“In regione parlano di un piano Marshal di 3,5 miliardi di euro destinati alla ripresa e alle infrastrutture, ma appena ne hanno la possibilità girano le spalle ad un piano che punta alla salute, ora trascurata, di un’intera area nel Sud della Lombardia”. Parole dure quelle dei consiglieri del M5S Lombardia Marco Degli Angeli e Andrea Fiasconaro, che ieri, martedì 6 ottobre, avevano depositano in consiglio regionale una mozione urgente sui ponti ammalorati lungo la sponda del fiume Po. “L’abbiamo presentata come urgente – spiegano i due consiglieri – proprio perché numerosi ponti lungo le sponde del Po stanno manifestando ormai da tempo gravi problemi, che ne compromettono la regolare funzionalità. Questo – specifica Degli Angeli – significa causare gravi disagi in termini di viabilità ovvero problemi di tipo economico per le aziende e per i privati cittadini costretti ad allungare la strada e perdere ore di vita. Una questione da affrontare subito, in concerto con Governo e enti locali, per poter sfruttare anche le opportunità offerte dal Recovery Fund. Per Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia invece la questione è marginale e non merita di essere affrontata con urgenza. Trovano tempo per tutto: per istituire un nuovo premio regionale o per leggi incostituzionali, ma per le cose utili ai cittadini no”. I due consiglieri insistono anche su quello che potrebbe rappresentare un grave problema sanitario. “È noto – dice Degli Angeli – come molti cittadini residenti nell’area presa in esame, visto che alcune prestazioni sanitarie non sono più presenti nei loro presidi territoriali, facciano riferimento a strutture ospedaliere di altre Regioni poiché hanno una maggiore prossimità territoriale”. Degli Angeli e Fiasconaro fanno soprattutto riferimento ai punti nascita, chiusi in molti ospedali della Lombardia o dell’Emilia Romagna, proprio perché le strutture ospedaliere che gli ospitavano sono state riconvertite in ospedali Covid al fine di prevenire una possibile seconda ondata durante i mesi invernali. “A causa di queste riorganizzazioni – sottolineano i i due consiglieri pentastellati – molte altre specializzazioni rischiano di essere difficilmente raggiungibili a causa di ponti ammalorati o in manutenzione. La nostra mozione – specifica Degli Angeli – si poneva l’obiettivo fondamentale di garantire una viabilità fluente così da non causare gravi impedimenti a chi necessità di raggiungere le strutture ospedaliere. È davvero un rammarico, nonché un duro colpo a tutti i cittadini, aver visto come la nostra mozione sia stata bocciata senza nemmeno essere stata discussa. Mi Auguro che Regione si ravveda e dia spiegazioni plausibili”.
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Covid-19: numeri crescenti che arrivano dalle scuole
Posted by fidest press agency su venerdì, 9 ottobre 2020
“In Francia, dove le scuole sono state aperte appena due settimane prima di noi, la Santé Publique ha reso noto che l’apporto degli istituti scolastici sul totale dei cluster è arrivato al 32 per cento, con 285 focolai sugli 899 totali. E’ un dato emblematico per un paese con 17mila contagi. Da noi, dove manca un censimento ufficiale in quanto il ministero dell’Istruzione ha appena iniziato a farlo, un dato significativo è quello del Lazio, diffuso dall’assessore regionale Alessio D’Amato: 336 contagiati in 296 plessi scolastici. Se grossolanamente proiettassimo il dato a livello nazionale, saremmo già a non meno di tremila casi, con circa 55mila studenti e docenti in quarantena”.Il presidente dell’Unsic, ricordando che un nuovo lockdown sarebbe funesto per l’economia e richiamando il difficile equilibrio tra salvaguardia della salute pubblica e tutela economica, propone interventi per rafforzare la digitalizzazione, specie nel Mezzogiorno. E il conseguente contenimento di spostamenti e contatti diretti.“Anziché investire nei banchetti, sarebbe più utile migliorare e incrementare la didattica a distanza, almeno nelle scuole superiori, per ridurre trasbordi sui mezzi pubblici e assembramenti. Si garantirebbe così la continuità scolastica, lasciando eventualmente in presenza a scuola le interrogazioni per evitare copiature agevolate dal digitale. Certo, la presenza è importante, ma il problema è che stiamo vivendo una fase emergenziale e non la normalità: arrivare al punto di dover chiudere anche piccole aree equivarrebbe a nuovi ingenti danni economici – conclude Mamone. Preservare maggiormente studenti, professori e personale ausiliario – circa dieci milioni di persone in totale – tutelerebbe maggiormente genitori e nonni a causa dei possibili contagi familiari, prima modalità d’infezione.
