurare gli aspetti ambientali. L’edificio può essere quindi personalizzato, aggregando o sottraendo i moduli che lo compongono e attribuendo agli spazi destinazioni d’uso differenti. Per ogni singolo modulo sono a disposizione delle destinazioni d’uso differenti da scegliere. “L’Ospedale del Futuro è una proposta forte e concreta che vogliamo mettere al servizio del sistema sanitario, sia pubblico sia privato. Proprio in questa ottica abbiamo sviluppato un configuratore in grado di facilitare il lavoro, soprattutto quello della Pubblica Amministrazione, in fase di progettazione. Riteniamo questa web-application uno ottimo strumento per la valutazione di fattibilità nella realizzazione di un nuovo ospedale” – dichiara Marisa Giampaoli, Amministratore Delegato e Presidente Hospital Consulting.

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Le scuse della presidente della Commissione Europea

Posted by fidest press agency su sabato, 31 ottobre 2020

“Le parole della presidente della Commissione europea sulla gestione dell’emergenza Covid suonano come una seconda ammissione di colpa dopo le scuse date all’Italia a marzo scorso. Ha dichiarato che “le misure sono state allentate troppo presto”. Bruxelles ha dunque sottovalutato l’emergenza pandemica e non c’è dubbio che anche l’Italia sulla seconda ondata si sia fatta trovare drammaticamente impreparata. Il Governo Conte in 8 mesi non ha prodotto nulla, a parte un profluvio di Dpcm caotici e, anziché incrementare posti letto e terapie intensive, ha avviato la gara conseguente solo il 2 ottobre, senza ancora assegnarla. Ma grande responsabilità ha anche l’Europa, la Von der Leyen si è rivelata incapace di fornire indirizzi e rimedi, per non parlare della lentezza nelle procedure di erogazione del Recovery Fund. Se ci atteniamo all’iter di presentazione, valutazione, decisione, erogazione, il Coronavirus avrà fatto in tempo a distruggere non tutta l’Italia ma tutto l’Occidente”. E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.

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Malati con patologie gravi senza cure

Posted by fidest press agency su sabato, 31 ottobre 2020

“Le denunce di questi giorni da parti di cittadini che hanno urgenza o necessità di svolgere ciclicamente esami e cure perché a rischio di patologie mortali non possono restare inevase. Se sempre più utenti si rivolgono alla magistratura, alle forze dell’ordine, al tribunale del malato perché si vedono negare, a causa del covid, appuntamenti calendarizzati da anni, allora il ministro Speranza non può davvero sottrarsi alle sue responsabilità. Si convochi immediatamente la conferenza Stato-Regioni affinché si faccia un preciso monitoraggio delle nuove criticità causate dalla concentrazione delle risorse sul Covid. Intanto, in un’interrogazione al ministro della Salute e al ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia chiedo quale sia la percentuale di risposta del sistema sanitario per patologie non Covid e quale il tasso di rinvio. Se è vero, come denuncia una signora su un quotidiano nazionale, che dopo la revoca di un appuntamento stabilito due anni prima, le è stata offerta un’alternativa privata al costo di 220 euro, andando a intaccare il principio di sanità quale servizio universale garantito dalla Costituzione. Garantito… per modo di dire”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia che ha predisposto un’interrogazione sul caso denunciato dalla Stampa. (n.r. E che dire per i vaccini antinflluenzali che vengono negati alle persone fragili?)

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Il taglio delle uve coltivate a Pompei

