Archive for 10 gennaio 2021
Posted by fidest press agency su domenica, 10 gennaio 2021
Davanti a un dipinto, o seduto in terza fila per seguire un’esecuzione di musica sinfonica o mentre attendo pazientemente il mio turno nella sala d’attesa affollatissima dello studio medico il mio pensiero ad un tratto sembra andare oltre la mia presenza fisica e migrare altrove. È che forse incoscientemente cerco la ragione del mio essere in quel posto, in quella determinata ora e confuso tra gente che non conosco, lì in piedi o seduto, a guardare o ad essere osservato sfuggevolmente tra chi ti sta accanto, ti sfiora il braccio o tu ti scosti per evitare che questo indesiderato contatto fisico ti turbi ulteriormente. Ma cosa penso? Verso chi o cosa è diretto il mio pensiero? Non certo al particolare di un dipinto o all’archetto del violinista che va su e giù toccando con grazia le corde del suo strumento o alla donna o all’uomo che con me cercano nella sala d’attesa dello studio medico di mitigare l’attesa sfogliando una rivista o cercando d’attaccare bottone con un vicino. Ma cosa mai potranno dirsi due sconosciuti se non parlando del tempo? Io cerco di capire un qualcosa che ha assillato la vita di una moltitudine di persone in tutte le epoche e in tutti i momenti della propria esistenza: perché sono qui? Perché esisto? Chi sono in realtà? E cerco di guardare oltre il visibile per cercare di dare una risposta logica al mio assillo esistenziale. Io inseguo una verità che non si nasconde sotto il tappeto, che non si cela dietro una nota musicale, che non riesco a carpire dall’espressione di chi estasiato ammira il dipinto di un celeberrimo artista. Forse perché non riesco ad avere la vista acuta come vorrei per fendere l’aria come una saetta, per entrare nel mondo dell’ignoto che mi circonda e mi compenetra e perdermi in esso. Io mi sento reale e al tempo stesso figlio di una verità che sfugge alla mia fisicità forse perché non riesco a guardare come dovrei con gli occhi del saggio, del pensatore, del sognatore, del profeta. Oggi appartengo a quel popolo di sette miliardi di viventi, sono confuso tra loro, sono preso dall’ansietà di barcamenarmi nella vita, dall’affrontare i mali che lacerano le mie carni e fanno scempio dei miei progetti per un futuro migliore. E sono così compreso dal contingente che diventa sommamente ardua concentrarmi alla ricerca della verità ultima prima che essa si possa disvelare al termine della mia esistenza. È così che il mio occhio si distrae e si lascia sfuggire la verità che cerco. (Riccardo Alfonso)
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Posted by fidest press agency su domenica, 10 gennaio 2021
Collana i Fari, Editore La Nave di Teseo pp. 192, 17 euro, in libreria dal 14 gennaio. Perché il nostro Natale poteva essere diverso. Dall’autore di La società signorile di massa, la prima indagine basata su dati rigorosi che smaschera gli errori italiani nella gestione dell’epidemia.“Come andranno le cose? L’ottimismo della volontà mi fa sperare che, finalmente, si cambierà strada, e si guarderà con più attenzione al modello dei paesi che hanno avuto successo nella lotta al virus. Ma il pessimismo della ragione mi avverte: l’attesa messianica del vaccino avvolgerà tutto e tutti, quasi niente cambierà davvero, nessuno sarà chiamato a rispondere delle sue azioni. Né ora né mai”.
Luca Ricolfi, dal suo osservatorio della Fondazione Hume, fin dallo scorso febbraio sta studiando i dati relativi alla pandemia e alla sua gestione. Analisi non circoscritta alla sola Italia, bensì allargata sempre all’insieme delle società avanzate, a partire dai paesi europei. Sulla base dei dati – che sono il faro della sua attività – raccolti in questo libro in modo sintetico, ordinato e leggibilissimo, Ricolfi smaschera gli errori italiani nella gestione della pandemia e le conseguenti bugie, volte a nasconderli, di governanti, politici e amministratori.
E giunge a conclusioni che in pochi hanno avuto finora l’attenzione di cogliere:
(1) la seconda ondata era evitabile, tanto è vero che più di un terzo delle società avanzate l’ha evitata;
(2) le omissioni, i ritardi e le incertezze dei governanti ci sono costati decine di migliaia di morti, e decine di miliardi di PIL;
(3) se non facciamo subito quel che avremmo dovuto fare da tempo, altre ondate saranno inevitabili, e il disastro economico completo e difficilmente reversibile.
Lontano da ogni ideologia e fuori dalla assurda dicotomia tra negazionisti e rigoristi, fra aperturisti e paladini dei lockdown, Ricolfi ci dimostra che la tragedia che ci ha colpito avrebbe meritato ben altra gestione, che era possibile farlo e che altrove è stato fatto.
Luca Rcolfi (Torino, 1950), sociologo, docente di Analisi dei dati presso l’Università di Torino. Ha fondato la rivista di analisi elettorale “Polena” e l’Osservatorio del Nord Ovest. Attualmente è Presidente e responsabile scientifico della Fondazione David Hume.
