Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°195

Archive for 14 ottobre 2020

Nuova presentazione per il libro “Non solo selfie” di Elenia Scarsella

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 ottobre 2020

Roma giovedì 15 ottobre alle ore 18.30 al Chattanooga Saloon di Via Appia Nuova. Dopo le presentazioni al Pier dell’Eur, al Caffè Letterario di Euroma2, dopo la trasferta abruzzese nella meravigliosa Piazza dell’Obelisco di Tagliacozzo, e dopo esser stata incoronata dal Corriere della Sera la Regina del selfie, Elenia e il suo libro sbarcano al Chattanooga Saloon. La presentazione sarà moderata dalla giornalista RAI Antonietta di Vizia e sarà impreziosita dalla presenza del bravissimo conduttore televisivo di La7 Anthony Peth, ambasciatore del made in Italy per La7 e pronto a debuttare con la nuova trasmissione di Sportitalia “Chef in campo” in cui tanti sportivi italiani si mettono alla prova in cucina. NON SOLO SELFIE si rivolge principalmente ai giovani molto attivi sui social ma anche a chi voglia di imparare piccole nozioni di fotografia o anche a chi semplicemente vuole venire bene in foto. In questo agile manuale vengono fornite istruzioni su come orientarsi di fronte alla videocamera, per non commettere banali errori che rischiano di compromettere l’intera foto. Un libro in cui l’Autrice si mette in gioco in prima persona e che si può leggere senza prendersi troppo sul serio, ricco di esempi pratici e photogallery. Questo versatile manuale, affrontando il tema dei selfie, naturalmente accenna alle basilari regole della fotografia: dallo studio della luce, al contesto in cui viene inserito il soggetto, il ritratto, le foto in movimento e le foto Curriculum. Il tutto viene proposto in un linguaggio molto semplice e diretto. Elenia Scarsella è una donna poliedrica, ingegnere per lavoro, ma anche blogger affermata. Vive e lavora a Roma in una nota società di costruzioni. Nel 2012 ha creato “Blog and the City” (www.blogandthecity.it), che in pochi anni è diventato molto seguito e, ad oggi, conta più di 50.000 followers tra Blog e Social. Una donna che esprime la sua creatività e che ama descrivere il contesto in cui vive, gli eventi a cui partecipa, definendosi una Lifestyle Blogger, appassionata di Web Marketing e Comunicazione Digitale.

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Scuola: Lavoratori in quarantena, l’Inps chiarisce come si devono comportare

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 ottobre 2020

Cosa deve fare un lavoratore in quarantena affetto da Covid o in isolamento fiduciario? A rispondere è stato l’Inps con il messaggio 3653 del 9 ottobre scorso, che ha in questo modo voluto dare delle risposte alle tante richieste di chiarimenti in merito ai periodi di esonero dal servizio per pandemia. Il documento dell’Istituto nazionale di previdenza ha messo in luce quattro casi particolari di quarantena, fornendo indicazioni specifiche caso per caso: la sorveglianza precauzionale con lavoro agile; quella per ordinanza amministrativa; la quarantena all’estero; quella, infine, che si colloca come sorveglianza precauzionale e Cigo, Cigs, Cigd e assegno ordinario.Nel commentare le precisazioni dell’Inps, Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, sostiene che “occorre una volta per tutte mettere mano alle differenze interpretative tra enti diversi per le stesse tematiche, perché quelli messi in luce dall’ente previdenziale nazionale non sono tutti i possibili stati lavorativi o di malattia plausibili per il difficile periodo di pandemia in corso. Ve ne sono altri, altrettanto importanti, tutti da definire: non è ancora chiaro, ad esempio, se la trattenuta giornaliera ‘Brunetta’, che scatta in corrispondenza della malattia, è applicata anche ai periodi di malattia COVID. Così come non è del tutto chiaro se le certificazioni mediche per i periodi di quarantena siano a carico del medico curante o della autorità sanitaria. E altrettante specifiche servirebbero, il prima possibile, per assicurare un grado di tutela adeguato alla situazione dei diritti dei lavoratori fragili e precari” La scuola è particolarmente coinvolta nella quarantena e lavoro agile. Nonostante infatti la prima versione del decreto agostano, all’art 32 comma 4, non avesse consentito il cosiddetto “lavoro agile” nel comparto (salvo poi rettificare attraverso emendamenti chiesti anche da Anief approvati nei giorni scorsi con il maxi-emendamento che ha avuto il sì dell’Aula del Senato), la didattica a distanza e lo smart-working si confermano strumenti di continuità di servizio molto utilizzati; per questa fattispecie lavorativa, laddove la quarantena sia di tipo precauzionale, non risultando una inidoneità all’impiego, le tutele rimangono quelle della mansione lavorativa.

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Mostra fotografica CaraDonna

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 ottobre 2020

Roma Venerdì 16 ottobre p.v. dalle ore 18.30 alle ore 21.00 presso la Galleria dell’Accademia d’Ungheria in Roma (Palazzo Falconieri – Via Giulia, 1) verrà presentata la mostra fotografica CaraDonna. Si tratta di una campagna creativa tutta al femminile, impostata e sostenuta da Agapestudenti, realizzata in collaborazione con la fotografa Gemma R. Gonçalves da Silva. L’obiettivo del progetto, giunto alla sua quinta edizione, è favorire e sostenere l’ascolto delle voci delle donne. Durante le sessioni fotografiche le donne che hanno scelto di partecipare si sono lasciate scrivere il loro messaggio sul proprio corpo. Da donna a donna.L’Accademia con la presente mostra intende sensibilizzare il pubblico circa il ruolo della donna rivestito nella società odierna, in quanto crede e riconosce l’importanza della valorizzazione del ruolo della donna sia nella società italiana che in quella ungherese, quale innegabile ricchezza del tessuto culturale, sociale ed economico. orari di apertura al pubblico: 13-15 ottobre. 10.00-19.00 17 ottobre 10.00-17.00 19-21 ottobre 10.00-19.00

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Impresa 4.0: i vantaggi per chi investe in formazione

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 ottobre 2020

La legge di Bilancio 2018, n. 205 del 2017, ha previsto un bonus consistente in un credito d’imposta a vantaggio delle imprese che sostengono spese per la formazione del personale dipendente, finalizzata all’acquisizione di competenze riguardanti il settore delle tecnologie previste dal “Piano Nazionale Industria 4.0”. La legge di Bilancio 2020, L. n. 160 del 2019, ha poi prorogato il predetto beneficio al periodo d’imposta 2020 nell’ambito del “Piano Nazionale Impresa 4.0”. L’approfondimento del 12 ottobre 2020 della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro mette in evidenza i soggetti beneficiari, gli ambiti tecnologici coinvolti, le procedure per il calcolo e l’utilizzo del credito, anche alla luce della normativa emessa per rispondere all’emergenza Covid-19.

