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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Tumore della prostata

Posted by fidest press agency su domenica, 19 dicembre 2021

Lo studio di Fase III ARASENS che valuta l’utilizzo di darolutamide, inibitore orale del recettore degli androgeni (ARi), nel tumore della prostata ormonosensibile metastatico (mHSPC) ha raggiunto l’endpoint primario. Nello studio ARASENS, darolutamide in combinazione con docetaxel e terapia di deprivazione androgenica (ADT) ha incrementato significativamente la sopravvivenza globale (OS) rispetto a docetaxel e ADT. L’incidenza globale degli eventi avversi riportati è risultata simile nei due bracci di trattamento. Il dettaglio dei risultati dello studio sarà presentato ad un prossimo congresso scientifico. ARASENS è l’unico studio di Fase III randomizzato, multicentrico, in doppio cieco programmato prospetticamente per valutare l’efficacia e la sicurezza della combinazione di un inibitore orale del recettore degli androgeni (ARi) con docetaxel e terapia di deprivazione androgenica (ADT) rispetto a docetaxel e terapia di deprivazione androgenica (ADT) nei pazienti con tumore della prostata ormonosensibile metastatico (mHSPC). Darolutamide è approvato in numerosi Paesi nel mondo, compresi Stati Uniti, Unione Europea (EU), Giappone e Cina, per i pazienti con tumore della prostata resistente alla castrazione non metastatico (nmCRPC), a rischio elevato di sviluppare metastasi. Autorizzazioni sono in via di approvazione o programmate in altre regioni. Darolutamide è sviluppato congiuntamente da Bayer e da Orion Corporation, un’azienda farmaceutica che opera a livello globale. Bayer intende discutere i dati dello studio ARASENS con le autorità sanitarie mondiali per la presentazione della richiesta di autorizzazione alla commercializzazione per questa indicazione.Il carcinoma prostatico è il secondo tumore per incidenza nella popolazione maschile in tutto il mondo. Si stima che, nel 2020, nel mondo, 1,4 milioni di uomini abbiano ricevuto una diagnosi di tumore della prostata e circa 375.000 uomini siano deceduti a causa di questa patologia. Al momento della diagnosi, la maggior parte degli uomini presenta una malattia localizzata, limitata cioè alla ghiandola prostatica, che può essere trattata con la chirurgia curativa o la radioterapia. In caso di recidiva, quando la malattia si diffonde diventando metastatica, la terapia di deprivazione androgenica (ADT) è fondamentale nel trattamento di questo tumore ormonosensibile. Circa il 5% degli uomini alla prima diagnosi presenta tumore della prostata con metastasi a distanza. Il trattamento dei pazienti con tumore della prostata ormonosensibile metastatico (mHSPC) prevede l’ormonoterapia, con la terapia di deprivazione androgenica (ADT) o la combinazione di chemioterapia con docetaxel e ADT. Nonostante questi trattamenti, la maggior parte dei pazienti con tumore della prostata ormonosensibile metastatico progredisce sviluppando il tumore della prostata resistente alla castrazione (CRPC), una malattia con sopravvivenza limitata. Nuovi trattamenti con farmaci orali ad azione antiandrogenica stanno dimostrando efficacia nell’aumentare la sopravvivenza e ritardare la comparsa di malattia resistente a castrazione in questi pazienti.

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