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Giunti Scuola lancia la nuova piattaforma digitale giuntiscuola.it IO+
Posted by fidest press agency su venerdì, 9 ottobre 2020
Nel complesso tema della didattica digitale e delle nuove sfide poste alla scuola negli ultimi anni, e ancora di più dopo la pandemia, Giunti Scuola, società del gruppo Giunti da sempre in prima fila sul fronte dell’innovazione nell’editoria scolastica, ha risposto con un profondo rinnovamento della propria offerta digitale. Durante il convegno “Star bene a scuola”, che si è tenuto online sabato 3 ottobre, ha presentato il nuovo ambiente digitale giuntiscuola.it IO+: una piattaforma completamente ridisegnata che offre a docenti, educatori e formatori contenuti di qualità e mette a disposizione dei docenti il patrimonio di letteratura su didattica e pedagogia delle storiche riviste e un numero importante di nuovi “oggetti digitali”.Sono circa 35mila gli strumenti per la didattica – lezioni, articoli, file multimediali – a disposizione sul nuovo ambiente digitale, una repository innovativa e unica nel panorama dell’editoria scolastica. Il progetto nasce dalla volontà di far fronte alle esigenze dei docenti di oggi, ma anche dei genitori e degli alunni, incoraggiando l’interazione e la personalizzazione dei contenuti perché ciascun appartenente alla “comunità educante” possa costruire un’esperienza digitale del tutto aderente alle proprie necessità. Il nuovo ambiente digitale giuntiscuola.it IO+ va in questa direzione, capace di intercettare e sviluppare le esigenze di cambiamento tecnologico già in atto da anni nella scuola e sempre più evidenti e urgenti con i recenti avvenimenti. In forma di fruizione libera o in forma di abbonamento con il servizio IO+ l’ambiente digitale offre un supporto valido per la Didattica Digitale Integrata, prevista di recente nel Piano scolastico del MIUR, che chiede ai docenti l’utilizzo di strumenti digitali per una didattica più flessibile e integrata. Giuntiscuola.it IO+ mette a disposizione questi strumenti con un format intuitivo, personalizzabile, inedito per affiancare i docenti in quella che si configura come una sfida epocale a livello pedagogico e tecnologico. Cuore del nuovo ambiente digitale sono le lezioni, un pacchetto con tutto l’occorrente per spiegare in maniera esaustiva e varia un argomento, e gli articoli, contributi degli autori di Giunti, con la novità per gli utenti di poter proporre un contenuto originale e diventare essi stessi autori. Gli strumenti sono schede didattiche, testi e risorse multimediali e interattive da fruire o, anche scaricare. La vera innovazione di giuntiscuola.it IO+ sono le raccolte, materiali diversificati collezionabili in un’unica playlist di contenuti, navigabile e condivisibile con tutti gli utenti Giunti Scuola. Una risposta questa al bisogno dei docenti di sviluppare relazioni, di trovare uno spazio adatto, anche fuori dalla scuola, per confrontarsi su buone pratiche ed esperienze e sentirsi parte di una community.www.giuntiscuola.it
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Lo ‘scompenso cardiaco’ o ‘insufficienza cardiaca’ è uno dei big killer della cardiologia
Posted by fidest press agency su venerdì, 9 ottobre 2020
In Italia si stimano più di 1 milione di pazienti, 5,7 milioni negli USA e 15 milioni in Europa. La prevalenza della malattia aumenta di circa il 2% per ogni decade di età sino a raggiungere almeno il 10% nei pazienti over 70. Lo scompenso cardiaco cronico è gravato da un elevato tasso di mortalità: oltre il 25% muore entro un anno dalla diagnosi e circa la metà entro 5 anni ed è stato stimato che ogni ricovero ospedaliero correlato allo scompenso triplichi il rischio di morte entro 12 mesi. Ne hanno parlato esperti e diretti interessati nel 6° INCONTRO NAZIONALE ANNUALE dal titolo “LA GESTIONE DELLO SCOMPENSO CARDIACO NELL’ERA POST COVID-19: PARLIAMONE CON I PAZIENTI” che si è svolto al Senato a Roma. Nel saluto introduttivo la Presidente dell’Associazione AISC, Porzia De Nuzzo ha rivolto un caloroso saluto ai pazienti presenti e a quelli collegati via streaming ricordando che la pandemia non ha fermato il lavoro dell’associazione che anzi è ancora più motivata a trovare vigore e stimoli per assolvere alla mission di essere vicina al paziente e rendere la sua vita il più possibile normale “Mi riferisco” ha dichiarato la Presidente “non solo ai soggetti con scompenso che rientrano tra i soggetti fragili ma a quelli cronici e affetti da malattie rare che oggi sono presenti con i loro rappresentanti a dimostrazione che il mondo del volontariato ha una risposta univoca alle necessità dei pazienti”.La pandemia di Covid-19 ha rappresentato una sfida impegnativa per la medicina territoriale ma ha avuto in qualche modo un aspetto positivo: il recupero dell’idea che la telemedicina e i teleconsulti potessero mantenere il prezioso filo delle comunicazione con pazienti cronici o a rischio senza metterli in pericolo nel recarsi in ospedale o dal proprio medico. Il sistema di telemonitoraggio domiciliare durato sei mesi ha preso in carico 780 pazienti tra cui sono stati selezionati 325 soggetti positivi al Covid-19 con comorbidità quali diabete ed obesità. Di questi solo 24 hanno avuto bisogno di cure urgenti che sono state erogate tempestivamente e hanno permesso di evitare il ricovero in Terapia Intensiva. “E’ ormai chiaro che un intervento tempestivo nei soggetti covid 19 si traduce in un outcome migliore” sottolinea il Professor Di Somma.A conclusione dell’evento, Maria Rosaria Di Somma, Consigliere Delegato AISC, ha posto l’accento sulla necessità che il sistema sanitario adotti un nuovo modello di cura, basato sulla presa in carico e l’assistenza continuativa. “Un modello di HOME CARE che non deve essere pensato solo per le fasi emergenziali ma inserito in un processo di gestione integrata e interdisciplinare (che comprenda medici di medicina generale, specialisti, infermieri, farmacisti e non ultimo il mondo delle associazioni.) Il mosaico è pronto per essere composto grazie a modelli scientifici e linee guida nazionali. Siamo pronti ad aprire un tavolo di confronto con gli organi decisori che tenga conto della voce del paziente e lo metta al centro del Sistema Sanitario per utilizzare al meglio le risorse derivanti dal recovery Fund e ottenere contestualmente un risparmio di risorse pubbliche.“ By Dr.ssa Johann Rossi Mason
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Covid, da agosto è cambiata la geografia: al Sud contagi più che raddoppiati, in Molise su del 43%
Posted by fidest press agency su venerdì, 9 ottobre 2020
La vera novità della pandemia è il ribaltamento geografico: nelle sette regioni del Mezzogiorno, dai 16.491 casi registrati al 31 luglio si è passati ai 38.139 attuali. Cioè in appena due mesi si è finiti dal 6,6 all’11,7% del totale nazionale. Preoccupa anche il Lazio, passato da un’incidenza del 3,5 al 5,4% dei casi sul totale nazionale (da 8.647 a 17.509). La Lombardia, nello stesso periodo, è scesa dal 39 al 33,2%: dai 96.219 contagi al 31 luglio è arrivata ai 108.065 del 4 ottobre, con 11.846 casi in più. Il quadro preoccupante è soprattutto al Sud. Il totale dei casi è addirittura triplicato negli ultimi due mesi rispetto al periodo precedente in Campania (da 4.999 a 14.337) e Sardegna (da 1.404 a 4.229), è più che raddoppiato in Basilicata (da 452 a 920) e Sicilia (da 3.288 a 7.681), è quasi raddoppiato in Calabria (da 1.266 a 2.063) e Puglia (da 4.611 a 8.234). In Molise l’incremento negli ultimi due mesi è stato del 43%. Si è passati da 471 contagiati complessivi al 31 luglio a 675 del 4 ottobre, incremento di 204 unità.Sono i numeri elaborati dall’ufficio comunicazione dell’Unsic, sindacato datoriale ramificato in tutta Italia.“Il Covid ha ripreso la sua corsa, i numeri dei contagiati sono in crescita da nove settimane – spiega Domenico Mamone, presidente del sindacato e autore di un libro sul coronavirus di prossima uscita, scritto con Giampiero Castellotti. “La novità più evidente di questa fase è il rovesciamento geografico: se prima dell’estate quasi la metà dei casi apparteneva alla Lombardia e l’infezione era concentrata nel Settentrione, oggi preoccupa l’evoluzione nel Mezzogiorno, dove, tra l’altro, la condizione ospedaliera non è paragonabile con quella lombarda o veneta. L’attendismo è deleterio: occorre subito mettere in campo proposte, viste le previsioni non allettanti”.