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Posted by fidest press agency su domenica, 10 gennaio 2021
E’ destinata ad investimenti “green” del Gruppo Arvedi, uno dei principali player europei dell’acciaio, la prima operazione targata SACE per il Green New Deal – il piano europeo che promuove un’Europa circolare: moderna, sostenibile e resiliente – ambito nel quale la società guidata da Pierfrancesco Latini è stata chiamata a svolgere un ruolo centrale con le sue garanzie “green”, così come previsto dal Decreto Legge “Semplificazioni” (76/2020).L’operazione, della durata di sei anni e per un importo complessivo di 240 milioni di euro, è stata chiusa con successo registrando una sovra sottoscrizione che ha dato luogo a un riparto delle quote tra le banche partecipanti.Questo innovativo strumento finanziario è parte di un più ampio contratto di finanziamento siglato tra alcune società del Gruppo Arvedi e un pool di banche finanziatrici, quali Intesa Sanpaolo, banca organizzatrice e agente, BNL Gruppo BNP Paribas , BNP Paribas, Banco BPM S.p.A.,Crédit Agricole Italia S.p.A., Crédit Agricole Corporate and Investment Bank, UniCredit S.p.A., Unione di Banche Italiane S.p.A. (Gruppo Intesa Sanpaolo), Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A., Banca del Mezzogiorno – Mediocredito Centrale S.p.A. e Banca di Piacenza Società Cooperativa per Azioni. Advisor legali, lo Studio Bonelli Erede per il Gruppo Arvedi e Chiomenti per SACE e per gli istituti bancari.Il finanziamento è costituito da due tranche: la prima, di 165 milioni di euro, a favore di Acciaieria Arvedi Spa; la seconda, di 75 milioni di euro, a favore di Acciaieria Arvedi Spa, Arvedi Tubi Acciaio Spa e Centro Siderurgico Industriale Srl. Il forte elemento di discontinuità per il mercato finanziario italiano riguarda la prima e più importante tranche di 165 milioni destinata ad Acciaieria Arvedi Spa, che vede l’intervento di SACE quale garante per il 70% dell’importo e che fa di Acciaieria Arvedi Spa la prima azienda italiana a sottoscrivere un finanziamento con garanzia SACE nell’ambito del Green New Deal, così come nel 2015 fu la prima azienda europea ad ottenere i fondi stanziati dal cosiddetto Piano Junker. Il finanziamento garantito da SACE è destinato a sostenere tre progetti nei siti industriali di Cremona e Trieste.Tutto questo in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea volti alla transizione verso l’economia circolare, attraverso l’incentivazione di progetti che tendano a incrementare la riduzione e l’efficientamento delle risorse naturali utilizzate nei cicli di produzione industriali nonché la durabilità e la riparabilità dei prodotti da esse derivate, così da ridurne l’impatto ambientale nell’ottica di una produzione responsabile e sempre più sostenibile.In questo contesto il finanziamento beneficia anche di un sistema premiante in funzione del raggiungimento di determinati parametri di sostenibilità nel ciclo produttivo dell’acciaio.
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Posted by fidest press agency su domenica, 10 gennaio 2021
L’Italia ha aderito al progetto promosso dall’Ufficio Regionale per l’Europa dell’O.M.S. dal titolo ‘Monitorare la conoscenza, la percezione del rischio, i comportamenti preventivi e la fiducia (‘trust’) per un’efficace risposta alla pandemia”, che coinvolge altri 26 paesi europei. Questo progetto è volto a raccogliere informazioni sulla percezione del rischio, sulle conoscenze esistenti, sulle fonti di informazioni attendibili, sugli atteggiamenti della popolazione verso le iniziative prese per fronteggiare la pandemia, sui vaccini, e su altre variabili di interesse. Il progetto in Italia è coordinato dall’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia, dall’AUSL di Modena e dall’Istituto Superiore di Sanità. Il progetto, coordinato da Giovanni de Girolamo, medico psichiatra dell’Irccs Fatebenefratelli, coinvolgerà un campione rappresentativo della popolazione italiana, selezionato dalla Doxa (nota società di ricerche sociali e di mercato), costituito da 10.000 persone di età compresa tra 18 e 70 anni, a cui verrà chiesto di compilare online la versione italiana del questionario sviluppato dall’O.M.S. Durante il mese di gennaio 2021 avrà inizio la prima fase dell’indagine con la somministrazione del questionario a 2.500 cittadini italiani. Seguiranno, a distanza di tre settimane le une dalle altre, altre 3 rilevazioni previste nei mesi di febbraio, marzo e aprile 2021. Tra le aree indagate vi è anche lo stato di salute, sia fisico che mentale, dei partecipanti; va sottolineato che l’IRCCS Fatebenefratelli è, tra i 51 IRCCS italiani, l’unico che ha come area di riconoscimento scientifico la salute mentale. I dati verranno raccolti dalla Doxa e saranno analizzati in prima istanza dal centro coordinatore europeo dell’O.M.S. I dati saranno utilizzati anche in Italia, per analizzare aspetti specifici della situazione nazionale e migliorare la nostra conoscenza sui processi che coinvolgono la comunicazione a vari livelli, fornendo quindi elementi utili per predisporre interventi e programmi di politica socio-sanitaria efficaci finalizzati al contrasto della pandemia. La realizzazione del progetto è resa possibile grazie ad un finanziamento ricevuto dalla Fondazione CARIPLO ed a fondi istituzionali dell’IRCCS Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia, messi a disposizione dalla Provincia Lombardo-Veneta dei Fatebenefratelli.
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Posted by fidest press agency su domenica, 10 gennaio 2021
“Per ‘convincere’ Unicredit alla fusione con Mps il Ministero di Gualtieri promette di rilevare anche 14 miliardi di crediti deteriorati al 30 per cento del valore. Pensate che Mustier appena insediatosi nel 2017 cedette 17 miliardi di Npl al valore del 12.8 per cento. Era troppo poco allora o è troppo oggi? Perchè Amco, società pubblica, deve acquistare ad oltre il doppio di quanto fecero i fondi internazionali, poi guarda caso diventati subito azionisti di Unicredit rilevando a loro volta azioni a ‘sconto’, operazione che consentì a Mustier di prendere il controllo della banca riducendo il portafoglio dei soci italiani? Ho l’impressione che il prezzo di cessione del 2017 fosse ben sotto il livello di mercato di allora e che, parimenti, l’offerta di Amco di oggi sia ben superiore al prezzo di mercato. Qualcuno vorrà indagare? Amco, peraltro, sta completando anche l’acquisto di 8 miliardi di crediti deteriorati da MPS. A quale prezzo? Aggiungiamo che la ‘dote’ di MPS per le nozze con Unicredit è già salita a 6miliardi (ricapitalizzazione, DTA ed altro), ai quali dobbiamo aggiungere appunto l’acquisto da parte di Amco di NPL da MPS e da Unicredit e la ‘manleva di 10.2 miliardi di cause giudiziarie che il Tesoro si accollerebbe in un modo o nell’altro. Questo solo per la partita finale in corso. Se poi aggiungiamo quando è già costato allo Stato il salvataggio di MPS negli ultimi sette anni, nazionalizzazione compresa, imposta dall’allora ministro Padoan, ancora oggi ‘regista’ della operazione, giungiamo a cifre mai viste per il salvataggio di una banca. Il tutto per consentire, finalmente, alla ‘Ditta’di avere la ‘sua’” Banca, anzi ‘due banche (Unicredit e Mps) al prezzo di una’. Avremo molto da chiarire in Parlamento quando il ministro illustrerà l’operazione”. Lo scrive su Facebook, il senatore di Fratelli d’Italia, Adolfo Urso.