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Più di 60 Università britanniche online per informare gli studenti europei

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 ottobre 2020

Dal 19 ottobre al 13 novembre, gli studenti delle scuole superiori che desiderano iscriversi all’università, studenti universitari e post-laurea potranno interagire gratuitamente con oltre 60 università del Regno Unito in incontri online e conversazioni one-to-one. A loro disposizione, 13 delle 20 migliori università britanniche per il 2021 secondo la rivista Times Higher Education, le principali università di Galles e Scozia e molti istituti universitari parte dell’élitario “Russell Group”.Una volta registratisi nella piattaforma digitale dell’evento, gli studenti possono accedere a conferenze online dal vivo e registrate, apprendere come candidarsi per studiare nel Regno Unito, quali le opportunità di carriera e gli step più importanti da seguire per pianificare il loro percorso di studi all’estero.L’evento prevede anche focus sui cambiamenti post-Brexit, come le tasse e le nuove procedure per la richiesta dei visti a partire da gennaio 2021, nonché le borse di studio recentemente annunciate per gli studenti europei e altri modi in cui poter sostenere i propri studi.Alcuni dati del British Council di inizio 2020 mostrano come gli studenti dei paesi dell’area UE apprezzino molto il Regno Unito per la qualità della sua istruzione, ma abbiano avuto difficoltà nel pianificare i loro studi oltre Manica a causa della mancanza di chiarezza sui cambiamenti dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.I dati UCAS per il 2020 indicano che, mentre le ammissioni universitarie da parte di studenti internazionali extra-UE per studiare nel Regno Unito sono a livelli record, le domande dall’area UE sono diminuite. Questo evento si propone dunque di consentire agli studenti di entrare in contatto diretto proprio con le principali università del Regno Unito che considerano tra le fonti più influenti a cui rivolgersi per prendere le loro decisioni per un futuro percorso di studi all’estero. L’evento ‘Study UK Europe: Gateway to the UK’, fortemente voluto dall’ente culturale britannico, mira ad affrontare e a risolvere proprio questo problema attraverso un mix unico di sessioni informative e conversazioni one-to-one con primari e riconosciuti istituti di istruzione superiore.Rachel Launay, Country Director Italy, British Council ha affermato “Gli elevati standard educativi delle università britanniche vanno di pari passo con una forte attenzione agli studenti e alle loro esigenze, qualunque sia il loro paese d’origine – e l’Italia non fa eccezione! Come abbiamo fatto per molti anni, il British Council continuerà a sostenere le ragazze e i ragazzi italiani che hanno il sogno e l’ambizione di studiare nel Regno Unito e li collegherà in tempo reale alle università britanniche attraverso una prima edizione virtuale di ‘Study UK’. La serie ‘Gateway to the UK’ offrirà agli studenti italiani l’opportunità di scoprire l’università giusta e il corso giusto per loro, grazie alla vasta gamma di corsi offerti, e di capire che le porte delle università britanniche sono aperte e pronte ad accogliere studenti dall’Italia e dal mondo”.Fonte: Study UK Europe: Gateway to the UK

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Formazione per i docenti: i corsi 2020-2021 del Ce.Se.Di.

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 ottobre 2020

Torino. Scadono venerdì 30 ottobre (salvo quelli dedicati all’educazione alla sostenibilità, il cui termine è il 15 ottobre) le iscrizioni ai corsi di formazione e aggiornamento professionale per insegnanti delle scuole del Piemonte che il Ce.Se.Di.-Centro servizi didattici della Città metropolitana di Torino ha inserito nel Catalogo 2020-2021. Quest’anno, a causa della situazione determinata dall’emergenza Covid-19, il Catalogo Ce.Se.Di. per la Scuola 2020-2021 si concentra maggiormente sulla formazione dei docenti, attraverso proposte formative per la maggior parte erogabili anche in modalità Fad (formazione a distanza). Particolare attenzione è riservata alla didattica digitale, alla prevenzione e al contrasto di bullismo e cyberbullismo, alla tutela dell’ambiente sociale scolastico con riguardo anche alle problematiche familiari e affettive degli studenti, all’educazione alla sostenibilità ed ambientale. Per quanto riguarda l’attività rivolta agli studenti, per l’anno scolastico 2020/21, ove possibile, saranno completati i percorsi già programmati nell’anno scolastico 2019/20 e sospesi a causa dell’emergenza legata alla pandemia: nel catalogo è presente una sezione ad hoc, a disposizione delle scuole che avevano dovuto interrompere l’attività in primavera. Nello scorso mese di aprile la Città metropolitana di Torino ha rinnovato il protocollo d’intesa con Regione Piemonte e Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte che prevede la condivisione, la promozione e la valorizzazione su tutto il territorio regionale di attività, servizi di supporto e ogni altra azione (compresa l’offerta del Catalogo “Il Ce.Se.Di. per la Scuola”) finalizzati al potenziamento delle competenze e della professionalità dei docenti delle istituzioni scolastiche e formative. “È proprio in quest’ottica che il nostro Centro Servizi Educativi continua a essere un importante tassello” spiega la consigliera metropolitana con delega all’istruzione e al sistema educativo Barbara Azzarà “con le sue opportunità di approfondimento e di sperimentazione didattica rivolte al mondo dei docenti”. Tale impegno, dedicato alla formazione di qualità dei docenti, ha avuto da parte del Ministero dell’istruzione un riconoscimento importante nello scorso mese di luglio, con l’Accreditamento nazionale del Ce.Se.Di. quale ente di formazione del personale della scuola, in virtù del quale tutte le proposte formative in catalogo rientrano a pieno titolo nel sistema nazionale di formazione continua dei docenti. Per saperne di più: http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2020/cesedi_scuola/