Posted by fidest press agency su sabato, 31 ottobre 2020

Come ogni anno a Pompei, ricorre il taglio delle uve coltivate nei vigneti delle antiche domus, che frutto di un progetto scientifico di studio degli impianti e delle antiche tecniche di viticoltura pompeiana, consentono anche la produzione del pregiato Vino Villa dei misteri.Il progetto nasce nell’ambito degli studi di botanica applicata all’archeologia condotti dal Laboratorio di Ricerche Applicate del Parco archeologico di Pompei, cui ha fatto seguito una convenzione con l’Azienda Vinicola Mastroberardino, che si è occupata negli anni delle ricerche preliminari, dell’impianto e della coltivazione dei vigneti dell’antica Pompei, fino alla produzione finale del vino. L’idea progettuale, nata nel 1994, dapprima riguardava un’area limitata degli scavi, per poi ampliarsi e giungere oggi a interessare 15 aree a vigneto ubicate tutte nelle Regiones I e II dell’antica Pompei (tra cui Foro Boario, casa del Triclinio estivo, Domus della Nave Europa, Caupona del Gladiatore, Caupona di Eusino, l’Orto dei Fuggiaschi, ecc.) per un’estensione totale di circa un ettaro e mezzo e per una resa potenziale di circa 40 quintali per ettaro. Oggi il vino Villa dei Misteri rappresenta un modo unico per raccontare e far conoscere Pompei con la sua cultura e la sua tradizione antica e quale luogo di valorizzazione e, al tempo stesso, di difesa del territorio, del paesaggio e dell’ambiente.Il vino in degustazione quest’anno è il Villa dei Misteri Annata 2012, frutto dell’uvaggio storico di Aglianico, Piedirosso e Sciascinoso. L’Aglianico è inserito in blend a partire dalla vendemmia 2011: risale infatti al 2007 l’ampliamento del progetto con l’individuazione di ulteriore aree da ripristinare a vigneto, destinandole integralmente alla coltivazione del nobile vitigno Aglianico – una delle varietà più rappresentative della viticoltura dell’antichità – naturalmente adatto alla produzione di grandi vini rossi da lungo invecchiamento. La forma di allevamento selezionata a tale scopo è stata l’alberello, che meglio si adatta, nel microclima di Pompei, al vitigno Aglianico, in un connubio perfetto tra il vitigno di origine greca (“Vitis Hellenica”) e la tipica potatura corta ellenica. In questo millesimo, i livelli qualitativi conseguiti sul Villa dei Misteri sono molto elevati e si percepisce, in misura ancora maggiore rispetto al 2011, il contributo dell’Aglianico, delineando buona concentrazione, intensità aromatica, vellutato patrimonio di tannini, densità e particolare eleganza.Il Villa dei Misteri del millesimo 2012, dopo un lungo periodo di affinamento, si presenta con colore rosso rubino e offre un profilo olfattivo molto complesso con note che ricordano la prugna, la marasca, la mora, il tabacco, la liquirizia, la vaniglia, le erbe officinali, il pepe e i chiodi di garofano. Al palato si caratterizza per buona densità e persistenza con sensazioni sapide, acide e morbide molto decise. Tutti gli aspetti sensoriali sono ben equilibrati tra loro e di particolare finezza.Quest’anno non potendo accogliere la stampa a causa delle restrizioni da Covid, vi proponiamo oltre alle immagini dei vigneti, alcune note informative sugli studi scientifici del verde e dei vigneti in particolare, raccontati dall’archeobotanica del Parco archeologico di Pompei, d.ssa Chiara Comegna.

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Moneyfarm sul podio tra i Top del Servizio per la Robo Advisory