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Posted by fidest press agency su domenica, 10 gennaio 2021
Nel corso del 2020 la Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha localizzato 16.597 terremoti sul territorio italiano e nelle zone limitrofe. Una media di circa 45 terremoti al giorno con un intervallo di un evento ogni mezz’ora circa. “Nella mappa che abbiamo realizzato quest’anno si evidenzia che anche nel 2020 i più forti terremoti sono stati localizzati al di fuori del territorio italiano. Gli eventi sismici di magnitudo pari o superiore a 5.0 sono avvenuti in Albania, in Algeria e in Croazia, durante la sequenza sismica di fine dicembre con il forte terremoto di magnitudo Mw 6.3 del 29 dicembre, nei pressi della città di Petrinja”, afferma Alessandro Amato, sismologo dell’INGV, che sottolinea “Il numero di terremoti localizzati in Italia nel 2020 è molto simile a quello del 2019, un numero inferiore se lo si confronta con i terremoti del 2016 e 2017 caratterizzati dalla sequenza sismica in Italia Centrale, iniziata il 24 agosto 2016″. Il primo terremoto del 2020 si è verificato il 1° gennaio 2020 a Sefro (MC) solo un minuto e mezzo dopo lo scoccare della mezzanotte e l’ultimo, invece, il 31 dicembre 2020 alle ore 23:41 a Ragalna (CT), entrambi con una magnitudo inferiore a 2.0.Come sempre, invece, la Sardegna si conferma la regione con il minor numero di terremoti. Contando anche le aree marine intorno all’isola, nei 366 giorni del 2020 se ne sono registrati solo 4.“Quasi il 90% dei terremoti localizzati in Italia nel 2020 ha avuto magnitudo minore di 2.0 e, probabilmente, non è stato avvertito dalla popolazione, salvo qualche eccezione nel caso di ipocentri molto superficiali ed in prossimità di aree abitate, come quelli accaduti nelle aree vulcaniche della Campania”, spiega Maurizio Pignone, geologo dell’INGV, che prosegue “La maggior parte dei terremoti è legata a sequenze sismiche, avvenute in Italia nel 2020. Altri, invece, sono considerati eventi “isolati” come, ad esempio, il terremoto a Milano del 17 dicembre di magnitudo 3.8”. I terremoti che hanno costellato il 2020 sono “navigabili” con la mappa interattiva e con una una story map realizzata dal Team di INGV Terremoti.
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Posted by fidest press agency su domenica, 10 gennaio 2021
Le nuove generazioni possono battere paure, vuoti e deficit generati dalla pandemia. Anche nel settore culturale. Parola di Eike Schmidt. Il direttore della Galleria degli Uffizi si confida con Famiglia Cristiana che pubblica l’intervista sul numero in edicola. Chiuso per lockdown, il principale sistema museale italiano (uno tra i più importanti al mondo per la statuaria antica greco-romana e per la pittura rinascimentale) non è stato con le mani in mano. «Ci siamo impegnati a fondo in attività di manutenzione, abbiamo ristrutturato alcune sale, abbiamo restaurato certe opere», ha spiegato Eike Schimdt, «ma soprattutto abbiamo curato il rapporto non solo con il pubblico abituale, ma anche con quello potenziale. Siamo presenti su tutti i canali social, Facebook e Instagram sono i più seguiti. E siamo attivi pure su Tik Tok per cercare di agganciare i giovani». Una scommessa che ha già prodotto risultati. «Siamo partiti da aprile con una comunicazione rivolta alle nuove generazioni, utilizzando un linguaggio specifico, anche ironico», spiega il direttore degli Uffizi. «Facciamo parecchie iniziative destinate a loro, a partire dalla visita al museo di Chiara Ferragni. E l’obiettivo è stato raggiunto, tanto che quest’estate, quando il museo era aperto, non ci siamo limitati alla consueta percentuale del 18% di visitatori giovani, ma abbiamo toccato anche punte del 50% a luglio e agosto. È importante portare la conoscenza e l’amore per questi tesori pure tra chi s’affaccia alla vita. Le forme dell’arte sono varie, e ognuno troverà qualcosa che risuona in lui. Arte non è solo quadri». Un’altra cosa sta a cuore a Eike Schmidt, in epoca di distanziamento sociale. «Abbiamo sviluppato un programma di museo diffuso, prendendo contatti con tanti Comuni toscani – e alcuni romagnoli – per un’iniziativa che prenderà forma nel corso del 2021, in modo che i visitatori possano avere una fruizione sana e sostenibile del patrimonio artistico, non riversandosi solo nelle grandi città. E questo ci permetterà anche una crescita notevole per sfruttare tutto il territorio. Abbiamo visto un depauperamento del territorio, con opere d’arte che durante la Seconda guerra mondiale sono state tolte da palazzi e chiese, messe nei depositi di grandi città e lì dimenticate. Quando i turisti vengono in Toscana per il paesaggio o l’enogastronomia possono godere anche delle opere d’arte distribuite per esempio nelle chiese. Ho visto io stesso che, in questo periodo in cui i musei sono chiusi, la gente assetata di arte riscopre i capolavori delle chiese di Firenze. Il mio auspicio è quello di vedere meno, ma più intensamente, e non limitarsi a vedere le opere più famose per il gusto di fotografarsi davanti a un quadro. E riscoprire anche il patrimonio del luogo in cui si vive».