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Trattamento con immunoglobuline anti-Coronavirus

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 ottobre 2020

Osaka (Japan) e King of Prussia (Pa, USA). La CoVIg-19 Plasma Alliance, una collaborazione senza precedenti di aziende leader nel settore del plasma, supportate da organizzazioni globali esterne all’industria del plasma, ha confermato che sono stati arruolati i primi pazienti nello studio clinico di fase 3 del trattamento con immunoglobuline anti-Coronavirus (ITAC) in ambito ospedaliero. Lo studio, sponsorizzato dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID), parte del National Institutes of Health (NIH), valuterà la sicurezza, la tollerabilità e l’efficacia di un farmaco sperimentale con immunoglobuline iperimmuni anti-coronavirus (H-Ig) per il trattamento per via endovenosa di soggetti adulti ospedalizzati a rischio di gravi complicanze da COVID-19. In caso di successo, l’H-Ig dell’Alleanza potrebbe diventare una delle prime opzioni di trattamento per questi pazienti. Questo studio multicentrico globale, in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo, arruolerà 500 pazienti adulti in 58 centri negli Stati Uniti, in Messico e in altri 16 paesi nei cinque continenti (utilizzando la rete globale INSIGHT dell’NIH). La selezione prevede l’arruolamento di soggetti che sono stati ricoverati in ospedale per COVID-19 con sintomi per 12 giorni o meno senza disfunzioni d’organo potenzialmente letali o insufficienza d’organo. I pazienti riceveranno remdesivir come trattamento standard, allo scopo di valutare la sicurezza e l’efficacia di H-Ig in associazione alla terapia di prima linea. Le H-Ig per la sperimentazione saranno fornite da CSL Behring e Takeda per conto della CoVIg-19 Plasma Alliance, nonché da altre due società. La CoVIg-19 Plasma Allianceriunisce aziende leader a livello mondiale nel settore del plasma per collaborare allo sviluppo di un farmaco non commerciale a base di immunoglobuline iperimmuni policlonali anti-SARS-CoV-2 per trattare pazienti che sono a rischio di gravi complicanze da COVID-19. Il preparato di immunoglobuline iperimmuni è un prodotto farmaceutico di alta qualità che contiene livelli consistenti, e concentrati di anticorpi “convalescenti”, purificati.

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Nobel per l’Economia: i commenti dei prof della Bocconi

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 ottobre 2020

By Marco Ottaviani, professore di Economia della Bocconi. Nobel a Milgrom e Wilson: grazie a loro capiamo come funzionano veramente i mercati Tutto nacque quando Wilson, negli anni Sessanta, “era ricercatore in matematica applicata e in quel campo lavorò sull’informazione nelle aste insieme a un suo studente, Paul Milgrom, analizzarono il fenomeno della maledizione del vincitore”, spiega Marco Ottaviani, professore di economia dell’Università Bocconi. “Secondo questo fenomeno, quando vinci un’asta vuol dire che gli altri che competevano non hanno reputato opportuno offrire di più. Ciò vuol dire che, probabilmente, il bene non valeva quanto il vincitore pensava valesse. Bisogna tenere conto di questo aspetto”. Questa è una osservazione fondamentale che Wilson e Milgrom hanno poi applicato al mercato delle frequenze radio. Grazie alle regole di mercato che hanno contribuito a disegnare “il mercato è diventato più efficiente. Sono davvero dei capiscuola che hanno mostrato al mondo come l’analisi matematica rigorosa può essere combinata con un problema reale importante”. Paul Milgrom e Robert Wilson, Nobel per l’economia: “Hanno dato contributi di natura teorica fondamentali, ma poi li hanno anche utilizzati per consigliare il governo degli Stati Uniti per un particolare formato d’asta per vendere le radiofrequenze a partire dal 1994”, spiega Pierpaolo Battigalli, professore di microeconomia e teoria dei giochi e direttore del Dipartimento di Scienze delle Decisioni della Bocconi. “Milgrom, aveva in particolare formulato, insieme a Weber, una teoria generale delle aste considerando vari aspetti, quali l’informazione privata che hanno i partecipanti all’asta, se il bene ha solo valore privato oppure anche comune”. Wilson, si è specializzato di più su questo aspetto, “sulle aste per beni che hanno un valore comune che non è noto al momento in cui si fanno le offerte, ma sul quale i diversi competitori hanno informazioni private. Ha spiegato, per esempio, in che modo bisogna fare offerte inferiori alla propria migliore stima del valore del bene che si va a comprare”, aggiunge Battigalli.

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Covid: per ambasciate Regione Lazio attiva servizio sanitario per tamponi e test sierologici

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 ottobre 2020

Roma. Sono oltre una cinquantina le ambasciate straniere attive a Roma che si sono sinora avvalse del servizio sanitario di INTI Medical Service, realizzato INTI Diplomatic Service in stretta collaborazione con la Regione Lazio, per far fronte all’emergenza Covid-29. L’intesa, che nasce da una stringene domanda delle ambasciate straniere, prevede che INTI Me-dical Service organizzi per il personale diplomatico come fare il tampone a pagamento con referto entro 24/48 ore; effettuare il test sierologico su prenotazione senza dover fare attese, con referto in 24 ore; consegna di DPI, i dispositivi di protezione individuale (mascherine, gel igienizzanti, etc.) direttamente in Ambasciata, negli uffici diplomatici e in residenza; servizio di disinfezione e disinfestazione degli ambienti. Il servizio INTI Medical Service sta riscuotendo consenso data la tendenza espansiva dell’epidemia, le procedure burocatiche e organizzative e va incontro alle esigenze delle molte sedi diplomatiche presenti nella Capitale: sono infatti ben 140 le missioni permanenti accreditate presso la Repubblica Italiana, 78 quelle presso la Santa Sede ma ubicate in Italia, e 134 presso la FAO. Ad esse si aggiungono le rappresentanze diplomatiche presso l’IFAD e il Sovrano Ordine Militare di Malta, nonché 73 presso la Repubblica di San Marino. In queste sedi lavorano circa 3 mila diplomatici, compresi i dipendenti delle cancellerie, uffici commerciali, culturali e militari. Come è noto rispetto alle altre capitali internazionali, Roma è l’unica che ospita un così elevato numero di sedi diplomatiche. https://www.inti-diplomaticservice.com/services/