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I polmoni ed il cuore non sono gli unici organi bersaglio del COVID-19
Posted by fidest press agency su venerdì, 9 ottobre 2020
Lo dimostra uno studio appena pubblicato da The Journal of Infectious Diseases ed al quale hanno collaborato l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma, in collaborazione con il Dipartimento di malattie infettive dello University College di Londra. Lo studio è stato ritenuto di grande importanza, tanto da ottenere l’immagine di copertina del numero del giornale.La ricerca ha analizzato gli esiti delle autopsie condotte su 22 pazienti deceduti a causa del COVID-19. La causa di morte è stata per tutti l’insufficienza cardio-respiratoria, causata principalmente da danno polmonare acuto, danno microvascolare o trombosi; tuttavia l’analisi dei campioni prelevati durante le autopsie ha evidenziato importanti alterazioni, oltre che di polmoni e cuore, anche a carico di fegato, reni, milza e midollo osseo.Diciotto dei pazienti sottoposti ad esame post-mortem, di età mediana pari a 76 anni (minima 27, massima 92) presentavano una o più comorbilità, come ipertensione, patologie cardiache, diabete, tumore, malattie respiratorie o renali; i rimanenti quattro pazienti, di età mediana pari a 48 anni e mezzo (minima 35, massima 65) non presentavano invece alcuna malattia sottostante.Dall’autopsia e dai successivi esami microscopici dei campioni sono emerse numerose alterazioni a carico degli organi analizzati.I polmoni di tutti i pazienti si presentavano aumentati di volume, edematosi e congestionati, con ispessimento pleurico diffuso e versamento pleurico. Nei campioni polmonari è stata inoltre dimostrata una significativa sovraregolazione del recettore delle citochine CXCR3, il che porta ad individuare proprio in questa citochina un potenziale bersaglio terapeutico per i futuri trattamenti.L’analisi condotta sul cuore dei pazienti ha evidenziato un incremento delle dimensioni e del peso, ipertrofia e dilatazione degli atri e dei ventricoli, sia destri che sinistri. La letteratura scientifica disponibile ha evidenziato che i problemi cardiaci pre-esistenti sono un fattore di rischio per i pazienti COVID-19, ma la ricerca ha evidenziato nei quattro pazienti senza fattori di rischio pre-esistenti una accentuata pericardite e infiltrazioni di cellule infiammatorie, indicando che la malattia può compromettere la funzione cardiaca anche nei soggetti sani.Circa il 30% dei pazienti esaminati ha evidenziato lesioni ai reni, in prevalenza tra i pazienti con comorbilità. Lo stesso fenomeno è stato osservato nell’analisi del fegato: anche in questo caso i pazienti che avevano fattori di rischio pre-esistenti hanno evidenziato lesioni epatiche più pronunciate. Saranno tuttavia necessari ulteriori studi per verificare se le lesioni renali ed epatiche siano effetto diretto dell’azione del virus, oppure dell’eccessiva e anormale risposta infiammatoria innescata dal sistema immunitario.L’analisi della milza ha evidenziato in tutti i pazienti una riduzione del volume e delle dimensioni, mentre l’analisi al microscopio del midollo osseo ha evidenziato, in particolare nei pazienti con comorbilità, una prevalenza del midollo giallo ricco di adipociti sul midollo rosso ematopoietico.In conclusione, quello delle autopsie dei deceduti per COVID-19 è un campo di ricerca sinora poco frequentato sia per l’emergenza vissuta negli ospedali di tutto il mondo che per le oggettive difficoltà di operare in sicurezza gli esami post-mortem su pazienti altamente contagiosi; certamente però dalle autopsie può venire un contributo decisivo nel capire meglio i tanti e ancora poco conosciuti meccanismi dell’interazione tra il SARS-CoV-2 e l’ospite umano. È opportuno quindi che, soprattutto in una fase nella quale le strutture ospedaliere non sono più sotto pressione come nei mesi peggiori della pandemia, venga data la priorità a studi autoptici completi su tutto il corpo, cercando di segmentare le analisi per provenienza geografica, età, gruppi etnici, comorbilità. Laura Falasca, Roberta Nardacci, Daniele Colombo, Eleonora Lalle, Antonino Di Caro, Emanuele Nicastri, Andrea Antinori, Nicola Petrosillo, Luisa Marchioni, Gianluigi Biava, Gianpiero D’Offizi, Fabrizio Palmieri, Delia Goletti, Alimuddin Zumla, Giuseppe Ippolito, Mauro Piacentini, Franca Del Nonno, on behalf of COVID 19 INMI Study Group, Post-Mortem Findings in Italian Patients with COVID-19 – a Descriptive Full Autopsy Study of cases with and without co-morbidities, The Journal of Infectious Diseases, https://doi.org/10.1093/infdis/jiaa578 Salvatore Curiale Science communicator
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Rapporto “Covid-19 – Cambiamento nell’andamento dei sinistri”
Posted by fidest press agency su venerdì, 9 ottobre 2020