Posted by fidest press agency su sabato, 31 ottobre 2020

È il sesto Sigillo d’Oro consecutivo per Moneyfarm – società di gestione del risparmio con approccio digitale, che anche quest’anno si aggiudica il titolo di Numero 1 del servizio nella classifica stilata dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza per la categoria Miglior Consulente Finanziario Indipendente in Italia. Al Sigillo si aggiunge un ulteriore riconoscimento e, per il terzo anno consecutivo, Moneyfarm viene riconosciuta anche come Top del Servizio nella categoria Robo Advisor, che raccoglie le aziende attive nella digitalizzazione dei servizi di investimento.I Sigilli d’Oro dell’Istituto Tedesco Qualità e Finanza rappresentano una delle certificazioni più prestigiose per le aziende, anche e soprattutto perché i punteggi vengono assegnati attraverso un rigoroso processo di rilevazione della soddisfazione dei consumatori. Quest’anno Moneyfarm conquista il primo posto tra i Consulenti Indipendenti in quanto il 65,8% dei clienti giudica il servizio come “molto buono”, a fronte di un punteggio medio di settore pari al 54,5%.Sono 1.319 le aziende considerate complessivamente nello studio “Campioni del Servizio 2020/2021” in oltre 152 settori dell’economia italiana attraverso i giudizi raccolti in oltre 232mila interviste su un campione rappresentativo della popolazione italiana per area geografica, genere ed età. Di queste aziende, sono solo 3 le società che quest’anno hanno raggiunto un punteggio tale da essere considerate “Top Servizio” (cioè, con un valutazione superiore alla media del mercato) nella categoria dei Consulenti Finanziari Indipendenti e 5 nella categoria dei Robo Advisor. L’Istituto Tedesco Qualità e Finanza, leader europeo delle indagini e dei sigilli di qualità, analizza ogni anno centinaia di prodotti e servizi in differenti settori economici e ascolta il parere dei consumatori per offrire loro uno strumento per riconoscere le aziende che rispondano al meglio alle loro esigenze.Il sesto Sigillo d’Oro va ad aggiungersi ai numerosi riconoscimenti già conseguiti da Moneyfarm per il suo servizio di consulenza finanziaria digitale, tra i quali, “Migliore Gestore Patrimoniale 2020” secondo l’analisi condotta dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza, l’Oscar dell’Innovazione ai migliori innovation leader che hanno ispirato le generazioni successive, il premio Best Direct SIPP Provider ai YourMoney.com Awards 2019 (uno dei più prestigiosi riconoscimenti per i servizi finanziari del Regno Unito), il premio Innovation of the Year ai British Bank Awards 2018; nel 2017, il premio Ascosim per l’innovazione nell’Asset Management, il riconoscimento della Camera di Commercio di Milano ai fondatori Paolo Galvani e Giovanni Daprà in quanto imprenditori milanesi distintisi per l’elevato grado di internazionalizzazione nella propria azione imprenditoriale, quello del Department for International Trade (DIT) e Borsa Italiana per l’attività di Moneyfarm in UK in qualità di azienda Italiana di successo all’estero.

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Ripresa del manifatturiero in Italia

Posted by fidest press agency su sabato, 31 ottobre 2020

Apre uno spiraglio di fiducia in questo 2020 che ha messo in ginocchio l’economia delle piccole e medie imprese italiane. Secondo i dati riportati nel nuovo booklet di Assolombarda, pubblicato sul web magazine Genio & Impresa (genioeimpresa.it), l’Istat ha infatti certificato il ritorno completo della produzione industriale italiana sui livelli di attività precedenti alla pandemia, con un +0,4% rispetto a gennaio 2020. Si tratta di una ripresa più veloce rispetto ai maggiori competitor europei, a evidenza della dinamicità del manifatturiero Made in Italy. Grazie alla ripresa del settore, la perdita a fine 2021 sarà più contenuta per le province lombarde come Lodi (-1,4% rispetto al 2019), Monza e Brianza (-2,4%) e Pavia (-3,6%), Milano (-5,1%), invece, risentirà maggiormente della lenta ripresa dei servizi. Panorama ancora incerto quello dei servizi che, considerando il rapido aumento dei contagi da Covid-19 nell’ultimo mese, potrebbe subire un ulteriore calo. Nel 2020 il PIL lombardo fletterà del -10,2%, più della media nazionale (-9,6%), ma nel 2021 registrerà un rimbalzo più consistente con un +6,9%, rispetto al +6,2% del totale nazionale. A fine 2021 le perdite cumulate di PIL dell’Italia e della Lombardia saranno allineate intorno al -4%. Gli “indicatori soft”, necessari per monitorare l’andamento dell’attività produttiva, sono in sensibile ripresa e si avvicinano ai livelli precedenti la pandemia: i consumi elettrici in Lombardia a settembre sono stati del -3,6% inferiori ai valori dello scorso anno, così come il traffico dei veicoli pesanti sulle tangenziali milanesi, inferiori solo del -2% nella prima metà di ottobre. In controtendenza i dati in riferimento agli ingressi in area B a Milano (-28% a settembre), il traffico dei veicoli leggeri sulle tangenziali (-14% nelle prime due settimane di ottobre) e la mobilità delle persone per motivi di lavoro (-22% in Lombardia al 15 ottobre), ancora molto al di sotto del pre-Covid per effetto dell’intenso ricorso allo smart working da parte delle imprese del territorio. Per quanto concerne il mercato del lavoro, secondo Burning Glass-Crisp, tra luglio e settembre 2020 in Lombardia gli annunci di lavoro pubblicati sul web risultano del -4% inferiori rispetto al 2019, dato rassicurante dopo il -34% registrato nel secondo trimestre più duramente colpito dal lockdown e il -14% dei primi tre mesi del 2020. Importante l’andamento degli annunci in sanità e assistenza sociale, che registrano variazioni tendenziali positive del +70%, riflettendo così la domanda di lavoro crescente per far fronte all’epidemia. A conferma dell’impatto di quest’ultima sul mercato del lavoro, i volumi ingenti della Cassa Integrazione: 42 milioni di ore autorizzate nel solo mese di settembre in Lombardia, per un totale di 156 milioni di ore nel terzo trimestre, di cui 73 milioni a Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia. 