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Nasce la Family Economy

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 ottobre 2020

Ottobre è il mese dell’educazione finanziaria e per concludere questo periodo con un appuntamento imperdibile, Professione Finanza®, società italiana leader nella formazione in questo ambito, e IICEE, l’International Institute for Culture and Economic Education, inaugurano la FAMILY ECONOMY WEEK (#FEW2020) Un grande evento digitale “contaminato” che si svolge in tre giornate – 27, 28, 29 ottobre prossimi – durante le quali economia, società, finanza, cultura e imprese si raccontano e si confrontano su tre grandi macrotemi: “Economia e Finanza”, “La Società del Futuro” e “Imprese e Innovazione”. Nove appuntamenti in streaming (3 ogni giorno), realizzati con il contributo di 45 figure di rilievo del panorama economico, finanziario, culturale e sociale del nostro Paese in questa prima edizione intitolata “Rinascimento Italiano”. Con il patrocinio della Commissione Europea e accreditamento al Mese dell’Educazione Finanziaria promosso da EduFin, FEW2020 ha l’obiettivo di fare educazione finanziaria, raccontando questo delicato momento storico da più di un punto di vista, ad un pubblico comune di non specialisti, cross-generazionale, molto attento alla quotidianità e al mondo che lo circonda. Fare chiarezza sulla realtà contingente e parlare del futuro dei risparmiatori a chi cerca risposte e spunti sulla (nuova) economia, la finanza innanzitutto personale e della famiglia, e una cartina di tornasole per affrontare, con nuovi strumenti il mondo, che verrà (e che già è). Alle origini della FEW2020, infatti, ci sono alcuni importanti dati emersi a proposito del tema “famiglia e gestione del risparmio” che nel 2020 hanno evidenziato come si tratti di due entità separate in casa, due le fonti primarie di riferimento: la prima è quella relativa ai dati dell’indagine della Banca d’Italia intitolata “Measuring the financial literacy of the adult population: the experience of Banca d’Italia”, riportata da InfoData del Sole 24 Ore: https://www.infodata.ilsole24ore.com/2019/12/23/educazione-finanziaria-gli-italiani-messi-male-le-italiane-peggio/?refresh_ce=1 La seconda è quella dedicata alla Financial Literacy, all’alfabetizzazione finanziaria dei quindicenni italiani, fotografata dai dati riportati da FL CGIL sulll’indagine dell’OCSE PISA 2018 http://www.flcgil.it/attualita/estero/l-indagine-sulla-financial-literacy-in-ocse-pisa.flc. In entrambe si sottolinea come l’Italia si attesti nelle ultime posizioni per alfabetizzazione finanziaria tanto degli studenti quanto delle famiglie, sia a livello mondiale che europeo. E che non vi sia stata crescita nell’ultimo triennio in relazione alle competenze di educazione alla finanza, in controtendenza rispetto agli studenti nel resto dei paesi OCSE. Il livello minimo di competenza è raggiunto da una media dal 85% degli studenti in queste aree, contro l’Italia che la raggiunge solo per il 78%. Nelle due indagini risulta importante il ruolo dell’istruzione – vanno meglio i liceali, rispetto alle altre tipologie di istituti – che segna il discrimine fra chi ha competenze di finanza basilari e, quindi, ha alcune nozioni per la gestione dei propri risparmi, e chi non ne ha affatto. E pesa ancora molto il divario fra Nord e Sud, sia per i padri che per i figli: in particolare il Sole 24 Ore, riportando i dati della Banca d’Italia, sottolinea come il 47% della popolazione italiana ha livelli di istruzione molto bassi (contro il 15% della Germania e il 10% di canadesi e inglesi). E ancora che permane un forte divario fra Nord e Sud, fra chi è occupato ed inoccupato e fra uomini e donne (a vantaggio dei primi) quando si parla di finanza “quotidiana” e a pagare con l’incompetenza finanziaria più totale sono le donne inoccupate al Sud, fuori dal mercato del lavoro per il 20% (contro il 3,7% della media europea). I dati ci raccontano quindi di un quadro preoccupante e desolante che riguarda la competenza della popolazione italiana su concetti semplici del mondo finanziario che colpiscono innanzitutto il micromondo della gestione dei soldi all’interno del nucleo familiare prima, e incidono su un fronte macro, sulla comprensione della realtà circostante poi. Per cominciare a lavorare su un auspicabile “Rinascimento Italiano” 4.0.

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Scuola: Ministero manda Commissari a Milano

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 ottobre 2020

“Bene ha fatto il ministro dell’istruzione ad inviare una task force per accelerare le nomine dei supplenti. Si tratta di un intervento doveroso, utile a ristabilire ordine una situazione mal gestita da parte di Bussetti a tal punto da rendere impossibile ai funzionari di procedere rapidamente alle nomine.L’invio dipende quindi dall’incapacità della Lega: le graduatorie erano pronte per tempo, la lentezza di Milano non è giustificabile e non è imputabile ai dipendenti, che al contrario vanno ringraziati, ma a chi ha responsabilità dirigenziali. L’ufficio scolastico, guidato dall’ex Ministro leghista Bussetti, evidentemente è stato usato per ostacolare la ripresa delle attività scolastiche. È grave che la Lega, in una situazione di gravissima emergenza per il Paese, lavori solo per sabotare ogni iniziativa del Governo.Le risorse inviate dal Miur hanno lavorato molto bene con i funzionari dell’ufficio scolastico e le procedure sono state correttamente instradate”, così Gregorio Mammì, consigliere regionale del M5S Lombardia commenta l’invio di Commissari da parte della ministra Lucia Azzolina.