La pandemia di Covid-19 è uno dei più grandi eventi dannosi della storia sia per le aziende sia per gli assicuratori. Non è solo l’entità dei sinistri ad essere senza precedenti. È probabile che l’andamento degli indennizzi e l’esposizione al rischio si evolvano e cambino sia nel medio sia nel lungo periodo a seguito della pandemia. Secondo quanto emerge dal nuovo rapporto “Covid-19 – Cambiamento nell’andamento dei sinistri” di Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS), con la riduzione dell’attività economica durante le fasi di lockdown, gli indennizzi property e liability sono diminuiti, soprattutto nel settore dell’aviazione e del trasporto merci, ma anche in molti altri settori grazie a un numero inferiore di incidenti sul lavoro, sulle strade e nei luoghi pubblici. Le stime variano, ma secondo i Lloyd’s il settore assicurativo dovrebbe essere attualmente esposto per sinistri legati alla pandemia fino a 110 miliardi di $ nel 2020. AGCS ha riservato circa 488 milioni di € per i sinistri relativi al Covid-19, soprattutto per la cancellazione di eventi dal vivo e l’interruzione delle produzioni cinematografiche o di film nell’industria dell’entertainment. Le denunce di sinistro dovute a incidenti stradali, danni alla persona o infortuni sul posto di lavoro hanno subito un rallentamento a causa dell’aumento delle persone rimaste a casa e della chiusura temporanea di molti negozi, aeroporti e aziende durante i periodi di blocco in tutto il mondo. AGCS ha anche notato un impatto positivo sulla liquidazione dei sinistri negli Stati Uniti, dovuta alla sospensione dei processi e delle attività nei tribunali. Alcune parti attrici e querelanti sono stati più disponibili a negoziare accordi extragiudiziali invece di scegliere di aspettare a lungo prima di vedere accolta la loro richiesta in tribunale – una tendenza evidenziata anche in un’altra recente pubblicazione di AGCS sulle tendenze dei sinistri nella responsabilità civile. Nel frattempo, la crescita del lavoro da remoto avrà come conseguenza il fatto che in futuro le aziende potrebbero avere un patrimonio immobiliare più basso e meno dipendenti in loco, ma esisterebbe un corrispondente aumento dei rischi informatici e di quelli relativi alla responsabilità nei confronti dei lavoratori. Il Covid-19 ha anche rafforzato la necessità di digitalizzare la gestione dei sinistri.
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Obesità: In Italia un trend in continua crescita
Posted by fidest press agency su venerdì, 9 ottobre 2020
In Italia, la prevalenza di persone in sovrappeso e con obesità cresce al crescere dell’età, tanto che se l’eccesso di peso riguarda 1 minore su 4, la quota quasi raddoppia tra gli adulti, raggiungendo il 46,1 per cento tra le persone di 18 anni e oltre. La prevalenza maggiore si riscontra in entrambi i generi nella classe 65-74 anni (61,1 per cento) e, mentre la maggioranza degli uomini presenta un eccesso ponderale già a partire dai 45 anni, per le donne ciò si verifica dopo i 65 anni. Negli ultimi 30 anni, inoltre, è stato registrato un aumento di incidenza dell’eccesso di peso pari al 30 per cento ed emerge prepotentemente il ruolo del territorio di origine. Questi sono alcuni degli aspetti evidenziati dal rapporto Istat realizzato per il secondo Italian Obesity Barometer Report che verrà presentato oggi in occasione del 2nd Italian Obesity summit – Changing ObesityTM meeting. Organizzato dall’Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) con l’Intergruppo parlamentare “Obesità e Diabete” e OPEN Italia – Obesity Policy Engagement Network, l’evento ha il patrocinio di Ministero della Salute, ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani, Istituto Superiore di Sanità, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e il contributo non condizionato di Novo Nordisk nell’ambito del progetto internazionale Changing Obesity. Analizzando i fattori socio-culturali, il rapporto mette in luce un elemento sin qui poco sottolineato: la relazione tra l’eccesso di peso e il luogo di origine dell’individuo. Esiste infatti un legame con aspetti influenti, come, ad esempio, il rapporto con il cibo o l’adozione di modelli alimentari e stili di vita acquisiti e radicati nella zona di nascita prima di diventare adulti, tanto che nelle regioni del Centro-Nord le prevalenze dell’eccesso di peso delle persone nate nel Mezzogiorno sono superiori al dato medio regionale. Per esempio, in Piemonte dove oltre il 15 per cento degli adulti residenti ha dichiarato di essere nato in una regione del Mezzogiorno, l’eccesso ponderale delle persone che sono migrate è più elevato del 30 per cento rispetto al dato medio piemontese. Viceversa, nelle regioni del Mezzogiorno, sebbene le prevalenze siano riferite a un campione molto più ristretto per la minore consistenza delle migrazioni da Nord a Sud, le prevalenze delle persone nate al Centro-Nord si collocano sempre al di sotto della media regionale. L’obesità è una patologia cronica multifattoriale che richiede una gestione di lungo termine che però spesso viene considerata come responsabilità del singolo, una scelta di stile di vita dovuta a una scarsa auto-disciplina e a una mancanza di motivazione. Parlare di obesità oggi assume un significato ancora più importante in quanto, come sottolinea la World Obesity Federation (WOF), “Il coronavirus può causare sintomi e complicazioni più gravi nelle persone con condizioni legate all’obesità”. Per questo motivo, lo scorso maggio è stata inviata al Ministro della Salute Speranza e a tutti i rappresentanti delle Istituzioni coinvolte, per il tramite dell’On. Roberto Pella, Presidente Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete e Vicepresidente vicario ANCI, una Lettera Aperta. Il documento, sottoscritto da tutte le società scientifiche e associazioni di pazienti e cittadinanza, ha inteso sottolineare l’urgenza di atti a tutela delle persone con obesità, ancor più fragili durante la pandemia per ragioni legate a difficoltà di convivenza con un ambiente obesogeno e all’interruzione delle cure o delle visite.