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Posted by fidest press agency su domenica, 10 gennaio 2021
“Se salta tutto, se non riusciamo a rilanciare l’azione del governo, l’alternativa è il voto. Come Pd non vediamo maggioranze diverse da quella attuale, ad esempio una maggioranza che si regga raccogliendo parlamentari tra Camera e Senato per sostituire Italia Viva, né d’altra parte potremmo aprire la strada alla destra sovranista. In ogni caso non possiamo rischiare ora una crisi al buio”, così la parlamentare Pd e Presidente della Commissione Lavoro della Camera Debora Serracchiani in una intervista a La Stampa.Per la deputata Dem si stanno registrando passi in avanti nel dialogo, ma serve un aumento del senso di responsabilità perché “il rischio di scivolare verso il voto è alto e non ce lo possiamo permettere proprio mentre parte il piano dei vaccini e dobbiamo essere credibili in Europa per realizzare il Recovery Plan».“Il Pd – annota Serracchiani – ha chiesto un patto di legislatura. Ha sempre domandato collegialità per dare indirizzi programmatici: maggiori fondi per il sociale, in particolare per servizi ai disabili e per l’integrazione socio-sanitaria, cioè investimenti sulla sanità territoriale; più fondi sul lavoro, investendo sulle politiche attive per arrivare preparati a marzo quando scadrà il divieto di licenziamento. Abbiamo chiesto di rafforzare gli investimenti sulle politiche industriali, individuando in particolare le filiere di maggiore innovazione su cui il Paese vuole puntare nel futuro. E poi fondi sulla parità di genere. Vogliamo un grande piano di investimenti per l’occupazione femminile e per quella giovanile”.“Tutti temi che faranno parte della nuova proposta di Recovery Fund del Governo – conclude la Presidente della Commissione Lavoro – . Ma non ragioniamo con gli aut aut, perché creando tensioni non si fa bene al governo e tanto meno al Paese. Dobbiamo ricordarci tutti le parole del Presidente della Repubblica che ci ha richiamati alla necessità di essere costruttori”
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Posted by fidest press agency su domenica, 10 gennaio 2021
Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte in Italia, con 240mila vittime ogni anno e sono 7,5 milioni le persone che nel nostro Paese hanno a che fare con problematiche legate alla salute del cuore. La paura del contagio da Covid-19 ha allontanato però molti pazienti dagli ospedali con conseguenze drammatiche e, in molti casi, tragiche. La diffidenza, nonostante il grande sforzo nel mantenere attivi tutti i percorsi di diagnosi e cura, di emergenza o urgenza, sta riportando il nostro Paese indietro di 20 anni sul trattamento di patologie la cui efficacia d’intervento è tempo-dipendente, a partire dall’infarto miocardico acuto.Per queste ragioni il GISE ha fortemente voluto Sicuri al cuore, una campagna educazionale per sostenere l’importanza di una ritrovata fiducia negli ospedali e nelle cure dei cardiologi. A presentare il progetto, nel corso di una conferenza stampa virtuale, saranno il Presidente della Società Italiana di Cardiologia Interventistica Giuseppe Tarantini, il Presidente Eletto del GISE Giovanni Esposito e il coordinatore dell’iniziativa Francesco Saia.La conferenza on line si terrà lunedì 11 gennaio dalle 11.30 alle 12.30. La registrazione è obbligatoria e va effettuata prima dell’inizio dell’evento. Per registrarsi è sufficiente cliccare qui e seguire la procedura.Di seguito trovi le istruzioni dettagliate su come iscriversi e partecipare alla Virtual Press Conference.Nella speranza che gli impegni ti consentano di partecipare, cogliamo l’occasione per inviarti i nostri più cordiali saluti.
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L’Italia ha aderito al progetto promosso dall’Ufficio Regionale per l’Europa dell’O.M.S. dal titolo ‘Monitorare la conoscenza, la percezione del rischio, i comportamenti preventivi e la fiducia (‘trust’) per un’efficace risposta alla pandemia”, che coinvolge altri 26 paesi europei. Questo progetto è volto a raccogliere informazioni sulla percezione del rischio, sulle conoscenze esistenti, sulle fonti di informazioni attendibili, sugli atteggiamenti della popolazione verso le iniziative prese per fronteggiare la pandemia, sui vaccini, e su altre variabili di interesse. Il progetto in Italia è coordinato dall’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia, dall’AUSL di Modena e dall’Istituto Superiore di Sanità. Il progetto, coordinato da Giovanni de Girolamo, medico psichiatra dell’Irccs Fatebenefratelli, coinvolgerà un campione rappresentativo della popolazione italiana, selezionato dalla Doxa (nota società di ricerche sociali e di mercato), costituito da 10.000 persone di età compresa tra 18 e 70 anni, a cui verrà chiesto di compilare online la versione italiana del questionario sviluppato dall’O.M.S. Durante il mese di gennaio 2021 avrà inizio la prima fase dell’indagine con la somministrazione del questionario a 2.500 cittadini italiani. Seguiranno, a distanza di tre settimane le une dalle altre, altre 3 rilevazioni previste nei mesi di febbraio, marzo e aprile 2021. Tra le aree indagate vi è anche lo stato di salute, sia fisico che mentale, dei partecipanti; va sottolineato che l’IRCCS Fatebenefratelli è, tra i 51 IRCCS italiani, l’unico che ha come area di riconoscimento scientifico la salute mentale. I dati verranno raccolti dalla Doxa e saranno analizzati in prima istanza dal centro coordinatore europeo dell’O.M.S. I dati saranno utilizzati anche in Italia, per analizzare aspetti specifici della situazione nazionale e migliorare la nostra conoscenza sui processi che coinvolgono la comunicazione a vari livelli, fornendo quindi elementi utili per predisporre interventi e programmi di politica socio-sanitaria efficaci finalizzati al contrasto della pandemia. La realizzazione del progetto è resa possibile grazie ad un finanziamento ricevuto dalla Fondazione CARIPLO ed a fondi istituzionali dell’IRCCS Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia, messi a disposizione dalla Provincia Lombardo-Veneta dei Fatebenefratelli.
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Posted by fidest press agency su domenica, 10 gennaio 2021
Più diciotto milioni di fatturato aggregato, oltre duecentocinquanta tra dipendenti e collaboratori, una clientela media annuale che supera, per il solo business della formazione, le seimila unità: sono questi alcuni dei numeri dell’Annual Report 2020 di Ebano Spa.Un documento che dimostra come il Gruppo fondato e guidato dal Presidente di Piccola Industria Confindustria Carlo Robiglio continui a crescere anche nella drammatica congiuntura segnata dalla pandemia.Sono nove le società operative di Ebano Spa, diciotto le partnership produttive. Il Gruppo opera principalmente nel campo editoriale ed è leader di mercato in Italia nella progettazione, realizzazione ed erogazione di corsi professionali in modalità FAD. Attraverso la società CEF Publishing il Gruppo propone al mercato consumer corsi professionali nei campi del sociale e della cura della persona, nel segmento “animal care” e in ambito “food”, con il primo corso per Cuoco Professionista erogato in modalità FAD e sviluppato in collaborazione con Re.Na.I.A. (Rete Nazionale Istituti Alberghieri). Fra le attività editoriali di Ebano, si segnalano le collane di narrativa, saggistica, critica letteraria e per ragazzi, distribuite a livello nazionale e realizzate dalla casa editrice Interlinea, con riconoscimenti nei premi letterari e riscontri sulle maggiori testate giornalistiche italiane.