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Scuola: contro l’abuso del precariato assunzioni anche da graduatorie per titoli

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 ottobre 2020

Dal 22 ottobre al 16 novembre avrà luogo il concorso straordinario, riservato ai docenti con almeno 36 mesi di servizio. 64mila le domande giunte, 32mila i posti banditi, con gli insegnanti vincitori di concorso che resteranno quest’anno nel loro posto di supplenza, “per vedersi assegnare invece la cattedra il prossimo primo settembre, pur con decorrenza contrattuale retroattiva al primo settembre 2020. Seguiranno poi gli altri due concorsi, ordinari, per altri 46mila candidati”.È stato anche affrontato il problema dei docenti che non potranno prendere parte a questo concorso: “Intanto il problema riguarda – ha affermato Pacifico – non solo quei candidati che sono positivi ma anche quelli che sono obbligati a stare in isolamento fiduciario; basti pensare che ogni giorno chiudono degli istituti e ci sono docenti che, anche se non positivi, sono obbligati a stare a casa per 15 giorni, che dunque non potranno presentarsi alle prove. Tanto che, come Anief, abbiamo chiesto almeno delle sessioni suppletive. Lo abbiamo richiesto anche per il Tfa Sostegno e per i test di medicina: bisogna cambiare le regole e, visto che c’è questa emergenza, si facciano più sessioni”. Rispetto alla necessità di reperire personale, e da qui quella di svolgere il concorso, il sindacalista autonomo ha affermato che i concorsi non risolvono i problema del precariato: “perché come Stato italiano continuiamo a pensare che un precario, senza che abbia superato prove, possa essere utilizzato anche per 10-15 anni, mentre per essere stabilizzato deve per forza vincere il concorso? Non è quello che prevedeva la nostra normativa, perché per 20 anni in Italia i docenti sono stati assunti anche da graduatorie per titolo. Da quando, purtroppo, dal 2012 si è deciso di non assumere più per titoli, i precari continuano a crescere di anno in anno. La soluzione è dare seguito a ciò che dicono l’Europa, la Corte di Giustizia Europea, la nostra Cassazione e la Corte Costituzionale: accedere ai ruoli sia da concorsi che da graduatorie per titoli, questa sarebbe la soluzione contro l’abuso del precariato. Bisogna dunque riaprire le graduatorie a esaurimento o utilizzare questa nuove Gps non solo per le supplenza ma anche per le immissioni in ruolo”.

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Greening of aviation sector: MEPs welcome long-awaited update for Single European Sky

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 ottobre 2020

MEPs largely agreed with Transport Commissioner Adina Vălean that the updated proposal is crucial for modernising Europe’s air traffic management, improving efficiency and capacity, reducing fragmentation, flight delays and CO2 emissions in the aviation sector. Many MEPs stressed that Parliament has been waiting years for the reform, with current rules from 2009 now outdated. MEPs committed to finding a quick agreement on the updated framework.The Commissioner explained that digitalisation and cross-border availability of data services have been influential in the reform, allowing for more flexibility. MEPs also highlighted that the Commission proposal incorporates suggestions from Parliament and that all stakeholders have been consulted, allowing the update to progress quickly.Regarding the greening measures, the Commissioner assured MEPs that the Single European Sky proposal is only the first step for CO2 emission reductions in the aviation sector, and that more dedicated measures will have to follow, such as the proposal for sustainable alternative aviation fuels that the Commission plans to table in February 2021.The Single European Sky regulatory framework can reduce air transport emissions by up to 10% as well as save costs thanks to more direct routes, more efficient and more direct flightpaths.

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“Il gesuita comunista” di Matteo Manfredini

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 ottobre 2020

Se non fosse che quello di Matteo Manfredini è frutto di una lunga e laboriosa ricerca storica, il suo nuovo libro “Il gesuita comunista. Vita estrema di Alighiero Tondi, spia in Vaticano”, appena edito da Rubbettino – complici anche le ben note vicende che, proprio in questi giorni, stanno coinvolgendo la curia romana – sembrerebbe l’ultima avvincente spy-story vaticana. Invece, Alighiero Tondi, nonostante la congiura del silenzio che si è abbattuta su di lui e sulla sua vicenda è esistito davvero, facendo parlare di sé e mettendo in grande imbarazzo sia il Vaticano che i vertici dell’allora potentissimo PCI. Figura scomoda dunque e dimenticata che il libro di Manfredini riporta alla luce.Già perché la vita di Tondi si è giocata in bilico, in un equilibrio pericoloso – e alla fine non mantenuto – tra due mondi distanti e antitetici.La vicenda si svolge all’inizio degli anni ’50, quando padre Tondi – approdato alla religione cattolica e al sacerdozio dopo un’infanzia trascorsa in una famiglia non religiosa – gesuita e docente presso la Pontificia Università Gregoriana, nell’aprile del 1952, abbandona improvvisamente la Chiesa per aderire al Partito Comunista Italiano, all’interno del quale avrà un ruolo di tutto rispetto e sarà un brillante oratore durante comizi affollati durante i quali predicherà l’infondatezza della religione, denunciando le infiltrazioni in Vaticano da parte dell’estrema destra. Le ragioni di tale clamorosa abiura restano tuttora avvolte nel mistero. Attraverso una minuziosa ricerca, da “storico detective”, Manfredini ricostruisce alcuni fondamentali passaggi della vita di Tondi il quale – svela Manfredini nel libro – già prima dell’abiura svolgeva per conto del PCI il ruolo di spia in Vaticano.A rendere ancora più incredibile la vicenda è però la nuova clamorosa conversione avvenuta dieci anni dopo. Negli anni Sessanta il PCI emargina Tondi, senza fornire alcuna spiegazione. Una situazione questa inaspettata che lo conduce ad un lungo periodo di riflessione che si conclude con un nuovo colpo di scena: il ritorno al sacerdozio.Il libro di Manfredini non si risolve però unicamente nella storia, per quanto avvincente e affascinante, di Alighiero Tondi, ma traccia anche uno straordinario affresco del secondo dopoguerra, gettando luce su aspetti ancora oscuri dei primi anni della Repubblica Italiana, dagli intrecci tra destra neofascista e mondo cattolico, ai rapporti tra PCI e Cremlino, fino all’attività antisovietica del Vaticano. Matteo Manfredini ha studiato in Francia, in Australia e in Germania. vie a Bruxelles dove ha lavorato al Parlamento Europeo presso la Casa della Storia Europea.