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La domanda globale di Immunoglobuline è in forte aumento
Posted by fidest press agency su venerdì, 9 ottobre 2020
Specialmente dopo che la pandemia di Covid-19 ne ha messo a fuoco l’utilità per la salute pubblica. I plasmaderivati erano farmaci noti solo ai relativi pazienti ma sono diventati molto famosi grazie alle sperimentazioni che hanno visto il cosiddetto ‘plasma iperimmune’ (plasma da paziente convalescente, ricco di anticorpi anti-SARS-CoV-2) come terapia per contrastare il virus e alle sperimentazioni che stanno per partire con le Immunoglobuline (IG) iperimmuni, concentrati altamente purificati di immunoglobuline (quindi dei soli anticorpi) ad elevato titolo anti-SARS-CoV-2. E’ quanto emerso dal Simposio che si è svolto durante il Congresso virtuale della Società Italiana di Medicina Trasfusionale (SIMTI) 2020. L’impegno di una azienda attiva nella produzione di plasmaderivati, fra cui le immunoglobuline, come CSL Behring nella lotta al COVID-19 si svolge nel solco delle sue competenze base: l’immunologia e l’esperienza nella produzione di immunoglobuline specifiche (cioè ad elevato titolo anticorpale nei confronti di uno specifico agente patogeno) che si accompagna ad una capacità industriale per il frazionamento del plasma di primo livello. Inoltre, la presenza, nell’ambito del gruppo CSL, di una azienda produttrice di vaccini anti-influenzali consente di condividere tecnologie e mezzi per contribuire, con altri partner, alla produzione di un vaccino anti-COVID-19. Lo scorso luglio CSL Behring ha iniziato la sperimentazione su 124 pazienti positivi al Covid-19 per valutare un anticorpo monoclonale (CSL312) contro il distress respiratorio indotto da COVID-19. Si tratta di uno studio di Fase 2, controllato con placebo, che valuterà̀ la sicurezza e l’efficacia di CSL312 – un anticorpo monoclonale che blocca una delle prime fasi dell’infiammazione – nel prevenire la progressione di COVID-19 e nel migliorare l’outcome clinico nei pazienti per fornire ai medici uno strumento efficace nella lotta contro questo virus. La malattia di von Willebrand (VWD) è la più comune patologia emorragica ereditaria e interessa quasi l’1% degli individui di entrambi i sessi. E’ causata da una carenza di un fattore di coagulazione conosciuto come fattore di von Willebrand (VWF) causata da mutazioni nel gene VWF (12p13.3). Si tratta di una proteina fondamentale per la formazione del coagulo. Inizialmente, il fattore di Von Willebrand promuove l’adesione delle piastrine alle pareti danneggiate del vaso sanguigno e, successivamente, fa da ponte tra una piastrina e l’altra, agendo come un collante e favorendo così la formazione del coagulo. Inoltre, lega il fattore VIII della coagulazione, proteggendolo dalla degradazione da parte degli enzimi del plasma che frammentano le proteine (proteasi). Il gene difettoso, a differenza del gene dell’emofilia, non è situato sui cromosomi sessuali e, pertanto, la malattia colpisce in eguale misura gli uomini e le donne. Le manifestazioni più caratteristiche della VWD sono: emorragie delle mucose (sanguinamenti dal naso, menorragia: eccessiva perdita di sangue durante la fase mestruale), sanguinamento gengivale, emorragie gastrointestinali, tracce ematiche nelle urine, emorragie cutanee (ecchimosi, ematomi) che insorgono a seguito di traumi anche banali.La malattia viene classificata in tre gruppi principali, in base al deficit di fattore di Von Willebrand: – Forma con difetto quantitativo parziale (tipo 1) che riguarda il 75% circa dei soggetti affetti da questa malattia e che generalmente soffrono di una forma di grado lieve o intermedio; – Forma con un difetto qualitativo (tipo 2), vale a dire della funzione, a sua volta suddivisa in quattro sottotipi (2A, 2B, 2M, 2N). – Forma con difetto quantitativo totale (tipo 3): i soggetti che soffrono di questa forma hanno le emorragie più precoci e più gravi. (By Johann Rossi Mason)
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La class action contro Sixthcontinent arriva in Tribunale
Posted by fidest press agency su venerdì, 9 ottobre 2020
È stata depositata presso il Tribunale di Milano la class action promossa dalle associazioni dei consumatori Codici ed Aeci nei confronti di Sixthcontinent. Un caso ormai famoso, sia per la sanzione di 4 milioni di euro inflitta dall’Antitrust per condotte ingannevoli ed aggressive sia per la ribalta mediatica avuta. Parliamo di una società attiva nella vendita di shopping card che consentono agli utenti di acquistare a prezzi scontati prodotti e servizi, e che danno diritto ad usufruire di una serie di vantaggi in termini di sconti, punti ed altre utilità Le adesioni alla class action avviata dalle associazioni Codici ed Aeci sono ancora aperte.
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L’editoria italiana in ripresa dopo il lockdown
Posted by fidest press agency su venerdì, 9 ottobre 2020
L’Associazione Italiana Editori (AIE) ha scelto la Fiera internazionale del libro di Francoforte, quest’anno in versione digitale, per raccontare lo stato di salute dell’editoria italiana. Come sta andando il mercato del libro dopo la pandemia e le settimane di chiusura delle librerie durante il lock-down? In quale misura la ripresa delle vendite consente di recuperare il terreno perduto nella prima parte dell’anno? Come sono cambiati gli equilibri tra i diversi canali di vendita? Queste sono alcune delle domande a cui verrà data risposta il 14 ottobre alle 11.00 con la presentazione da parte di AIE, con la collaborazione di Nielsen, dei dati di mercato aggiornati a fine settembre, che quest’anno accompagna in via eccezionale la tradizionale presentazione del Rapporto annuale sullo stato dell’editoria in Italia. Nel pomeriggio è prevista alle ore 15.00 la presentazione dei dati in lingua inglese. Entrambi gli appuntamenti, inseriti nel programma professionale della Buchmesse, saranno trasmessi online sul sito di AIE (https://www.aie.it/buchmesse2020.aspx) e organizzati all’interno della rete europea delle fiere del libro di ALDUS UP, coordinata da AIE e co-finanziata dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Europa Creativa.