Il Gruppo Ebano tramite la controllata Cef Publishing, è anche certificata dal programma Elite di Borsa Italiana per i requisiti di affidabilità e trasparenza richiesti dai principali investitori istituzionali e ha vinto quest’anno per la seconda volta consecutiva il “Best Managed Companies”, iniziativa promossa da Deloitte per supportare e premiare le aziende italiane eccellenti per capacità organizzativa, strategia e performance.
La sede principale del Gruppo si trova a Novara, mentre le società partecipate hanno sede anche in Piemonte, Puglia e Lombardia.Ma Ebano, con l’Accademia del Cimento, svolge anche attività di incubazione per le startup innovative, realtà in continua crescita, tutte ingaggiate in una logica di filiera, rispetto al core business e alle competenze del Gruppo. I suoi interessi si estendono inoltre al Marketing e Comunicazione (Strategica Srl), al Digital Marketing, E-Commerce e ai Social Media (E-Development, Brilliantrees, Vs Shopping), ai Servizi di grafica & Business Development (Innovation Lab).Tra i tanti campi d’azione di una realtà fortemente connotata sotto il profilo etico sociale (dal rating di legalità a B-Corp®, sono tanti gli avalli e le certificazioni), Ebano continua a stupire per la capacità di dare vita a nuove esperienze ambiziose, quanto di elevato profilo. Tra le ultime nate c’è Ebano Corporate Academy, uno strumento finalizzato a realizzare al proprio interno le competenze necessarie al perseguimento delle strategie aziendali. In linea con un Gruppo che fa dell’innovazione continua e dello sguardo verso il futuro la sua ragion d’essere e di agire.La realtà imprenditoriale fondata da Robiglio opera in settori complementari tra loro: dall’editoria al marketing, dall’e-commerce alla formazione a distanza. Ed è proprio quest’ultima uno dei punti di forza, grazie alla controllata Cef Publishing, leader di mercato nella realizzazione e nell’erogazione di corsi professionali per il mercato consumer, con più di 50 mila iscritti negli ultimi undici anni.
Accanto a queste attività primarie, alcune società del Gruppo Ebano operano in ambito comunicazione, business intelligence, direct marketing e in iniziative legate a startup innovative rivolte al mondo della sharing economy, con particolare attenzione al digital marketing.
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Posted by fidest press agency su domenica, 10 gennaio 2021
Dal 29 giugno 2009 i familiari delle vittime della strage di Viareggio aspettano giustizia. Invano, perché oggi la quarta sezione della Corte di Cassazione ha riservato loro una triste doccia fredda: le condanne a Moretti e soci della Corte d’Appello di Firenze non valgono, dovrà esserci un nuovo processo. Non però per il reato di omicidio colposo, chissenefrega se sono morte 32 persone, ma per l’accusa di disastro ferroviario colposo. In buona sostanza la Cassazione ha stabilito che la strage di Viareggio equivale al deragliamento senza vittime della scorsa estate a Carnate, per il quale è stata mossa la stessa imputazione. Tutto ciò accade perché gli ermellini, specialisti in acrobazie giuridiche, hanno stabilito che a Viareggio non c’è stata la violazione delle norme sulla sicurezza nel lavoro, che aveva fatto scattare per Moretti e soci la condanna per omicidio colposo. Come è noto, infatti, gli impianti ferroviari italiani sono il paradiso della sicurezza dei lavoratori. La sentenza della Cassazione è l’ennesima dimostrazione che le norme vigenti non sono sufficienti, tutelano aziende e capitale ma non la vita e l’integrità fisica e morale dei lavoratori. Occorrono leggi stringenti, strumenti concreti come l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro. Servono nuove leggi e normative che possano mettere di fronte alle proprie responsabilità i datori di lavoro.In quest’ottica la proposta dell’Unione Sindacale di Base per una legge per l’omicidio sul lavoro è una necessità non più rimandabile. Le responsabilità degli imprenditori e delle grandi ditte non possono più essere messe continuamente in secondo piano, mentre chi lavora piange ogni giorno nuovi morti.In un contesto in cui diminuiscono le tutele del lavoro, in cui la sicurezza e la vita valgono poco più di zero, siamo convinti che l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro possa rendere giustizia alle troppe vittime e porre un freno a questa continua strage sui luoghi di lavoro. USB rilancerà, con rinnovata determinazione, la battaglia per una legge sull’omicidio sul lavoro.Unione Sindacale di Base.
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Posted by fidest press agency su domenica, 10 gennaio 2021
Non possiamo dare torto ai lavoratori del gruppo FCA e dell’intero settore dell’automotive, che seguono con giustificata preoccupazione l’operazione industriale e finanziaria Stellantis, risultato della fusione dei marchi PSA e FCA. L’operazione Stellantis passa alle cronache come una “soluzione positiva”, una cronaca che nasconde il grave silenzio del governo italiano, una sostanziale mano libera lasciata alla famiglia Agnelli, con l’Exor sempre più caratterizzata nella funzione finanziaria. Con la nascita del 4° colosso mondiale dell’auto, la Exor e la famiglia Agnelli incassano un dividendo straordinario di 2,9 miliardi, ottengono il 14% delle azioni e 5 poltrone sulle 11 del Consiglio di amministrazione a tutela dell’operazione finanziaria. A sancire il carattere di vendita è la consegna a PSA con il 7,2%, del timone dell’azienda, attorno alla cui guida si aggiungono il governo francese con una partecipazione del 6,2 % e la Do Feng cinese con il 5%, sottolineando che Parigi ha imposto il mantenimento della capacità produttiva in Francia, pena la perdita delle defiscalizzazioni. Nessuna richiesta, invece è uscita da Palazzo Chigi e dal MISE.Per contro non c’è alcun piano, impegno scritto o garanzia occupazionale, nonostante siano decine di migliaia i lavoratori coinvolti, nonostante i milioni di ore cassa integrazione tolte al salario, nonostante si tratti di una delle principali industrie, nonostante le decine miliardi di soldi pubblici ricevuti negli anni da FCA, compresi gli ultimi 6,3 mld, concessi a nostro avviso ingiustamente.L’operazione Stellantis, si presenta come l’ennesima fusione di grandi marchi automobilistici, tuttavia il quadro è significativamente diverso e gravido d’impatti. Questa fusione cade nel mezzo della più grande crisi di vendite del settore, all’interno di un generale processo d’innovazione della mobilità e delle tecnologie ibride ed elettriche. Mentre la crisi ambientale e del settore auto rivelano l’esigenza di nuovi criteri di mobilità, che leghino ambiente, nuove tecnologie, produzione e occupazione, nell’operazione Stellantis il progetto si ferma al dividendo azionario.