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Raccolta delle olive, per il Capol l’olio sarà poco ma buono

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 ottobre 2020

Annata difficile per l’olivicoltura della provincia di Latina, infatti la campagna che sta iniziando presenta un netto calo -60% con una previsione di poco più di 90.000 quintali di olive per una produzione di 13.000 quintali di olio e circa olive da tavola 8.000 quintali. Gli oliveti pontini rappresentati per lo più dalla cultivar itrana si trovano prevalentemente nella fascia di territorio pedemontano e collinare che si estende con continuità ed omogeneità alle spalle dell’agro pontino, dal comune di Rocca Massima a quello di Minturno, con la caratteristica di svilupparsi parallelamente al mare, da Nord a Sud della provincia, mediante i sistemi contigui dei monti Lepini, Ausoni ed Aurunci. Il sistema orografico-geografico, con una giacitura ed esposizione predominante ad ovest–sud/ovest, seguendo il percorso della via Appia, costituisce una terrazza inclinata verso il mare lungo 100 Km. I numeri del comparto olivicolo pontino sono rilevanti: 11.728 produttori distribuiti su 10.314 ettari che coltivano circa 2.500.000 di piante, soprattutto della varietà Itrana (circa il 70%). L’olivicoltura, grazie alle condizioni di clima asciutto e soleggiato dei mesi da febbraio ad aprile, nonché da una generalizzata e abbondante fioritura faceva presagire una buona annata. Purtroppo però le allegagioni non sono state buone, a causa delle piogge, umidità e forti scirocchi nel mese di maggio che hanno creato un ambiente sfavorevole per lo sviluppo di numerosi fitofagi, in particolare l’occhio di pavone che ha provocato il disseccamento delle mignole e la cercosporiosi che ha danneggiato le foglie che ingialliscono, che hanno compromesso la produzione. Sicuramente l’aspetto fitosanitario sulle produzioni è dipeso anche dalle difficoltà che hanno dovuto affrontare gli olivicoltori (per lo più part-time) per l’emergenza Covid 19 nei primi mesi dell’epidemia non potevano raggiungere gli oliveti. A fine giugno il caldo ha provocato una cascola dove c’è stata la fioritura tardiva.Il forte caldo estivo, al di sopra delle medie stagionali, anche se ha ridotto notevolmente l’attacco della mosca olearia, ha causato un raggrinzimento delle olive con la conseguente cascola specie nelle aree più siccitose della provincia. La nostra varietà itrana, sta risentendo notevolmente l’aumento delle temperature in quanto è una pianta che per produrre vuole essere stimolata con temperature fredde prima della ripresa vegetativa”. “L’olio pontino, anche se poco, sarà quest’anno di ottimo livello – secondo Luigi Centauri presidente del Capol, che aggiunge – ma bisogna fare attenzione agli attacchi della mosca olearia di questi giorni. L’associazione sarà impegnata a monitorare i campioni di olio dei produttori per analizzare nel corso della campagna olearia nelle varie epoche di raccolta con l’obiettivo di definire il livello di qualità del prodotto nei diversi periodi dell’anno. Ciò consentirà di valutare dal punto di vista organolettico gli oli nel corso dell’anno 2021 presso la sala panel della Camera di Commercio di Latina e la nuova sala panel presso il Centro servizi del Consorzio per lo Sviluppo Industriale Roma – Latina. Attenzione però alle conseguenze delle mancate produzioni di questi ultimi anni, che stanno provocando in alcune zone delle nostre colline la presenza di oliveti abbandonati e trascurati. Il recupero di queste zone deve diventare una delle priorità, sia per la valorizzazione idrogeologica e paesaggistica delle nostre colline, sia per la richiesta in continuo aumento da parte dei consumatori di olio extra vergine d’oliva di qualità”.

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Lotta contro Covid-19: rigidità o permessivismo?