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Il contributo del CREA al Festival dello Sviluppo Sostenibile 2020
Posted by fidest press agency su venerdì, 9 ottobre 2020
Qual è il ruolo delle infrastrutture rurali per la sostenibilità ambientale, economica e sociale dell’agricoltura e delle comunità rurali? Quali sono gli strumenti disponibili nei programmi di sviluppo rurale per un’agricoltura competitiva e sostenibile ed una comunità inclusiva? In che modo le politiche europee, in particolare la PAC, stanno realmente contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile? Di questo e molto altro ancora si parlerà domani martedì 6 ottobre a partire dalle ore 10,30 in occasione dell’evento virtuale “Infrastrutture e sviluppo sostenibile: la politica agricola e di sviluppo rurale di fronte alle sfide dell’agenda 2030”, organizzato dal CREA Politiche e bioeconomia nell’ambito dell’Accordo di cooperazione per il Programma di Sviluppo Rurale Nazionale (PSRN 2014-2020) e della Rete Rurale Nazionale (RRN). Nel dettaglio gli interventi dei ricercatori del CREA saranno orientati a evidenziare da un lato la transizione dell’agricoltura, già in corso, verso un modello di crescita in grado di coniugare la competitività con la sostenibilità e con la fornitura di beni pubblici, approfondendo il ruolo dell’irrigazione e delle infrastrutture irrigue all’interno delle politiche agricole, climatiche ed ambientali europee. Dall’altro l’importanza degli investimenti infrastrutturali finalizzati alla tenuta economica e sociale dei territori rurali (strade, servizi alla popolazione, recupero manufatti) e cofinanziati all’interno dei PSR (Programmi di sviluppo rurale).
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Le misure di contrasto alla pandemia non inficiano il nostro orientamento nel credito
Posted by fidest press agency su venerdì, 9 ottobre 2020
A cura di Christopher Hult, Paul Smillie e Rosalie Pinkney. Nel quarto trimestre 2019, avevamo illustrato i motivi per cui ritenevamo che le obbligazioni bancarie SP fossero un’opportunità interessante nella fase avanzata del ciclo, rappresentando altresì l’ultimo grande elemento di una ristrutturazione del quadro normativo bancario durata un decennio. Da allora molte cose sono cambiate nel mondo, in particolar modo per quanto riguarda la regolamentazione bancaria, come conseguenza della pandemia di Covid-19.A nostro avviso, l’impatto netto delle misure implementate supporta la nostra tesi e, per quanto ci riguarda, continuiamo a prediligere le obbligazioni SP rispetto alle SNP, nonostante la recente sovraperformance . Se l’attuale rapporto SNP/SP fosse esistito nel 2019, saremmo stati probabilmente tentati di liquidare molte delle nostre posizioni in SP per investire in titoli SNP. Tuttavia, considerando quanto sia cambiato rispetto ad allora il contesto normativo ed economico, riteniamo che questo rapporto possa rimanere elevato per un certo tempo e abbiamo quindi deciso di orientarci su obbligazioni SNP con un approccio rigorosamente selettivo, andando a scegliere i casi in cui il suddetto rapporto è ben al di sopra della media storica, e dunque ampiamente remunerativo rispetto ai rischi supplementari associati alle SNP, e muovendoci prevalentemente in regioni con un solido quadro fiscale.Le garanzie di prestito e i pacchetti fiscali plasmano la distribuzione delle perdite tra bilancio pubblico e bilanci del settore bancario. Ad esempio, i programmi di cassa integrazione consentono alle famiglie e alle piccole/medie imprese (PMI) di continuare a rimborsare i propri debiti bancari a spese dei contribuenti. Dato che circa un quarto della forza lavoro nelle grandi economie europee è attualmente in cassa integrazione, questo meccanismo sta contribuendo in misura notevole a proteggere le famiglie, le imprese e, indirettamente, il settore bancario.Le garanzie pubbliche su prestiti offrono fonti di finanziamento al mondo delle imprese.Abbiamo la sensazione che le moratorie dei pagamenti e le misure di sostegno fiscale potrebbero continuare fino al prossimo anno in molti paesi, soprattutto per i settori più colpiti. I governi di Francia, Germania e Spagna, ad esempio, stanno valutando una proroga della cassa integrazione. La ripresa potrebbe essere già ben avviata prima che questi programmi vengano cancellati del tutto e le banche inizino ad elaborare le perdite.Tuttavia, prevediamo anche oneri per crediti inesigibili a carico delle banche europee nel 2020/21 simili a quelli registrati all’apice della crisi finanziaria globale, nonostante una crescita del PIL molto più debole rispetto ad allora. Ci aspettiamo che le perdite vengano riconosciute lentamente nei paesi europei, con solo un terzo circa rilevate nell’esercizio finanziario 2020, poiché le banche si avvalgono delle misure di sostegno e della semplificazione degli obblighi normativi previste dai governi.Nell’ambito delle misure di semplificazione degli obblighi normativi, alle banche è stato concesso più tempo per rafforzare la quota di obbligazioni SNP necessaria a soddisfare il requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili (MREL). Sono soprattutto le banche italiane e spagnole ad avvalersi di questa semplificazione. A nostro avviso, ciò potrebbe comportare un aumento della quota di emissioni SP rispetto alle SNP nel corso del prossimo anno circa. Ne consegue un fattore tecnico sfavorevole per il nostro posizionamento.L’operazione su obbligazioni SP è stata effettuata per ragioni difensive e in un’ottica di fine ciclo: eravamo posizionati per un’inversione del ciclo e il deterioramento del credito. Naturalmente non avevamo previsto il fattore catalizzante, ma le nostre posizioni in SP hanno sovraperformato le SNP (il rapporto illustrato nella Figura 1 è aumentato). A seguito della pandemia di Covid-19 nonché dei vari pacchetti di sostegno e delle modifiche alle normative, siamo stati costretti a riesaminare l’impatto di questi sviluppi sulla nostra tesi.Da un lato avevamo un rapporto SNP/SP elevato, la proroga delle scadenze per adeguarsi al requisito MREL e un rischio minore di bail-in delle obbligazioni SNP dal momento che le autorità di regolamentazione hanno sostanzialmente protetto le obbligazioni bancarie subordinate: tutti questi elementi facevano propendere per un riorientamento verso le SNP.