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XXIII edizione “scrittorincittà 2020”

Posted by fidest press agency su sabato, 31 ottobre 2020

Torna a Cuneo da mercoledì 11 a domenica 15 novembre 2020 per la sua XXII edizione. Il filo conduttore di quest’anno, intorno al quale autori italiani e stranieri saranno come sempre chiamati a esprimersi, riflettere, confrontarsi, è Prossimo, tema scelto in tempi non sospetti e che gli ultimi mesi hanno infuso di nuovi significati e accezioni.Programmando scrittorincittà 2020, all’insegna del tema “Prossimo”, l’organizzazione aveva immaginato un’edizione ibrida, con incontri in presenza e online, come sempre per tutte le fasce d’età, mantenendo al centro il cuore della manifestazione: far incontrare autori, libri e lettori. Nonostante la grandissima disponibilità da parte di scrittori, artisti ed editori nei confronti delle soluzioni di volta in volta proposte per adattare il programma in base alle disposizioni nazionali e regionali che si sono susseguite, la curva dei contagi ha costretto a ripensare ancora una volta l’edizione di quest’anno, che si svolgerà interamente online. Il festival è un’iniziativa del Comune di Cuneo, in collaborazione con la Provincia di Cuneo e la Regione Piemonte ed è organizzato dall’Assessorato per la Cultura del Comune di Cuneo e dalla Biblioteca Civica. L’iniziativa è sostenuta da Fondazione CRC, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT (main partner), da Open Baladin, UBI Banca, We Cuneo, Confcommercio (sponsor), da Baladin, CIA Cuneo, Cuneo Rent, Informatica System, Castelmar, Farmacie Comunali, Coldiretti Cuneo (sponsor tecnici), con la collaborazione di ABL-Associazione Amici delle Biblioteche e della Lettura, PromoCuneo, Associazione Librai Cuneo, ATL Cuneo, e il patrocinio della Rappresentanza a Milano della Commissione Europea.Il programma è a cura di Stefania Chiavero, Paolo Collo, Matteo Corradini, Raffaele Riba, Andrea Valente.

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Finanziamenti per la ristorazione

Posted by fidest press agency su sabato, 31 ottobre 2020

“La somma stanziata nel dl Ristori per il settore dell’Horeca è sicuramente più adeguata di quella inserita nel dl Rilancio, ma ancora insufficiente a tutelare un settore così strategico per l’economia del Paese” commenta così Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, i finanziamenti a fondo perduto inseriti nel dl Ristori in relazione alla ristorazione, un comparto che secondo il centro studi Federalimentare perderà nel prossimo mese circa 2,5/3 miliardi, con conseguenze pesanti sul settore alimentare e su tutta l’economia. “Per questo, pur essendo consapevole della situazione di grande difficoltà generale, credo che non sia più il momento di erogare aiuti a pioggia: è necessario dare la priorità a comparti strategici per il Paese, com’è l’Horeca. Gli aiuti inseriti nel dl Ristori, purtroppo, non eliminano il rischio che molti bar e ristoranti possano chiudere bottega in maniera definitiva ed è una possibilità che invece andrebbe scongiurata soprattutto perché non riguarda solo un singolo settore o una sola categoria: l’indotto di personale che lavora nei ristoranti è ampio e variegato, senza contare i fornitori e quindi tutta la filiera agroalimentare. Insomma, la crisi della ristorazione si porterebbe dietro una crisi generale che impatterebbe in modo non indifferente sull’economia del Paese”. Infine, sulle tempistiche: “Attenzione a rispettare le promesse relative ai tempi di erogazione dei finanziamenti – dice Vacondio – questa volta non sono ammessi ritardi o mancate risposte, pena l’inasprimento dei disordini nelle piazze: una situazione che il Paese non può permettersi”.