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 ottobre 2020

Da Singapore, lo “Stato delle sanzioni”, dove anche masticare chewing gum in strada si traduce in pesanti sanzioni, ai coffe shop di Amsterdam dove fumare marijuana è pratica lecita e quotidiana: l’esplorazione del mondo condotta da Michele Gelfand, psicologa interculturale Distinguished Professor all’Università del Maryland, mostra come le società esprimano diversi livelli di rigidità o permissivismo, secondo il dualismo “tightness/looseness” al centro da anni delle sue ricerche. Intervenuta oggi al Festival della Scienza Medica di Bologna on line fino al prossimo 17 ottobre, la Professoressa Gelfand ha parlato delle conseguenze dell’alternanza tra rigidità e lassismo nella gestione della pandemia. “La cultura è un interessante mistero che condiziona, spesso inconsapevolmente, ogni aspetto della nostra vita, sia dei singoli che delle collettività. Come un pesce non si chiede cosa diamine sia l’acqua, tutti noi nasciamo immersi in contesti culturali che informano di sé ogni nostra azione”. Ma cosa determina la differenza tra culture più o meno rigide? “Non si tratta né del Pil, né di un particolare tipo di religione o lingua: dalle ricerche che ho pubblicato negli ultimi anni (condotte in 6 continenti, 33 nazioni e che hanno coinvolto più di 6mila intervistati e pubblicate sulla rivista Science) è emerso che a fare la differenza sono le minacce collettive cui quel territorio è ed è stato sottoposto nella storia, più o meno cronicamente, dalle catastrofi climatiche ai terremoti alle carestie, fino a guerre e invasioni. Anche la densità abitativa alta è un parametro che si riscontra nelle società più restrittive, perché tende a generare maggior caos”. Una mappa degli Stati Uniti ridisegnata su criteri di “tightness/looseness” mostra la perfetta corrispondenza: gli stati più rigidi sono quelli sud-orientali, che hanno sperimentato nel passato catastrofi naturali. In presenza di minacce la necessità è quella di coordinare al meglio le collettività attraverso norme, sociali o codificate che siano: “quando, come nel caso di Covid-19, la minaccia è di ordine sanitario la necessità diventa quella di un irrigidimento, anche se temporaneo” dice Gelfand. Una consuetudine cui i paesi “tight” sono più abituati dei paesi “loose”: “le culture più rigide sono caratterizzate da un maggior ordine, controllo, minor criminalità e un più alto grado di conformismo; al contrario quelle più permissive lottano con l’ordine ma al contempo sono più tolleranti, creative, aperte. Ma la minaccia cambia la percezione: si pensi a come i leader populisti facciano leva sulla paura e sull’esistenza di minacce – vere o presunte che siano – per solleticare la richiesta da parte dell’elettorato del leader forte”. Nel caso del Coronavirus, Gelfand ha dimostrato come le culture più rigide siano riuscite con più facilità nel contenimento dei contagi e dei morti, tramite sistemi di controllo che risultano però inaccettabili all’interno di contesti democratici che salvaguardano, ad esempio, il diritto alla privacy. “In realtà però non esiste un modello migliore dell’altro: piuttosto possiamo parlare di compromesso tra necessità di ordine e apertura, perché il concetto rigidità/permissivismo è un costrutto dinamico, da modulare di volta in volta. Occorre insomma identificare i contesti come nel caso di una pandemia, in cui occorre rendere più restrittive norme lasse, e viceversa. I miei studi hanno mostrato infatti come agli estremi delle due modalità i problemi siano gli stessi, come tassi di suicidi o depressione più marcati”. E poiché i gruppi meno rigidi hanno maggior difficoltà di coordinamento di fronte a una minaccia collettiva, occorre discutere del livello di minaccia: “abbiamo bisogno di segnali chiari da parte dei nostri governanti, che devono saper alternare inasprimento e allentamento delle regole, sperimentare modalità diverse a seconda delle circostanze e negoziarle quotidianamente. Quando si vira verso una maggior rigidità le persone si sentono minacciate nella loro libertà, ma deve passare il concetto che l’inasprimento è solo temporaneo: è una grossa sfida per il legislatore, ma è il solo modo per convivere con la grave situazione nella quale ci troviamo e superarla” ha concluso la Gelfand.

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Pandemia ed equilibrio mentale

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 ottobre 2020

In che modo la pandemia e gli interventi messi in campo per contenerla – il lockdown in primis – hanno inciso sull’equilibrio mentale dei singoli? C’è stato un aumento della sofferenza o, al contrario, le persone hanno gestito in modo resiliente la situazione, benché del tutto inedita e fonte di stress? A parlarne oggi al Festival della Scienza Medica di Bologna, i cui eventi saranno trasmessi on line fino al prossimo 17 ottobre, è stato Giovanni de Girolamo, uno dei più accreditati esperti di epidemiologia dei disturbi mentali, Direttore dell’Unità Operativa di Psichiatria Epidemiologica e Valutativa all’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia. “Sono state molte le ricerche condotte in questi mesi, anche in Italia – ha detto de Girolamo – ma la loro stessa modalità di somministrazione on line e l’assenza di serie strategie di campionamento o protocolli di studio ne ha falsato gli esiti, mostrando percentuali altissime di persone, circa il 40%, che denunciavano malessere emotivo o veri e propri disturbi mentali. Si è infatti appurato che a rispondere sono state prevalentemente persone con situazioni di malessere già forte, più predisposte a partecipare alla ricerca, in condizioni di forte stress, come gli infermieri e le infermiere, o di disagio economico che li rendeva più esposti psicologicamente. Un campione dunque non generalizzabile: al di là del fatto che non possiamo pensare di fare diagnosi di disturbi mentali online, non ci è dato sapere se il malessere denunciato non fosse condizione preesistente”. Diverso il rigore dello Studio Lora condotto in Germania per 8 settimane durante il picco pandemico su un campione di 523 persone già analizzato nei tre anni precedenti: “in questo caso l’84% degli intervistati non ha riferito nessun malessere, anzi un miglioramento dello stato psicologico nei mesi del lockdown; l’8% ha denunciato un iniziale disagio poi rientrato; solo il restante 8% si è mostrato vulnerabile di fronte alle mutate condizioni di vita”. Risultati che non sorprendono, secondo de Girolamo: altri studi condotti in passato su popolazioni sottoposte a gravi eventi traumatici (uragani, guerre, attacchi terroristici come quello alle Torri Gemelle) dimostrano che non necessariamente le popolazioni di fronte a tali accadimenti soffrono di malessere psicologico, con la sola ovvia eccezione dei disturbi post traumatici da stress che riguardano chi è stato più esposto, per aver sperimentato lesioni fisiche o la morte dei propri cari. “A far male non è la quantità di stress a cui si è esposti, bensì il modo in cui esso viene processato mentalmente – ha detto de Girolamo. – Anzi, le situazioni stressanti possono rinforzarci psicologicamente – la cosiddetta “stress-related growth” – e il confronto con una condizione collettiva di stress può rafforzare un sentimento di appartenenza e destino comune e riorientare i nostri rapporti, a partire da nuove priorità e atteggiamenti più positivi”. La resilienza insomma è una reazione più naturale di quanto si possa pensare: “uno studio condotto in 6 dipartimenti della Lombardia ci ha mostrato una diminuzione dei ricoveri psichiatrici nei mesi del lockdown, numeri che possono sì essere legati alla paura dei contagi in ospedale, ma anche alla diminuzione dei fattori di stress quotidiano che scatenano il malessere”. Un malessere che de Girolamo lega alla cosiddetta “infodemia”, l’eccesso di informazioni, non sempre vere o verificate, cui in questi mesi siamo stati sottoposti: “l’esplosione di pubblicazioni scientifiche ha reso difficile l’orientamento sia ai professionisti che tanto più, al pubblico “laico”, diventando fonte di ansia”. La vera sfida del presente e del futuro è, secondo de Girolamo, “da parte delle autorità governative e sanitarie battersi per un’informazione sobria, accurata e verificabile: lì si devono orientare gli sforzi per evitare che l’informazione, invece di produrre effetti benefici, ad esempio promuovendo l’adozione di comportamenti di cautela, diventi fonte di panico. Credo sia una delle prossime frontiere verso cui la ricerca si deve orientare, anche nella prospettiva di nuove possibili pandemie”.