Per Stellantis si parla di una riduzione dei costi di 5 miliardi annui, dell’adozione delle piattaforme “francesi” EMP 2, CPM compresa la nuova piattaforma PSA per le auto elettriche, si ragiona su quale centro di ricerca e sviluppo scegliere, a quale logistica fare affidamento, quali produzioni e marchi da dismettere, quali fornitori selezionare e di sovrapposizioni soprattutto sul mercato europeo. In definitiva si comincia a tratteggiare il piano industriale che avvalora le preoccupazioni dei lavoratori e che pregiudicherà lo sviluppo tecnologico del settore auto del nostro paese.Riteniamo inaccettabile che FCA agisca svincolata da ogni responsabilità e svenda un pezzo del patrimonio industriale, mettendo a rischio occupazione, tenuta economica e sviluppo tecnologico.Chiediamo un intervento del governo a difesa del patrimonio occupazionale e industriale del settore.
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Posted by fidest press agency su domenica, 10 gennaio 2021
Il presidente della commissione Bilancio: “Crisi sarebbe incomprensibile, il Paese non ne ha bisogno” “Una linea di serietà e di responsabilità è quella che con grande chiarezza Nicola Zingaretti ha proposto alla direzione nazionale del Partito Democratico. È evidente la necessità di rilanciare l’azione del Governo e concentrare le nostre attenzioni sui reali bisogni del Paese, in un tempo difficile come quello che stiamo vivendo. Una politica seria e responsabile non può non porre al centro del suo impegno l’individuazione di tutte le misure utili al rilancio della nostra economia e alla tutela delle persone in difficoltà. Il lavoro di miglioramento del Recovery e l’impegno del PD al rafforzamento dell’azione del Governo, restano le questioni centrali su cui impegnarsi. Una crisi di Governo sarebbe davvero incomprensibile agli occhi degli italiani e l’ultima cosa di cui ha bisogno il Paese. È il tempo dei costruttori, come ci ricorda il Presidente della Repubblica e il Pd esercita questo ruolo con serietà e responsabilità, come si conviene ad un grande partito popolare”. È quanto dichiarato da Fabio Melilli, presidente della commissione Bilancio alla Camera dei Deputati.
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Posted by fidest press agency su domenica, 10 gennaio 2021
Il populismo è l’anticamera dei fascismi e una delle piu’ gravi minacce alla democrazia, con il suo disprezzo per il pluralismo, l’antiscientismo, il giustizialismo, la propaganda basata su falsità, il linguaggio rabbioso e apocalittico. Da Le Pen a Orban, da Grillo a Trump, il nazional-populismo ha la ricorrente abilità di ipnotizzare e galvanizzare decine di milioni di elettori, individuando nemici da linciare in piazza e vendendo idee reazionarie per rivoluzionarie.
I molti elettori vulnerabili alla retorica populista non sono tutti uguali, ovviamente, anche se diversi studi ne hanno evidenziato alcune caratteristiche: un tasso di istruzione mediamente piu’ basso della media degli elettori, e una certa avversione nostalgica al cosmopolitismo (diversità etnica, economica, culturale, turismo, ecc.). Alcuni di questi elettori, ci si augura una minoranza, si radicalizzano e sono pronti anche ad agire fino alle estreme conseguenze. Li abbiamo visti a Washington in queste ore.E’ a questi elettori e concittadini che bisogna parlare e chiedere di riflettere, di ripensare al modo con cui si pongono davanti alla scheda elettorale e alla comunità democratica di cui fanno parte. Vi rendete conto che anche la piu’ antica e solida democrazia sulla Terra è stata messa in ginocchio dal populismo? Vi rendete conto che, in quella democrazia, decine di migliaia di esseri umani sono morti a causa della propaganda antiscientifica contro mascherine e distanziamento del populista in chief? Riuscite a capire che se non fosse stato per la coraggiosa azione di scienziati, medici, politici e cittadini responsabili, sommersi da insulti e minacce populiste, sarebbe andata ancora peggio? Il populismo e l’ignoranza ammazzano: ammazzano la democrazia, e ammazzano le persone.La democrazia è faticosa, faticosissima, e spesso poco efficiente. Ricomporre fratture apparentemente insanabili e trovare cose in comune richiede sforzi immani. Dovrà essere fatto, visto che l’alternativa è la guerra civile.Nel frattempo pero’ la democrazia va difesa con la massima forza. Nell’immediato, schiacciando con tutta la potenza di fuoco dello Stato di diritto gli organizzatori di atti violenti e sovversivi, compresi i loro mandanti. Nel lungo termine, lavorando sul sistema educativo per formare cittadini meno ignoranti e quindi meno suscettibili alla perpetua televendita populista. Infine, ripensando al ruolo dei social media nel dibattito politico, prendendo atto che sono diventati il cavallo di troia non solo dei populisti e dell’antidemocrazia, ma anche di potenze straniere (Russia in primis) che quel populismo lo sostengono e lo finanziano per i loro tornaconti. Ma la magistratura, la legge, la Costituzione da sole non possono farcela. Senza un diffuso senso di responsabilità individuale per le sorti della comunità democratica, senza quei guardrail non scritti della democrazia liberale che i populisti ignorano e spesso disprezzano, siamo tutti a rischio. Per questo, un grazie profondo a tutti coloro che non si sono lasciati trascinare dall’inganno populista, che lo hanno riconosciuto e rifiutato sin dall’inizio. Siete voi i veri guardrail della democrazia. Pietro Moretti, vicepresidente Aduc
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Posted by fidest press agency su domenica, 10 gennaio 2021