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Coronavirus e RSA

Posted by fidest press agency su sabato, 31 ottobre 2020

Sicuramente uno dei simboli dei luoghi di infezione del coronavirus, tra i tanti, sono le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), luoghi di degenza sanitaria con persone non autosufficienti e bisognose di cure continue. Lombardia e Toscana, più di altre regioni, sono state e sono le regioni dove queste Residenze sono state più frequentemente coinvolte. Questa situazione, anche perché coinvolge persone molto anziane, più deboli e bisognose di cure mediche e di affetto umano/famigliare, sta facendo emergere proposte di chiusura di questi centri. Il motivo conduttore di queste proposte è il fatto che il governo ha da poco istituito le unità speciali di continuità assistenziale per malati di Covid a domicilio… e quindi si ipotizza che si potrebbe fare lo stesso per gli anziani; in considerazione del dubbio che l’assistenza diffusa sul territorio (così come la sanità) non sia necessariamente più costosa di quella istituzionale, e stiamo parlando di costi elevatissimi comunque ininfluenti: non si tratta di una questione di soldi, visto che gli anziani sono morti anche laddove la retta era molto alta. Per questo si auspica un cambio di mentalità: superare l’istituto sarebbe una conquista civile per tutti. Queste considerazioni non sono da sottovalutare, ma vanno affrontate con serenità e razionalità. E’ comprensibile che questi pazienti abbiano bisogno di affetti che una RSA, per quanto bella e costosa e attrezzata possa essere, non potrà mai dare. Ma siamo sicuri che chi va in queste Residenze sia assimilabile a chi va, per esempio, in un ospizio? Un degente in RSA è mediamente non autosufficiente con necessità di assistenza 24 ore su 24, anche di più persone specializzate, con compiti molto diversi tra loro, e presenti in ogni momento. Un tipo di assistenza che in casa, per quanto possa essere incentivata da nuovi e specifici contributi pubblici, non potrà mai essere fornita (infermiere, caregiver o badante che sia… ché altri tipi di supporti, paragonabili a quelli di una Residenza, sono impossibili, a parte qualche ricchissimo). Non è un caso, infatti, che le rette per le RSA siano molto alte (categoria A in Toscana, per esempio, ci si avvicina ai 3.500 euro al mese), e che se non fossero degenti concentrati fisicamente in una struttura, sarebbero costi molto maggiori. Aduc ha in corso da anni un contenzioso con vari Comuni e Regioni per queste rette che, in alcuni casi, dovrebbero essere a totale carico del Servizio Sanitario, ma le amministrazioni locali si inventano l’inventabile pur di non contribuire. E si va avanti con sentenze a favore di una parte e dell’altra. Ma questo non ci porta a “buttar via il bambino con l’acqua sporca”. Dove “acqua sporca” è la furbizia delle amministrazioni per non contribuire a questo tipo di pazienti e, oggi col Coronavirus, la “acqua sporca” si ipotizza stia diventando il fatto che diversi focolai pandemici si concentrano in queste strutture. Ovviamente non sminuiamo quelli che sono i fatti e i focolai, ma ci teniamo a sottolineare che la necessità di una maggiore umanizzazione di queste Residenze non può entrare in conflitto col servizio di eccellenza che lì viene prestato, ipotizzando alternative che non sono praticabili. I focolai nelle RSA sono drammatici come quelli di un ospedale, ma a nessuno verrebbe in mente di dire che, per questo motivo, andrebbe abolito l’ospedale come istituzione. E’ bene quindi concentrarsi per farsi meno male e migliorare, ma non “per buttare via il bambino”. Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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