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La ricerca scientifica in Italia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 ottobre 2020

“Considerato che l’Italia si mantiene costantemente alle ultime posizioni in Europa come investimenti in ricerca e sviluppo (l’1,4% del PIL, quattordicesima in Europa, contro il 3% o più di paesi come Germania, Danimarca o Svizzera), i 15 miliardi di investimento nella ricerca appena annunciati dal Ministro Manfredi sono sicuramente un segnale positivo, nel riconoscimento della ricerca come bene comune – si legge in una nota dell’Associazione Luca Coscioni, realtà attiva a livello internazionale a tutela del diritto alla Scienza e alla Salute e impegnata fino domenica 11 ottobre nel suo Congresso dedicato proprio al “Diritto a godere della scienza” – Per ridare centralità strategica e credibilità politica alla ricerca scientifica e valorizzarne la sua funzione sociale ed economica, occorrerebbe promuovere una riforma organica del sistema della Ricerca in Italia, a partire dalla strutturazione dell’Agenzia Nazionale della Ricerca. Un organismo che preveda in primis una revisione delle modalità di finanziamento e valutazione dei progetti di ricerca, con una contestuale profonda riorganizzazione dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) e contempli una modifica delle modalità di reclutamento del personale di ricerca, che superi la legge Gelmini e favorisca la mobilità nazionale ed internazionale dei ricercatori”. Il “Diritto a godere dei benefici del progresso scientifico e delle sue applicazioni”, come prevede la Convenzione Onu sui diritti economici, sociali e culturali, significa avere diritto a morire senza soffrire, a abortire senza ostacoli ideologici, a consumare sostanze sulla base di scelte libere e responsabili, ad avvalersi delle migliori tecniche per procreare, per curarsi, per difendere l’ecosistema, per migliorare la salute, la produzione, le coltivazioni e tante altre attività.

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Il mondo delle Fiere del Libro riparte

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 ottobre 2020

Lo fa dopo la crisi Covid-19 con una rete e un progetto europeo – Aldus Up – che fa il suo debutto alla Fiera del Libro di Francoforte e che ha nell’Italia e nell’Associazione Italiana Editori (AIE) il suo motore.Quali sono gli andamenti dei mercati editoriali europei dopo l’epidemia e come è possibile stimolare lo scambio tra i diversi Paesi? Come stanno cambiando le abitudini di lettura e i consumi culturali? Come ripensare le Fiere e il mercato dello scambio dei diritti grazie alle tecnologie digitali? Sono queste alcune delle questioni al centro della missione di Aldus Up e che, significativamente, saranno affrontate durante quattro incontri professionali inseriti nel programma della Buchmesse (vedi allegato), quest’anno per la prima volta in versione digitale.Aldus Up è un progetto che ha lo scopo di innovare e far crescere le Fiere del libro in chiave europea, favorendo lo scambio dei diritti di traduzione tra Paesi e l’internazionalizzazione del settore editoriale. Il progetto ha AIE come capofila, ha una durata di quattro anni ed è co-finanziato dal programma Creative Europa dell’Unione Europa. Nasce dall’esperienza di Aldus, la rete nata nel 2016 che ad oggi conta 20 fiere europee tra cui compaiono la stessa Frankfurter Buchmesse, Bologna Children’s Books Fair, The London Book Fair e la spagnola Liber, solo per citare i maggiori eventi internazionali. “Quando questo progetto è stato pensato e ideato l’emergenza Covid-19 non era nemmeno immaginabile – ha spiegato Ricardo Franco Levi, presidente di AIE e vicepresidente della Federazione degli editori europei (FEP) -. Tuttavia, il nuovo contesto non fa che confermare, e per certi versi accelerare, il bisogno di innovare il sistema delle Fiere. In questo senso, Aldus Up è un progetto ancor più necessario e imprescindibile di ieri”. “Vogliamo provare a dare un nuovo futuro alle comunità di lettori ed editori, costruendo nuove opportunità per le interazioni digitali e fisiche – ha spiegato Piero Attanasio, responsabile di AIE per i progetti internazionali –. Queste alcune delle azioni che porteremo avanti: sfruttare le potenzialità della Rete per combinare eventi off-line e online, potenziare gli studi e lo scambio di informazioni riguardo i flussi di traduzioni in Europa e l’impatto del digitale sulla lettura e sulla produzione editoriale, rendere le fiere eventi diffusi nelle città e fruibili da diversi tipi di pubblico in una logica inclusiva – dalle persone con diversi tipi di disabilità alle comunità di immigrati”.

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Mostra Ritratti di Cinema. La sala, il lavoro, il pubblico

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 ottobre 2020

Torino 20 ottobre – 15 novembre 2020 Polo del ‘900 – Corso Valdocco 4/A. L’esposizione – visitabile gratuitamente include 54 scatti di diversi formati realizzati dal fotografo Diego Dominici durante l’edizione 2019 di Movie Tellers e mostrano 27 sale di tutte le 8 province coinvolte nella rassegna cinematografica organizzata dall’Associazione Piemonte Movie. La mostra è inoltre un modo per mantenere in vita la rassegna Movie Tellers che – a causa dell’incertezza dovuta al Covid – per quest’anno è sospesa.La mostra si snoda in 3 ambienti che accolgono 3 macro-temi: la sala, il lavoro e il pubblico, oltre a una parete di “polaroid” create graficamente da Diego Dominici con tutti i volti di gestori e proprietari, le attrezzature, gli oggetti e le curiosità colti dal suo obiettivo.La saletta proiezione completa il percorso con un focus sulle tante sale della città di Torino, attive e non, raccontate nel cortometraggio Manuale di Storie dei cinema di Stefano D’Antuono e Bruno Ugioli che ha vinto la seconda edizione del contest Torino Factory e che, proprio in questi giorni, sta concludendo la produzione della versione lungometraggio, prodotta da Rossofuoco. http://www.piemontemovie.com

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