Per la diagnosi di Covid-19 “il test molecolare, eseguito su tampone oro-naso-faringeo con metodica di real-time Pcr (Reverse Transcription-Polymerase Chain Reaction) rimane il gold standard”. Solo i test antigenici rapidi di ultima generazione hanno dimostrato di avere “sensibilità e specificità quasi sovrapponibile” e “sulla base dei dati al momento disponibili, risultano essere una valida alternativa alla Rt-Pcr”. Lo sottolinea la nuova circolare del ministero della Salute “Aggiornamento della definizione di caso Covid-19 e strategie di testing”, che, partendo da questa premessa, dà parziale via libera all’utilizzo dei tamponi antigenici rapidi per la definizione di un caso di Covid-19, con l’indicazione di prestare particolare attenzione all’affidabilità.Gli esiti dei test “anche se effettuati da laboratori, farmacie, strutture e professionisti privati accreditati dalle Regioni, devono inoltre essere inseriti nel sistema informativo regionale di riferimento”, si raccomanda. “I test diagnostici antigenici rapidi (Tdar), che rilevano la presenza di proteine virali (antigeni), sono disponibili in diverse tipologie: es. saggi immunocromatografici lateral flow (prima generazione), test a lettura immunofluorescente (con prestazioni migliori). I test di ultima generazione (immunofluorescenza con lettura in microfluidica) hanno una performance simile ai saggi di Rt-Pcr”, si legge. “Nei casi in cui saggi antigenici rapidi di ultima generazione o test molecolare in Rt-Pcr non siano disponibili o i tempi di risposta siano eccessivi”, il ministero riprende la raccomandazione della Commissione europea del 18 novembre scorso, cioè “il ricorso a test antigenici rapidi che abbiano sensibilità maggiore o pari all’80% e specificità maggiore o pari al 97%”. Il ministero riporta inoltre il suggerimento dell’Ecdc, il Centro europeo per il controllo delle malattie, di “utilizzare, per le situazioni di bassa prevalenza, test con sensibilità pari o maggiore del 90% e specificità del 97%, più vicine all’affidabilità” dei tamponi molecolari. “Dal momento che alcuni test antigenici (soprattutto quelli che non usano l’immunofluorescenza a lettura microfluidica), ovvero quelli di prima e seconda generazione, possono avere una sensibilità sub-ottimale, si raccomanda, nel comunicare un risultato negativo, di fornire una adeguata informazione al soggetto, consigliando comportamenti prudenziali”, conclude la circolare a firma del direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza fonte Doctor33
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Posted by fidest press agency su domenica, 10 gennaio 2021
Gli obiettivi relativi alla copertura del vaccino contro il Covid-19, in particolare nella seconda fase, più massiva, del Piano, impongono la necessità di ampliare i punti sul territorio e gli operatori sanitari che li eseguono. Con la legge di Bilancio 2021, pubblicata in Gazzetta Ufficiale a fine anno, sono state introdotte alcune modifiche che consentono un coinvolgimento delle farmacie nella campagna vaccinale, così come dei farmacisti nelle attività di screening e testing. Vale la pena ripercorrere i contenuti e le ricadute sul settore.In riferimento alla lotta contro il Covid-19, due sono le principali novità che ricadono sulle farmacie contenute nella legge Bilancio 2021: una prima, come ricapitolato da una circolare Fofi di inizio anno, riguarda i test sierologici e i tamponi antigenici presso le farmacie (art.1, commi 418- 420). Si tratta di misure introdotte a seguito dell’approvazione di un emendamento a firma di Andrea Mandelli, presidente Fofi, e, in particolare, con il comma 420 viene modificata la normativa sulla farmacia dei servizi (articolo 1, comma 2, del D. Lgs. n. 153 del 2009), «inserendo la lett. e-bis volta a prevedere, tra i compiti specifici, anche l’effettuazione presso le farmacie da parte di un farmacista di test diagnostici che prevedono il prelievo di sangue capillare. Sulla base di tale norma, nell’ambito delle prestazioni analitiche di prima istanza, il farmacista potrà quindi procedere direttamente a effettuare il prelievo capillare di sangue al paziente, circostanza che, in precedenza, non era espressamente contemplata dalla legge». Inoltre, come si legge nella norma, si prevede che «i test mirati a rilevare la presenza di anticorpi IgG e IgM e i tamponi antigenici rapidi per la rilevazione di antigene Sars-CoV-2 possono essere eseguiti anche presso le farmacie aperte al pubblico dotate di spazi idonei sotto il profilo igienico-sanitario e atti a garantire la tutela della riservatezza. Le modalità organizzative e le condizioni economiche relative all’esecuzione dei test e dei tamponi nelle farmacie aperte al pubblico sono disciplinate, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, dalle convenzioni conformi agli accordi collettivi nazionali e ai correlati accordi regionali, che tengano conto anche delle specificità e dell’importanza del ruolo svolto in tale ambito dalle farmacie rurali».Un altro aspetto riguarda l’esecuzione vaccinazioni presso le farmacie (art.1, comma 471): «tenuto conto delle recenti iniziative attuate nei Paesi appartenenti all’Unione europea finalizzate alla valorizzazione del ruolo dei farmacisti nelle azioni di contrasto e di prevenzione delle infezioni da Sars-CoV-2, è consentita, in via sperimentale, per l’anno 2021, la somministrazione di vaccini nelle farmacie aperte al pubblico sotto la supervisione di medici assistiti, se necessario, da infermieri o da personale sanitario opportunamente formato, subordinatamente alla stipulazione, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, di specifici accordi con le organizzazioni sindacali rappresentative delle farmacie, sentito il competente ordine professionale». Francesca Giani by Farmacista33
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Posted by fidest press agency su domenica, 10 gennaio 2021
Liste di attesa che si allungano, difficoltà economiche, limitato accesso alle cure. Queste alcune delle principali motivazioni emerse dal questionario elaborato da APE – Associazione Progetto Endometriosi, la quale ha investigato sugli effetti e la relazione tra l’endometriosi, malattia cronica e complessa che colpisce circa 3 milioni di donne in Italia, e il Covid19. Un’emergenza nell’emergenza che ha ripercussioni devastanti sulle persone che lottano con questa patologia, le quali, già prima della pandemia, non trovavano una pronta e necessaria risposta dal sistema sanitario nazionale e che adesso devono scontrarsi in modo ancora più critico con la difficoltà di curarsi, in un contesto in cui la diagnosi precoce è fondamentale. L’endometriosi è una malattia complessa che ha origine dalla presenza anomala del tessuto che riveste la parete interna dell’utero, chiamato endometrio, in altri organi (ad esempio ovaie, tube, peritoneo, vagina e talvolta anche intestino e vescica), che provoca dolori fortissimi, tanto da limitare la vita quotidiana e causare infertilità.