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Payment Security Report 2020 (PSR 2020) di Verizon Business
Posted by fidest press agency su venerdì, 9 ottobre 2020
Le organizzazioni globali continuano a mettere a rischio i dati delle carte di credito dei propri clienti a causa della mancanza di una strategia a lungo termine per la sicurezza dei pagamenti e della difficoltà di esecuzione. Come già evidenziato dal recente Data Breach Investigations Report 2020 (2020 DBIR) di Verizon Business, per i criminali informatici, i dati sui pagamenti rimangono uno degli obiettivi più ambiti e redditizi, con 9 violazioni su 10 che hanno finalità economiche. Nel solo settore della vendita al dettaglio, il 99% degli incidenti di sicurezza analizzati dal DBIR 2020 mirava all’acquisizione di dati di pagamento per uso fraudolento.Il PSR 2020 ha rilevato che in media solo il 27,9% delle organizzazioni globali ha mantenuto la piena conformità al PCI DSS, lo standard sviluppato per aiutare le aziende che offrono servizi di pagamento con carta a proteggere i propri sistemi da violazioni e furti dei dati dei clienti. Ancor più preoccupante è il fatto che questo sia il terzo anno consecutivo in cui si è verificata una diminuzione della compliance. Dal 2016, anno in cui è stato registrato il dato più alto relativamente al rispetto dei criteri di sicurezza (così come ha attestato il PSR 2017), il calo è infatti pari al 27,5 punti percentuali. Ulteriori risultati all’interno del PSR 2020 puntano i riflettori sui test di sicurezza in cui solo poco più della metà delle organizzazioni (51,9%) testa con successo i propri sistemi e processi di security, nonché l’accesso non monitorato al sistema, e sul fatto che soltanto i due terzi delle organizzazioni traccia e monitora l’accesso ai sistemi critici aziendali in modo adeguato. Inoltre, solo 7 istituzioni finanziarie su 10 (70,6%) mantengono controlli di sicurezza perimetrali essenziali.
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Mebra Plastik: La ripresa si fa strada
Posted by fidest press agency su venerdì, 9 ottobre 2020
Mettendo in fila bobina dopo bobina e rocchetta dopo rocchetta, si arriva a coprire l’intera circonferenza terrestre per ben due volte. A tanto arriva la produzione annuale di Mebra Plastik Italia di Busto Arsizio (VA), azienda leader nell’estrusione di tubi per oleodinamica e pneumatica. Forte del risultato raggiunto nel 2019, chiudendo il bilancio a 19 milioni di euro e con una forza lavoro composta da 108 dipendenti, Mebra ha affrontato la difficile emergenza Covid con la consapevolezza di chi, in quasi 50 anni di storia, non ha mai smesso di crescere. «I primi sei mesi del 2020 ci hanno visto in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, come del resto buona parte del settore industriale. Ma guardando in prospettiva, i segnali che ci arrivano sono positivi: a settembre siamo tornati a pieno regime, registrando un’impennata degli ordinativi. Anche se il trend ci vede ancora al di sotto dei risultati storici, è comunque un buon segnale di ripresa per noi, ma anche per l’intero comparto che dimostra voglia e necessità di reagire», osserva Maurizio Metti, presidente di Mebra Plastik Italia, seconda generazione, assieme alla sorella Patrizia, alla guida dell’azienda di famiglia. C’è stato un rallentamento, ma non uno stop. La ripresa è avvenuta anche prima di quanto ci si potesse attendere: a settembre siamo tornati a pieno regime». Merito di una solidità costruita nel tempo, di un’affidabilità coltivata commessa dopo commessa, dei diversi ambiti di operatività e di continui investimenti nell’innovazione e nella tutela dell’ambiente.
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Gruppo 2003: Piano Amaldi per la ripresa del Paese
Posted by fidest press agency su venerdì, 9 ottobre 2020
L’Associazione Gruppo 2003, che raduna ricercatori italiani di rilevo internazionale, aderisce al Piano Amaldi per il raddoppio del finanziamento della ricerca pubblica in Italia. “Sosteniamo con entusiasmo il Piano che sintetizza in una proposta chiara, realistica e convincente anni di campagna per dare nuovo ossigeno alla ricerca italiana” dichiara il presidente del Gruppo 2003 Nicola Bellomo. “La ricerca italiana è di buona qualità, ma con fondi adeguati può dare lo spunto che serve in questo momento al nostro paese e alla sua economia. Per questo ci associamo alla richiesta del Piano”. “Sono molto contento dell’adesione del Gruppo 2003 che da anni si batte per questi obiettivi” ha dichiarato il padre del Piano Ugo Amaldi. “Non c’è libertà e progresso senza una ricerca scientifica robusta, ben finanziata, e con un adeguato numero di ricercatori. L’Italia spende in ricerca pubblica 150 euro all’anno per ogni cittadino, la Francia 250 euro e la Germania 380. Per garantire un futuro alle nuove generazioni, che faranno nuovi mestieri oggi inimmaginabili, dobbiamo arrivare in 6-7 anni a investire 300 euro pro capite all’anno. Questo obiettivo, assolutamente realizzabile, deve essere l’obiettivo di tutti, non solo degli scienziati”. Per questo il Piano Amaldi rivolto al governo è diventato una lettera aperta al primo ministro Conte che tutti possono sottoscrivere.
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Per lo screening del coronavirus occorre coinvolgere i farmacisti
Posted by fidest press agency su venerdì, 9 ottobre 2020
“Dopo nove settimane di aumento costante dei contagi, è evidente che occorre coinvolgere anche i farmacisti e le farmacie per realizzare in tempi rapidi lo screening di settori sempre più ampi della popolazione, a cominciare dai soggetti più esposti ai contatti, come è il caso degli studenti e delle loro famiglie. La decisione dell’Emilia Romagna, e quella precedente della Provincia autonoma di Bolzano, vanno in questa direzione, e ci auguriamo abbia un seguito anche nelle altre Regioni” dice Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani. “Già il 25 agosto, avevamo individuato nella sicurezza della ripresa dell’attività scolastica uno dei fronti nei quali farmacista di comunità avrebbe potuto svolgere un ruolo importante, sia per lo screening del personale scolastico sia per quello di studenti e genitori, e avevamo dato la nostra disponibilità a operare in questo senso. Nelle farmacie già dal 2009 si possono eseguire esami diagnostici di prima istanza, e non mancano quindi né le competenze né le risorse organizzative per procedere anche all’esecuzione di questi test. Ribadisco che non si può affrontare questa emergenza sanitaria con mezzi ordinari: occorre mettere a sistema tutte le risorse disponibili”.