Il questionario di APE, associazione che unisce pazienti di tutta Italia, è un’indagine inedita, in quanto non sono reperibili altri dati che mettono in correlazione gli effetti che la pandemia ha avuto sulle donne malate di endometriosi nel Paese. Ha coinvolto oltre mille donne, dal 3 agosto al 17 settembre 2020, che hanno risposto a domande specifiche sull’accesso alle cure, l’assistenza sanitaria e le spese da sostenere, per elaborare un punto di vista globale da parte delle pazienti che vivono la cronicità della malattia e che sono ancora prive di tutele economico-lavorative. Un punto di vista da portare all’attenzione delle istituzioni e degli addetti ai lavori. L’emergenza Covid ha aumentato le liste di attesa relative a molte patologie, ma nel caso dell’endometriosi, in cui tali liste erano già molto lunghe, la situazione si è aggravata notevolmente. Sono inoltre aumentati i costi sanitari, già molto alti per le donne affette da endometriosi. Molte pazienti per curarsi nei tempi brevi necessari devono rivolgersi a medici privati, aggiungendo dei costi a quelli dovuti alla mancata esenzione dai medicinali, terapie e altre prestazioni multidisciplinari non garantite dal sistema sanitario nazionale, come ad esempio la psicoterapia, l’osteopatia, il nutrizionista.Sito web: http://www.apendometriosi.it
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Posted by fidest press agency su domenica, 10 gennaio 2021
Caritas Internationalis launches an €880,000 appeal to help Caritas Croatia’s work in ensuring safe and dignified living conditions to people made homeless by a recent earthquake.“The ground has been shaking every day since the original earthquake and people are living in constant fear and stress. A vast area of around 2000 square kilometres has been affected,” says Suzana Borko, deputy director of Caritas Croatia.“Two hundred Caritas volunteers have been out delivering food and hygiene items to those affected since the earthquake happened. We’re now focusing on the long-term as we aim to help people rebuild their homes and communities.”Caritas’ eight-month project will initially help up to 200 households by providing prefabricated container accommodation and financial and technical help so people can repair their homes.“Many of those affected in rural areas want to stay near their crops and livestock so they are sleeping in barns, in their cars and in the ruins of their homes. Caritas Croatia will help them as they rebuild their homes and communities so they can live in safe and dignified conditions,” she says. The 6.4 magnitude earthquake struck around 30 miles to the south of Zagreb on 29th December, between the towns of Petrinja, Sisak and Glina. It was the second earthquake in two days and the strongest in the area for 140 years.Caritas’ response will focus on helping people in rural areas who risk being overlooked because of their geographical isolation.Suzana Borko says that up to 90 percent of houses in villages between Petrinja and Glina have been damaged. One of the challenges is that houses have to be reassessed to see if they are inhabitable after each successive quake.In spite of the challenges, she sees signs of hope and says, “At this challenging time we’ve seen a miraculous humanitarian response within our country, with many people sending food and clothes and construction items to the affected areas. Decent shelters and the rebuilding of homes are a primary focus for us and we will stick with these communities until we have achieved this.” Donations can be made here: https://www.caritas.org/donate-now/croatia-earthquake/
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Posted by fidest press agency su domenica, 10 gennaio 2021
This team will help us emerge from the most inequitable economic and jobs crisis in modern history by building an economy where every American is in on the deal. They share my belief that the middle class built this country and that unions built the middle class. They know how to work with states, cities, small towns, and tribal communities, along with labor, entrepreneurs, and businesses to get things done for American workers.And they will work tirelessly to ensure every American enjoys a fair return for their work and an equal chance to get ahead, and that our businesses can thrive and outcompete the rest of the world:
Governor Gina Raimondo as Secretary of Commerce
Currently serving her second term as the 75th Governor of Rhode Island — the first woman to hold the position — Gov. Raimondo is known as an effective and innovative executive whose strong management brought her state back from what was, at the time she first ran for Governor, the worst unemployment rate of any state in the nation. A champion of creative, forward-thinking economic initiatives, Governor Raimondo launched successful workforce training programs to prepare Americans for the 21st century economy. She will be a key player in helping position the United States as an exporter of 21st century products and leader in the clean energy economy.
Mayor Marty Walsh as Secretary of Labor
If confirmed, Mayor Walsh would be the first union member to serve in this role in nearly half a century. Mayor Walsh has worked tirelessly to rebuild the middle class, create a more inclusive, resilient economy, and fight for workers in his hometown — including fighting for a $15 minimum wage and paid family leave. Having served as the head of both Laborers’ Union Local 223 and the Boston Metropolitan District Building Trades Council, Mayor Walsh has the necessary experience, and relationships to help workers recover from this historic economic downturn and usher in a new era of worker power.
Isabel Guzman as Small Business Administrator
Currently serving as Director of California’s Office of the Small Business Advocate and a key leader in the state’s COVID-19 economic recovery, she works closely with entrepreneurs to help them weather the pandemic and support innovation, job creation, and economic growth in the nation’s largest state network of small businesses. A former senior advisor and deputy chief of staff at the SBA — and a small business entrepreneur herself — she is a passionate advocate for small businesses who knows firsthand the opportunities they create for families and communities.
Don Graves as Deputy Secretary of Commerce
An experienced public servant who has been my long-time trusted advisor on jobs and the economy, Graves is a widely respected leader who has successfully taken on some of the toughest challenges facing our economy. When Detroit grappled with bankruptcy, President Obama and I put Graves in charge of coordinating the response to bring the city back — working with municipal, state, business, and community leaders, he oversaw the historic effort to revitalize the Motor City. Graves knows how to successfully manage some of the federal government’s most critical and impactful job and small business-focused programs.
This experienced team will advance my administration’s Build Back Better agenda, digging us out from the worst jobs crisis in nearly a century by supporting small businesses, dramatically increasing union density, and rebuilding the backbone of America — our middle class.They will usher in a new wave of worker power, help struggling small businesses recover and re-open, and put Americans back to work by creating millions of good-paying union jobs. They will be key in building a stronger, more resilient, and more inclusive economy that delivers every American a fair return for their work and an equal chance to get ahead.
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