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L’emozione della musica dal vivo
Posted by fidest press agency su venerdì, 9 ottobre 2020
Vicenza Teatro olimpico Beethoven Festival 13 – 18 ottobre 2020. Si inaugurerà martedì 13 ottobre al Teatro Olimpico di Vicenza lo speciale festival che celebra Ludwig van Beethoven (1770-1827) nell’anno in cui ricorre il 250° anniversario della nascita. La serata di apertura vede in programma la Sonata per pianoforte e violino in la maggiore n. 9 op. 47, nota come Sonata a Kreutzer. Dedicata al musicista e compositore francese Rodolphe Kreutzer, la “Sonata per il Pianoforte ed un Violino obligato, scritta in uno stile molto concertante, quasi come d’un concerto”, come è riportato sul frontespizio della prima edizione a stampa, si compone di tre movimenti ed è stata composta da Beethoven tra il 1802 e il 1803.In scena alle 21.00, due grandi artisti con un’ampia attività concertistica, sia in veste di solisti che con prestigiose orchestre in Italia e all’estero: Sonig Tchakerian al violino e Andrea Lucchesini al pianoforte. Nell’occasione i due musicisti condivideranno il palcoscenico con il musicologo Giovanni Bietti che presenterà, con singolare coinvolgimento narrativo, un racconto sulla Sonata a Kreutzer e le sue implicazioni sentimentali nel celebre romanzo di Tolstòj.Costruito su una trama che ripercorre i legami tra due capolavori dell’Ottocento, alla ricerca delle emozioni e delle riflessioni che vi si annidano, l’appuntamento si offre come un originale palinsesto che allarga le maglie tradizionali del concerto. Con la musica che si combina in dialogo stretto con la letteratura, il pubblico è accompagnato nell’atmosfera del tempo tra i sentimenti e l’inesauribile creatività dei suoi celeberrimi protagonisti, attraverso un percorso carico di riferimenti, memorie e suggestioni.Le Settimane Musicali al Teatro Olimpico, si avvalgono della collaborazione dell’assessorato alla cultura del Comune di Vicenza e del contributo della Regione del Veneto. Media partner Il Giornale di Vicenza. Info biglietti: Teatro Olimpico e Chiesa di Santa Corona Intero € 25, Riduzioni: € 20 per persone oltre i 65 anni; € 10 under 25 Maratona pianistica Palazzo Chiericati €5 più diritto di prevendita dove acquistare il biglietto:online sul sito http://www.settimanemusicali.eu oppure https://toptix4.mioticket.it/TCVI/ il giorno dello spettacolo 1 ora prima dell’inizio presso la biglietteria.
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Disastro ambientale in corso in Kamchatka
Posted by fidest press agency su venerdì, 9 ottobre 2020
Regione dello Kamchatka (Russia) un team di Greenpeace Russia si è recato nella penisola di Kamchatcka, nell’estremo oriente russo, per raccogliere testimonianze dirette dell’inquinamento del mare, ancora di origine ignota, che sta interessando la spiaggia di Khalaktyrsky e altre baie vicine e che si sta muovendo verso un sito UNESCO patrimonio dell’umanità. Le foto e i video raccolti dalla squadra di Greenpeace mostrano un inquinamento sotto forma di diversi plume (area marina interessata dalla contaminazione) di origine e provenienza ignota, uno dei quali si sta muovendo verso il sito UNESCO “Volcanoes of Kamchatka”. Al momento gli attivisti sono riusciti ad ispezionare le baie a sud di Petropavlovsk-Kamchatsky. “Abbiamo osservato in vari punti una schiuma giallastra sulla superficie del mare. E, oltre a ciò, l’acqua stessa era opaca», spiega Vasily Yablokov di Greenpeace Russia. «In uno dei luoghi ispezionati, abbiamo trovato animali morti. Un certo volume di inquinanti si muove lungo la costa non solo in superficie, ma anche in profondità».Negli scorsi giorni l’oceano nella regione della Kamchatka è stato inquinato in circostanze non ancora chiare: le spiagge erano ricoperte di animali marini morti portati a riva dalla corrente e l’acqua ha cambiato colore e densità.Dopo le prime verifiche, le autorità locali hanno riferito che l’acqua conteneva una quantità di prodotti petroliferi quattro volte superiore ai limiti massimi consentiti e il fenolo in concentrazione 2,5 volte più alta rispetto ai limiti. Vista la gravità della contaminazione sono già stati avviati diverse indagini, mentre l’ufficio del procuratore generale ha annunciato che sta prendendo il controllo della gestione dell’inquinamento in Kamchatka. Le autorità locali e di vigilanza hanno raccolto campioni per le analisi di laboratorio di cui si attendono i risultati. Greenpeace chiede al governo russo di prestare attenzione ai frequenti incidenti e rafforzare le politiche ambientali adottando un programma a lungo termine di trasformazione verde dell’economia russa.
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Benzina: Up, su prezzi pesa fisco
Posted by fidest press agency su venerdì, 9 ottobre 2020
Secondo il presidente dell’Unione Petrolifera, il maggior costo alla pompa per gli automobilisti italiani rispetto all’Eurozona è interamente dovuto alla componente fiscale, con un maggior onere fiscale è ora pari a 11 centesimi euro/litro per la benzina e 14,6 centesimi per il gasolio.”Al di là del confronto europeo, che ora lascia il tempo che trova, visto il crollo record della domanda registrato in Italia per via del lockdown, è assolutamente vero che in Italia si pagano troppe imposte sui carburanti” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Secondo i dati settimanali del ministero dello Sviluppo Economico pubblicati pochi minuti fa, a fronte di un prezzo medio pari 1,388 euro al litro per la benzina, 0,979 euro, pari al 70,5%, se vanno tra accise e Iva, mentre a fronte di un prezzo al litro di 1,263 euro per il gasolio, 0,845 euro, il 66,9%, se ne vanno in imposte. Una percentuale bulgara decisamente inaccettabile” conclude Dona.
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